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Pagine di Oriente cristiano
Le culture orientali che hanno arricchito il “nostro giardino” sono molteplici e spaziano dall’ebraica all’araba, dalla greca alla cristiana bizantina, convivendo in esemplare “dialettica” ecumenica. Tra i vari “Orienti” la parte del leone la fa il cristianesimo greco-bizantino. Mariagraziella Belloli, studiosa di Orientalismo, estrapola due dei tanti fili che costituiscono trama e ordito del fantastico arazzo di colori e luci della Terra di Bari: l’Icona della Madonna dell’Odigitria e la Chiesa Russa. Un’immagine sacra e un’opera architettonica le cui storie si intrecciano e riescono a tenere insieme le due anime della cristianità orientale, quella greca e quella russa, che solo a Bari coabitano simbioticamente grazie alla presenza delle sante reliquie di San Nicola, il Santo ecumenico per antonomasia (dalla Prefazione di Salvatore Schirone). -
Happy Hour
Dopo il successo del suo romanzo di esordio, Last Days of California, Mary Miller torna con una raccolta di racconti che la riconferma come una delle voci più crude e taglienti della sua generazione di scrittori americani.rnrn«Mary Miller non è interessata a travolgere il lettore con effetti speciali; la sensazione di vertigine, di spaesamento scaturisce a livello della singola frase. Quello è il suo regno. Nei suoi racconti nulla è risolto, o anche solo risolvibile. Tutto avviene all’interno di uno spiraglio in cui al lettore è concesso di sbirciare per assistere a una vita mentre viene semplicemente vissuta.» - Electric Literaturernrn«Storie di sconfitta e solitudine, di decisioni sbagliate o, peggio, dell’incapacità di prenderne. Storie come acque pericolose, in cui le protagoniste sanno di dover reagire, di dover nuotare verso la riva eppure restano semplicemente a galla e continuano a lasciarsi trasportare. Happy Hour riconferma Mary Miller come voce imprescindibile del Sud degli Stati Uniti.» - Willy Vlautin, autore di Motel LifernrnrnrnAmmantato dal fascino proprio del Sud degli Stati Uniti, Happy Hour è un susseguirsi di storie di giovani donne, figure tormentate quanto realistiche, in lotta contro se stesse. Su uno sfondo di scialbi distributori di benzina, piscine pubbliche, drive-thru e bettole, ogni personaggio si trascina dietro il proprio fardello nella convinzione di meritare di meglio, e cerca comprensione nei luoghi più improbabili.Osservando il delicato tessuto della vita quotidiana delle sue protagoniste, Miller ci narra l'amore degli incompresi, la ricerca di conforto nelle cattive abitudini di cui non si riesce a fare a meno e i dettagli quotidiani di rapporti destinati a finire. Happy Hour è il confortante calore di una serata alcolica e la verità brutale che ti riscuote dal sonno il mattino seguente. Fa male ma non riesci a smettere. Con l'onestà che contraddistingue la sua scrittura, Mary Miller firma ancora una volta un lucido e struggente ritratto della femminilità oggi. -
Il medico della nave-8
Attraverso la scrittura Amy Fusselman rivive momenti dolorosi del suo passato nel tentativo di superarli, regalandoci una meditazione piena di amore e speranza su cosa significhi scendere a patti con un’esperienza traumatica. E voltare pagina.rnrnrn«Questo libro, pur nella sua brevità, mi ha lasciato dentro un segno profondo.rnIl talento di Amy Fusselman èrna tratti inquietante.» - rnZadie Smithrnrn«Il medico della nave è un piccolo miracolo. Nonostante la varietàrndei temi toccati, non c’èrnuna parola fuori posto.» - rnDave Eggersrnrn«È difficile riflettere sulla gioia quando su di essa grava il peso di un trauma. In 8 Amy Fusselman ci riesce in maniera assolutamente ammirevole, delineando un ritratto del quotidiano carico di amore e compassione.» - Maggie Nelsonrn«Un libro brillante, coraggioso, tenero e divertente. Sembra quasi uscito dalla penna della sorella maggiore di Holden Caulfield.» - Danny GregoryrnrnrnrnCi sono storie di cui le persone non parlano, storie che per essere raccontate richiedono coraggio e costringono chi sa ascoltarle a rimettere in discussione la propria realtà. Storie come quelle che Amy Fusselman narra in questo libro a metà fra il memoir e il diario. Il medico della nave e 8 sono brevi riflessioni sul rapporto con due uomini che, in modi opposti, hanno influenzato irrimediabilmente la sua vita: il padre appena scomparso e quello che lei chiama «il mio pedofilo».rnIntrecciando astratto e quotidiano l’autrice affronta temi quali la maternità, l’abuso sessuale, la morte e il perdono con l’agilità e l’esuberanza di una bambina che gioca. Ne scaturisce una concezione del mondo come luogo strano e speciale, in cui spazio e tempo sono ancora concetti fluidi e misteriosi. -
