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A volte una bella pensata
Siamo all’inizio degli anni Sessanta e a Wakonda, un piccolo paese dell’Oregon, monta una rivolta sindacale tra gli operai dell’industria del legno, oppressi dall’avanzata delle grandi aziende e dalle innovazioni tecnologiche che minacciano la domanda di manodopera. Solo una delle imprese locali ne resta fuori, approfittando così dello spazio vacante creato dallo sciopero: quella della famiglia Stamper. Henry, il patriarca dominante e ancora in piena attività, è bloccato improvvisamente da un infortunio che lo costringe a fermarsi; Hank, il primogenito che da sempre cerca di conquistare la stima del padre, si appresta a impugnare le redini dell’attività. Al suo fianco c’è la moglie, Viv, donna bella e brillante cui la vita in casa inizia a star stretta. E poi, c’è Leland: il figlio di seconde nozze di Henry, che al principio della storia interrompe gli studi universitari per tornare in Oregon e rimboccarsi le maniche nell’azienda di famiglia e, forse, anche per mettere un punto a una lunga e tortuosa storia. La casa degli Stamper, una scenografia precaria che cerca di resistere all’impeto del fiume sulle cui sponde sorge, diventa allora il crocevia di passato e presente, di forze contrastanti che si remano contro, nell’intimità domestica come nella Storia degli Stati Uniti. Epopea familiare da molti considerata il capolavoro di Ken Kesey – autore del celebre “Qualcuno volò sul nido del cuculo” – “A volte una bella pensata” arriva per la prima volta in traduzione italiana dalla pubblicazione nel 1964 e a vent’anni dalla scomparsa di Kesey. -
Nuova poesia americana. Vol. 2
Ispirandosi alla fortunata collana lanciata negli anni Sessanta da Penguin, Edizioni Black Coffee propone ai suoi lettori Nuova poesia americana, una serie di piccole antologie concepite come guide alla ricchezza e alla diversità della poesia nordamericana contemporanea. «Anche nel cuore delle metropoli spesso si vive la solitudine, l'ermo abisso del nulla, nel brutale isolamento favorito da invenzioni tecnologiche e social, ancor più crudele dinanzi agli imponenti spazi geografici degli Usa. L'unico rimedio è dare voce ai più rilevanti autori in versi della contemporaneità d'oltreoceano come fa il secondo volume dell'antologia Nuova poesia americana» - Franco Manzoni, la Lettura«Per tutti, tra i paesaggi giganteschi d'America, la poesia è antidoto all'isolamento. Per sentirsi meno soli nella disperazione, nella rabbia e nel dolore» - RobinsonCiascun volume riunisce ogni anno una selezione rappresentativa dell'opera di sei autori, al fine di agevolare il naturale incontro fra il lettore curioso - così come l'abituale fruitore di poesia - e le voci più entusiasmanti dell'attuale scena poetica d'oltreoceano. Il compito di portare ai lettori il meglio che questa forma di scrittura, purtroppo raramente frequentata, può offrire è affidato all'esperienza del poeta e critico letterario John Freeman e del principale traduttore italiano di poesia americana, Damiano Abeni. -
Heartland. Al cuore della povertà nel paese più ricco del mondo
