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Bestiario. Animali tra gli altri
In venticinque racconti brevi, con balenii di disegni visionari tra l'uno e l'altro, l'artista Maximo (nome d'arte di Massimo Pellegrinetti) narra di una sorta di arca di Noè personale in cui chiama a convegno gli animali per lui più significativi, e talvolta inattesi. Ci sono la mosca, la iena, il topo, la testuggine di mare, il bradipo, il serpente, il lama. A differenza della millenaria tradizione della fabula, qui il famoso lupus e gli altri animali non sono metafora dell'umano, mere trasposizioni antropomorfizzate del nostro modo di stare al mondo. Essi rimangono se stessi, in carne piume, squame e pelo, e ci guardano, ci osservano, ci giudicano. Con noi condividono quello che i cliché e la vita cittadina si alleano a farci ignorare: la fame, la paura, la tracotanza, il desiderio di sedurre, la fatica, e anche la leggerezza nel saper affrontare la morte, fatto naturale e tragico da sempre, inaffrontabile soprattutto da chi resta: è chi resta, con l'assenza dell'altro, che una iena dona il suo essere ridens. -
Gli obblighi di protezione nella responsabilità medica
Il tema della responsabilità medica ha catalizzato, soprattutto negli ultimi anni, le attenzioni del Legislatore (si veda da ultimo il cosiddetto ""Decreto Balduzzi""""), la Dottrina e la Giurisprudenza. Il presente lavoro, frutto di attente indagini, esamina gli aspetti sostanziali (negligenza e consenso informato) che presidiano la responsabilità medica in ambito civilistico, sotto l'aspetto prospettico della complessa questione dei cosiddetti obblighi di protezione, di cui l'autore offre una propria ricostruzione."" -
Nell'anima, nel cuore, nella mente. Poesie 1980-2010
"È il mistero dell'amore, del dolore e del tempo che passa e invece non passa mai; della vita e della morte; dell'anima visionaria che si riflette e si guarda allo specchio del mondo: il mondo, mai soltanto fuori, mai soltanto dentro se stessi, ma al di qua-al di là, al di sopra della propria biografia. Luci e ombre, in questi testi intensi, del vivere e del morire, dell'amore per il grembo-anima della madre e del suo cuore che batte, batte sempre, oltre la vita e oltre la morte: parole come musica dell'anima, poesia come spirale eterna dell'infinito che inesorabilmente ci abita. Poesia come possibilità di liberare dei e dee, miti a cui abbiamo dato respiro e continuano a camminarci accanto."""" (dalla prefazione di Pasqua Teora)" -
Cibo della miseria. Latirismo e altre malattie legate all'alimentazione contadina in Abruzzo
Il volume esamina gli effetti negativi dell'uso alimentare di alcune piante coltivate sulla salute umana, specialmente tra le classi sociali più deboli. Si tratta di colture comuni e diffuse che, però, possono risultare nocive per la presenza di alcuni parassiti fungini nonché di particolari infestanti, oppure per la carenza di determinati nutrienti indispensabili per il nostro organismo. Inoltre, nel caso di diverse colture minori o di uso zootecnico, in passato ben più diffuse e radicate, per il contenuto di pericolosi composti chimici tossici. In particolare, si ricostruiscono le vicende storiche e scientifiche legate ad una misteriosa epidemia di latirismo in un centro montano dell'Abruzzo, nella prima metà dell'Ottocento, a seguito dell'introduzione della coltivazione di una specie di cicerchia (Lathyrus clymenum). Vengono messe in luce l'opera e la figura di uno sconosciuto medico di provincia che riuscì a individuare le cause della grave malattia ed impedirne la diffusione nell'intero Regno di Napoli. -
Bestiario. Lui e l'animale
Alla sua seconda prova narrativa, l'autore resta nel solco cominciato con Maximo Bestiario, Animali tra gli altri. Quello del bestiario nasce nel Medioevo come vero e proprio genere letterario, in cui il fine era di descrivere con parole e immagini miniate gli animali (quelli immaginari erano alla pari con quelli veri, gli unicorni e i draghi stavano ai lupi e ai leoni) citati nella Bibbia. Lui e l'animale raccoglie trentatré racconti brevi, talvolta come epigrammi, impreziositi da dodici disegni allegorici rispetto a una relazione con il mondo animale di cui facciamo parte esistenzialmente, non solo geneticamente. In questi racconti brevi di Pellegrinetti, Maestro Scultore, si riconosce la mano educata e allenata al colpo non esitante dello scalpello, del martello, di attrezzi che sanno incidere, scalfire, smussare e scolpire con forza o con leggerezza, ma sempre con precisione. La forma icastica e minuta, che con i suoi accapo evoca da molto vicino il verso poetico, dà l'idea di come la grazia sappia vestire il manto lirico non-romantico della prosa più franca, più decisa. -
