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Agenda della memoria 2021
L'agenda è un oggetto quotidiano che scandisce il ritmo delle nostre vite e le accompagna, conservando traccia di pensieri, impegni, incontri e ricordi. Da qui è nata l'idea di un'Agenda della Memoria: per inserire nella trama del nostro quotidiano il ricordo di coloro che, nell'Italia repubblicana, sono morti per mano dei terroristi, degli stragisti, di coloro che usavano la violenza per fare politica. Per incontrare le loro storie, piccole o grandi che siano, e ricordarli non come simboli, ma bambini, donne e uomini reali, di carne e di sangue, ai quali terribili ideologie, interessi o trame di potere hanno tolto il diritto di vivere. Impoverendo ognuno di noi e la nostra storia. L'Archivio Flamigni lavora da anni per raccogliere i documenti, conservare le memorie e valorizzare le fonti: l'Agenda della memoria è un nuovo tassello di questo impegno. -
Il lungo viaggio e le storie piccole. Scritti in onore di Sandra Puccini
La dimensione storica è connaturata all'antropologia culturale, e a quella italiana in particolare, la cui identità si è intrecciata con la storia delle aree minori, con la storiografia riflessiva, con la ""coscienza storiografica"""", con il dare voce ai subalterni. Allo stesso tempo, l'angolazione dei nostri studi, con i temi dell'alterità, della marginalità, della consapevolezza dell'appartenere a processi culturali, del dare rilevanza alle storie di vita, dell'indagare vari tipi di confini e viaggi, ci porta verso dimensioni inusuali della storia e della storiografia. Sandra Puccini, antropologa da anni impegnata nella ricerca stori - ca, è stata maestra nell'aprire spazi di indagine interdisciplinari, a rivelare origini e raccontare storie. A lei e alla sua opera è dedicato questo volume, come riconoscimento del suo contributo scientifico e in risposta all'ancora attuale bisogno di storia e storie."" -
La chiara emozione di sempre. Ventisei sequenze di parole, una novella breve e un romanzo in attesa
"Alessandro Sterpa adora tanto le parole, legge poesie, romanzi, articoli, saggi, libri, testi di canzoni, scritte sui muri, lettere, biglietti, messaggi nelle chat e post sui social. Ama mettere in sequenza parole per permettere ad altri di leggere poesie, romanzi, articoli, saggi, libri, testi di canzoni, lettere, biglietti, messaggi nelle chat e post sui social, ma non scritte sui muri. Adora tanto usare le parole anche quando parla della Costituzione alla radio, sui media, ai seminari, nei convegni e nelle aule dell'Università.""""" -
Visionario e realista. Idzi Radziszewski fondatore dell'Università Cattolica di Lublino
Alle soglie del nuovo centenario che si è aperto davanti all'Università Cattolica di Lublino di Giovanni Paolo II vogliamo consegnare ai nostri lettori una pubblicazione che parla della sua organizzazione e della straordinaria determinazione del primo Rettore Magnifico della Alma Mater di Lublino. Presentando la persona di don Idzi Radziszewski e la sua attività ci riferiamo ai condizionamenti politici, ma anche al contesto storico e sociale in cui ha dovuto prendere decisioni chiave e realizzarle. Molto importante è stata la prima formazione che il futuro Rettore Magnifico ha ricevuto in famiglia, come anche nelle successive istituzioni educative e scientifiche che ha frequentato. Seguendo le sorti dell'organizzazione e dell'attività iniziale dell'Università Cattolica di Lublino, ancora oggi può sembrare impossibile da realizzare l'idea sorta agli inizi del Novecento in condizioni molto sfavorevoli durante la formazione della nuova realtà della Repubblica Polacca sovrana e subito dopo la fine della tragica guerra, anticipata dalla rivoluzione in Russia. Però ciò che umanamente sembrava impossibile, alla fine ha avuto un risultato meraviglioso. -
Il Naviglione di Farnese. Dall'Età del Rame all'Età etrusco-arcaica
