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L' imperfetto
Dove finisce il confine? Dove inizia la fine? Da interrogazioni inquietanti, dentro percezioni sottili, si alimenta e si muove questa raccolta poetica. In un silenzio assorto si sciolgono parole brevi, sentimenti sofferti, trattenuti stupori. E affiora una pena di fondo per il tanto che turba e lacera un tempo confuso. I mutamenti dell'ora e delle stagioni, la grazia dell'amore e dell'amicizia, la consapevolezza cercata si manifestano nella misura del tono, nella chiarezza della voce prossima alla confidenza. E l'imperfetto del titolo come opposto alla perfezione, che è sogno della mente già vocato all'impossibile, significa anche il tempo del passato: che si nutre del ricordo e lo travalica per fluttuare in una malinconia come insieme di estraneità e di appartenenza. Così, in un tessuto di trame leggere, di versi veloci, Innocenzo Carbone accosta il bene della poesia e lo consegna. -
Il mare di Senofonte
Quest'ultima raccolta di Isidoro Aiello si pone in linea di continuità con la sua produzione precedente. Il poeta osserva, registra e riflette sul mondo con lucidità e disincanto, trovando un correlativo oggettivo nel paesaggio mediterraneo che con la sua luce netta e i suoi echi parla di bellezza ma fa emergere anche verità. Le liriche prendono spunto da un pensiero o da una precisa situazione: in un caso come nell'altro l'ispirazione si ancora ad immagini molto concrete nella tradizione dell'ultimo Montale o di Cattafi. -
Corrispondenze
Una corrispondenza fatta di ""segni"""" che solo due pittori, possono instaurare. Catalogo con testi di Ruggero Savinio e Marco Di Capua."" -
La prova del bianco
La raccolta di questi pensieri di Anna Vasta è il frutto di una riflessione inesorabile sulla poesia e sulle tensioni dell'esistenza che solo la poesia può portare. -
Quattro scrittori quattro Sicilie
Nel dicembre del 1952 ""L'Illustrazione Italiana"""" stampò un numero monografico dedicato alla Sicilia, sottoscritto da intellettuali, scrittori e politici di diversa estrazione e sensibilità. Sedici contributi si prefiggevano di esplorare l'Isola da differenti prospettive e rispondevano alla necessità, tanto sentita negli anni Quaranta e Cinquanta, di riscoperta e conoscenza dell'Italia, nella fattispecie delle sue propaggini eccentriche e meridionali. Tra gli scrittori che hanno partecipato a questa iniziativa collettiva in questo volume riportiamo i testi di Carlo Levi, Ercole Patti, Giovanni Comisso e Corrado Sofia."" -
Alle onde al vento
Questa silloge presenta una specifica identità. E, trattandosi di un'opera prima, sorprende altresì per le diverse connotazioni che vi si possono cogliere: la ricerca di un linguaggio che rifugge l'appiattimento per dare massima dignità alla parola che diviene proiezione di accadimenti sostanziali; il ventaglio di problematiche che incrocia i sentimenti di sempre senza lasciarsi avvinghiare dalla retorica; e, ancora, l'andamento della scrittura sostenuto da una musicalità interna che trasfonde melodia di sferzanti indagini e interrogativi. -
Qualcosa anch'io
Sotto il segno di Sciascia, da cui proviene il folgorante aforisma in epigrafe, in questo volumetto Luisa Adorno ricama parole dense di destino e di bellezza. Si tratta di due lettere immaginarie, rivolte l'una a Ferdinando Scianna, l'altra ad Angelo Scandurra, a commento di alcune fotografie: di alto valore artistico quelle scattate da Scianna, di carattere privato o comunque occasionale le altre, ma tutte espressive per un discorso che, sotto apparenza divagante e minimalista, aspira a cogliere l'entelechia come avrebbe appunto detto Sciascia - di un viso, di un gesto, di un luogo. Su queste immagini lo sguardo si appunta, mentre la mente insegue ricordi, traccia bilanci, illumina significati. Riafferra il tempo perduto. Vede quello che non è possibile vedere: perché è scomparso, o perché richiede un terzo occhio, un occhio speciale. Come si legge in chiusura della lettera a Scandurra, a proposito dell'amata casa di Valverde e della sua meravigliosa terrazza: ""se la notte è bella, si possono vedere le luci delle lampare. Questo nelle foto non c'è, ma noi lo sappiamo""""."" -
