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Allerta che cammina... Educazione e percorsi alternativi di economia locale in America Latina per lo sviluppo socio-eco sostenibile
Da tempo contro la globalizzazione neoliberista, e più in generale in alternativa al capitalismo, si sta sviluppando la concezione dello sviluppo locale autodeterminato, come elemento fondamentale per le aspirazioni dei movimenti di classe contro la povertà e per accedere più rapidamente al progresso sociale. Al contrario dello sviluppismo capitalista, basato sulla crescita quantitativa, l'economia locale a compatibilità socio-ambientale cerca di potenziare le risorse proprie di ciascuna località, attivando le forze produttive, lo sviluppo qualitativo economico, quello sociale e naturale. Tutto ciò sarà possibile grazie all'adozione di nuovi metodi di pianificazione e sviluppo, che assumono come centrale l'ordinamento socio-naturale del territorio, la creazione di strutture e reti socio-ecologiche, con il proposito di favorire il funzionamento e la sostenibilità dei sistemi ambientali, migliorando al contempo l'impatto sociale. In tali processi fondamentale è il ruolo e la partecipazione dei popoli originari e delle loro proposte, perchè non si può più parlare di una America Latina che contemporaneamente non sia anche Amerindia, meglio ancora Abya Yala. -
Pachamama. L'educazione universale al vivir bien. Vol. 2
In questo secondo volume vogliamo maggiormente sottolineare come i gravi problemi ambientali, socioeconomici e socioculturali hanno vivacizzato i dibattiti che mettono in discussione l'unilateralità della razionalità individualista ed economicista dell' organizzazione di una modernità capitalista spacciata per unica, ed attualmente egemone. Anche quando si ipotizza una dimensione di produzione sociale, le economie locali di sistema allo stesso tempo evidenziano in maniera più diretta le caratteristiche e le condizioni in cui si esplicita attualmente il conflitto capitale-lavoro e le contraddizioni capitale-ambiente, in una conflittualità sociale complessiva. Anche in America latina, e particolarmente in Bolivia, vediamo pratiche nelle quali convergono sia ricerche innovative contro la privatizzazione del sostentamento alla vita, sia importanti sforzi per recuperare esperienze di riproduzione sociali di comunità contadine ed indigene, soprattutto in termini di conoscenza delle caratteristiche naturali dei propri luoghi, e di socialità. La sfida del Vivir Bien sarà gestire l'economia verso un modo di produzione e consumo postcapitalista, verso una economia sociale e sostenibile. -
Chávez per sempre!
Perché scrivere un libro sul Presidente Hugo Chávez? Anche se ne sono stati scritti molti, prima della sua morte e dopo, semplicemente perché l'approccio utilizzato dagli autori di questo libro, tutte persone che hanno avuto l'opportunità di conoscerlo personalmente e di lavorare con lui, ci parla di Chávez da un'angolazione particolare, da un punto di osservazione privilegiato. Chávez è stato spesso definito un dittatore, un populista nazionalista, un ""servo sciocco"""" di Fidel Castro e del suo regime. Questo però non gli ha impedito di diventare ed essere per gran parte dell'umanità un leader che rimarrà nella storia. Questo libro - scritto da Ministri del Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, da amici e compagni del Presidente Chávez - è un contributo alla conoscenza più approfondita della figura politica ed umana del Comandante Chávez."" -
Erravamo giovani stranieri. Poesie, prose, canzoni, immagini
"Erravamo giovani stranieri"""" presenta una scelta tra poesie e prose, tra canzoni e immagini di Alberto Dubito, giovane artista che ci ha lasciato troppo presto. Alberto era dotato di un talento profondo e precoce che gli ha consentito di lasciare una mole impressionante di scritti in pochissimi anni. Ne emerge un quadro dell'Italia contemporanea cupo, a tratti disperato, eppure tagliente e acuto, attraversato da spiazzanti lampi d'ironia, grazie a un'irriverente abilità nel giocare con le parole. In queste pagine la ribellione esistenziale e politica si alterna, spesso in modi imprevisti, all'introspezione e all'empatia. I suoi personaggi erranti popolano un immaginario che sovrappone periferie dell'animo e realismo sociale, dipingendo affreschi visionari dai molteplici piani di lettura. Lo stile espressivo contamina suoni, immagini e parole; la scrittura è fortemente influenzata dal rap. Il raddoppio delle sillabe sul verso, le sovrapposizioni continue su ritmo veloce trasmettono al lettore una vera e propria colonna sonora testuale, che non ha nulla da invidiare alla forza evocativa della musica." -
