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Frammenti di emozioni
Un percorso interiore rivelatore di un'individualità ben precisa che, attraverso un'attitudine riflessiva risolta in immagini e una parola poetica evocativa nella sua essenzialità, esprime un mondo inquieto alla ricerca di senso e bellezza. Sono versi, questi di Maria Erovereti, che ci rafforzano nel convincimento che è nell'inafferrabilità dell'opera d'arte e, con essa, della poesia che si cela il senso più profondo delle cose e del nostro essere al mondo. -
Rattinsù e il Paese del niente. Ediz. illustrata
Un paese lontano, una splendida casetta colorata dove vivono una strega pasticciona e molto dolce di nome è Rattinsù e il suo amico Tartino, un saggio ratto. Un giorno la strega fa la conoscenza di una timida bambina bionda di nome Fiocco che sostiene di venire da un piccolo paese in cui tutto, persino il cielo, è severamente vietato. Tra incantesimi in rima, gomme magiche, cieli rosa e prati azzurri, fiumi gialli, fiori verdi e colpi di scena, i nostri tre eroi riusciranno a riportare al suo splendore originale il ""Paese del niente"""" e a sconfiggere il Signor Sindaco grazie alla magia più potente, quella del proprio cuore. Età di lettura: da 4 anni."" -
Miei cari personaggi
Non sappiamo niente del perché della vita, della vita tutta, da quella delle galassie, a quella del piccolo fiore di campo, il mistero fitto avvolge ogni cosa, ma ci basta ascoltare una cantata di Bach o contemplare una valle silenziosa o raccoglierci in una di quelle esperienze intime che tutti prima o poi facciamo, che una fenditura sembra aprirsi e illuminarsi improvvisa nell'opacità dell'esistenza, lasciando balenare una verità che, se la mente si rifiuta di accettare, viene però colta dalla essenza profonda di noi stessi. Come abbiamo visto accadere in voi, personaggi eterni di un romanzo senza tempo. -
Un piccolo mondo. Immagini e parole
"Le poesie e anche le foto di questo libro, infatti, oltre ad essere una testimonianza d'amore, assolvono essenzialmente a questo compito, quello cioè di preservare la propria incolumità spirituale, filtrando attraverso la comprensione e uno sguardo consapevole i sentimenti e i vissuti sperimentati. Perché il potere salvifico della scrittura e dell'arte consiste proprio in questo: nella possibilità di realizzare quel distacco necessario alla rielaborazione ed espressione delle nostre esperienze in modo tale che esse, assurgendo ad un valore universale, non ci facciano troppo male""""." -
15° Concorso triennale internazionale di liuteria «Antonio Stradivari». Ediz. italiana e inglese
Dal 7 settembre al 14 ottobre 2018 si è disputato il Concorso triennale internazionale degli strumenti ad arco ""Antonio Stradivari"""", non a torto considerato l'Olimpiade della Liuteria. La rassegna, promossa dalla Fondazione Museo del Violino, è giunta alla sua quindicesima edizione: hanno partecipato e sono ampiamente descritti in questo volume 431 strumenti fra violini, viole, violoncelli e contrabbassi, realizzati da 331 liutai iscritti alla competizione e provenienti da 40 Paesi diversi (dall'Austria alla Cina, dal Giappone alla Turchia, dal Brasile alla Norvegia, dal Canada alla Nuova Zelanda). Dal 27 settembre al 14 ottobre gli strumenti partecipanti sono stati esposti nel Padiglione Andrea Amati del Museo del Violino, che ospita i capolavori di Amati, Stradivari, Guarneri, per sottolineare la continuità di una tradizione che unisce in modo diretto e indissolubile le botteghe tardo rinascimentali e i laboratori di oggi. Ugualmente importante è che il concorso si sia svolto, come sempre, proprio a Cremona, dove il tradizionale saper fare liutario è iscritto da Unesco nel Patrimonio Immateriale dell'Umanità."" -
Reunion in Cremona. Tesori dal «National Music Museum» Vermillion-South Dakota al «Museo del Violino». Ediz. illustrata
