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Il calice di Alessandria. Sinbad. Vol. 1
Avventuriero. Ladro. Collezionista di oggetti magici. Orfano. Sinbad ha un solo desiderio: scoprire l'identità dei suoi genitori Per farlo dovrà scontrarsi con streghe immortali, mutaforma, sirene e mille altre creature magiche... compresa la più potente di tutte, un genio oscuro che non conosce pietà! -
Regina dei lupi. Luuna. Vol. 2
Nelle leggende indiane, la mitica tribù dei Paumanoks era il legame tra il mondo degli dei, la natura e quello degli uomini. Luuna, la figlia del grande Sachem Paumanoks, è vittima della maledizione di UnKui il demone malefico della notte. Egli l'ha condannata a convivere con due Lupi totemici, uno buono e l'altro malvagio, che rappresentano il bene e il male insiti in lei. Solo gli stregoni delle grandi tribù del Sud, potranno spezzare questo incantesimo! -
Sette pistoleri
Texas, 1899. Sette tiratori scelti, delle autentiche leggende viventi, vogliono ritirarsi e vivere una vita tranquilla nei pressi della frontiera messicana. Purtroppo per loro però alcuni grandi capitani d'industria provenienti dalla costa Est hanno deciso di mettere una taglia sulla loro testa. Qual è la loro strategia? Opporre ai sette pistoleri tutti i banditi e i disperati della regione, spingendoli così a massacrarsi fra di loro. -
Io sono cataro. Vol. 2: Immensità ritrovata.
«Sul mio libriccino dalla copertina di legno ho inciso il nome di un dio che il mondo frequenta tutti i giorni ma che nessuno riconosce. Il suo nome: Je suis. So bene che vergando queste poche parole, qualora il mio libro finisse nelle mani di uno di quei monaci dannati che bruciano i buoni uomini, il mio corpo sarebbe destinato al rogo.» -
La musa. Uno svelamento
Poco dopo la morte di un importante scrittore viene pubblicato un libro su di lui. Il critico letterario che l'ha scritto ha impiegato anni di ricerca per la stesura del volume, ma nonostante questo, alcuni aspetti della sua vita sono rimasti in ombra. Ora, in seguito alla sua morte, si aprono nuovi scenari. È da qui che inizia questo breve romanzo, tramite un percorso di svelamento, di ricerca, che porterà lo studioso a scontrarsi con i lati oscuri dello scrittore, indagandone i sentimenti, scandagliandone ogni aspetto, per arrivare, a piccoli passi, alla verità. Questo viaggio sentimentale nel lato oscuro dell'apparenza determina lo svelamento della finzione, dimostrando in questo modo quanto sia difficile riuscire ad afferrare le situazioni, i sentimenti e le storie nella loro pienezza, e di come a volte, da un evento infausto, possa scaturire una progressione favorevole di accadimenti. Se poi volessimo rinchiudere questo libro all'interno di un genere, potremmo definirlo come un giallo molto intenso, un giallo chartreuse. -
Contro
"Contro"""" è un attacco frontale all'apparato del potere e all'attuale decadenza culturale e morale dell'essere umano. Vuole essere un'esortazione ad opporsi (andare contro appunto) a tutto ciò che l'autrice ritiene ingiusto nella società attuale e che potrebbe essere riassunto nella speculazione di chi mira ad annullare l'essere umano in quanto evidente ingombro ed ostacolo ad interessi privati e nazionali. Ma è soprattutto un attacco agli uomini, alla loro incapacità di amare e di soffrire per amore. Un libro caustico e necessario di una grande intellettuale francese, indubbiamente engagé." -
Il regno animale
Ambientata in un futuro distopico, dove animale è tutto ciò che è sopravvissuto alla catastrofe, la graphic novel si sviluppa in uno scenario dominato dal gelo, in cui la forza lavoro è ancora necessaria ma le risorse limitate e la migrazione perpetua l'unica soluzione. La Colonna in marcia è la forma geometrica che assumono le società che crollano, è la ritirata con la casa alle spalle, l'istinto dell'animale-uomo in fuga nel regno della sopraffazione. Con un tratto che deve molto a Gipi e Milazzo, l'autore disegna una storia dal futuro prossimo che rasenta l'attualità delle odierne condizioni storiche e sociali. -
Siamo sicuri che tutto il mondo sia paese?
