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Biochimica umana
Caro Lettore, è con profonda umiltà da un lato, per il timore di come un nuovo tentativo culturale scientifico possa essere accolto, e dall’altro con un certo entusiasmo e forse anche orgoglio, quello di vedere ormai in vita un’opera che vorrebbe avere molti spunti di novità, che mi accingo a presentarti questo volume. E diciamo anche con la grande parola, quella cui tutti aspiriamo quando scriviamo ed operiamo in quasi tutti i settori culturali, cioè quella di essere originali, che è la caratteristica alla base del processo della ricerca scientifica, dove cioè la cultura viene rielaborata con l’aiuto di nuovi dati, risultati, o pensieri (teorie, opinioni, etc.). Nonostante questo doppio feeling ci siamo – come si vede – avventurati a fare un’opera quasi completamente nuova (con l’eccezione di un precedente di rilievo, che è il volume di Marcello Caldarera-Biochimica sistematica umana), nuova non solo per il suo contenuto intrinseco, ma anche perché ardisce proporsi, anche e con particolare riguardo, alla didattica universitaria. La didattica universitaria ed il suo periodo temporale, sono infatti, il luogo ed il momento di maggiore attenzione e di maggior apprendimento culturale per l’uomo o la donna che intraprendono il percorso formativo della propria attività. E il periodo coincide con la plasticità neuronale, e le reti neurali che ne derivano, nel quale si producono i maggiori e migliori effetti per l’incremento, non solo delle informazioni stabilizzantesi nella mente di ognuno di noi, ma soprattutto per la capacità di elaborazioni successive a queste informazioni, che si creano nelle cellule e nelle reti di connessioni nervose che costituiscono proprio le basi strutturo-funzionali per la possibilità di creare nuove conoscenze, nuovi algoritmi mentali che sono poi essenziali per il crescere della cultura, dell’inventiva ai fini di nuova conoscenza e della abilità a produrre ricerca scientifica. È proprio questa una delle maggiori finalità cui vuole mirare questo libro, concepito quindi non solo per fornire elementi di conoscenza, ma anche per stimolare l’incremento di conoscenza, attraverso i collegamenti più ampi e più diversificati nei loro punti di origine. Noi riteniamo che la multidisciplinarietà è importante in qualunque settore della conoscenza, perché proprio da saperi diversi e differenziati è più facile che poi la mente abbia e trovi spazi di manovra –per così dire- per produrre nuovo sapere; in altre parole, è essenzialmente così che si perviene all’interdisciplinarietà che, anche in un sistema di saperi specializzato come quello della Biomedicina, riesce a produrre una marcia in più per l’aumento e la ideazione di nuove scoperte, e forse anche di nuove invenzioni. Noi riteniamo che ancora oggi rispetto al punto di partenza di 40 anni fa, quando negli anni ’70 proposi di scrivere un libro/trattato di Biochimica Umana, essendo stato tra i pochissimi promotori dell’inserimento di questa disciplina negli ordinamenti didattici della Facoltà di Medicina in Italia, si può dire che questa disciplina sia multidisciplinare e quindi si abbeveri alla cultura e competenza non solo di Biochimici nel senso stretto del termine, ma anche e soprattutto di operatori culturali di altre branche del sapere... -
Pillole per l'anima. Modello c.r.o.i. nella relazione sanitaria
Il lettore che desideri un libro nel quale leggersi, esprime la volontà di una riflessione verso sé stesso e verso l’altro, per accrescere le sue prospettive, aprire la mente a nuove possibilità affinché possa aiutare i pazienti nella gestione della loro cronicità verso il loro benessere, sarà sicuramente soddisfatto immergendosi in questa opera psicologica, e non solo, nella quale si sono impegnate le autrici Ercoli e Mercadante. Il vantaggio che deriva dalla lettura è infatti l’arricchimento del proprio essere in primis, dal quale poi si giunge all’atto del fare più consapevole nelle relazioni umane, in ambito sanitario. Le autrici invitano a focalizzarsi sulle relazioni di comprensione e di cura del malato, come accade a ogni operatore sanitario “professionalmente umano” prestando una particolare attenzione alla dimensione dell’“essere” della persona, sia del paziente affetto da cronicità, sia quella degli operatori sanitari. Lo scopo della cura è la costruzione condivisa, tra l’operatore sanitario e il malato, di un percorso che volge al benessere del paziente attraverso una relazione olistica, centrata sulla persona nella cura della malattia. Quest’ottica si traduce in un testo chiaro, semplice ma denso di contenuti e di suggerimenti operativi arricchito da tabelle chiare e incisive. Tra queste si sottolineano come esempi la “Tabella di sintesi delle reazioni emotive” o quelle riguardanti “base dello sviluppo nel contesto socio-familiare” in cui si radica la struttura della persona. Con questi esempi e schematizzazioni è più semplice comprendere i presupposti e le proposte di relazione considerando aspetti inscindibili della persona, la quale è caratterizzata da diverse dimensioni, quali cognitiva, emotiva e relazionale, rese uniche dagli stati di consapevolezza individuali. Diviene quindi