Combinando l'analisi sociale e ambientale a uno sguardo intimo, Heartland riflette sui concetti di classe e identità, e su cosa significhi possedere meno di niente in una nazione fondata sul valore dell'abbondanza a ogni costo.rnrn«Il memoir di Sarah Smarsh, lucido e coinvolgente, ci chiede: qual è il problema del sogno americano? Chiunque abbia un po’ di coscienza dovrebbe interessarsi a comprendere l’ineguaglianza, sempre più marcata, nel benessere della popolazione – una classe media solida e in espansione è un requisito imprescindibile per la democrazia e, senza dubbio, per il funzionamento della nostra Costituzione. Heartland è un libro necessario, un ritratto fedele e amorevole della classe media americana, capace di parlare a lettori di qualsiasi estrazione» – San Francisco Chroniclernrn«C’è qualcosa di luminoso nella scrittura di Sarah Smarsh. Si percepiscono la sua gioia, il dolore, la rabbia e la speranza: è così che mi sono sentito nel leggere Heartland, come se il mondo potesse attendere finché non fossi arrivato all’ultimo capitolo. Il libro di Smarsh è il degno compare di Tra me e il mondo di Ta-Nehisi Coates ed Elegia americana di J.D. Vance, in quanto contiene una visione trasformativa – un messaggio per l’America ormai cieca e indifferente, che deve essere ridestata. Spero che non ci apra solamente gli occhi. Spero che ci spinga a cambiare» – The American ConservativeDiscendente da cinque generazioni di agricoltori, Sarah Smarsh ci introduce alle vicende della sua famiglia per tratteggiare una storia molto più condivisa. Attraverso il racconto della sua infanzia e della vita dei suoi parenti, l'autrice ci invita a comprendere le dinamiche sociali della classe media negli Stati rurali d'America, dove si produce il fabbisogno alimentare di un Paese intero, senza che i lavoratori possano di fatto goderne. Emancipatasi da questa terra di mestieri umili e dimessi, alla quale da troppo tempo gli Stati Uniti guardano con sufficienza, Smarsh si svincola anche dall'eventualità di una gravidanza adolescenziale, una consuetudine che da generazioni sconvolge la vita delle donne della sua famiglia. Rivolgendosi a questa figlia mai nata, trova finalmente la serenità necessaria per raccontare che cosa succede quando il sogno americano si inceppa. -
Freeman's. Amore
Questo numero della rivista ha l’obiettivo di restituire complessità al concetto di Amore – che cosa significa innamorarsi, come si nutre un amore, quando lo si perde e che aspetto ha una vita senza amore – perché di amore oggi abbiamo più che mai bisogno, ma non possiamo pretendere di provarlo se prima non gli restituiamo il valore che gli spetta.rn«È facile individuare il criterio con cui Freeman sceglie i contributor per la sua rivista: il suo infallibile gusto personale» – Luca Briasco, Aliasrnrn«…una raccolta idiosincratica di scrittori molto famosi e di altri che lo saranno se l’ex direttore di Granta, la leggendaria rivista letteraria britannica, in questi dieci anni non ha perso il suo celebrato fiuto» – Riccardo Staglianò, Il Venerdì di Repubblicarnrn«Illuminante… una lettura ideale per questi tempi in continuo mutamento» – NPR’s Book Conciergernrn«Il dialogo fra due autori diversi può costituire un ponte tra il mondo della politica e quello della letteratura. Questa è la ragione che mi spinge a continuare a viaggiare, a non fermarmi mai: sondo cose che non conosco e cerco persone disposte a sondarle con me» – John FreemanrnOdio, crudeltà, ignoranza: dobbiamo rassegnarci ad accettare che sia questa la materia di cui oramai è fatto il mondo? O possiamo ancora credere che l’amore sia la forza più potente in gioco, l’unica speranza che abbiamo di cambiare le cose e dare forma a una realtà in cui valga la pena di vivere? A questa domanda sono stati chiamati a rispondere giovani autori come Gunnhild Øyehaug e Semezdin Mehmedinović, e scrittori del calibro di Richard Russo, Tommy Orange, Anne Carson, Louise Erdrich e Olga Tokarczuk. rnrnGli autori di questo numero:rnrnMaaza Mengiste, Daniel Mendelsohn, Anne Carson, Mariana Enriquez, An Yu, Tommy Orange, Matt Sumell, Mieko Kawakami, Deborah Levy, Semezdin Mehmedinović, Louise Erdrich, Daisy Johnson, Valzhyna Mort, Gunnhild Øyehaug, Sandra Cisneros, Marco Rossari, Niels Fredrik Dahl, Richard Russo, Robin Coste Lewis, Olga Tokarczuk e Andrew McMillan. -
