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La Venere di Hayez
Trento, estate del 1830. Francesco Hayez, primo pittore d'Italia, è in città per eseguire il ritratto della ballerina Charlotte Chabert. Il committente dell'opera è il conte Girolamo Malfatti, ultimo esponente del suo antico casato, che su questo affare mantiene il più stretto riserbo. I conoscitori d'arte locali sono in subbuglio e tentano invano di saperne di più sul dipinto e sulla stessa modella. Il podestà Benedetto Giovanelli si dice convinto che l'avvenimento gioverà alla città, rianimando sulle rive dell'Adige il culto delle belle arti, ma c'è chi giura che non tarderà a scoppiare uno scandalo. Si mormora infatti che la bella Charlotte sia in realtà l'amante di Malfatti, e che per mantenerla egli stia dilapidando il cospicuo patrimonio familiare. Inevitabilmente, nella buona società cominciano a circolare le illazioni più piccanti. Il cavaliere Giovanni de Maffei, che pure frequenta il gruppo dei ""conoscitori"""", sembra essere l'unico a non appassionarsi del caso. Un tarlo s'insinua tuttavia nei suoi sogni di uomo sposato: un corpo nudo e un nome, Charlotte."" -
Cicatrici
Un giovane avvocato è convinto di aver avuto il colpo di fortuna della vita: il testamento del famoso industriale Giuseppe Balsen designa proprio lui come erede del Faraglione Blu, un misterioso diamante dal grande valore. Ottenerlo però significa accompagnare Marco, il figlio del vecchio Balsen, nella casa di famiglia nascosta tra i boschi di una piccola isola in mezzo ad un lago lugubre e assediato dalla nebbia. Per esaudire le ultime volontà del defunto e ottenere così le rispettive eredità, sono costretti anche ad attendere l'arrivo di Margherita Castelmare, una donna che nessuno sembra conoscere. Chi è questa donna? Perché il suo nome viene improvvisamente rievocato dopo tanti anni? L'attesa nella casa si popola poi di strani sogni che, notte dopo notte, diventano visioni di un destino ignoto che sta per compiersi con tutta la propria forza devastante. Tra il desiderio di fuggire e la volontà di scoprire la verità, i protagonisti di questo libro dovranno interrogarsi sul significato nascosto di un'eredità che appare andare ben oltre i lucenti riflessi del diamante e confrontarsi con un passato che riemerge lentamente, come una ferita mai del tutto rimarginata. -
Ricordi di naia alpina
I duri campi invernali con i muli, il passaggio della ""stecca"""", i giuramenti, la preparazione del """"cubo"""": in una parola, ricordi di naia alpina. Un album fotografico collettivo, fatto di oltre seicento foto e migliaia di volti, per ricordare il servizio di leva tra le Penne nere. Fatica e relax, goliardia e disciplina, momenti solenni e immagini scanzonate: su tutto, un profondo senso d'appartenenza, e amicizie conservate a decenni di distanza da quei giorni. E poi c'è l'incedere del tempo, segnato dal passaggio dalle foto in bianco e nero a quelle a colori: quasi ottant'anni di naia, dalla fine degli anni Venti del secolo scorso al 2005, sono rappresentati in questo libro."" -
Mountain bike in Trentino Alto Adige. 18 itinerari con profilo altimetrico, cartine e splendide fotografie
Pedalare in Trentino-Alto Adige può essere qualcosa di più di un semplice divertimento ed esercizio fisico, a volte significa trovare sensazioni particolari ed emozioni forti, vivere avventure che non si potranno più dimenticare. A chi ha la fortuna di praticare la mountain bike in questi luoghi, è indirizzata la raccolta di itinerari che costituiscono quanto di meglio sono stati per l'autore, in tanti anni di soggiorni estivi, scelti per l'appunto con l'intento di trasferire ad altri esperienze tra le più intense e coinvolgenti. Sono 18 itinerari localizzati ad ampio spettro nella Regione (il Pasubio e gli altopiani di Folgaria e Lavarone, le valli di Non, Fiemme e Fassa, i dintorni di Bolzano, le Dolomiti centrali, le valli Pusteria e Venosta) che, alle caratteristiche intrinseche del percorso, sempre ottimali per la mtb, uniscono altri e più ampi motivi di interesse, di varia natura e non solo sul piano paesaggistico e ambientale. Come si propone di documentare la descrizione, volutamente dettagliata e supportata da un consistente contenuto di foto scattate durante il percorso. La descrizione vuole anche rispondere ad esigenze di fondo del biker, allo scopo di assicurarlo con un percorso “tranquillo” e riferimenti certi (riportati con notevole dettaglio sui road books), e di evidenziare nel modo più corretto ed oggettivo possibile le problematiche o difficoltà che potrà incontrare lungo il percorso al fine di poter valutare al meglio il tipo di impegno richiesto. -
