Sfoglia il Catalogo feltrinelli037
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8421-8440 di 10000 Articoli:
-
Carlo Vannini. «Reggiane». Ediz. italiana e inglese
"Street art e writing stanno vivendo un periodo molto complesso. Forme d'espressione effimere, nate completamente svincolate, se non addirittura in aperta contrapposizione, rispetto al sistema dell'arte e alle regole della società, il writing ha la sua origine tra New York e Philadelphia alla fine degli anni Sessanta, mentre la street art conosce un picco di popolarità e diffusione a partire dalla metà degli anni Novanta, grazie ad artisti come Obey, Kaws, Twist e Banksy, pur avendo origini complesse e più lontane nel tempo. Distanti nel modo di comunicare verso l'esterno, questi due fenomeni nel corso della loro storia sono stati in parte fagocitati dal sistema in contrapposizione al quale erano cresciuti. Complice lo sdoganamento presso le istituzioni maturato negli ultimi dieci anni, che ha reso palese la convenienza politica ed economica di commissionare pareti ad artisti più o meno affermati, rispetto alla manutenzione ordinaria delle facciate dei palazzi, oggi in tutto il mondo manifestazioni di """"nuovo muralismo"""" (corrente artistica ben descritta nel libro Muralismo morte di Jens Besser), sono all'ordine del giorno, tanto nelle metropoli come nel più piccolo dei paesi: festival di arte urbana sempre più vicini a vere e proprie manifestazioni di arte pubblica, ma sempre più lontani dal rappresentare ciò che era originariamente questo fenomeno: spontaneo e libero dalla committenza.""""" -
Il pinguino senza frac. In CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa)
Silvio D'Arzo (1920-1952) scrisse ""Il pinguino senza frac"""" nell'immediato dopoguerra, non trovando un editore prima della morte. La fiaba, pubblicata per la prima volta da Einaudi Ragazzi (1978), racconta la storia di un pinguino che nasce tutto bianco, appunto senza il frac. Attraverso molti lavori e svariate peripezie, Limpo arriva a porre rimedio alla propria diversità, conquistando una precisa identità. Le vicende del piccolo pinguino sono la metafora dell'accettazione e del superamento di ogni genere di diversità esistenziale. Età di lettura: da 8 anni."" -
L' oasi. Romanzo arabo
L'amore sensuale e doloroso tra una fanciulla beduina e un giovane giornalista francese, affascinato dalle bellezze orientali eppure convinto delle ragioni del colonialismo; le storie di due europei colti e consapevoli, convertiti all'Islam e alla saggezza dell'Oriente; le carovane di berberi che attraversano il deserto e le comunità di coloni affamati di ricchezze; i poveri villaggi di capanne e i lussuosi alberghi di Tunisi. Sullo sfondo, albe e tramonti sulle dune, palmeti nel plenilunio, tende di nomadi, imperturbabili cammelli. L'editore Monanni, nel 1929, pubblica ""L'Oasi"""" a firma di Étienne Gamalier: sono gli anni della repressione fascista in Cirenaica e Leda Rafanelli, sorvegliata con attenzione dal regime, preferisce fingersi la traduttrice di un libro che afferma pratiche e ideali radicalmente alternativi: alla vicenda sentimentale esotica, degna del più classico feuilleton, Leda Rafanelli intreccia un discorso politico e culturale forte e preciso, confutando gli argomenti delle potenze conquistatrici e le mistificazioni degli intellettuali europei, contrastando il militarismo e il razzismo, e di contro sostenendo valori di comprensione, cura e riconciliazione. Dopo la Grande Guerra che ha devastato l'Occidente come il ghibli sconvolge il deserto, nelle pagine di questo romanzo sorprendente fioriscono nell'oasi insperate possibilità di rinascita."" -
La bettola. La strage della notte di San Giovanni
