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Trullallero
Come avrete modo di scoprire leggendo Trullallero non è solo la musicalità a catturare la nostra attenzione ma la grande umanità e la grande semplicità che l'autrice è riuscita a catturare e a racchiudere tra un verso e l'altro. Età di lettura: da 4 anni. -
Racconti strampalati
"I grembiuli colorati della merceria erano appesi alla tenda e sventolavano allegri nella tramontana marzolina. Sonia li controllò con cura, come sempre, meticolosa. Approfittò del momento all'aria aperta per godersi i raggi tiepidi del sole primaverile. Oltre la porta del negozio, alle sue spalle, significava porgere la testa al boia e lasciare che il buio l'avvolgesse senza ritegno. Il sole restava lontano dagli scaffali di noce massello che riempivano le pareti su entrambi i lati e da quell'odore di anni privi di speranza che impregnavano qualsiasi scatola della biancheria. La vecchia proprietaria era lì...""""" -
Il futuro dell'Italia si gioca a Sud
Il lavoro di Francesco Lo Giudice non solo per contenuti e analisi risulta gradevole e, soprattutto, di grandissima attualità. È una riflessione articolata che cade, opportunamente, in un periodo storico in cui il nostro Sud dopo tre lustri di marginalità torna ad essere protagonista dell'agenda politica del nostro Paese. -
Lasciami volare. Silenzi, tramonti e poesia...
I versi di Aldo Palmas sono musica, approdano leggeri come i battiti delle ali di una farfalla sui nostri cuori, sono il tempo che va e viene dall'oggi al domani, e sono ricordi belli, che non scolorano, non si perdono nei meandri del quotidiano ma vivono oltre il presente. Ed ecco, perdermi nella notte stellata mentre delicatamente leggo i versi di ""ricorda la favola/che raccontavo, quella/della stellina, a spasso/con la luna tra le nuvole./ Mi ascoltavi e lentamente,/cedevi al dolce sonno./Ti vedevo grande./Ti sognavo donna./Ricordami nelle tue favole,/come si fa coi gatti,/per far vivere nel tempo/un grande, silenzioso amore."""". """"Lasciami volare"""" è un piccolo scrigno di cose belle dove umiltà e umanità passeggiano """"a braccetto"""" mentre ci raccontano che la vita è fatta anche di piccole cose e di piccoli gesti!"" -
Questo sono io! La relatività di essere diversi
Viky è un adolescente napoletano. In apparenza sembra un ragazzo come tanti altri, solo con una particolarità: è omosessuale. Questo però non gli impedisce di vivere la vita a modo suo, non curandosi dei pregiudizi delle persone; in particolare di quelle a lui più care. In principio i genitori non accettano la sua natura e si rivolgono a lui spesso in tono denigratorio. Da questo momento, la sua vita prende una piega diversa, non accettabile da un adolescente della sua età. Dopo vari avvenimenti, tra delusioni e rimpianti, con fatica e il sostegno dei suoi amici più cari, riesce ad emergere la sua passione più grande: la danza. Pian piano le cose con i suoi genitori cambiano e trova anche l'amore. -
Dall'altra parte delle sbarre
Dall'altra parte delle sbarre non è un'autobiografia, quanto piuttosto un insieme di svariate testimonianze che arrivano a colpirti fin nel profondo, finendo col donarti qualcosa di prezioso non posseduto prima. Ci permette di entrare in punta di piedi in un carcere femminile e di vestire gli abiti di una guardia carceraria per poter realmente capire la realtà celata dietro le sbarre che siamo soliti ignorare. -
Il canto del sogno
Una visione, se vogliamo, anche poetica del circo. Passaggi interessanti all'interno di un mondo, che non conosciamo abbastanza. I due scrittori lo colorano usando tutte le tonalità possibili e questo rende loro merito. Mi ha colpito tantissimo la frase: ""Mi fa pena chi soffre di vertigini. Non potrà mai assaggiare il cielo"""". Mi ha colpito, ma sento di poterla contraddire. Chiunque leggerà il libro di Fabio e Teresa, potrà assaggiare il cielo senza problemi."" -