Canti brevi
Quando sento venire certi momenti della poesia - che mi portano via - devo stare attento - per esempio se guido la macchina devo stare attento, sbaglio strada, vedo solo una gran luce e mi scordo le svolte: ci vedo benissimo e non vedo niente: la poesia è una signora impressionante. -
N'zuppilu n'zuppilu. Wet through. Testo siciliano e inglese
Sono sempre più rari i poeti capaci di usare il dialetto-lingua siciliana nella sua straordinaria bellezza di suoni e significati. Questa silloge di Giuseppe Condorelli ci riporta nel mondo classico della sicilianità pura, quella della parola capace di trasmettere umori profondi e sentimenti, senza compiacimenti di sorta. -
Catalogo d'amore
Angelo Sturiale, con questo ""Catalogo d'amore"""", affida alla parola variegate entità di lacerazioni con un tormentato raccontarsi che rifugge ogni indulgenza. Si scende a volute in un precipizio ammantato di propaggini dove lo scrutare della mente si apre (si assoggetta) a quello del cuore. Ne nasce una scrittura scattante, incontenibile ma simmetrica, che si frantuma come un cristallo in sfaccettature taglienti. La forma assume quella della prosa poetica, disseminata di travestimenti brucianti di malinconie. Forse Sturiale incide, sul proprio corpo-diario, gli appunti di un irripetibile (irrefrenabile) paradigma d'amore."" -
Poesie scelte
Isidoro Aiello ha pubblicato altri libri di versi apprezzati dal pubblico e dalla critica. In questa raccolta antologica ripropone i testi più significativi. -
Chi ruba il miele non si ferma ad accarezzare le api
"La Piermattei non mira ad affermazioni di verità, né di certezze. Il suo è un interrogarsi, perciò si susseguono evenienze come in un documentario dov'è improbabile incontrare le espressioni """"inizio"""" e """"fine"""". L'essenza delle cose esiste oltre le parole. Così, il linguaggio resta compatto, durevole, faro acceso sul paesaggio dell'anima."""" (dal risvolto di copertina di Angelo Scandurra)" -
Garibaldi e il Cavaliere. Storia, racconti e folclore di un paese della profonda Sicilia
Usi cose cibi aneddoti, colti nel loro valore di umana anima sociale, base e concrezione di intime partecipi convivenze, sono rievocati e vividamente riofferti, perché non vengano risucchiati nel vortice dell'oblio azzerante e si tramandino a figli e nipoti, dell'autore e nostri, quasi testimoni in un'ideale staffetta. Si scongiurerà così, anche, che il vivere sia tutto appiattito su un fugace presente senza storia e si perda la stessa nozione di storia di una comunità? (dal risvolto di copertina di Nicolò Messina) -
Vento traverso
"Vento traverso"""" nasce dalla ricerca di voci dal sotterraneo della cosiddetta follia, una richiesta di senso e non di interpretazione o di diagnosi. La scrittura resta in bilico sulla linea di confine tra il raccontare e il prendersi cura, tra l'ascolto e la rielaborazione di storie e suggestioni, scansando stereotipi e macchiette, per restituire un'identità rappresentata e svelata alle tantissime voci incontrate." -
Colapesce e altre leggende normanne di Sicilia