La Garfagnana, le Alpi Apuane, il paese di Gorfigliano. L'amore e l'odio, i suoi falsi tribunali, i suoi colpi bassi, le sue incomprensioni, le sue manipolazioni. Questi argomenti caratterizzeranno il piccolo racconto, dove l'autore cercherà di trovare una spiegazione alla sua malattia cronica. Una malattia artificiale, dettata con ipocrisia e assoluta freddezza da una speculazione selvaggia, senza controllo. ""Anche io come la mia terra - scrive Ferri - ero affetto da un malore incontrollabile, artificiale, inspiegabile; poi sono riuscito a guarire."""""" -
Scrittimaiali. Pensieri composti per gente scomposta
"Scrittimaiali, pensieri composti per gente scomposta"""" (il cui significato del titolo lo ignora pure il suo autore) non è altro che una raccolta di storie, interviste e reportage alle volte surreali e strampalati. La raccolta parte da luoghi lontani per poi, dopo varie tappe intermedie, tornare là dove tutto è nato, e dove sono è nato l'autore: Barga. E proprio qui, nell'ultima parte, il filo conduttore diventa più nitido e chiaro. Storie di scelte di vita forti e mai scontate, e come unico comune denominatore il territorio dell'Appennino Tosco-Emiliano. Possibili effetti indesiderati: studi recenti commissionati ad hoc all'istituto degli studi recenti commissionati ad hoc, hanno evidenziato che la lettura di """"Scrittimaiali"""" porta a perdita d'appetito e ad una voglia, mal quantificabile in percentuale, della propria vicina di casa, specie se brutta. Quindi sconsigliata la lettura a chi ha già perdite d'appetito e alle ragioniere delle ASBUC, tutte. Che non si sa mai." -
Sulle spalle delle donne. Memorie di una bambina di campagna
Il prete, i venditori ambulanti, qualche emigrato nelle città che tornava per le vacanze erano gli unici canali attraverso cui la nuova lingua arrivava a noi bambini dei piccoli paesi di campagna. Insieme alla radio che, in quel periodo, ogni famiglia aveva provveduto ad inserire tra i pochi arredi delle cucine. Era stato tutto uno squarciare di pareti (far dei buchi nei muri a sasso delle case vecchie implicava provocare voragini) per infilarci delle mensole su cui poggiare la radio, anzi: l' ""aradio"""", sostantivo maschile che iniziava per vocale. Così, l'""""aradio"""" andava a fare compagnia all'asse attaccata sopra al lavandino a cui erano appesi i secchi dell'acqua potabile, alla stufa dal piano con i cerchi di ghisa (la cucina economica smaltata di bianco, con quella scritta illeggibile in tedesco che era la marca), alla panca di legno."" -
Strage al lager di Hindenburg. Con appendice documentaria del museo storico della liberazione di Lucca
Italienische Militär Internierte: IMI. Con questa sigla, inventata da Hitler per non far rientrare i soldati del Regio esercito tra i prigionieri di guerra, la Germania superò gli accordi della Convenzione di Ginevra del 1929, potendo usare gli italiani a proprio piacimento. Dispondendo così di 600.000 schiavi da impiegare nell'industria bellica del Terzo Reich. Attraverso il diario di Renzo Pellegrini, internato militare italiano nell'Arbeitslager di Hindenburg in Oberschlesien, conosciamo gli ultimi giorni di vita nel campo di internamento. Costretti a lavorare in un miniera di carbone a 500 metri di profondità i prigionieri italiani subiscono l'ultima ferocia nazista. L'autore nei primi anni Novanta decide di fare il viaggio a ritroso per ritrovare una memoria dimenticata. Torna in Slesia a Hindenburg in Oberschlesien, che non è più una cittadina tedesca, ma polacca e che ha ripreso l'antico nome di Zabrze. Torna e ritrova quello che aveva lasciato. Il libro offre una ricca appendice documentaria proveniente dagli archivi dei reduci dei Lager tedeschi della provincia di Lucca, conservati presso il Museo storico della Liberazione di Lucca. -
Sul cammino del volto santo. Le strade e gli ospedali per pellegrini nella valle del Serchio in epoca medievale