L'ospite d'onore. Racconti scelti
Poco nota in Italia, Joy Williams è universalmente riconosciuta come una delle maestre del racconto americano insieme a scrittori quali Raymond Carver, John Cheever, Grace Paley e Ann Beattie.rnrn«Una delle opere più ardite e sferzanti che la nostra letteratura abbia mai conosciuto» – Ben Marcus, New York Timesrnrnrn L’ospite d’onore riunisce gran parte dei racconti, alcuni apparsi in precedenti raccolte, altri inediti, composti dall’autrice nell’arco di quasi cinquant’anni. Le sue storie ruotano tutte intorno a un momento di trasformazione, che spesso ha luogo al di fuori della pagina scritta e di cui intravediamo solo un barlume: il mistero ribolle in superficie, per un istante, e poi torna a inabissarsi. Il mondo di Joy Williams è pervaso di un orrore esistenziale, che tuttavia trova redenzione in lampi di feroce umorismo. Che siano ambientate nei paesaggi riarsi del Sud-ovest, in una piccola isola al largo delle coste del New England o del Massachusetts, o ancora, in un’auto malconcia che sfreccia su un’interstatale polverosa, le sue storie mettono a nudo l’inadeguatezza umana dinanzi al cambiamento e alla perdita. Leggerle è come affacciarsi sull’orlo di un precipizio: spaventoso e al contempo illuminante. -
Freeman's. Scrittori dal futuro. Vol. 1
"Scrittori dal futuro"""" è il primo numero dell’edizione italiana della rivista letteraria """"Freeman’s"""", e il quarto di quella americana. I primi tre numeri proponevano contenuti inediti di nuove voci e autori già noti (Haruki Murakami, Colum McCann e Aleksandar Hemon e molti altri) sotto forma di piccole antologie, ciascuna dedicata a un tema: arrivo, casa, famiglia. In questo numero speciale, """"Freeman"""" abbandona momentaneamente la progressione per associazioni tematiche e, basandosi su consigli di editor, critici, traduttori e autori internazionali, propone una lista di ventinove fra poeti, saggisti, romanzieri e scrittori di racconti che nell'attuale clima di chiusura ed esclusione sono riusciti a guardare al di là delle barriere di identità nazionale, età o genere cui la loro opera verrebbe normalmente ascritta, per rivendicare il diritto a fare della scrittura uno strumento di comunicazione globale." -
L' alfabeto di fuoco
In questo romanzo, a metà strada fra distopia e horror, unorndegli autori più talentuosi della nostra generazione rifletternsul potere nascosto del linguaggio e su cosa significhi essererngenitori.rnrn«Ben Marcus è un genio, uno scrittore fra i più coraggiosi, sagaci e moralmente impegnati che abbia mai letto. La sua opera fa davvero la differenza» - rnGeorge Saundersrn rn«Ben Marcus è uno dei pochi scrittori che ancora inventano un linguaggio letterario. Le sue trovate sanno incantare e al contempo distruggere la mente del lettore» - rnJonathan Lethemrnrn«Ben Marcus appartiene a una categoria di scrittori molto rara: quella necessaria» - rnJonathan Safran Foerrnrn«Mentre nel cuore della notte divoravo una pagina dopo l’altra de L’alfabeto di fuoco, mi rendevo conto di avere fra le mani un classico» - rnMichael ChabonrnrnrnLe parole uccidono. E non solo in senso metaforico. In un'America apocalittica si è diffusa una piaga mortale: inizialmente solo i bambini sembrano portatori sani di questa malattia che colpisce gli adulti, li fa ammalare, avvizzire e infine morire, ma con l'andare del tempo si scopre che tutta la comunicazione - parlata, scritta, mimata - è nociva. Sam e Claire, giovani genitori, si rifiutano di accettare che lo stato di letargia e malessere in cui sono precipitati sia causato dalle parole di fuoco della figlia adolescente, Esther, ma si trovano infine costretti ad accettare che l'unica via di salvezza sia allontanarsi da lei e mettersi in viaggio. Abbandonarla, però, non è così semplice. La sera della partenza Claire scompare misteriosamente e Sam, deciso a trovare una cura alla tossicità del linguaggio, intraprende un percorso solitario in un mondo sconosciuto nel tentativo di salvare la sua famiglia. In questo romanzo, a metà strada fra distopia e horror, l'autore riflette sul potere nascosto del linguaggio e su cosa significhi essere genitori. -
