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Legenda aurea. Con le miniature del codice Ambrosiano C 240 inf. Ediz. latina
La nuova edizione critica della Legenda aurea, in coedizione con la Biblioteca Ambrosiana di Milano, ripropone il testo corretto del 1999, pubblicato per la prima volta dalla SISMEL · Edizioni del Galluzzo (Iacopo da Varazze, Legenda aurea. Edizione critica a cura di Giovanni Paolo Maggioni. Seconda edizione rivista e corretta, 1999, 2 voll., pp. LXVI-1368 ""Millennio medievale, 6""""), corredato dalla traduzione italiana e da un commento. Vengono così rese per la prima volta in italiano le varianti sostanziali e le importanti correzioni apportate all'edizione ottocentesca del Graesse. Ogni capitolo è illustrato dalla corrispondente miniatura del codice C 240 inf. della Biblioteca Ambrosiana, uno dei testimoni più importanti dell'opera, prodotto a Bologna durante il priorato provinciale di Iacopo da Varazze. L'apparato dà conto delle diverse varianti d'autore e delle più importanti modificazioni del testo prodottesi nel corso della trasmissione dell'opera, mentre le fonti del leggendario sono state ulteriormente integrate. Ognuno dei 179 capitoli del leggendario è annotato ed è seguito da un commento che ricostruisce, a partire dalle origini storiche fino all'inclusione nei repertori domenicani del XIII secolo, la tradizione di ogni festa liturgica e di ogni figura agiografica, di cui vengono opportunamente segnalati attributi iconografici e date di culto. L'accostamento con le due fonti primarie dell'opera, il Liber epilogorum in gesta sanctorum di Bartolomeo da Trento e l'Adbrieviatio in gestis sanctorum di Giovanni da Mailly, inquadra la compilazione di Iacopo da Varazze nel panorama della produzione culturale domenicana del XIII secolo, permettendo di riconoscere le caratteristiche principali del lavoro dell'autore domenicano, sia dove dipende strettamente dalle sue fonti, sia dove dimostra la sua originalità allontanandosene o integrandole. La pubblicazione è corredata, dall'indice delle fonti e dei nomi latini citati nel testo e l'indice dei nomi, dei testi anonimi e dei luoghi citati nel commento e da178 illustrazioni a colori. È in commercio un'edizione in brossura e un'edizione rilegata con sovraccoperta e cofanetto rigido illustrati."" -
Explanatio in Cantica Canticorum. Un vescovo esegeta nel regno visigoto
Il commento di Giusto d'Urgell, fra le primissime esposizioni integrali in lingua latina al ""Cantico dei Cantici"""", fu un episodio importante della storia dell'esegesi di questo libro: molti autori, tra cui Gregorio e Beda, lo conobbero e ne presero spunto. Non meno interessante è la testimonianza che l'opera ci offre della vita della chiesa iberica del tempo, per la percezione di minaccia incombente che aleggia lungo l'intero testo, l'impegno teologico sui punti di scontro dottrinale con l'Arianesimo, il richiamo alla riforma interna. Il saggio di Luigi Ricci all'interno del volume valorizza inoltre la sua importanza come documento linguistico e stilistico nel quadro della produzione letteraria della prima età visigotica. Si propone qui la prima edizione critica, basata sull'esame dell'intera tradizione manoscritta e a stampa (compresi i diversi casi di trasmissione indiretta), e accompagnata da un commento che cerca di collocare il testo nel suo esatto rapporto con la letteratura esegetica precedente, greca e occidentale."" -
Commentarioli in Ibyn Ovidii
"L'Ibis"""" di Ovidio è un testo breve, cattivo, dettato dall'odio contro l'innominato artefice dell'esilio che ha colpito il poeta, un concentrato di maledizioni ricavate da miti spesso rari, evocati con linguaggio criptico. Si tratta di un'opera perfetta per il gusto erudito della stagione umanistica inaugurata da Domizio Calderini, non solo per la rarità del sinistro libello e per la consonanza col clima violento delle dispute fra umanisti, ma soprattutto perché l'obscuritas ovidiana permette al giovane docente dello Studium romano di brillare quale commentatore specializzato nel sollevare la cortina di buio che avvolge gli scritti dei classici ignoti alle età anteriori. Nati in seguito a un corso universitario, i """"Commentarioli in Ibyn"""" vengono stampati nel 1474 con la dedica al potente Falcone Sinibaldi, e si rivolgono al pubblico degli addetti ai lavori, invitati a fornire il loro contributo con l'apporto di nuove fonti, quasi in gara con il formidabile corredo di auctoritates esibite da Calderini, che sottolinea in particolare il ricorso al patrimonio della cultura greca da poco recuperata. I nomi di Apollodoro, Licofrone, Pausania, Strabone e Apollonio Rodio costituiscono la più squisita prelibatezza di un commento allestito con chiaro intento autopromozionale e con l'entusiasmo pionieristico di chi rivendica una novità di metodo, per quanto praticato in modo incerto, tumultuoso." -