Trento. Una città d'arte fra le Alpi. Guida storico artistica
Una guida è, per sua stessa definizione, una delle possibilità che l'ospite, ma anche il cittadino, ha di scoprire e riscoprire il proprio territorio. Trento è una città stratificata, storicamente e urbanisticamente. Si passa dai labirintici vicoli alle rinascimentali vie larghe, dalle case-torri a quelle affrescate. E, su tutto, i luoghi cerniera tra sacro e profano: la cattedrale, il castello del Buonconsiglio, le piazze. Forse per tutto questo, anche là dove il modernismo sembra più evidente, rimane una città tranquilla, estremamente riposante, a dimensione d'uomo: girovagare vuol dire trovare, per l'animo umano, una propria dimensione: quella storica, cronologica, artistica. Ma anche una dimensione fantastica, in cui il camminare ci aiuta a conoscere le forme nascoste della città, al di là della sua topografia reale. Pagina dopo pagina la guida aiuta a far emergere una somma di percorsi passati, presenti e futuri e, al cospetto dei manufatti fatti di pietra e di sogni, si svelano gli avvenimenti, reali e virtuali. Testo e città si aiutano a vicenda per essere ambedue riletti. -
Vertiginosa mente
Questa che qui presentiamo è la sua silloge più recente ed è costituita da una raccolta di poesie il cui titolo è formato sempre da un avverbio con la finale in ""mente""""; avverbio che in modo molto originale viene dal poeta scisso in due tronconi, il primo dei quali, è un vero e proprio aggettivo mentre il secondo (cioè la parte finale dell'avverbio) è sempre la parola """"mente"""", che si trova in tal modo ad essere il sostantivo a cui il precedente aggettivo si riferisce. Parrebbe una cosa di poco conto e invece non lo è, dal momento che nei titoli delle varie poesie alla parola """"mente"""", così isolata, viene dato un particolare risalto, offrendo a chi effettua la lettura la possibilità di compiere una diversa interpretazione del titolo stesso, con effetti talora sorprendenti..."" -
Patate e pipazzi (9.9.1943)
Storia dei bombardamenti del '43 a Petronà. -
Storie da mangiare. Benessere e cura attraverso il cibo
"Scegliere il cibo più genuino possibile, optare per le combinazioni alimentari più corrette sono gesti che fanno parte di quel programma vasto e delizioso che è imparare a mangiare meglio. Un programma da cui, per l'appunto, dipende la nostra salute ma anche la salute del pianeta e della nostra economia, cosi che sarebbe opportuno dedicare molto più tempo e spazio alle scelte che riguardano il nostro regime alimentare (...) Nessun dubbio, dunque, che questo bel volume incroci a più riprese le esigenze di tutti coloro che amano la buona tavola e la buona vita. L'approccio consapevole alla produzione e al consumo del cibo, la lotta allo spreco, la valorizzazione del buono, del pulito e del giusto si declinano anche attraverso la riappropriazione della cultura gastronomica del territorio, per riscoprire le eccellenze alimentari che vivono (a volte a fatica) accanto a noi, e mediante l'acquisizione delle conoscenze nutrizionali indispensabili per impostare un regime alimentare sano e corretto."""" (Nicola Fiorita, Presidente Slow Food Calabria)" -
Underground. Sociologia della contestazione giovanile