Guida ragionata allo svolgimento di esercizi di chimica organica. Ediz. per la scuola
La quinta edizione del volume rappresenta l'avanzamento più importante di questo libro che, dalla sua prima pubblicazione, continua ad accogliere ottimi riconoscimenti. Il volume propone spiegazioni, strategie e metodi per risolvere esercizi di Chimica Organica, e mostra come applicare logicamente le basi della teoria alla risoluzione degli esercizi, con oltre 1200 esempi, tutti risolti e spiegati passo dopo passo. La veste editoriale del libro è stata totalmente rivista per migliorarne ancora di più la leggibilità. Per quanto concerne i contenuti, alcuni concetti che di solito trovano più difficoltà ad essere appresi sono stati resi più chiari e scorrevoli e sono state ridisegnate tutte le formule di struttura. Infine, per una più comoda consultazione, il volume presenta due utili bandelle di copertina che contengono schemi riassuntivi per la preparazione di composti organici funzionalizzati. -
Unione Europea e migranti. Itinerari giuridici
Il volume raccoglie una serie di saggi del giurista Mario Carta, apparsi negli ultimi dieci anni su riviste scientifiche e in atti di convegno. Focus dell'itinerario giuridico è il rapporto tra le migrazioni, e quindi i migranti, e l'Unione europea. La scelta di raccoglierli in un'unica pubblicazione è dovuta alla constatazione che trattano aspetti del fenomeno migratorio nel Mediterraneo tra loro complementari e relativi, in particolare, alle criticità che presenta la condizione giuridica dei migranti diretti verso l'Unione europea. Se un merito può essere riconosciuto al diritto in questo campo, è quello di indurre il lettore a non lasciarsi imprigionare in quella narrativa che costruisce le migrazioni secondo contrapposizioni presentate come tra loro non componibili, esaltandone i punti di frizione, anziché le loro relazioni, sebbene non scontate: immigrazione legale/illegale, migranti economici/rifugiati, contrasto ai trafficanti/vittime del traffico, sovranità statale/Unione europea, solo per citarne alcune. I lavori raccolti in questo volume, se non altro per il fatto di appartenere anch'essi alla realtà giuridica, sono ispirati a tale logica e intendono spingere a diffidare di soluzioni semplicistiche, affidate a improbabili, fuorvianti toccasana. -
Racconti perversi
Forse, il titolo generico di ""Racconti perversi"""" non è così adeguato per definire le storie brevi (alcune brevissime), che questo libro raccoglie. I protagonisti infatti non sono persone particolarmente perverse quanto piuttosto creature solitarie, sconcertate, inciampate nei tranelli della vita. Cercano un'uscita dal labirinto nel quale vanno vagando, un varco che li riconduca verso un mondo di dimensioni accettabili. Possiamo dire quindi che la perversità, più che nei personaggi, sta nelle circostanze che condizionano le loro vite. L'autore ha deciso che, fino a quando quelle circostanze permangono e coloro che ne sono vittime sopravvivono, non si può e non si deve scrivere su altro; farlo sembrerebbe sfuggire a evidenti responsabilità. Dobbiamo, infatti, riconoscere che viviamo in tempi in cui lo scrittore e le sue creature, per conservare un minimo di sensatezza, non hanno paradossalmente altro scampo che rifugiarsi nella pazzia. Non dobbiamo, però, preoccuparci più di tanto per il titolo di questo libro: non è il nome che fa le cose. Lo aveva già detto con altre parole Shakespeare: """"Cosa è un nome? Ciò che chiamiamo rosa avrebbe lo stesso dolce profumo con qualsiasi altro nome""""."" -
L'edizione dei documenti medievali. Una guida pratica. Nuova ediz. Con fascicolo