Il n. 20 della collana Quaderni del Sistema museale del Lago di Bolsena è il terzo volume pubblicato in questa serie dal Museo della preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese di Valentano. Il Naviglione di Farnese. Dall'Età del Rame all'Età etrusco-arcaica è frutto di un lavoro corale di ricerca che, sotto il coordinamento di Patrizia Petitti, Carlo Persiani e Fabio Rossi, ha coinvolto numerosi specialisti. Non deve stupire che il sito oggetto di questa pubblicazione sia posto al di fuori dei confini del Comune di Valentano. Questo per due motivi. Da una parte il Museo della preistoria, per sua stessa denominazione e missione, si pone come centro di riferimento per la preistoria di tutta la Tuscia. Inoltre, Farnese è uno dei comuni che risulta tra quelli fondatori del Sistema museale. L'incursione del Museo della preistoria di Valentano in territorio farnesano, pertanto, va letta non soltanto come legittima, ma come esempio di vera e propria buona pratica di natura sistemica. Ciascun museo del Sistema infatti, caratterizzato da una propria tematica e da una propria chiave di lettura legata alla disciplina della quale è espressione, oltre a svolgere la funzione di centro interpretativo in relazione alle emergenze patrimoniali di più immediata pertinenza, può e deve dare un proprio contributo alla lettura del territorio abbracciato dall'intera rete. Agli occhi di un non-addetto-ai-lavori, di un lettore cioè che può soltanto in parte comprendere ed apprezzare lo sforzo analitico e il rigore interpretativo riversati nella scrittura dei contributi che costituiscono il presente lavoro, il Quaderno 20 ha un suo specifico fascino. Fascino legato all'idea di scavo, e all'immaginario che questa pratica è in grado di attivare, di solleticare. Lo scavo inaugurale di cui fu protagonista Rittatore Vonwiller, a cui si deve l'individuazione della Necropoli del Naviglione sul finire degli anni Sessanta del Novecento. Quelli realizzati un ventennio dopo, con la ripresa dell'interesse nei confronti del sito. Quello che i curatori hanno promosso tra le carte ed i documenti prodotti in vari decenni di studi, di relazioni, di documenti prodotti dalle competenti autorità preposte alla conoscenza ed alla tutela del patrimonio archeologico. Rimane il rammarico, questo sì, per l'interruzione - dopo il 1997 - degli scavi, interruzione dovuta al taglio, operato a livello centrale, dei fondi necessari a questo tipo di impresa. Nonché per il danno apportato al sito dagli scavi clandestini. Ma tutto ciò non può far perdere di vista il grande merito che va attribuito a questa pubblicazione, quello di operare un primo importante passo verso la pubblica restituzione delle conoscenze circa questo importante capitolo della storia e dell'archeologia del paesaggio del Sistema museale del Lago di Bolsena. -
La comunicazione politica nella società emotiva
L'emozione - intesa sia come espressione di desiderio e piacere sia come feeling relazionale - è diventata la chiave semantica e simbolica attraverso la quale interpretare il mondo e in esso agire in senso relazionale. La dimensione del politico non può che essere ""travolta"""" dall'onda emotiva che domina il quotidiano e l'ordinario degli individui, proprio perché è dalle emozioni che scaturisce l'agire individuale e sociale coinvolgendo tanto lo spazio privato quanto quello pubblico. L'intento di questo lavoro è quello di articolare una teoria dell'emotività sociale come chiave di lettura per ridefinire pratiche e relazioni sociali, individuando nuove formule e nuovi strumenti della politica per comunicare e interagire, per """"essere"""" nelle mutevoli declinazioni emozionali del presente."" -
Eastern European history review. Annually?historical?journal (2020). Vol. 3: Sobieski family. History, Culture and Society. Insights between Rome, Warsaw and Europe, The.
