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Volti e storie dello sport pistoiese
Lo sport, come attività diffusa e strutturata, capace di coinvolgere una fetta consistente della popolazione dimostra quanto ci sia ancora da approfondire e comprendere, soprattutto se si guarda alla pratica sportiva come ad un valido strumento d'indagine della società, ad uno specchio fedele delle sue trasformazioni. Ecco che la storia può aiutarci a recuperare contesti, atmosfere in cui la lealtà e il rispetto erano gli unici obiettivi da perseguire. Contiene """"""Non sa leggere, nè nuotare""""."" -
Un partigiano di nome Annibale
Il racconto della resistenza è inesauribile e interminabile. Lo dimostra la testimonianza del partigiano Annibale Trinci, qui rappresentata nell'intreccio tra la storia della guerra partigiana dopo l'8 settembre del 1943, l'esperienza personale di vita di amici e compagni di lavoro e di lotta, e la difficile ricostruzione del dopoguerra, tra lotte sindacali e vendette politiche. -
Daniele Capecchi. Non avrai altro di noi
Daniele Capecchi ha deciso di festeggiare i 10 anni di attività con una mostra antologica nella sala espositiva del Museo Marino Marini. Emergono i suoi ritratti sempre intensi, espressionisti e iperrealisti insieme ma trattati con il consueto tocco leggero, caratteristico dell'artista. Nelle opere di Daniele Capecchi colpisce la raffinatezza dell'onnipresente bianco e nero. -
Pistoia. Un'altra città
Storia di una città, Pistoia, che non c'è più. È la Pistoia che nel corso dei secoli ha visto sorgere, esistere e poi scomparire chiese, palazzi, edifici pubblici e privati. -
Quando il suono si fa musica. Storia della famiglia Tronci. Dagli organi ai piatti musicali
Storia della famiglia Tronci. Dagli organi ai piatti musicali -
Mille
In compagnia di Micco e Isotopo alla scoperta delle vicende pistoiesi a cavallo dell'anno 1000. -
Epigrammi
Antologia giocosa del poeta del Mugello per i 250 anni dalla nascita. -
Lo Statuto di Vinacciano del 1406. Le norme giuridiche di un comune rurale della podesteria di Serravalle
Leggi, regole, vicende e stili di vita di un piccolo borgo delle colline del Montalbano. -
Contributi per una storia delle biblioteche in età comtemporanea
Vengono qui raccolti dodici contributi dell'autore sul tema della biblioteca pubblica in età contemporanea, già apparsi in diverse sedi, salvo uno che è inedito. Il materiale risultante dalla scelta operata per questa pubblicazione è stato organizzato in modo da offrire uno strumento di raccordo atto a leggere in una prospettiva organica, o almeno non frammentaria, i diversi aspetti, vari e anche contradditori, che hanno contrassegnato questa storia nei suoi diversi momenti e in varie aree europee, con particolare riferimento, come è naturale, a quella italiana. -
Le cartoline di Lisandro. L'epistolario del caporale pratese Lisandro Ventisette tra storia postale e storia sociale 1915-16
Lisandro Ventisette fu uno dei tanti italiani che non tornarono dai campi di battaglia della Grande guerra. Nel corso dei tre anni e mezzo di guerra, furono spedite quasi 4 miliardi di corrispondenze, cartoline e lettere. -
Giovanni Michelucci. Disegni dal 1965 ai primi anni Ottanta. Ediz. illustrata
Questo volume, secondo di un'opera editoriale più vasta, raccoglie gli schizzi architettonici e i disegni di studio realizzati dall'architetto, fra il 1965 e i primi anni Ottanta, conservati presso il Centro di Documentazione di Pistoia e la Fondazione Michelucci di Fiesole. Il corpus dei disegni a mano libera realizzati a matita, penna e inchiostro, talvolta a pennello, con qualche velatura di acquerello, costituisce il patrimonio più autentico dell'originalità creativa di Giovanni Michelucci e la testimonianza più eloquente di quello spirito di libertà interiore che sempre ne orientò il pensiero, e attraverso il quale l'architetto pistoiese, uno dei maggiori del Novecento, affrontava le sfide progettuali. -
Polvere. Viaggio a Chernobyl, Pripyat, Duga 3, Kiev. Sulle tracce di un impero dissolto
Arrendersi a un viaggio significa aprirsi completamente ad esso per arrivare a cogliere l'essenza della meta. Questa è l'esplorazione di Simone Fagioli a Chernobyl trent'anni dopo l'incidente alla centrale nucleare. -
Le ferrovie
Nuova edizione delle lezioni tenute dall'ingegnere Filippo Tajani all'Università Popolare di Milano nel 1912, con una sua nota biografica e la completa biblografia dei suoi scritti ferroviari. È presente anche una nota sulla ferrovia Rimini-San Marino progettata da Filippo Tajani. Prefazione di Andrea Giuntini. -
A Santiago. «Hacer del camino una vida, y de la vida un camino»
Il diario del pellegrinaggio a Santiago di Compostela compiuto dall'autore nel 2015. -
Viva in Giappone. Diario di un viaggio d'arte
Diario di viaggio di un'artista, in Giappone per l'inaugurazione di una sua mostra. E la sua narrazione, scritta e visiva, non può essere appunto che quella di un'artista: nell'urgenza di prendere appunti, viaggia, cerca di capire con la testa e il cuore. -
La campagna italo-austriaca 1915-1918. Il diario del fante messinese Gaetano Nicosia
