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Opere complete. Vol. 9: Tra Kierkegaard e Marx.
Questi saggi, scritti nell'immediato dopoguerra, volevano individuare soltanto alcuni punti di maggior pressione per un orientamento ideologico delle nuove correnti dell'esistenzialismo marxista e dell'esistenzialismo cristiano. L'interesse del confronto, sia pure ridotto ai momenti essenziali, è che Kierkegaard e Marx nella cultura contemporanea incarnano un'alternativa senz'ambiguità; l'interesse teoretico del confronto sta nel fatto che ambedue raggiungono le rispettive posizioni estreme antagoniste pur muovendosi dallo stesso problema. -
La libertà nel pensiero di Cornelio Fabro
Primo volume della collana ""Tomismo essenziale"""", """"Studi sul pensiero di Cornelio Fabro"""" contiene gli atti del convegno commemorativo sulla libertà nel pensiero di Cornelio Fabro tenutosi a Montefiascone (VT) il 7 novembre 2015. Nel volume sono raccolti i contributi dei professori: Ariberto Acerbi, Christian Ferraro, Giovanni Turco, Danilo Castellano, Rosa Goglia. Presentazione di Gianluca Trombini, direttore del Progetto Culturale Cornelio Fabro."" -
Appunti di un itinerario
Autobiografia intellettuale di Cornelio Fabro, fin'ora inedita. Magnifico lavoro in cui presenta l'evoluzione del suo pensiero nelle varie fasi di tematizzazione e di sviluppo. Il testo nasce come risposta all'invito che gli perviene nel 1980 dall'Università di Perugia, nell'avvicinarsi della data del congedo dall'insegnamento accademico. Dopo aver terminato la stesura del testo, consegna alla stampa solo una parte, conservando per se la parte più autobiografica, che oggi viene alla luce in occasione della celebrazione del Centenario della sua nascita. Testo indispensabile per avvicinarsi alla poliedrica figura di Fabro. Obiettivo precipuo del manuale, vuole quindi essere quello di stimolare nel lettore le curiosità e il desiderio di sperimentazione sul terreno che sono i soli elementi in grado di rendere interessanti gli argomenti trattati, in modo da farli diventare parte integrante di quella cultura dell'andar per monti che le Scuole del Club Alpino Italiano si prefiggono di trasmettere ai propri allievi. -
Opere complete. Vol. 25: La svolta antropologica di Karl Rahner.
La questione post-conciliare rimane oggi più che mai aperta. Questo saggio pubblicato nel 1974 e che ebbe traduzioni in altre lingue contesta nel suo punto di partenza e fondamento l'opera del teologo più letto e seguito dalle giovani leve della teologia cattolica dell'epoca post-conciliare. Nella sua opera giudicata da tutti rivoluzione copernicana in Teologia, Rahner fa la dichiarazione sorprendente di voler procedere nell'analisi della dottrina tomistica senza curarsi delle sue dipendenze storiche (Platone, Aristotele, Agostino...): lo studio del Fabro dimostra che Rahner ha per di più travisato sistematicamente i testi tomistici e travisato i contesti capovolgendone il senso. -
Opere complete. Vol. 31: L'alienazione dell'Occidente. Osservazioni sul pensiero di E. Severino.
