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Doni di madre Terra
Una pratica guida all'utilizzo e preparazione delle piante, un manuale che raccoglie moltissime ricette centenarie tramandate attraverso l'esperienza orale e raccolte dalle testimonianze di contadini e pastori che ancora le mantengono in vita. Il libro propone una serie di rimedi estremamente utili per la cura di molti disturbi legati alla salute, quali le malattie da raffreddamento, le malattie degli occhi, della pelle, dell'apparato cardio-vascolare, del sistema nervoso, dell'apparato digestivo, dell'apparato urinario, dei capelli o relative alla sessualità e alla gravidanza. Un tempo era la medicina popolare a curare la maggior parte delle persone ammalate attraverso i rimedi alternativi come l'utilizzo delle piante e altre sostanze naturali o ci si affidava alla figura del guaritore, solitamente un pastore, il parroco o l'abate ma soprattutto alcune figure femminili individuate all'interno delle comunità che conoscevano bene le proprietà dei ""doni di Madre Terra"""". Sono moltissimi i rimedi qui raccolti e destinati a curare la maggior parte di disturbi legati alla salute e, assieme alle ricette tradizionali della cultura piemontese e valdostana, sono indicate le modalità per la preparazione delle principali forme galeniche: tisane, infusi, decotti, oleoliti, tinture madri, oli essenziali, vini, sciroppi, grappe medicate e succhi. La parte più corposa del manuale è costituita da schede monografiche delle singole piante di origine selvatica e facilmente individuabili."" -
Campanellino. Ediz. illustrata
Un libro, un progetto. Questa favola, tenera e vera, è dedicata a Martina e a tutti i bambini che, come lei, entrano nella vita con un carico di dolore, che porta con sé ogni solitudine. Parole leggere dipingono storie fantastiche e danno vita a personaggi piccoli, ma potenti, che toccano il cuore. Il protagonista, un principe, a discapito delle convenzioni e della sua stessa vita, riesce a intenerire Madre Natura e viene premiato per il suo coraggio. Vincono l'amicizia e l'affetto, e la voglia di vivere diventa vicinanza. In tutti noi ci sono ferite profonde, che possiamo rimarginare se dedichiamo amore. E il mondo è affollato di piccole anime che aspettano l'incontro per guarire insieme. -
L'indiano Buddha. E altri maestri di serenità
Questo saggio si propone di prospettare un compendio di sapienza pratica per chi vuol ricercare o sviluppare prospettive utili a riprendersi la serenità smarrita, coniugabile ad una ritrovata libertà interiore. Il maestro che può condurci a ciò è il Buddha storico; figlio dell'India e della sua sapienza vedico-upanishadica, non un dio o un profeta, ma semplicemente uno dei più grandi pensatori dell'umanità e un medico dell'anima, tuttora attuale. Dal suo esempio, riferendoci sovente alla sua originaria parola raffrontata con quella similare dei nostri Antichi (dai Presocratici agli Stoici, fino a Spinoza, Schopenhauer e Jung), si cerca di offrire alcuni nuovi ed agevoli spunti di esplorazione intellettiva intorno a ciò che si presenta alla mente come reale (ad esempio, la propria sofferenza esistenziale, un ricordo penoso, ecc.), ma non lo è, se non per la mente a cui si dà credito, o non sussiste come ci appare. L'istruirsi a discriminare certe sembianze create dalla mente rispetto alla realtà quale è, può rivelarsi inoltre confacente per la comprensione di se stessi e dei propri consimili e, persino, per accettarsi. Chi ritiene di sperimentarsi nell'approfondimento di una condotta esistenziale più armonica quale ci è offerta da Siddhartha il Buddha e dai suoi omologhi, può persino rintracciare una personale ""via"""" per emanciparsi dai tanti condizionamenti """"multimediali"""" e virtuali. Il prenderne lucida coscienza consentirà di riappropriarsi con le proprie forze di una stabile forma di serenità interiore."" -
Montezemolo. Radici nel Pozzo
