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La donna farfalla
Lamadrò è il paese con le case dalle tegole larghe, quel paese dove Riccardo, il figlio del maniscalco, non parla ma ascolta, dove Gianluca è il garzone che sa innamorarsi dopo un solo bacio sulle labbra, dove il vento spettina i riccioli di Manuel, dove Monica sa leggere le nuvole. -
L' ambizioso progetto della riforma fondiaria come progetto culturale. Aspetti educativi nel contesto lucano
La Riforma Fondiaria e il suo grande ed encomiabile progetto di alfabetizzazione della popolazione sono l'oggetto di questo studio; si ricostruisce tassello dopo tassello la storia di uomini che sono stati coinvolti dalla riforma, e al tempo stesso protagonisti, con le loro storie di vita, di miseria, di sacrificio, ma anche di tanta dignità, amore e senso morale e civile. Il cuore del saggio è nella ricostruzione dell'azione della riforma nella fascia ionica, con particolare interesse a Montescaglioso, città simbolo delle lotte contadine e all'instancabile opera della scuola popolare che volle consentire a tutti un'alfabetizzazione che permettesse di vivere una vita migliore. Margherita Lopergolo nasce a Matera nel 1976, la sua famiglia è originaria di Miglionico, vive a Montescaglioso. È laureata in Lettere e Scienze della Formazione con specialistica nel sostegno. Insegna a Matera. -
Io, Federico Perna. Morto nel carcere di Poggioreale
Che cos'è la vita? Un dono che va difeso? Un qualcosa da trattare a proprio piacimento? E chi ha il diritto di toglierla? Qual è il peccato più grande che si possa commettere, in vita? Quali sono i limiti che non si dovrebbero mai varcare per continuare ad avere il titolo di ""essere umano""""? Esiste un punto oltre il quale non ci si potrebbe mai spingere nella detenzione di una persona? Quando una determinata azione smette di essere... legale per diventare sopruso? Questa è la storia vera di Federico Perna. Un ragazzo come tutti noi, che ha avuto suo malgrado le risposte alle peggiori domande dell'uomo."" -
In fondo al sacco. Cose perdute... e ritrovate
Fausto Puxeddu in quest'opera mescola sapientemente i suoi ricordi e le sue emozioni, che trasformate in parole, ci portano prima dentro a una storia e poi dentro a un'altra, lasciando che ogni tanto la musica dei versi della sua poetica ci culli con il suo ritmo, con la forza e la dolcezza che è necessaria al cuore per rasserenarsi. In fondo al sacco è ""solo"""" una raccolta di vita. Una vita intensa, amata, a volte sofferta, altre gioiosa. Una vita che metaforicamente è un sacco che si è riempito e che continuerà a riempirsi d'amore."" -
La mia gatta è sul tavolo
È sempre esistito un rapporto tra poesia e musica: suono e parole hanno in comune la forza dell'espressione, il ritmo e il tempo. E capita spesso che nel campo musicale si identifichino cantautori che riescono a far incontrare la musica con la poesia. Elisabetta Dessì, nella sua poetica ci mostra versi intensi e curati, raffinati nella loro semplicità, ben costruiti, dove il ritmo e la ripetizione delle strofe ci riportano alla struttura della canzone. Sillabe che si ripetono e si rincorrono una dietro l'altra, e che, oltre a creare immagini nella mente del lettore evocando sensazioni che creano emozioni, portano a battere il tempo di una musica che non c'è, ma si sente. La mia gatta è sul tavolo è un libro di poesie sonoro. Suona, canta e fa battere il tempo del cuore. -
E non dirmi che non è amore
Scrivere una poesia è mettere per iscritto ciò che abbiamo nella nostra mente, nel nostro cuore, anche quando si tratta di pensieri reconditi e proibiti nascosti nella nostra anima. Scrivere una poesia è modo di guardare, ascoltare, sentire ciò che i nostri sensi ci hanno comunicato. Il poeta è una spugna capace di impregnarsi dell'universo circostante. In questa raccolta, Quirina Ruiu regala spazio e libertà ai sentimenti, lasciando che questo fenomeno umano chiamato Amore, prendendo la forma delle parole, ci culli e ci consoli con il suono e il ritmo che ogni lirica contiene. La parola insomma come strumento per far musica con i sentimenti. -
Storie minime. Cagliari mi ha detto
"È una sera tipicamente invernale, fredda e umida, una di quelle in cui desidero solo stare davanti al caminetto a fissare il fuoco"""". Ecco l'incipit del primo racconto, la prima di trenta storie minime legate a un'isola che di storie sembra ne custodisca una sotto ogni pietra. Tutto, in quest'antologia di racconti, è legato all'isola: gli autori, il Cantiere di scrittura e l'Accademia d'arte che ospita il Cantiere. Di conseguenza, è naturale renderle omaggio immaginando di sollevare alcune fra le pietre più nascoste e consegnare al lettore queste piccole storie, per preservarle dall'oblio." -
