Sfoglia il Catalogo feltrinelli042
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5901-5920 di 10000 Articoli:
-
Le pagine della nostra vita
"Le pagine della nostra vita"""", così come recita il titolo, è una sorta di diario personalissimo a cui il protagonista affida le proprie sensazioni tormentate e angosciose, fisiche e dell'anima, in contrasto a successivi infinitesimali attimi di felicità e di luce che la propria psiche sperimenta nell'atto di vivere. Il protagonista vive, quale rivelazione a tratti mistica a tratti quale trasporto d'amore, l'ardore della sensibilità nel confronto con la realtà, traducendo in evocazioni suggestive i rapporti con il mondo esterno e con l'ignoto." -
Le mie Marilyn
"Volevo offrirmi una bussola di orientamento in questa tempesta di immagini e notizie che mi grandinavano addosso sulla vita e la morte di Norma Jean (Marylin). Per quattro anni ci ho lavorato su, ho rifotografato alcune delle sue foto a me più care, le ho miscelate e infine le ho combinate con versi miei e non miei. Sono venuti fuori questi collages ed è stato come fare oggi un'intervista all'attrice. È stato un viaggio immaginario nel turbinio di passioni e sentimenti che hanno segnato la breve esistenza di Marilyn. Ho scavato nel suo intimo, ho convissuto con la sua tristezza e con la sua disperata ricerca di normalità per sbocciare infine in un pudico amore per quell'anima tormentata dai più spregiudicati cinismi, in balia dei suoi amanti, in balia di una mostruosa macchina cinematografica."""" (Alessandro Giunta)" -
Nel quale la donna si specchia. Ediz. illustrata
"Producevo in quegli anni manufatti in ceramica disegnati per me da personaggi rappresentativi del design italiano contemporaneo. Chiesi a Ruggero Cappuccio, totalmente estraneo a quel mondo, di curare una piccola collezione. Interpellò Vincenzo Cerami, Raffaele La Capria, Toni Servillo e Mimmo Paladino, che suggerirono ciascuno un oggetto e lo descrissero nelle sue qualità interiori. Egli stesso scelse una chiave e mi consegnò quella del suo palazzo di Serramezzana. Realizzai così cinque oggetti, traslati dal mondo dell'immaginazione, che formavano assieme una raccolta improbabile e incongrua come le composizioni che Breton amava chiamare squisito cadavere: un'opera composita, sommatoria di cinque parti che hanno ciascuna una identità indipendente. Poi Ruggero scrisse un racconto, """"Micol"""". Mi inventai anch'io una storia, """"L'incontro"""", e chiesi a Fabio Donato di unirsi a noi con le foto che ritraggono non solo gli oggetti ed i luoghi che li hanno generati, ma anche gli autori così come egli li ha conosciuti in quarant'anni di attività professionale ed artistica: foto che ritraggono storie cui egli ha messo nome """"archivi""""» (Giuseppe Coppola)" -
Caserta 70. Movimenti artistici in Terra di Lavoro
Tra gli anni '60 e il decennio successivo il contesto artistico di Terra di Lavoro vive il suo periodo di massima effervescenza e vitalità; guarda con grande attenzione e curiosità a quanto accade al di fuori dei confini regionali e nazionali e stabilisce contatti continui e fruttuosi con altre realtà culturali. Gli artisti non operano più in quanto demiurghi solitari, ma si uniscono in collettivi e gruppi (Gruppo Proposta 66 Terra di Lavoro, Junk Culture, Lineacontinua, S.R.L.). La volontà associazionistica parte dall'imperativo di distruggere i limiti convenzionali dell'operare artistico per approdare ad una democratizzazione della cultura. Obiettivo degli artisti di Terra di Lavoro è raggiungere una metodologia di ricerca estetica in grado di coniugare le problematiche più viscerali del territorio con un linguaggio estremamente innovativo, in linea con gli sviluppi dell'arte nel sociale che in quegli anni prende corpo in tutta la penisola.Il volume ricostruisce tale arco temporale e rende accessibili al lettore numerosi documenti inediti che restituiscono la vivacità artistico-culturale di un territorio troppo presto dimenticato dalla storia dell'arte regionale e nazionale. Postfazione di Enrico Crispolti. -