Sullo sfondo del secondo conflitto bellico si intrecciano le storie, i drammi, le lotte fratricide della terra di Langa, in cui si muovono personaggi semplici e personaggi importanti visti e descritti da chi li ha conosciuti da vicino e mai dimenticati. -
Memorie di un ex fallito
Chi si nasconde sotto lo pseudonimo di Domitillo Arrigoni? Un ex-ragioniere siciliano coinvolto nel fallimento della Parmalat? Un ex-tennista braidese condannato per doping e traffico di opere d'arte rubate? Un ex-musicista jazz innamorato di Miles Davis e della pasta con l'anduja? Ma soprattutto, a chi importa? Le avventure surreali e picaresche di tre amici in viaggio da Cuneo alla Basilicata attraverso un'Italia inconsueta, che sembrerebbe un paese delle favole, se non fosse vera. -
Volevo vedere l'Africa. Swing, cannoni, cammelli e musette. Storia di un giovane, oltre il mare di Alboràn
La storia di un uomo e di tutte le sue guerre. Un ragazzo a zonzo per il mondo fra '42 e '47. Divisa italiana e poi americana sulla pelle, nel cuore il sogno di esplorare, ai piedi antiche radici che artigliano profonde la terra di origine. L'equilibrio che gli permetteva, bambino, di scapicollarsi in bici giù dai tornanti di Tre Stelle, lo fa marciare dritto nella polvere del deserto bilanciando - con sapienza contadina - dovere di servizio e istinto di sopravvivenza. In Libia, intruppato nello sventurato esercito fascista, nei campi di prigionia di Tunisia e Algeria, in Marocco, in Inghilterra e in Francia al seguito degli Alleati. Poi il ritorno, in un'Italia sconfitta e vittoriosa allo stesso tempo, nell'uniforme del vero vincitore. Una nuova fuga, infine, sui sentieri dei passeurs. Un'odissea di sei anni. Primo, ormai vecchio e consapevole di dover morire presto, racconta al figlio la sua meravigliosa e tragica epopea, senza nascondere nulla: gli ideali, gli amori, gli inganni di una vicenda umana assolutamente straordinaria, tra il deserto africano e le coste inglesi, le rovine di Caen e i bassifondi di Marsiglia. La malattia è la battaglia finale. -
I ragazzi che volarono l'aquilone. Indagine su una formazione partigiana
"I ragazzi che volarono l'aquilone"""" racconta l'emozionante avventura vissuta nel periodo 1943-'45 da un gruppo di uomini e donne che, con le loro scelte, difficili e sofferte, sempre pagate di persona, hanno contribuito a cambiare la storia dell'Italia del '900. Il libro, frutto di una ricerca scrupolosa, svolta in un contesto pressoché inesplorato dalla storiografia resistenziale ufficiale, documenta i tentativi di esportare l'esperienza partigiana della banda """"Italia Libera"""" di Duccio Galimberti, Livio Bianco e Leo Scamuzzi dalle valli cuneesi al Torinese. Le vite di questi """"ragazzi"""" ci restituiscono la dimensione morale dell'epoca e concorrono a costruire una non comune pagina di storia vera, che a tratti sembra un romanzo: una sorta di romanzo epistolare reso fresco e vivace dalla scelta dell'autore di narrarlo come resoconto """"a caldo"""" di un viaggio nel passato. Accanto ai problemi organizzativi delle prime bande """"ribelli"""", ai contrasti tra garibaldini e azionisti, a personaggi del calibro di Pedro Ferreira, Antonio Giolitti, Battista Gardoncini, Walter Alessi, Nicola Grosa, Giulio Bolaffi, ai processi partigiani e alle trattative di scambio di prigionieri, ai rapporti con i """"maquis"""" francesi e gli Alleati, alla drammatica vicendda dell'unico reparto di Giustizia e Libertà creatori in Val di Lanzo, spicca la figura antiretorica di Bruno Toscano. Meglio di altre, la tormentata scelta partigiana del ragazzo calabrese, protagonista di questa storia, assume un valore esemplare per tramandare i valori della Resistenza." -
Testaviroira
Un appartamento in città, una coppia schiva non dà più notizie di sé. Si sfonda la porta, e l'orrore odora forte come il mistero di uno strano vivere. Chi sono i Ventura, perchè fuggivano il mondo? Qual è la verità della loro esistenza ora così miseramente giunta alla fine? La Tarditi indaga nelle vite di uomini e donne, scopre il male che giustifica il male, e con una storia (vera) di assassinio e violenza ritorna a narrare l'universo contadino del Novecento piemontese, tra miserie morali e terribili dolori intimi: non tutto si giustifica, ma si comprende qualcosa di più, oltre il pettegolezzo, oltre la cronaca scarna di un giornale. -