Rockaway Beach
Crescere è una scelta. C’è la vita. E poi c’è Rockaway Beach.rnrn«Rockaway Beach è un dolce e malinconico romanzo di formazione. Eisenstadt è una maestra del dettaglio e dell’istantanea. Il risultato è un album di Polaroid letterarie» - Los Angeles Times Book Reviewrn rn rn«Eisenstadt ha saputo dar vita a personaggi rappresentativi di un’affascinante sottocultura americana. Questi ragazzi si muovono in una comunità, e il rapporto con i propri compagni è l’unica cosa su cui possono contare. Il genere di dinamiche giovanili che John Hughes ha sempre voluto riprodurre nei suoi film» - San Diego Tribunern rn«Per chi voglia farsi un’idea di cosa significa vivere la vita come se le azioni non avessero conseguenze» - Voguern rn«I personaggi sono la forza di questo romanzo in cui, come nel film La febbre del sabato sera, l’energia del desiderio deve necessariamente scendere a patti con i limiti imposti dalla realtà» - The Chicago TribunernrnrnrnrnRockaway, New York, anni Ottanta. Peg, Alex, Chowderhead e Timmy trascorrono le loro giornate sulla spiaggia, dove alcuni di loro lavorano come bagnini. Fanno baldoria, cavalcano onde, condividono sogni. Il gruppo, però, perde un membro essenziale quando Alex riceve una borsa di studio da un college del New England. Per Timmy, che ha abbondonato il liceo a pochi mesi dal diploma e da sempre è innamorato di Alex, questo è un duro colpo. Per superare l'inverno si fa assumere al minimarket del quartiere e scrive lettere, che poi non invia, al padre che non ha mai conosciuto. Intanto Alex, che a Rockaway non si non si è mai sentita capita, si ambienta nella nuova scuola scoprendo di essere la più «normale» fra i suoi compagni. Le dinamiche antropologiche che studia sui libri le paiono ben più interessanti delle discutibili attività cui assiste nel suo dormitorio e il tedio gradualmente accende in lei la nostalgia di casa. Ma l'estate seguente sulla spiaggia di Rockaway soffia un vento diverso. Il gruppo si trova faccia a faccia con una cruda verità: puoi scappare quanto vuoi, ma non lascerai mai del tutto casa. Crescere è una scelta. C'è la vita. E poi c'è Rockaway Beach. -
Intuizioni
Come un alieno in missione sulla Terra, Alexandra Kleeman è di nuovo atterrata sul nostro pianeta. Nel suo romanzo d'esordio, «Il corpo che vuoi», in molti hanno visto una potente allegoria della nostra civiltà malata: ora, con la stessa inquietante lucidità, Kleeman osserva al microscopio dodici brandelli di un mondo che, seppur nostro, riconosciamo a stento. La raccolta, suddivisa in tre parti, esplora il corso della vita umana dal principio alla fine: il disagio di nascere in un mondo già formato; il breve lasso di tempo che ci è concesso per capire che cosa il mondo si aspetti da noi e accontentarlo; l'attimo in cui si realizza che la fine è vicina e ancora si è ben lungi dall'aver svelato il mistero dell'esistenza. Il titolo del libro è un omaggio a «Ode: intuizioni di immortalità nei ricordi dell'infanzia» di William Wordsworth, tuttavia non è chiaro che cosa vi si intuisca, e di qualunque cosa si tratti ha di certo ben poco a che vedere con una dolce promessa di immortalità. Immersi in un contesto familiarmente misterioso i personaggi di questi racconti si trovano a vivere situazioni e stati d'animo nuovi e spiazzanti: una donna è prigioniera di una vita preconfezionata in una stanza senza uscita; l'apocalisse opera per sottrazione, il mondo si svuota sotto gli occhi di chi lo abita; l'arte della danza è utilizzata come mezzo per addomesticare un ragazzino selvatico; la chiave per uscire vivi da un party è saper distinguere il sangue vero da quello finto. -