Una squadra di partigiani partita da Ligonchio giunse a La Bettola nella serata del 22 giugno 1944 per far saltare il ponte, nodo strategico sulla SS63. Per inesperienza il sabotaggio non ebbe esito e fu ripetuto la notte seguente. Durante l'azione, giunse da Casina una camionetta tedesca con tre militari a bordo: ne nacque un combattimento nel corso del quale furono uccisi due tedeschi e tre partigiani (compreso ""Lupo"""", il comandante). Il militare tedesco scampato rientrò a Casina per dare l'allarme, mentre i partigiani si ritiravano verso Monte Duro. Il combattimento avvenne verso le 21:45 del 23 giugno 1944; dopo la mezzanotte partirono da Casina, autotrasportati, circa 50 dei 140 uomini del presidio della Feldgendarmerie tedesca. La rappresaglia iniziò verso le ore 01:00 del giorno 24: la prima ad essere attaccata fu la casa di fronte alla locanda, in cui furono uccisi Liborio Prati e Felicita Prandi, di 70 e 74 anni, e la figlia Marianna. Si salvò Liliana Del Monte di 11 anni che, seppur ferita, riuscì a gettarsi da una finestra della casa in fiamme. I tedeschi passarono poi all'osteria de La Bettola dove tutti i presenti furono fatti uscire e furono divisi in due gruppi. Poi vennero mitragliati nella rimessa attigua, i cadaveri furono cosparsi di benzina e legna e dati alle fiamme. Anche l'osteria fu incendiata dopo il saccheggio. Le vittime furono 32, in gran parte persone e famiglie sfollate dalla città, braccianti, carrettieri di passaggio, studenti e scolaretti in tenera età, uomini e donne di età compresa tra i 5 ed i 74 anni, compreso il piccolo Piero Varini, di appena 15 mesi. Riuscirono a scampare alla strage l'oste con la moglie e la figlia, lo studente Paolo Magnani e cinque carrettieri che erano alloggiati in cantina."" -
Cavalli e poesia
Poesia, calcio, corse ippiche, letteratura, Bologna, Parigi, Auschwitz, Israele ma soprattutto Modena, brevi note di diario e storie d'amore appena accennate e riprese dalla memoria nel loro risvolto finale; e poi incontri, frequentazioni e addii a personalità del mondo culturale che hanno segnato, indirizzato, guidato la vita di studente e in seguito quella di accademico e poeta di Alberto Bertoni. Come scrive Daniele Benati nella nota critica a questo prosimetro, «a colpire maggiormente nei vari capitoli del libro è il senso di umanità che prende corpo attraverso la voce narrante e che traspare dall'atteggiamento che l'autore tiene di fronte alle vicende ricordate, le quali sembrano incentrarsi ognuna su un evento o un'immagine destinati a incidersi per sempre nella memoria. Nell'alternanza di prosa e poesia, di parole e frasi in diaetto modenese e di traduzioni di poeti stranieri, la scommessa più forte resta quella della poesia, capace «di sfidare i due motori dell'umana natura non smontabili, non riparabili, non dominabili come fossero mostri da mille e più cavalli di potenza, ma soprattutto non riducibili a Senso: l'Amore e la Morte». -
La felicità della miniera
"Coraggio ci vuole, a camminare tra la pula dei sogni, e nell'aia del tempo, tra pensieri dimenticati e diseredati amori. Poche stelle, e raramente, sono salite così in alto."""" Con una nota critica di Gianfranco Parmiggiani." -
Attacco al presidente
Londra, 2021. Il brillante e innovativo presidente del consiglio italiano Sergio Raimondi è nella capitale britannica per un importante evento istituzionale. Durante il breve soggiorno conosce Amanda Taylor, un'affascinate top executive di una grande società internazionale, e se ne invaghisce. Un gruppo finanziario ostile a Raimondi cerca di approfittare del rapporto di confidenza che si è creato tra i due, offrendo alla donna una sostanziosa ricompensa se riuscirà ad attirarlo in un'intricata trappola, per lui politicamente mortale, da organizzarsi a Roma. In essa sarebbero coinvolti anche il capo dei servizi segreti israeliani nella Penisola e un alto diplomatico della Nubia, il nuovo stato africano separatosi dal Sudan e ricco di enormi giacimenti di uranio, di grande intere e per l'Italia e il suo governo. Nella complessa partita a scacchi che si gioca nella città eterna si rivelerà prezioso, per la bionda inglese, l'aiuto non del tutto disinteressato di Andrea Spinelli, simpatico e originale giornalista italiano da lei conosciuto a Londra. Riuscirà il presidente a evitare la rovina politica e la bionda inglese a non essere stritolata nella perversa macchinazione in cui finisce per cadere? -
Guerra, lasciaci in pace!
