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L' uomo delle parole incrociate
Un'opera su Giuseppe Airoldi. -
Muf Muf. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 12 mesi. -
Il crepuscolo della Sicilia islamica. Indagine storica su una violenza etnica continuata
Attraverso la lettura di un numero cospicuo di fonti, si propone lo studio di alcuni aspetti irrisolti di quel che accadeva nel profondo della Sicilia normanna, negli anni della ""pacifica convivenza"""" tra arabi e cristiani. Il profilo è quello di una indagine divergente, tesa a documentare i modi in cui venne forgiato e man mano impiegato dalle aristocrazie latine, dagli episcopati e in una misura non indifferente dagli stessi Altavilla, con una serie di atti emblematici, il paradigma violento che, applicato fino alle estreme conseguenze, nell'arco di poche generazioni avrebbe determinato la distruzione sociale, civile e materiale dell'Islam siciliano. Mediante un approccio mirato ai documenti, per alcuni aspetti inedito, vengono riformulate una serie di domande sui """"moventi"""", sul perché e sul come si poté dare corso, di fatto, alla cancellazione fisica della Sicilia propriamente araba, edificata dagli Aghlabidi, dai Fatimidi e dai Kalbiti in oltre due secoli di storia. Scorre in definitiva il """"reportage"""" di un attacco continuato e pervicacemente voluto, che attraversò la Sicilia della riconquistata cristianità."" -
L' immagine della Sicilia nei resoconti di viaggio del Settecento
Con Goethe prende forma, attraverso la descrizione della Sicilia, un modo nuovo di percepire il paesaggio che prelude alla ventata di novità che sta pervadendo, più o meno visibilmente, il genere del viaggio in Italia. Sulla base di questa ipotesi critica, percorrendo nei testi la scrittura del viaggio in Sicilia della seconda metà del Settecento e del primo Ottocento, si possono tracciare le linee di una nuova immagine della ""regina delle isole"""" in cui l'attrazione classica lascia a poco a poco il campo alla passione romantica."" -
Sicilia archeologica. Caratteri e percorsi dell'isola dal paleolitico all'Età del Bronzo negli orizzonti del Mediterraneo
L'opera di Sebastiano Tusa comprende vari saggi, che centrano vari argomenti: un inquadramento storico, archeologico e filosofico sul Mediterraneo antico; le forme di religiosità delle popolazioni primitive siciliane; l'insorgenza agro-pastorale nell'isola ossia la transizione tra le società di cacciatori e raccoglitori e quelle d agricoltori e pastori; microcosmi insulari straordinari come Pantelleria e le Eolie; infine, le antichissime radici identitarie del popolo siciliano. -
Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna
Tre saggi brevi sui rapporti complessi che intercorsero tra cristiani e musulmani nel Regnum Siciliae degli Altavilla. Le prospettive prescelte sono essenzialmente tre: quella storico-linguistica, esaminata da Raffaele, quella etnico-religiosa, analizzata da Ruta, e quella tecnico-scientifica, presa in esame da Tusa. I testi sono corredati da un ampio apparato iconografico su alcuni aspetti materiali e culturali della Sicilia in epoca normanna. -
Storia del viaggio in Sicilia. Dalla tarda antichità all'età moderna
È la ricostruzione storica di un percorso lungo, che prende le mosse dalla tarda antichità, quando Roma resisteva ancora all'urto delle grandi migrazioni da Nord e da Est e introduceva la cristianità nella legalità e nell'ufficialità dell'impero. Oggetto di particolare scandaglio, in questa storia del viaggio, sono perciò la lunga età di mezzo e le fasi complesse che hanno caratterizzato la modernità. L'intera vicenda del viaggio in Sicilia, materiale e raccontato, è attraversata da tradizioni, punti di vista e tòpoi resistenti, di cui l'idealizzazione e il giudizio liquidatorio definiscono per certi versi le polarità. Obiettivo tra i principali dell'opera è quello di esplorare le radici, i codici e i passaggi causali di queste tradizioni, che giungono di fatto, in forme più o meno percepibili, fino alla contemporaneità. -