Freeman's. Vol.2. Potere
Freeman’s – Potere scava in profondità nel cuore della questione, sfidando ilrnlettore a rivedere i propri assunti e considerare nuove sfumature di complessità. Il risultato è unrncompendio di straordinaria vitalità e finezza.rnrn«Il dialogo fra due autori diversi puòrncostituire un ponte tra il mondo della politicarne quello della letteratura. Questa è la ragionernche mi spinge a continuare a viaggiare, a nonrnfermarmi mai: sondo cose che non conosco erncerco persone disposte a sondarle con me» - John Freemanrn«Freeman’s eleva la rivista letteraria arnstrumento di suprema utilità socialernchiamando sia giovani che noti scrittori arnpronunciarsi su tematiche universali a partirerndalla propria esperienza personale. Le storiernche leggerete vi accompagneranno a lungo» - Chicago LiteratirnrnCosa significa la parola «potere» oggi? Come si manifesta, in quali ambiti? Che sia tra marito ernmoglie, soldato e civile, osservatore e osservato, una cosa è certa: il potere non ha mai smesso dirnesercitare il suo fascino sull’essere umano. Il secondo numero dell’edizione italiana di Freeman’s sirninterroga su come operi nel mondo odierno e chi abbia l’ultima parola in un’epoca di disordinirnsociali.rnAccostando l’opera di scrittori esordienti, quali Nicole Im, Jaime Cortez e Nimmi Gowrinathan, arnquella di autori celebrati in tutto il mondo come Margaret Atwood, Etgar Keret, Elif Shafak ernAleksandar Hemon, Freeman’s – Potere scava in profondità nel cuore della questione, sfidando ilrnlettore a rivedere i propri assunti e considerare nuove sfumature di complessità. Il risultato è unrncompendio di straordinaria vitalità e finezza. -
Via dal mare
Dall'autore del controverso e sconvolgente romanzo ""L'Alfabeto di fuoco"""", una raccolta di racconti che torna a indagare la vulnerabilità umana. Di racconto in racconto avviene un lento spostamento della narrazione tradizionale verso una sperimentazione che è ormai cifra caratteristica di questo maestro della forma breve. Immersi in contesti quasi ultraterreni, i personaggi ricorrono a strategie di sopravvivenza sempre più estreme per affrontare le paure legate all'età adulta: qualcuno opta per rifugiarsi in una caverna buia, qualcun altro si adopera per riportare in auge uno stato di purezza infantile; un automa scopre l'amore e deve reinventare un linguaggio che ne tenga conto; un figlio apprende che la lealtà verso i propri genitori altro non è che una debolezza da estirpare; un impiegato attraversa il proprio ufficio come una landa deserta, un paesaggio esistenziale che esige atti eroici. In questi ritratti di fallibilità umana, spesso sono proprio le affermazioni più assurde e aliene a catturare verità profonde."" -
Il giusto peso. Un memoir americano
Con una narrazione intima e profondamente onesta, Il giusto peso mette in luce i fallimenti individuali e quelli di una nazione intera, sempre più divisa.rnrnChe cosa accade al corpo di un uomo di colore, a una famiglia afroamericana, dopo una vita intera di segreti, bugie e violenza?rnCon Il giusto peso, il suo «memoir americano», Kiese Laymon tenta di rispondere a questa domanda mettendosi a nudo – dalla violenza sessuale al primo amore, dalla sospensione dal college al lavoro come professore universitario – e ripercorrendo il lungo viaggio che si è reso necessario per affrontare i grandi nodi della sua vita: la famiglia, il peso, il sesso, il gioco d’azzardo e, infine, la scrittura.rnA sollevarsi da ogni pagina è lei: la madre, il «tu» a cui Laymon si rivolge e che punteggia tutto il libro. Una donna brillante e complessa, che mossa dal desiderio di equipaggiare al meglio il figlio per sopravvivere in un mondo che sembra non avere spazio per lui, travalica spesso il confine che separa l’amore dalla violenza. Nel tentativo di disciplinare il corpo, le scelte, e soprattutto il linguaggio del ragazzo, non fa che produrre una lunga catena di falsità e dipendenze. -
Notti in bianco
