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Maria Federici. Impegno sociale e politico per la dignità delle donne
Maria Federici (1899-1984), presidente del Centro Italiano Femminile (CIF) dalla fondazione al 1950, fu tra le poche donne elette all'Assemblea Costituente, dove ebbe un ruolo di rilievo nell'affermare i diritti delle donne, senza timore di trovarsi, su questi temi, in accordo con le rappresentanti del Partito Comunista. Il suo CIF si inquadrava in un progetto di conquista (o di riconquista) religiosa della società civile attraverso la democrazia. Per questo scopo occorrevano strumenti nuovi come il CIF al fine di avvicinare donne che non avrebbero aderito alle forme associative cattoliche tradizionali. Sotto la sua guida il CIF svolse anche un'azione di supplenza nel campo della beneficenza e dell'assistenza (basti pensare al problema dei profughi, dei militari rimpatriati e all'organizzazione delle colonie estive per i fanciulli), agendo, come lo stesso De Gasperi riconobbe, là dove lo Stato non aveva i mezzi per intervenire. Per tutto questo il ruolo di Maria Federici, ingiustamente trascurato fino ad ora dalla storiografia, merita di essere adeguatamente conosciuto. -
Astro immemore
«Poco incline alle rime e alle assonanze, Marigo gestisce i suoi piccoli impianti metrici puntando più sul contrasto e sull'interruzione ritmica che sull'armonia del verso isocrono. Più volte infatti al brusco succedersi di versi lunghi (talvolta endecasillabi perfetti, talvolta ipermetri, o endecasillabi privi di accenti) e versi più brevi, senari e settenari - e fino a far ""suonare"""" un endecasillabo con un quinario - si affida il ricordo di quel blocco del respiro, di quell'istante di irripetibile fusione dell'io nell'armonia del mondo. Perché di questo si tratta: di un'armonia quale raramente si coglie fra mente corpo e natura, fra infinitamente piccolo e infinitamente grande, fra attimo e eterno, in una sapiente unione di un rinnovellato """"Sentimento del tempo"""" con un luminoso """"sentimento dello spazio""""». (Dalla Postfazione di Andrea Matucci)"" -
L' occhio del fulmine
La raccolta è divisa in sezioni provviste di titoli che cifrano l'atmosfera dei singoli componimenti: Mistero di te, Vago calar della sera e Le onde dei tuoi capelli segnano un tratto più intimo, che prende un corpo maggiore in liriche dove l'immagine concilia i momenti di sospensione con l'empito narrativo; L'incendio della parola, Al passo che il piede serra e La statua che il vento erige sfiorano i temi della parola e della visione estetica; Salendo la scala celeste e Le forme nascenti propongono scorci mitici e visionari, cosmici e metafisici; Le onde apre lo sguardo verso le ultime contemplazioni. L'insieme presenta un crescendo che allarga i propri orizzonti sino ai temi di più ampio respiro, e una chiusa che lascia filtrare gli accenti iniziali. -
Il tempo che trasforma
«Quella di Patrizia Fazzi è una poesia sospesa tra la natura, la cultura (nella potenza creativa che ci porta «alla soglia del bello» - non solo con la letteratura ma con la musica, con la pittura, con la scultura, con la danza - e la parola immaginosa e concreta ispirata dal naturale spirito religioso che aleggia dentro il mondo e che sembra colmare il dilagante vuoto che lo assedia. Sono testi che tendono a significare una reciproca compenetrazione tra mondo umano e naturale... I versi netti e rigorosi ci immettono in una dimensione autoriflessiva che, quasi inavvertitamente, si interroga sul mistero delle cose e sul significato della vita, mentre ne subisce il fascino...». (Dalla Introduzione di Paolo Ruffilli) -
Il silbo delle Canarie