he new issue of Eastern European History Review brings together the scientific research products presented at the international conference held in Warsaw in October (18-19) 2019, focusing on The Sobieski Family: history, culture and society. Insights between Rome, Warsaw and Europe. This issue of Eastern European History Review bears the same title of the conference. This seems in fact the most appropriate choice for a volume addressing the most significant moments and phases of the long, and at times peculiar, history of the Sobieski family approached from interdisciplinary and multidisciplinary perspectives - history, literature, and art history, among the others -. Along the lines dear to their research, the authors of the essays examined aspects and moments linked to the many members of the Polish royal family, always careful to contextualise their stories within the complex cultural and geopolitical dynamics of their time, and without neglecting to deal with more ""private"""" themes but not devoid of scientific interest."" -
Una nuova Santa Rosa. Il recupero del culto tra Quattro e Cinquecento
Il volume percorre, con il contributo di numerosi studiosi, gli sviluppi che segnarono la storia del monastero di Santa Rosa e della città e territorio di Viterbo nei primi secoli dell'età moderna. È diviso in tre parti. La prima si concentra sul tema dei processi di canonizzazione quattrocenteschi, partendo da quello avviato nel 1457 per la canonizzazione di Rosa (saggi di Agostino Paravicini Bagliani, Gábor Klaniczay, Letizia Pellegrini e Alfredo Cento). La seconda verte sulla storia sociale e artistica di Viterbo nel medesimo secolo (saggi di Anna Esposito, Elena e Marco Espositi e Massimo Giuseppe Bonelli). La terza passa al Cinquecento, prendendo lo spunto dalla processione istituita in Viterbo per la festa di santa Rosa nel 1512 (saggi di Ottavia Niccoli e Letizia Pellegrini). Lungo l'intero volume Attilio Bartoli Langeli, Eleonora Rava, che è anche la curatrice del volume, e Filippo Sedda illustrano le fonti specifiche per la storia del monastero rosiano nei due secoli. -
Le avventure di Quinas-Una casa per Quinas
Ciao amici! Mi chiamo Quinas e sono un cucciolo di cane di soli quattro mesi... Lo so che sono piccolo, ma vi assicuro che la mia vita è piena di avventure. E voi? Perché non venite a viverle insieme a me in questo meraviglioso viaggio tra i miei racconti? Età di lettura: da 4 anni. -
Pipistrelli e gabbiani. Diario di un lockdown
Due donne. Due epoche. Una nel nostro presente in cui un'intera popolazione in Italia, ancora incredula, si trova a vivere un'inedita vita, quella dell'inizio della pandemia da Covid-19; l'altra, traslata in un futuro lontano di trent'anni, in cui sembrano cambiate molte cose nell'immutabilità di altre. Un breve racconto sotto forma di Diario narra di atmosfere tutte occidentali, di sentimenti e valori messi in crisi da un ignoto nemico, talmente invisibile da sottovalutare la gravità degli eventi. Sarà però la natura circostante a far riflettere, a rimandare l'attenzione a valori perduti forieri di nuove sorti magnifiche e progressive. Un racconto armonizzato e arricchito da narrazioni sotto forma di illustrazioni, in bianco e nero o a colori, che compongono un variegato arazzo in cui si amalgama fantasia artistica e immaginazione personale nell'elaborazione degli eventi tragici. -
Le emozioni e le organizzazioni
Le emozioni e le organizzazioni argomenta come, ancora oggi, il portato emotivo degli esseri umani sia praticamente ignorato dalle organizzazioni ed in genere dal mondo del lavoro. Il testo delinea, in un percorso storico organizzativo, la ricerca delle emozioni e della loro consapevole o meno rimozione. I capitoli sottolineano quanto sia necessario prendere in considerazione le emozioni in ottica inclusiva e non manipolatoria. L'obiettivo del lavoro è ribadire il ruolo fondamentale della dimensione emotiva nel benessere dei lavoratori, affinché si raggiunga una reale sostenibilità sociale. -
Chiesa di San Paolo Apostolo (1796-2021) Tor Tre Ponti