Il 23 agosto 1914, all'età di ventitré anni, il messinese Gaetano Nicosia viene arruolato e incorporato nel 3° Fanteria. In meno di un anno presta giuramento, viene distaccato ad Acireale, frequenta il Corso Allievi Caporali a Messina, compie il suo ""primo viaggio pel continente"""" sino a Vicenza, rientra in Sicilia, viene impiegato prima a Caltanissetta poi a Lipari. Il 13 giugno 1915 parte per il fronte e il 19 dello stesso mese è già a Tolmezzo, in provincia di Udine, dove con il 145° Reggimento di Milizia Mobile partecipa ai movimenti delle truppe che si allenano ad """"andare su per le montagne"""" per affrontare il nemico austriaco. Il presente volumetto contiene la trascrizione del suo diario di guerra, un racconto che comincia con la chiamata alle armi nell'agosto 1914 e si protrae sino al febbraio 1919, quando, a guerra ormai conclusa, il milite è ancora impegnato nei territori della Carnia. Le annotazioni del fante Gaetano Nicosia offrono un'ulteriore testimonianza diretta del conflitto italo-austriaco, da recepire, conservare e partecipare perché documento innanzitutto di un destino individuale, interessante sul piano umano prima ancora che su quello storico."" -
La parola e l'altrove
In quest'opera il poeta, Giuseppe Aldo Zanecchia, incarna la dimensione curiosante della parola, quando le si permette d'affacciarsi alla finestra dell'infinito poetico. A spaziare nell'altrove dei significati che prende il proprio mondo interno, allorché guarda in quella sorta di ovunque dell'esistenza. Sicché la parola poetica si può dire sia l'altrove per eccellenza. Il luogo dove trova ogni possibile movimento da/e verso quel cielo di significati che è più cangiante d'ogni altro azzurro, dipinto sopra i continenti. Perché è quello dell'anima. Che è universo della persona. -
Cosa mangiavano i nonni. Raccontiamo le ricette
L'educazione alimentare dei giovani si pone, da parecchi anni, come uno dei compiti educativi che investono la scuola. Per questo la Biblioteca regionale di Messina ha sviluppato in collaborazione con alcuni Istituti un progetto che, nel favorire un graduale approccio alla Biblioteca e ai suoi servizi, si è proposto il recupero di pietanze tradizionali. Il cibo appartiene all'identità di un popolo, porta con sé un forte valore simbolico e affettivo ed è sempre più necessario valorizzare la conoscenza dell'alimentazione tradizionale come elemento culturale e sociale. -
Ucria, immagini ed emozioni. Ediz. illustrata. Vol. 2
Ricordare, rievocare il passato, ha ancora un senso? La risposta non può essere che un sì, netto. L'alternativa è quella di una comunità senza memoria; un paese che non custodisce con amore e rispetto le sue tradizioni, è destinato a morire. E grazie all'amore che nutriamo per il nostro paesello, ancora una volta, il piano della nostra scrivania ritorna a essere ricoperto da tante foto che aspettano di raccontare qualcosa; divengono preziose tessere di un mosaico che costituisce simbolicamente la nostra storia. Tessere di memorie ucriesi che raccontano, in modo semplice, il paese con i suoi luoghi, le sue vie, la sua gente, i suoi costumi e le feste, ma anche il lavoro, insomma la nostra memoria collettiva. -
L' alba dei senza-guida
"L'alpinismo senza-guida emerge dalla storia per assurgere a chiave di lettura, o meglio di rilettura, di un lungo periodo della storia dell'alpinismo e, forse, anche di molte delle contraddizioni che ancora oggi affliggono il mondo dell'alpinismo, in particolare di """"casa nostra"""". L'imponenza della documentazione consultata e pubblicata, a volte in prima traduzione italiana, pone fondamenta solide e sicure ai ragionamenti e alle considerazioni sviluppate, sorrette anche dalla consueta logica ed acutezza del ragionamento degli autori. La pubblicazione getta luce nuova sul fenomeno dell'alpinismo senza-guida, ridefinendone la natura, essenzialmente contingente e storicamente limitata, di movimento innovativo nato per reazione ad un sistema consolidato di praticare l'alpinismo, ma anche destinato a vedere esaurita la propria funzione una volta che """"la differenza tra l'alpinismo senza-guida e con-guida iniziò a perdere di significato fino a scomparire"""". La consapevolezza di questo importante contributo storico del movimento dei senza-guida conferma il mio orgoglio di far parte del Club Alpino Accademico Italiano (fondato nel 1904) che, si fece portavoce del cambiamento e rafforza anche la mia convinzione che oggi sono profondamente cambiati i motivi ideali che discriminano l'alpinismo che condividiamo e apprezziamo dalle forme che non condividiamo e che cerchiamo di non incoraggiare. Sebbene le mie considerazioni vadano oltre la presentazione del libro, ne traggono origine. Questo importante studio stimola in ognuno un approfondimento della tematica dell'andare in montagna e della sua evoluzione storica. Tutto questo, ed è un pregio non comune dell'opera, è proposto in una organica narrazione che non perde mai fascino"""". (Dalla Presentazione di Alberto Rampini, Presidente del Club Alpino Accademico Italiano)."