chiara la proposta delle autrici di “interventi olistici” nella situazione di malattia cronica, che coinvolge la persona nella sua interezza: chiarezza ancora più preziosa poiché i destinatari sono operatori della salute che fondano gli interventi sulla “parola” e la “presenza attiva” di fronte al malato e ai suoi familiari. Nel testo, infatti, troviamo la dimostrazione di processi relazionali schematizzati, come la capacità di induzione a una risposta compiacente nell’aderenza terapeutica o le origini del linguaggio metaforico e del linguaggio tecnico attraverso l’utilizzo di parole simbolo-metaforiche che sono consigliabili per l’alto impatto espositivo e formativo. Le autrici illustrano le abilità che l’operatore sanitario deve, nel vero senso di obbligo professionale, acquisire per una finalità di efficacia di un rapporto accogliente, propositivo, creativo e di cura alla persona, la quale porta nella sua richiesta di aiuto la sua malattia, dalla diagnosi all’evoluzione clinica, ma anche il desiderio di affrontarla. È necessario sottolineare l’originalità della proposta di utilizzare la metafora per un cambiamento su base cognitiva-emotiva. La proposta dell’uso di metafore, se è frequente nello stretto ambito psicologico clinico e psicoterapeutico, è senza dubbio coraggioso e originale nell’ambito delle malattie che si manifestano con sintomi prevalentemente somatici. Attraverso le metafore si può arrivare, come suggeriscono le Autrici, ad una cura psichica, o delle emozioni se non dell’anima, come direbbero alcune correnti di pensiero psicologico-umanistico-esistenziale, che completa quella più prettamente biologica e che rende la relazione con... -
Sport events. La prospettiva degli stakeholders
Sport EventsLa prospettiva degli stakeholders -
Ansia stress e scrittura
Presentazione Con vero piacere l’Università “Pegaso” saluta la pubblicazione di questo importante volume, frutto di una approfondita ricerca pluriennale che hanno compiuto i due Autori, il prof. Gennaro Mazza e la dott.ssa Giovanna Cerotto Mazza con vero rigore scientifico e grande capacità professionale. L’argomento dei rapporti tra stress e scrittura, sull’influenza della condizione psicologica ed il segno grafico della stessa persona, credo sia davvero rilevante sia a livello di comprensione ed argomenta-zione di scienza, sia sul piano concreto della pratica forense. Di ciò è giustamente compiaciuto il nostro Ateneo che ha dato l’occasione agli Autori, suoi illustri docenti, di poter esprimere con pienezza il loro talento in un apporto di ricerca di forte rilievo, contribuendo con ciò stesso a realizzare la duplice missione dell’Università che alla didattica innovativa e tutta ancora da scoprire della telematica unisce l’impegno di ricerca anche su temi fino ad ora forse trascurati, ma sicuramente importanti non solo per l’individuo, ma per la stessa società. -
Infezioni trasmissibili sessualmente
Le infezioni trasmissibili sessualmente (ITS) costituiscono uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo, sia nei Paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le ITS hanno una incidenza annua di 340 milioni di casi nei soggetti appartenenti alla fascia di età 15-49 anni. Oggi si conoscono circa trenta ITS diverse, provocate da oltre venti diversi microrganismi. Questo “vademecum” si propone l’obiettivo di migliorare la capacità di diagnosticare precocemente e curare non solo le principali ITS come le infezioni da Chlamydia trachomatis, da Trichomonas vaginalis, da Neisseria gonorrhoeae, da Treponema pallidum, ma anche le più rare infezioni genitali virali, quali quelle provocate da Herpes simplex, virus di tipo 1 e 2, e soprattutto quelle da Human papillomavirus (HPV). Vengono inoltre prese in considerazione tra le ITS anche malattie non così frequentemente considerate fino ad alcuni anni fa, come acariasi e ftiriasi che, in seguito alla maggiore mobilità delle popolazioni del globo, hanno presentato un netto incremento. La messa a punto di linee guida per la diagnosi precoce e la terapia delle principali ITS, prodotte sulla base delle più recenti pubblicazioni scientifiche su ciascuna patologia sessuale e la facilità di consultazione associata alle note di educazione sanitaria conferiscono al volume una funzione eminentemente pratica. La proposta, in soggetti a rischio, dell’offerta attiva per malattie come epatite B, epatite C e AIDS, a volte non considerate come malattie propriamente sessuali, aiuta il medico ad inquadrare il paziente con ITS in maniera olistica. Vengono anche elencati alcuni materiali necessari per allestire un Ambulatorio di ITS di ausilio per il giovane specialista. Utili le scale di valutazione per indagare su eventuali sospetti di abuso su minori affetti da ITS. -
Tutta un'altra vita nella sanità. Il ben-essere degli operatori sanitari
