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Com'eravamo. Un secolo di vita a Nocera inferiore tra ricordi immagini testimonianze
Cent'anni di vita cittadina, da fine Ottocento al 1980 circa, rivisitati attraverso documenti d'archivio, testimonianze dirette e ricordi degli autori, e corredati dalle immagini che l'invenzione del dagherrotipo di Louis-Jacque-Mandé Laguerre e del calotipo di William Henry Fox Talbot, prima, e l'arrivo del primo apparecchio fotografico Kodak realizzato da George Eastman, poi, avevano cominciato a rendere possibili anche nel nostro piccolo paese già sul finire del XIX secolo. Il divenire della città e il suo sviluppo urbanistico; le arti e i mestieri: gli spasari, i venditori ambulanti, il banditore, i capitani d'industria, i contadini; i cinema e i teatri; la fiera del settembre nocerino; gli avvenimenti storici: l'emergenza del secondo conflitto mondiale, il dopoguerra e gli anni della speranza; la ricostruzione di una passeggiata avvenuta nel 1947 ""da Santa Monica alla Marrata"""" e un giro per le periferie di allora; i nocerini in musica; i nocerini e lo sport; politici e amministratori; i toponimi e i nomi dei cortili; proverbi e modi di dire locali; le abitudini e le tradizioni culinarie; soprannomi e personaggi; piccole storie di vita."" -
Montevergine di Arnesano. Il sito, la chiesa e il culto della Vergine Madre
La pubblicazione è un saggio che cerca di chiarire la vicenda di un tempio di campagna dedicato alla Vergine Madre, attraverso la ricostruzione storico-paesaggistica dei luoghi a nord est di Arnesano. Nella prima parte il quaderno affronta il tema dei contesti socio-economici, temporali e territoriali, in cui si consuma la vicenda della chiesa. Vicenda che trova proprio negli assetti ambientali una valida giustificazione alle sue notevoli dimensioni, oltre ché alla sua stessa costruzione. La seconda parte del saggio, invece, approfondisce i temi che riguardano la venerazione mariana nei nostri luoghi, e, al contempo, cerca di dare risposte accettabili sul perché di uno specifico culto rivolto alla Madonna di Montevergine. Il tutto in un quadro generale che non disdegna di fondare le risposte sulla base di attendibili elementi storici. -
1951. Resoconto da Parigi. Una voce dai Gulag, sempre soffocata dai «suoi»
Nell'immediato dopoguerra, Norimberga processava gli ideologi della ""superominità"""", i pianificatori del Reich Millenario, gli artefici della razza pura che avrebbe dominato il mondo. I popoli europei tiravano un sospiro di sollievo dopo l'immane incubo per un buco nero nella propria storia. In quel preciso clima, il 27 dicembre 1946, con l'articolo-appello Il caso Berger, un uomo dava corpo all'invocazione d'aiuto di milioni di esseri umani, ancora prigionieri in campi di concentramento di uno dei Paesi vincitori, l'Unione Sovietica. Con decenni d'anticipo rispetto a Solzenitsyn e a Salamov, Julij Borissovic Margolin rivelava l'esistenza dei Gulag, sia per mezzo della sua penna sia con la personale testimonianza: New York, alle Nazioni Unite nel 1950; Parigi, al processo David Rousset-Lettres Françaises, nel 1950-51; Bombay, al Congresso Mondiale degli Operatori Culturali nel 1951. Ma in casa, in Israele, non lo ascoltavano, e nel resto del mondo, salvo rarissime eccezioni, l'autore resta ancora oggi un illustre sconosciuto."" -
«Finalmente salvo!...». Memorie di un ebreo polacco sopravvissuto a 11 lager nazisti
Nell'estate del 1946 Artur Dimant veniva rilasciato dal campo di detenzione britannico di Atlít, in Palestina, con un permesso di soggiorno nel Paese. Quel fatto segnava la conclusione definitiva del continuo sballottaggio da un campo di lavoro (e poi di concentramento) ad un altro, che l'autore di queste memorie aveva dovuto sopportare, riuscendovi per fortuna, nei territori del Reich, a cominciare da Auenrode (autunno 1940), attraverso Auschwitz-Birkenau (autunno 1943) fino a Bergen-Belsen: dodici campi in tutto. Ma la situazione nel nuovo Paese non era poi molto diversa. Infatti, quando nel 1948 ebbe termine il mandato britannico e fu proclamato lo Stato d'Israele, immediatamente vi fecero irruzione gli Arabi di Palestina e gli eserciti di tutti gli stati arabi confinanti. Artur Dimant diviene cittadino israeliano e traduce in ebraico il suo nome e cognome: Ariel Yahalomi. ""I Tedeschi avevano cercato di distruggermi. In Palestina non cambiava molto, anche se adesso imbracciavo un'arma per difendermi. Ero appena uscito da una situazione disperata ed eccomi finito in un'altra simile, di nuovo a rischio altissimo. Ancora la guerra, e tutto lo scempio che essa comporta""""."" -
