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La terza via. Racconti del venerdì sera
Virginia Woolf aveva ragione: una stanza tutta per sé è la condizione necessaria per scrivere, un luogo più che fisico metafisico, metafora di una condizione di libertà per poter annotare ciò che passa per la mente. Dati biografici, contesti verosimili diventano sfondi evanescenti di viaggi ideali che portano chissà dove e i riferimenti a persone, cose e fatti sono assolutamente casuali e privi di alcun fondamento proprio perché quella stanza in realtà non esiste: è solo un ""ex luogo"""" dove l'anima è libera di vagare nell'altrove. Il libro è un dialogo tra amiche che, attraverso 18 storie, raccontano un viaggio tra le pieghe della vita interpretata da punti di vista sempre femminili mai femministi e il cui interlocutore è spesso l'universo maschile così diverso e multiforme."" -
La giunchiglia del Monte Croce
Nel superbo palcoscenico delle Alpi Apuane, prende corpo la vicenda di un amore tormentato. Michele, pastore indurito da una vita solitaria, scandita dalle periodiche trasferte con le pecore sui crinali del Monte Croce, ha estremo bisogno di una persona verso la quale riversare affetto. L'incontro casuale con una ragazzina e la grande passione che la giovane donna è in grado di far sprigionare in lui, stravolge l'esistenza di Michele. Seguono giorni di angoscia e di tormento. In queste pagine viene descritto l'eterno dramma della solitudine, il malessere di colui che si ritrova a lottare con le poche forze a disposizione contro un mondo ed una società che tendono ad emarginarlo. ""La giunchiglia del Monte Croce"""" come tutti i romanzi di Roberto Andreuccetti, evidenzia il disagio di un quotidiano vivere difficile, ma intende anche trasmettere al lettore un messaggio di speranza."" -
Garfagnana. La valle dei terremoti
L'Italia peninsulare è un territorio geologicamente molto giovane, e per questo motivo è sede di intensi fenomeni tettonici e vulcanici. La Toscana, e in particolare l'area montuosa delle valli della Garfagnana e della Lunigiana, non fa eccezione. Sebbene nessun comune sia posto in ""classe 1"""", la più soggetta a rischio sismico, da sempre questa regione si trova a dover combattere contro la minaccia dei terremoti. Ma che cosa sono i terremoti, e da quali forze sono provocati? Perché alcune regioni italiane sono relativamente immuni ai sismi mentre altre, come la Garfagnana, sono periodicamente costrette a fare i conti con questi fenomeni? Quali sono le precauzioni da prendere se si vive in una zona ad alto rischio sismico e come ci si deve comportare se si è sorpresi da un forte sisma? Questo libro cercherà di dare una risposta a queste e altre domande."" -
Due indagini per l'ispettore Carcade
Due racconti, due inchieste per il commissario Bruno Carcade. Il primo, ""La quercia degli impiccati"""", ambientato a Castelnuovo Garfagnana lo vede alle prese, insieme al suo figlioccio maresciallo C.C., con l'assassinio per impiccagione di una giovane attrice di teatro. La vicenda si presenta molto torbida fin dall'inizio. Le cause della morte risultano assai più strazianti di quelle che appaiono a prima vista e il secondo lavoro della vittima... Il secondo, """"Il delitto di porta Macchiaia"""", ambientato a Barga, lo vede nel ruolo inedito di consulente anonimo del nucleo di carabinieri della locale caserma dopo che lui stesso era per caso quasi inciampato in un cadavere. Anche qui una donna, questa volta una badante, una lituana, uccisa da una fiocinata al cuore. Cosa ci fa a Barga, il cadavere di una donna uccisa con una fiocina?"" -
Garfagnana in giallo. Antologia criminale 2014
In Italia si chiama giallo per via di Lorenzo Montano, che nel 1929 ideò per Arnoldo Mondadori una collana usando il coloystery, di detective story o detective novel, di crime o crime story. Le lingue slave usano tutti questi termini: detectivnji roman (in russo), detektivski roman (in sloveno, abbreviato in detektivka), detektivní román (in ceco, abbreviato anche qui in detektivka) ma usano anche kriminal (polacco parlato) e dicono ancora roman tajn (romanzo-mistero, russo) e ancora cernà knihovna (biblioteca nera), o powiesc sensacjna (storia a sensazione, polacco).Noi lo chiamiamo semplicemente Garfagnana in Giallo. In antologia; Antonella Pellegrinotti, Normanna Albertini, Antonio Moresi, Gabriella Grieco, Luca Bruno Zambelli, Iacopo Riani, Claudio Sergio Costa, Gian Cosimo Grazzini, Maria Pia Pieri, Francesco Pellegrinetti, Paolo Bartolozzi, Patrizia Bartoli, Pietropaolo Pighini, Laura Malinverni, Andrea Vitali, Giuliana Ricci, Bruna Baldini, Giorgio Simoni, Maurizio Polimeni. -