Cun su 'entu in busciacca. Testo sardo
La silloge è preceduta da una sua prefazione: La poesia è mistero, dove, in modo chiaro e conciso, l'autrice svela i segreti e le modalità di come è arrivata alla composizione, agevolando notevolmente il mio compito e quello del lettore e trasmettendo ad entrambi il suo amore per la vita, per i suoi simili, per la poesia, che diventa strumento di liberazione ed emancipazione. Sull'irrazionalità dell'ispirazione, la stessa Mariagrazia dice: ""... in quei momenti o sono fuori dal tempo o il tempo è fermo e tutto mischiato: presente, passato e futuro. È come se fossi dentro un sogno e come faccio con i sogni, quando finisco una poesia, cerco di darle un significato. A volte lo trovo subito, a volte dopo anni. Perché sempre come un sogno mi porta a galla non solo cose del presente o del passato, ma anche del futuro""""."" -
Renée di Valois-Orléans duchessa d'Este. Signora di Montargis
Il nucleo essenziale dell'indagine, che si articola in tre parti, riguarda il ruolo svolto da Renata di Francia nell'ambito della cultura religiosa del ducato estense; delinea la particolare fisionomia del gruppo del dissenso che gravita intorno alla duchessa d'Este; sottolinea la funzione di richiamo, sostegno, difesa, che la duchessa ed altri personaggi femminili esercitarono sui ""dissidenti"""" francesi ed italiani e su religiosi di area cattolica, sensibili a nuove istanze. Ne scaturisce un panorama non riducibile a rigidi schematismi, nè, tantomeno, a delimitazioni settarie, in quanto l'analisi dei fatti rivela una realtà composita, ricca di fermenti, creatrice di nuove prospettive culturali e religiose, che oltrepassano le barriere confessionali e permettono, ancora una volta, di affermare l'insostituibile ruolo svolto dalla donna, in un'epoca in cui anche la trattatistica ne riscopre la """"dignità""""."" -
Un attimo dopo
"Un attimo dopo"""" è un viaggio in forma quasi epistolare che una figlia intraprende insieme alla propria madre, che oramai non c'è più. Il tragitto ripercorre un periodo lungo qualche decennio in cui due generazioni, madre-figlia e (figlia)madre-figlia, si confrontano, anche attraverso forme di silenzio o del detto-non detto, sul difficile terreno dei rapporti interpersonali e sociali. Ed ecco che dalla penna di Daniela Saveri viene fuori un passato che diventa presente, un """"io"""" che diviene presto un """"noi"""", e parole mai dette che prendono forma, solo """"un attimo dopo"""", divenendo mezzo esplorativo non solo verso la madre, ma soprattutto nei confronti di usi e costumi di una generazione ormai andata." -
Siamo uomini innamorati della bellezza e che dialogano in amicizia
Nella poesia di Francesco Fusca credo che ci sia il tempo che domina, un tempo dominante che è caratterizzato dai temi più frequenti: l'amore, la madre, il paesaggio, il mare, i luoghi ancestrali, il suo essere di una cultura mutuale e etnica. In questo testo che accompagna il viaggio di Montalto, c'è non soltanto il rapporto e il legame tra i due poeti, ma c'è il rapporto costante tra il fare poesia, vivere la poesia, e essere dentro un percorso, che è un percorso fortemente mitico. Dunque, raccontare Francesco Fusca e raccontare Pasquale Montalto, in questa abbinata che mi sembra, dal punto di vista letterario e dal punto di vista umano, una combinata intrecciata e articolata, sia sul piano dell'affetto e dell'amicizia, che sul piano della professionalità, è un penetrare quel sottosuolo dell'anima, che diventa, in questo caso preciso, metafisica dell'anima. -
Intro