«Nella parte occidentale dell'arcipelago spagnolo delle isole Canarie, vi è una piccola isola chiamata ""la Gomera"""". Pare che in questa isola gli abitanti, per comunicare tra di loro, attraverso gli strapiombi e precipizi che dominano l'intero paesaggio utilizzino da secoli un sistema di fischi che sembra riprodurre lo spagnolo. Il Silbo, così chiamato, è proprio il fischio che si sente quando i turisti si recano a visitare la Gomera. Nel corso dei secoli questi suoni si sono trasmessi da padre in figlio come una vera e propria lingua. Qual è il significato del viaggio in questo racconto? Forse perdersi per un attimo, per poi ritrovare un pezzo di Calabria anche alle Canarie, come affermazione dell'importanza del proprio paese e delle proprie abitudini. Perché, come sottolinea Andreas Deo, un viaggio non è cercare un luogo nuovo, """"ma avere occhi diversi per guardare ciò che si è"""". Il viaggio è sempre un'occasione di arricchimento della propria anima. Lo sarà anche per la famiglia Nisticò? A voi scoprirlo con la lettura». (dalla Introduzione di Simona Marabese)"" -
Varrone accademico e menippeo
A partire dalle testimonianze epistolari ciceroniane, in ""Varrone accademico e menippeo"""" sono esaminate le dinamiche filologiche, contingenti e psicologiche, sottese alla seconda edizione degli Academica a favore della maschera di Varrone. Il Varro di Cicerone è l'unica porzione di dialogo superstite riconducibile alla formazione e all'adesione filosofica di Varrone quanto a logica, etica e fisica. Il reatino sarebbe stato spinto a tentare personalmente l'impresa di una trattazione sistematica nel perduto """"De philosophia"""" (di cui resta traccia in Agostino) solo dopo il dono-pungolo ricevuto dall'amico-rivale. Il famoso elogio ciceroniano rivolto a Varrone è riletto alla luce dell'agonismo e dell'antagonismo non tanto filosofico quanto personale tra i due accademici."" -
Debitum
«Il titolo di questa silloge riprende l'accusativo ""debitum""""; un'opera letteraria o artistica è lo strumento attraverso cui l'altro dà presenza di sé in maniera solenne e immortale. Dare ascolto a un'opera d'arte significa sia ritrovare qualcosa di sé, sia invocare l'alterità radicale rispetto a questo sé... è una esperienza di incontro in cui l'io si invera sempre in un tu senza il bisogno di sapere come è fatto quest'ultimo. Gli autori di cui la poetessa mette un riferimento in esergo a ogni singolo componimento dicono, in modulazioni differenti, l'indecifrabilità della verità dell'altro, la sua totale inviolabilità e desiderabilità ma allo stesso tempo la ragion d'essere di ogni identità.» (dal saggio critico introduttivo di Giuseppe Cerbino)"" -
Antologia del Premio Internazionale ""Centro Giovani e Poesia Triuggio""
Il Premio Internazionale Triuggio nasce nel 1991 sulla spinta dei contatti internazionali del Centro, attraverso l'opera del suo fondatore Alessandro Villa. Due le finalità principali del concorso da raggiungere attraverso la poesia: la prima è promuovere la conoscenza della lingua e della cultura italiana nel mondo; la seconda è promuovere la pace, la fratellanza e la conoscenza tra i popoli. -
Il clarinetto nella mia mente. Ediz. per la scuola
Quando ci esercitiamo con uno strumento musicale usiamo generalmente solo una parte del cervello, di solito la sinistra, mentre quando interpretiamo un brano musicale usiamo l'altra parte del cervello, di solito la destra. Spesso siamo così concentrati nell'esercizio che facciamo fatica a lasciarci andare, a chiudere gli occhi, a interpretare, a emozionare, a usare cioè il lato creativo del nostro cervello. Come potrà allora un musicista, impegnato a controllare dinamiche, intonazione, ritmo, a emozionare il suo pubblico se non riuscirà a ""lasciarsi andare""""? Tutto esiste, ma esiste nella mente dell'uomo. Il nostro Maestro è dentro di noi, nella parte inconscia del nostro cervello. Non è necessario andare alla ricerca di un grande insegnante perché ce l'abbiamo già dentro di noi. In questo libro, dedicato soprattutto a studenti di Conservatorio, docenti, appassionati e professionisti, si spiega l'importanza della mente nello studio e nell'esecuzione di un brano musicale, ma soprattutto si spiega come sfruttare le potenzialità dell'emisfero sinistro del nostro cervello per sommarlo all'emisfero destro così da sfruttare il 100% delle potenzialità del nostro cervello."" -