Questa Guida pratica, che approda adesso a una nuova edizione, è destinata a chi si avvicina per la prima volta alla lettura dei testi medievali di natura documentaria: diplomi in pergamena sciolta, atti notarili in registro, registri amministrativi, finanziari, giudiziari, cioè la maggioranza delle scritture che si trovano negli archivi. Il primo capitolo delinea in maniera sintetica la struttura complessiva della documentazione. Il secondo introduce alle forme di scrittura e al sistema delle abbreviazioni: è un abc per chi intraprenda la lettura di manoscritti medievali. Nel terzo capitolo sono illustrati i criteri fondamentali dell'edizione dei documenti. Infine, il Capitolo 4 illustra gli apparati essenziali di una buona edizione: descrizioni dei manoscritti, regesti, indici. In Appendice sono riprodotti cinque documenti, che esemplificano alcune fondamentali tipologie documentarie. Quattro ci sono pervenuti in originale, uno in una copia di età moderna. Di ciascuno vengono percorse passo per passo la lettura e le modalità di edizione. La nuova edizione di questa Guida, oltre a recepire alcune correzioni della precedente, è integrata dalla riproposizione di due saggi dell'autore, editi rispettivamente nel 1993 e nel 2015: uno è di natura didascalica e pratica e suggerisce alcuni criteri per la redazione degli indici delle edizioni documentarie, un altro ha contenuto storico-paleografico e delinea su un lungo periodo l'affermazione e lo svolgimento delle forme grafiche di tipo corsivo. -
H. Letture pubbliche (poesie 1996-2001)
"Gioco col pappagallino, mi becca la penna mentre scrivo; chissà chi è nel giusto! Io che fabbrico parole, cercando di fare idee o lui, che si limita a gorgogliare sazio di semi. C'è sempre una ragione, dobbiamo per forza trovarne una, questo ci hanno insegnato i morti, da sempre. Se oggi fossero vivi sicuramente direbbero altro, penserebbero altro, scriverebbero altro. Adesso l'orologio segna le quattro. Potrebbe essere notte, potrebbe essere pomeriggio, non cambia assolutamente niente. Ho un po' di male agli occhi, troppe visioni sono state tradotte in parole, troppi brividi hanno fatto la stessa fine e la conta delle sabbie non finisce mai."""" (Elio Coriano)." -
Akhoia. In feluca sul Mar Rosso-Saililng a felucca over the Red Sea
Quattro mesi di mare avventuroso su una fragile feluca di legno. ""Akhoia"""" è il diario di viaggio di Francesco Marocco e, nello stesso tempo, la realizzazione del suo grande sogno di navigatore: 800 miglia da Hurghada a Massaua in quattro mesi di mare avventuroso, insieme alla sua compagna Panida, su una fragile feluca di legno, da lui stesso progettata e costruita dall'ultimo mastro del posto. Il viaggio di Francesco lungo le coste del Mar Rosso, tra insidie di mare, di uomini, barriere coralline e tempeste, è anche un grande viaggio interiore verso la rotta della conoscenza e della avventura umana."" -
Giancarlo Siani... e lui che mi sorride
Per le strade di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata una Mehari verde non passa di certo inosservata. Un ragazzo sorridente e tutto d'un pezzo affronta così le sue giornate da cronista e corrispondente precario del Mattino di Napoli: andando in giro a cercare notizie da scrivere senza paura. La camorra, Giancarlo Siani, la guarda dritta negli occhi mentre ne racconta traffici e violenze. Non tace nulla di ciò che vede: dal fiume di denaro per la ricostruzione dopo il terremoto in Irpinia, alle lotte degli operai in cerca di diritti. Non tralascia alcun particolare, men che meno i nomi di Valentino ed Ernesto Gionta, Lorenzo e Angelo Nuvoletta, Antonio Bardellino. Proprio in un momento in cui la guerra di camorra fa decine di morti ammazzati per le strade dell'hinterland napoletano. Nomi e cognomi che gli costano la condanna a morte. Il 23 settembre del 1985 Giancarlo Siani viene ucciso mentre è a bordo della sua ""strana"""" auto verde, dopo quattro giorni dal suo ventiseiesimo compleanno. Dodici anni di processo si concludono con la condanna di mandanti ed esecutori. E la sua fine diventa il simbolo di un giornalismo fatto di etica e passione. Per la vita come per la giustizia. """"E lui che mi sorride"""". Così il fratello Paolo ricorda Giancarlo mentre partecipa a un corteo con il simbolo della pace dipinto sul volto. Un segno che assieme a quelli di questo fumetto racchiude i sogni e le speranze di un popolo."" -