De Aetna
Il ""De Aetna"""", un breve trattato in forma di dialogo, in cui dibattono personaggi come l'autore medesimo e il padre, Bernardo Bembo, insigne e raffinato esponente dell'oligarchia veneziana."" -
Autogoverno e autonomia. Baschi e siciliani a confronto
La storia non si fa con i se! Tuttavia, forte è la tentazione di comprendere se le cose di Sicilia sarebbero state diverse, avendo alle spalle 70 anni di governo regionale esercitato con poteri di imposizione e di amministrazione fiscale. Gli studiosi baschi, in questo libro, sostengono che l'autonomia senza poteri fiscali è una burla. ""Grazie a questi - affermano con orgoglio siamo oggi tra le regioni più ricche di Spagna. Abbiamo rischiato ed abbiamo vinto"""". Di contro, affermano mestamente alcuni studiosi siciliani: """"Ci sarebbero mancati solo i poteri fiscali per farci precipitare in quel baratro che oggi vediamo dall'orlo. Se la irresponsabilità di una classe politica mediocre ed affarista in settant'anni ci ha condotti a questo stato di cose, figuriamoci cosa sarebbe successo in Sicilia se avessimo dovuto affrontare da soli i rischi di una autonoma gestione finanziaria senza il controllo statale""""."" -
Federico II e il suo tempo. Il regnum e l'impero, il papato, le etnie, le culture
Federico II di Svevia: una figura di monarca complessa, che non ha mai smesso di alimentare discussioni, sin dal tempo in cui egli visse e dominò la scena dell'Impero romano-germanico, quando per i papi e i loro partigiani guelfi era la bestia dell'Apocalisse e l'Anticristo mentre per altri era lo Stupor mundi. Chi fu realmente? Un cristiano autentico o un laico e illuminista ante litteram? Un campione dell'interculturalità? Un anticipatore dello Stato moderno o un regnante del Medioevo? Quale il peso effettivo che egli ebbe nella vicenda intellettuale del XIII secolo? Questi i quesiti cui rispondono gli autori del libro, che scandagliano la figura dell'imperatore svevo da una varietà di prospettive. -
Il Mediterraneo oltre il jihad e le crociate. Il tempo lungo delle contaminazioni
È un saggio di storia, che si muove lungo tragitti epocali, ma con uno sguardo all'oggi. L'autore intende proporre una riflessione sulle relazioni storiche tra l'Europa e il mondo islamico, complesse e ricche di sfaccettature, e sul Mediterraneo quale area di connessione di etnie e saperi. In queste pagine si dipana, in particolare, una lettura della storia che ritrova degli assi significativi nel tempo lungo delle relazioni e delle contaminazioni. Viene quindi sottolineato un ampio orizzonte di esperienze che hanno dimostrato di poter resistere, nei grandi tragitti ma anche nei brevi, al trauma delle inimicizie e dei conflitti tra i popoli. Numerose vicende costruttive e aperte, che non di rado «scompaiono» nella percezione del passato, possono assumere in definitiva un rilievo non indifferente in scenari materiali e di senso più articolati. Un libro di storia appunto, che tuttavia può contribuire a dare delle risposte utili a domande di conoscenza e a problematiche difficili del presente. -
Viaggio nell'antica Roma lungo vie dei saperi, delle cittadinanze e del sacro
L'Urbe si erse dal fondo della storia attraverso un uso strategico della forza: dominatrice e intrisa di bisogni. Di tale pulsione essa seppe fare tuttavia un impiego razionale, imbrigliandola in un complesso progetto di civiltà. E questo fece, in primo luogo, l'originalità del suo cammino. Una ispirazione fondamentale di quel tragitto fu la legge, il diritto, attorno a cui maggiormente si destreggiò il genio di un ceto dirigente, lanciando un po' alla volta un corpus di principî che nelle linee essenziali sarebbero sopravvissuti di gran lunga ai destini monarchici, repubblicani e imperiali della