Sfoglia il Catalogo feltrinelli039
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8701-8720 di 10000 Articoli:
-
Vita dei campi
"Vita dei Campi"""" raccoglie novelle in cui l'ambiente descritto è la Sicilia umile dei pescatori, dei contadini, dei pastori e dei minatori, personaggi che a stento riescono a sopravvivere del loro lavoro, un universo di protagonisti infelici che rispecchiano la concezione tragica e dolorosa che Verga aveva della vita: ribellarsi per cercare la felicità portava solo a una vita peggiore di quella da cui si tentava di fuggire. Il tutto narrato in un tempo indefinito, ambientato in luoghi cupi come l'esistenza dei personaggi, sempre con la presenza di un dominatore, un mediatore a coordinare la storia e un """"vinto"""", un perdente, vittima della società e dei suoi pregiudizi." -
Tutto è logico. Il Lógos è la causa, il senso e il fine di tutto
È assolutamente vero che con Cristo non assistiamo soltanto alla fine della storia, ma altresì alla fine della religione; che Cristo non è venuto a liberare gli uomini esclusivamente dal demoniaco e dall'impasse della storia, ma anche dai vuoti e dalle paure delle religioni. L'Incarnazione è il miracolo - un autentico terremoto - che dai cosiddetti valori religiosi ci introduce nella regola della fede. È il tremendo mistero che fa sussistere la fede al posto della religione o che da carne alla Chiesa come risposta della fede all'eterna domanda in ordine alla salvezza. È un fatto tragico che tali realtà magnifiche vengano esposte a tentazioni eretiche, o almeno ad analisi e a ricerche legate alla scienza delle religioni e condotte dall'intellighenzia religiosa: con l'Incarnazione, infatti, gli uomini non fanno più scienza delle religioni ma teologia, ossia non si mettono a curiosare ma profetizzano; un mutamento, questo, che la Chiesa è chiamata a difendere. E fanno teologia perché hanno la fede - la fede è il fondamento della teologia - o perché la loro fede è Cristo, il solo Teologo ""in quanto mostra in sé il Padre e lo Spirito Santo""""."" -
Paura del brujo. Diario di un cacciatore di fate
Il Brujo, guerriero e stregone metropolitano, cacciatore di fate, affiancato dal suo migliore amico Angelo, nella sua ricerca dell'amore perduto si imbatte in personaggi e situazioni surreali, come un uomo blu che sta per partire verso il cielo con un razzo legato dietro la schiena, una ragazza bellissima di cui esiste soltanto l'involucro esterno, uno strano vampiro che infesta una colonia abbandonata sulla riviera romagnola, una fata che vive nelle acque di un fiume, il fantasma di Hemingway, la Morte che succhia Chupa-Chups alla vaniglia, e tanto altro. Al Brujo non interessa vincere, per lui l'importante è vivere nell'eterno istante del grido di battaglia, perché è l'unica cosa che lo fa sentire vivo. Stefano Fantelli, lo racconta attraverso le schegge sparse nelle pagine del diario del Brujo, come pezzi di un mosaico, come frammenti di uno specchio che ricostruiscono sotto gli occhi del lettore la sua storia e il suo mondo, in un viaggio attraverso il tempo e la memoria, illustrato da Dario Viotti. -
In treno a Colle val d'Elsa e altri borghi della Via Francigena
Sui binari di ieri e di oggi in Val d'Elsa e Val di Staggia, alla scoperta di ameni Borghi e territori della Via Francigena. -
Il Genoa e la stella. Gli highlights a colori di uno scudetto violato