Questa pubblicazione riproduce nei primi tre capitoli il rapporto richiesto dalla Congregazione della Dottrina della Fede circa l'ortodossia cristiana degli scritti di E. Severino allora docente della Cattolica di Milano. Gli ultimi due capitoli prendono in esame la docenza veneziana di Severino. Il 23.01.1970 Severino scrive a Fabro una densa lettera ove, tra l'altro, afferma: ""Ho letto il più ampio dei tre """"Voti"""" (non firmati) con estremo interesse e mi sono trovato di fronte alla comprensione più penetrante e più """"concreta"""" del mio lavoro. Troppo stimolante, perché io non senta il bisogno di discuterla sul piano filosofico. Può quindi comprendere quanto Le sarei grato se Lei potesse dirmi che da quelle Sue pagine ha intenzione di trarre un articolo da pubblicare. Resto in attesa di una Sua gentile risposta"""". La risposta di Fabro, oltre allo scambio epistolare, consisterà soprattutto nella pubblicazione di questo volume."" -
Il golfo amato della mia speranza. Manoscritti autobiografici inediti
Il volume raccoglie alcuni manoscritti autobiografici inediti dell'autore stesi tra il 1979 e il 1987. -
Momenti dello spirito. Vol. 2
«La vita dello spirito è il muoversi dell'anima nell'ambiente che contiene il tempo delle ore e dei giorni, l'avvicendarsi delle stagioni della vita: non è il tempo amorfo e uniforme della «Estetica trascendentale» di Kant, ma il susseguirsi dei sussulti, delle interrogazioni e dei problemi dell'esistenza. C'è in essa una unità profonda ch'è la tensione della libertà mediante la quale ciascuno ha scelto di esprimere la propria qualità di essere: una unità di molteplicità nella quale ciascuno di noi si ritrova, e si deve ritrovare, non più disperso e frammentato ma raccolto, in sé, nell'aspirazione fondamentale. Anche questo secondo volume dei «Momenti dello spirito» indugia, spesso per poco quasi come un lampo, su eventi che ti hanno sorpreso, su persone che hai scoperto, su momenti che ti hanno donato un segno di confronto nella memoria essenziale. E lì nella breve fessura del tempo, che ti stimola, l'anima può avvertire la presenza dell'eterno: non come conquista o possesso, ma piuttosto come l'orizzonte verso il quale conduce l'ultima luce del giorno» (Cornelio Fabro). -
Sinteticità metafisico-esistenziale della libertà nel «tomismo essenziale» di Cornelio Fabro
Il tema della libertà è senza dubbio uno dei più affascinanti e dei più controversi della storia del pensiero. Fiumi d'inchiostro si sono riversati su carta per cercare di comprenderne la natura e spiegarne i dinamismi, eppure il problema centrale della libertà sembra non sia stato ancora risolto. Nel volume è contenuto un dettagliato studio sui fondamenti della libertà nel pensiero di Cornelio Fabro, filosofo internazionalmente rinomato e tra i più importanti del XX secolo; è stato un profondo studioso di san Tommaso d'Aquino, del pensiero moderno e dell'esistenzialismo metafisico di Søren Kierkegaard. Nell'opera l'autore è intento a mostrare come la libertà sia intesa da Cornelio Fabro al modo di un plesso metafisico-esistenziale. La tesi centrale afferma che sia possibile arrivare ad una corretta nozione di libertà e di soggettività, solo quando entrambe queste realtà dell'uomo siano colte come delle realtà sintetiche, fondate trascendentalmente e auto-fondantesi esistenzialmente per la piena realizzazione dell'uomo. -
Viaggiare leggendo...
Lo scritto nasce dall'idea di associare a ciascun viaggio compiuto dal protagonista, neurologo, il libro da lui scelto ogni volta come compagno d'avventura per affrontare l'itinerario. Viaggiare leggendo perché in fondo cosa sono viaggio e letteratura se non due strumenti per raggiungere uno stesso risultato? Riflettere, aprire la mente, accrescere le proprie conoscenze, andare oltre la superficialità delle cose. Ed è in questa prospettiva che diventa interessante descrivere il viaggio fisico, legato ad aneddoti, cose belle ma soprattutto imprevisti, e insieme quello mentale che ciascun libro ha suscitato nel viaggiatore attraverso il suo messaggio profondo. Il testo fornisce quindi l'occasione di allenare la mente a partire dai temi più disparati: fra questi l'idea di giustizia, la nozione di storia, la tragedia della guerra, il concetto d'identità, l'anticonformismo, la religione e la politica. -
Le ragazze son nuove, e la patria lontana...