«Esordio promettente di una giovane scrittrice» – Il VenerdìrnrnÈ l'estate del 1990 in un tranquillo paese dell'America rurale. Il ventunesimo secolo è alle porte, e Jean sta per compiere tredici anni. La televisione trasmette immagini della Guerra del Golfo, la Microsoft realizza un nuovo sistema operativo chiamato Windows e nelle praterie i cavalli crollano a terra privi di vita a causa di un virus ignoto. La vita familiare alla Mangiatoia - l'unica casa che Jean abbia mai conosciuto - si sta lentamente disgregando. La madre di Jean decide di andarsene e in sua assenza Jean è combattuta tra le lusinghe del mondo adulto e surreali scenari di fuga. Per proteggersi dalle dicerie di paese, si trincera dietro un forte con un ragazzo abbandonato a se stesso di nome Fender Steelhead, ma mentre insieme svelano le menzogne e le segrete pulsioni delle persone a loro più vicine, Jean scopre in sé una propensione alla trasgressione. A metà strada tra favola e romanzo di formazione, questo romanzo d'esordio esplora gli effetti dell'isolamento, il nostro connaturato bisogno di appartenenza, e la bellezza e il pericolo di ritrovarsi contro il proprio volere testimoni di qualcosa di importante. -
L'altro bambino
Pubblicato negli Stati Uniti negli anni Settanta, la reazione tiepida della critica rese chiaro a tutti che la sua scrittura precorreva i tempi, e che non era possibile stare al passo con la genialità di Joy Williams. Il libro fu ""riabilitato"""" dopo un paio di decenni, e oggi rappresenta una delle opere più significative di questa grandissima scrittrice.rnrnQuesta è la storia di Pearl. La trama non conta. Del resto il mondo tangibile si dissolve davanti ai nostri occhi subito dopo le prime righe, mentre la osserviamo sorseggiare un gin tonic seduta nel bar di un hotel in Florida, con il figlio neonato, Sam, posato nell'incavo del braccio. Sta riflettendo che bere la aiuta. La aiuta a vedere le cose che la circondano più lucidamente e a tener fede al suo proposito di fuga, dal marito violento e dall'isola - luogo di follia e dolore - che la famiglia di lui chiama casa. Ma non andrà lontano: l'isola tornerà a reclamarla minacciando la sua già fragile percezione del reale e spingendola a dubitare della natura stessa del suo bambino. Bianco e nero, bene e male, nascita e morte si mescoleranno in una danza macabra di cui solo le creature innocenti, i bambini e gli animali, conoscono i passi, e di colpo la storia di Pearl non è più solo sua, ma di chiunque conosca il terrore di stare al mondo. Introduzione di Karen Russell."" -
Nuova poesia americana. Vol. 1
Ispirandosi alla fortunata collana lanciata negli anni Sessanta da Penguin, Edizioni Black Coffee propone ai suoi lettori «Nuova poesia americana», una serie di piccole antologie concepite come guide alla ricchezza e alla diversità della poesia nordamericana contemporanea. Ciascun volume riunisce ogni anno una selezione rappresentativa dell'opera di sei autori, al fine di agevolare il naturale incontro fra il lettore curioso – così come l'abituale fruitore di poesia – e le voci più entusiasmanti dell'attuale scena poetica d'oltreoceano. Il compito di portare ai lettori il meglio che questa forma di scrittura, purtroppo raramente frequentata, può offrire è affidato all'esperienza del poeta e critico letterario John Freeman e del principale traduttore italiano di poesia americana, Damiano Abeni. Volume I, i poeti: Tracy K. Smith, Terrance Hayes, Natalie Diaz, Robert L. Hass, Layli Long Soldier, Robin Coste Lewis. -
Facce di colore
«Con facce di colore NafissarnThompson-Spires ci ha datornquello che stavamo aspettando.rnche il signore sia lodato» - Kiese LaymonrnrnrnAccostata dai critici alle migliori opere di PaulrnBeatty e Junot Díaz, questa coraggiosa raccolta dirnracconti sonda il concetto di identità nera nella cosiddettarnera post-razziale, ritraendo la classe mediarnin vignette di trascinante umorismo e irriverenzarn(traendo ispirazione dalla serie di sketch apparsarnfra il 1852 e il 1854 sul quotidiano The North Star,rnHeads of the Colored People, ispirazione per il titolo ernla struttura del libro). Il lettore è testimone della vitarndi personaggi alle prese con situazioni paradossali –rnmadri che si scambiano messaggi maligni infilandolirnnegli zaini delle figlie, una ragazza che si arrovella sulrnmodo migliore di comunicare su Facebook il propriornimminente suicidio – e lotte quotidiane – una madrernimpazzisce di dolore di fronte alla violenza perpetratarnai danni di due giovani, un adolescente cresciutornin una famiglia di ceto medio desidera ritrovare unrnlegame con le proprie radici culturali.rnQueste storie rielaborano il canone letterario ancorandolornsaldamente al presente: è così che NafissarnThompson-Spires, giovane autrice al suo esordiornletterario, riflette sulla «visibilità» fisica, sociale ernpolitica del cittadino nero dell’America di oggi. -