7 giugno 1925. Genoa e Bologna giocano la finale-spareggio della Lega Nord. In pratica la finale del campionato, visto che allora la finalissima contro la vincente della Lega Sud era una formalità. Si gioca a Milano, sul campo di viale Lombardia: il pubblico straripante si ammassa a bordo campo e 200 agenti chiamati a rinforzo non arriveranno mai... Con il Genoa in vantaggio 2-0, al 61' un tiro del bolognese Muzzioli è deviato da De Prà in angolo: così decreta l'arbitro avv. Mauro; i tifosi bolognesi, fra cui il gerarca Leandro Arpinati (presidente della Federcalcio a partire dall'anno successivo...), invadono il campo dopo avere scagliato il pallone in rete. Pretendono il gol che l'arbitro, circondato e intimorito, concede per il quieto vivere, salvo bisbigliare all'orecchio del genoano De Vecchi che la gara finisce lì e che il Genoa l'avrà vinta a tavolino. Ma il risultato a tavolino non arriverà mai: l'arbitro Mauro, secondo alcune fonti sotto minaccia, si rimangerà tutto scrivendo che la gara va considerata nulla per la presenza di estranei in campo... Dopo un secondo spareggio sul ""neutro"""" di Torino terminato 1-1 (con i tifosi rossoblù presi a revolverate alla stazione di Porta Nuova), il Genoa perderà """"finalmente"""" un terzo spareggio, giocato a porte chiuse a Milano, nel mese di agosto e alle sette del mattino, con i bolognesi preavvertiti in segreto dell'orario e della sede della partita. Enrico Sabbatini, """"team manager"""" felsineo, ricorda a proposito del sopralluogo sul campo del terzo spareggio:«Poi visitiamo gli spogliatoi, facciamo la conoscenza del custode, in tasca del quale facciamo scivolare 20 lire. Così otteniamo che il più spazioso spogliatoio sia a noi riservato e soprattutto che la partita venga giocata con i nostri palloni. Il custode non ha difficoltà ad accogliere le nostre richieste ed in garanzia ci dà i tre palloni che egli aveva già approntato...» Secondo una recente indagine dell'autorevole quotidiano «The Guardian» è questo il più grave torto mai subito, nel mondo, da una squadra di calcio. Tutto il popolo genoano chiede giustizia e reclama tutt'oggi quello scudetto.. Il Genoa e la Stella racconta gli highlights delle finali attraverso le illustrazioni di Marco Montaruli, commentate dalle cronache dell'epoca."" -
Nati sotto il segno del cavolo. Manuale di sopravvivenza per mamme che si sentono sbagliate
"Tuo figlio è la bocca della verità. Solo che parla sempre a sproposito, mettendoti perennemente in imbarazzo. Per strada, al supermercato, dalla parrucchiera, in chiesa. Ovunque. E le udienze si trasformano ogni volta nella via crucis dei rimproveri delle maestre. Ma siamo sicuri che quello sbagliato sia lui? È pieno di energie e voglia di fare. Forse vale la pena mettere da parte l'idea del figlio perfettino e imparare a divertirsi insieme. Figli imperfetti con mamme imperfette. Ma felici""""." -
Statuto Albertino (1848)
«Lo Statuto Albertino è la prima Costituzione dell'Italia unita. Si può affermare che esso riassuma l'esperienza liberale italiana, perché nel suo testo si trovano sia l'origine del nostro meccanismo parlamentare, sia l'archetipo del nostro sistema di libertà politiche e civili. Nella memoria politica italiana lo Statuto è tuttavia una Carta dimenticata, istintivamente connessa soltanto all'istituto monarchico. Oggi, almeno nel ricordo, possiamo avere consapevolezza dei meriti che allo Statuto Albertino vanno ascritti. Fu innanzitutto il documento che permise alla Rivoluzione francese e all'Illuminismo di entrare in Italia. E fu poi attraverso di esso che l'Italia entrò nella modernità costituzionale e che divenne compiutamente uno Stato nazionale.» - (Dall'Introduzione di Giorgio Rebuffa) -
The bill of rights (1689). Ediz. multilingue
«[...] la Declaration of Rights (in seguito trasformata in atto legislativo con la denominazione di Bill of Rights) [è] un documento che nell’odierno Regno Unito conserva tutta la sua attualità e che ha contribuito a dare forma all’unicità della sua Costituzione evolutiva, estendendo inoltre su scala mondiale la sua influenza […] Anche se i diritti umani contemporanei differiscono in misura significativa dai diritti e dalle libertà cui venne data una limitata protezione nel 1689, altri concetti, prevalentemente connessi alla libertà individuale, hanno tratto vigore dalla Declaration. L’impatto dell’ordinamento rivoluzionario del 1689 è stato avvertito, molto oltre le coste britanniche, dai Padri fondatori degli Stati Uniti, i quali nella propria Costituzione recepirono molti dei principî rivoluzionari. […] L’impero britannico fece in modo che i principî del 1689 fossero esportati in tutto il mondo e che si potessero oggi rintracciare in molte carte costituzionali del Commonwealth. Perfino la Convenzione europea sui diritti umani, che in parte fu elaborata da redattori britannici, ha un debito di gratitudine nei confronti della Declaration of Rights del 1689.» - (Dall’Introduzione di Elizabeth Wicks) -