Quello di Vincenzo Maria Rippo (1947/70), poeta e scrittore, spoletino d'adozione, di fama internazionale fu un vero e proprio caso letterario: la sua opera raggiunse subito il successo editoriale e della critica, ma egli non godé affatto di tale notorietà a causa della leucemia fulminante che rapida lo condusse alla morte. Egli stesso ne ebbe il sentore e suggellò in un foglio il doloroso ma veritiero, responso ""Le poesie usciranno postume"""": testo contenuto nelle fascette delle prime pubblicazioni dei suoi carmi. Il poeta, la cui produzione artistica secondo quanto afferma il professore Francesco D'Episcopo, docente di letteratura italiana presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II e curatore dell'opera del giovane, è ponte tra l'occidente classico e l'oriente islamico, tra i linguaggi antichi e fondanti della classicità e la novità linguistica della beat generation."" -
Averti conosciuta è già troppo... Poesie inedite e rare
Il presente volume di Poesie inedite e rare di Vincenzo M. Rippo (il poeta sche, scomparso nel 1970, ha suscitato un crescente interesse letterario) raccoglie, per la prima volta, quelle composizioni - ancora inedite e sparse soprattutto in riviste - che l'autore fu costretto a sacrificare nel corpus delle sue prime Poesie. Questo libro, pertanto, mentre integra in forma definitiva la produzione poetica rippiana, solleva vecchi e nuovi problemi di dibattito critico: il rapporto tra classicità e contemporaneità quale fondamentale chiave di lettura della poesia e della poetica rippiane si anima, infatti, lungo il percorso critico, di una serie di imprevisti referenti, i quali attingono, tra l'altro, ai grandi motivi del realismo surrealista e della cultura beat e underground. La fresca e nuova immagine che del Rippo emerge da queste pagine è quella di un giovane studioso, intento a operare ardite sintesi fra antico e moderno, l'audace accostamento fra orientamenti filosofici e religiosi differenti, il disagio di una civiltà che consuma ciclicamente le sue crisi e l'esigenza di un approdo a valori necessari per la sua stessa sopravvivenza. -
La vita sacra
Per migliaia di anni gli esseri umani hanno vissuto in comunità dove vigeva l'uguaglianza e la collaborazione, comunità di uguali che non comprendevano solo gli umani ma tutti gli esseri viventi del loro territorio: essi erano considerati simili, con gli stessi diritti e la stessa importanza. Queste comunità erano prevalentemente pacifiche, perfettamente inserite nell'ambiente e consapevoli dei legami inscindibili tra tutti i viventi e tra di essi e i fenomeni naturali. Tutto ciò che è ""natura"""" era degno di rispetto e attentamente preservato. Con il prevalere della società di guerra e dominio e l'inizio della divisione in classi, inizia la distruzione della natura. E poiché noi siamo natura, inizia anche la distruzione dell'umanità: sfruttamento dell'uomo sull'uomo e distruzione della vita naturale. Sonia Savioli vive in campagna, sulle colline tra Siena e Firenze. Coltiva un piccolo podere assieme alla sua famiglia e, poiché è anche una scrittrice, trova il tempo per scrivere: attività indispensabile e ineludibile per una scrittrice. Ha pubblicato romanzi e saggi sia d'inchiesta che di ricerca e riflessione storica."" -
Sto alla porta e busso
"E io sto alla porta/e busso./C'è qualcuno/per me, per te/per noi?"""" Queste sono le parole di """"Dasein"""", lirica che apre la raccolta: la vera domanda che affligge l'uomo. La giovane poeta Eleonora Federici si pone quell'interrogativo scomodo a cui nessuno vorrebbe saper rispondere: c'è qualcuno oltre quella porta, oppure c'è solo il nulla? È una poetica fatta di incontri: ognuno porta o prende qualcosa nella vita dell'autrice. Eleonora Federici ha l'esigenza di scrivere poesia: le letture di Baudelaire, Rimbaud e T.S. Eliot saranno fondamentali per la sua formazione, così come l'incontro con la filosofia di Heidegger e Sartre." -
Bocca chiusa e portafoglio aperto. Ti racconto...