Freeman's. California
Dai flussi migratori al cambiamento climatico, la California è sempre stata uno degli epicentri delle principali questioni legate al nostro tempo. rn«John Freeman: un americano pieno di vitalità e idealismo» - Livia Manera Sambuy, Il Corriere della Serarn«La qualità dell’aria che respiriamo oggi a livello letterario la dobbiamo a John Freeman» - Valentina Della Seta, Iconrn«È facile individuare il criterio con cui Freeman sceglie i contributor per la sua rivista: il suo infallibile gusto personale» - Luca Briasco, Aliasrn«… Una raccolta idiosincratica di scrittori molto famosi e di altri che lo saranno se l’ex direttore di Granta, la leggendaria rivista letteraria britannica, in questi dieci anni non ha perso il suo celebrato fiuto» - Riccardo Staglianò, Il Venerdì di RepubblicarnTra le voci che in questo numero sono state chiamate da John Freeman a dar vita a un mosaico letterario che restituisse la bellezza e la complessità di questa terra: William T. Vollmann, Tommy Orange, Rachel Kushner, Jennifer Egan, Rabih Alameddine, Anthony Marra, Geoff Dyer, Natalie Diaz, Lauren Markham, Reyna Grande, Frank Bidart, Robin Coste Lewis, D.A. Powell, Juan Felipe Herrera, Manuel Muñoz, Javier Zamora, Héctor Tobar, Oscar Villalon, e Elaine Castillo. Le forme che compongono il mosaico spaziano come sempre dal racconto al saggio, dall'articolo di giornale alla poesia. -
Biloxi
Biloxi è una storia di rassegnazione e inaspettata rinascita, di limiti autoimposti e seconde possibilità. Mary Miller si riconferma maestra del minimalismo e voce di spicco nel panorama letterario del Sud degli Stati Uniti.rn«Con il personaggio di Louis, Mary Miller fotografa le insicurezze di un uomo imperfetto ormai oltre i suoi anni migliori, che cerca il proprio posto nel mondo. Il risultato è un romanzo incantevole, formidabile» – Publishers Weeklyrnrn«Il nuovo romanzo di Mary Miller è un resoconto meravigliosamente lucido e accurato della vita precaria di un sessantenne che, dopo aver sperimentato la solitudine e l’isolamento, si riscopre capace di desiderare, temere, di credere ancora nel valore della speranza» – Frederick Barthelmernrn«Se l’umorismo malizioso di Lorrie Moore e il minimalismo di Ernest Hemingway concepissero un figlio, il risultato sarebbe Biloxi di Mary Miller» – Hannah PittardAmbientato in una delle contee più conservatrici di uno degli Stati più conservatori d'America, Biloxi è la storia di Louis McDonald Jr., sessantatreenne senza più nulla da chiedere alla vita: il padre è morto e la moglie l'ha lasciato dopo 37 anni di matrimonio. Ritiratosi a vita privata in attesa di un'eredità che tarda ad arrivare, trascorre le giornate a guardare reality e bere birra, tentando di evitare la figlia e l'ex cognato che, preoccupato per la sua salute, gli porta regolarmente i propri avanzi. Un giorno Louis si imbatte in uno sconosciuto che gli offre Layla, una meticcia in lieve sovrappeso e dall'aria non particolarmente sveglia. Senza alcuna ragione apparente, Louis sente il bisogno immediato di prendersene cura e nel corso di pochi giorni i due diventano inseparabili. Louis ritrova la forza di uscire, incontrare persone nuove, e a poco a poco i confini del ristretto orizzonte entro cui si era confinato iniziano a espandersi. -
Dizionario della dissoluzione
