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Nessun paradiso
In Italia la dittatura democratica è ormai manifesta. Tutti, o quasi, hanno la tessera del partito unico, ed esiste solo una piccola frangia di dissidenti, tollerata dal Potere. Quando, all'improvviso il Capo del partito viene ucciso, mentre tutto il Paese si ferma per assistere ai suoi funerali, in diretta televisiva, uno dei dissidenti è costretto a partire per Venezia, per incontrare il direttivo di questi pochi inutili pacifisti e tentare di capire la verità. Fra le calli e i ponti della Laguna, tra il Guggheneim e il Ghetto novo, fra rivoluzionari da bar e agenti governativi, l'unica vera scoperta è che il Potere è inevitabile. Che le rivoluzioni sono impossibili, e solo l'amore, il concetto, l'idea, la speranza, va difeso. Fino alla fine. -
Il mio cuore ha 2 battiti. Uno è per te, l'altro mi serve per vivere
La storia d'amore poco convenzionale tra Carlo, un ragazzo di 26 anni affetto da una rara e singolare patologia cardiaca, e Maria Sole, bellissima e misteriosa studentessa spagnola a Roma per una borsa di studio. Il viaggio a La Gomera, paradiso vulcanico nelle Canarie, e l'arrivo a Marrakech segna per Carlo la scoperta di una realtà straordinaria. Catapultando un ""eterno sfigato"""" in una esplosiva avventura, fatta di inseguimenti, sparatorie e pescherecci. Sullo sfondo di una infuocata passione."" -
La bomba e la Gina. Intorno a piazza Fontana
Il romanzo-inchiesta ripercorre il tragico attentato del 12 dicembre 1969 a Milano, dentro la Banca dell'Agricoltura, attraverso gli occhi di uno studente universitario americano arrivato in Italia per finire una tesi di dottorato. Peregrinando tra archivi di Stato e biblioteche, zigzagando tra burocrazia mascherata da censura e testimonianze a singhiozzo, scoprirà dei legami indissolubili su quella strage che partono dalla fine della seconda guerra mondiale, dal confino a Ventotene di Sandro Pertini, passando per la resistenza e anche oltre. -
Frammenti di una vita sola
"Cosa c'è?"""" le chiede dolcemente Bela, sotto voce. """"Signora maestra, spero proprio che il più bel giorno della mia vita debba ancora venire."""" Il romanzo tradizionale è fatto """"a pezzi"""" per poi essere rimontato in un memorabile cahier de doléances: personaggi, luoghi, tempi letterari si rifrangono in un mirabile prisma di voci e di colori, in scaglie di vita screziate in una scrittura ora scabra ora accesa. Il male di vivere montaliano che spesso s'incontra nelle pagine sfuma negli umori, negli odori che aleggiano in questo impareggiabile diario che si spinge alle estreme latitudini del mondo e dell'animo umano per restituirne tutte le grida e i palpiti." -
Exit strategy
"Le restano da vivere pochi mesi"""". Un lavoro da conduttore alla rete televisiva locale, una città da cambiare, una figlia di nove anni ancora tutta da conoscere. E una scadenza precisa. Non c'è più il tempo per il tempo perduto, non restano scuse per le scuse impigliate nel tessuto dei rapporti, non ci sono più occhi che bastino per guardare quella figlia. Occorre una strategia d'uscita. Disciplinata, rigorosa, militare. Per lasciare a lei un senso delle cose che non sia tirato a caso e una qualche tranquillità. Però occorrono soldi. Tanti e in fretta. Così, mentre in studio vanno in onda le serate de """"La storia in diretta"""" sul ritrovamento del rivoluzionario vangelo apocrifo di Giuda, il conduttore agisce, tra allibratori cinesi, sale da gioco, azzardi immobiliari e business del secolo, ben oltre il limite del grottesco. E, colpo dopo colpo, la strategia si mescola con l'ansia verso un finale inatteso e spiazzante." -
Antonino Caponnetto. Non è finito tutto
Palermo, luglio 1992. Sono i giorni della strage di via D'Amelio. ""È finito tutto"""" dice uno scosso Antonino Caponnetto a un giornalista, uscendo dall'obitorio dopo l'ultimo saluto a Paolo Borsellino. Il giudice in pensione, padre del pool antimafia, è l'ambasciatore di un'Italia che non ha più uomini presentabili. """"Chi ci difende ora? Dov'è lo Stato?"""", gli chiedono le persone. Le stesse domande sentite due mesi prima in occasione della morte di Giovanni Falcone. L'ex Capo Ufficio Istruzione è il simbolo di una città, di un Paese, che si rialza dall'ennesimo schiaffo. Il rammarico per quella frase detta in un momento di sconforto è un motivo in più per farsi coraggio, per riprendere le forze e la speranza, e lavorare sul cambiamento culturale e sulla lotta alla mafia. È l'inizio della primavera palermitana. Nella sua """"preghiera laica"""", al funerale di Borsellino, c'è il progetto dei dieci anni seguenti: Caponnetto diventa il primo rappresentante della società civile, gira l'Italia per testimoniare nelle scuole la sua esperienza e portare avanti le idee dei magistrati uccisi dalla mafia."" -