Una storia delle scienze per i nuovi saperi. Discussioni e ricerche
Una idea molto diffusa in molte discipline è quella per cui quello che stiamo vivendo, cioè un tempo di spostamento dell'orizzonte ""comunitario"""" dalle varie scienze alle tecnologie, possa rappresentare meglio l'interrogazione che si viene ponendo, ad esempio, su quanto le scienze sociali e la sociologia, in particolare, abbiano potuto contribuire (o meno) alla dimensione odierna della strutturazione del sapere scientifico nei nuovi """"saperi"""", dinanzi ad un altro orizzonte che si apre e che sembra non mostrare più in modo così nitido i suoi confini, così che anche il tema-problema dell'affermazione di un """"punto di vista"""" nella storia della scienza più accreditata, possa coincidere con gli interessi dei ricercatori e degli studiosi di una nuova generazione."" -
Le gatte che mangiavano le patatine
Il quarto romanzo della 'Signora dei Gatti': nell'emblematico paesino friulano, refrattario come tanti ad accettare le novità, la bislacca famiglia Savorgnan è ancora alle prese con gatti ipersensibili e streghe dedite al male. Mentre Paolo Savorgnan si dedica alla scrittura del nuovo romanzo e alla coltivazione di patate, il gatto Paolino ne combina una delle sue: interra tra i tuberi del padrone alcune patate da cui germogliano gli gnomi Ardito e Vigilante. La moglie Stefania, che ha perduto i magici poteri di chiaroveggenza, si dedica alla nipote Chiara. La bambina, in grado di parlare con i gatti di casa, viene a sapere da Alice e Martina, le gatte golose di patatine fritte, che lei, la sorella Amina e i figli del panettiere Olindo sono il bersaglio della cattiva Medea Mangiabambine. Difatti le tre maligne Isabella, Santina e Ornella si stanno preparando al suo ritorno dalla Transilvania. La strega nera vuole vendicarsi dell'acerrima nemica Stefania e delle streghe bianche Ada, Piera e Attilia. Se non bastasse, in paese fervono i preparativi per l'elezione del nuovo sindaco e Ada la pasticciera crea dei magici budini. -
Miranda, il lupo e l'incantesimo della luna. Ediz. illustrata
Un libro educativo, una storia delicata, che narra di un incontro tra una bambina ed un lupo, e di un sentimento d'affetto che nasce tra i due. In appendice una scheda di 5 pagine sui comportamenti, l'alimentazione del lupo, specie protetta. -
Dante e l'Islam. Incontri di civiltà. Catalogo della mostra (Milano, 4 novembre 2010-27 marzo 2011)
La mostra ""ante e l'Islam. Incontri di civiltà"""" è organizzata dalla Fondazione Biblioteca di via Senato, in collaborazione col Comune di Milano . Cultura, in occasione dell'esposizione dal titolo """"al-Fann. Arte della civiltà islamica"""", che si tiene a Palazzo Reale dal 21 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011. L'accostamento del nome del Poeta alla civiltà islamica è sempre stato oggetto di incomprensioni, dibattiti e discussioni. Partendo dalle analogie presenti nel Poema dantesco con le leggende della tradizione islamica sui viaggi oltremondani di Maometto, si vuole rimarcare quanto l'epoca del Poeta fosse permeata del pensiero, della cultura e delle scoperte provenienti dal mondo arabo e fosse feconda per il pensiero e per la cultura occidentale. All'inizio della mostra, un breve preambolo introduce alla situazione storica e politica del tempo, mettendo in luce le sorprendenti analogie del Poema con alcuni esempi della letteratura mistica islamica riguardanti il mi'raj, ovvero l'ascensione mistica di Maometto, narrata dal Corano."" -
Scrittura come libertà, scrittura come testimonianza. Quattro scrittori italiani e l'ebraismo
