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Ritorno a quale origine. Homing
"Sta accadendo davvero oppure è tutto nella mia testa? Sono fenomeni inspiegabili o si spiega tutto con il semplice fatto che... sono pazza?"""". Questa la tipologia dei pensieri di Andrea Miller nel momento in cui la vita che tanto amava inizia ad essere teatro troppo frequente di incontri surreali e distruttivi. Terremoti devastanti, assurde dinamiche di morte e strani anziani dalle abilità """"discutibili"""" non sembrano trovare alcun riscontro nelle quotidianità delle altre persone. La malattia mentale del nonno, che la giovane reporter teme di aver irrimediabilmente ereditato, e gli episodi al limite dell'umana accettazione, di cui si trova ad essere involontaria testimone, porteranno Andrea ad una crisi senza ritorno, anche se tutto dipende da quale sia il luogo in cui tornare..." -
Via Emilia, 33. Un'isola in mezzo al cielo
Un romanzo che dipinge la vita di paese e la situazione sociale, culturale, e ""motoristica"""" degli anni '50 e primi '60, vista attraverso la storia di una compagnia di ragazzi. La via Emilia, prevalentemente pianeggiante, aveva all'epoca una sola eccezione: il tratto che attraversa il comune di Arena Po, nell'Oltrepò pavese al confine con la provincia di Piacenza. Solo qui, sui quasi cinquecento chilometri di percorso pianeggiante, d'improvviso la strada si inabissava un paio di volte in due vallate strette e profonde, formando ripide salite. Un gruppo di ragazzini si sfidava a indovinare i camion in arrivo dal rumore che facevano nella vallata. Gli anni passano, i motori cambiano, come il lento incedere del tempo che trasforma tutte le cose. Anche i ragazzi cambiano, crescono, maturano. L'Adelina, che rilascia promesse d'innocenza, il Celestino che vive per una passione, altri che si struggono per gelosia, un prete che non aiuta per nulla i suoi fedeli, più puri di lui; amori giovanili, storie di paese che si intersecano nella trama originale di fatti realmente accaduti. Ma la loro compagnia sarà messa a dura prova da una serie incredibile di avvenimenti tragici."" -
L' eredità medicea
6 gennaio 1537: nella notte della Befana, Lorenzino de Medici detto Lorenzaccio, uccide a tradimento il cugino Alessandro de' Medici, duca di Firenze. Firenze è decapitata. Serve un successore da nominare e in fretta. Il diciassettenne Cosimo de' Medici, unico figlio di Giovanni delle Bande Nere, assumerà il potere con l'appoggio di Alessandro Vitelli, comandante dell'esercito imperiale. Ma tanti, troppi nemici lontani e vicini tramano contro il nuovo duca. Un intero esercito si sta radunando ai confini per spodestarlo. E tra coloro che lo circondano, di chi può veramente fidarsi? Chi sono i crudeli mandanti dell'Ombra, lo sconosciuto traditore, la serpe in seno che attenta alla vita di Cosimo de' Medici? E a cosa mirano? Riuscirà Alessandro Vitelli a intervenire in tempo per proteggerlo. -
Sette navi
Parigi, metrò di Saint Paul. Qualcuno ha disposto sui gradini che scendono verso il sottosuolo sette barchette di carta. Due giorni dopo, nel quartiere, viene ritrovato il cadavere del gallerista Cyprien Malou, sgozzato e circondato da altrettante navi di carta. Prima di morire, la vittima ha tracciato sul selciato, col sangue, tre lettere: LAU. Armand Vandeweil, un ex criminologo divenuto editore di un giornale di annunci, non ha dubbi: il «Marinaio», un serial killer a cui in passato aveva dato la caccia, è tornato in azione. -
Caduti della Resistenza castellana
Elenco ed episodi della guerra di resistenza nel piacentino. -
L' amore è un cerchio
Le vicende di una famiglia alto borghese ripercorrono la storia d'Italia: il borgo gentilizio che era ai primi del Novecento Castellammare Adriatico e in cui tre cugine, Matilde, Nina e Maria conducono una vita spensierata, fatta di frequentazioni a teatro, concerti, musica e sogni di un futuro roseo. L'allontanamento per molti anni che le vedrà cambiate, insieme ai vari mutamenti sociali dell'epoca: la nascita di Pescara nel '27 che ingloberà Castellammare Adriatico, la loro adorata città, la metropoli culturale che era la Napoli degli anni Venti e Trenta e che Matilde sceglierà come città d'elezione, dove vivrà anche la sua tormentata storia d'amore con Emanuele. Ma anche l'avvento del fascismo che porterà alla seconda guerra mondiale. Le tre donne si rincontreranno solo dopo molti anni ritrovandosi ormai donne adulte e disincantate dalla vita che ha spazzato via tutti i loro sogni facendone tre anime sofferenti, anche se ognuna a modo proprio. -