Incontro con Dante. Libertà va cercando
Il testo che Nicola Prebenna ci propone soddisfa due attese, aspettative fondamentali del lettore: essere in condizione di cogliere il messaggio dell'opera con immediatezza, e avvertire il piacere del contatto diretto con il testo, per liberare mente e cuore nell'immersione immediata e piena che l'opera, oggetto della lettura, favorisce. La novità della proposta al pubblico del lavoro di Prebenna è data dal desiderio forte di ancorare il ricordo e la celebrazione del Sommo Poeta ai momenti fondamentali, agli snodi essenziali in cui può sintetizzarsi il viaggio oltremondano: bisogno di conversione, lotta senza quartiere al male che avvelena la vita della società e i rapporti tra gli uomini, la cupidigia, la sofferenza terribile di una condanna immeritata, ingiusta, e tremenda, l'esilio dalla città, Firenze, che Dante ama di un amore sconfinato. Altra novità è il desiderio di avvicinare alla comprensione del divino Poema lo studente, l'uomo comune del nostro tempo: suscitare o ravvivare l'innamoramento per la poesia della Commedia nel cittadino comune, nell'uomo che ha sempre avuto ammirazione spontanea per la poesia di Dante, ma senza penetrarla. -
Maria nella sua terra
Collocare Maria (Madonna) nella sua terra significa ritrovarla quando lo sguardo si posa sui volti delle donne che oggi abitano la Terra santa, ascoltando i loro sogni e le loro paure; ritrovarla tra le pietre scavate dagli archeologi nei luoghi della sua vita e tra le pagine bibliche che in questa Terra hanno le loro radici. Donna concreta che ha segnato la storia di tutta l'umanità, celebrando la misteriosa presenza di Dio che guarda gli umili e sconvolge l'arroganza dei superbi, Maria è nostra sorella, nostra compagna nel cammino come discepoli di Gesù e ci viene incontro nelle ricerche raccolte in questo libro, nato proprio a Gerusalemme. -
Anna Maria Finoli. Liberi pensieri
«Anna Maria Finoli sapeva che il tempo scorre inesorabile e voleva lasciare un testamento spirituale, un messaggio di grande spessore umano. Pubblicare permette di non essere sommersi dall'oblio e di continuare a vivere nel pensiero di chi legge. Le sue lettere sono testimonianza di una riflessione assidua sullo scopo dell'esistenza, salvaguardando i valori autentici come la libertà personale e l'attenzione verso i nostri simili meno fortunati: «A tutti lascio un ultimo pensiero sul quale vorrei che riflettessero tutte le persone con cui avrò modo di trattare nei giorni che mi restano da vivere... Tra due giorni sarà il Santo Natale e vorrei che tutti imparassero a vivere nella stessa situazione anche nella vita quotidiana». Alla carriera accademica, che si distingue per impegno e geniali intuizioni, si associa l'amore per le humanae litterae. Anna Maria Finoli non voleva essere celebrata, ma solo trasmettere la gioia della conoscenza, e della ricerca in senso socratico per la rinascita di un nuovo umanesimo sorretto da una fede aderente al Vangelo». Dalla Introduzione di Mariacristina Pianta. -
Filologia germanica. Supplemento. Incantesimi e formule magiche nella tradizione manoscritta germanica medievale-Germanic philology. Charms and Magic Formulas in the Medieval Germanic Manuscript ...