RICABIM. Repertorio di inventari e cataloghi di biblioteche medievali dal secolo VI al 1520
"RICaBiM Repertorio di Inventari e Cataloghi di Biblioteche Medievali dal secolo VI al 1520"""" raccoglie i risultati del censimento delle testimonianze originali, di natura inventariale, facenti capo ad antiche raccolte librarie. Esso intende coprire non solo tutta la nostra Penisola, come indicato nel Piano dell'opera, ma anche gran parte dell'Occidente latino medievale. Le schede di cui si compone ogni volume, riunite per Regioni moderne, consentono di reperire edizioni e bibliografia pertinenti ed inoltre dati storici, genetici e peculiarità utili ad una migliore conoscenza della fonte documentaria. Il censimento ha prodotto, per l'Italia, oltre 9.000 attestazioni: 521 di esse, ascrivibili all'area nord-occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria), nonché alla Contea e al Ducato Sabaudo, sono presentate in questo volume. Per la prima volta è stata presa in esame, oltre ai grandi cataloghi istituzionali, la documentazione archivistica (testamenti, registri di prestito, transazioni ecc.). Si è sempre tenuto conto dei fattori dinamici che hanno portato all'incameramento o alla dispersione dei fondi librari, e quindi degli eventuali destinatari/beneficiari interagenti nel processo di fruizione del libro. In tale ottica il documento censito acquista inusitato spessore, riscattandosi dalla condizione di muto e statico reperto sino a divenire preziosa chiave di accesso alla storia delle biblioteche e alla veicolazione del sapere stesso." -
Repertorio bibliografico del teatro umanistico
"Il Repertorio bibliografico del Teatro umanistico"""" traccia un bilancio di quanto è stato fino ad ora prodotto, sia come edizioni sia come indagini critiche, sulle commedie e sulle tragedie latine dell'età umanistica. Oltre ai riferimenti bibliografici ogni scheda fornisce una serie di notizie d'insieme, riguardanti l'autore, la data di composizione, l'eventuale rappresentazione, la struttura dell'opera (poesia, prosa, divisione in atti e scene), il contenuto essenziale del testo, al fine di collocare meglio testi e bibliografia relativa. Dopo queste indicazioni introduttive, si trovano le informazioni inerenti alla diffusione manoscritta e a stampa, alle eventuali traduzioni e una bibliografia critica sull'autore e sull'opera stessa. Il Repertorio è corredato da una rapida appendice relativa alla fioritura del teatro neolatino in Europa." -
Erasmus Roterodamus
Inoltrarsi nel ""mare magnum"""" delle opere e della critica erasmiane rappresenta un'impresa di Sisifo, dal momento che l'edizione moderna della sua """"Opera omnia"""" è tuttora in corso (Opera omnia Desiderii Erasmi Roterodami: recognita et adnotatione critica instructa notisque illustrata, Ordo I-X, cur. R.A.B. Mynors, J.-C. Margolin et alii, Amsterdam-Oxford-Toronto, 1969-) e la critica continua a pubblicare numerosi studi al riguardo ogni anno. Il fascino di Erasmo sta sicuramente nei vari stimoli culturali forniti dalla vasta opera di esegesi filologica, filosofica e teologica che ha fecondato in modo ineguagliabile la cultura e il pensiero europei. La scheda bibliografica, già pubblicata in """"C.A.L.M.A. Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevi (500-1500), III.2, pp. 239-248 e III.3, pp. 249-271"""", è ora presentata con aggiornamenti e con una premessa storiografica."" -
Il canzoniere trobadorico U. Fonti, canoni, statigrafia linguistica. Con CD-ROM
In questo saggio il canzoniere provenzale U è studiato nei suoi aspetti ecdotici, linguistici e materiali, analizzati nelle loro forti interrelazioni reciproche in modo da far meglio emergere anche il valore latamente culturale del testimone. Tentando di collocare le sue specificità nel più ampio contesto della produzione in lingua d'oc, la ricerca permette di riconoscere nel manoscritto non solo un tassello significativo nel panorama della ricezione italiana antica della lirica provenzale, ma anche un punto di osservazione stimolante dal quale indagare problematiche complesse che interessano settori più vasti della tradizione trobadorica. -