Un povero Cristo. Le vicende umane di un pezzente
Il libro riporta la storia di Michele D'Andrea, nato a San Biase (Cb) nel 1898. Di condizioni assai modeste, era anche orfano di padre e, quindi, non poté ricevere quel minimo insegnamento per essere istradato nella vita. Peraltro la mamma, dopo averlo messo al mondo, manifestò segni sempre più evidenti di squilibri mentali e, perciò, non fu in grado di dargli una corretta formazione educativa. Se a queste carenze affettive e formative aggiungiamo che la natura lo aveva generato con qualche deficienza intellettiva, il suo ritratto è compiuto. Il ragazzo, sebbene vissuto all'ombra della madre, si trovò presto in mezzo alla strada, sbandato e beffato. Diventato adulto e avendo perso anche lei, andava sempre per suo conto, ""solingo e guardingo sotto cieli a vedere e sopra terre a camminare"""" e, grazie alla misericordia del prossimo, è riuscito a procurarsi quel poco per mantenersi in vita. A ciò ridotto non per scansar fatica, di cui anzi si gravava ogni giorno, ma perché così era la sua condizione mentale e materiale. La prefazione è di Padre Nando Simonetti."" -
Amore emana. Dialogo in versi sull'amore
"Per prima cosa viene lo stupore. Dinanzi a una poesia così ricca, viva, immaginosa. Qui Anila tenta un'opera impossibile, una sorta di dialogo in versi sull'amore - un dialogo di cui lei è voce e anche destinataria, in una furiosa corsa tra specchi e rifrazioni di sé.Un libro sapienziale, dai toni a tratti filosofici e didascalici, ma innanzitutto un libro che erompe da dentro una vissuta esperienza d'amore indagata con animo incandescente e ciglio asciutto. Mai svenevole, mai intimistico. Il contrario di qualsiasi corrente e usuale diario d'amore. La 'emanazione' dell'amore, figura verbale e metaforica che percorre e compie il libro, è una sorta di azione pura, di atto senza più attrito, senza più necessità ermeneutica e etica, una modalità assoluta e indipendente."""" (Dalla prefazione di Davide Rondoni)" -
Il web marketing per l'internazionalizzazione. Le ragioni, la ricerca, i risultati
L'evoluzione del mondo digitale sta modificando profondamente gli attuali paradigmi organizzativi-produttivi e le relazioni tra le imprese e i consumatori. In tale scenario, molteplici appaiono essere le criticità e le sfide che le imprese dovranno affrontare per poter cogliere le opportunità legate ai processi di digitalizzazione e all'uso di strumenti come il web marketing. La ricerca sviluppata dagli autori, integrando la prospettiva teorica con quella empirica, fornisce una chiara fotografia della rilevanza dell'uso del web marketing per la competitività delle imprese e dei fattori che attualmente ne ostacolano l'applicazione. In particolare, i risultati della ricerca evidenziano tra le maggiori criticità per le imprese: la mancanza di consapevolezza sulle reali potenzialità degli strumenti, la scarsa formazione sul tema e l'incapacità di inserire l'uso del web in una visione strategica intergrata per il conseguimento degli obiettivi aziendali. -
La Costa dei Trabocchi tra il Feltrino e il Sangro. Storia e paesaggio del territorio feudo dell'Abbazia di S. Giovanni in Venere
Frutto di una intensa ricerca documentaria e storiografica, il libro si occupa del territorio e del suo paesaggio, soffermandosi sugli aspetti più rilevanti che ne hanno caratterizzato il sistema socio-economico e produttivo, in epoca moderna, post-feudale, pre e post unitaria. Lo stesso paesaggio, «luogo dell'ispirazione» del romanzo ""Il trionfo della morte"""" di Gabriele D'Annunzio, è stato scandagliato alla luce degli eventi storico-sociali del Novecento, dei loro effetti sull'ambiente, sui processi produttivi, sulle colture e sulla mentalità. Nello specifico, il volume si è occupato del paesaggio agrario e costiero, rivolgendo la sua attenzione sull'elemento trabocco e sulle vicende locali e comunitarie che ne giustificarono l'ideazione, la costruzione e poi l'uso; non trascurando, comunque, di occuparsi della sua evoluzione e trasformazione, in epoca post moderna, da strumento di sussistenza a elemento identitario, morale e culturale. Infine, arricchendo il proprio quadro di riferimento documentario e bibliografico, su cui è basato il racconto, il presente libro sottopone all'attenzione del lettore preziose testimonianze di persone nate e vissute sul territorio."" -