"Qualche sera fa pensavo a quanto può essere piccolo un luogo e l'intero mondo, per quanto provi a percorrere strade lunghe e distanti, non esiste un posto abbastanza lontano da te stesso e dai ricordi. E allora, d'improvviso, si sono palesate nella mia mente due immagini: la piccola cascata non molto distante da dove vive Francesca, ricordi? Spesso ci passavamo da soli, di sera, adoravo quella stradina poco illuminata e tacita, quel piccolo tragitto che sembrava infinito, adoravo camminare in silenzio con te, mi bastava la tua presenza e così è stato per anni... e poi le scale, quelle dove ci fermavamo interi pomeriggi a parlare finché il sole tramontava e diventava buio. Adesso non sembra esserci più niente. Le nostre parole si sono dissolte nel tempo, assorbite da ciò che ci circondava, scolpite nelle cortecce degli alberi che ci facevano compagnia in silenzio. Non ci sono più i nostri sguardi, le nostre risate... non ci sei più tu, non ci sono la mia migliore amica e il mio unico amico di sempre. Ci sono solo io, ferma ancora su quelle scale, ad aspettare... le cose cambiano, si cresce e si dimentica andando avanti..."""" (dal Prologo dell'opera)." -
La bambina capricciosa e la cavalla incantata-La niña caprichosa y la yegua encantada. Ediz. illustrata
"La bambina capricciosa e la cavalla incantata"""" è la storia, tradotta anche in spagnolo e nata dalla penna di Viviana Rita Sgorbina, dell'incontro tra Celeste e Luna. Un incontro che dopo una serie di avvenimenti cambierà la vita di entrambe. La storia è completamente illustrata dalle grafiche di Barbara Bolzoni." -
I racconti di Valleaperta
Non so come cominciare a narrare i fatti che ho sentito raccontare dalla nonna che, pur contadina, sapeva leggere e scrivere. Mentre fuori il gelo invernale formava i ghiaccioli che pendevano dai coppi, o mentre la pioggia scendeva dalla parte alta del paese, il Castello, e formava un piccolo ruscello, e la sera scendeva pian piano a coprire le case e i vicoli, grandi e piccini sedavamo intorno al fuoco su sgabelli e piccole sedie, a sentire le storie di principesse addormentate, di streghe e di orchi, o della fanciulla che doveva consumare sette paia di scarpe, o riempire sette fiaschi di lacrime, prima di trovare il serpente che ogni notte si trasformava in un bellissimo principe e giaceva con lei in un letto di piume. Ma la sua curiosità l'aveva tradita: una notte alla luce della lucerna aveva voluto vedere quel volto, che aveva imparato ad accarezzare e amare, e una goccia d'olio bollente aveva destato il giovane dormiente che l'aveva rimproverata della sua disubbidienza, ed era scomparso ai suoi occhi. -
I frutti del cuore. Immagini poetiche e visioni di anziani nell'arte
L'ultimo lavoro di Adriana De Gaudio esula dai canoni consueti della produzione letteraria a noi familiare. Difatti si compone di tre parti: la prima, drammatica, composta di tre quadri, riproducenti la condizione dolorosa degli anziani; la seconda, lirica, composta di versi che riconosco come i più affini alla natura dell'autrice, di cui più volte ho sottolineato la prevalente attitudine poetica; e l'ultima, assai originale, che esamina nel corso dei secoli la rappresentazione artistica della vecchiaia, tema difficile ed evitato per lo più dagli artisti, soprattutto in alcune epoche. I tre quadri hanno forma drammatica, nel senso che sono rappresentazioni condotte attraverso il dialogo fra personaggi che in realtà sono personificazioni del pensiero dell'Autrice, e della sua riflessione dolorosa sulla condizione dei vecchi. [...] -
Vasai e produzione ceramica a Bisignano. Ediz. illustrata
In questo libro, si parla, quindi, di un'arte antichissima e nobile, che dava risposte poliedriche, sia con la produzione di semplici e utili manufatti, adatti alle esigenze umane della vita quotidiana, familiare e sociale di una comunità, sia con la creazione di opere eccelse e importanti conservate in tanti famosi musei. Il presente lavoro sui vasai di Bisignano, nella sua specificità localistica (il termine non sia ritenuto riduttivo) ma con una accezione di grande rilievo culturale, ritengo sia utile, non solo agli addetti ai lavori, ma a un pubblico di lettori eterogeneo. -