Teseida delle nozze d'Emilia. Ediz. inglese
L'autografo del Teseida offre la versione autentica del poema di Boccaccio, corredato per di più di 1300 glosse. Tuttavia Aut pose diversi problemi agli editori novecenteschi: macchie di varia natura, e conseguenti riscritture di Boccaccio ma anche di una mano successiva, rendevano il testo difficilmente decifrabile, soprattutto nelle glosse, per le quali non si conoscevano altri testimoni. Boccaccio aveva inoltre modificato negli anni il suo testo in più punti. Grazie a un esame infrarosso e ultravioletto, tali problemi sono stati di nuovo affrontati e risolti, restaurando la lezione di Boccaccio, anche sulla base di un altro importantissimo testimone scoperto di recente, una copia del sec. XV di un altro autografo perduto. La nuova edizione, che riproduce per la prima volta anche il paratesto adottato da Boccaccio nell'autografo, presenta un testo del Teseida. -
Sulla struttura metrica del «furioso» e altri studi ariosteschi
Il volume raccoglie i vari studi ariosteschi di Blasucci apparsi nell'arco di un esatto cinquantennio, dalle lontane Osservazioni sulla struttura metrica del ""Furioso"""" (1962) alla recente Lettura metrica di un segmento della pazzia di Orlando (2012), passando attraverso i due folti capitoli sulle presenze linguistiche e stilistiche della Commedia e del Morgante nel Furioso, e l'analisi di un episodio-campione (la sosta a Cipro) come """"specimen"""" del """"metodo"""" narrativo ariostesco. Gli oggetti privilegiati dell'indagine sono, essenzialmente, il metro, il linguaggio e l'intertestualità: tre fattori strettamente interrelati, su cui poggia la """"grande macchina"""" del poema. L'elemento dominante, tanto negli interessi del critico quanto nella stessa realtà del testo, resta comunque quello metrico, nella fattispecie l'ottava, vero strumento di scansione ritmica e di dominio di quella 'varietà dei possibili' che alimenta la dinamica narrativa del poema."" -
Vita Karoli. «Personalità e imprese di un re gradissimo e di meritatissima fama»
"La Vita di Carlo Magno"""" di Eginardo (770 ca. - 840) è una delle opere più famose della letteratura latina del Medioevo. Il suo autore, fra i massimi intellettuali del tempo, costruisce una biografia sorprendente per eleganza e consapevolezza di scrittura, e insieme abile nella rappresentazione del suo sovrano. L'opera è proposta qui con traduzione a fronte e commento, e con saggi introduttivi di Giuseppe Albertoni, Ileana Pagani, Luigi G. G. Ricci, Francesco Stella, Alessandro Zironi." -
Libri tres de moribus. Ediz. italiana e latina
I ""Libri tres de moribus"""" di Martino III priore di Camaldoli, redatti nel 1253, sono l'opera principale del corpus normativo camaldolese medievale. Si tratta di una compilazione che assembla, riorganizza e razionalizza le norme emanate dai capitoli generali dell'Ordine Camaldolese dalla sua costituzione, nel 1113, fino al 1253. L'opera intende regolamentare la vita monastica nei suoi molteplici aspetti, ponendosi come un codice autorevole e vincolante, che prevede pene e punizioni per i trasgressori. I """"Libri tres"""" sono trasmessi da otto manoscritti che vanno dal tardo XIII al XVIII secolo e sono qui editi criticamente per la prima volta."" -
Corrado di Hirsau e il «Dialogus de cruce»
Il codice Clm 14159 della Staatsbibliothek di Monaco di Baviera contiene un lungo dialogo, riguardante la centralità della croce nelle Scritture e la salvezza dei santi. L'opera, ad attestazione unica, va attribuita all'autore del più noto ""Speculum virginum"""", un personaggio dall'identità discussa, e che tuttavia una riconsiderazione più approfondita induce a identificare come Corrado, monaco di Hirsau, attivo in Germania meridionale fra quarto e quinto decennio del XII secolo. Il rinnovato esame della sua produzione lo rivela come un pensatore attento alle novità teologiche. La ricerca amplia la conoscenza della cultura teologica del Medioevo centrale e in particolare di ambienti monastici pienamente partecipi del dinamismo intellettuale dell'epoca."" -
Il secolo senza nome. Cultura, scuola e letteratura latina dell'anno Mille e dintorni
Definito da Cesare Baronio «saeculum ferreum », il sec. X si rivela ad una più attenta lettura un tempo complesso, la somma di una pluralità di fenomeni culturali non riducibili ad una realtà lineare. Ispirato ad una definizione di Claudio Leonardi, che in un saggio del 2004 definiva tale periodo «un secolo senza nome», il volume nasce dall'esigenza di intraprendere un percorso di ripensamento e ridefinizione delle manifestazioni letterarie sviluppatesi nel sec. X, alla luce della produzione scientifica più recente. -