Città Eterna. Quando sentì minacciati i propri interessi vitali, Roma guerreggiò con impeto. Tuttavia, si aprì ai popoli, assimilandone e irradiandone i patrimoni più fecondi. Cercò di disciplinare con ponderazione l'intera vita sociale, maturando una nozione aperta delle cittadinanze. Roma si aprì appunto ai contagi, fino al tramonto della sua potenza politica, quando, mentre consegnava all'Oriente bizantino il testimone di una promettente ma difficile continuità politica e morale, riviveva come capoluogo di una religiosità che avrebbe scritto altre fondamentali pagine di storia. -
Viaggio nella Grecia antica. Da Oriente a Occidente
Un altro viaggio in forma di dialogo, stavolta nella Grecia antica; ancora uno scandaglio breve e veloce, compiuto, si direbbe, di corsa, ma, attraverso un serrato confronto con le fonti, il più possibile rispettoso della storia. In questo cammino vengono rivisitate le vicende dell'Ellade nei suoi momenti essenziali, i topoi materiali e immaginativi più emblematici, lungo un orizzonte esteso e differenziato che, dall'epicentro della Grecia continentale, finiva con il percorrere l'intera regione mediterranea e alcune aree dell'Asia Minore. Vengono sottolineati allora i contagi materiali e culturali che ebbero maggiore rilievo nella formazione del mondo greco, ricercandone gli effetti nelle arti, nelle lettere e, in senso lato, nell'immaginario, che introduce nelle policrome ambientazioni del mito, di cui vengono scandagliati alcuni elementi fondativi, legati ai cicli naturali e alla fecondità della terra. Si sosta perciò nell'immaginario greco dell'Occidente, animato da forti tensioni dualistiche che tendono a fondere fino al paradosso luce e buio. -
Viaggi in Magna Grecia e dintorni in età antica
Lo spostamento delle poleis verso l'Occidente fu molto oneroso. Probabilmente, nello stesso nome Megále Hellàs, con cui nel II sec. a.C. veniva identificato da Polibio il tessuto dell'Ellade nei territori italici, è testimoniato in maniera implicita il grande sforzo che i coloni dovettero sostenere, nei secoli precedenti, per dominare la natura mossa delle terre e riuscire a convivere con le popolazioni dei luoghi. Essi riuscirono, tuttavia, a dare stabilità alla loro presenza nella nuova terra, restando ancorati al mare, fonte essenziale di sostentamento e base strategica della loro crescita economica e politica, per tanti versi straordinaria. Occuparono capillarmente le coste del Tirreno, dello Ionio e dell'Adriatico dando luogo a una complessa geometria antropica. -
Mirabilia miracoli magia. Retorica e simboli del potere in età tardo antica
Mirabilia, miracoli, magia si fondano sul simbolismo. Nato con la civiltà umana, il simbolo è comunicazione e parola primordiale; ed anche un mezzo per dominare la realtà oltre le umane possibilità. Alle origini dei tatuaggi e della scrittura, simboli e disegni primitivi avevano un potere magico. Il simbolo realizza il potere dell'immagine nella sua forma assoluta. In questo trascendere i limiti umani il simbolo ha un potere sacro, è strumento per catturare e controllare il meraviglioso - cioè tutto quanto sfugge, affascina e terrorizza l'uomo - rientrando esso stesso in quella fenomenologia del meraviglioso che chiamiamo miracolo e magia. Anche quando questo potere sacro è eroso dal corso della storia, il simbolo come comunicazione riconquista spazi che sembravano perduti. -
Lettere dalla Sicilia. Un architetto belga a Palermo 1919-1921
Sicilia, settembre 1929. Un giovane architetto di Bruxelles, Lucien François, sbarca in Sicilia nel porto di Palermo. Ha appena firmato un contratto con la società belga che, oltre a gestire le linee tranviarie che da Palermo portano a Mondello, sta anche edificando l'omonima stazione balneare. Per due anni Lucien e la moglie Lia, pittrice, tengono una fitta corrispondenza con le rispettive famiglie in Belgio. Descrivono quello che vedono in Sicilia, confrontano il costo della vita, assaggiano la gastronomia locale, commentano gli scioperi e l'avvento del fascismo, s'infiammano contro il lavoro infantile nelle miniere di zolfo, raccontano le loro escursioni nell'isola. -