Io sono l'Immondo
"Io sono l'Immondo"""" è la seconda opera che la scrittrice Simona Porfido pubblica, dopo """"La sfumatura rossa della tenebra"""". Tratto distintivo dell'autrice è la sua scrittura fluida, morbida, delicata con cui delinea i personaggi, descrivendoli con dovizia di particolari quasi come se fossero suoi compagni di giornata, e li anima di vita regalandoli ai suoi lettori che nella lettura diventano parte integrante della storia. Una foglio dopo l'altro, un personaggio dopo l'altro e un avvenimento dopo l'altro ecco delinearsi una delle più belle pagine della storia classica: Filippo II il Macedone e Alessandro. Padre e Figlio. Successi ed Eccessi. Bene e Male. Realtà e Invenzione. Regina, Signora dell'Immondo che reclama il divino figliuolo agli Inferi Dei. Un passaggio dovuto, voluto o semplicemente destinato? La porta da oltrepassare per accedere alla conoscenza di misteri sconosciuti? Sicuramente un altro modo di guardare il mondo e la sua storia." -
Giovanni Reverberi. Dachau N° 142227
[...] E lo ricorda bene mio nonno, Giovanni Reverberi, di Parma, classe 1924, internato nel campo di concentramento di Dachau all'inizio del 1945, sopravvissuto alla più grande ignominia che l'umanità abbia mai conosciuto. Ricordi imbevuti di amaro sdegno, di angoscia, di dolore. Memorie che si accavallano e si scontrano con i lontani ricordi di infanzia, di un'adolescenza stroncata troppo presto, subissata da una realtà, quella della guerra, che non è fatta per i bambini. Una realtà che quando arriva non ti avverte, non ti prepara, non ti spiega come sopravvivere, non ti insegna come fare a non morire. Nei racconti di mio nonno, tra le baracche di Dachau, che per anni hanno popolato i suoi incubi più struggenti, gli impolverati ricordi di un ragazzo che cantava e suonava sui muretti, che si inebriava di gioia per un cartoccio di frutta a merenda, che trovava la sua serenità nella semplicità di un giro tra i campi o di una visita alla stazione. -
Favolando. I colori della diversità
Un gioioso e giocoso elogio della diversità, come afferma una delle promotrice dell'evento, Edy Lovisetto: ""Siamo tanti e tutti diversi l'uno dall'altro, dobbiamo soltanto saperci accettare e avere la pazienza di cercare, un po' come facciamo al mattino quando non troviamo i calzini dello stesso colore"""". La diversità, questa sconosciuta. La diversità, quanto è temuta. La diversità altrui ingenera distacco, insofferenza, paura. La propria diversità procura disagio e insicurezza, perché fa sentire esclusi ed emarginati. Eppure, è proprio la diversità - che denota il nostro essere delle creature uniche e irripetibili - a renderci speciali. Età di lettura: da 6 anni."" -
Il razzismo non è una favola. Questo piatto non s'ha da fare
"Dopo avere scritto dei saggi sui temi del razzismo, sento la necessità di rivolgermi ai bambini ponendomi come loro domande semplici. Per esempio, chi abita il nostro mondo quotidiano? Non è forse anche il vicino di casa maghrebino, il fruttivendolo asiatico, il commerciante cinese, il manovale albanese, ovvero tutti quelli che sono spesso anche sfruttati e schiavizzati nella raccolta delle arance o dei pomodori, o le donne straniere molestate e sfruttate anch'esse, alle quali affidiamo i nostri affetti più cari con una paga in entrambi i casi che non arriva quasi mai a superare un euro all'ora? [...] Il razzismo non è una favola, è un racconto pensato per i bambini, ma scritto anche per gli adulti."""" (Maurizio Alfano) Età di lettura: da 6 anni."