Catalogo della mostra omonima ""Reunion in Cremona"""", allestita al Museo del Violino dal 21 settembre 2019 al 18 ottobre 2020. Introduzione storica e presentazione di nove capolavori provenienti dal National Music Museum di Vermillion, Sud Dakota, uno tra i più importanti musei di strumenti musicali al mondo, con una collezione tanto cospicua (oltre 15.000 pezzi) che ha incentivato l'istituzione americana all'ampliamento della sede e alla costruzione di un Centro di Conservazione e Ricerca. Durante la chiusura per i lavori di ristrutturazione (fino al 2021), i nove capolavori - tutti di maestri liutai cremonesi - sono esposti a Cremona: Antonio e Girolamo Amati, violino """"The King Henry IV"""" 1595c.; Girolamo Amati, violino 1609 e violino piccolo 1613; Nicolò Amati, violino 1628; Antonio Stradivari, mandolino coristo 1680, chitarra 1700 e archetto attribuito alla sua bottega 1700c.; Nicola Bergonzi, viola 1781; Lorenzo Storioni, violino ½ 1793. Questi strumenti narrano vicende che abbracciano due secoli di storia della città e della liuteria. L'epoca della nascita e dell'affermazione di quel patrimonio del saper fare artigiano, oggi riconosciuto Patrimonio Immateriale dell'Umanità."" -
I violini di Vivaldi e le figlie di Choro. Venezia-Cremona, la via della musica. Ediz. italiana e inglese
Alla fine del XVII secolo l'Ospedale della Pietà di Venezia era conosciuto come luogo di musica e le Figlie di Choro erano apprezzate coriste e musiciste. Abbandonate da neonate nella ""scafetta"""" dell'Ospedale, venivano istruite nella musica e nel canto da celebri Maestri come Francesco Gasparini e Antonio Vivaldi. Il volume, dedicato alla mostra omonima (Cremona, Museo del Violino 5 maggio - 1 agosto 2021), illustra il contesto storico, la formazione musicale delle orfane dell'Ospedale, la produzione liutaria veneziana dell'epoca e gli strumenti della collezione dell'Istituto veneziano sopravvissuti fino ad oggi e per la prima volta studiati presso i centri di indagine liutaria presenti in Cremona e nello stesso Museo del Violino."" -
16º Concorso triennale internazionale di liuteria «Antonio Stradivari». Ediz. italiana e inglese
Dall'ultima edizione del Concorso (2018) molte cose sono cambiate e cresciute. Dopo aver costruito con il Distretto della liuteria programmi di formazione e ricerca, cui hanno partecipato e stanno partecipando molti liutai, ora il Museo del Violino insieme al Comune di Cremona, all'UNESCO, all'Unione Europea, al Governo italiano si è impegnato nella costruzione del piano di salvaguardia del patrimonio liutario cremonese, riconosciuto bene immateriale dell'umanità, divenendo modello e anche caso di studio che potrà dare indicazioni importanti per le generazioni future. Il Concorso Triennale Internazionale accompagna questo profondo fermento che vede Cremona assumersi ruolo e responsabilità fondamentali nel dare testimonianza di un Saper fare liutario cremonese, attivo sia sul territorio sia a livello internazionale, con 341 strumenti presentati in concorso da 261 liutai professionisti, provenienti da 34 diversi Paesi del mondo. -
Liutai italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del Violino. Ediz. italiana e inglese
Sono 57 gli strumenti ad arco che costituiscono la “Collezione di liuteria italiana” conservata, dal 2013, al Museo del Violino di Cremona. Fra di essi sono presenti alcuni strumenti realizzati dai più autorevoli liutai italiani del secolo scorso. Dopo un importante lavoro di catalogazione e studio, condotto in collaborazione con i Laboratori di indagine diagnostica non invasiva di Cremona, per la prima volta tutti i 57 strumenti sono presentati in un unico volume, che ne disegna le caratteristiche e offre una ricostruzione organica delle vicende e delle difficoltà vissute dalla liuteria cremonese e italiana nel corso del XX secolo, per giungere fino agli ultimi decenni del secolo quando trova esordio una nuova stagione, segnata dal rinnovato protagonismo della Città di Cremona. -
Italianissima. Ediz. italiana e inglese