Mylord: Sir Andrea Frankfourth e il tesoro degli Incas
Perché è stato assassinato l'archeologo Tony Render, amico fraterno del granduca Sir Andrea Frankfourth? Una morte inspiegabile, seguita da altri due omicidi. Scotland Yard brancola nel buio. Sir Andrea cerca di saperne di più. Il suo interessamento scatena la terribile rappresaglia di Bordignac, un nemico astuto e spietato, che non solo mette in pericolo la sua unione con la bellissima Julienne di Saint Cry, ma conduce il nostro Sir nella Valle di Vilcabamba ad Espiritu Pampa, tra i fantasmi dei re Inca, sul lago Titicaca, alla ricerca del tesoro perduto dell'antico popolo peruviano.Qui si deve confrontare con il feroce Gutierrez, capo dei Cordiglieros, che lo sottopone a dure prove. Deve fare i conti con un'arma pericolosa, 'la barra', alla ricerca della statuetta mozza che i suoi nemici vogliono disperatamente per impossessarsi dell'immenso tesoro. Infine viene fatto prigioniero, assieme a Julienne, in un tempio sotterraneo. E non è tutto. L'anello della madre morta bruciata assieme al padre, anello scomparso e mai ritrovato, perché proprio adesso gli viene fatto recapitare? -
La geografia del Nuovo Teatro in Campania negli anni settanta (1963-1976)
Oltre ad indicare il momento in cui il teatro di ricerca diventa ""alternativa"""" alla scena ufficiale, gli anni settanta testimoniano un ribaltamento delle coordinate geografiche con cui viene ripensato il Nuovo Teatro sul piano pratico e culturale. Si assiste a un processo di riassestamento guidato da Giuseppe Bartolucci con la complicità di Filiberto Menna che sposta a sud il fenomeno Nuovo Teatro, ridefinendone le coordinate produttive e intellettuali. Questo libro racconta alcune delle tappe decisive di questa riorganizzazione che ha visto protagonista la Campania e in particolare Napoli, Salerno e Amalfi. Vengono presi in esame alcuni eventi cruciali che hanno avuto luogo tra il 1963 e il 1976: la nascita delle cantine a Napoli, le rassegne Off al Teatro Orione, il ruolo determinante dell'humus espresso dall'Università di Salerno nell'accompagnamento critico al Teatro Immagine e alla Postavanguardia, il superamento dei confini linguistici tra teatro e arti visive sostenuto dalle Azioni Povere di Amalfi unitamente alla prima performance di Hermann Nitsch allo Studio Morra."" -
Malevite
La vita che non ti appartiene, espropriata, negata da un ordine che sembra trascendere e dominare ogni cosa. Donne del Sud. Sapori forti. La terra. La materia. I gesti. Rituali antichissimi di quotidiane esistenze costrette, a volte inconsapevolmente, in un incedere predeterminato da secoli. Vite interpretate più che vissute. Le malevite non sono solo le biografie ai margini della legge. Tutte le vite, infatti, sono precedute da una proposizione avversativa: ""ma-le-vite"""", in questi sette racconti, sono segnate da uno scarto, il richiamo di un altrove che prende la forma di una esistenza che scorre silenziosa e incessante accanto a quella quotidiana. E poi all'improvviso uno squarcio che altera la prospettiva dello sguardo, un riscatto che si consuma in un attimo e dura, in un tempo che riecheggia l'eterno."" -
5-7-5. La sperimentazione didattica degli haiku in latino tra scuola e università
Crocevia tra le suggestioni dell'Oriente, la poetica in lingua italiana e latina, questo libro parla sia a studiosi e studenti che a lettori di poesia. Gli haiku di Oscar Luparia, Francesco Palladino, Antonio Riccio e Arianna Sacerdoti sono stati tradotti in latino dagli allievi del Dipartimento di Lettere e Beni culturali dell'Università della Campania 'Luigi Vanvitelli', sotto la guida della prof. Arianna Sacerdoti, e dagli allievi del liceo salesiano 'Sacro Cuore' di Napoli, sotto la guida della prof. Natascia De Gennaro. Il risultato è quello di un volume leggero e profondo allo stesso tempo, segno di un dialogo interculturale. -