Viareggio, 29 giugno. Trecate Gricignano solo andata
Raccolta di testimonianze, poesie e disegni sulla sciagura ferroviaria che ha colpito Viareggio il 29 giugno 2009. -
Il cuore dello Sgamba. L'unica recinzione dove essere liberi
Leila Giannini è una vispa ragazzina di 11 anni, frequenta la prima media e ama molto gli animali. Tanto che con il suo fedele amico a quattro zampe Tristan, durante l'estate, ha raccolto allo Sgambatoio (amorevolmente chiamato Sgamba) dei cani della pineta di ponente di Viareggio le storie di vita dei nostri fedeli amici tramite, naturalmente, i loro padroni. Il ricavato del libro sarà in parte devoluto al canile municipale di Viareggio per l'acquisto di cibo e medicinali. Prefazioni di Vincenzo Strippoli comandante della Polizia Municipale di Viareggio e dirigente del canile, e del dott. Enrico Petri anima propulsiva di Viareggio, che hanno prestato sensibilità, cuore e competenze a questo piccolo grande progetto con un grande cuore e tante, tante codine scodinzolanti. -
Videocitofonoshow
Durante un periodo di assenza, un amico chiede di accudire alla sua casa, regalando così all'ospite un'esperienza eccezionale: il videocitofono dell'appartamento, infatti, è in grado di svelare l'anima dei passanti, i loro pensieri, le loro storie. Ne nasce una piccola ma riuscita galleria di personaggi emblematici, testimoni di una realtà ""familiare"""", ma per la prima volta scrutata in profondità, nel bene e nel male, tra le pieghe più nascoste. Il barbone Cosimo, la signora Mina, Donato il tossico, l'indimenticabile vecchietta con il carrellino della spesa, queste ed altre figure scorrono con vivacità davanti ai nostri occhi in un insolito reality. Mezzo pamphlet, mezzo divertissement, questo libro si anima di ironia e di tenerezze, di polemica e di poesia, dandoci l'illusione di vivere sullo straordinario pianeta dell'autenticità. E la possibilità di condividere con l'autore il bisogno di alimentare un sogno."" -
Altri versi
Leggere Elio Ria è viaggiare in carrozze di poesia su binari d'anima, rotaie parallele e opposte di conferma e di disconferma di sé, un viaggiare che disorganizza il tempo nei ricordi in cielo, in senso inverso al vero, nella magia del sogno. -
Ai poeti non si spara. Vittorio Cottafavi tra cinema e televisione
Vittorio Cottafavi è stato uno dei cineasti italiani più prolifici e inventivi, e resta tuttavia uno dei meno conosciuti. Una lunga carriera fra cinema di genere e televisione (più di ottanta regie in quarant'anni) lo ha visto osannato dalla critica francese e spesso calpestato da quella italiana, poco disposta a riconoscere le qualità del cinema popolare anche quando affrontato con straordinaria energia narrativa e rigore stilistico. Melodrammi già tutti in chiave esistenzialista, come il capolavoro Traviata 53, si alternano a film storico-mitologici di grande respiro spettacolare, da Ercole alla conquista di Atlantide a I cento cavalieri. Per la televisione italiana Cottafavi è stato un pioniere, un innovatore di linguaggio e di forme, e l'autore di serie di largo successo (A come Andromeda, I racconti di Padre Brown, Con gli occhi dell'Occidente), film di fantascienza (Operazione Vega) e memorabili messe in scena dei tragici greci (Le Troiane, Antigone, I Persiani). Questo libro raccoglie saggi originali, una selezione dei principali contributi della critica francese e italiana, interviste inedite, i più significativi scritti critico-teorici del regista, una bibliografia e una filmografia critica per la quale sono state selezionate centinaia di articoli d'epoca. -
Nuvole in paradiso. Una guida al cinema Finlandese
