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Come un chicco di riso
Etiopia. Un tuffo in una cultura. Etiopia è come tornare bambini e chiedere alla maestra come facevano le capanne gli uomini primitivi. - Fango e argilla, Arianna! -.È ritornare alle origini e restare meravigliati. Etiopia è lasciarsi trasportare da un ballerino dentro un ritmo tribale. Colpi di piedi che prendono l'energia dalla terra e scuotono il corpo ed il torace come fossero maracas. Battiti di vita ed eco di tamburi. Malinconiche melodie che scendono dalle stelle. Sono i colori bruni della terra e il verde delle foglie di banana. Un antico respiro. Etiopia è mangiare con le mani tutti dallo stesso piatto, e sporcarsi le dita. Assaggio ogni cosa... e mi ripeto che posso farcela nonostante abbia la bocca in fiamme e non sappia dove mettere la lingua. -
Vísíone
Secondo Erodoto gli Etruschi, che in realtà si chiamavano Rase(n)na o Rasna, venivano dall'Asia minore, in particolare dall'antica regione Lidia, oggi parte della moderna Turchia. In Lidia si sarebbe verificata una prolungata e grave carestia che avrebbe indotto il re Atis ad organizzare la prima grande migrazione verso la nostra penisola via mare, a cui ne seguirono, certamente, molte altre, anche dalle regioni confinanti. Ma non c'è nessun racconto che descriva queste migrazioni. Sappiamo sicuramente che se non c'era vento dovevano remare. Ma in quali avventure si saranno trovati coinvolti? Quante difficoltà drammatiche avranno dovuto superare? -
Di giorno e di notte
Di giorno operai, di notte tombaroli. In questo romanzo diurno e notturno, realistico e fantastico, moderno e antico, due binari paralleli: da una parte la Piombino città-fabbrica delle lotte sindacali degli anni Cinquanta, della militanza nel PCI, degli affari familiari, dell'impegno politico, dall'altra la necropoli etrusca di Baratti, serbatoio di preziosi tesori archeologici sepolti dalla terra e ghiotti da essere profanati per arricchirsi illegalmente e provare il brivido di sfidare il tempo. A questa duplice articolazione del racconto, se ne aggiunge una terza: la storia dell'etrusco Akel, orgoglioso e fiero della sua Populonia. -
Il ritorno di Akel
Secondo Erodoto gli Etruschi, che in realtà si chiamavano Rase(n)na o Rasna, venivano dall'Asia minore, in particolare dall'antica regione Lidia, oggi parte della moderna Turchia. In Lidia si sarebbe verificata una prolungata e grave carestia che avrebbe indotto il re Atis ad organizzare la prima grande migrazione verso la nostra penisola via mare, a cui ne seguirono, certamente, molte altre, anche dalle regioni confinanti. Ma non c'è nessun racconto che descriva queste migrazioni. Sappiamo sicuramente che se non c'era vento dovevano remare. Ma in quali avventure si saranno trovati coinvolti? Quante difficoltà drammatiche avranno dovuto superare? -
100% lieto fine
Lieto fine: lo conosciamo tutti, lo bramiamo tutti. Ma ci pensiamo sempre poco e spesso quando lo facciamo lo colleghiamo alle favole. Alla fantasia. Il lieto fine invece è reale, concreto, semplice. Basta cercarlo, basta sceglierlo. E spesso non ha niente a che fare con le favole e con mondi fantastici ma è molto essenziale, terreno. E le centinaia di racconti che ci sono arrivati da tutta Italia per partecipare al concorso ""Lieto Fine"""" ne sono la prova tangibile. Ecco, a noi di Pollyanna.it e Ouverture Edizioni, piacerebbe che questi venti racconti selezionati fossero un piccolo inizio di questa educazione alla felicità. Ma se anche solo vi strapperanno un sorriso o vi faranno conoscere un'altra visione delle cose saremo comunque (e per sempre) felici e contenti."" -
Mi sono scavato la casa
Nella vita reale, ad una azione corrisponde una precisa conseguenza e, di fatto, facciamo scelte preziose in ogni istante con percentuali di successo variabili. Si fa bene e si esulta. Si sbaglia e si paga, talvolta definitivamente. In gioco questo limite non esiste. Ogni attimo del presente è revocabile, ripetibile, fallibile e analizzabile. Si fallisce, si muore, si rinasce e si prova di nuovo. È un delirio d'onnipotenza autoalimentante che vale la pena di comprendere. E da cui probabilmente è difficile separarsi. -
Sep. Storie di una seppia esloratrice
La scoperta di sé e degli altri, le differenze come risorse, la giusta fatica di crescere. Un viaggio in rima nel Mar Marino per parlare ai bambini e ai genitori di temi difficili con parole semplici. Età di lettura: da 6 anni. -
Il destino nelle parole. Piccolo dizionario della parole inutili o dannose