Anime senza orizzonte
Anime senza orizzonte. Poesie (1977-1989) di Augusto Massimo De Panfilis riesuma parole quasi perdute, attingendo al serbatoio emozionale di stagioni densamente vissute e di attimi e frammenti che la coscienza trasforma in verso, a volte franto, a volte ramingo nei sentieri della psiche, ""per ammirare la dolcezza che dorme"""", ascoltare il silenzio del tempo, vivere il tempo della storia e della bellezza con pensieri che il poeta vorrebbe carichi di speranza."" -
Dall'ombra il respiro della mente
"Dall'ombra, il respiro della mente"""" è una raccolta di poesie che ambisce percorrere l'arduo tragitto che dall'universo concitato di pulsioni ed emozioni vorrebbe approdare all'autoconsapevolezza della parola scritta e viceversa. Vasto è pertanto il suo campo d'azione e d'interesse, poiché la vita indaga e vuol conoscere. Il dubbio sui mille perché dell'esistenza e lo stupore che essa riserva di continuo sono i due poli entro cui si svolge e alterna questa esperienza di scrittura poetica. Soltanto l'ombra può far spiccar la luce e, senza luce, l'ombra è solamente oscurità." -
Rapporto sulla maturità digitale delle competenze professionali nelle imprese. I fabbisogni e le strategie nell'ambito della formazione
Una formazione sul tema del digitale non potrebbe prescindere dalla disamina delle tre dimensioni: cognitiva, tecnologica ed etica.Solo se tali sfere saranno ben alimentate ed equilibrate, allora il digitale potrà diventare uno strumento di facilitazione dell'incontro tra domanda di lavoro e offerta di lavoro finalizzato al miglioramento del benessere sociale ed allo sviluppo economico.L'obiettivo della ricerca, partendo dalla fotografia quali-quantitativa del grado di digitalizzazione delle imprese della provincia di Crotone, è stato quello di comprendere lo stato dell'arte e valutare le criticità evidenziate per attivare futuri percorsi di miglioramento per le aziende del territorio. -
Fara Cipollara. L'identità della cipolla bianca: memorie e documenti
"Fara Cipollara"""" è il primo lavoro interamente dedicato alla cipolla bianca di Fara Filiorum Petri (Chieti). Tra analisi chimiche, ricostruzioni storiche imbevute di interessanti cenni storiografici e nuovi ricettari, il racconto si snoda agile nella vicenda di questo speciale ortaggio, vittima a lungo di un pericoloso oblio. Il risultato è un lavoro miscellaneo in cui i diversi contributi apportati ricostruiscono, come in un mosaico, l'immagine di un elemento che per lungo tempo ha svolto un ruolo indennitario per la popolazione farese e per lo stesso borgo. È la storia di una cipolla che, per via della sua importanza, è riuscita a trasmutare anche la toponomastica locale; è la storia, quindi, di un'intera comunità." -
Tu non sei mio padre. Il coraggio del riscatto
Il libro riporta la storia di Biase D'Andrea, nato a San Biase (Cb) il primo gennaio 1938. Porta due segni nel destino: il nome del paese - che è anche quello del santo patrono - e la data in cui è venuto al mondo, all'alba del primo giorno dell'anno. Questi auspici avrebbero dovuto significare per lui una speciale protezione celeste e un augurale messaggio terreno di benvenuto all'anno nuovo e a una vita migliore. La sua, purtroppo, non è stata così: è stata un inferno con qualche sprazzo di paradiso sul tardi! Pertanto, vuole testimoniarla per far conoscere ai giovani di oggi e di domani le grandi difficoltà e i duri sacrifici affrontati perché possano trarre stimolo e insegnamento per il loro avvenire. E desidera svelarla senza tacere particolari, anche se imbarazzanti o strettamente personali. Prefazione di Michele Petraroia. -
Esperienze a contatto. Italia-Corea