Il sapere piccolo. Racconti sulla nuova via
Con cinquanta chili di frumento del minûn in spalla, i portatori salivano nel granaio, spesso affrontando le scale fino al solaio, oppure vuotavano i sacchi nello scrigno, una sorta di cassone di legno (e anche lì, poiché era alto, c'erano tre gradini da salire e scendere per buttarci dentro il grano). Noi bambini dietro, che era proprio un bel gioco, soprattutto quando, ubriachi più di fatica che di vino, i portatori cominciavano a vacillare. Noi bambini dietro, e poi via a camminare a piedi scalzi sul grano buttato a formare dune sul pavimento; una sensazione molto gradevole: di solletico, di carezze sulla pelle, e ti veniva voglia di tuffartici come fosse acqua e ti scappava sempre di rosicchiarne qualche manciata perché c'era pure, ad avvolgerti, quell'inconfondibile fragranza che richiamava il pane. Continuano i racconti di Normanna Albertini sulla vita in Appennino dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. Di quella società abituata al senza e al poco. Si faceva senza di tanto. E quello che c'era ognuno se lo costruiva. Con le mani. E con l'ingegno semplice. -
Il testamento
Donne dai ""denti a sciabola"""" pronte a sbranarne altre dotate di sorprendente stupidità. Uomini piccoli, dai passi insignificanti. Vecchi furbi e caustici, ma anche fragili e malati. Parenti cattivi ed egoisti. Giovani senza un orizzonte alla ricerca dell'amore, dell'affetto, di un abbraccio, di un gesto. Questi gli eredi separati da risentimenti incrociati, che si ritrovano intorno all'eredità di Corrado Filzini Dal Fillungo a Lucca, nasce e muore una storia che soltanto il neo-questore, Antonio Spaino, può riuscire a dipanare. Il testamento attorno al quale si scatenano le bramosie e le cupidigie dei numerosi eredi, mette a nudo gli uomini e le donne infelicemente ingrati nei confronti del defunto Corrado, che non manca per ultimo di giocare un brutto scherzo. Ancora una volta Rossana Giorgi Consorti, con il suo stile comico, ci racconta un giallo ambientato a Lucca, scavando nel buio profondo dell'animo umano con capacità psicologica."" -
Giovinezza. Storia di una donna di Gallicano (1938-1945)
Tema del 15 maggio 1940: ""Molti bambini sprecano il pane e altre cose. Il nostro Duce fa economia dei pezzetti di carta per farci la brutta copia e vuole che i bimbi d'Italia si avvezzino a non sciupare niente come Lui perché la cellulosa per fare la carta bisogna comprarla all'estero e pagarla oro. Bisogna non sciupare neppure la carta usata. Poi bisogna risparmiare il ferro vecchio e venderlo o donarlo alla Patria che ci faranno le pallottole e i cannoni per combattere contro il nemico"""". Una piccola cittadina della Toscana. Gallicano in provincia di Lucca come palcoscenico sul quale si muove una bambina nata nel 1930. Attraverso il suo diario, i suoi temi, i suoi racconti emergono piccole vicende familiari e scolastiche, con sullo sfondo la grande storia che sta per abbattersi sul paese intero e la comunità della Garfagnana. L'autrice ha raccolto il materiale di Elisa Santoni, che con l'innocenza e la bontà di una bambina di 10 anni racconta il fascismo, la guerra, il soldato tedesco che le ruba i fagioli, gli americani di colore, fino alla Liberazione."" -
La S.I.P.E. di Gallicano. La Società italiana prodotti esplodenti tra la nascita, la tragedia del 1953 e la chiusura
"La violenza dell'esplosione è stata tale che il letto del Serchio, in prossimità della sponda destra, lo abbiamo visto disseminato di grossi pezzi di macchine e di mobili. Altre cose sono rimaste in bilico sui fili dell'alta tensione che attraversano il fiume. Centinaia e centinaia di vetri di Gallicano sono andati in frantumi, pezzi di gronda sono saltati via. I capannoni nelle immediate vicinanze dello stabilimento sono stati sconvolti come dalla furia di un uragano. Grossi alberi vedemmo fin sul margine della via. L'esplosione è stata sentita fino a Barga e a Castelnuovo Garfagnana; e pareva fosse lì. Qualche casa ha tremato. Uno strano fenomeno è stato visto, anche da molta distanza, subito dopo le esplosioni: una colonna di fumo nero, densissimo, si è alzata dal monte della catastrofe ed ha raggiunto, per quel che può valere il calcolo di giudici non proprio in stato di grande serenità, una quota di oltre cinquecento metri, slargandosi poi, in cima, a ombrello: come le bombe atomiche che conosciamo in fotografia""""." -