Le atmosfere magiche e irreali delle opere in mostra ci conducono in una realtà lontana da qualsiasi nostra esperienza. Un incessante peregrinare oltre l'apparenza delle cose, una paziente e profonda ricerca con la determinata volontà di sovvertire il concetto stesso di arte. 80 opere dei maestri italiani del Novecento, tra cui: Birolli, Campigli, Carrà, Casorati, de Chirico, de Pisis, Fontana, Guidi, Guttuso, Mafai, Manzoni, Marini, Marussig, Migneco, Rosai, Scipione. -
Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini. Ediz. illustrata
Il catalogo della mostra ideata da Vittorio Sgarbi. In mostra le opere di: Giotto, Petala Aurea (lamine dorate di ambito bizantino e longobardo), Gherardo delle Notti, Franz Ludwig Catel, Tadeusz Kantor, Cesare Inzerillo, Livio Scarpella, Justin Bradshaw, Alessio Deli, Chiara Caselli, Mirna Manni, Guido Venanzoni, Massimo Rossetti. -
Una è la luna
Prima raccolta poetica dell'autore commentata dai disegni di Roberto Roncaccia. -
L' arte inconsapevole. Dissociazione creativa, ispirazione, medianità
Otto studiosi si interrogano, e approfondiscono da varie prospettive, la questione della cosiddetta ""arte medianica"""" alla ricerca di nuove spiegazioni all'enigma della creatività. Proteso verso il mondo dell'occulto, da un lato, e quello della produzione artistica, dall'altro, il tema viene esaminato e illustrato con una ricca sezione iconografica comprendente oltre centoventi riproduzioni di opere."" -
Il giardino
Una fotografia dell'erratico vagare del pensiero sulla percezione del proprio presente, secondo un percorso letterario segnato da James Joyce. -
Brutti di bosco. Favole e fiabe di una certa canaglieria
Biancanave sa come si fa: gliel'ha ordinato il medico. Cenerantola crede di saperlo: gliel'ha spiegato la matrigna. Occhio alla Volpe, veterana di Gettysburg: ha una baionetta sulla stampella. Occhio alla Castagna: dal ramo prende la mira e non sbaglia mai. Occhio alla santabarbara della Piccola Dinamitarda, occhio all'astio della Mela Smith& Wesson, occhio alle doti (poco) nascoste dell'Incantatrice di sergenti, occhio agli agganci malavitosi dei subdoli Tre Tortellini. Occhio alla penna, occhio alla pelle: tempi duri, durissimi per gli otto Padri della Fiaba Costituita, diretti al Raduno nel bosco canaglia. Poiché è suonata ormai la campana sul cimitero dei luoghi comuni, dove giacciono quelli che ufficialmente vissero ""felici e contenti"""". E per nessuno può esserci più remissione di peccato."" -
La domenica mattina i pesci si svegliano tardi
I personaggi ""casuali"""" di Angelo Mansueto si muovono in spazi e tempi indefiniti eppure non sono imprecisi senza un luogo, un fine; sono anzi descritti a volte con tratti incisivi, però al contempo riescono a sfuggire finendo deliberatamente """"nell'irrisolto"""", calati come sono tout-court in storie senza preamboli, messe cantate, proemi. Questo effetto riporta alla mente i racconti e la scrittura di Raymond Carver o i quadri di Hopper, naturalmente con debite differenze e scarti. In Carver si respira per esempio una inquietudine, un turbamento, un'angoscia (a volta esasperata dal suo editore Gordon Lish che lavorava con l'accetta sulle opere dello scrittore), presagi di una paura di vivere, la paura del buio, della morte. Una lettura che """"sfila il tappeto sotto i piedi"""". Quest'angoscia manca nei racconti di Angelo Mansueto, ma alla fine l'effetto destabilizzante risulta il medesimo, e cioè quello di """"sfilare il tappeto sotto i piedi al lettore"""". E così è capitato che """"ho perso la mia ombra"""" e mi sono sentito """"non più perpendicolare alla terra""""."" -
L' ammissibile verità. L'autunno del vicecommissario Gerloni
"L'ammissibile verità"""" rappresenta il romanzo di esordio dell'autore, che mette a nudo la conclusione degli anni '60 in un piccolo paese di provincia. Ci sono indagini pratiche, bizzarramente condotte dal vicecommissario Gerloni, indagini sentimentali, sviluppi familiari a cui la penna di Carbotti trova una precisa collocazione e identità. Inserisce in un unico contenitore molto elementi, gesti, simboli, distrazioni che tra loro trasformano il potere della scrittura in certezza degli eventi. Sfuma, scontorna, dà voce e toglie fiato, attraversa strade e uomini, stanca rinvigorisce per un unico sostanziale obbiettivo: raccontare. Ed è la sua natura raccontare, alimentato dal suo tempo trascorso tra questure e biblioteche. Un amo sempre alla ricerca del verme giusto per catturare il pesce più grosso, la storia di carne che valga la pena narrare. Carbotti, i suoi personaggi, le sue letture sono ora di tutti quanti. È giunto preciso come una pioggia autunnale, gettate gli ombrelli, siate narcisi, specchiatevi nelle pozzanghere, camminate immobili." -