Pubblicato per la prima volta in lingua italiana nel 1969, ""Underground"""" ha fornito le coordinate teoriche per la comprensione della semiotica della contestazione giovanile e l'interpretazione delle tendenze politico-ideologiche che hanno interagito dentro e contro la cultura occidentale del secolo scorso. Walter Hollstein ha illustrato quanto """"l'idea di una razionalità storica totale e una specificità, se non proprio di classe quantomeno di percezione psicologica, hanno favorito un processo di auto-identificazione dei gruppi giovanili e di autonomia del soggetto in uno spazio collettivo, nell'underground metropolitano, nei centri accademici, presentando davanti agli occhi degli osservatori una popolazione fluttuante, un contesto magmatico in cui il territorio giovanile appare, nei flussi comunicativi e nella miriade di forme aggregative e solidali, apparentemente distinto e correlato, capace di causare un indebolimento dei meccanismi di riproduzione sociale, una scollatura dei rapporti inter-generazionali e depauperamento dei criteri che regolano l'organizzazione della polis."" -
Di rosso e di blu. Amantea 1986 trent'anni di storia vissuta
Questo libro è un diario, un vero e proprio zibaldone ritmato da un linguaggio carico di sentimenti. Il flusso di ricordi attualizzati testimonia un tentativo di resistere alla liquidità della vita in perenne scorrimento. Narra le vicende degli Ultras del Cosenza provenienti da Amantea, uno dei più grossi e affascinanti centri della costa tirrenica. -
Non mi posso lamentare. Diario di un vigliacco
Boris Mussari, è considerato, a detta di molti, uno dei più grandi artisti viventi. La sua arte è influenzata dalle concezioni filosofiche della scuola tedesca del novecento, dalla pop art e dal suprematismo. Le sue opere sono un misto di pittura, scultura e fotografia. Ma chi è sul serio Boris Mussari? Chi può dire di conoscerlo davvero? E perché ha deciso di ritornare a Bitro, il luogo della sua infanzia? ""Non mi posso lamentare"""" è un lungo viaggio nel mondo di un uomo, fatto di amori, slanci, dipendenze e maestri... Fra le pagine del diario e le figure di Bitro, scopriamo Boris, le sue ambiguità, le sue prospettive e il suo spirito capace di affermare, fra un gin tonic e un sigaretta, """"non mi posso lamentare""""."" -
Sissi. L'ultima imperatrice
Il destino di Sissi è stato come il volo di Icaro, uno splendido avvicinamento alla luce dell'assoluto, fino a quando un banale punteruolo ne ha interrotto il cammino. Un valore aggiunto di questa biografia è dato dalle schede numerologiche che l'autrice, esperta numerologa, ha voluto realizzare per i personaggi più importanti come Sissi, Francesco Giuseppe, l'arciduchessa Sofia, Rodolfo, Ludwig. -
La divina Paolina
C'è chi ha voluto fare di Paolina Bonaparte un'eroina, chi l'ha resa responsabile della caduta dell'impero, chi ha deriso in lei una vanesia amante o addirittura una ninfomane. Come Zeus creava l'immagine di Afrodite scegliendo le bellezze di un gruppo di modelle, così la ""piccola sorella"""" di Napoleone (come la vezzeggiava lui), non impari alle grandi amorose componeva l'amante ideale passando attraverso schiere di uomini; e, quando le pareva di averlo trovato, lo teneva così stretto da lasciar supporre che volesse farne uno schiavo o, peggio, divorarlo: Venere avvinghiata alla sua preda. La sfilata di centinaia di migliaia di visitatori davanti alla sua statua come Venere Vincitrice, capolavoro del Canova, alla Villa Borghese, fa fede che l'interesse da lei destato è sempre vivo: si direbbe che incarni ancora oggi l'eterno femminino, con l'alone di fascino e mistero che comporta l'espressione. Vicino a lei, in queste pagine, spicca Napoleone, non il solito cliché eroico tra sventolii di bandiere e rulli di tamburi, ma un opportunista come tanti, cinico e sprezzante come pochi, eppure sotto certi aspetti ammirevole. E, tra coloro che furono amati dalla divina Paolina, chi resta più caro alla mente del lettore? Il navigato cittadino Fréron, amico del fratello, innamorato come un adolescente? Oppure lo spiantato conte Luigi Forbin, senza dubbio mediocre artista ma grande cuore? O il colonnello Giulio Canouville, dello squadrone del maresciallo Berthier, spavaldo sventato focoso?"" -
Tiberio Mitri il pugile, la favola, il dramma