(At. 28,15 - I fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Paolo, al vederli, rese grazia a Dio e prese coraggio). (Actus Apostolorum 28,15 - Et inde cum audissent de nobis fratres, accurrerunt nobis usque ad Appii Forum et Tres Tabernas. Quos cum vidisset Paulus, gratias agens Deo, accepit fiduciam). -
Francisco Hombrados Malo (secolo XVIII). Un uomo per tutte le stagioni
Lo sfondo di questa storia è il Mediterraneo, e una corona di territori che vi si affacciano, nell'ultimo scorcio dell'Ancien Régime. A segnarlo è una palpabile tensione fra statualità protese nello sforzo di irrobustire i propri spazi, consapevoli al tempo stesso di non controllare appieno le conseguenze delle loro politiche di potenza; affollate di istituti vecchi e nuovi, collocati fra le pieghe di una complessità normativa opaca, ipertrofica e perciò stesso ambigua, porosa ed elastica. In questo contesto si collocano figure equivoche, financo imbarazzanti, e che finiscono per perseguire una politica di promozione del commercio attivo in forme avventurose e palesemente illegali. Don Francisco Hombrados Malo è sicuramente una di queste. Personaggio stravagante, apparentemente estraneo alle grammatiche istituzionali e sovente in marcata opposizione al dettato della norma, ma al tempo stesso organico a una fase in cui le monarchie - le monarchie borboniche - provano a ritagliarsi spazi esclusivi e gerarchicamente disposti, pur senza riuscire a giocare fino in fondo ognuna la propria partita, né vincere la propria scommessa. Inserito nei ranghi militari prima in Spagna e poi a Napoli; ripetutamente accusato di reati commessi come ufficiale dell'esercito; nominato console della «nazione» napoletana a Marsiglia; coinvolto nel traffico delle false patenti napoletane vendute ai Genovesi per assicurare i collegamenti fra la Francia e il Levante; principale protagonista - e antagonista - dell'affaire des bleds. Spregiudicato e ardito: in grado, al tempo stesso, di fronteggiare accuse e affrontare scandali con il piglio di chi rivendica diritti, e poco o nulla ha di cui scusarsi o pentirsi. In grado di beneficiare di privilegi e sorprendenti trattamenti di favore, e di volgere a suo vantaggio ogni criticità. Un uomo tanto abile e agile da passare dall'esercito alla diplomazia, alle aule dei tribunali, alla «repubblica delle lettere»; e di muoversi con altrettanta fluidità fra le varie sponde del lago borbonico. -
Il cinema di Franco Battiato. Un mezzo di conoscenza
"Mi è capitato di leggere recensioni di gente che ha colto lo spirito delle mie opere. Ritengo che il saggio qui proposto abbia con rigore ed estrema attenzione sviscerato le dinamiche inerenti alle mie scelte autoriali. Lo considero un lavoro completo e prezioso che in maniera esaustiva omaggia il mio cinema."""" (Franco Battiato)" -
Entrate, uscite e memorie. Il registro di Bartolomeo da Orte, 1369-1403
"...Non mi ha quindi affatto sorpreso che Zuppante, abituato a nutrirsi come si usa dire delle midolla di leone, abbia scovato nelle """"varie"""" dell'Archivio Storico Comunale di Orte il registro contabile manoscritto, inedito, di Bartolomeo magistri Petri Johannis Francisci che visse - non poco, per la sua epoca - settantotto anni circa, fra il 1327 e più o meno il 1405. Dovremmo chiamarlo ser in quanto era con certezza notaio, notai erano il padre Pietro e il fratello Angelo, notarile per quanto non particolarmente elegante la sua grafìa. Il suo registro ce lo mostra proprietario di beni immobili, imprenditore, mercante, banchiere o comunque gestore di denaro e abile nelle manovre finanziarie, amministratore ed economo; e il fatto che per tre anni, dal 1370 al 1372, fosse anche appunto economo della Confraternita dei Raccomandati di Santa Maria getta uno sprazzo di luce anche sul suo ruolo sociale, sul suo impegno civico e sulla sua vita religiosa comunitaria; ebbe occasionalmente anche un ruolo nelle magistrature comunali ortane e proprio in un anno poco tranquillo, il 1367, l'anno nel quale papa Urbano V provò a rientrare da Avignone a Roma e in relazione al suo passaggio per Viterbo si verificò nel settembre una specie di tumulto popolare, la """"rivolta di Piano Scarano"""", le conseguenze della quale comportarono anche il coinvolgimento di oltre cinquecento armati ortani (parecchi, per la popolazione urbana del tempo)."""" (Dall'introduzione di Franco Cardini)" -