Roma 70. Interventi e pratiche artistiche nello spazio urbano
Negli anni Settanta Roma rappresenta un laboratorio artistico d'avanguardia. Lo spazio urbano, inteso come “spazio sociale”, diviene per gli artisti un orizzonte in cui testare i limiti della disciplina; un'area in cui dare avvio a processi di reinvenzione creativa insieme alle comunità. Rintracciando i punti di discontinuità e di contatto con il panorama nazionale, il volume si propone di ricostruire le esperienze artistiche romane legate all'operatività estetica, tendenza teorizzata da Enrico Crispolti e presentata alla Biennale di Venezia del 1976. I casi indagati – alcuni per la prima volta oggetto di un approfondimento critico – rispecchiano l'originalità e la complessità della situazione romana: dalle iniziative promosse dal Comune, ai collettivi che si confrontano con la dimensione urbana, agli esempi radicati nel territorio con una forte vocazione sociale. Osservare la capitale attraverso il rapporto tra arte e città equivale allora a indagare, secondo nuove coordinate, Roma negli anni Settanta e la sua natura di “palinsesto”. -
Geometria generativa. 40 anni dopo. Ediz. speciale
A distanza di molti anni Riccardo Dalisi ritorna su un tema che lo ha visto impegnato all'inizio delle sua carriera professionale e didattica. La geometria generativa, teorizzata ed esplorata tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70, nasceva come approccio alternativo e radicale al progetto di una scuola materna che in realtà non vene mai costruita, ma anche e soprattutto come elemento generatore disponibile a molteplici soluzioni. Quella esperienza infatti gli diede modo di realizzare oggetti di varia e diversa natura assieme agli abitanti del popolare Rione Traiano di Napoli, ai bambini e agli studenti del suo corso di Architettura, facendo della geometria generativa un punto di cerniera tra architettura, artigianato, animazione, design e arti visive, e connotando da allora la sua produzione intellettuale ed artistica. Quarant'anni dopo ha dedicato a quell'argomento 40 tavole tracciate a mano, in parte riciclando il retro di esercitazioni scolastiche, in alcuni casi addirittura riutilizzando quegli stessi componimenti come base di una nuova narrazione nella quale testi annotazioni e disegni si fondono assieme per dare vita a un linguaggio unitario. -
Tepui. Ovvero la cena dei cervelli. Ediz. limitata
Stampato in soli 64 esemplari su carte pregiate e rilegato a mano, il volume si caratterizza come libro d'artista e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. Introdotto da testi di Cherubino Gambardella, Angela Tecce e Andrea Viliani, documenta l'attività di ricerca condotta da Felix Policastro a confine tra le arti visive, il design e la comunicazione grafica. La narrazione ha inizio con l'enumerazione dei segni di un vocabolario geroglifico che l'artista ha distillato nel corso degli anni, e con il quale compone le sue storie, ed approda alla Rappresentazione del cibo, materia ultima della scrittura che si manifesta attraverso una cena come spettacolo visionario e magnifico: dodici i cervelli che siedono a tavola, quelli di altrettanti filosofi, letterati ed artisti, e dodici i piatti che contengono le immagini di una commedia umana in equilibrio tra dannazione e gioco; quattro gli improbabili strumenti che offrono il cibo ad una irrituale dissezione e 10 le Architetture da tavola, riproduzione visionaria di oggetti di uso comune che mutano forma e funzione. -
Senza trama. Ediz. limitata