Età di lettura: da 5 anni. -
Léonie si sposa
Età di lettura: da 4 anni. -
Di fronte alla Shoah. Arte fra testimonianza ed empatia
Con questo saggio dedicato ad alcuni celebri artisti deportati nei Lager nazisti e ad altri contemporanei - definiti empatici - Salvatore Trapani instrada la memoria della Shoah lungo nuove vie, che permettono al lettore di abbracciare un più ampio orizzonte analitico. Non si tratta del solo percorso artistico, di chi ha visto con i propri occhi le atrocità compiute dal nazifascismo, né di pure impressioni emotive scaturite dall'impatto con la Storia. Si tratta di un discorso più profondo, che dalle Avanguardie artistiche del Novecento, passate per l'Olocausto, è arrivato a straordinarie sensibilità dell'arte contemporanea in un percorso frastagliato, ma in perfetta continuità, senza cesure tra il prima e il dopo Auschwitz. Queste esperienze artistiche allargano la percezione consolidata del racconto sulla Shoah a nuovi canali comunicativi: dopo la letteratura, il cinema e la documentaristica, anche le arti visive si attestano come strumento narrativo della memoria. Con il vantaggio di un occhio critico rivolto anche e soprattutto al presente, come fece, agli inizi del Novecento, l'Espressionismo che sancì la fine dell'arte come puro diletto, per cucirla alla vita. -
Altalena gira il mondo. Ediz. a colori
Età di lettura: da 4 anni. -
Avanti mafia! Perché le mafie hanno vinto
2012-2018. Anni di fatti, inchieste, stravolgimentirnpolitici, promesse, rivelazioni ed evoluzioni. Annirndi mafia e di antimafia. rnrnrnUn fenomeno quello dellarncriminalità organizzata che, nonostante gli arrestirncontinui, resiste da oltre centocinquantanni di storiarnd’Italia. Un fenomeno che mostra sempre piùrnquei sintomi, fino quasi a confondersi, di quell’altrarnmetastasi chiamata corruzione. Lo dicono glirnaddetti ai lavori e lo dimostrano i numeri. In questornspazio-tempo si inserisce l’occhio dell’osservatorernesterno che si trova ad analizzare gli accadimenti.rnLa penna è quella di Saverio Lodato che di questirntemi, con analisi spesso spietate, si è occupato arnlungo nella propria carriera di giornalista e scrittore.rnÈ così che nasce questa raccolta di articoli.rnÈ l’occasione per offrire un punto di vista ulteriore,rnmagari “controcorrente” su argomenti semprernpiù spesso accantonati dal grande mainstream. Unrnmodo per ribadire che ad oltre vent’anni dalle stragirnche hanno insanguinato il Paese nei primi annirnNovanta, c’è ancora molto da fare e che “antimafia”rnnon è una parola morta. Perché, come spiegarnlo stesso Lodato “Il bello non è scrivere per scrivere.rnIl bello è scrivere per scrivere ciò che si pensa”. -
Enea non era vergine (tanto meno sua madre)
"Enea non era vergine (tanto meno sua madre)"""" è il testo della conferenza che Vittorio Sermonti tenne per il Parma Poesia Festival il 24 giugno 2008 nella piazza San Francesco della 'petite capitale' emiliana. Evento unico, mai più replicato. Come recita il sottotitolo, vi si parla di «amore, eroismo, istituzioni nell'Eneide di Virgilio», temi che il poeta latino prima e il suo traduttore poi declinano, di fatto, al plurale com'è naturale che sia nella complessità della vita. Vittorio Sermonti, come già per la Commedia dantesca, illustra da professore versi e personaggi lontani millenni da noi; e da grande scrittore e poeta, a sua volta, ce li avvicina, rendendoceli familiari, modernissimi come solo i classici sanno essere: «Ho l'impressione che, se in ogni coito d'amore il mondo non celebrasse, bene e male, con ferocia e dolcezza, la sua vicenda perenne di morte e rinascita, se le ninfe, insomma, non ululassero per tutti gli amanti del mondo, la storia di Didone e di Enea lascerebbe il tempo che trova, e Virgilio non sarebbe in tre versi l'immenso poeta d'amore che è»." -