L' albero della speranza e l'amore perduto
In quest'opera si raccontano il dolore e la fatica di chi deve avere il coraggio di guardare altrove affrontando il nuovo, e il dolore di chi resta cambiando la propria vita. La ricerca di Pietrino sarà un affannoso cammino verso quell'amore che gli è stato negato, e di cui sente lo strazio nel cuore ogni volta che la vita gliene risveglia il ricordo. L'andare via e il rimanere, per lui, sia dalle persone che dai luoghi in cui vive, saranno esperienze dolorose ma necessarie, che faticosamente nel tempo lo aiuteranno a ritrovare un equilibrio. Perché appunto, le esperienze di rottura, di separazione, di strappo, saranno una costante sin dal primo giorno in cui Greca, sua madre, lo concepirà. -
Memorie della guaritrice di Cululù
Veggente, spiritista, cartomante e sensitiva, si era creata una fama superiore a tutti i suoi colleghi, come nessuno mai era riuscito a fare nel vasto territorio dell'Argentina. Un caso senza precedenti, soprattutto perché il paesino di Cululù è talmente piccolo e arretrato che neanche compare nella mappa della ricca provincia di Santa Fé, confinante con Buenos Aires. Per un breve periodo di tempo ho soggiornato a Cululù, e quello che racconto l'ho sentito dalla voce di Rosa e da altri suoi amici che al tempo erano già molto anziani e che ormai riposano in pace accanto a lei, nel vecchio cimitero del paese. -
Dietro il vento
Sarà Gerardo Santu, professore di lettere, a scoprire il corpo di una giovane donna nei bagni della scuola, che tutti i giorni lo vede presente nel suo meticoloso lavoro di docente. Ecco che inizia, per gli studenti del corso Sirio per ragionieri, per quelli delle due classi di futuri geometri e dei loro stessi docenti, un periodo che verrà movimentato dalla presenza dell'Ispettore capo Vittorio Corti e dei suoi uomini. Un giallo psicologico, quest'opera scritta da Francesco Cossu, che privilegia l'aspetto introspettivo, coinvolgendo il lettore nelle indagini di un ispettore impegnato in possibili e presunte speculazioni legate al business dell'eolico e in un omicidio che vedrà, protagonisti e non, impegnare un ruolo centrale nella narrazione. -
Il ritorno
Bruno Mibelli, già autore di un'interessante autobiografia-saggio ""Il mio novecento"""", si avventura per la prima volta nella narrativa con questo breve romanzo intitolato """"Il ritorno"""". La trama è presto detta: un uomo di mezz'età, omonimo dell'autore, si risveglia dopo trent'anni di coma indotto, attraverso una forma d'ibernazione. Il mondo in questi trent'anni è cambiato, le persone sono invecchiate, forse non tutte, perché la farmacologia ha fatto passi da gigante e il Bruno personaggio si muove con curiosità e voglia di vivere in questo scenario così rapidamente mutato. Con una prosa asciutta e veloce, Bruno Mibelli ci offre un romanzo dai vaghi richiami a Moravia."" -
Hemingway non verrà
Questa è la storia di un taglialegna, Paride Sabin, un ragazzo forte e coraggioso, con la testa piena di storie. Vive insieme a sua madre Leondina, vedova, in una cascina isolata a Collenero, ai piedi dell'Appennino. Un paese dove le giornate si allungano secondo un calendario diverso da quello della pianura. Il suo compagno di lavoro è un mulo che si chiama proprio Mulo, ed è l'unico a conoscere le sue storie. Perché Paride ne ha tante da raccontare, e vuole diventare uno scrittore. Un lunedì del 1958, Paride si presenta dalla signorina Bianca Cardon, presidentessa della biblioteca comunale di Collenero e curatrice del festival letterario: indossa l'abito buono del padre odorante di naftalina e ha ingrassato e pulito le scarpe che usa per salire e scendere dai monti. Le uniche che possiede. Quel giorno trova il coraggio per raccontare il suo sogno, che è quello di imparare a scrivere e a leggere. -
Altro sballo
Ammuffiti dall'umidità, a Villa Gardenia, uno dei mausolei storici della città, abbandonato a se stesso e ai topi. Dal vociare che emerge dalle bancarelle che occupano il mercato, alla noia di quei ragazzi che vivono alla giornata e che hanno deciso che non c'è niente di sbagliato a trasgredire e sballarsi con la droga. Valerie Lefevre, detta anche la Monaca, è l'unica che non ha accettato di abbandonare se stessa, la sua fede e il suo futuro. -
Oro, corallo e arcobaleno