Certe frasi, certe parole creano impossibilità, incapacità, insufficienza. La nostra abitudine a pronunciare certe frasi innesca in noi delle immagini negative che alimentano le nostre paure, il nostro biasimo, le nostre limitazioni. Ma è bene ricordare, che per quanto forti possano essere queste convinzioni, non sono una realtà definitiva. Noi non siamo succubi dei nostri pensieri; ci siamo abituati a vedere le cose in quel modo e ad esprimerle con quelle parole, ma il nostro modo di pensare si può modificare; in definitiva, quei pensieri siamo noi che li abbiamo costruiti. Le nostre idee si sono formate lentamente e nel tempo si sono rafforzate; e sarà così fino a quando non ci renderemo conto che il nostro modo di pensare, le nostre credenze, non ci fanno stare bene, anzi, sono proprio queste a bloccarci nell'impotenza e nel dolore. È quando ci si rende conto di questo che s'inizia a lavorare su se stessi, a cercare nuove idee, nuove conoscenze e a crescere emotivamente e psicologicamente. Iniziamo a ragionarci. -
Mollica's Toscana. Decaloghi, ricette e chiacchiere
Sapori e tradizioni, evoluzioni e ironia toscana come ingredienti principali di questo libro tutto da assaporare. ""Questo libro è fatto di decaloghi, un maniera ironica di porsi di noi toscani, critici e campanilisti, amanti incondizionati della propria terra. Attraverso questi vogliamo cogliere un po' l'essenza delle tradizioni culinarie, non soffermandoci solo sulla ricetta, ma sulla sacralità del piatto. Ci sono delle regole, dei rituali importanti tanto quanto la qualità degli ingredienti e il procedimento."""""" -
Its all about love
Odore di erba e fiori, una leggera mano di vento che accarezza dolce la pelle, elettricità nell'aria. Forse un temporale in arrivo o solo la mia mente che per la prima volta prova ad uscire dai confini nel quale l'ho rinchiusa, brividi che corrono lungo la schiena. Mi siedo osservando ciò che mi circonda, il tempo pare divenire leggero, impalpabile come la seta, nell'aria pace e serenità. Mi fermo ad osservare i miei trent'anni, una vita piena di avventure ed una connessione forte con il mondo; non so dove il mio domani mi porterà ma ho piena fiducia nella forza dell'universo. Fiducia, l'unico mezzo per captare i segnali che costantemente l'infinito ci regala. -
Nocciolino salva Boscofiorito
Una fiaba ecologica per far comprendere anche ai più piccini l'importanza della natura e del rispetto per l'ambiente. Protagonisti sono proprio loro, i bambini, che riescono a far intervenire i 'grandi' per salvare Boscofiorito. All'appello ecologico si coniuga infatti un messaggio di speranza e un incoraggiamento a lottare per quello in cui crediamo. Perché tanti piccoli gesti, possono fare grandi cose... Età di lettura: da 5 anni. -
Cucino io! Avventure gustose con la piccola Maltuma
La piccola e impertinente Maltuma, come un folletto, esplora la cucina e accompagna i piccoli lettori nello sperimentare direttamente ricette e nuovi gusti. I bambini diventano piccoli cuochi (nelle ricette più complesse viene consigliato l'aiuto di un adulto). Ogni ricetta è corredata di una piccola introduzione con storia e curiosità, il procedimento è spiegato passo per passo in modo semplice e coinvolgente. Età di lettura: da 6 anni. -
Fiabe per l'anima. Guarire con un racconto
La saggezza è ovunque, dentro e intorno a te. Se la strada è la tua, perché mai dovrebbe guidarti qualcuno all'infuori di te? Personaggi emblematici, universi fantastici, natura sognante, principi di saggezza svelati attraverso la narrazione che accompagna il lettore nel proprio mondo interiore. -
Tiburzi. Brigante di Maremma
"Io, Domenico Tiburzi, nacqui a Cellere, in provincia di Viterbo, il 28 maggio di 60 anni fa, in una famiglia povera ma non abbastanza, perché l'occhi pe' piagne il Signoriddio ce l'aveva lasciati, bontà sua. Terra ingrata la Maremma, non ti ridà la metà della fatica che fai pe' coltivalla. Erano anni quelli in cui le bestie e il formaggio secco li dovevi divide colle zanzare, non potevo fa altro che il pastore ol bracciante: piegato sulla vanga a rovescia' zolle da mattina a sera. So sempre stato una testa calda, che vòi... E 'un mi so mai garbati quelli che sfottono e non ho mai riconosciuto l'autorità, ero fatto così."""" Ogni capitolo è arricchito di un QR code con cui poter ascoltare letture e brani dell'omonimo spettacolo teatrale." -
Noi tre on board. In viaggio con Clara
«Avere quattro occhi per poter guardare, due bocche per sorridere e due cuori da poter riempire di esperienze è quanto di più stupefacente la vita possa regalarci. Viaggiare con bambini significa toccare con mano l'entusiasmo autentico, quello privo di paure, alibi o gabbie: lasciatevi contagiare dal loro senso di libertà, perché non esisterà alcun aereo in grado di portarvi così lontano». -