Questo libro nasce dall’idea di fornire uno spazio di riflessione a chi ogni giorno si trova ad affrontare, nei contesti organizzativi sanitari, situazioni complesse che hanno un forte impatto emozionale sulle persone che rivestono un ruolo socio-sanitario. Di conseguenza, pur rimanendo attenti all’importanza che ha il paziente nella relazione che cura, l’attenzione si è spostata dalla persona affetta da malattia, all’operatore sanitario, comprendendo profondamente che, se quest’ultimo vuole essere efficace con il suo paziente e vivere al meglio l’organizzazione per cui lavora, con tutte le sfide che propone, ha bisogno di prendersi cura del proprio ben-Essere attraverso la conoscenza di se stesso e dei suoi meccanismi adattivi. Si parla molto di prevenzione allo stress e al burnout ma nessuno ha mai dato spazio ai “perché” e ai “come” si possa fare per permettere agli operatori sanitari di alleggerire il carico che quotidianamente, puntualmente, affrontano. Gli autori, dopo una serie di riflessioni, sono arrivati alla conclusione che sono le stesse persone a scegliere di stare bene o male, a prendersi cura di sé non delegando ad altri, o magari alla stessa organizzazione, la responsabilità del proprio ben-Essere. Per raggiungere questo traguardo, gli autori segnalano una serie di strumenti, per facilitare gli operatori sanitari a trovare una strada che li porti a stare bene con se stessi, con gli altri, sia sul piano personale che professionale.INDICERingraziamentiPresentazionePrefazioneIntroduzione1. Antefatto2. Fuori dal camice3. Crescita personale, una scelta4. Il vissuto emozionale nelle relazioni di cura5. “Esserci” all’interno delle organizzazioni sanitarie6. Gli strumenti per “esserci”Conclusioni -
Occhio al piatto! Un viaggio illustrato nella dieta mediterranea
Appunti di un viaggio “La vita, a qualsiasi forma appartenga, ha bisogno di nutrimento: solo l’uomo ha saputo fare dell’alimentazione, da solo bisogno fisiologico, un’arte che caratterizza i diversi popoli e razze, espressione della cultura, delle tradizioni e dell’ambiente in cui la vita scorre”. Felice D’Onofrio Professore Emerito di Medicina Interna della SUN, Maestro e Mentore Dario Giugliano è Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Coordinatore del Dottorato di Ricerca di Medicina Traslazionale, presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. Per i suoi meriti scientifici e letterari gli è stato conferito il grado di Commendatore di Merito dell’Ordine Cavalleresco di San Giorgio d’Antiochia e delle Crociate. Katherine Esposito è Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. Con il decreto Presidenziale n° 4 dell’8 gennaio 2015, a firma del Governatore della Regione Campania, alla professoressa Katherine Esposito, quale esperta mondiale di Dieta Mediterranea, è stato affidato il compito di coordinare il comitato scientifico dei documenti e dei contenuti relativi al tema della “Dieta Mediterranea” ed inerenti alla partecipazione della Regione Campania all’Expo 2015. A presentazioni finite, per ritrovare l’armonia tra l’uomo ed il suo ambiente mediterraneo, riscopriamo il piacere di stare a tavola con gli Antichi. I quali erano uomini e donne, mossi da sentimenti, non solo produttori di ceramiche ed utensili, scultori e decoratori, costruttori di capanne e di monumenti e di città, e poi morti e sepolti con i loro corredi per la gioia degli archeologi. “Il nostro mare ed il pane nostro si cercano e si perdono l’un l’altro. Il cibo, in primo luogo il pane, diventa uno slogan essenziale: lo ritroviamo nella preghiera e nella rivendicazione”. Illuminante. Questa la definizione per definire il nostro incontro con Gary Taubes, il cui articolo apparso sulla rivista Science (30 Marzo 2001) ci è servito da solco per delimitare i margini di una ferita lunga 50 anni e centinaia di milioni di dollari al vento. Tanto ci è voluto per sfatare un mito che ha tenuto banco in America per così lunghi anni: la dieta a basso tenore di grassi non fa vivere più a lungo. Ancel Keys è stato uno degli artefici, suo malgrado, di questa guerra al grasso, mettendo al bando i grassi saturi come una causa principale della malattia coronarica (così lo ricorda la giornalista nel suo elogio funebre del 2004). Paradossalmente la Dieta Mediterranea, che vede in Ancel Keys il suo padre fondatore, non è una dieta a basso tenore di grassi, la si potrebbe ragionevolmente considerare una dieta a contenuto medio-alto di grassi salutari, come l’olio d’oliva. La confusione, si sa, è dura a morire, specialmente in campo nutrizionale dove diversi interessi, non solo medici, entrano in gioco. Più grandi sono gli interessi, maggiore sarà la confusione. Ringraziamo tutti quelli che hanno voluto mettere la faccia ed il loro pensiero sulla Dieta Mediterranea; abbiamo cercato e fortunatamente trovato molte facce di persone che, direttamente o indirettamente, sono stati protagonisti del movimento culturale, a volte... -
Istologia atlante
L'Atlante di Istologia, giunto alla settima edizione a testimonianza del successo dell'idea su cui è stato realizzato, risponde all'esigenza di fornire agli studenti un complemento ai corsi universitari di Istologia ed una chiave di lettura utile ad affrontare l'analisi dei preparati microscopici dei tessuti normali e l'identificazione degli elementi salienti per il loro riconoscimento. Per questa nuova edizione abbiamo inteso dare nuovi contenuti all'opera, che adesso si presenta con didascalie più estese ed esaurienti a commento delle fotografie e degli schemi. Ciò è stato fatto per venire incontro alle richieste pervenute dagli studenti di poter approfondire le informazioni relative alle immagini microscopiche per una più efficace integrazione con le lezioni teoriche di Istologia, come pure con i contenuti di altre discipline quali l'Anatomia microscopica e la Fisiologia. La descrizione di ogni preparato fa menzione del tessuto e dell'organo a cui l'immagine si riferisce fornendo, ove appropriate, anche le essenziali correlazioni morfo-funzionali. Infine, alcune delle immagini delle edizioni precedenti, in particolare quelle inerenti lo sviluppo dei denti ed i tessuti dentari, sono state migliorate qualitativamente. -