Quante vicende in un'esistenza sola. La vita di Tiberio Mitri è stata una delle più intense, controverse, romantiche dello sport italiano. In questo libro si ripercorrono tutte le tappe di una storia che inizia con l'infanzia, dopo la morte del padre, all'Istituto dei poveri di Trieste. Il ragazzino che sale sul ring ci mette poco a dimostrare di avere i numeri per farsi largo nello sport e nella vita. Ma il volo viene interrotto dalla parentesi della guerra con la detenzione alla Risiera di San Sabba. Il ritorno al pugilato è un'esaltante catena di successi, sempre più su fino alla conquista del titolo di campione d'Europa dei medi. L'incontro con la miss Italia Fulvia Franco apre una storia d'amore travolgente che appassionerà gli italiani e vedrà al matrimonio settemila triestini in delirio. Il valore di Tiberio Mitri per anni ha diviso gli appassionati di boxe: tutti d'accordo nel definirlo un grande campione. Ma nel libro trova ampio spazio anche la carriera cinematografica di Mitri, nella quale figurano pellicole entrate nella storia del costume italiano. Una vita, quella di Tiberio Mitri, troncata da una morte straziante, assurda, in un'alba invernale, lungo i binari della ferrovia tra Roma e Civitavecchia. A dieci anni dalla sua scomparsa è stato riscoperto anche dai giovani e dal sempre più numeroso popolo di Internet. La Rete, rilanciando i filmati in bianco e nero degli incontri, tra cui quello tra Mitri e La Motta, sta perpetuando il mito del campione. -
Ippolito Nievo. «La biografia di un italiano»
Fisico snello e asciutto, di chi è abituato ad andature da gran camminatore; temperamento ardimentoso; gentile nei modi, ma tenace nei propositi, Ippolito Nievo fu un giovane, la cui vita coincise con il periodo culminante del Risorgimento e s'intersecò con gli eventi politici della nascente nazione Italiana. Nato a Padova il 30 novembre 1831 da Antonio, notaio mantovano, e da Adele Marin, patrizia veneziana, passò lunghi periodi a Colloredo, nel castello di famiglia, in cui ambientò numerose pagine della sua opera più famosa, ""Le confessioni d'un italiano"""". Ebbe due grandi amori, il primo per Matilde Ferrari, raccontato, e poi negato, in pagine appassionate e veementi; il secondo - proibito - per la moglie del cugino, Bice Melzi, donna fine, colta, entusiasta del movimento nazionale. In poco tempo, ancora giovanissimo, maturò un sogno e una visione politica che lo portarono ad essere un letterato e un patriota, le cui scelte coraggiose incisero profondamente sulla sua vita e su quella della nascente nazione Italiana. Gli ultimi mesi di vita Nievo li trascorse quasi tutti a Palermo, a districare un'amministrazione caotica e problematica. La sua misteriosa scomparsa ancora oggi suscita interrogativi e polemiche. La nave a vapore Ercole, su cui si era imbarcato con il resoconto della contabilità, gelosamente custodito in un bauletto, partita da Palermo, non attraccò mai al porto di Napoli. Si fecero molte supposizioni ma poche e tardive furono le ricerche."" -
I fiori del giardino di Allah. Tutta la verità sul magnifico caso «M»
"Attar Farid al Shahid, quasi certamente è uno pseudonimo. Il vero nome dell'autore (o dell'autrice?) di questa sorprendente storia, per sua volontà, resterà ignoto fino alla propria morte, mi dicono: soltanto due amici a Teheran e uno a Parigi lo conoscerebbero. Pare che abbia delle buone ragioni, l'autore, a voler restare sconosciuto, considerata l'aria che tira in Iran, dove si racconta che passi il tempo... a passare inosservato! Così come, finché saranno in vita, resteranno ignoti il nome del traduttore dall'arabo e quello dei numerosi ricercatori che hanno collaborato alla storica """"caccia"""" dell'autore per rintracciare Abu Muwaihiba al-Akhir, l'ultimo testimone """"oculare"""" degli eventi che nell'anno 632 d.C. determinarono secondo lui l'atroce morte del Profeta Maometto, percorrendo 1400 anni di storia, in Europa, in Asia, in Africa, tra gli scaffali di tutte le biblioteche, di tutti gli archivi pubblici e privati, perfino in tutti i grandi cimiteri, individuando i suoi 29 antenati che si sono trasmessi la terribile verità, di generazione in generazione, di padre in figlio, nel più assoluto segreto, fino ad arrivare a Lui, all'unico che conosceva il nome dell'Antico Assassino; a Lui, all'Ultimo Testimone oculare vivente: Abu Muwaihiba al-Akhir... rintracciato a Parigi, poi incontrato a Baghdad, poche ore prima della sua morte."""" Un romanzo epico che con ironia risale i 1400 anni di storia musulmana sino a rintracciare il segreto di Maometto e dei suoi seguaci." -
Kiki La Modella