Una storia così
Negli ultimi due anni di vita Silvio D'Arzo iniziò a scrivere questo romanzo per ragazzi che, a causa della morte precoce, rimase incompiuto, si direbbe a metà. In un collegio in cui arriva un supplente che assomiglia per molti versi all'autore del libro, c'è un preside che ha proibito agli studenti di leggere i libri di narrativa e i fumetti, relegando questi volumi in soffitta. Di notte, però, i personaggi escono dalle pagine, dando vita appunto a ""una storia così"""", in cui Tarzan discute con Alice (nel Paese delle meraviglie), ci sono i tre porcellini e i lillipuziani di Gulliver, il pirata Long John Silver e Jim Hawckins dall'Isola del Tesoro, Topolino, la Bella addormentata nel bosco e Mowgli dal Libro della giungla, Pinocchio e David Copperfield, il dottor Jeckill e Robinson Crusoe... Il testo di Silvio D'Arzo s'interrompe nella baraonda che precede un imminente rogo di libri. L'immaginazione sfrontata di Matteo Razzini porta a conclusione questa """"storia così"""". Poi, le illustrazioni di Giuseppe Vitale ci fanno vedere i protagonisti di questo romanzo più o meno come venivano raffigurati negli anni Trenta e Quaranta, cioè come apparivano sui libri letti da Ezio Comparoni."" -
Restituiamo Roma al Vaticano. (con tante scuse) e altri esercizi di scrittura
Nella prefazione a questo libro di racconti, ballate e disegni, Luca Crovi individua nella nostalgia del mare una delle fonti dell'immaginazione di Tinin Mantegazza. «Tutte le cose che disegna sono un po' storte, buffe, esagerate. Anche i suoi racconti sono così. Sghembi e originali. Densi di ironia e realtà che si impastano dandoci una visione originale del mondo che lui racconta» con una libertà e un piacere del gioco che prevalgono su tutto, anche nelle pagine più amare e disincantate, dove non manca mai un sorriso, casomai beffardo. Come nella precedente raccolta di racconti, anche in questo libro la sintonia delle parole e dei disegni si basa su una immediatezza e una semplicità che sono un tutt'uno: poche parole, pochi tratti, pochi colori bastano a Tinin Mantegazza per costruire un mondo, dirci la vita di una persona, svelarci qualche segreto o riportarci nella ""verità"""" di una diceria di paese. Uno dei fil rouge che attraversano questi racconti e ballate è senz'altro l'amore, raccontato in tante forme e modi diversi, alcuni così poco consueti che si stenterebbe a definirlo tale. Eppurre è così, semplicemente sorprendente, come la vita che Mantegazza non si stanca di continuare a celebrare. Prefazione di Luca Crovi."" -
Umberto Tirelli. Ritorno a Gualtieri. Catalogo della mostra (Gualtieri, 15 settembre-18 novembre 2018). Ediz. italiana e inglese
"Con la mostra 'Umberto Tirelli. Ritorno a Gualtieri' rendiamo omaggio a un nostro genio illustre e, per questa ragione, cittadino onorario. La storia di Umberto Tirelli parte da Gualtieri, naturalmente, ma la vita e l'attività di quest'uomo rappresentano, fin dalla giovinezza, l'esatto contrario dell'angustia provinciale. Con la forza inarrestabile che lo ha sempre contraddistinto, Umberto Tirelli ha segnato una tappa importantissima per l'arte del costume teatrale e cinematografico, in Italia e nel mondo. È quindi motivo di orgoglio per Gualtieri a novant'anni dalla nascita tributargli, nella Sala dei Giganti di Palazzo Bentivoglio, una mostra di alcuni dei costumi più significativi prodotti dalla sua sartoria. Credo che nel tempo difficile in cui viviamo, alzare lo sguardo sulla storia di chi ha fatto la storia - e nella storia del costume Umberto Tirelli è sicuramente tra questi - costituisca una scelta importante per dare senso, coesione e futuro alla nostra comunità."""" (Renzo Bergamini)" -
