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Afrodite bacia tutti
Miti greci sonnecchiano, ma non troppo, in corpi contemporanei. Perché gli dèi non solo non sono morti, ma godono di ottima salute. Abitano in questi tredici racconti ""caleidoscopio"""" Mida, che non è un re ma ha il vizio dell'oro e teme di condividerlo con gli sbarcati; Narciso, che ama solo se stesso e i selfie che lo ritraggono; Ercole, manovale malinconico con ex moglie molto a carico; Penelope, fedele a una città perduta; la bella Elena, che perde, alla lettera, la propria testa per Paride; Achille, responsabile aziendale delle risorse umane più che annoiato dalla mediocrità che lo circonda; Afrodite, sospirata da tutti (marito Efesto compreso); Pandora, che ha per vaso la propria mente e tenta invano di nasconderci ogni paura; Persefone, in crisi matrimoniale; Arianna, che ha perduto sia Teseo che il filo. E se Anchise è parcheggiato in casa di riposo, ovviamente Megera non può che essere un'ex fidanzata vendicativa quanto machiavellica."" -
Novanta artisti per una bandiera. Una mostra per il nuovo ospedale della donna e del bambino di Reggio Emilia. Ediz. illustrata
Catalogo dell'omonima mostra, tenuta ai Chiostri di San Domenico di Reggio Emilia, dal 17 marzo 2013 al 25 aprile 2013. Novanta artisti, in maggior parte italiani, sono stati invitati a donare un'opera creata appositamente, a partire da una delle bandiere storiche italiane. -
Il pinguino senza frac. Ediz. illustrata
Silvio D'Arzo (1920-1952) scrisse ""Il pinguino senza frac"""" nell'immediato dopoguerra, non trovando un editore prima della morte. La fiaba, pubblicata per la prima volta da Einaudi Ragazzi (1978), racconta la storia di un pinguino che nasce tutto bianco, appunto senza il frac. Attraverso molti lavori e svariate peripezie, Limpo arriva a porre rimedio alla propria diversità, conquistando una precisa identità. Le vicende del piccolo pinguino sono la metafora dell'accettazione e del superamento di ogni genere di diversità esistenziale. Il testo è pubblicato nell'insolita veste editoriale del leporello, con le pagine legate a fisarmonica, che creano un'unica striscia di testo e immagini che, nell'insieme, misura oltre sette metri e mezzo. Età di lettura: da 8 anni."" -
Croquis de voyage. I libri dei ritorni. Ediz. italiana e inglese
Omar Galliani, per realizzare questo libro ha aperto i propri archivi, selezionando i disegni più significativi dai propri taccuini di viaggio. Acquistati sul luogo, questi quaderni sono caratterizzati da una varietà di forme e di carte tali da rendere ogni volta unico il contesto in cui il disegno è nato. A differenza dei molti altri libri di Galliani, legati a una mostra o a un ciclo di opere, questo offre al lettore una prospettiva singolare, intima: un ""dietro le quinte"""" delle opere più note, ma anche solo la testimonianza del momento in cui l'idea si fa segno, disegno. Il volume è il Catalogo della mostra di Bologna (Accademia di Belle Arti, 15 gennaio-15 febbraio 2015)"" -
Folla delle vene
Finalista al premio Giuseppe Dessì 2018, sezione Poesia rnrnIl viaggio di alcuni poeti da Marsiglia a Pistoia, per incontrarne altri e tradursi a vicenda. Il secondo viaggio dei poeti in Vaucluse fino al Mont Ventoux sulle orme di Francesco Petrarca e di Marco Pantani. La scalata di una sola civiltà, che nel rosa identifica il proprio fantasma femminile e non solo. La bicicletta, che si lambicca la mente per ricostruirlo e ridargli vita come Frankenstein. Il museo del coraggio e della paura, dove Laura è salva con il cognome del Marchese De Sade. La vita dell'Arte fuori da ogni Storia. L'arte che tenta di ricucire l'essenza della vita. L'omaggio a Mary Shelley, a duecento anni dal suo più celebre romanzo. Il pensiero ad Aby Warburg in manicomio, cent'anni dopo gli orrori del Novecento. Queste e altre sono le vene della poesia. Paolo Fabrizio Iacuzzi, dopo ""Magnificat"""" (1996), """"Jacquerie"""" (2000), """"Patricidio"""" (2004) e """"Rosso degli affetti"""" (2008) giunge alla quinta stazione della sua vita a quadri. Con un contributo di Pasquale Di Palmo."" -