Finché non ci ammazzano
In questi saggi scritti tra il 2016 e il 2017, periodo cruciale per la storia politica e culturale degli Stati Uniti, Hanif Abdurraqib utilizza la musica e la cultura popolare come lenti attraverso cui osservare il mondo e raccontarci qualcosa di sé. Si reca a un concerto di Bruce Springsteen il giorno dopo aver visitato il memoriale per Michael Brown, ragazzo afroamericano assassinato dalla polizia. Ripercorre la storia dei Fall Out Boy, il gruppo guidato da Pete Wentz, intessendola dei ricordi di un amico scomparso. Racconta il legame del presidente Barack Obama con l'attuale generazione di rapper di colore. In questi brevi saggi Hanif Abdurraqib compone un mosaico della società americana e di come agisce sulla pelle scura di alcuni suoi cittadini. ""Finché non ci ammazzano"""" ci regala un nuovo modo di osservare la cultura che ci circonda."" -
Storia del mio breve corpo
Con questo memoir in frammenti Belcourt traccia la propria storia personale nel tentativo di riconciliarsi con la realtà in cui è venuto al mondo. rn«Il poeta Billy- Ray Belcourt, nativo americano e queer, si racconta in un romanzo crudo e senza censure. Tra discriminazioni, suicidi e suprematisti bianchi che cercano sesso online per sentirsi padroni» - Nadeesha Uyangoda, Robinsonrn«Storia del mio breve corpo pone il lettore al centro di una lotta molto importante — con il linguaggio, la sessualità, la razza e la realtà coloniale del Canada, oltre che con l’amore, la gioia, e una vita trascorsa in comunione con l’arte. Questo libro parla del tentativo di rimanere saldi negli spazi che ci siamo ricavati, mentre percepiamo l’impossibilità di farlo davvero e ci chiediamo se, forse, non sarebbe meglio evitare. Un’autobiografia appassionata e vivida su intelletto e cultura, sulla carne che subisce assalti, ma conserva la vera luce» – Sheila Hetirnrn«Billy-Ray Belcourt usa la propria dimestichezza con il linguaggio e la forma, in quanto contenitori di memoria e nostalgia, come veicoli di verità rispetto a un passato che ancora sta sbocciando. Adoro quei libri in cui gli autori trattano se stessi e la propria storia con cura e delicatezza, e questo ne è un magnifico esempio» – Hanif AbdurraqibrnrnInaugurate da una lettera a nôhkom, la nonna con cui l’autore è cresciuto nella riserva della Driftpile Cree Nation, in Canada, queste meditazioni ci invitano a esplorare la realtà di un’esistenza queer e il mondo spezzato in cui le popolazioni indigene ogni giorno si muovono. Belcourt ce ne illustra le contraddizioni, svela i soprusi subiti per mano dei colonizzatori e valorizza la gioia che, ciononostante, continua a sbocciare. Tra prime infatuazioni e delusioni amorose, sperimentazione sessuale e desiderio d’intimità, scopre nella scrittura uno strumento per sopravvivere ed elaborare la propria complessità. Storia del mio breve corpo non è solo una profonda riflessione su memoria, genere, rabbia, vergogna ed estasi, ma anche un viaggio emotivo che apre gli occhi su una realtà troppo spesso dimenticata e uno sguardo ottimista verso il futuro delle popolazioni native. Mettendosi a nudo con incredibile sincerità, tramite una scrittura lirica e originale, Belcourt si posiziona al centro di un fitto dibattito letterario sulle sfaccettature dell’identità nordamericana contemporanea avviato da autori quali Ocean Vuong, Claudia Rankine e Tommy Orange. -
Last taxi driver