"EsperienzeAcontatto"""" nasce come un percorso espositivo non ordinato secondo criteri cronologici o tematici definiti ma bensì per accostamenti poetici e d’indagine capaci di rimarcare le ricorrenze ma anche le diversità in quello che è stato il processo di trasformazione delle arti visive in due culture, quella italiana e coreana, contrassegnate da forti caratteri identitari. Gli artisti selezionati, giovani under 40, con il loro intervento e con le loro sperimentazioni, sono in grado, quindi, di restituire una panoramica estremamente rappresentativa della nuova ricerca e dei nuovi codici “formali”. Questa mostra pensata per la città di Pietrasanta, testimonia la persistenza di scambi culturali della città e si pone come continuità, nel processo di rilancio di una serie di esposizioni di arte coreana previste in Italia e in Toscana. La curatrice, Maria Mancini, è storica e critica d’arte. Docente di storia delle tecniche artistiche presso l’Accademia di Belle Arti di Brera/Milano. Come curatrice indipendente e come direttore artistico del centro d’arte MXM Arte ha collaborato con enti pubblici e privati, con gallerie e centri d’arte contemporanea nazionali e internazionali." -
Diario del tamburino di Valle d'Oro
Una storia vera, ambientata in Abruzzo, che nasce come compito scolastico assegnato all’autore in seconda elementare e diviene esercizio quotidiano dagli 8 ai 22 anni (1942-1951), sino a trasformarsi in un documento storico che ci consegna un’eredità preziosa. La seconda guerra mondiale ha un ruolo predominante nel diario, segna un prima e un dopo tra l’infanzia e l’adolescenza, tra un paese in cui vivere e un paese distrutto, da ricostruire per vivere, tra il piacere di raccontare e la necessità di farlo. La volontà di tramandare è così forte da trasformare questo diario in un’enciclopedia del paesino abruzzese in cui sono ambientati la maggior parte degli episodi, Tollo (CH). L’autore elenca nomi di gente e di strade, alberi secolari, arti e mestieri, sport praticati, le ricorrenze, aneddoti che restituiscono la quotidianità; è descritta l’architettura e sono trattati i temi dell’agricoltura, l’economia, la religiosità popolare e poi la guerra, dall’arrivo dei tedeschi sino al lungo periodo di sfollamento, i luoghi del conflitto, i rifugi e poi il ritorno, gli sminatori, con uno stile analitico, che non riesce mai totalmente a distaccarsi da quello biografico. -
Bienvenue en Miles Gris. La minaccia si avvicina
Trilogia - II volume. -
Ermeneutica della persona. Individuo, sostanza e persona dall'antichità a Heidegger
Nel teatro si attribuiva alla maschera la funzione di amplificare la voce, donde la derivazione del verbo ""personare"""", che indicava appunto il rafforzamento del suono della voce, necessario all'attore per esibirsi in pubblico. Ciò s'accompagnava anche all'esigenza d'ingrandire la figura dell'attore aumentandone la statura con i """"coturni"""", come rileva ad esempio Seneca nell'Epistola 76, 31, quando, muovendo da considerazioni etiche, rivolgendosi a Lucilio scrive: """"nessuno di coloro che vedi vestiti di porpora è felice. Non è più felice degli attori che portano sulla scena lo scettro e la clamide; dopo essere apparsi alla presenza del pubblico ingigantiti dai coturni, escono, si tolgono le calzature tragiche e tornano alla loro vera statura"""". Nell'antichità, dunque, la persona non aveva una propria autonoma consistenza, se non quella di strumento utilizzabile nella rappresentazione, nella finzione scenica. La maschera velava di fatto l'individualità di colui che l'indossava, nascosta dietro la figura del personaggio, con cui finiva per identificarsi."" -
L' Ercole di Piero, tra mito e realtà
Un’opera di Piero della Francesca? Certamente un affresco affascinante e non indagato. L’Ercole, unico soggetto profano del grande maestro del primo Rinascimento, oggi conservato all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, vero o falso che sia, continua a sollevare incognite, dubbi e quesiti. -
Sul fondamento della morale
"Ragionevoli e geometri quanto i francesi"""", gli italiani sono allora consapevoli della crisi, dell'inconsistenza della morale tradizionale, senza disporre dell'antidoto di una forte identità civile moderna: sono i più grandi """"filosofi pratici"""", perché conoscono il disincanto del cosmo (la """"cognizione della vanità d'ogni cosa"""", vera """"somma di tutta la filosofia"""") senza l'alternativa edificante, ricostruttiva e circolare, dello Stato. Di qui il cinismo, il riso, la mancanza di un senso di appartenenza collettivo e nazionale [...]. Insomma: non mancanza di ragione, difetto di rappresentazione. Ipertrofia della ratio, carenza di mito, di narrazione comune: è la diagnosi leopardiana dei nostri mali nazionali. Dalla Prefazione di Riccardo Caporali."