"L'uomo la squadra. Una modella non si trova tutti i giorni. Una bella modella giovane e proporzionata, che non faccia tante storie per spogliarsi, che non pretenda di essere ritratta come vergine in abito da nozze, che abbia voglia o anche solo coscienza del dovere di una modella: quello di mostrare il proprio corpo con diligenza e buona disposizione"""". """"Kiki La Modella"""" è la biografia di Alice Prin, in arte Kiki de Montparnasse, ragazza destinata a una vita grama in odor di prostituzione se l'Età d'oro artistica esplosa a Parigi nei primi trent'anni del Novecento non l'avesse trasformata nella regina delle modelle, sfruttando la naturale propensione all'esibizionismo e la carica sensuale che fin dalla tenera età hanno caratterizzato la sua personalità. Derain, Modigliani, Picasso. Soutine, Man Ray e molti altri artisti ne hanno fatto il ritratto. """"Nudo sdraiato di Kiki"""" ha fruttato a Foujita 8000 franchi al Salone d'Autunno nel 1922, e genera una reazione a catena inarrestabile. I cabaret la vogliono a cantare, il cinema la ospita per otto film. Hemingway scrive la prefazione alle sue memorie. La Musa è desiderata da tutti e anima le feste più accese della Ville Lumière. Nella sua vita arte ed erotismo saranno sempre mescolati, inscindibili, espressioni diversificate della stessa energia." -
Il mio corpo
L'opera dell'autrice si presenta sotto forma di autobiografia in dissolvenza avvalorata da una scrittura straniante di fotogrammi nitidi che tendono a una continua rarefazione. Da qui la scelta dell'assenza di nomi propri sia di persone che di luoghi. La trama narrativa è tenue solo in apparenza poiché tesa in un viaggio a ritroso, in uno scavo introspettivo incessante che condurrà nei luoghi dove la ferita di un'infanzia abusata svela il significato primo di un'esistenza incline all'autodistruzione. Un ritratto a tinte fosche della discesa nei luoghi oscuri del sé per definire nettamente come eventi lontani, ma profondamente incisi nella memoria, si dispieghino nel presente determinando un'oscillazione continua tra un desiderio di morte a cui si tenta strenuamente di contrapporre la volontà di una vita diversa. L'opera è un omaggio all'amore in quanto chiave capace di aprire le porte del passato attraverso il corpo dell'amato. Nel contempo la storia individuale si fonde con le atmosfere di una società in disfacimento diventando un dissacrante dipinto generazionale. Diventando un libro di denuncia. O di riscatto. O di affermazione della vita attraverso la scrittura. -
Primo Levi. Il cerchio stupido
Le caratteristiche che contraddistinguono l'opera ""Primo Levi-Il cerchio stupido"""" sono molteplici: la completezza dell'analisi effettuata, per cui sono state considerate tutte le opere di Primo Levi, compresi i romanzi e i racconti più trascurati dalla critica, con risultati interessanti per la conoscenza dell'autore; una reimpostazione della figura di Levi, considerato di solito solo come l'autore di """"Se questo è un uomo"""", testimone delle atrocità dei campi di sterminio nazisti, e non come il cantore disincantato della vita di """"La tregua"""" o del racconto """"La valle di Guerrino"""", o il cantore del lavoro che esalta la creatività dell'uomo come """"La chiave a stella""""; la ricchissima vicenda umana dello scrittore che è anche vicenda degli ebrei italiani, colpiti proditoriamente dalle leggi razziali del fascismo e, nello stesso tempo, disprezzati dagli ebrei dell'Est dell'Europa perché considerati troppo integrati nella società del nostro paese, fino a perdere la loro identità; la contestuale riscoperta dell'ebraismo orientale, con la tragicità dei suoi riti e la sua fede incrollabile in Dio; il """"filo rosso"""" che collega tutte le opere di Primo Levi, partendo dal suo agnosticismo, cioè la convinzione che """"Ognuno è ebreo di qualche altro"""", per cui la storia degli uomini si sviluppa come un cerchio stupidamente ripetitivo di situazioni in cui, talvolta, si è dominatori e, talvolta, dominati, e carico di gioie e di sofferenze che ciò comporta."" -
La moglie del colonnello
"Il nuovo romanzo di Carlos Alberto Montaner è inquadrato in una situazione politica che intriga il lettore e crea quella suspence che ne accelera la lettura"""" (Olga Connor)."