Con una scrittura intensamente ironica che evoca ora Bukowski, ora Denis Johnson, Durkee rende omaggio a un Paese in difficoltà e a un’intera industria sull’orlo del collasso. Tra una risata amara e del sano menefreghismo, è la rabbia il sentimento a emergere da queste pagine. Tutti la proviamo, è il messaggio di Lou. È il modo in cui reagiamo a fare la differenza.rn«Un sogno febbrile, selvaggio, divertente e poetico, che cambierà il nostro modo di pensare all’America. Durkee è uno scrittore di assoluta originalità, saggezza e incredibile talento, uno che ha compreso una profonda verità sugli Stati Uniti, legata a quella particolare cupezza che è il risultato di un misto di carenze, materialismo e dipendenza. Con l’umorismo, l’onestà e l’arguzia della sua prosa, Durkee ci offre una scappatoia. Ho amato questo libro, mi ha fatto sentire un fremito, un’ispirazione, un cambiamento» – George Saundersrnrn«Last Taxi Driver è imprevedibile, commovente e fa scoppiare dalle risate. Durkee scrive con grande onestà e sguardo profondo. Questo è un libro pieno di empatia, l’ho adorato: il migliore letto negli ultimi anni» – Chris Offuttrnrn«Sarà anche il giorno peggiore nella vita di Lou Bishoff, ma Last Taxi Driver è una goduria. Un buddista del Mississippi che fa del suo meglio per essere un brav’uomo, Lou traghetta drogati e gente scappata dai centri di riabilitazione, accompagna ragazzotti troppo cresciuti dalle confraternite ai covi degli spacciatori, si chiede dove stia il confine tra l’essere un tassista e un complice» – Mary MillerQuesta è la cronaca di una lunga giornata nella vita di Lou Bishoff, tassista di mezz’età e appassionato di ufo che traghetta da una parte all’altra del Mississippi per lo più vite spezzate – spacciatori, alcolizzati, malati terminali e donne abusate – a bordo della sua Lincoln. Romanziere fallito da quando, dopo un esordio di successo, non è stato più in grado di reagire alla pagina bianca, le sorti di Lou non paiono sul punto di migliorare ora che l’incombere di Uber minaccia la sua professione e a casa lo attende nient’altro che una fidanzata letargica. -
Il corpo che vuoi
Una ragazza, A, vive in un'anonima città americana con la coinquilina, B, e il ragazzo, C. Mangia quasi solo ghiaccioli e arance, trascorre un assurdo quantitativo di tempo davanti alla TV, ipnotizzata dalla pubblicità o dal reality show che C ama tanto, e plasma il proprio corpo su un modello di bellezza che esiste solo sullo schermo. Nel frattempo B tenta disperatamente di fare di sé una copia di A, appropriandosi delle sue cose e delle sue abitudini, mentre A cerca un senso alla propria vita al di là della dipendenza dal ragazzo. Si rilassa solo spiando la famiglia dall'altra parte della strada, che tuttavia un giorno scompare misteriosamente: padre, madre e figlia salgono in macchina camuffati da fantasmi e se ne vanno, lasciando sulla porta del garage una sinistra scritta. -
Boy erased. Vite cancellate
A diciannove anni Garrard, figlio di un pastore battista e devoto membro della vita religiosa di una piccola città dell'Arkansas, è costretto a confessare ai genitori la propria omosessualità. La loro reazione lo mette di fronte a una scelta che gli cambierà la vita: perdere la famiglia, gli amici e il Dio che ama sin dalla nascita oppure sottoporsi a una terapia di riorientamento sessuale, o terapia riparativa, per «curarsi» dall'omosessualità, un programma in dodici passi da cui dovrebbe riemergere eterosessuale, ex-gay, purificato dagli empi istinti che lo animano e ritemprato nella fede in Dio attraverso lo scampato pericolo del peccato. Quello di Garrard è un viaggio lungo e doloroso grazie al quale, tuttavia, trova la forza e la consapevolezza necessarie per affermare la sua vera natura e conquistarsi il perdono di cui ha bisogno. Affrontando a viso aperto il suo passato sepolto e il peso di una vita vissuta nell'ombra, in questo memoir l'autore esamina il complesso rapporto che lega famiglia, religione e comunità. -