Un orsacchiotto con le batterie. Il depistaggio sulla strage di via d'Amelio
Palermo, domenica pomeriggio, cento secondi alle cinque: il sismografo dell'osservatorio geofisico ha un sussulto, mentre fuori già si alza una lama di fumo nero. Vent'anni dopo, un uomo guarda la sua città dalla finestra, assaporando l'aroma persistente di una sigaretta. Sulla scrivania il minuzioso lavoro di ricostruzione che sta portando a termine: la mappa di un depistaggio lungo due decenni attorno alla strage di via D'Amelio.In un gioco di pesi e contrappesi saranno le voci dei pentiti a dominare la scena: quella dell'""orsacchiotto con le batterie"""" Vincenzo Scarantino in primis, sulle cui dichiarazioni verranno istruiti i processi; e quella di Gaspare Spatuzza poi, il collaboratore che ha rimesso in discussione le sicurezze acquisite in tanti anni di indagine. Una ricerca di verità e giustizia che condurrà il protagonista a muoversi tra mille piste e sentieri intricati, sino a culminare in un incontro che, alla fine, gli regalerà una nuova prospettiva sulla strage, aiutandolo a mitigare il senso di sconcerto e impotenza."" -
Rabbia e camorra
Napoli, tra i palazzoni scrostati di periferia. La rabbia di chi qui ci è finito perché un posto migliore il destino non gliel'ha offerto, si intreccia con il potere senza scrupoli dei boss della droga. 'O professore (così viene chiamato dalla gente del quartiere) è un grafico trentenne, che, carico di delusioni e rancori, decide di rifugiarsi tra spacciatori, puttane, camorristi, disoccupati veri e quelli di mestiere. Giorno dopo giorno raccoglie nel suo diario personaggi, comportamenti, volti, espedienti, linguaggi. E il confronto con quella che era la sua vita prima di arrivare in periferia diventa sempre più difficile da gestire: da osservatore attento e curioso di una realtà parallela a quella vissuta finora, 'O professore diventa partecipe della vita del quartiere. Di una vita vissuta sul filo di lana, d'impulso, cercando di non perdere neanche un attimo, ""perché quello appena trascorso potrebbe essere l'ultimo"""". Si innamora di una ragazza-madre, bella e con molti segreti. Questo rapporto lo porta a confontarsi da vicino con le regole non scritte del quartiere e della camorra."" -
Roberta Lanzino. Ragazza
Roberta Lanzino ha 19 anni, vive con la sua famiglia a Rende (provincia di Cosenza), è una studentessa universitaria al primo anno, studia Scienze economiche, è bella e ha un Sì della Piaggio di colore blu. È il 26 luglio del 1988 e Roberta, proprio con il suo motorino, va verso la casa al mare. I suoi genitori Franco e Matilde sarebbero partiti pochi minuti dopo a bordo della ""Giulietta"""" di famiglia. Roberta quella mattina indossa dei jeans blu, una maglietta rosa salmone e gli occhiali da sole. Per questioni di sicurezza Roberta imbocca una strada secondaria. Purtroppo perde l'orientamento, si smarrisce. Due uomini con una Fiat 131 le stanno alle calcagna e al momento giusto le tagliano la strada, la violentano, la colpiscono senza pietà al collo e alla testa con un coltello, conficcandole poi in gola una spallina per strozzare le urla. Muore soffocata, Roberta. Il suo corpo viene ritrovato alle 6.30 del mattino dopo. Le indagini partono subito ma la verità arriverà soltanto nel 2007. Questa è una storia di violenza, di morte, di 'ndrangheta."" -
La variante Moro
Chi c'era veramente in via Fani? Quali erano le forze in gioco? Chi, sulla scena del rapimento, sparò quarantanove colpi su novantatré con un'unica arma? E cosa ci faceva quello stesso tiratore scelto in Paraguay nel 1978? Romanzo che si dipana tra Italia e Sud America, in un anno, il 1978, che cambiò la storia dell'Italia e del mondo. -
Matto chi legge: Il geometra sbagliato-Maledizione del sommo poeta-Il principe di Persia