Piccolo, profondo Risorgimento
Dall’esilio svizzero di Mazzini alle Cinque Giornate di Milano, dalla Repubblica romana fino ai primi decenni postunitari, il volume racconta vicende a vario modo esemplificative dei principî, degli ideali e delle aspirazioni che animarono uomini e donne nell’età del Risorgimento. Finalmente protagoniste sono figure spesso assenti dai libri di storia che ebbero invece sotto il profilo politico e culturale un ruolo tutt’altro che marginale nella formazione dell’identità nazionale. -
Progetto di costituzione della Repubblica napoletana (1799)
La Rivoluzione francese del 1789 e gli eventi che seguirono ebbero ripercussioni anche nella Napoli borbonica, dove nel 1799 venne proclamata una effimera repubblica, di cui il Progetto di Costituzione avrebbe dovuto essere la Legge fondamentale.rnrn «Il progetto costituzionale del Pagano testimonia il meglio che poté e seppe fare la giurisprudenza filosofica napoletana – forgiata dagli insegnamenti dell’Abate Antonio Genovesi e di Gaetano Filangieri e rappresentata da uno dei suoi più brillanti esponenti, già ben conosciuto in Italia e in Europa per le Considerazioni sul processo criminale e i Saggi politici – chiamata a confrontarsi con un apicale momento storico che aveva imboccato con decisione la strada della rivoluzione e del costituzionalismo. Il testo del 1799 – redatto in appena due mesi […] – nasce dalla repentina “chiamata alla costituzione” dell’Illuminismo napoletano.» (Dall’Introduzione di Francesco Mastroberti) -
Vita e lavoro alla scuola divina. Vol. 2
Durante le meditazioni, abituatevi a concentrarvi sulla luce celeste per attirarla e introdurla in voi; così essa sostituirà a poco a poco tutti i vostri materiali logori, vecchi e sudici, con nuove particelle della più grande purezza. Poi una volta che avrete introdotto la luce in voi, dovrete ancora esercitarvi a inviarla nel mondo intero per aiutare gli esseri umani. -
Le vie della pizza. Guida gustosa e insolta alla scoperta di pizzerie e monumenti del centro storico di Napoli. Ediz. italiana e inglese
Muoversi per le millenarie strade di ""Neapolis"""", visitare straordinarie chiese e palazzi, degustare e confrontare """"pizze veraci"""" ancora fumanti, preparate da mani esperte che ripetono un rito antico fatto di """"acqua, farina, lievito, sale e passione"""": ecco ciò aspetta chi legge e consulta """"Le vie della pizza"""", libro in versione italiana e inglese che inaugura la collana """"Tourista"""" dedicata alle guide culturali e gastronomiche. Il merito della pubblicazione è di condurre il lettore in un tour tra le antiche strade del Centro Storico di Napoli e i suoi monumenti, con tappe golose tra le pizzerie più antiche. La guida è poi arricchita di notizie, segreti e indicazioni utili per imparare a riconoscere tutte le qualità della pietanza partenopea più conosciuta al mondo e i maestri pizzaioli depositari del metodo di lavorazione tradizionale."" -
La luna al traguardo del bosco