Una riflessione sul rapporto tra ebraismo e scrittura nelle opere di quattro autori italiani del Novecento: Umberto Saba, Natalia Ginzburg, Giorgio Bassani e Primo Levi. Prendendo spunto dalle osservazioni sull'identità ebraica di Stefano Levi Della Torre e Giorgio Agamben, l'autore si domanda se sia possibile ritrovare, nella letteratura italiana del Novecento, le tracce di un'idea di storia come memoria, di un modo di raccontare in cui il recupero del passato non sia una mera ricostruzione cronologica di eventi legati da rapporti di causa e effetto, né un esercizio nostalgico di recupero del passato, ma una forza dinamica in grado di affrontare e correggere le ingiustizie del passato e di ispirare speranza nel futuro. In questa prospettiva, per i quattro autori discussi nel saggio, il recupero della cultura ebraica non consisterebbe solo nel raccontare storie di argomento ebraico, ma in un modo di guardare al passato, in un modo di ricordare in cui il passato viene salvato dall'oblio per mezzo della sua ritualizzazione nel presente. Grazie a questo sguardo la memoria, e con essa la scrittura che ne è il veicolo, diventa fonte di libertà e responsabilità: libertà di affermare la differenza, e di fare delle tradizioni ebraiche una parte integrante della cultura italiana, e responsabilità di testimoniare il passato, ogni passato, e di renderlo vivo nel presente. -
La fuga e il pellegrinaggio. Carlo Emilio Gadda e i viaggi
Nell'opera di Carlo Emilio Gadda il viaggio rivela sempre una tendenza di fuga dal (suo) mondo, dal (suo) tempo, dal (suo) spazio e da ciò che lo scrittore avverte come il proprio destino. Contemporaneamente, però, è anche un pellegrinaggio ""religioso"""" verso terre sconosciute, e appare come la verifica gnoseologica della realtà del mondo e della sua costituzione storica e materiale. Ai viaggi """"sognanti"""" e lirici corrisponde una tendenza alla fuga dal mondo, mentre ai viaggi """"etici"""" corrisponde un pellegrinaggio volto a certificare e a testimoniare la realtà dell'opera umana. Dopo aver ripercorso l'affascinante storia del moderno reportage di viaggio, la presente ricerca che si avvale di numerosi inediti gaddiani provenienti dagli archivi di Milano, Firenze e Pavia - giunge alla conclusione che in tutto il Gadda odeporico il viaggio lirico sarà dominante, mentre il viaggio etico, subordinato a questo, sarà sempre il risultato d'una repressione cosciente e artistica della primigenia pulsione: quella legata al sogno lirico e libero da qualsiasi implicazione morale."" -
Valerio Verbano. Ucciso da chi, come, perché
Il libro, attraverso l'analisi di interrogatori, verbali, sentenze, documenti e libri prodotti dai neofascisti, ricostruisce e radiografa tutto quel che si mosse a destra tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 riuscendo a connettere gruppi, figure, mitologie anche differenti, a far luce sul proliferare di sigle sempre nuove e rivendicazioni multiple ideate per depistare, creare confusione, mimetizzarsi e cercare di parificare destra e sinistra. Segue dei fili, l'autore, compone pezzi di puzzle, e infine qualcosa si capisce: ci sono individui, armi, identikit, formule retoriche che ritornano, un cumulo di indizi per contribuire fare chiarezza sulla morte di Valerio Verbano, ucciso il 22 febbraio 1980 nella sua abitazione, davanti ai suoi genitori legati e imbavagliati. -
Oca pro nobis. Controsillabo giocoso e irriverente
Un gioco dell'oca con le sue regolamentari 63 stazioni, ovvero una Via crucis in cui si procede per caselle tirando dadi, fermandosi a declamare, addirittura a cantare, ovvero a considerare i misteri della fede, sempre accompagnati dall'Oca, una presenza a due zampe che assume forme e posture, contrappunto di un'umanità straniata, oppressa ed eterodiretta. L'intento serio, e lo scopo dei quattro autori, è dare un piccolo contributo a de-cattolicizzare questo paese mostrando quanto sia sprovvista di fondamento, anzi risibile, la pretesa della Chiesa cattolica di candidarsi a religione civile e guida morale della società data la sua storia per nulla edificante, costantemente segnata da intolleranza e da violenze; dati i suoi comportamenti, che rinnegano quotidianamente gli stessi valori predicati a parole; e data soprattutto la sua dottrina, dalle inverosimili ""verità di fede"""" all'insensata morale sessuale."" -
Undici decimi
"Una singolare geologia dell'anima... Le vene delle antiche rocce - studiate, cercate, amate e spezzate a colpi di martello dal protagonista di questo romanzo, in un impulso di conoscenza che è anche involontaria distruzione di ciò che si analizza - diventano le vene in cui pulsano i desideri e le emozioni del cuore, i graffiti e le cicatrici incise nel profondo dalla crudeltà della vita, i minacciosi strati della terra pronti a franare in sismi devastanti..."""" (C. Magris)"