Una forza della natura. Dolly Parton e le donne delle sue canzoni
La musica country al femminile è da sempre la colonna sonora nella vita delle donne povere d’America, che vi sentono rappresentate le loro debolezze – lavori sottopagati, uomini violenti, isolamento – ma anche cantata a gran voce la loro forza nonostante le avversità. Tra queste fiere cantautrici Dolly Parton occupa un posto di rilievo, e non soltanto musicalmente: emancipatasi a sua volta da una vita difficile nel Tennessee rurale, ha conosciuto il successo facendosi largo in un’industria dominata dagli uomini. Sarah Smarsh queste storie le conosce bene: al pari di Dolly Parton, anche le donne con cui è cresciuta, e soprattutto la nonna, Betty, hanno sempre fatto fronte con orgoglio alle difficoltà della vita. E dopo ""Heartland"""", il memoir in cui ricostruisce le vicende di queste generazioni di matriarche, torna a scrivere per mostrarci quanto siano state determinanti la vita e l’opera di Dolly Parton per il progresso sociale americano dagli anni Sessanta ad oggi. Unendo l’analisi giornalistica al tributo accorato, """"Una forza della natura"""" è la dovuta celebrazione di Dolly Parton, leggendaria icona culturale e femminista."" -
Attraverso spazi aperti
In questi quattordici saggi Barry Lopez indaga il rapporto tra l’individuo e il paesaggio, riflettendo non solo sull’impatto ambientale della presenza umana ma anche sugli effetti intimi della comunione con gli spazi aperti. rn«Per quasi cinquant’anni, il suo pensiero e la sua narrazione del territorio hanno influenzato l’ambientalismo e la letteratura naturalista. Barry era fermamente convinto che l’amore verso l’umanità, nonostante la nostra incredibile capacità di distruzione, fosse inestricabile dall’amore verso la natura» – Orion Magazinernrn«Lopez osserva gli stormi di oche, i cowboy o le impronte delle volpi artiche tra la neve, e poi ci racconta qualcosa di noi stessi. Dà un nome a ciò che davvero vogliamo» – Philadelphia Inquirerrnrn«Fa sentire il lettore in pace con se stesso e il mondo circostante. Chiunque si sia mai sentito perso dovrebbe leggere questo libro» – San Francisco ChronicleEsplorando l’Ovest americano del Colorado e dell’Arizona, così come i grandi territori a nord, in Alaska, l’autore osserva le migrazioni delle oche canadesi ed è testimone della morte di un gruppo di balene spiaggiatesi sulle coste; si sposta in canoa acquistando una nuova prospettiva sui canyon; rivive la storia del popolo anasazi percorrendone le tracce rimaste sul territorio. Con una narrazione che racchiude in sé dolore e compromesso, ma anche profonda pace, Lopez si chiede, e ci racconta, qual è il posto dell’uomo nella natura. -
Aldilà
Qual è il nostro dovere nei momenti di crisi? Come si abita un mondo a pezzi senza perdere la fiducia gli uni negli altri, o in noi stessi? E come rimanere fedeli alle persone che ci hanno lasciato?«Alvarez esplora i confini delle scelte morali dell’individuo che riflettono l’attualità americana, in cui agli immigrati è precluso il diritto di rivendicare il proprio contributo nei confronti del Paese. Aldilà toccherà il cuore di molti lettori, in quest’epoca di lontananza sociale e grande dolore.» – Washington Post«Un ritratto commovente di quanto siamo disposti a fare per aiutarci gli uni con gli altri in momenti di profonda incertezza.» – TimeLa vita di Antonia Vega subisce una brusca virata. è da poco andata in pensione dopo anni trascorsi a insegnare al college e improvvisamente il suo adorato marito, Sam, muore. Ma