«La sera che ti ho vista, forse non ci credevo, era la prima volta. Giuro... ho pensato che da sempre per me tu ti fossi nascosta, non per timidezza, no! Non era ritrosia la tua né voglia di giocare, comunque ti negavi. Tornando sui miei passi la tua luce mi seguiva e mi accorsi allora che forse tu volessi significare al mio pensiero che il fatto di essere lì non al caso era dovuto ma a una ferma disposizione di un destino già scritto, a me ignoto. Nella notte che incalzava il mio rientro, reso sicuro dalla tua presenza, si fece più lento quasi che come un amante mi dolesse lasciarti anzitempo. Così rallentando il passo mi voltai per rimirarti ancora una volta, mi parve allora di scorgere un sorriso, un cenno di saluto, una speranza e tutto mi fu chiaro: eri tu... la mia musa danzante... la luna al traguardo del bosco». -
Mezzaluna a mezzogiorno
La storia della conquista della Sicilia e di una parte dell'Italia meridionale prima dell'anno Mille è descritta attraverso la vita, le avventure, le gesta, le sconfitte e gli amori di Omar, un ragazzo berbero di umili origini che si arruola nelle armate arabe. Quel giovane, cristiano in un mondo musulmano, diventa poi generale dell'esercito e una delle persone più influenti nell'amministrazione della colonia siciliana. Un secolo dopo, un suo discendente trova delle giare piene di documenti e le sottopone al geografo ibn Essa. Questi scopre che Omar è stato un importante condottiero che ha persino voluto espugnare Roma, fermato però presso le mura aureliane. Le vicende militari e la sete di potere fanno da sfondo all'incontro-scontro tra popoli diversi. -
L' eretico di Lugo. Libero pensatore
La vicenda narrata nel romanzo ricalca un fatto storico: l'esecuzione di Andrea Relencini, l'eroe eponimo del romanzo, sotto l'accusa di eresia. All'imputato è data più volte la possibilità di salvarsi facendo i nomi dei suoi compagni di fede, ma lui rifiuta con ostinazione, nonostante l'estenuazione psicologica dovuta al deperimento e alle torture, non volendo esporli al rischio dell'arresto e della condanna. studioso delle scritture e vicino al luteranesimo, Relencini vive a Lugo di Romagna con la sorella Laura ed esercita l'attività di falegname, con un certo apprezzamento da parte della corte ducale e da parte delle istituzioni cittadine (gli vengono commissionati il progetto e l'esecuzione della chiusa sul Senio). La sua vita in paese si divide tra il lavoro, che esercita con passione e scrupolo, la vita sociale delle osterie, dove lo raggiungono la maggior parte delle sue commissioni, e le frequentazioni clandestine incentrate sullo studio e sulla ricerca delle Sacre Scritture... -
Macchine, finestre, balconi, case
«Senza mai moralismi, lungi dal ricorrere a facili simbolismi, l’arte visionaria di Reali è un perenne invito, per chi lo vuol cogliere, a una riflessione critica sul presente e sulle ossessioni della vita contemporanea ... I mondi impossibili offerti dalle rappresentazioni di Reali sfidano l’osservatore e lo invitano a prendere parte a un gioco immaginativo fatto di trabocchetti percettivi, rebus e riflessioni continue. Un percorso che diviene divertente (nel senso del di-vertere, che ci fa cambiare direzione o prospettiva) mentre vieppiù si entra nella dinamica del gioco: perché, da sotto alla forma tragica e perturbante, può̀ anche emergere il sarcastico che v’è celato.rnMa, attenzione, il piacere che deriva dalla visione non è il fine perseguito ... Contemplare un’opera d’arte richiede impegno: solo in tal modo, attraverso la “semplice” attività della visione, avremo appreso molto sulla vita, su noi stessi, su chi ci circonda. Il gioco dell’arte è una cosa molto seria, e bisogna credervi.»rn - (Da Reali enigmi di Anna Li Vigni) -
Ad personam. Lorenzo Lotto, Nicolò Bonafede e la crocifissione di Monte San Giusto
Sebbene sulla Crocifissione di Monte San Giusto, il capolavoro indiscusso di Lorenzo Lotto, esista ormai una vastissima letteratura, alcuni interrogativi riguardo all'intento dell'opera e al suo messaggio recondito, così come alla data della sua esecuzione, al senso della anomala firma apposta dal Pittore, e infine all'influsso che la singolare personalità del Committente può aver esercitato sull'Artista, sono rimasti ancora irrisolti. Questo lavoro di Giulio Angelucci ci restituisce, sulla base di un'attenta ricostruzione storica, la vicenda dell'opera, scoprendone aspetti assolutamente inediti e formulando ipotesi che la illuminano di nuova luce. -