Piste di lacrime. Siberia e ritorno
"Il racconto di Aurelia prende avvio con una descrizione dai toni aulici della città natia, Pinsk, un luogo che rimarrà per sempre nel cuore e nella memoria dell'autrice... Da questa magnifica cittadina abitata da Polacchi, Ebrei, Armeni, Ucraini, gente di diversa provenienza culturale ma accomunati dall'atteggiamento cordiale e da 'uno spiccato senso dell'ospitalità', in una gelida notte del 1940, Aurelia è strappata al calore e alla sicurezza della sua casa dai soldati sovietici e, insieme ai fratellini e ai nonni, caricata su carri bestiame è condotta in Siberia... Per la giovane Aurelia si spalanca un inferno di tormenti, privazioni, malattie e sofferenze accelera bruscamente quel processo di maturazione umana che, in condizioni normali, avrebbe richiesto anni e anni di tempo... Le pagine che seguono ricche di fascino, di descrizioni accurate di luoghi geografici e spazi temporali diversi l'uno dall'altro, conducono il lettore con un linguaggio semplice, privo di orpelli letterari, a conoscere una tragedia immane che non si può dimenticare."""" (Cosí scriveva nel 2013 Giorgia Greco nella sua recensione delle memorie di Aurelia Raszkiewicz)" -
Sensori elettrici. Principi e applicazioni
l volume è rivolto agli studenti delle Facoltà di Scienze e di Ingegneria nonché a tutti coloro che per motivi scientifici, tecnici o professionali hanno la necessità di approfondite conoscenze riguardanti i sensori e trasduttori elettrici. Sono affrontati i concetti fondamentali di fisica dei semiconduttori, gli amplificatori operazionali come prima interfaccia tra il sensore e lo strumento di misura, e con un taglio spiccatamente applicativo, la realizzazione di circuiti stampati e l'interfacciamento tra sensori e computer. -
Servitù militari in Sardegna. Il caso Teulada
Erano gli anni Cinquanta quando migliaia di ettari della zona di Capo Teulada furono espropriati dallo Stato Italiano per essere trasformati in un campo per esercitazioni di guerra. Le famiglie che popolavano da generazioni quelle terre furono ripagate con poche lire e mandate altrove a reinventarsi una vita, quasi da un giorno all'altro. Vicende oscure e mai dimenticate da parte di chi le patì, e con le quali comincia l'ormai lunga storia delle servitù militari in Sardegna. Questo libro ne offre la prima ricostruzione approfondita, documentando l'occupazione di un'isola trasformata progressivamente in bersaglio a spese della popolazione che l'abita, e che paga alle Forze Armate un tributo altissimo in termini di malattie e di sottosviluppo economico. -
La valle del Sarno
La provincia di Salerno visitata attraverso le sue aree geografiche. Una zoomata all'interno delle varie realtà territoriali in cui si può dividere la provincia salernitana: dalla presentazione dei comuni alla descrizione dei principali siti e monumenti che è possibile visitare; dalla selezione dei negozi dove comprare alla scelta dei migliori ristoranti e delle migliori strutture per soggiorni e cerimonie. Per finire con le informazioni utili e le cartine toponomastiche. Una guida alla conoscenza e all'uso dei singoli luoghi, destinata non solo ai viaggiatori ed ai turisti ma anche agli stessi abitanti locali che vogliono meglio conoscere la loro terra. -
Poesie (1971-1992)
Enzo Tramontano bene incarna il concetto di ""invenzione"""", ovvero partire da un manipolo di idee in movimento da sviluppare e concretizzare. Frugando in questo scrigno, egli trova le parole per descrivere il mondo che quotidianamente gli passa sotto gli occhi. """"Tipi"""", figure, cose si impregnano di forza poetica in questo lavoro intellettuale, dando frutti fecondi. La facoltà di pensare e di meditare si fonde con l'ispirazione poetica. Uomo di molte frequentazioni letterarie, egli alimenta il suo pensiero con sempre nuove cognizioni, nuovi acquisti culturali, il cui sedimentarsi rendono viva e attuale la sua opera. Ed è il componimento poetico ad emergere con maggiore forza espressiva dal suo mondo interiore; lasciando trasparire un personale travaglio vissuto in totale solitudine."" -
Il sindaco di Nofi. Diario intimo di un'esperienza politica nel Sud. Nuova ediz.