Tutto il mondo ha conosciuto e amato il cinema finlandese attraverso i film di Aki Kaurismäki: ora Peter von Bagh conduce il lettore attraverso un intero secolo di film, idee, visioni, registi e attori, crisi e rinascite. Guida agile e appassionante a una cinematografia da scoprire e insieme a una cultura nazionale, ""Nuvole in Paradiso"""" è anche una introduzione al 'carattere', all'identità profonda e all'evoluzione sociale finlandese, in un racconto che unisce l'attenta prospettiva dello storico a una scrittura critica di stile."" -
Emilio Ghione. L'ultimo apache. Vita e film di un divo italiano
Uno studio approfondito e organico intorno alla figura di Emilio Ghione, che grazie a un sistematico lavoro di esplorazione in archivi italiani e stranieri, non punta solo a ricostruirne la filmografia e la biografia attoriale e registica, ma gli restituisce in pieno il ruolo cruciale di punto di confluenza e irradiazione di molte tensioni e spinte del cinema muto italiano. Emilio Ghione, cineasta e divo, è l'eroe notturno del primo cinema italiano. Za-la-Mort è il suo personaggio emblema, incarnazione del mito popolare dell'apache: ""buono"""" e """"malvagio"""", abitante ambiguo e irredimibile dei bassifondi urbani. Una figura e un nome che, dagli anni Dieci del secolo scorso, hanno percorso tra oblio e carsiche riapparizioni la cultura e l'immaginario del nostro paese. Non solo viene qui ricostruito l'albero genealogico da cui nasce la figura di Za-la-Mort, ma anche tutto il tessuto di relazioni letterarie, teatrali, sociali e culturali europee, l'humus, da cui il principale personaggio di Ghione prende vita e si sviluppa."" -
La rabbia. Ediz. illustrata
"La rabbia"""" è un poema filmico in prosa e in versi in cui Pier Paolo Pasolini affronta il malessere degli anni della Guerra fredda e oltre, fino alle soglie del boom economico, interrogando il senso di eventi quali la sanguinosa repressione sovietica dell'Ungheria, la rivoluzione cubana, la liberazione delle ex colonie europee, l'elezione di Papa Giovanni XXIII, la morte di Marilyn Monroe. Il testo viene qui pubblicato in versione integrale e riproposto nel suo serrato dialogo con le immagini, per restituire l'impressionante forza visiva dell'opera. Affiorano già i temi della critica pasoliniana della modernità: la televisione è lucidamente definita """"nuova arma"""" per la diffusione """"dell'insincerità, della menzogna"""", e mentre incombe uno sviluppo tecnologico senza progresso si delineano i lineamenti della """"nuova Preistoria""""." -
L' avventurosa storia del cinema italiano. Vol. 1: Da «La canzone dell'amore» a «Senza pietà».
Un romanzo del cinema italiano costruito per testimonianze, raccolte sul campo o scovate negli archivi. Un lungo romanzo corale che torna a dar voce ai registi, ai produttori, agli sceneggiatori, alle attrici e agli attori, agli operatori e ai montatori, ai protagonisti e ai comprimari della più avventurosa storia della cultura italiana del Novecento. Il concerto di voci, risultato di decennali ricerche e di un acutissimo montaggio, è un tessuto vivo di connessioni e discrepanze, di riflessioni e furori, di amarezze e risate. Parlano Rossellini e Fellini, Alida Valli e Anna Magnani, Camerini e Blasetti, Fabrizi e Sordi, Sergio Amidei e Suso Cecchi D'Amico, Soldati e Monicelli, parlano di set infuocati, di battaglie ideologiche, di passione e di cinismo, d'arte e d'industria, di soldi e di amori: ricostruendo la storia del cinema italiano, queste pagine seguono in realtà l'evoluzione e l'involuzione di un Paese, l'alto e il basso della sua cultura, il bene e il male della sua storia politica e sociale. -
American stranger. Il cinema di Monte Hellman