Furono i normanni a portare in Sicilia, al pari delle leggende del ciclo carolingio-bretone come quelle della Fata Morgana, di Artù nell'Etna e della città di Risa, il fantastico personaggio di Cola, metà uomo e metà pesce, su cui si è andata via via costruendo la più grande leggenda del mare. Da allora Colapesce ha fatto dello Stretto di Messina, dove la leggenda medievale si è intrecciata a preesistenti miti poseidonico-nettuniani della classicità, il palcoscenico ideale per le sue apparizioni. Simbolo dell'universale sfida tra l'uomo e il mare, modello di lunga permanenza sott'acqua in apnea, Cola rappresenta il tuffatore ""par excellence"""", una sorta di Peter Pan sommozzatore."" -
Il diavolo a Concord e altre storie
Ben Pastor è nota soprattutto per la saga di Martin Bora, il soldato-detective costantemente alle prese con il crimine e la propria coscienza. Tuttavia, esiste anche un'""altra"""" Ben Pastor - forse più appartata ma non per questo meno originale -, ed è quella delle """"ghost stories"""", di cui """"Il diavolo a Concord"""" costituisce un esempio. Dettati da un estro che rifiuta i luoghi comuni, i racconti fantastici della Pastor compongono un mosaico della nostra interiorità più riposta, colma di dubbi e stupori, dove l'heideggeriano """"essere nel mondo"""", con tutta l'angoscia che ne deriva, trae conforto dalla coscienza che l'universo sfugge a ogni spiegazione esaustiva, e dal convincimento che laddove c'è mistero può esserci dannazione, ma anche salvezza. (dal risvolto di copertina di Luigi Sanvito)"" -
L' amore all'inferno
"La scrittura di Cetta Brancato è attraversata da lampi """"azzurri"""" che squarciano le declinazioni sull'amore: radicalmente lontana dalle polluzioni notturne di molti presunti poeti d'amore. Le sue parole, scelte con rigore angelico e luciferino, scavano un solco intimo e definitivo nel chiarore della pagina e si fanno spazio nell'intricato infinito chiamato amore con determinazione assoluta e grande coraggio."""" (dal risvolto di copertina di Paolo Lisi)" -
Dimmi cose belle. Fabiola, una trisomia di 33 anni
"Questo libro di Angelo Buscema è testimonianza che afferma la concretezza dell'amore come sentimento compiuto e condiviso. Al di là dell'affetto primordiale, paterno, queste pagine affrescano le gradazioni di un vissuto che si avvera come indivisibile: radice di un permanente e radioso sorriso."""" (Dal risvolto di copertina di Angelo Scandurra)" -
Finché splendi amore
"Una donna che confonde i tempi, le epoche, le chiama, butta date, nomi, e poi si incanta, in versi stupendi... E getta la testa di qua, di là, supplica i 'chirurghi del mattino'. Che bellissima poesia questa, che vertice di dolore e amore e parola... Cosa ha fatto diventare Anna la medesima esperienza che fecero Dante, Ungaretti, e altri poeti e tanti uomini e donne senza nome, senza voce, strappati nel cuore da una separazione? Dalla perdita di chi parve un miracolo? Anna Buoninsegni è diventata una testimone della dismisura, una rara autentica poetessa."""" (dal risvolto di copertina di Davide Rondoni)" -
L' ora sospesa e altri scritti per artisti
"L'ora sospesa"""" parla di pittori scultori fotografi architetti, e delle loro opere. Ma Vincenzo Consolo non è un critico d'arte: nel suo laboratorio ogni scritto di occasione può diventare occasione di scrittura, se non altro di riflessione sul proprio mestiere. E proprio qui ricade l'interesse del libro: perché segna le tappe di un'intera opera, perché insegna le modalità della scrittura e della manipolazione autoriale della stessa: perché offre, soprattutto per quel che riguarda i libri maggiori, le """"prime forme"""" di alcune delle loro pagine più alte; perché ricostruisce - ma sta al lettore operare o meno questa ricostruzione - il retroterra dal quale parte in buona misura la poetica consoliana."