Alla memoria dei caduti di Castelnuovo di Garfagnagna nella grande guerra. Storie di soldati nella prima guerra mondiale (1915-1918)
Questo lavoro nasce intorno alla ripubblicazione di un opuscolo che uscì nel 1923, a cura dell'Associazione Nazionale dei Combattenti, dove si intendeva ricordare i compagni caduti in guerra. Immediatamente dopo il termine della guerra divenne fin da subito urgente commemorare chi aveva perso la vita in un conflitto atroce, disperato, a tratti insensato e disumano. Coloro che erano tornati, che erano scampati ai bombardamenti, alla morte durante gli assalti, alle malattie, non potevano dimenticare. Così a Castelnuovo di Garfagnana come avvenne in altri migliaia di luoghi in tutta Europa, gli uomini si fermarono e incisero i nomi dei caduti a perenne memoria. Piantarono alberi costruendo parchi e vie della Rimembranza, perché nessun oblio, nessuna dimenticanza, doveva calare su quei combattenti. A Castelnuovo al convento dei Cappuccini, venne affissa una lapide e lungo la via che conduceva al luogo piantati alberi con su scritto per ogni fusto il nome dei soldati caduti. Salire per quella via significava compiere una sorta di calvario, di via Crucis, da fare con il cappello in mano e la mente fredda verso quegli orrori. -
Una volta si nasce. Con notizia di Giorgio Bárberi Squarotti
Vivere, attraverso la libertà, la fede, la bellezza del mondo. Giovannino, il protagonista del romanzo, riesce a raccogliere dal padre, dalla madre e dagli altri che accendono la vita di questa storia e animano la piccola immensa società affacciata sull’universo, i segreti dell’esistenza. Li raccoglie scoprendo così la verità che lo accompagnerà verso la decisione più importante della sua vita: essere liberi dal male. -
Poesie
La raccolta di poesie di Enrico Bertozzi è uscita postuma ed è l’ultima dopo cinque romanzi. Introdotta dalla prefazione del professor Giorgio Bárberi Squarotti (già ordinario di letteratura italiana all’Università di Torino) la pubblicazione trova nella forma poetica il compimento della ricerca letterario, di Bertozzi. “Il sublime e il tragico cristiano si uniscono nella poesia di Enrico Bertozzi - scrive Squarotti - in forza dell’antifrasi delle minime presenze della vita. L’andamento è tanto pacato e acquietato quanto pieno di sapienza e speranza”. -
Onorato
La vicenda si ambienta nella seconda metà del Novecento in un paese della Garfagnana, una terra povera che promette fatica e spesso stenti, ma anche serenità e solidarietà umana. Onorato è il protagonista, frutto egli stesso degli umori vitali sanguigni e dolci di questa terra. I personaggi, così come gli animali, sono strettamente connessi al paesaggio rurale, che si anima di voci e suoni tra le fatica e la gioia della vita. È la fede che ispira Onorato e lo muove su un palcoscenico antico e al tempo stesso contemporaneo e ben presente. Tutto è permeato da un pathos intenso che però ha un limite così come hanno un limite le guglie delle Alpi Apuane che fanno da cornice a questa immenso quadro familiare. -
La fontana dei pensieri e storie in rima. Il tatone racconta
Nemmeno il terremoto del giugno del 2013 ha fermato la scrittura autodidatta di Andrea Campoli. Poesie in dialetto, alcune tradotte in italiano, che riportano il lettore indietro negli anni, alla terra, alle tradizioni, alle fole raccontate a vejo. ""Ne voglio spiegare due - precisa l'autore - A Mio Padre e Il Pettirosso. In entrambe voglio soffermarmi sull'ultima strofa. Nella prima poesia l'Ape Maya in questione è una semplice Ape Piaggio, il Biondone non è altri che mia Madre Giulia che mio padre ha sempre chiamato così, infine il ragazzo in questione sono io, mio padre mi ha sempre chiamato così, pochissime volte in vita sua si è rivolto a me chiamandomi per nome. Nel Pettirosso nell'ultima strofa c'è una parola: Bang ed è riferita al Big Bang""""."" -
Vite parallele. Storie d'amore d'amicizia
Storie semplici di amicizie perdute e ritrovate, tessendo tra le vicende i fatti della storia di un paese che è cambiato profondamente. La vita dei contadini, gli antichi mestieri, i viaggi, l’emigrazione, le lotte sindacali, fanno da sfondo all’ingenuità di uno studente delle Magistrali di Barga, che diventando uomo non dimentica gli amici. Un libro ricco di piccoli e grandi sentimenti, di parole e poesie, scritto senza rincorrere l’affanno del quotidiano. I protagonisti sono Leonardo, Celesta, Piero, Sandra e Vincenzo che l’autore vuole “raccontare” per non dimenticare. Come scriveva Aristotele “L'amicizia è un'anima sola che vive in due corpi” e Granfranco Rossi delinea l’immenso confine che non dimentica i buoni sentimenti. -