Stampato in soli 64 esemplari su carte pregiate e rilegato a mano, il volume si caratterizza come libro d'artista e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. ""L'universo di Pietro Lista - scrive nel saggio di presentazione Luca Palermo, storico dell'arte contemporanea - è popolato di testimonianze di un mondo nel quale riecheggiano echi primordiali e riferimenti arcaici; percorre la sottile linea di confine che separa presenza e assenza, vita e morte, ricordo e attualità"""". Dietro la riproduzione sistematica di una rete di spago sezionata in 24 regioni, ciascuna delle quali riprodotta in scala 1 a 1, il volume suggerisce contenuti concettuali su vari livelli di interpretazione suggerendo, quasi a dimostrare un teorema, la stessa contraddizione rivelatrice: il nulla, la negazione, il gesto nichilista da un lato, la pienezza del tutto dall'altro."" -
Nomade Exhibition. Vignettes psychophilosophiques. Ediz. limitata
Nella sua visione di antropologo visivo, François Zille riconosce nella biodiversità la Madre Spirituale di tutte le nostre nozioni di identità, a partire dal Codice Cosmico della Genesi, 3-6-9, mappato da numerosi studiosi attraverso i millenni, da Pitagora a Nikola Tesla ad un numero costantemente crescente di scienziati contemporanei. Attraverso le sue vignette psicofilosofiche, condensato di contenuti iconografici e simbolici, egli ci porta a visitare i crateri metaforici di vulcani spenti, per condurci a riflettere e fare le nostre scoperte sulle identità territoriali nascoste, attive e “flamboyantes” così come imprigionate e sepolte. Il tutto in 12 pagine, estremo compendio, cui si aggiungono 80 pagine bianche nelle quali il lettore, collezionista e narratore, potrà custodire altri disegni o appunti. Il volume, a tiratura limitata e numerata di 99 esemplari, è stampato su carta pregiata e rilegato a mano. Esso si caratterizza come libro d’artista, taccuino e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. -
Il corpo della terra
Prodotto a tiratura limitata (99 esemplari contrassegnati con numeri arabi da 1 a 99, 9 con numeri romani da I a IX e 3 prove d'autore), il volume è stampato su carta pregiata e rilegato a mano. Ogni esemplare si caratterizza come libro d'artista, taccuino e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. Contiene 12 pagine di disegni e appunti realizzati espressamente da Peppe Ferraro e 80 pagine nelle quali custodire altri disegni o altri appunti. -
Raccoglitore di sogni. Ediz. illustrata
Luogo ideale per raccogliere i sogni e le visioni di chi utilizzerà questo volumetto è per Felix Policastro una costruzione utopica, sotterranea come quelle scavate per centinaia di metri nella terra dalle formiche: un mondo perfetto, strutturato per livelli e cavità, o camere, in cui si svolgono le attività di una comunità operosa (la stanza dove andare in letargo, quella delle muffe, nella zona più umida dell’intera costruzione, ecc.), ricordo o precipitato ultimo delle città ideali generate dalla cultura illuminata del Settecento, informale e sotterranea anziché geometrica e solare, metafora di una organizzazione sociale perduta per sempre, come il rapporto con la natura e la terra. Il tutto in 12 pagine, estremo compendio, cui si aggiungono 80 pagine bianche nelle quali il lettore, collezionista e narratore, potrà custodire altri disegni o appunti. Il volume è stampato su carta pregiata e si caratterizza come libro d’artista, taccuino e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. -
Il mansionario dell'umanista
La notte laboriosa di un professore universitario, esperto di numeri tabelle e percentuali, viene sconvolta dal trovare tra le sue carte un insieme di fogli disordinati, dove sono abbozzati lirici resoconti di vita di donne e uomini impegnati a sostenere le fatiche del lavoro. Il mansionario che così si delinea è dunque il resoconto di un'epoca dura, del modo di sostenere la difficoltà del particolare presente, che reiterate e fredde definizioni sociologiche tendono a normalizzare, così come dell'universale racchiuso nelle istituzioni, realizzazioni consolatorie che si alimentano d'una necessaria violenza. Ma è anche il tentativo di un recupero sognante di una dimensione possibile dell'organizzazione umana, una dimensione che le parole (contenitori sonori del pensiero e delle emozioni dell'uomo) costruiscono per dare vita al sentimento di essere al mondo, e per tollerare l'ordine implacabile che la direzione del lavoro dell'universo impone. È infine la storia di un parricidio, ossia dell'amorosa compiacenza che tra carnefice e vittima realizza un incruento atto simbolico, rito di fondazione e di passaggio sempre necessario per pensare e rendere fruttuoso il futuro. -