Il geometra è matto. Ma forse lo è di più il giocatore incallito di videogiochi. Oppure ancora lo studente ossessionato dalle cose speciali. Loro, i protagonisti di questa trilogia, sono i matti. E chi legge il ""normale"""". Ma in una realtà che assume ogni giorno i contorni del grottesco, del surreale e del ridicolo, vuoi vedere che esser matto conviene? Una trilogia bizzarra, tre viaggi in mondi traballanti e opachi, tre visioni distorte eppure così sincere del nostro presente, immerso nei suoi canoni rigidi, protocollosi, posticci, tanto vicino al bordo dell'oblio. Perché a volte per vedere meglio bisogna guardare le cose al contrario."" -
Precari (fuori) legge. Ogni giorno in tribunale
Un fuoco di fila di storie, di processi celebrati nel Tribunale di Torino. Storie incredibili, ma vere, a volte grottesche. Ne nasce uno spaccato della società italiana, volto a spiegare ai lettori di che cosa si occupa, anche, la Giustizia penale in Italia. Gli autori sono pubblici ministeri precari, impegnati a lavorare ogni giorno in tribunale. Noti negli uffici giudiziari come ""VPO"""" (vice procuratori onorari), titolo dal sapore balzacchiano, salvo scoprire che a loro non spetta alcun onore, ma solo oneri. L'oggetto della denuncia è più incredibile delle storie raccontate: la precarietà nella magistratura. Dove al male dell'ingiustizia sociale (vittime i magistrati onorari in quanto lavoratori non riconosciuti come tali dallo Stato che servono), si aggiunge la totale negazione della funzione di garanzia della magistratura. Scopo provocatoriamente dichiarato del libro, raccogliere fondi per finanziare l'iniziativa giudiziaria degli autori: fare causa allo Stato per ottenere """"l'erogazione del trattamento di quiescenza"""", vale a dire la pensione."" -
Slot city. Brianza-Milano e ritorno
Slot machine, videopoker, roulette. Sono oltre cinquecentomila gli ""apparecchi elettronici da divertimento"""" legalmente installati in tutta Italia. Una crescita esponenziale che nel 2012 ha portato alla raccolta di quarantaquattro miliardi di euro. Molti di questi apparecchi sono oggi presenti in Lombardia, nell'area un tempo """"ricca"""" e """"imprenditoriale"""", attorno al cuore finanziario di Milano. Dietro le cifre, però, ci sono storie e territori. Partendo dalla Brianza di Consonno, città fantasma costruita negli anni Sessanta dall'imprenditore e sedicente """"conte"""" Mario Bagno, passando per Arcore e i quartieri-cintura di Milano. Un reportage """"post-industriale"""" tra capannoni costruiti con le agevolazioni della legge Tremonti bis, abbandonati e oggi adibiti a """"sale slot"""", lungo le strade e nelle fermate dei pendolari (bar, stazioni, autogrill). Una mappa della catastrofe della """"provincia imprenditrice"""", un bilancio degli investimenti """"artefici"""" del miracolo, spostati dalle piccole fabbriche, alla borsa e, infine, al comparto del gioco """"legalizzato""""."" -
KM 158. Jabil, la fabbrica dimenticata
Km 158. Alla Jabil sono ancora tutti dentro. Nessuno ha il coraggio di tornare a casa, perché potrebbe essere l'ultima volta che si torna a casa dopo il lavoro. Perché il lavoro non c'è più. Operai ai confini della dignità umana con un presente uguale a molti altri: a Cassina de' Pecchi, in provincia di Milano; all'Ilva di Taranto; tra i minatori del Sulcis; al fianco dei braccianti della Puglia. Carne da macello, pronta a essere sacrificata sul tavolo del miglior offerente che chiamerà questo enorme mercato all'ingrosso in un solo modo: crisi economica. L'eccellenza dell'hi-tech italiano è alle strette. Una morsa senza pari stringe i dipendenti della Jabil, in presidio fuori la fabbrica da ormai due anni. Chiedono solo di poter lavorare. Non ci saranno vie d'uscita semplici. Non si accetteranno condizioni al ribasso. Quando non si ha più nulla da perdere, si è disposti a perdere tutto. -
L' esercito della truffa. La Sicilia dei furbetti