Prendendo a prestito l'acronimo usato da Domenico Rea per definire la sua città di origine, Nocera Inferiore, Aldo Di Vito in questo libro parla del passato come forma di ricordo di una Nofi precedente allo sviluppo edilizio, una Nofi con le cotoniere, i mulini, i pastifici, ricca di attività industriali, rifacendosi proprio all'epoca delle storie di Rea, dal dopoguerra in poi: la giovinezza, l'attività professionale per finire alla esperienza di sindaco. Un'opera che punta agli aspetti cruciali della storia di Nocera Inferiore, come gli anni Ottanta, il terremoto, Marcello Torre, Giorgio Barbarulo. Prefazine di Isaia Sales e presentazione di Manlio Torquato. -
Cronache psichedeliche. Racconti di rottura
Tre racconti lunghi, psico-noir a stampo sociale, ambientati in Toscana, in Puglia e nel Lazio ma con un unico filo conduttore: l'analisi della società. -
Calendario Duemila8
Il risultato della terza edizione del concorso per illustratori organizzato da Tapirulan è il Calendario Duemila8. La giuria del concorso, presieduta da Milo Manara, ha selezionato 12 illustrazioni per altrettanti mesi del 2008 e altre 18 opere presentate in appendice. Le 30 illustrazioni ospitate nel calendario rappresentano così anche una sorta di mini-catalogo del concorso e dell'esposizione che vi sarà il giorno della premiazione, ad aprile. -
Bufanda
Quindici illustrazioni per quindici racconti o, specularmente, quindici racconti per quindici illustrazioni: un intreccio variegato di trama e ordito, inorganico, forse sbilenco e inelegante, ma di certo non casuale. Una sorta di sciarpa della nonna sferruzzata. -
Calendario duemila9
Il Calendario Duemila9 è il risultato della quarta edizione del concorso per illustratori organizzato dall'Associazione Culturale Tapirulan. La giuria del concorso, quest'anno presieduta da Silver, ha selezionato tra le oltre 200 opere pervenute le dodici illustrazioni per gli altrettanti mesi dell'anno. In chiusura di calendario sono presentate altre diciotto illustrazioni segnalate dalla giuria. Immagini per un anno, ma anche opere d'arte da conservare e, perché no, da incorniciare ed esporre. -
Res
Res è un libro che raccoglie le poesie di cinquanta poeti e diciassette fotografi. In Res si trovano versi di tradizione e versi di assoluta libertà, ghiribizzi della mente e passioni sanguinanti, concentrazioni puntute e fluvialità discorsive, esercizi di stile e moralità spigolose, haiku (occidentali) e Witz, poesia in prosa e poesia visiva. Tutte le cose degli uomini e del mondo sembrano qui attratte dall'infinita espressione della poesia. Cose, appunto. Res. -
Souvlaki
Souvlaki è la terza antologia di racconti illustrati di Tapirulan o, se preferite, il terzo catalogo di illustrazioni raccontate di Tapirulan. Si può leggere, sfogliare, guardare, annusare, assaggiare. Sì, perché la parola ""souvlaki"""" denomina un gustoso e vario spiedino proprio della cucina ottomana e poi greca moderna. Così, come il cuoco mette nello spiedino tutto quello che ha di buono, senza troppa cura dell.armonia di gusti e di colori, allo stesso modo la Redazione di Tapirulan ha infilato in un bastoncino racconti tutti diversi ma saporiti, per condirli poi con la salsa delle illustrazioni e rosolarli al fuoco del giudizio del lettore."" -
Amerai il corpo tuo come te stesso