L' ala del corvo. Dietro la tenda. Vol. 2
Irlanda, 1746.Prosegue in questo secondo episodio, dal titolo ""L'ala del corvo"""", la saga delle famiglie Uí Bhrolcháin e Uí Chléirigh che si svolge nello scenario magnifico del Connemara e che il lettore ha già incontrato nel precedente romanzo, """"La fragilità della farfalla"""". Dopo un aspro dissidio interiore, il fiero e impulsivo colonnello Bran Ó Brolcháin decide di chiedere la mano di Labhaoise Ní Chléirigh, figlia del suo peggior nemico, di colui che è l'autore ancora impunito dell'omicidio di sua sorella. È l'amore che lo spinge a un passo così grave o piuttosto la necessità di difendere i beni della sua famiglia dalle insidie del pastore anglicano Hugony Newman, anch'esso invaghito della ragazza, il quale sposandola priverebbe gli Uí Bhrolcáin d'ogni ricchezza?"" -
La trilogia della Sicilia: Il principe di Palagonia, Mata Hari a Palermo, L'isola dei Beati
Il volume raccoglie le opere scritte da Enzo Vetrano e Stefano Randisi tra il 1985 e 1988: Il Principe di Palagonìa, Mata Hari a Palermo, L'isola dei Beati. Pubblicate a circa trent'anni di distanza dall'epoca in cui furono concepite. Folli ed esilaranti, raccolgono spunti e suggestioni dalla terra di origine dei loro autori. Sketches di una Sicilia che, al tempo di queste produzioni, Vetrano e Randisi avevano lasciato da circa dieci anni. Un luogo della memoria, per intenderci, come Rimini lo fu per Federico Fellini. In tre diverse cornici artistiche - quella del racconto storico, fantascientifico e della spy story - Vetrano e Randisi si cimentato in una enorme varietà di linguaggi teatrali e non-teatrali, in un numero sterminato di personaggi e situazioni. Il tutto tenuto insieme dal legame con la loro terra, sempre sullo sfondo, e da un'urgenza espressiva che non risparmia realismo e parodia. L'operazione editoriale intercetta un filone profondo della produzione del duo palermitano e fa riaffiorare un modello sano di produzione artistico-culturale, insieme al ricordo di un'epoca di sostanziale e diffuso benessere. Prefazione e cura di Mattia Visani. -
Homicide house
Indebitato per problemi di lavoro, un uomo finisce vittima di un gioco al massacro riservato a facoltosi in cerca di emozioni forti. Un gioco che non lascia scampo e che affida all'uomo il compito di spiegare al mondo, con ipocrisia e falsità, una storia troppo complicata. Prefazione di Fausto Paravidino. -
La donna che legge
Un autore di acuta sensibilità e la sua scrittura matura, audace, scandita lungo una partitura d'inesorabile precisione e misura. Un Racconto teatrale in dodici sequenze, capace di fare intersecare - tra realtà e sogno - le vite e i sottaciuti desideri di tre anime diversamente inquiete e sospese nella circoscritta dimensione di una piccola città italiana sul mare. Un attempato ex avvocato di successo, e aspirante poeta, è misteriosamente attratto dalla figura di una giovane intravista a leggere in solitudine un libro sulla spiaggia. Coinvolgendo un'altra donna, alla quale lo lega da tempo un rapporto di intenso affetto e complicità, l'uomo riesce a mettersi in contatto con la lettrice facendole pervenire un'anomala proposta: soldi, in cambio di poterla contemplare da lontano mentre si dedica alla lettura. Col procedere della vicenda, le circostanze assumeranno tinte sempre più intime e ambigue, secondo una narrazione affidata a un trio di voci che - a tratti - diventano personaggi, dando originale densità e consistenza a un intreccio destinato a sciogliersi in modo da lasciare addosso l'onda di un'ineliminabile irrequietudine. Prefazione di Sara Chiappori. -
La supplica. Discorso famigliare a quelli che trattano de' comici