c'è dell'altro: la sparizione della sorella, generosa ma instabile, e una ragazzina incinta e senza documenti che fa la sua comparsa sulla porta di casa. Antonia, che ha sempre fatto affidamento sulla letteratura come guida e colonna sonora della propria vita, si trova improvvisamente di fronte a un mondo che esige altro da lei, oltre alle parole. Aldilà, in un'attualità politica fatta di tribalismo e diffidenza, si domanda: qual è il nostro dovere nei momenti di crisi, specialmente nei confronti della famiglia? Come si abita un mondo a pezzi senza perdere la fiducia gli uni negli altri, o in noi stessi? E come rimanere fedeli alle persone che ci hanno lasciato? -
Mill Town. La resa dei conti
Ci troviamo a Mexico, in Maine, una piccola città che da oltre un secolo si sostiene grazie all'industria cartiera locale, la quale dà lavoro a quasi tutta la comunità, comprese tre generazioni di Arsenault. A distanza di anni, ormai trasferitasi altrove, l'autrice realizza che un'infanzia all'insegna della stabilità economica ha portato con sé un caro prezzo: la distruzione dell'ambiente circostante e la salute in declino degli operai – in un territorio che tutti, ormai, hanno soprannominato «valle del cancro». Una catastrofe che lentamente pregiudica il benessere economico e psicologico degli abitanti della zona, dinamica tipica di un Paese in cui il Sogno americano è un fiume che avanza imperterrito travolgendo tutto ciò che trova sul suo cammino. Mill town ricostruisce la storia di una famiglia e di una comunità, attraverso un'analisi puntuale e al tempo stesso intima. Il risultato è un campanello d'allarme. Arsenault ci chiede: cosa siamo disposti a sacrificare pur di sopravvivere? -
Nuova poesia americana. Vol. 3
Ispirandosi alla fortunata collana lanciata negli anni Sessanta da Penguin, Edizioni Black Coffee propone ai suoi lettori Nuova poesia americana, una serie di piccole antologie concepite come guide alla ricchezza e alla diversità della poesia nordamericana contemporanea. Ciascun volume riunisce ogni anno una selezione rappresentativa dell'opera di sei autori, al fine di agevolare il naturale incontro fra il lettore curioso - così come l'abituale fruitore di poesia - e le voci più entusiasmanti dell'attuale scena poetica d'oltreoceano. In questo volume: Marilyn Hacker, Jericho Brown, Nikky Finney, Sandra Cisneros, Ishion Hutchinson e Patricia Smith. -
Ruthie Fear. Ediz. italiana
L'ammaliante e spaventosa storia di una donna e di un mondo sull'orlo del precipizio.Tra le montagne della Bitterrot Valley, in Montana, la piccola Ruthie Fear si avventura in un canyon e avvista una misteriosa creatura senza testa che subito svanisce nel nulla. La vita va avanti e Ruthie cresce al fianco del padre – un cacciatore ruvido e testardo – e a tutta una società al maschile in cui fatica a trovare il proprio posto. In quel periodo, proprio mentre lei si addentra nella maturità, il suo unico riferimento stabile, il paesaggio naturale, conosce un momento di crisi: crescenti tensioni sconvolgono la piccola comunità montana e il disastro ambientale incombe. Inserendosi nella tradizione letteraria di autori come Cormac McCarthy e Wallace Stegner, dediti alla narrazione dell'Ovest americano, Ruthie Fear è l'ammaliante e spaventosa storia di una donna e di un mondo sull'orlo del precipizio. -
Freeman's. Cambiamento