In questo volume sono raccolti sette saggi dedicati a incantesimi e formule magiche della tradizione germanica medievale, studiati alla luce del rapporto con il contesto manoscritto che li tramanda e del milieu storico-culturale di cui sono prodotti. L'approccio ai testi magici scritti nelle lingue germaniche della fase antica e media (ad eccezione del gotico) si è sviluppato su un asse evolutivo che ha privilegiato di volta in volta prospettive e dimensioni di diversa categoria scientifica, ed è stato affrontato su basi filologiche, linguistiche, semantico-pragmatiche, semiotiche e storico-letterarie. L'esame puntuale di testi meno noti, così come il riesame di testi conosciuti di cui si mette a punto l'interpretazione o se ne propone una alternativa, lascia intravedere l'ampiezza dell'orizzonte di studio della letteratura magica. Emerge l'importanza di affrontare globalmente un testo di natura medico-magica, a partire dal suo supporto scrittorio, che, in queste opere, arriva ad assumere esso stesso un ruolo chiave nel rituale proposto. Nuovi sentieri di studio meritano di essere percorsi nella ricerca futura, sempre tenendo conto delle interazioni con altri generi testuali. -
Confalonieri. La fondazione di una famiglia milanese all'alba del Novecento
La ricostruzione delle vicende dei Confalonieri, compiuta in questo volume, non costituisce solo un atto di doveroso omaggio verso una famiglia che ha sempre tenacemente creduto nella filantropia e nella pubblica assistenza, ma si presenta anche come una storia avvincente, uno spaccato di un secolo, o poco più, della società milanese, dai fasti del Risorgimento alle ceneri della Seconda Guerra Mondiale: un secolo ripercorso attraverso le vicende personali e professionali della famiglia Confalonieri... I tre fratelli Confalonieri risultarono accomunati da un mesto tratto comune: la mancanza di eredi. Ma questa famiglia non si arrende ad un destino che la voleva senza discendenza: e col proprio testamento Mario devolve quasi tutto il patrimonio familiare all'istituzione di una fondazione «avente per scopo di aiutare e promuovere mediante premi o borse di studio la cultura tecnico-scientifica universitaria dei giovani meritevoli residenti a Milano», una fondazione che negli anni è divenuta autentico punto di riferimento per molti giovani ricercatori universitari, che costituiscono oggi la vera progenie, vitale e prolifica, della famiglia Confalonieri. Dalla Prefazione di Fabio Basile -
Ritratti allo specchio
"Tino Gipponi ha inciso in questo libro 41 formidabili ritratti, cesellati al fuoco della mente, plasmati con purezza di cuore, smussati e fissati dalla memoria che più il tempo passa e più rende essenziali i ricordi, lisciati e rosi come sassi in risacche di infinite maree. Uomini e donne amati, stimati, ammirati, ascoltati, vissuti: moglie, fratelli, madre, e una serqua di artisti, pittori, scultori, poeti, amici carissimi, ai quali ha dato e dai quali ha preso, ma sempre senza pesare il più e il meno, chi ha dato e chi ha avuto, con estrema generosità, con larghezza di pensiero e di sentimenti. [...] In quei volti, in quegli incontri, in quei tumultuosi sentimenti, in quei paesaggi umani, ormai, non ha dipinto altro che sé, il suo passato, i suoi vissuti in profondità d'anima, le sue vie e le sue vite, le sue strade operose; e i suoi sacrifici, le sue ribellioni, i suoi mali, i suoi patimenti, il suo carattere talora brusco e ruvido, forte e spigoloso, ma sempre per eccesso di energia e voglia di conoscere e di essere, insaziabile e inappagabile di sapere e di vita"""". Dall'Introduzione di Francesco Solitario." -
Oltre il cielo
«Descrivere Laura è veramente semplice ma allo stesso modo complicato perché lei è Amore e Gioia allo stato puro, quello che trasmette è questo ed è un uragano di energia che ti coinvolge e ti conquista. Tutto quello che dice e scrive non è mai un caso, ogni suo pensiero ha qualcosa di speciale, ha un messaggio profondo, e leggendo i suoi testi vi accorgerete che non usa termini negativi, tutto è positivo, tutto è nell'amore». Dalla Introduzione di Silvia Martinello «Quando l'ho incontrata per la prima volta sono rimasta sorpresa dalla grande aura di Luce, Amore e Gioia che emana. In tutti i suoi scritti, nelle poesie, nelle pagine a tema, traspare sempre un grande amore per la vita e una profonda conoscenza dell'animo umano. Tutto questo, a mio parere, è possibile in quanto Laura vive parte del suo tempo quotidiano in contatto con energie superiori, è una grande mistica del nostro tempo, e se anche non ha esperienza diretta della vita, ha la visione e conosce ogni cosa. Grazie Laura, il tuo grande dono è che rendi migliori tutte le persone che incontri». Testimonianza di Maria Lucia Caporin. -