Dizionario della dissoluzione è questo: un manuale di dissenso informato, una lettura obbligata per il cittadino pensante, un vocabolario di impegno in difesa del linguaggio e della nostra capacità di immaginare, descrivere e costruire un mondo migliore.«Un saggio strutturato come un alfabeto che fornisce definizioni estese di concetti abusati». - Corriere della Serarn«Sapere che accadono ingiustizie non basta, si deve trasformare in azione, anziché in apatia. È una delle lezioni che vanno tratte dalla nostra epoca. Per fare questo occorre riscoprire alcuni luoghi dove agitarsi; riappropriarci del corpo, perché ""il corpo è dove tu diventi me""""; ridefinire un'autentica idea di cittadinanza e di nazione». - La LetturarnQuesto è un alfabeto della speranza, un invito all’azione e una riflessione sulla giustizia. Soltanto riappropriandoci della nostra lingua, sostiene Freeman, possiamo sperare di ottenere gli strumenti per combattere la crisi economica e dei valori della democrazia, l’imminente catastrofe ambientale e l’apatia generale che minacciano il nostro tempo. Questo piccolo volume, corredato da una puntuale analisi di Valeria Luiselli, fornisce definizioni estese di concetti abusati – come quelli di amore, cittadino, rabbia – restituendo loro il significato originale e mettendoci in guardia da possibili rischi. Freeman ci parla di un mondo che «avanza verso la tirannia» e suggerisce vie per ricostruire una società sana, esorta ad «allontanarsi dagli schermi lampeggianti» e compiere piccoli atti di ribellione quotidiana servendosi di armi quali la gentilezza, la generosità e l’ottimismo."" -
Heartbreaker
È il 1985. La quindicenne Pony Darlene Fontaine vive da sempre nel «territorio», una comunità fondata da un carismatico capo religioso dove le donne portano le spalline imbottite e gli adolescenti vanno in giro con il walkman. La famiglia di Pony occupa una capanna al limitare del villaggio, dove il territorio finisce e inizia il mondo esterno, che nessuno dei suoi abitanti ha mai visitato. Nessuno tranne Billie Jean, la madre di Pony. Giunta nel territorio diciassette anni prima era stata accolta sebbene fosse la prima straniera che avessero mai visto. Come tutti, anche Pony è affascinata dalla sua figura, ma di lei non sa molto. Billie Jean, infatti, si rifiuta di parlare del mondo da cui proviene. Una notte la donna svanisce nel nulla. Terrorizzata all'idea che la madre abbia sia fuggita per sempre, Pony decide di vederci chiaro. Evocando atmosfere presenti in The Handmaid's Tale e Stranger Things, Heartbreaker è la storia di una donna che si reinventa per sopravvivere, di una figlia determinata a far luce sul mistero di una madre che non conosce, e un'originale riflessione sul potere e i limiti dell'amore, e sui rischi che siamo disposti a correre in suo nome. -
Antropologia del turchese. Riflessioni su deserto, mare, pietra e cielo
Questa è una raccolta di saggi che esplora il rapporto spirituale, emotivo e biologico fra l'uomo e i colori, il modo in cui questi hanno plasmato l'umanità e come è cambiato il nostro impatto sul pianeta mentre questo legame si logorava nel tempo.rn«Questa traduzione italiana, così efficace e scrupolosa nei dettagli, si presenta quasi più come un atto di devozione che come una proposta editoriale, ed è la prova che la qualità vera, l'originalità, l'indipendenza del carattere possiedono una capacità di durata e circolazione del tutto indipendente dalle mode e dalle patacche» - Emanuele Trevi, La Letturarnrn Ellen Meloy, scrittrice naturalista che con questo libro è stata finalista al Premio Pulitzer nel 2003, un anno prima di venire a mancare, ci accompagna in un viaggio attraverso territori di straziante bellezza e vulnerabilità, generando nel lettore un rinnovato impulso a prendersene cura. Meloy fa della nostra capacità di percepire i colori un'esperienza squisitamente sensoriale. L'unica vera mappa cui vale la pena di affidarci per conoscere questo mondo in perpetuo cambiamento, osserva, è quella che i nostri sensi sono in grado di tracciare. Se invece di sfruttarla ci limitassimo a godere della natura, se ci abbandonassimo alla sua seduzione, potremo tornare a sentirci vivi e parte di qualcosa di più grande. La domanda fondamentale che questo libro pone è: vogliamo vivere sulla Terra a mo' di ciechi parassiti o contribuire alla sua sopravvivenza come l'istinto ci suggerisce da sempre di fare?