Incantamento
Nella convulsa e frivola Milano degli anni che di poco precedono la grande guerra, il giornalista rampante Lorenzo Ardèvi incontra in una casa bizzarra, arredata come il palazzo di un pascià, una enigmatica signora d'Oriente: Gamìla, regale come una faraònide e pericolosa come un aspide. La visione occidentale del mondo e dell'amore, la brama di azione e di possesso si scontrano irrimediabilmente con la saggezza orientale, con il fatalismo arabo, con la paradossale libertà dell'harem. La sensuale Gamìla - ora maliarda ora mercantessa, ora fattucchiera ora sovrana - custodisce segreti indicibili del passato e nel presente, ma nasconde in sé anche una forza imprevista. Nel protagonista del romanzo Incantamento - scritto nel 1917-18, pubblicato nel 1921 con lo pseudonimo di Sahra e qui riproposto a cura di Maria Milva Cappellini - Leda Rafanelli raffigura Benito Mussolini, con il quale ha vissuto fra il 1913 e il 1914 una travagliata relazione sentimentale, ammaliandolo con la propria originalità di pensiero e lo stile di vita arabeggiante. Il futuro dittatore è all'epoca direttore dell'«Avanti», ma la scelta militarista porrà bruscamente fine al suo rapporto con Leda, anarchica e pacifista. In ""Incantamento"""", l'autrice smaschera smaschera un uomo che incarna tutta la frenesia e insieme tutta l'ottusità di un Occidente il quale, già insanguinato, di lì a poco scatenerà gli orrori dei totalitarismi e di una nuova guerra mondiale, e disegna una donna che porta dentro di sé, insieme ad ambiguità e dolori, una grande, libera potenza."" -
Teofanie. Ediz. a colori
“Con Galliani la bellezza riacquista spessore e dignità perché sa coniugare l’uomo di oggi e l’uomo di sempre. La vera svolta è nel tentativo, riuscito, di una poetica dell’unità, che sembrava irrimediabilmente perduta. Nel volto incarna lo spirito e spiritualizza la carne. Perché l’eterno abita il cielo e ciascuno di noi: è l’orizzonte dove estetica ed estasi coincidono, e la donna non è più la costola di Adamo, è Madre dei viventi, principio e vertice della nuova Creazione, bellezza assoluta. Così la bellezza sa inabissarsi nel profondo, abita le radici del nostro stesso essere: è l’immagine divina di cui siamo fatti. E le figure di Galliani sospese tra cielo e terra ci ricordano quel che siamo noi, riflettono, come in uno specchio, il nostro essere più intimo e vero. C’è chi ha sottolineato la sensualità dei corpi modellati da Galliani, una sensualità che non ha nulla di ostentato, e tantomeno di volgare. Ha piuttosto la grazia di un corpo innamorato, come sono corpi innamorati i giovani del Cantico dei Cantici, totalmente presi nella danza della ricerca l’uno dell’altra. Quel che proviamo è lo stupore di una bellezza donata. Una bellezza che non ti aspetti e che ti sorprende. Prima non c’era. O forse si annunciava come sogno. Di più: come speranza. Eccola che si fa volto, cuore, paesaggio. Avevamo fame e sete della bellezza che Omar Galliani ha saputo generare quando l’arte sembrava non volerne più sapere di lei: non la cercava, non la desiderava, anzi la ripudiava come qualcosa di irrimediabilmente passato, che solo la storia poteva custodire.” (Giovanni Gazzaneo) -
Io gioco
Album di attività prescolare per sviluppare la capacità manuale e lo spirito di osservazione.Puntini da unire, disegni da completare, differenze, labirinti ed altri giochi divertenti. Età di lettura: da 3 anni. -
Il mio primo quaderno dell'alfabeto 2.0
Apprendere in modo facile e divertente l'alfabeto attraverso pregrafismo, disegni da colorare, lettere e parole da scrivere sia in stampatello che in corsivo. Età di lettura: da 4 anni.