Stare a galla
Tre. Il numero che scegliamo sempre, istintivamente, perfetto senza esserlo. Tre i chiaroscuri sfumanti in questa silloge, con il coraggio dei colori lasciati sull'asfalto, da un'artista che tratteggia la sacralità del profano trattenendo sulle dita la polvere dei passanti, delineati con rispetto, in una fame d'aria costante. L'altro come specchio ed è nella solidità della sabbia che ceselliamo la sagoma delle bugie che sostengono la nostra fiamma; ma può una fiamma stare a galla? Sì, perché i poeti mentono, mentono sempre. Sul pelo dell'acqua come fosse il filo del rasoio e ogni parola taglia la carta in un riprodursi concentrico, dal centro della pancia oltre il bordo della nostra comfort zone. L'Io lettore sfoglia queste pagine e attraversa lo specchio dell'autrice, pronto a smarrirsi in luoghi consueti di bianco e lavoro antico, in famiglie immobili nello stillicidio di un amore che tiene il posto ai figli su sedie di paglia e tra abbracci discreti come tralci. Luoghi consueti percepiti come l'eco di un giovane corpo che assorbe l'afa svelando la realtà dell'inverno, facendone tavola apparecchiata, divano vuoto. -
Il raduno. Favole e fiabe di una certa canaglieria
Vediamo chi passa, pensò la Volpe, e preparò la stampella. Vediamo chi resta, pensò la Mela, e controllò la pistola. Coperta da un rovo, la Piccola Dinamitarda accese un cerino e baciò la miccia: oggi accendiamo i lampioni del cielo. Datemi un mitra, pensò la Castagna acquartierata sul ramo: e solleverò il Lupo dal problema di esistere. Datemi un orco, una Fata o un favolista e ne farò un antipasto, promise il Lupo. Datemi un Lupo smargiasso e ne farò un materasso, rise sprezzante la Fata. Celata da un frassino, la Strega con la lettera B s'inebriò del livore e contò le siringhe: il numero giusto per seminare sconforto. Ho il becco di ferro, disse la Merla: su, provate a provarlo. Il passato viene a cercarti, assicurò la Faina; ma è il presente che alla fine ti prende, sentenziò la Civetta. Poi entrambi ti fanno la festa, gracchiò la Cornacchia. A quel punto fatemi un colpo, ghignò lo Sciacallo: ci metto poco. Avanti, piccolo mio, lusingò Biancanave. Coraggio, fammi suonare, invitò l'Incantatrice dal flauto d'acciaio. Serata da ricordare, s'inchinò Cenerantola, accarezzandola lama prima di farsi una paglia. -
Il fantasma visibile. Nuova ediz.
Quando tra penna e cuore si crea un felice connubio, si scrivono pagine come quelle di Valentina Lippolis, dove ogni traccia di inchiostro è un palpito di vita passata, presente e futura. ""Il fantasma visibile"""" è una voce che parla di sé, a volte con tono di sfida squarcia il silenzio del dolore, altre è un sussurro, un balbettìo incerto che cerca risposte, che vuole carezze. Valentina racconta così la sua esperienza di figlia che resta aggrappata nonostante tutto alla sua roccia, che tiene stretta quella mano che a tratti le scivola per poi riprendere e stringere più forte di prima. Pagina dopo pagina, la sua penna scende nei meandri del cuore, attraversa i ricordi che diventano spine e sorrisi, raccoglie immagini che si stampano indelebili nei suoi occhi verdi, nei loro occhi verdi; resta sospesa sul foglio bianco della speranza, e la parola si fa preghiera. Pochi passaggi di vita, salti lontani ma essenziali ricostruiscono un'esistenza, un io lacerato e composto nello stesso tempo. Un percorso breve in superficie ma infinito nella sua profondità; qui, paura e coraggio si intrecciano come le spire elicoidali del DNA e diventano un'unica linfa vitale, energia e forza.""