Lo straordinario sviluppo che caratterizza Lucca durante il medioevo deriva dalla posizione strategica che la città ebbe fin dall'epoca romana ma anche dal risveglio dei commerci e dei pellegrinaggi che si verifica, soprattutto, dall'XI al XIII secolo; la stessa, infatti, diviene una delle principali stazioni di sosta lungo il cammino per Roma. La centralità di Lucca nel panorama stradale italiano dell'epoca favorisce sia i rapporti commerciali con le altre regioni limitrofe sia le esperienze e gli scambi culturali fra persone diverse che per motivi di pellegrinaggio od altro si muovono fra il nord e il sud della penisola. Attraversata, in epoca medievale, dalla celebre via romea (che dai franchi prese anche il nome di via francigena) essa stessa diventerà un richiamo per i molti pellegrini che vi si fermeranno per venerare la celebre effige del ""Volto Santo"""", il grande crocifisso ligneo che, oggi come allora, si trova custodito all'interno delle sue mura urbane. Questo saggio presenta tutti gli antichi ospedali della valle del Serchio verso Lucca."" -
Torrite. Note storiche. Don Gigliante. Gli antichi bagni
Questo è un libro che raccoglie la storia di un paese, di un parroco e degli antichissimi bagni. Storie che si intrecciano dall'antichità fino ad oggi e che rendono unico il paese di Torrite. Ma non solo. Tra queste pagine viene soprattutto offerto un disegno, composto da don Gigliante, sacerdote e uomo che dal 1934 ha costruito la strada di fede, crescita e speranza di un intero paese. Ogni pietra, ogni cantone a Torrite narra una storia legata a don Gigliante che però non fu solo uomo di chiesa. Fu pastore di una intera comunità e animatore di tante attività in Garfagnana. -
Diario imprevisto di un serial killer
Il viaggio di un uomo di Lucca, che fino ad allora aveva condotto una vita normale, si trasforma in una incessante ricerca delle gioie o dei tormenti che conquistano e legano l'essere umano alla vita. Ma cosa trasforma quello che è una ricerca del tempo perduto condita dall'incessante ricerca di atti d'amore, in una serie di tragici gesti? Quali le ragioni che spingono un piccolo borghese a diventare un serial killer? E perché le uccide durante l'amplesso? Cosa cerca in Francia tra hotel di quart'ordine, droga e sesso? -
Ipotesi di famiglia
Due storie romanzate, a volte fatte di fantasia, che prendono spunto da fatti ed episodi realmente accaduti e da personaggi familiari realmente esistiti; un libro di memorie private romanzate in un contesto storico. I luoghi: la mia Firenze dai primi del '900 al 1946 e poi.. Lucca, la Lucca del tempo di guerra, una Lucca così lontana dall'oggi, quasi fosse un altro posto e altre genti. Lucca vista attraverso delle scene di vita vissuta. -
Il dottor Pistelli. Una vita in ritardo
Chi è il dottor Pistelli? Cosa vuole da noi? Esemplare poco raro di una generazione di eterni studenti, si aggira per le strade di una città di provincia con un fiuto infallibile che lo fa arrivare immancabilmente in ritardo agli appuntamenti con la vita. L'università, il lavoro, l'amore, la politica, lo sport... non manca niente nella vita del dottor Pistelli, tranne la capacità di stare al passo con i tempi e con la propria età anagrafica. La sua è una vita pencolante, anfibia, le sue disavventure fanno sorridere, ma lasciano a volte un po' di amaro in bocca. Troppo istruito per essere un vero picaro, ma non abbastanza per essere un vero intellettuale, il dottor Pistelli rimane sospeso tra ambizioni sognanti e bruschi ritorni alla realtà, tra vicende fantozziane e speculazioni pseudo-filosofiche. -
Il tramonto del Giglio. La storia di Verni