La supplica che Nicolò Barbieri, nato a Vercelli nel 1576, rivolge ""a quelli che scrivendo o parlando trattano de' comici"""" è forse l'opera fondamentale per comprendere dall'interno quel complesso fenomeno che è la commedia dell'arte. Scritta dopo le difese dell'arte comica di attori famosi, quali Pier Maria Cecchini e Giovan Battista Andreini, La supplica - che nelle sue diverse edizioni ebbe lettori di tutta Europa - da un lato riassume le argomentazioni fondamentali in difesa della commedia dell'arte, dall'altro imposta già il problema del valore dell'arte dell'attore e del significato della sua professione nel contesto culturale dell'età barocca. Non è un caso che anche il Corneille de """"L'illusion comique"""" riecheggi l'argomentare del Barbieri. L'edizione qui presentata offre, oltre al testo dell'editio princeps de La supplica, le varianti d'autore attraverso cui Barbieri, passando da un'edizione all'altra, bilancia e talvolta attenua la polemica del suo """"discorso famigliare"""". Il lavoro critico di Ferdinando Taviani permette di osservare da vicino la vita e l'arte dei comici."" -
L'isola del tesoro
Un grande classico della letteratura, riscritto da Emanuele Aldrovandi. Jim Hawkins, dopo aver ricevuto la mappa del tesoro dalle mani del pirata Billy Bones, s'imbarca sull'Hispaniola in compagnia del Dottor Livesey, del Capitano Smollet, del Conte Trelawney e di una ciurma di pirati in incognito, guidati dal marinaio con una gamba sola, Long John Silver. La riscrittura mantiene la struttura dell'originale romanzo di formazione, ampliando i rapporti fra i personaggi - in particolare quello fra Jim e Silver - e lo scontro ideologico fra due modelli di mondo, la società inglese e la pirateria, con un linguaggio semplice e diretto, fruibile a più livelli e quindi adatto a un pubblico di tutte le età. Come scrive nella prefazione Marco Maccieri: ""Il testo che avete tra le mani è una drammaturgia piacevole, ironica e affascinante, che cela alcuni temi profondi riguardanti l'uomo e la società in cui vive. Come nei grandi classici del teatro, la trama nasconde in realtà domande esistenziali profonde, e con il pretesto di raccontare la storia di un ragazzino orfano che parte alla ricerca di se, si finisce per interrogarsi sul senso della nostra vita""""."" -
Sweet home Europa
La caustica visione del sogno dell'Europa come ""grande casa"""" comune, in cui cooperare benevolmente a profitto di ognuno, nella cura delle diverse specificità territoriali e umane. In dodici sequenze, un Uomo, una Donna e un Altro Uomo assurgono a mutevoli figure rappresentative di un malessere verso tale sogno: sempre più contraddittorio e in crisi di fronte alle complesse necessità odierne dell'integrazione, dell'accoglienza dello straniero e dell'altro da sé tout court. Una drammaturgia in cui tempi e luoghi trasvolano liberamente, lungo un turbinio di dialoghi che avanzano fra situazioni e accadimenti pregni di un assurdo diventato ordinario ai nostri occhi. Prefazione di Attilio Scarpellini."" -
Milano. Tutto il teatro
Il genere testuale della 'guida turistica' viene applicato alla materia del teatro. Un percorso attraverso i luoghi dove si consuma il rapporto con la cultura materiale, nello spazio vivo della comunità. Ma i teatri sono anche spazi e architetture capaci di svelare tracce di civiltà passate, luoghi meravigliosi per passare una serata e lasciarci raccontare, attraverso la loro storia e i loro spettacoli, la vita stessa della città. Poi lo spettacolo finisce, e la vita continua, allora saremo pronti a consigliarvi locali e ottimi ristoranti. Ancora, quindi, il teatro e la città: un luogo continuo e dinamico, energicamente legato all'epoca e al tessuto urbano in cui si inserisce, ecco quello che si respira nei teatri del mondo. Quante volte, visitando una capitale europea, vi siete chiesti: ma dove saranno i teatri? Quali saranno gli spettacoli più vicini al mio gusto? Quali artisti? Benvenuti a Milano! La città dell'Esposizione Universale 2015; la città della moda; la città di Strehler, Testori, Ronconi e Fo; la città dell'esercito di marionette, ottocentesco lignaggio dei Colla. Nelle sue sale e multisale, c'è il teatro del presente e del futuro. C'è tutto il teatro a Milano. -
Attore, musica e scena