Il fico d'india come identità dei luoghi e motore di sviluppo economico
I fenomeni della dispersione scolastica e dello spopolamento delle aree interne, con conseguente impoverimento delle comunità locali e progressiva perdita dell'identità, qui come in molte altre regioni del Mezzogiorno d'Italia, sono entrambi riconducibili alla scarsa fiducia dei giovani nell'inserimento lavorativo e rappresentano le due facce di una stessa medaglia, conseguenza di un malessere diffuso che può essere contrastato con azioni mirate in grado di restituire loro la speranza in un possibile futuro lavorativo. Con il progetto ""Benessere Giovani-Organizziamoci"""" la Regione Campania ha voluto sensibilizzare e accompagnare i giovani alla cultura d'impresa e all'acquisizione di competenze, favorire la loro crescita personale, la cittadinanza attiva e la conoscenza del territorio, infine dare spazio alle loro propensioni artistiche e creative. Partendo da queste premesse, le attività svolte (di conoscenza del territorio, di sostegno e accompagnamento al lavoro, i laboratori creativi e quelli esperenziali) sono state incentrate sul fico d'India come identità dei luoghi e opportunità di sviluppo economico così come di seguito specificato."" -
Percorsi erratici nell'architettura
Il libro raccoglie una serie di lezioni tenute dall'autore nella Facoltà di Architettura Valle Giulia negli Anni Duemila, al suo ritorno come docente a Roma dopo aver insegnato per un settennio Composizione Architettonica e Urbana allo IUAV di Venezia. L'obiettivo di queste riflessioni riguarda una serie di aspetti centrali del costruire. Si tratta di condizioni concettuali e operative viste sia nella loro continuità sia considerate nei loro cambiamenti, alla luce delle ultime tendenze che si sono manifestate nell'ambito delle teorie architettoniche. -
Bestiario delle cose non dette. Atlante di zoologia fantastica. Ediz. illustrata
La narrazione grafica del volume s'inserisce in una direttrice fantasy dal grande successo letterario, fumettistico e cinematografico, in cui s'intrecciano fiaba, favola, arte e pseudoscienza, che raccontano la sovrabbondanza di informazioni e sensi del nostro Tempo, talvolta ""goticamente"""" legati insieme. Con divertita ironia l'autrice ci offre un pastiche di ibridazioni visive e psichiche in cui gli animali, dalle fogge talora umanoidi talora più simili ad oggetti, sembrano voler simboleggiare la creolizzazione dell'identità globale, umana-animale-vegetale, ove è superata qualsiasi soluzione di continuità. Isabella BeatoIn forma di monoculo o di esaocchi l'Autrice ci offre invenzioni lessicali impensate. Semènfago, Sólemmàne, Còninverso, provocano la fantasia ad abbandonarsi all'animalità futuribile. Questa l'inimitabile visione, che Cynthia Anguissola d'Altoè scripsit e pinxit tra mito, revisione ironica della poesia, Witz nobile che tempera il tragico, riconoscendo al Calebebe (insieme di cammello, leone, gobba marsupiale) la capacità neonatale di assoggettare anche l'arca di Noè. Antonio Vitolo"" -
Castel Morrone. La storia illustrata
Un viaggio nella storia di Castel Morrone, ripercorrendo gli eventi principali e i personaggi vissuti nelle varie epoche, partendo da una ricostruzione figurativa basata sulle millenarie e secolari testimonianze lasciate sul territorio e quelle trascritte negli anni sui libri. Insieme ad un pizzico di immaginazione, le forme della storia si amalgamano con i colori della natura, offrendo così una visione unitaria dove le guerre e la morte sono superate dalla pace e dalla vita.