Viaggio a Cartagine. Lungo le rotte di una civiltà, tra scoperte, culture materiali e miti
Ancora un viaggio lungo il Mediterraneo antico, attraverso un dialogo serrato, partendo stavolta dall'Oriente, dalla terra di Canaan, dove i due autori «sostano» un po', alla ricerca dei caratteri del mondo fenicio, per approdare infine a Cartagine, che espande e arricchisce quella civiltà in Occidente. La città nordafricana gode di un'agricoltura florida e di un ricco artigianato ma è dotata, soprattutto, di uno straordinario estro marinaro e mercantile. Dopo avere sparso le proprie basi commerciali in numerose aree del bacino, essa si proietta oltre le Colonne d'Ercole, interloquisce con l'Africa mediterranea e con quella profonda. Per ampliare ulteriormente i propri scambi, punta, dall'Atlantico, lungo le rotte dei metalli, verso le coste della Bretagna, e forse si porta oltre. Nel solco della tradizione fenicia, imprime, contestualmente, svolte importanti nei processi di sviluppo delle tecniche navali. -
Teoderico. Il re barbaro che immaginò l'Italia
Teoderico, re goto in Italia dal 493 al 526, si presenta come una delle figure più forti ed emblematiche dell'Europa tardo-antica. Attraverso la sua vicenda politica egli riesce a rispecchiare la complessità di un'epoca: disordinata, ambigua, travagliata da radicalismi ma percorsa anche da esperienze di convivenza etnica, di pluralità, di compostezza civile, di decoro urbano e di contagio religioso e culturale. Il re barbaro in questo sommovimento politico, sociale e culturale finì con il generare un modello di Stato che ambiva a spendere con lucida determinazione le eredità del passato mentre inaugurava un tipo di convivenza etnica originale: chiuso e tuttavia plurale, segnato da rigidi protocolli identitari ma in grado di generare condivisioni nel concreto delle cose. -
Roma e Cartagine. Due civiltà a confronto
Roma e Cartagine: due città del mondo antico che si contendono l'egemonia del Mediterraneo. Nella prima fase trattano, si accordano sui commerci, cercano di stabilire modi di convivenza con vantaggi reciproci. Poi si dipana una lunga vicenda di conflitti che alla fine vede Roma vincitrice e la città punica umiliata nel 146 a.C. fino alla distruzione. È insomma la vicenda di due civiltà rivali che non mancano tuttavia di similitudini e punti di contatto. Sia l'una sia l'altra coltivano un ethos patriottico, fatto di eroismi civili e militari, ma ognuna lascia una propria impronta nella storia. Cartagine proietta i propri commerci oltre le Colonne d'Ercole, tenta il periplo dell'Africa e punta, dall'Atlantico, verso le coste della Bretagna. Roma conquista gran parte della penisola italica e, già dal Foedus Cassianum, stipulato nel 493 a.C. con i Latini, tesse la propria tela del diritto e delle cittadinanze. -
La malattia della vergogna. Una notte da Venere, il resto della vita con Mercurio
Alla fine del XV secolo entra a pieno titolo nella storia dell'uomo una sconvolgente malattia, la sifilide. Essa segna lo spartiacque che chiude, col tardo Medioevo e il Rinascimento, il mondo antico, per affacciarsi alla età moderna, ma si colora subito di elementi collegati alla condanna morale, rivolta preminentemente alla componente femminile. La mostra, ""La malattia della vergogna. Una notte da Venere, il resto della vita con Mercurio"""", vuole essere, in sostanza, un contributo del Museo delle Civiltà - MuCiv per enucleare i meccanismi antropologici della paura e della riprovazione sociale verso questo tipo di malattie e, contemporaneamente, per sottolineare i continui progressi della scienza medica, da cui bisogna attendere con fiducia le risposte adeguate.""