Il cambiamento può essere una forza dirompente - un’intuizione scientifica che genera una scoperta, un avvenimento che stravolge le nostre vite ̶ - o una lenta trasformazione che modifica il nostro paesaggio, mentale o naturale. Qualunque forma assuma, è proprio il cambiamento a circoscrivere i parametri della nostra esistenza, di cui è il motore fondamentale. Provano a raccontarcelo, in questo numero, autori celebrati come Lauren Groff, Aleksandar Hemon e Ocean Vuong accanto ad altri a noi meno noti, provenienti dai quattro angoli di questo mondo sconvolto dai recenti mutamenti. Perché è la narrazione che facciamo del cambiamento a farci capire chi siamo. -
Il conforto della vastità
In seguito alla morte del compagno Gretel Ehrlich, poetessa e regista, si reca in Wyoming per girare un documentario e presto si accorge di non volersene più andare. Concepito originariamente come diario personale, Il conforto della vastità descrive la bellezza mozzafiato dell'Ovest americano e la ruvidezza delle persone che lo popolano: rancher, allevatori e cowboy che chiamano casa questi ampi orizzonti su cui lo sguardo si perde. Con una prosa lirica e un'attenzione per il dettaglio che le sono valsi paragoni con autori del calibro di Annie Dillard e Henry David Thoreau, Ehrlich ci invita a rallentare il ritmo delle nostre vite e perderci, meravigliati, nella natura selvaggia. -
Come uccidersi e uccidere in America
Nei tredici saggi che compongono questa raccolta Kiese Laymon sonda la propria vita personale trattando questioni legate a razza, famiglia, violenza e successo e mettendole in relazione alla cultura e alla società americana. Ricostruisce il dilagare della pandemia mettendo in luce la nostra incapacità di prenderci cura gli uni degli altri; ripercorre il processo di revisione del suo esordio letterario, per ricordare quanto un tempo lo sguardo esterno abbia inciso sulla sua vocazione di scrittore; guarda con franchezza e coscienza ai simboli per eccellenza dell'americanità: l'inno nazionale e la bandiera. -
Piccolo diavolo in America. Un omaggio alla performance afroamericana
Alla Marcia su Washington del 1963 Josephine Baker rifletté sulla sua carriera. Per decenni era stata tra gli artisti di maggior successo al mondo ma, come disse alla folla, «Negli altri Paesi ero considerata il diavolo, ed ero un piccolo diavolo anche in America». è ispirandosi a queste parole che Hanif Abdurraqib indaga la storia dell’espressione artistica degli afroamericani nell’era moderna, riunendo la cultura popolare, il passato del Paese e le proprie esperienze personali. Con occhio tagliente, umorismo ed emozione, ""Piccolo diavolo in America"""" fotografa una serie di momenti iconici che ci portano dalla Parigi di metà Novecento fino alla luna e ritorno. Spaziando dai venti secondi di «Gimme Shelter» cantati da Merry Clayton al magnifico funerale di Aretha Franklin durato ore, dal concerto di Beyoncé al Super Bowl alle maratone di ballo novecentesche, l’autore ci mostra come ciascuna di queste esibizioni si riverberi tuttora in molti modi nella cultura popolare e nella politica americana, così come nella sua vita."" -
Casa fatta di alba
Abel, un giovane nativo americano, torna dalla guerra e si ritrova combattuto fra due mondi. Il primo è quello dei nonni, che lo lega al ritmo delle stagioni, alla bellezza selvaggia della natura, agli antichi riti e alle tradizioni del suo popolo. Ma l'altro, l'America moderna e industriale, lo chiama a sé ed esige da lui lealtà, spingendolo in un ciclo distruttivo di vizio e corruzione. Da troppo tempo assente dagli scaffali delle librerie italiane, Casa fatta di alba, prima opera di un nativo americano a essere insignita del premio Pulitzer nel 1969, da cinquant'anni commuove e ispira lettori e scrittori di tutto il mondo. Un tragico racconto sui danni prodotti dalla guerra e dall'alienazione culturale, e sulla speranza con cui si torna alla propria terra, riscoprendo il valore sacro della famiglia e delle tradizioni.