In Sicilia c'è un esercito. Non ha elmetti e carabine, ma conti in banca e sim anonime. È fatto di imprenditori insaziabili, faccendieri senza scrupoli, commercialisti compiacenti, funzionari pubblici corrotti. È l'esercito della truffa. Razziano i contributi pubblici che piovono sulla regione. Prendono i soldi, ma non muovono un dito, non costruiscono nulla. Senza scappare, tanto nessuno li viene a cercare per avere il maltolto. Ottengono i finanziamenti per le proprie imprese, promettendo sviluppo economico, posti di lavoro. Ma è tutto un castello di carta. E in maniera semplice, e silenziosa, rubano decine di milioni di euro. Ogni settimana in Sicilia ci sono arresti, sequestri di beni, condanne per reati di truffa. Questo libro racconta come sia facile frodare l'Ue e lo Stato. Come mai l'85% dei contributi che arrivano in Sicilia vengono rubati. Come funziona quel rubinetto aperto dalla legge 488. Quali sono i campi in cui opera l'esercito della truffa. -
Soul crime. New York
Se hai paura sei fottuto. Perché il cacciatore sente sempre l'odore della sua preda. Non ci sarà nessuno a proteggerti questa notte. Il fiume scorre lento e fa eco ai passi che si nascondono oltre il cono di luce del lampione. Otto storie di violenza, passione, paura e fascino del male raccontano la metropoli più affascinante, dannata e controversa del mondo. New York City non è solo questo, certo. Una bellezza profonda si è ficcata fin dentro l'anima di questa città. Ma le matite e gli appunti di giovani autori di crime story, stanotte, ti porteranno oltre le luci dei grattaceli, oltre i fumosi bar aperti a notte tarda. Stanotte si naviga a vista attraverso l'East River che porta lontano tra segreti e paure. C'è una luna strana che aiuta e affina l'odore e il piacere della navigazione. È tempo di muoversi, la notte non aspetta. La caccia è iniziata. Con intervista a Satn Lee e Matthew Modine. -
Le mani nella città. Napoli, viaggio nel business del mattone
Il patrimonio pubblico della città di Napoli: dismissione, vendita e gestione, le occupazioni delle case e la gestione dei clan per il controllo del territorio. Sotto il Vesuvio si muove un affare milionario tra business criminale e interessi di grandi gruppi imprenditoriali. Da una parte Scampìa e la storica vertenza legata alla Vele e all'edilizia pubblica, dall'altra Napoli Est e Bagnoli con le varianti al Piano regolatore che prevede una nuova colata di cemento. In mezzo c'è il fenomeno abusivismo che coinvolge interi territori della provincia, da Caivano a Ischia. Sullo sfondo c'è un'area metropolitana in cui la domanda di alloggi e le possibilità di accedere è connessa alla crisi economica e alle tensioni sociali. Perché la casa è sempre più un business per tanti e un diritto per pochi. -
F-35. L'aereo più pazzo del mondo
"Gli F-35 sono diventati il simbolo delle spese militari folli del nostro paese. 14 miliardi di euro per comprare novanta cacciabombardieri d'attacco. Partendo dalla fabbrica di Cameri, in provincia di Novara, il libro smaschera tutte le bugie sfoderate finora. Si è detto che non è possibile uscire dal programma a causa delle penali. Falso: non dobbiamo pagare nessuna penale. Si è detto che i caccia avranno un ritorno economico superiore all'investimento. Falso. Si è detto che potrebbero creare più di 10 mila posti di lavoro. Falso: ne nasceranno al massimo 600. Si è detto che nessun paese è uscito dal programma. Falso anche questo: Canada, Olanda e Australia hanno rinviato, sospeso o posto dure condizioni al programma.""""" -
Il segreto del Morbillaio
Un poeta. Il suo segreto. Uno scontro sbilenco e surreale. L'unico, grande, orgoglio di Vermiziano borgo fatto di geometrie iperboliche e personaggi eccentrici è Saturnetto Vinceslovo detto Morbillaio, che qui nacque, visse e vergò i suoi versi immortali. Ma cosa accade quando viene dissepolto un preziosissimo manoscritto inedito del defunto vate? Di tutto. Su un fronte il club dei vetusti ""Amici del Morbillaio"""", che vuole proteggere l'immagine austera del letterato; sull'altro un bislacco gruppo di ragazzini decisi a scoprire la verità sul poeta. A corredo del romanzo le illustrazioni originali, opera dell'autore."" -
Gente di Treviso. Storie di trevigiani senza storia
Nel libro sono raccontate 28 biografie, vagamente romanzate ed arricchite da un apparto illustrativo di altrettanti ritratti fotografici, di particolari personalità trevigiane che hanno attraversato gli ultimi trent'anni della nostra vita cittadina. Le avventure e gli anneddoti di artisti, bohemiens o di personaggi qualunque, tutti uniti dall'essere stati in possesso di quella spiccata sensibilità trevigiana, che in quest'ultima epoca di grande trasformazione culturale stiamo rischiando di perdere per sempre.