Farmaci, integratori e... doping nell'attività sportiva per disabili
Farmaci, Integratori e … Doping nell’attività sportiva per disabili -
L' insostenibile appropriatezza dell'inutle in diagnostica per immagini
Ho sempre voluto fare il medico, mio padre, i miei nonni lo erano. Mio padre era un medico generico e aveva lo studio in casa. Sin da piccolo mi nascondevo nella stanza accanto allo studio medico ed ascoltavo i discorsi dei pazienti, le domande a loro rivolte ed immaginavo come venivano visitati. Intorno ai 12-13 anni a volte assistevo ai discorsi di un amico di famiglia che chiedeva consigli su come curare il proprio male, come se si trattasse di una conversazione salottiera in cui la mia presenza era accettata. Ero affascinato dalle parole di mio padre che chiedeva al paziente quali erano i sintomi accusati, da quanto tempo si verificavano, quali malattie aveva avuto in passato, come era il tipo di dolore, la sede, in quali situazioni o momenti della giornata si presentava, se il disturbo era in relazione ai pasti e tante altre domande. Poi chiedeva di recarsi con lui nello studio per poterlo visitare. Naturalmente a questo punto dovevo allontanarmi! La passione per la medicina è sempre stata viva in me e dopo il liceo mi iscrissi alla Facoltà, senza neanche avere un minimo dubbio. Era il 1965 e mi iscrissi alla Università di Bari che era considerata un’ottima scuola di medicina e poi era non distante da Taranto, la città in cui sono nato e dove vivevano i miei. In facoltà nei primi anni studiavo la patologia medica e non posso mai dimenticare che mio nonno materno, Professore Universitario di Chirurgia a Napoli, che da pensionato viveva con noi a Taranto e aveva se ricordo bene 83 anni, mi aiutava nello studio e mi descriveva con naturalezza le varie patologie e mi faceva comprendere come la semeiotica medica e chirurgica consentisse di avvicinarsi alla diagnosi.Ebbene sì, la semeiotica, cioè la disciplina che studia i sintomi e i segni clinici, branca della medicina il cui oggetto di studio sono i sintomi soggettivi e i segni di malattia e di come entrambi debbano essere integrati, era ed è ancor oggi la base della medicina, fondamentale per giungere ad ipotesi diagnostiche da validare eventualmente in un secondo momento con indagini strumentali. Dopo la laurea e la specializzazione in Radiologia sono rimasto in campo universitario sino a diventare Professore Ordinario e pertanto mi sono dedicato all’insegnamento. I miei specializzandi sanno che ho sempre sostenuto che la cosa più importante è considerarsi non “produttori di immagini”, come generalmente considerati da altri colleghi, ma essenzialmente Radiologi Clinici. L’argomento di questo breve libretto che non ha valore scientifico rappresenta la volontà di far conoscere ai lettori di qualsiasi preparazione culturale una questione che mi sta molto a cuore, ovvero il fatto che oggi circa un esame radiologico su tre è inutile. Il perché di questa affermazione deriva dal fatto che in Italia i medici delegano all’imaging radiologico lo studio del paziente ed il riconoscimento della patologia. In poche parole viene demandato al radiologo la possibilità di formulare la diagnosi. Quali sono le basi di questo comportamento? La radiologia o meglio la Diagnostica per... -
Importance of sport activity for disabled people
“Special Medical Pedagogy: Didactics, Sport and Disability”Editorial Series directed by Prof. Domenico Tafuri -
Medicina di emergenza-urgenza. Con aggiornamento online
Ha ancora senso proporre un testo cartaceo che abbracci molti argomenti, quando la rete, ormai facilmente accessibile con strumenti a rapida connettività, offre in pochi secondi ciò che uno cerca, soprattutto in ambito medico? È la domanda che ci siamo fatti quando abbiamo ricevuto la proposta di essere gli Editor di un testo di Medicina di Emergenza-Urgenza.rnCosì abbiamo lasciato cadere la prima richiesta e anche una seconda da parte del dott. Guido Gnocchi, Editore e proprietario della Edizioni Idelson Gnocchi 1908.rnAlla terza richiesta ci siamo ritrovati e ci siamo detti: se un Editore di così provata esperienza insiste, un motivo ci dovrà pur essere, e noi possiamo rispondere a un patto: avere la libertà intellettuale di poter percorrere una strada originale o quantomeno con degli elementi di originalità. Abbiamo provato a riflettere sulla possibilità di mettere insieme il mondo del cartaceo con quello del web, della rete. Poi abbiamo cercato di capire cosa ne pensassero i giovani, gli Specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza; non solo, ma abbiamo sentito anche molti autorevoli