È la memoria il fil rouge di questi racconti brevi, a volte veri e propri flash, che trasportano chi legge in un mondo di parole, a volte udite quasi per caso e trasferite sulla carta perché diventino eterne. Ricordarsi di sé, in ogni istante, è questa la liturgia del ""qui e ora"""", ed è prendere coscienza che ciò che si è dipende da ciò che si è vissuto ma anche da ciò che abbiamo udito e che ci viene, appunto, raccontato. Sguardo intimo e raffinato, quello di Silvana Sonno, attento ai particolari, un mosaico colorato e dove ognuna/o si può riconoscere, perché i moti del cuore sono comuni e universali. Racconti, dunque, di una moderna cantastorie che narra la magia di un quotidiano popolato da esseri quasi invisibili nella loro assoluta normalità. Prefazione Sandra Fuccelli."" -
Dissonanze
Dissonanza è alterazione, disarmonia, stonatura. Dissonanza è movimento verso una quiete mai raggiunta. Dissonanza è l'invasione di desideri corrotti dall'idea di morte. -
La parola luminosa. Strano dialogo con Pasolini sul suo teatro
Esperimento di ""teatro nel teatro"""", dialoghi immaginari in un ambiente che demarca una strana dimensione: l'Ombra di Pasolini risponde a domande fatte da un lettore e da una lettrice che hanno amato il suo teatro, alla presenza di un Critico che unisce i vari fili delle conversazioni. Si crea, così, un'atmosfera spettrale in una scena nuda, a due spazi, in cui personaggi nuovi e vecchi si alternano. Poesia e Teatro parlano in lui la stessa lingua: un teatro e una poesia civile, un teatro di poesia, in versi. La sua parola è luminosa. Tutto in lui, per me, era luminoso. Solo dopo la sua barbara uccisione, tanti, anche i denigratori, si sono accorti di quanta bella luce egli emanasse."" -
La diagonale celeste. Viaggio d'erranza sulla Via Michelita
Un diario di viaggio e di erranza sulla Via Michelita ""in compagnia"""" dell'Arcangelo. Un percorso """"sapienziale"""" ed emotivo lungo la Linea di San Michele e sui luoghi che segnano il suo culto, un itinerario che si dipana dall'Irlanda ad Israele toccando Inghilterra, Francia, Italia e Grecia, caleidoscopio di fede, storia, leggende, tradizioni popolari in cui architettura, antropologia, letteratura di viaggio, religione, esoterismo e antroposofia si intrecciano in forte connessione, sapendo che dietro la figura di San Michele ci sono elementi ancestrali, culturali e cultuali, storici, geografici e cosmologici che si rifanno a quella particolare energia che l'Arcangelo e i suoi luoghi sprigionano, tanto è vero che si trovano sulle cosiddette """"Lay Lines"""" o Linee energetiche della Terra, dei tracciati percorsi da linee di forza magnetica dove, nei punti di forte irradiazione, sorgevano megaliti, tumili, edifici sacri."" -
Casa che vai, crescionda che trovi. Il dolce tipico dei territori di Spoleto, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi e della Valnerina
Il dolce che più mi appassionava, la crescionda. Ce n'erano sicuramente di più belli e ruffiani, ma anche di più delicati e prelibati. La crescionda veniva 'ntrisa con il pane secco raccolto nel cifu, un po' di zucchero, sottili fettine di schiancitti(le piccole mele dei campi), un pizzico di noce moscata e di cannella (avanzata dalla preparazione della più nobile attorta di Natale) un po' di cioccolato grattugiato, una goccia di olio e di mistrà e messa nel forno ancora caldo. Non si mangiava subito, bisognava attendere che si raffreddasse, anche se noi bambini impazienti, sbavavamo all'idea di addentare quel morbido Pataloccone nero, dove lo zucchero già si era liquefatto sulla sua superficie, tutta bitorzoluta e poco invitante. Ma addentato con foga, il dolce, l'aroma speziato della cannella, l'asprigno delle melette, il pane raffermo che per incanto si era trasformato nella nostra fantasia in un nobile pan di Spagna, ti toglieva il fiato. -
Canto d'amore e canto di morte. L'arte allusiva tra i «Poemi Conviviali» e «Le vergini delle rocce»
La letteratura è fatta di continui richiami tra un autore e l'altro, quasi fosse un gioco, una sorta di nascondino in cui il cercatore trova il libro a cui lo scrittore si riferisce. È questa l'arte allusiva di cui parlano grandi studiosi come Giorgio Pasquali. ""Canto d'amore e canto di morte"""" è un'indagine su Pascoli e D'Annunzio riguardo ai loro rimandi alla letteratura precedente."" -
Certosini a Serra San Bruno. Nel silenzio la comunione
È costato non poco ai certosini aprire le porte del monastero di Serra San Bruno. Pur essendo monaci di clausura, e tengono fortemente alla solitudine e al silenzio, hanno acconsentito a essere seguiti per qualche giorno dalla macchina fotografica di Fernando Moleres. Da quelle foto suggestive e dalla penna di Fabio Tassone è nato questo libro che aspira a essere un ponte tra la gente e l'esperienza umana e religiosa di questi monaci. Scopo del libro era svelare quello che ancora appare un mistero agli occhi di quanti si accostano alle mura della certosa per conoscere e capire tale scelta. Ma vedendo i monaci e ascoltandoli parlare, seguendoli nei momenti di preghiera e nello spaziamento, osservando l'intensità delle loro espressioni e leggendo le parole di profonda, incrollabile fede, sentendo la serenità che circonda la loro vita, il mistero della realtà certosina rimane grande.