Il volume raccoglie gli scritti di Adolphe Appia da ""La musica e la messa in scena"""" (1895) a """"La messa in scena del dramma wagneriano"""" (1899), fino a ciò che, dell'attività teorica e artistica di Appia, costituisce il punto di arrivo: """"L'opera d'arte vivente"""" (Ginevra, 1921). Secondo quanto rileva Ferruccio Marotti nella prefazione al volume, in cui ricostruisce anche l'insieme dell'attività teatrale dell'artista ginevrino, quel che di più """"moderno"""" l'opera di Appia ci offre è contenuto nel rigore della sua teoria, o meglio nella teoria del suo rigore. Scritti che sono alla base istituzionale della storia della regia. All'interno di tale sistema, tutti gli elementi dello spettacolo assumono valori nuovi e insospettati. Il teatro viene vivisezionato: non di una riforma si tratta, ma di una negazione totale che lascia il posto a una utopia altrettanto radicale."" -
Brecht regista. Memorie dal Berliner Ensamble
La fama dello scrittore di drammi, del teorico del ""Breviario di estetica teatrale"""", ha fin qui nascosto l'importanza di Bertolt Brecht come esecutore, sulla scena. Questa indagine sulla sua attività al Berliner Ensemble riscopre un uomo di teatro differente, preso anima e corpo dalla fabbricazione dei suoi spettacoli. A riscontro di questa ricostruzione, """"Brecht regista"""" offre ventisei interviste e rendiconti di colloqui avuti con membri e amici dello storico Ensemble: documentazione che finalmente permette di apprezzare il contributo degli attori e degli assistenti agli spettacoli brechtiani e che rievoca modalità di lavoro antidogmatiche, spesso esplosive. Chiude il libro il diario che Hans Bunge tenne nel 1953-54, come assistente di Brecht nella messinscena del """"Cerchio di gesso del Caucaso"""". Una riedizione di uno dei capisaldi degli studi sul teatro."" -
La danza e l'agitprop. I teatri non-teatrali nella cultura tedesca del primo Novecento
Nei primi decenni del Novecento la cultura di area tedesca vive di fermenti rivoluzionari, di eresie, di impeti e ansie di novità necessarie. Questo volume accosta due campi di attenzione entrambi ai limiti del teatro: la nascita della ""nuova danza"""" (la danza moderna """"espressionista""""), che viene dall'ampio e variegato e complesso luogo espressivo della rivalutazione del corpo umano e delle sue potenzialità di espressione dinamica; e, ancora, i non lineari e non omogenei percorsi del teatro rivoluzionario operaio di agitazione e propaganda. Si parla - tra pedagogia e arte - di Émile Jaques-Dalcroze, fondatore della disciplina euritmica, di Rudolf von Laban padre della danza libera, di Mary Wigman, la più grande danzatrice di quella generazione. Si parla anche di Erwin Piscator, Béla Balázs, Friedrich Wolf, e altri intellettuali impegnati tra i numerosissimi dilettanti proletari. E in sostanza si parla di """"originarietà"""". L'indagine e i quadri storici sono seguiti da un capitolo iconografico che ne ripropone suggestioni e conoscenze. Con una nuova postfazione dell'autrice."" -
La scoperta di nuovi sensi. Il tattilismo futurista
Il testo descrive le diverse fasi in cui Tommaso Marinetti elabora il tattilismo, esperimento in cui progetta il linguaggio di una nuova sensibilità. Con fortune alterne la nuova forma di espressione, capace di trasmettere contenuti e passioni in modo immediato, si propone di guarire lo spettatore dagli insalubri sentimentalismi dell'arte del passato. Ancora una volta il teatro è scelto come campo di prova per una nuova grammatica sentimentale, vigorosa, sorprendente. -
La Calandria. Commedia e festa nel Rinascimento
"La Calandria"""" di Bernardo Dovizi da Bibbiena fu rappresentata per la prima volta a Urbino il 6 febbraio 1513. Tutto contribuisce a fare di questo evento un archetipo di teatro, nei valori globali che il teatro assume nella civiltà del Rinascimento. Tutto sullo sfondo della corte di Urbino, crocevia tra la cultura lombardo-padana e quella toscano-romana." -
Teatri romani. Gli spettacoli nell'antica Roma
Un testo per conoscere e capire le forme del teatro antico, lo spettacolo nell'antica Roma. Il libro è diviso in cinque parti dedicate rispettivamente: alla genesi delle forme spettacolari, agli spettacoli, agli attori, ai drammaturghi, agli spettacoli fra politica e religione. Nella lunga introduzione e nell'epilogo, Savarese descrive il mondo dei giochi e degli spettacoli a Roma e nell'impero: un mondo molto diverso dalle ricostruzioni accademiche e dei classicisti. Il teatro, ovvero lo spettacolo dei ludi più a buon mercato e perciò più replicato, fuoriuscito dall'ambito religioso dei greci, si afferma, per la prima volta in Occidente, come arte dell'attore e della scena.