Dove conduce il cinema di Monte Hellman? E da quali premesse va fatto partire? La sua carriera dura da cinquantanni, e con pochi film realizzati (alcuni però entrati di diritto nella storia del cinema e della cultura americana 'moderna': Le colline blu, La sparatoria, Strada a doppia corsia), si è svolta sotto il segno di un'originalità impermeabile a ogni definizione. Da un lato l'apprendistato con Roger Corman e una contiguità con la New Hollywood dei Coppola e Bogdanovich, dall'altro lo sviluppo di un'esperienza che segna un netto scarto rispetto agli esiti del 'nuovo cinema americano'. Irregolare all'interno di un cinema che già stava sovvertendo le regole, Monte Hellman è Vamerican stranger, l'americano esiliato dal suo contesto originario: legato al cinema di genere e spesso di serie B, ma anche troppo intellettuale per essere inquadrato nel cinema commerciale. Non a caso un americano in fuga verso l'estero, come Welles costretto a un continuo vagabondaggio tra i cinema di mezzo mondo (America, Europa, Asia). Attraverso una serie di saggi originali, la riproposta di alcune delle più importanti interviste realizzate negli ultimi trent'anni, un omaggio di Quentin Tarantino e una filmografia critica, questo libro propone un'ampia riflessione su un cineasta che ha saputo rivisitare i luoghi classici dell'immaginario americano (il western, la frontiera, la violenza, il road-movie) nella luce inedita offerta dalla letteratura dell'assurdo e dalla filosofia esistenzialista. -
Labirinto Fellini. DVD. Con libro
Nei due DVD contenuti in questo cofanetto vengono presentati, raccolti sotto il titolo di ""Fellini al lavoro"""", film e materiali a lungo introvabili sulla magia del laboratorio creativo felliniano. Un laboratorio che prende nuova vita attraverso interviste, backstage e conversazioni confidenziali. """"Block-notes di un regista"""", produzione americana NBC firmata dallo stesso Fellini nel 1969, è il primo film dove Federico Fellini si mette in scena sul set, in un gioco divertito e inventivo fra messinscena e (falso) documento. """"Fellini"""", girato nel 1960 dal regista belga André Delvaux, lunga e appassionante intervista inframmezzata da interventi di amici e collaboratori felliniani (Pasolini, Sordi, Mastroianni), risulta oggi illuminante soprattutto nel racconto delle """"bugie"""" che il regista offre con sorniona impudenza all'intervistatore. """"Fellinikon"""" e """"Ciao, Federico!"""", entrambi del 1969, sono sorprendenti, ironici viaggi nelle riprese del Satyricon firmati da Gideon Bachmann. E ancora, le autentiche rarità del provino di Paparazzo (Walter Santesso) e immagini rubate sul set della """"Dolce vita"""". Nel volume """"Labirinto Fellini"""", una ricca introduzione alla mostra allestita a MACRO-La Pelanda (30 novembre 2010-30 gennaio 2011), le Invenzioni di Dante Ferretti e Francesca Loschiavo, un saggio di Sam Stourdzé sulle fonti iconografiche popolari all'opera nell'immaginario felliniano. A cura di Roberto Chiesi, le schede dei film e dei materiali presentati nei DVD."" -
Con il cinema non si scherza. Conversazione con Goffredo Fofi. Con DVD
Mario Monicelli, 'padre della commedia all'italiana', il maestro che non voleva essere chiamato maestro, uno dei più grandi registi del cinema italiano, scompariva il 30 novembre 2010, a 95 anni. Una vita molto lunga, un talento molto profondo e uno sguardo straordinariamente acuto sul Paese, la sua storia e i suoi mutamenti, ne hanno fatto l'autore di alcune delle più belle narrazioni italiane del Novecento: tra i tanti, film come ""La grande guerra"""" e """"I soliti ignoti"""", """"I compagni"""" e """"Amici miei"""", """"Guardie e ladri"""" e """"Speriamo che sia femmina"""". Nell'autunno del 2008, nella sua casa romana di via dei Serpenti, Monicelli ha incontrato a più riprese Goffredo Fofi, per una lunga conversazione nella quale ha rievocato i propri anni nel cinema e insieme interpretato, con la brusca passione culturale e civile che gli era propria, vicende e costumi italiani passati e presenti. L'incontro tra due amici di lunga data, e due intellettuali in diverso modo 'irriducibili', produce qualcosa di più intenso e dialettico di un memoir d'autore: un libro che è insieme un nuovo racconto di Monicelli sulla propria vita e il proprio cinema, un'ultima prova del suo genio austero e beffardo e un documento prezioso sugli anni che ci siamo lasciati alle spalle.""