Colleghi. Infine abbiamo raccolto attorno a noi un gruppo di Colleghi/amici che ci aiutassero, con i rispettivi collaboratori, a progettare e scrivere i capitoli del testo. In conclusione proponemmo all’Editore un testo che trovasse nella sua strutturazione, oltre che negli argomenti trattati, la ragione della sua esistenza e della sua durata nel tempo. Il testo comprende una parte cartacea e una multimediale.rnIl testo cartaceo si compone di un capitolo introduttivo dedicato all’evidence based medicine (EBM) e di 21 sezioni, la prima delle quali comprende i sintomi di presentazione. Nelle sezioni, dalla seconda alla quattordicesima sono trattate le patologie, nella quindicesima le grandi emergenze e nella sedicesima le patologie ad indirizzo specialistico. Seguono tre sezioni particolari dedicate all’analgesia e alla sedazione, alla medicina legale e alla violenza di genere. Chiudono il testo scritto la sezione dedicata ai farmaci dell’urgenza e alla terapia antibiotica. Molti capitoli sono stati redatti secondo i principi dell’EBM. In tutti i capitoli, al fine di attirare l’attenzione del Lettore, sono state inserite con un accorgimento grafico (il taccuino) delle note o degli elementi desunti dall’esperienza di ogni singolo autore.Alla fine di ogni capitolo è riportata la lavagna, anch’essa soluzione grafica utilizzata per riportare gli elementi chiave di ogni capitolo che viene riassunto poi in una flow chart finale. L’impaginazione è stata resa molto gradevole e le tabelle hanno un diverso colore a seconda del contenuto (anamnesi, esame obiettivo, esami strumentali e di laboratorio, ecc.). A fine capitolo è stato riservato al Lettore uno spazio dove appuntare le proprie considerazioni.rnLa novità e la specificità consistono nell’inserimento della componente multimediale che permette al testo di essere anche uno strumento di tutoraggio (da qui il sottotitolo in copertina: web tutorial manual). Attraverso l’inserimento dei Quick Response Code (QR code) si dà al Lettore la possibilità di accedere tramite smartphone o tablet PC a tutorial, immagini statiche o dinamiche, approfondimenti/aggiornamenti e alla bibliografia di ciascun capitolo.rnQuesti materiali possono essere continuamente rinnovati e aggiornati dando al manuale la caratteristica dell’evergreen. Non solo,... -
Posturologia funzionale antistress. Fattori psiconeuroendocrinoimmunologici della postura in condizione di stress
Questo volume, ricco di aggiornati riferimenti bibliografici, sottolinea la stretta relazione tra il corpo, la psiche e l’ambiente esterno. È, pertanto, un utile strumento non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque voglia avvicinarsi al mondo della posturologia con una visione non riduttiva e nozionistica della biomedicina.rnLe cellule, i tessuti, gli organi, gli apparati vengono studiati e trattati in ambito medico-scientifico da troppo tempo come singole unità, la posturologia restituisce interezza al corpo umano considerando quest’ultimo “un sistema unico”. Quello che accade in una porzione del corpo si riflette inevitabilmente come un “effetto domino” nelle restanti sue parti.rnLa conoscenza, la consapevolezza di noi stessi e di quello che siamo in relazione a ciò che ci circonda sono i punti fondamentali per la comprensione di tante patologie che affliggono l’umanità ed il testo è un utile strumento che ci aiuta a comprendere e ad affrontare meglio le caducità della vita.rnConoscere se stessi è il primo passo per guarire da tante malattie o meglio ancora per evitare che queste si presentino.rnL’autrice spiega in maniera talmente chiara il sistema muscolo-scheletrico, integrandolo con il metabolismo molecolare e psicologico, da rendere argomenti così complessi di semplice comprensione.rnL’approccio valutativo e terapeutico che si affronta con questo “Metodo” è un valido strumento per il raggiungimento di un nuovo equilibrio psico-fisico perso in seguito ai diversi messaggi stressogeni che l’organismo subisce durante il suo percorso terreno.rnPertanto il messaggio che ne deriva dalla lettura e comprensione di questo libro è che l’individuo deve essere messo in condizione di conoscersi meglio e di avere una piena consapevolezza di se stesso; solo in questo modo potrà iniziare a gestire il proprio corpo per condurlo verso un nuovo stato di salute.rnQuesto lavoro è una guida preziosa alla conoscenza della posturologia ed un ottimo ausilio al percorso riabilitativo dell’Essere Umano. (presentazione di Dott. Massimo Aita D.O.Direttore Accademia Italiana di Posturologia e Ortopedia Funzionale) -
Nutrizione umana