Scarfiotti. Dalla Fiat a Rossfeld
L'8 giugno 1968 la Porsche 909 guidata da Lodovico Scarfiotti esce di strada durante le prove del Premio delle Alpi, corsa in salita che si disputa a Rossfeld in Germania. In questo incidente Scarfiotti, che era stato il vincitore del Gran Premio d'Italia del 1966 per la Ferrari e che rimarrà, fino ad oggi, l'ultimo pilota italiano a vincere a Monza per la scuderia modenese, perde la vita. Al momento della sepoltura, sulla tomba di famiglia si legge il suo nome già scritto ma le date di nascita e di morte sono quelle del nonno che, all'inizio del secolo, aveva ricoperto il ruolo di primo presidente della più grande industria automobilistica italiana, la Fiat, e con il quale egli condivide il nome e ora anche il destino di una fine violenta e precoce. Il libro ripercorre gli eventi della vita personale e professionale di questi due uomini che hanno lasciato un segno tangibile nella storia industriale e sportiva italiana ma che ne sono stati, in qualche modo, estromessi. A fare da fulcro nella costruzione di questa saga familiare vi è Luigi Scarfiotti, deputato, industriale, gentleman driver, determinante anello di congiunzione tra le due generazioni. Una storia biografica nella quale passioni, affari, sport si intrecciano indissolubilmente attraverso un passaggio di secolo, due guerre mondiali, ripetute crisi economiche, il fascismo e il boom economico degli anni '60. -
Agricoltura per senza terra. Nuove prospettive sull'allevamento delle nostre api
In questi anni le api stanno subendo perdite devastanti e gli apiari si riducono drasticamente. Cosa c'è dietro questa scomparsa? E quanto pesa per tutta l'agricoltura, per la quale gli insetti impollinatori come le api sono un anello fondamentale? Per le sue implicazioni, infatti, l'apicoltura è vera agricoltura, anche se può essere esercitata da chi è senza terra. Intanto, tra informazione e disinformazione, nell'opinione pubblica stanno crescendo la sensibilità e la consapevolezza verso un problema che rischia di avere ripercussioni epocali. Allo stesso tempo, si affacciano anche nuove soluzioni, nuove prospettive che - viaggiando dalle pianure romene fino al Kosovo del dopoguerra, dai siti remoti in Slovenia e Svezia fino al cuore urbano di Parigi e Londra - l'autrice esplora, per capire meglio cosa si può fare in questo momento cruciale per le api, l'apicoltura e, più in generale, per l'intera comunità dei viventi. -
I dodici anni che cambiarono Roma. La vicenda dei Gracchi nella crisi della Repubblica
I dodici anni che danno il titolo a questo volume (133-121 a.C.) sono quelli in cui la Repubblica romana fu travolta dalle violenze seguite al tentativo dei Gracchi di riformare le istituzioni romane. Tiberio e Gaio Gracco, due rampolli della nobiltà sensibili alla questione sociale, cercarono di attuare una serie di emendamenti per mitigare le profonde diseguaglianze esistenti nelle campagne italiche e allargare la partecipazione politica ai ceti esclusi. Proposte come la riforma agraria, le leggi anticorruzione e l'allargamento della cittadinanza erano però fumo negli occhi per la classe senatoria tradizionale, che lottava invece per mantenere il privilegio di governare un impero in forte ascesa. Mattia Balbo ricostruisce, in forma chiara e intelligibile anche per i non specialisti, le implicazioni economiche, sociali e politiche che sono alla base dei singoli episodi, facendo luce su un periodo che non cessa di affascinare gli storici e che ha lasciato una grande eco nel nostro immaginario, come dimostrano la sopravvivenza del mito graccano durante la Rivoluzione francese e la sua vitalità nella cultura contemporanea, anch'essi da lui indagati nel presente saggio.