Il nostro corpo non è un involucro che limita la nostra possibilità, il nostro corpo è l'amico migliore che potevamo chiedere, il mezzo più efficace che potevamo sperare di avere, l'amore più disinteressato che potremo mai trovare in una forma di vita; nessuno mai ci amerà come il nostro corpo, lui per noi fa tutto a prescindere da quanto, come e se ci ricordiamo di lui. Mi chiedo a volte come si possa non innamorarsi di quello che siamo quando lo si comprende, non si possa non rimanere senza parole al cospetto di come nasciamo, di come funzioniamo, di quello che siamo. Se esistesse una classifica delle cose da amare, in relazione alla meraviglia che suscitano, ognuno di noi dovrebbe essere al primo posto della sua personale classifica, ognuno di noi. Con questo libro vorrei donare sorrisi ai vostri movimenti, ali alle vostre fantasie di corpo, piccoli strumenti che un passo alla volta vi portino verso parti di voi sconosciute ed inesplorate, vi portino a sentire muscoli e sensazioni, a imparare ad amarvi per il fantastico mix che siete, perché possiamo sentire, gustare, ascoltare, correre, saltare, mangiare, digiunare, abbuffarci, piangere, sorridere, ma nulla possiamo senza il nostro corpo. -
Diamoci del nord. Un anno sesquipedale
"""""Mi piace la parola """"sesquipedale"""". Bisogna pronunciarla piano: il sapore arriva prima ancora che se ne conosca l'etimologia. A me fa venire in mente le letture della mia giovinezza, quando il martedì compravo il """"Guerìn Sportivo"""" per godermi Gianni Brera. Fu allora che la assaggiai come una primizia. Imparai che per descrivere un calciatore, anzi un pedatore il quale avesse mancato un gol enorme, immenso, ma insieme qualche altra cosa inesprimibile ma da spantegarsi, scompisciarsi - non so trovare di più - Brera si faceva capire da tutti scrivendo """"sesquipedale"""". Così il sottotitolo è il più bel autoritratto che poteva fornire di se stesso Diego Gelmini: l'enormità buona e insieme potente, la furia che si agita e sorride. Lui è sesquipedale. Non nel senso della grossolanità, ma quando mai, bensì in quello della mescolanza in lui realizzata tra un Obelix del Lambro e un retore latino che ha abbandonato l'Urbe per rientrare nella sua terra. In questo libro si respira l'aria delle terre padane. Il sentimento della vita che abbiamo dentro e che è stato calpestato da un tot d'anni. Gelmini ci sprona: con questo libro ci diverte ma ci sprona anche a diventare difensori della nostra tradizione crocifissa (nei due sensi della parola)"""". (Vittorio Feltri)." -
Tenero caos
Marte Ginepro, protagonista di Tenero caos, è un uomo maturo che abita a Milano e crea manichini. Per buona parte della vita è tormentato da problemi di comunicazione che stimolano la sua esasperata sensibilità. Il giorno del suo compleanno, un amico gli regala un computer. È la svolta della sua vita. Lasciata per sempre la macchina da scrivere, Marte, attraverso le ""parole"""" comincia a realizzare il suo mondo fantastico: un diario esistenziale grottesco, ironico e visionario."" -
Scusi, è questo il mulino dei Guccini?
Volume dei coniugi Silvano Bonaiuti e Maria Rosa Prandi, cugini del cantautore Francesco Guccini, dedicato alla storia del mulino ad acqua che per decenni ha accompagnato le generazioni dei Guccini e la nascita delle prime, leggendarie, canzoni.