Perché pubblicare un testo di Nutrizione Umana oggi? In fin dei conti, su questa disciplina non si trova tutto su internet? È questa la domanda che molti lettori si porranno alla vista di questo volume ed è questa la stessa domanda che ci siamo posti noi prima di intraprendere questa iniziativa.rnÈ vero, in rete c’è una miriade di informazioni inerenti la nutrizione, ma non tutto è suffragato da evidenze scientifiche ed è difficile, specie per i più giovani, riuscire a distinguere le “bufale” dalle informazioni veritiere. Un trattato, scritto da esperti delle diverse discipline e basato sulle più recenti ricerche scientifiche, rappresenta la strada maestra per avvicinarsi a questa materia e per approfondire le proprie conoscenze utilizzando il “metodo scientifico”. Questo servirà anche nella futura attività lavorativa per orientarsi nella lettura critica delle pubblicazioni e nella opportuna selezione dei dati rilevanti ai fini della propria formazione o del necessario processo di aggiornamento professionale.rnSappiamo che esistono già altri testi inerenti la Nutrizione Umana, ma molti di quelli più aggiornati e completi sono stati scritti in lingua inglese; per anni abbiamo cercato di spingere i nostri studenti ad utilizzarli, ma nella gran parte dei casi abbiamo riscontrato forti resistenze sia per le difficoltà a reperirli sia per la preferenza da parte loro a studiare su testi in madrelingua.rnPer queste ragioni, dopo anni di perplessità, abbiamo deciso di accettare la proposta della Casa Editrice Idelson Gnocchi e ci siamo sobbarcati l’ardua impresa di preparare un trattato sulla Nutrizione Umana. Lo abbiamo fatto anche con la consapevolezza che il nostro lavoro si sviluppa nel solco di una lunga tradizione che lega questa disciplina all’Ateneo Napoletano e alla Idelson Gnocchi. Tre grandi Maestri, che con ruoli diversi hanno lavorato e insegnato a Napoli a partire dai primi anni dello scorso secolo fino agli inizi del nuovo millennio, hanno gettato le basi culturali della Nutrizione Umana, diventando un importante punto di riferimento a livello italiano e internazionale: il Prof Gaetano Quagliariello, con le innumerevoli edizioni del volume Scienza dell’Alimentazione, il Prof Gino Bergami e il Prof Flaminio Fidanza. Raccogliendo l’eredità di questa Scuola, il Prof Fidanza realizzò per la Casa Editrice Idelson Gnocchi uno dei primi trattati sulla Nutrizione Umana pubblicato in Italia. Questo testo ha rappresentato per numerose generazioni di studenti uno strumento imprescindibile per la loro formazione culturale ed è stato pubblicato in numerose edizioni fino alla morte del suo autore, avvenuta pochi anni fa. Nel solco di questa gloriosa tradizione si colloca, in epoca più recente, anche il Prof Mario Mancini che, nella sua veste di Professore di Clinica Medica dell’Ateneo Federiciano, ha avuto il merito di collegare la Nutrizione Umana alla medicina, enfatizzando il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione e nella cura delle più importanti malattie croniche non trasmissibili. Molti degli autori di questo trattato sono stati suoi allievi e questo chiude il cerchio che collega questo volume alla storia della disciplina a cui fa riferimento.rnQuesto testo è rivolto innanzitutto agli studenti universitari che afferiscono non solo al Corso di Laurea in Scienze... -
Techniques and methodologies of sport. Inclusive strategies for school
Techniques and Methodologies of sportInclusive Strategies for School -
Endocrinologia e malattie del metabolismo
La terza edizione di “Endocrinologia e Malattie del Metabolismo” vede la luce a distanza di soli tre anni dalla precedente, per fornire uno strumento “al passo coi tempi”, ed aggiornato con le più recenti acquisizioni diagnostiche e terapeutiche in tema di Endocrinologia, Andrologia e Malattie del Metabolismo. Il testo attuale è frutto del lavoro di numerosi autori provenienti da diverse realtà universitarie italiane. I contenuti, focalizzati sulla clinica endocrinologica e metabolica, sono stati ampiamente rivisitati e corredati da nuove tabelle ed immagini, che si presentano nel contesto di una veste grafica quasi totalmente rimodernata. Attraverso i nuovi capitoli e i numerosi approfondimenti vengono offerte le più aggiornate evidenze in ambito di prevenzione, diagnosi precoce e terapia delle patologie endocrino-metaboliche-andrologiche che conosceranno nel prossimo futuro una sempre maggiore rilevanza clinica e sociale (neoplasie endocrine, sindrome metabolica, diabete e cancro, disturbi della funzione riproduttiva e della sessualità). Infine, la nuova sezione “Immagini in Endocrinologia” fornisce quadri esemplari di imaging del sistema endocrino, offrendo l’opportunità di completare il bagaglio di informazioni cliniche con quello derivante dalle più appropriate indagini strumentali, a supporto della diagnostica differenziale.rnLa terza edizione di “Endocrinologia e Malattie del Metabolismo” rappresenta un compagno di viaggio non solo per lo studente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia che si prepara all’esame di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, ma anche per il Medico Specializzando nelle discipline Endocrinologiche, Andrologiche e Metaboliche, per il quale auspichiamo diventi un valido testo di riferimento. (dalla prefazione di Dario Giugliano) -
Reumatologia. Per studenti e medici di medicina generale