La bella nel bosco addormentato. Ediz. illustrata
Nella riscrittura di questa fiaba si mescolano le tinte forti della versione barocca del ""Cunto de li cunti"""" di Basile, gli elementi romantici dei fratelli Grimm, l'eleganza anglosassone dei Preraffaelliti e certe suggestioni gotiche alla Tim Burton. Come dice Lella Costa nell'introduzione: """"Sonia Maria Luce Possentini: quando si dice nomen omen. Ci voleva esattamente questo, e niente di meno, per non farsi sopraffare dagli spaventosi intricatissimi sentieri di questa intricatissima storia e il bosco è sicuramente il posto (il topos, proprio) meno minaccioso. Ci voleva forza, sguardo impavido che mettesse in fuga le ombre, calma leggera e senso ancestrale della maternità. Ci voleva una donna"""". Con una nota di Lella Costa. Età di lettura: da 5 anni."" -
Voglio uno specchio! Interviste impossibili con Marina Cvetaeva, Anna Achmàtova e Mat' Marja Skobzova
Solo una fortissima passione per la poesia e una lunga esperienza maturata nella scrittura di numerose biografie hanno permesso a Curzia Ferrari di pensare e di realizzare un libro così singolare e coraggioso. Queste interviste ""impossibili"""" alle tre poetesse russe sono condotte con il rigore della studiosa, ma al tempo stesso con la sapiente regia della narratrice, la cui curiosità guida il lettore verso la conoscenza dei versi e delle vite di queste donne. La poesia e la letteratura, l'amore (per gli uomini e anche per le donne), la maternità desiderata o sofferta, le tormentate vicende politiche della Russia della prima metà del Novecento, la ricerca della fede e il viscerale legame con la natura sono alcuni degli elementi attraverso cui lo sguardo indagatore dell'intervistatrice trova il riflesso di sé, conoscendosi proprio mentre ritrae """"tre volti della """"reale"""", speciale tragicità della condizione umana. Marina Cvetaeva - in lei l'extemporale di un occhio disarmato e la sete di vivere fino al punto di rimanerne bruciata; Anna Achmàtova - l'ostinazione di primeggiare, la coscienza del proprio valore e il culto del sé anche in vecchiaia, come la foglia bella che avvizzisce ma non vuole staccarsi dalla propria placenta; Mat' Maria Skobzova, la gioia di aver scoperto in Dio l'amante perfetto, grido dell'anima ansiosa nelle sperimentazioni giovanili, sostegno nella barbarie ultima""""."" -
Scritti da un ducato in fiamme. Delfini, D'Arzio e il Novecento
Il titolo di questo libro richiama la raccolta di novelle con cui Carlo Emilio Gadda vinse il premio Viareggio nel 1953. Là era ""per allegoria, il ducato di Milano, una zona virtuale, lontana nel tempo e nella storia, nostalgica, viscontea; ovvero il periodo del duce""""; qui, similmente, è il Ducato estense nei suoi prolungamenti novecenteschi, Modena e Reggio Emilia, e i due maggiori scrittori di quelle città: Antonio Delfìni e Silvio D'Arzo. Per diverse ragioni accomunati da un destino di outsider e di """"sbrancati"""", questi narratori hanno dialogato con le avanguardie storiche novecentesche e con la miglior tradizione letteraria anglosassone, nutrendo, come pochi altri, il loro milieu emiliano e provinciale di elementi europei. La giustapposizione di questi due profili letterari avviene sullo sfondo di una tradizione emiliana che l'autore tratteggia evocandone le propaggini che si estendono fino ai nostri giorni, nelle pagine di scrittori come Pier Vittorio Tondelli, Ugo Cornia, Francesco Guccini, Ermanno Cavazzoni e Daniele Benati. Alberto Bertoni ha rifuso in questo libro saggi scritti nell'arco di alcuni decenni: una lunga frequentazione critica delle pagine di Antonio Delfini e di quelle di Silvio D'Arzo, arricchita dalla passione delle comuni radici e della consanguineità di storie e di geografie: così, in controluce, si riconoscono in alcune di queste pagine affioramenti autobiografici delfiniani e darziani e dell'autore stesso."" -