1983. Ambrogio Rocchi, promosso maggiore dell'Arma dei Carabinieri, scopre la Sardegna. Dal continente, per mezzo di traghetto e corriera, giunge in una meravigliosa cittadina che lo lascia senza fiato e non lo farà pentire della scelta fatta: Bosa o meglio Calmedia. Qui incontrerà diversi personaggi singolari: Agostino, il pescatore; Carmelo, un ragazzino scaltro orfano dei genitori; Alessia, appassionata archeologa dagli occhi bellissimi; un misterioso uomo soprannominato Capitan Uncino; i due brigadieri che somigliano a Stanlio e Ollio; Leonta e il suo crocifisso di oro e corallo; Stefania e la sua Ducati nera e rossa; Maria Sole, ragazzina che riesce a intravedere da un occhio solo dei colori che dipinge in un suo arcobaleno personale. -
Figlia di Tetide
Tetide o delle radici è il senso primo e ultimo di questa raccolta di versi e Maria Antonella D'Agostino ce lo fa intendere immediatamente, come a ribadire che il futuro non può esistere se non si ha alle spalle un passato carico di fermenti, cioè di radici che permetteranno poi la crescita. Crescita dell'io e del mondo. Il libro è diviso in quattro sezioni, ognuna delle quali conferma e avvalora il concetto di radice (Radici interiori, Radici della vita, Radici della terra, Piccole radici), ma il linguaggio è unico, compatto, teso a cogliere l'essenza dell'umano e del divino nello scorrere lento del tempo. La poetessa osserva, medita, fa passare tutto attraverso la sua interiorità e poi fa fiorire nella parola (il concetto è ungarettiano) la propria vita e tutto ciò che le si muove attorno. -
Gianna. Lei, era mia sorella
Questo romanzo breve, autobiografico e malinconico, è un grido di dolore, una protesta contro chi ha il potere di migliorare la salute di coloro che l'hanno persa o di coloro che non l'hanno mai avuta. Una protesta contro chi non sempre ascolta i familiari dei pazienti e contro chi vede nei malati solo delle cavie per esperimenti. Carmen Salis ci stupisce con l'altra sé. Gianna era sua sorella, Gianna non è stata fortunata, era bipolare, dunque soggetta a sbalzi repentini d'umore. Carmen Salis racconta ""Gianna"""" con un'introspezione narrativa fuori dal comune e permette al lettore di pensare alle proprie dinamiche familiari, a come solo da adulti si impara a perdonare se stessi, fratelli e genitori, anche attraverso la rabbia e la solitudine. Ci porta in un mondo dove i pregiudizi fanno spazio alla verità di eventi e intenti."" -
Le poesie non hanno nome-Los poemas no tienen nombre
Nessuna vita è scontata. In primo luogo, perché non è scontato il vivere né tanto meno - il voler vivere. In secondo luogo, perché ogni esistenza può rivendicare la propria unicità ed extra-ordinarietà nel suo breve affacciarsi, con rapido guizzo, al bordo del nulla da cui presto sarà inghiottita di nuovo. Nella raccolta ""Le poesie non hanno nome"""" il turbinoso groviglio esistenziale dell'autrice non appare scontato, però, anche per una terza ragione: la caparbia volontà, o insopprimibile necessità di non fare """"sconti"""", appunto, al proprio sperimentare la vita fuori dai binari tracciati e dai limiti imposti (dalla famiglia d'origine, dal luogo di nascita, dalla lingua materna, dai codici sociali più comuni e accettati...) assumendo con fragile coraggio il rischio di farla deragliare, alla sofferta ricerca di una autenticità che, come la linea dell'orizzonte, si pone sempre un po' oltre lo sguardo mentre, muovendoci nella sua direzione, cerchiamo di raggiungerla."" -
Gianna e Luigi. Ediz. illustrata
Gianna è una mosca allegra e scansafatiche. Luigi è un ragno serioso e gran lavoratore. Cosa potranno mai avere in comune? Scopritelo in questa favola illustrata, ideale per i più piccoli. Età di lettura: da 4 anni. -
Mutazioni
Due racconti, due modi diversi di interpretare un tema caro alla narrativa horror come quello della mutazione. Il confronto tra un autore di respiro internazionale come Michael Laimo e Stefano Fantelli, grande penna del fantastico italiano. Un confronto che non è una gara ma un ""incastro"""", non solo nell'idea dell'accostamento ma anche nella forma del libro: un tascabile """"reversibile"""". Una mutazione del libro stesso, arricchita dalle illustrazioni di Roberta Guardascione."" -
Zombie history
Due storie sugli zombie, due visioni storiche alternative. Cosa sarebbe accaduto se George Washington e Giovanni Boccaccio si fossero trovati alle prese con una epidemia di morti viventi? Troverete le risposte nelle penne affilate di Scott Kenemore e Livio Gambarini.