UNIREUMA è un’associazione che riunisce tutti i docenti di Reumatologia delle Università Italiane e che da circa 10 anni promuove iniziative, nell’ambito della pedagogia medica, dedicate precipuamente all’insegnamento ed alla formazione in Reumatologia.rnQuesto libro, che è ormai alla terza edizione e a cui hanno contribuito tutte le Scuole di Reumatologia delle Università Italiane, è il portato dalle scelte metodologiche, delle proposte classificative e delle raccomandazioni/linee guida della Comunità Scientifica Internazionale di cui i reumatologi italiani sono parte.rnIn particolare per la classificazione delle malattie reumatiche UNIREUMA, congiuntamente con la Società Italiana di Reumatologia (SIR), sta completando una revisione che verrà riportata nella ristampa di questo libro, ma di cui già tiene conto questa edizione.rnSono stati infatti inseriti capitoli completamente nuovi, come quelli dedicati alle malattie autoinfiammatorie ed alla malattia IgG4 correlata; è stato inserito un nuovo capitolo che tratta dei principi generali di terapia delle malattie reumatologiche; è stato infine aggiunto un ampio capitolo su malattie reumatiche e gravidanza.rnQuest’ultimo capitolo è di particolare importanza ed utilità perché tratta argomenti in larga misura innovativi e che comunque non trovavano spazio nei libri di Reumatologia né sono comunemente oggetto di trattazione nel corso di lezioni.rnMolti aspetti delle malattie reumatiche hanno registrato profonde revisioni negli ultimi 15 anni ed a questo hanno contribuito nuove acquisizioni delle conoscenze immunologiche riguardo al ruolo di particolari sottopopolazioni di linfociti quali i Treg ed i Th17. Così come si sono ulteriormente sviluppate le conoscenze dei mediatori solubili (citochine) e dei loro recettori, del ruolo patogeno dell’immunità innata, nonché dei meccanismi di trasmissione dei segnali coinvolti nella risposta immune.rnPer ognuno di questi aspetti è stato possibile sviluppare nuove terapie “mirate” che hanno grandemente modificato la prognosi e la possibilità di cura delle principali malattie reumatologiche.rnSi sono inoltre molto sviluppate nuove conoscenze sull’infiammazione e sui fattori che la inducono e la regolano. Basti pensare a questo proposito alle scoperte che riguardano il ruolo degli adipociti nell’infiammazione, o quello di agenti microbici quali porphyromonas gingivalis nell’Artrite Reumatoide, o infine il ruolo del fumo di sigaretta nelle artriti infiammatorie.rnUn’ultima considerazione merita il fatto che la trattazione delle malattie reumatologiche non in tutti i corsi di laurea trova lo spazio, in termini di ore di lezione, per una trattazione completa e sistematica di tutte le oltre 150 malattie.rnGli studenti troveranno in questo libro la trattazione di tutti gli argomenti di interesse, vuoi per il peso epidemiologico, vuoi per il loro valore scientifico, vuoi infine per gli aspetti terapeutici innovativi. (dalla prefazione di Guido Valesini) -
Istologia. Atlante
L’Atlante di Istologia intende fornire agli studenti un complemento iconografico ai corsi di Citologia ed Istologia di ogni livello universitario, utile ad affrontare l’analisi dei preparati microscopici dei tessuti normali e l’identificazione degli elementi salienti per il loro riconoscimento. Per questa ottava edizione, che mantiene le didascalie estese a commento delle immagini dell’opera precedente per una più efficace integrazione con le lezioni teoriche di Istologia, abbiamo inteso migliorare l’iconografia corredando la consueta serie di microfotografie dei preparati microscopici con nuovi disegni esplicativi a colori elaborati al computer. La descrizione di ogni preparato fa menzione del tessuto e dell’organo a cui l’immagine si riferisce fornendo, ove appropriato, anche le essenziali correlazioni morfo-funzionali. Desideriamo ringraziare personalmente l’Editore e con lui lo staff tecnico della Casa editirice Idelson-Gnocchi, persone esperte, competenti e motivate, con le quali è stato facile e piacevole lavorare in piena armonia, uniti nell’intento di presentare un’opera accurata in una veste snella e gradevole. -
Biochimica. Strutturale, funzionale e metabolica
La biochimica studia le molecole e macromolecole di interesse biologico e le reazioni chimiche che queste subiscono nei processi metabolici che sono alla base del funzionamento degli organismi. È la disciplina che utilizza le conoscenze, i principi e il linguaggio tipici della chimica per spiegare le trasformazioni e i processi che avvengono negli organismi viventi a livello molecolare. È interessante ricordare che tutti gli organismi viventi, anche molto distanti da un punto di vista evolutivo, hanno sviluppato e adottano gli stessi composti chimici, gli stessi processi metabolici fondamentali e gli stessi principi base per svolgere le loro numerosissime e a volte peculiari funzioni. Possiamo quindi affermare che la biochimica offre una lente d’ingrandimento sulla struttura e funzione delle singole molecole e sulle loro trasformazioni chimiche così come uno sguardo generale ai processi metabolici che possono essere applicati a molte specie viventi diverse. In questo libro intitolato Biochimica strutturale, funzionale e metabolica ci occuperemo proprio di approfondire le conoscenze strutturali delle diverse molecole e macromolecole di interesse biologico e di come le diverse strutture e gruppi funzionali siano in grado di guidare le diverse funzioni delle biomolecole. Cercheremo quindi di stabilire le relazioni struttura-funzione delle nostre molecole che sono alla base del buon funzionamento degli organismi ed anche dello sviluppo di malfunzionamenti e