Civilmente. Prontuario di riti civili per laici pigri
"Finalmente abbiamo una guida per chi sente l'esigenza di sottolineare con un rito laico i momenti importanti della propria vita"""", inizia così l'introduzione di David I. Kertzer a questo libro."""" Il rito, fra gli aspetti universali della vita umana, è il modo in cui gli uomini esprimono i cambiamenti dell'individuo con un simbolismo potente e la comunità li riconosce e li accetta."""" """"Civilmente"""" è un prontuario di riti civili per laici pigri: un manuale serio leggero, sornione e combattivo, che si rivolge a chi, da laico, rivendica la propria spiritualità e sente l'esigenza di cerimonie che rappresentino in modo semplice e condiviso questa scelta. Nascita, pubertà, unione e morte: ogni rito di passaggio coinvolge la comunità e, per essere celebrato, richiede un'organizzazione di persone, luoghi e tempi. Janna Carioli e Francesca Ciampi, con la semplicità difficilissima distillata dall'esperienza dell'impegno in molte battaglie, accostano riflessioni sulla molteplicità delle celebrazioni laiche dei riti di passaggio nei paesi stranieri e presso le più svariate tradizioni a suggerimenti pratici per rendere importante un momento rituale, perché resti nella memoria. Ne deriva una sorta di """"fai da te"""", che aiuta, non senza l'indispensabile ironia, a progettare riti laici." -
Occhio e orecchio
"In un percorso di luoghi e situazioni, attraverso le storie piccole e quotidiane e i ricordi personali e collettivi, la voce di Ori parla da un altro dove, quello dell'alterità e dell'ironica di illusione, di due occhi che osservano, due orecchie che ascoltano, un autore, infine, che prende nota, poi prende atto, fino alla pagina scritta, cosciente della propria alienazione e a questa teneramente affezionato, che scrive da una dimensione casalinga di complicità e conquistata, seppur momentanea, pacificazione. La materia variegata che il poeta dispone con sapiente eleganza è il risultato di un 'osservazione precisa in modo innato, originariamente inclinata verso un'analisi morale delle immagini subite, naturalmente orientata alla (laica) sacralità della vita domestica nelle sue manifestazioni più minute e circoscritte, ai flussi dei movimenti cittadini che accompagnano le narrazioni, ai comuni meccanismi che regolano lo spirito dell'uomo inteso come uomo qualunque, e che si autointende tale nel momento in cui dice io in senso più evidentemente autobiografico."""" (Dalla nota critica di Chiara Bernini)." -
Diario degli ultimi anni nei mari del sud
Negli ultimi quattro anni di vita (1890- 1894) Stevenson scrisse al proprio editor e miglior amico Sindney Colvin lettere dall'isola di Samoa, dove si era stabilito dopo un'«odissea nei mari del Sud». Egli stesso parla di queste pagine come di una specie di libro, di diario; e Colvin dice che vi si ritrovano l'entusiasmo e il linguaggio di un uomo che rimase nello spirito un ragazzo, fino alla fine; le soddisfazioni e le preoccupazioni di un proprietario di piantagioni che costruisce la propria casa sul suolo vergine di un'isola tropicale; i piaceri di un malato che riprende, dopo anni, la vita all'aperto e gli esercizi fisici; le fatiche e le gioie, i fallimenti e i successi di uno scrittore instancabile e incontentabile; infine, le osservazioni di uno studioso a diretto contatto con la vita e i costumi degli indigeni e le acute osservazioni sulla situazione politica delle isole, in cui lo scrittore si rivelò intelligente mediatore. Introduzione di Andrea Casoli. -
Grammatica del dialetto reggiano