Questio de creations ex nihilo (ms. Paris BnF lat. 16297, f. 116rb-vb)
L'edizione e la traduzione italiana di un'importante quaestio sul tema della creatio ex nihilo, trascritta da Goffredo di Fontaines nel celebre ms. Paris BnF lat. 16297. Il volume prende poi in esame sistematicamente gli elementi indispensabili alla definizione della paternità e alla datazione della quaestio. La ricerca giunge a concludere che Sigeri di Brabante è l'autore di tale quaestio e che questo documento è databile intorno al 1273, in prossimità alla pubblicazione del De anima intellectiva e alle lezioni sulla Metaphysica (reportationes di Cambridge, Paris, München, Wien). -
Tractatus utilissimus. Verba. Testo latino a fronte
Questa nuova edizione del Tractatus utilissimuse dei Verba, la cui paternità iacoponica non sempre è stata riconosciuta, approfondisce non solo lo studio della loro tradizione manoscritta, ma anche il valore di Iacopone prosatore in lingua latina. Altro elemento di novità è costituito da quattro contributi (due dedicati al Tractatus e due ai Verba) redatti da Giuseppe Cremascoli e Mauro Donnini. -
Scrittrici mistiche europee. Secolo XII-XIII. Testo latino a fronte. Vol. 1
Il XII secolo è conosciuto nella storiografia come secolo di un grande cambiamento. La nascita delle Università, un rinnovato interesse per la tradizione antica e l'affermarsi della poesia nelle lingue volgari sono i segnali meglio conosciuti di questa trasformazione. Ma anche un'altra grande novità caratterizza questo tempo in una diversa direzione: l'invenzione della scrittura mistica femminile. Donne ai margini della cultura e del potere narrano un'assoluta familiarità con Dio, diretta e senza mediazione, una familiarità che le conduce in innumerevoli viaggi nello spazio e nel tempo, dando luogo a motivi letterari inattesi, rappresentativi di una più alta consapevolezza cristiana. Il libro raccoglie i testi di queste scrittrici, alcune pressoché sconosciute e in molti casi mai tradotte in lingua italiana, documentandone le nuove istanze spirituali e intellettuali. -
Miracula sancti Columbani. La reliquia e il giudizio regio-La relique et le jugement royal-Relic and Royal Judgment. Ediz. multilingue
"Nei Miracula s. Columbani"""", in una nuova edizione e tradotti in italiano, francese e inglese, si narra del trasporto dinnanzi al re a Pavia del corpo santo del fondatore del monastero di Bobbio, Colombano per difendere i diritti e i possedimenti del cenobio: è un viaggio che restituisce un ritratto vivace dell'Italia settentrionale agli inizi del X secolo." -
Cognitio obumbrata. Lo statuto epistemologico della profezia nel secolo XIII
Nel XIII secolo la profetologia di lingua latina conobbe una grande fioritura. Il problema della conoscenza profetica fu posto al centro del dibattito teologico e filosofico: cosa succede nella mente del profeta quando accoglie i contenuti del messaggio profetico? Qual è il rapporto tra profezia e conoscenza ordinaria? Da Guglielmo d'Auxerre a Tommaso d'Aquino (e oltre), si sviluppò lungo tutto il secolo un vivace dibattito, di cui il presente volume tenta di fornire un'analisi complessiva. -
Qualitatis coniectura. Testo latino a fronte. Ediz. critica
Raterio, monaco di Lobbes e poi vescovo di Verona, compose la ""Qualitatis coniectura"""" ormai settantenne, nel 966; di lì a poco sarà definitivamente allontanato dal soglio episcopale veronese. Opera di problematica definizione, incerta tra una tentazione di autobiografismo e la necessità di difendersi dalle accuse dei numerosi detrattori, la """"Qualitatis coniectura"""" è soprattutto il vivido ritratto di un mondo lontano, ma anche singolarmente attuale: attraverso una narrazione brillante e ironica ritorna a vivere davanti ai nostri occhi la figura del suo autore, uno degli intellettuali più complessi e affascinanti nell'Europa del secolo X."" -
Clavis gerbertiana. Gerbertus aureliacensis
La Clavis Gerbertiana ha una struttura tripartita. La sezione iniziale è dedicata all'attività didattica svolta da Gerberto a Reims. La parte repertoriale comprende l'elenco delle opere autentiche e tre appendici (testi spuri, codici con postille autografe, epitaffio per Silvestro II). Infine, si offre la prima edizione critica del De rationali et ratione uti.