Garfagnana, 1371, Rolando Antelminelli viene cacciato da Lucca e istiga Gallicano e altri comuni della Valle del Serchio a rivoltarsi contro la Repubblica; in seguito il castello di Gallicano viene espugnato dai Lucchesi, intanto Verni spera inutilmente nell'aiuto della vicina Barga, la quale da diversi anni è passata sotto le insegne fiorentine. La Garfagnana è in rivolta, Verni, che si trova al confine tra la Garfagnana lucchese e la Garfagnana Estense, si sente minacciato, per il piccolo castello si prospetta una battaglia cruenta. -
Pregare, pregare, pregare
"Pregare, pregare e pregare!"""" è la storia di due innamorati divisi da un'ideologia, da un modo di vedere la vita da angolazioni diverse. Walter, un assiduo lavoratore che ambisce ad una posizione di rilievo nell'azienda per cui lavora, la Garfanpaper. Un uomo disposto a tutto pur di effettuare una scalata verticale nella propria carriera. Laura, la splendida e meravigliosa donna, sogna una rivoluzione sociale che riesca a liberare il popolo e il proletariato dal dominio del capitale e del consumo. Un amore quasi morboso che con il trascorrere degli anni troverà dei cambiamenti. Una storia irreale che si srotola nel suo sviluppo attraverso una concretezza con il mondo reale, dove l'autore rispecchia molte similitudini con la sua vita corrente. Una storia intima che troverà un finale inaspettato. Numerosi i personaggi che caratterizzano questo racconto: nonna Maria; la signora Giovanna, la vicina curiosa; il maresciallo Oreste Rosati; Lev, il sovversivo; Hassan, il compagno tunisino; Piero, il veneziano; Don Leopoldo, il parroco di quel paesino di montagna; Bonelli, il direttore della Garfanpaper; Mauro, il tirapiedi; e molti altri." -
Garfagnana in giallo. Antologia criminale 2013
La Garfagnana è da sempre terra di misteri e gialli irrisolti. Ma anche di grandi scontri e guerre sanguinose. Nel 186 a.c. il console Quinto Marcio Filippo vi subì la più grave sconfitta avvenuta nella guerra tra Roma e i Liguri Apuani. Caddero sul campo 4.000 uomini. Poi fu la volta dei Longobardi, degli spagnoli, dei francesi e dei tanti pisani, lucchesi, fiorentini, modenesi. Ma la Garfagnana è stata soprattutto la terra dei lupi e dei briganti di Ludovico Ariosto. Sponda di sanguinose battaglie e lunghi assedi medievali. Terra del Castruccio Castracani. Linea Gotica della Seconda guerra mondiale. La Garfagnana è terra di confine e luogo di fatti misteriosi, e in questo ricordo nasce l'idea di costruire un concorso letterario dedicato ai racconti gialli che devono trovare ambientazione nella valle della Toscana lucchese.In questa antologia sono raccolti i racconti di: Andrea Vitali, Iacopo Riani, Antonella Pellegrinotti, Normanna Albertini, Daniele Torquati, Alessandro Marchetti Guasparini, Maria Pia Pieri, Vanni Camurri, Giorgio Simoni, Roberto Andreuccetti, Chiara Magnelli, Pietropaolo Pighini. -
La rivolta antifrancese di Castelnuovo nel 1796. La Garfagnana estense del XVIII secolo
La notte di Natale del 1796, una colonna in armi di circa tremila uomini di fanteria e artiglieria franco-italiana, agli ordini del generale Rusca, giunge a Castelnuovo di Garfagnana. Sono uomini infreddoliti e muti, avvolti in umidi tabarri, giunti in quella sconosciuta località circondata dai monti dopo un'estenuante marcia da Lucca, dove erano arrivati pochi giorni prima malnutriti, male armati e malvestiti. Lo scopo di quel reparto è di riportare l'ordine dove era scoppiata una rivolta, di catturare e punire i ribelli, di lasciare un segno severo affinché azioni simili non abbiano più a ripetersi. Pochi mesi prima a Pavia, Arquata Scrivia, Binasco e a Lugo di Romagna, le cose si erano svolte in modo tragico: violenze, rapine, morti, città lasciate al sacco della soldataglia. Ma a Castelnuovo di Garfagnana è diverso. A Castelnuovo nessun ribelle armato si oppone al loro procedere, nessun agguato lungo la via. La popolazione esce timorosa ma festante dalle case, si porta lungo la strada con fiaccole accese, applaudendo l'ingresso di Rusca e dei suoi uomini. Forse teme che anche lì la mano pesante e spietata di Napoleone si abbatta.