Storie di due bambini nella Garfagnana della prima metà del Novecento
"Se a Castiglione di Garfagnana domandate chi siano Gianni dell’Isola e la Maria dei Colli, chiunque ve lo saprà indicare. Sì, perché oggi Gianni e Maria, rispettivamente mio nonno e mia prozia, sono due simpatici 'vecchiettini' noti in tutto il comune, ancora scaltri e attivi, che una ne pensano e una ne combinano, proprio come quando erano bambini. E proprio attraverso i loro racconti, andiamo a riscoprire chi furono Gianni e Maria da piccoli e da ragazzi: le birbonate combinate, gli anni difficili della guerra, il viaggio in America della loro mamma e molti altri episodi; e chissà se tra i lettori, qualcuno si identificherà tra le persone che Gianni e Maria citano come compagni delle loro avventure..."""" (L'autrice)" -
Personaggi. Figure ed eccellenze della Garfagnana
Da Augusto Cantoni alla famiglia Carrari, dai Corghi a don Marino, da don Mencucci agli Orlando, da radio Nord Garfagnana ai Migranti, da Bernardino del Castelletto al maestro Bartolomei, da Wladimiro Zucchi all'on.Biagioni, da Paolo Andreucci a Roberto Nobili. Sono tanti i volti e le storie in questo libro attraverso le quali si riscopre la storia della Garfagnana. Raccontando i personaggi che hanno onorato la valle, Andrea Campoli torna in libreria dopo “La fontana dei pensieri e storie in rima” e “La valle incantata”. Al centro di “Personaggi” sempre il desiderio di unire il tempo presente a quello passato, disegnando le figure di piccoli e grandi uomini e donne. -
Castrum Leonis. Frammenti di vita in un piccolo borgo dell’Appennino
Il libro racconta le vicende di un bambino che diventa uomo a Castiglione di Garfagnana, mentre il mondo cambia. Da un ambiente esclusivamente agricolo la valle si trasforma abbandonando e perdendo vecchie tradizioni e culture. I ricordi assumono l’importanza della testimonianza, e il libro intende fare memoria e con questa riallacciare il legame così velocemente andato perso, con le generazioni precedenti. Dai riti religiosi alle mansioni in campagna, dagli antichi mestieri ai saperi e i sapori «Nel lontano settembre del 1974 ha avuto inizio la mia avventura nella scuola materna, o meglio all'asilo come lo chiamavamo più semplicemente. All'epoca potevo già vantare un anno di ritardo sui compagni, perché le bizze infantili di cui ero protagonista mi avevano garantito una pausa tra le mura di casa, un po' come succedeva ai malati cronici di silicosi, quando venivano esentati per un anno dal lavoro per disintossicarsi dalle polveri (veniva detto l'anno santo). Fu così che con ritardo rispetto ai miei compagni, avvenne il mio inserimento. Per la verità non fu un esordio esaltante». -
Il Gruppo Alpini di Gallicano compie 30 anni
Questa pubblicazione è stata ideata e realizzata in occasione del trentennale della costituzione del Gruppo Alpini di Gallicano in Garfagnana. Con questo opuscolo gli alpini intendono rendere omaggio a tutti coloro che hanno costituito il gruppo e che negli anni si sono prodigati per mantenere in vita l’associazione, sia con il loro impegno sia con le loro risorse; con l’auspicio da parte di tutti di vedere l’attività del gruppo sempre fiorente, assicurando continuità agli intenti che hanno animato i soci. -
Garfagnana: l’altra Toscana. Raccolta di articoli usciti sul «Giornale di Castelnuovo»
Il maestro Pietro Ciambelli per anni ha collaborato con il «Giornale di Castelnuovo» scrivendo articoli che raccontavano la storia della valle dei primi decenni del Novecento. Un microcosmo completamente perduto grazie all’incedere del consumo, che da una parte ha donato benessere, ma dall’altra ha distrutto una società semplice, ma solidale e unita. Ciambelli racconta, descrive, narra di antichi mestieri, usanze, luoghi e giochi, lasciando una profonda curiosità e nostalgia nel lettore. I brani raccolti sono stati pubblicati negli anni sul giornale cartaceo, del quale l’autore era prezioso collaboratore. Il titolo del libro “Garfagnana: l’altra Toscana” è nato nel 2009 dopo un incontro tra il maestro e Andrea Giannasi, cercando di capire come collocare le Terre del Serchio – altra definizione nata in seno al «Giornale di Castelnuovo» – in un ambito geografico, storico e politico. La valle è Toscana, ma non si può non tenere conto della dominazione estense e dei forti influssi “lombardi”.