Scritti minori. Saggi di storia sobiesciana
Il volume presenta alcuni temi storiografici legati all'età sobiesciana che Gaetano Platania ha già affrontato in passato e che vengono, qui, riproposti alla luce di inedite ricerche e secondo nuove prospettive di analisi. Attraverso la lettura di testi a stampa coevi e lo spoglio di documenti manoscritti, con un attenzione specifica a quelli conservati nei depositi vaticani - le nunziature di Vienna, Madrid, Lisbona e Varsavia - e romani - il Diario di Carlo Cartari conservato dall'Archivio di Stato di Roma e gli Avvisi Marescotti consultabili presso la Biblioteca Nazionali di Roma -, l'autore restituisce un quadro esatto e appassionato delle complesse vicende che videro la Rzeczpospolita di Jan III Sobieski protagonista in Europa contro gli infedeli turchi. Un excursus storico che dalla liberazione di Vienna [1683] sotto l'attenta regia di Innocenzo XI Odescalchi, giunge fino alla pace di Carlowitz del 1699: al centro troviamo approfondimenti e nuovi spunti di riflessione relativi alla lega santa del 1684 estesa a Venezia, le campagne fallimentari in Moldavia di Sobieski, la sua morte avvenuta nel 1696 e, infine, la convulsa corsa al trono polacco con l'elezione a successore del defensor fidei del sassone Augusto II Wettin. -
Il cancelliere
Un uomo, un vecchio cancelliere, si avvia lentamente verso il portone del Tribunale. Ha perso da poco la figlia. Dopo che lei, per la seconda volta, era scappata da casa, era andato a riprenderla, di notte, in una caserma di carabinieri, nella capitale. Ma l'auto, durante il viaggio di ritorno, era precipitata da un ponticello. E la ragazza era morta. L'uomo, a breve, dovrà pendere parte, come cancelliere, a un processo in Corte d'assise. Un ragazzo, un tossicodipendente, è stato ucciso a coltellate. Ma, accanto a questo processo, ne inizierà un altro: quello che l'uomo, nel chiuso della sua coscienza, intenterà contro se stesso. La figlia, quella notte, voleva tornare a casa o, invece, continuare a fuggire? Lui, andando a riprenderla, in che misura aveva inciso sul suo destino? Fino a che punto, un padre, può coartare la volontà di una figlia? Ed ecco che, ad aiutarlo a rispondere a queste domande, compare in scena una donna: è giovane, aggressiva, procace, con un largo sorriso ""stampato"""" sui denti bianchissimi. E' la sorella di due degli imputati; ma, soprattutto, sembra possedere, per una serie di coincidenze, se non la verità su sua figlia, gli elementi e gli indizi che potranno portarlo a scoprirla. Agli occhi dell'uomo, finisce così per apparire, a sorpresa, una doppia vita, sconvolgente e insospettata, della figlia. E la sentenza che emetterà contro se stesso sarà, alla fine, tragica e definitiva."" -
Varianti
...i capelli arruffati dal vento e la bocca spalancata erano ben diversi dall'ordine con cui si presentava a lezione ogni giorno... ...scivolava tra le fila di arbusti ingrigiti come un'ombra liquida. Le tenebre lo avvolgevano, ma non ne era spaventato. Dopo un tempo indefinibile, gli alberi iniziarono a diradarsi, lasciando spazio a un sempre più crescente buio, finché questo non fu l'unica cosa a circondarlo... -
Mostri e misteri in Età Moderna
Mostri e misteri in Età Moderna è una raccolta di contributi elaborati da docenti e ricercatori del dipartimento Disucom dell'Università degli Studi della Tuscia al termine di un seminario accademico teso a riflettere sul tema ripreso nel titolo di questa pubblicazione. -
Agenda della memoria 2022
L'agenda è un oggetto quotidiano che scandisce il ritmo delle nostre vite e le accompagna, conservando traccia di pensieri, impegni, incontri e ricordi. Da qui è nata l'idea di un'Agenda della Memoria: per inserire nella trama del nostro quotidiano il ricordo di coloro che, nell'Italia repubblicana, sono morti per mano dei terroristi, degli stragisti, di coloro che usavano la violenza per fare politica. Per incontrare le loro storie, piccole o grandi che siano, e ricordarli non come simboli, ma bambini, donne e uomini reali, di carne e di sangue, ai quali terribili ideologie, interessi o trame di potere hanno tolto il diritto di vivere. Impoverendo ognuno di noi e la nostra storia.