Diamo il benvenuto a questo libro di Denis Ferretti nella nostra collana, ""i libri dell'Associazione Scrittori Reggiani"""", che compie due anni di vita e conta ormai sette titoli: sette piccoli volumi che si sono meritati uno spazio negli scaffali delle librerie della città e della provincia: tutti in fila e tutti """"vestiti uguali"""" come soldatini discreti in livrea chiara con scritta rossa. Sono le pubblicazioni degli """"scrittori reggiani"""" che hanno voluto riconoscersi anche in un progetto editoriale; che viene a disegnare una storia breve - per ora - di libri e di parole scritte, nella storia più lunga dell'Associazione Scrittori che compie quarant'anni. La collana ha ospitato fino a oggi biografie, romanzi, sillogi di racconti e antologie di versi, e d'ora in poi darà spazio anche a saggi, opere di studio e di ricerca, come questa di Denis Ferretti che è in sostanza un manuale di regole e convenzioni per la scrittura dialettale reggiana. Una pubblicazione importante per noi: perché riguarda il dialetto che rappresenta la seconda anima dell'Associazione Scrittori Reggiani, ma anche perché nasce dal riconoscimento-premio che porta il nome di Ugo Bellocchi e viene a vivere nell'alveo di questa nostra collana in cui è già presente l'opera di Luigi Ferrari. E a loro, maestri riconosciuti del dialetto, la dedichiamo. (Clementina Santi)"" -
Spazio siderale. Il sipario del teatro Valli dipinto da Omar Galliani. Ediz. italiana e inglese
Questo non è un libro di Luigi Ghirri. Ma la pubblicazione del menabò sul quale il fotografo reggiano stava lavorando in vista di un eventuale progetto o libro. Se non risulta impossibile intravedere nei materiali a disposizione la sequenza e la pressoché definitiva selezione delle fotografie, manca però il titolo, che tanta parte ha sempre avuto nella costruzione dei progetti e dei libri di Luigi Ghirri. Si è posto rimedio, come si suol dire, in redazione: Spazio siderale interseca il soggetto del sipario dipinto da Ornar Galliani, Siderea, e certi temi cari a Luigi Ghirri (bastino, come primo rimando, i titoli ""Infinito"""" e """"Il profilo delle nuvole""""). """"Spazio siderale"""" è un libro che racconta il dietro le quinte della nascita di un sipario: i bozzetti preparatori di Omar Galliani e alcuni altri dipinti di quegli anni, quasi incunaboli o veri e propri cartoni per la grande opera."" -
Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie. Ediz. integrale
"Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie"""" di Lewis Carroll, uno dei classici della letteratura per ragazzi più noti e amati, viene qui riproposto nella versione integrale del testo con la traduzione di Andrea Casoli e con la narrazione delle illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini. Età di lettura: da 8 anni." -
La mia vita nel Novecento. Dalla Resistenza ai vertici del PCI reggiano
Entrare nel mondo che Ermes Grappi evoca in queste pagine autobiografiche è un'avventura appassionante, proprio come quella del protagonista: un reggiano nato durante il fascismo, che ha vissuto le guerre mussoliniane e partecipato alla Resistenza, e che nell'immediato dopoguerra ha aderito al Partito Comunista Italiano. Ermes Grappi ha vissuto tutti i passaggi chiave degli anni Cinquanta del Novecento, prima come dirigente della FGCI poi del partito stesso, arrivando ai ferri corti con la segreteria di Onder Boni alla vigilia della Conferenza regionale comunista, nel 1959, che ridisegnerà il partito negli anni a venire. La scelta di Ermes Grappi nella sua travagliata drammaticità lo portò in altre direzioni. Fuori dall'apparato, ma non fuori dal partito, come efficacemente sintetizza la copertina. Questo racconto autobiografico, affidato ai nastri magnetici di Alfredo Gianolio e curati per la stampa da Glauco Bertani, è accompagnato da un accurato apparato di note che ne fa anche un pezzo di storia del Novecento. I due piani si intrecciano, ma non si sovrappongono, lasciando al lettore il piacere della scelta. -
Contea inglese. Autoritratto dello scrittore da lettore