Di acque, di terre, di cieli, di fuochi e d'ogni altra forza
«I quattro elementi scandiscono le tappe di questo percorso di ricordi e speranze, dalla giovinezza alla piena maturità. Ricordi e preghiere si alternano, come un'altalena, in queste pagine. Luci e ombre hanno giocato - e giocano tuttora - a rimpiattino nella vita di Maria Luisa. Il suo sguardo si posa su cose, oggetti, modi della sua anima: un sasso, levigato dall'acqua, che nella polvere sotto di sé rinserra gli umori della terra; un pugno di erba amara, a sera, è la stanchezza di una lunga, faticosa giornata. Si leva su alberi quotidiani e di mondi lontani, segue voli di rondini e il cinguettio di un passero, che invoca ali ai suoi piccoli, prima che la tempesta distrugga il nido. Il suo cuore trova parole semplici e grate alle tante piccole cose che ci donano, senza saperlo, attimi di assoluta bellezza, e fanno rifiorire ogni giorno la vita. Le parole si rincorrono leggere, ritrovano i colori di albe e tramonti, e notti stellate... solitari silenzi ad ascoltare palpiti e sussurri di amorose presenze.» (dalla Prefazione di Alessandra Tarabochia) -
Gli occhi rossi del piccione
«Figura di intellettuale di vasti e profondi interessi, Renzo Vidale ha rivolto alla poesia il suo impegno primario e costante. In questo ambito peraltro, il suo nome è noto a un ristretto numero di lettori e ""happy few"""" della poesia italiana contemporanea, anche perché i suoi scritti sono stati affidati a plaquettes o a pubblicazioni occasionali. Vidale sembra aver esaurito il tema che l'aveva accompagnato sin qui del difficile rapporto con il padre e si rivolge piuttosto a motivi di vita vissuta, su cui esercitare le proprie riflessioni nella forma di racconti brevi e densi. La sua scrittura è improntata all'intensità, alla nuda descrizione delle vicende, a uno stile che, con ogni evidenza, tende alla classicità». (Giampiero Neri)"" -
Alleanze. Storie di uomini e donne che hanno sparso semi di luce
«È importante fare della vita un sogno e di un sogno realtà». La frase di Pierre Curie illumina quattordici storie, dalla fine del XVI secolo alle soglie dei nostri giorni, che narrano, ciascuna, di un uomo e una donna ""alleati"""" per realizzare insieme qualcosa di bello. Storie nate spesso in momenti difficili, talvolta drammatici, dalla condivisione di passioni e ideali, che ci fanno conoscere da vicino, e guardare con occhi diversi, alcuni personaggi più o meno famosi: letterati e politici, scienziati e musicisti, mecenati e artisti, medici e santi. Capaci, tutti, di compiere scelte spregiudicate, anticonformiste, e di affrontare difficoltà, sacrifici e pericoli, di cogliere le luci e le ombre del loro tempo, di guardare avanti, lontano, e di non aspettare che i tempi siano maturi, per fare o cercare di ottenere quello che è giusto. Perché, come spiegava Anna Kuliscioff a Filippo Turati: «Filippo, quando una cosa è giusta... è giusta!»"" -
Sogni di un autore
«Il libro di Giuseppe Donateo, ""Sogni di un autore"""", vuole essere un romanzo che parla di un romanzo, ovvero dell'avventura della scrittura di un romanzo vista dal di dentro, come un uomo che si coglie in uno specchio, romanzo che si specchia in un romanzo, o meglio lo studio di un romanzo narrato in/da un romanzo: come nasce un romanzo, come si forma, come si sviluppa, i trucchi del mestiere per scriverlo, e il viluppo di sentimenti e passioni che assalgono l'Autore nello scriverlo. I personaggi principali sembrano essere Cinzia e suo marito Michele. La trama sembra avvicinarsi ai Sei personaggi in cerca d'autore di Pirandello, solo che qui non sono i personaggi a cercare l'Autore, o il creatore, o chi muove le fila delle loro vite, ma è l'Autore stesso a cercare di scoprire sia la vita dei suoi personaggi sia il luogo dove essi vivono e si muovono». Dalla """"Introduzione"""" di Francesco Solitario.""