A proposito del rospo. Fiabe riviste e corrette, per bambini cresciuti ed adulti burloni
I racconti che Nutini scrive sono il riflesso di uno specchio non genuflesso sulla società. Nutini mastica lo stereotipo, qualcosa fagocita, qualcosa sputa e trasforma. Tiene l'essenziale perché ci possiamo riconoscere e ritrovare, però modifica la sostanza. Nei suoi racconti Nutini trasforma l'inevitabile nel piè di porco per destabilizzare il lettore, farlo ridere di sé e sospirare per la storia di altri. Ma gli altri, ce l'ha già ricordato un cantante, siamo noi. -
Instarock. Istantanee di rock da Jimi Hendrix ai Green Day
Le immagini, così come i suoni, non sono mai innocenti. Una fotografia - un'istantanea - non è mai una resa oggettiva della realtà ma una presa di posizione, un messaggio, una parte della realtà che si vuole raccontare. Questo libro è una raccolta di istantanee, legate assieme da un filo rosso che è il rock, in molte delle sue sfaccettature. Saggi su: AC/DC, Jeff Buckley, Green Day, Jimi Hendrix, Jethro Tull, Rainbow, PFM, Peter Gabriel e i Genesis, John Lydon e i Public Image Limited, The Blues Brothers, Monsters of Rock 1991, Oasis. Postfazione di Pierpaolo Capovilla. -
Il lanciatore di patate
"Nasco come lanciatore di patate. E non dovete pensare che con ciò intenda un riferimento agli sport di strada. No, un lanciatore nel senso letterale del termine: avevo dieci anni e, colto da un raptus agonistico-omicida (non so), mi dilettai a lanciar patate dall'indimenticato secondo piano della mia casa. Certo che pure tu, mamma, mettere la cassetta delle patate sul balcone, un carico di forma sferica accanto a un bambino di dieci anni. Quello che farà? dato uno sguardo all'ingiù, e notato un appariscente piccolo catorcio verde (dovrà essere stato un modello 112 della Fiat), senza perder tempo, uno - due - tre - quattro - cinque patate a segno! Ma quell'irrispettosa non ci sta, né si piega: le mie armi sembrano solo lambire la sua corazza e macchiare di sangue di patata omicida il suo caparbio tettuccio. Un minuto di lotta accanita, poi gli schiaffi sulla nuca. La verità è che una vicina impicciona si era messa ad urlare manco avesse avuto una pistola vera puntata alla tempia! Io, nella foga dell'impresa, avevo ascoltato solo il fruscio del lancio e il rumore dello spiaccico, nulla più.""""" -
Gente di Berlino
Fuggita dalla realtà del piccolo paese, dal malgoverno, dalla sua stessa inquietudine, la protagonista approda a Berlino e si ritrova a vivere con Theo, amico eccentrico, vegano e gay. Lei, 34 anni, piena d'ansie, legata a una visione logica delle cose, con l'urgenza di ordinare le idee, trovare punti di riferimento stabili. Lui, coetaneo, spirito ramingo e senza radici, con la spiccata inclinazione a stravolgere la realtà, rompendone i canoni, per infilarvi dentro le fioriture della sua mente fantasiosa. È fermamente convinto che in casa dimori il fantasma di una prostituta uccisa, che odia il sesso e che fa fuggire tutti gli amanti che i protagonisti si portano a casa o che, a pensarci bene, sarebbero fuggiti comunque. I due vivono in un appartamento bohémien, decadente e misterioso, nel quartiere degli artisti, Kreuzberg, che si popola di gente stravagante, atipica, perlopiù attratta dall'energia carismatica di Theo: la Gente di Berlino. -
Quattro parti di lui
Più si esplorano i limiti delle persone, più si toccano confini. Confini e limiti interiori sembrano essere due malattie inseparabili. E la nostra idea di mondo non è altro che la creatura collettiva dei nostri limiti. È possibile, perciò, metterli in questione? È possibile guardare i confini e gli steccati che infliggiamo alla nostra creatura, appunto, con gli occhi di un gabbiano che li sorvola e li ignora? Questo libro parla della grande illusione della separazione, del grande equivoco dell'altro-da-sè. Finché creeremo nella nostra mente l'altro e lo nutriremo abbellendolo con predicati ed identità, allora nasceranno guerre, intolleranze e confini. Saremo musulmani e cristiani, occidentali, orientali, bianchi, neri, buoni e cattivi. Ma per rompere le idee fisse, così come le illusioni, serve sempre un trauma, un'esplosione, forse un naufragio. Questo libro è anche un viaggio di un musulmano in Italia alla scoperta della fragilità dei limiti propri ed altrui, in un percorso geografico nel nostro mondo, ma anche in un percorso interiore per grattare via, un poco alla volta, le assi degli steccati che ci rendono cattivi, e, in fin dei conti, soli.