"Contea inglese"""" è il titolo che Ezio Comparoni aveva pensato di assegnare alla raccolta dei suoi saggi sugli scrittori stranieri, pubblicati con vari pseudonimi negli anni Quaranta in giornali e riviste, tra cui «Il Contemporaneo» e «Paragone». Gli autori che D'Arzo analizza per singoli aspetti sono Shakespeare e De Foe, Stevenson e Conrad, Kipling e T.E. Lawrence, Hemingway ed Henry James, ma anche Villon e Maupassant, da buon «lettore di provincia» intento a formarsi a sua volta come narratore. Questa nuova edizione presenta l'aggiunta di """"un'inchiesta sulla narrativa"""", quasi una dichiarazione di poetica, scritta in contemporanea all'uscita del romanzo d'esordio, e dalla Prefazione al romanzo mai scritto """"Nostro lunedì di Ignoto del XX secolo"""", progettato poco prima della morte. Il libro si completa con un breve racconto adolescenziale, a mo' di prologo, incentrato sulle emozioni di un poeta esordiente, """"Il primo libro"""", e con una fiaba incompiuta, """"Una storia così"""", a mo' di epilogo, che riunisce i protagonisti delle maggiori storie per ragazzi, Alice e Topolino, Longjohn Silver e Pinocchio, la Bella addormentata, Tarzan e i nani di Gulliver. L'insieme di questi testi, attraverso un multiforme dialogo con i personaggi letterari e con gli scrittori da lui prediletti, contribuisce a rivelare quale lettore fosse Ezio Comparoni e quale scrittore si apprestasse a diventare Silvio D'Arzo nella maturità artistica che la morte precoce gli impedì di raggiungere." -
Il sipario di Anselmo Govi per il teatro Ariosto. Storia e restauro. Ediz. a colori
Anselmo Govi nasce il 25 agosto 1893 a Reggio Emilia da Primo e Renata Leporelli. Le modeste condizioni economiche della famiglia lo portano, appena terminate le scuole elementari, a diventare apprendista presso la Cooperativa Pittori e Decoratori di Reggio Emilia. Il ragazzo dà prova fin da subito di spiccate abilità artistiche, soprattutto in geometria e ornato, e per questo nel 1905 si iscrive alla Scuola di Disegno per Operai (l'attuale Liceo Artistico ""Gaetano Chierici"""") sotto la guida dell'allora Direttore Gaetano Chierici (che lo aiuta a perfezionare la tecnica e a ottenere le prime menzioni). Dal 1911 al 1920, incoraggiato dagli apprezzamenti dei docenti, sostenuto dal Presidente della Cooperativa, Luigi Belpoliti, e dall'Istituto Ferrari Bonini (per il biennio 1914-1916), Govi prosegue la sua formazione a Milano, frequentando il Corso di Ornato della Reale Accademia di Belle Arti di Milano e il Corso di Decorazione Murale presso la Società Umanitaria milanese distinguendosi in entrambe le discipline..."" -
Estasi mistica e pienezza creativa per Per Santa Teresa d'Avila. Ediz. a colori
"Il lavoro di amar Galliani su Santa Teresa d'Avila, presentato nel Tempietto di San Pietro in Montorio sul Gianicolo, approfondisce un tema vicino a quello su cui hanno lavorato anche Oliviero Rainaldi e Dante Ferretti, nel 2014. Rainaldi realizzò nello stesso luogo un 'opera che celebrava il pensiero di San Giovanni della Croce, strettamente legato a Teresa d'Avila da affinità culturali e religiose, mentre Ferretti ha firmato l'illuminazione delle opere e del Tempietto."""" (Marco Panizza, Rettore dell'Università Roma Tre)" -
C'era una volta il Caprice
Nel 1963, in un piccolo paese emiliano, viene inaugurata una sala da ballo. Un locale speciale, costruito dalla sezione locale del Partito Comunista Italiano e gestito da alcune decine di volontari. Un luogo che rompe gli schemi dell'epoca e anticipa i cambiamenti culturali e sociali della fine degli anni Sessanta. Un posto in cui le donne e gli uomini possono finalmente incontrarsi e divertirsi. Uno spazio che libera tante cose, soprattutto il tempo. Questa è la storia del Caprice e della sua comunità. -
La ricetta della strafelicità-The ultra-happiness recipe. Ediz. a colori
Pesa la gioia sulla bilancia, aggiungi un ricordo di succo d'arancia, sbuffa di nebbia, ungi di burro, mescola tutto col cielo azzurro! Età di lettura: da 4 anni.