patologie. Ci occuperemo quindi delle trasformazioni chimiche alla base del metabolismo e di come le trasformazioni strutturali siano in grado di generare energia, potere riducente (elettroni), scheletri carboniosi come fonte di carbonio per i processi biosintetici ma anche favorire il ricambio molecolare e l’eliminazione di scorie che derivano dai processi catabolici. Il testo si concentrerà soprattutto sui concetti più importanti e basilari della biochimica che sono propri di un corso di base e comuni alla maggior parte delle specie, comprese piante, procariori ed eucarioti anche in relazione alla comprensione di come le biomolecole si sono evolute da un punto di vista strutturale da un antenato comune per meglio svolgere nuove e più complesse funzioni. Tuttavia, ove necessario, il testo affronterà argomenti specifici legati soprattutto al sopra citato concetto di relazione struttura-funzione e di come dalle modificazioni strutturali delle nostre biomolecole derivino importanti cambi funzionali spesso alla base di malfunzionamenti metabolici e dello sviluppo di una malattia. Il libro inizia con un capitolo introduttivo sui principali gruppi funzionali e legami chimici che lo studente incontrerà nei successivi capitoli studiando le diverse molecole e macromolecole di interesse biochimico e le loro modificazioni che avvengono nei processi metabolici. Quindi si proseguirà con la struttura, proprietà e funzioni dei carboidrati semplici e complessi (Capitolo 2), lipidi non steroidei e di natura steroidea (Capitolo 3), amminoacidi (Capitolo 4) e proteine (Capitolo 5) con particolare approfondimento della conoscenza di mioglobina e emoglobina come esempio di proteine globulari e del collagene come principale proteina fibrosa (Capitolo 6). Dopo il capitolo sulle glicoproteine e lipoproteine (Capitolo 7), il libro prosegue con basi azotate, nucleotidi e acidi nucleici (Capitolo 8) e vitamine e coenzimi (Capitolo 9). Dopo questa prima parte strutturale dedicata alla conoscenza delle biomolecole, il... -
Gli Achei di Villa Maria Cristina
Provare a tirare il freno a mano su un attimo fuggente o su un vissuto che va ad alta velocità, può cambiare la tua esistenza più di un’intera vita vissuta nel silenzio degli affetti. Un urlo, nella valle solitaria della riflessione, fa eco alla solitudine e alla sofferenza cercando di darle un nome, perché conoscere il motivo della propria sofferenza, le dà senso e significato, rendendola più accettabile. Uniamo le nostre menti, uniamo i nostri cuori, uniamo le nostre forze alla ricerca di noi stessi e di un rapporto legato dal filo della verità e della speranza. Cerchiamo la nostra identità, dietro le tante maschere che siamo costretti ad indossare per sopravvivere in questo teatro dell’assurdo dove, come Diogene, riproviamo ogni giorno a incontrare l’uomo sommerso, annichilito e soffocato dalle catene delle sue paure. Fantasmi famelici, latori di una natura ibrida, umana e cibernetica, hanno divorato la nostra identità, la stessa che noi continuiamo, ossessivamente, a ricercare ed a rincorrere. Speranze forti volano al di là del fisico alla ricerca di un metafisico che dia senso al nostro credo con un riferimento di fede ma, i terremoti dei nostri riferimenti, generano le macerie del vuoto che assaporiamo intorno a noi e dentro di noi, facendoci perdere nel sapore del nulla ed in qualcosa che non ha nome ma che, con forte presunzione, definiamo antimateria. Un gruppo di amici si è ritrovato per dodici mensilità nell’ospitale Villa Maria Cristina, interrogandosi sul valore delle cose utili, ma anche su quelle inutili, nel rispetto dell’amicizia, della stima e di quelle antiche virtù come vecchi templari o cavalieri della tavola rotonda. Si è provato a ridare vita, non alle crociate, ma al valore della cultura, eterna Dea di speranza ed energia, che libera la coscienza dai vincoli e dai bisogni materiali, per avvicinarla ad un apparente cammino verso l’isola che non c’è… e forse anche verso Dio. Siamo ancora in cammino e, pur se non arrivati alla meta, abbiamo concluso un percorso. Dodici step, apparentemente caotici, attraverso il diaframma di una stretta consapevolezza che, partendo dal sogno e dall’inconscio biologico, sono arrivati al mistero dello Spirito Santo contemplato nelle tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. Personalità diverse, per formazione e cultura, si sono sfidate in un torneo nel rispetto delle regole della condivisione, non rinunciando però a scendere dal cavallo per confrontarsi anche in un corpo a corpo. Durante il viaggio, anche senza timone e bussola, ci siamo interrogati facendo delle soste nel nostro pellegrinaggio, alla scoperta della coscienza e dell’autoconsapevolezza. L’evoluzione non ha seguito un cammino solo deterministico e noi abbiamo cercato di negare il valore del gene egoista, alla ricerca dell’umanità, della pietà e della misericordia. Si può sopravvivere, si può vivere ma è necessario con-vivere in un atto di condivisione fraterna che ci porta a vedere nell’altro, una parte di noi stessi… A morte il gene egoista! … e aggrappati al bisogno creazionista di un Dio che vive in una dimensione metafisica, usciremo e riusciremo a ritrovarci anche in un...