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Neromantico
Vincent Zardi, giovane abitante della fiabesca Midian, evoca un demone molto potente per ottenere ricchezza e successo con le donne. Il demone esaudisce il suo desiderio e Zardi viene trascinato in un labirinto erotico, tra donne bellissime che soccombono al suo fascino, omicidi efferati e inquietanti creature uscite dal più nero degli Inferni. Quando Vincent incontra Cassandra, bellissima e algida modella che sfila per le persone agiate della città, la sua vita è destinata a cambiare per sempre... Una graphic novel a mezza via tra Stardust di Neil Gaiman e Hellraiser di Clive Barker. Dalla prefazione di Paolo Di Orazio: ""Quando l'erotismo si avviluppa al nero e all'orrore in una sensuale mistica da cui il lettore non ha altra scelta, se non quella di lasciarsi andare e cedere l'anima a grandi autori, veri alchimisti di storie come questa che state per leggere, pregna di quelle formule che servono per restare vive nel tempo. E nel tempo. E nel tempo."""""" -
Rattus Norvegicus
Un fumetto comico, con rimandi storici (il Ratto delle Sabine) e contemporanei come il Black Metal! Una talpa mutante, irascibile, ironica e irritante che, tra realismo contemporaneo e situazioni storiche da saga nordica, prende in giro l'estremismo della musica ""dura"""". Il personaggio è Blacky Mole che nel linguaggio anglosassone indica quei nei scuri sulla nostra pelle che non sono portatori di cose sane: una metafora della malvagità insita dentro di noi e che spesso emerge."" -
Kami . Vol. 1
Impegnata nella lotta contro degli Oni, Marisha Ten, dea della luce, scopre che questi demoni non hanno attaccato solo il suo regno, ma anche quello di altre divinità, i Kami. Marisha Ten è costretta a recarsi da Amaterasu, il Kami del sole, per chiedere informazioni e tra i due nasce immediatamente una malsana attrazione. Nel frattempo, macabri misfatti si compiono in una grotta nel territorio di Amaterasu, in cui sono ritrovati dei resti umani. Il dio attribuisce la colpa a Marisha Ten e pensa che sia andata da lui di proposito per distrarlo e ingannarlo! Amaterasu dichiara guerra a Marisha Ten ignaro del vero pericolo a cui il suo regno è esposto... -
Actaeon. Vol. 1: albero della vita, L'.
Actaeon è un Ravenita, un discendente del Grande Redentore, alla ricerca della leggendaria città di Carcosa, regno delle bestie chiamate Proteius, governate dal misterioso Re in Giallo. Actaeon è convinto di aver sviluppato la capacità di trasformare il proprio corpo in quello di una tigre a causa del morso di un Proteius speciale, così intende risalire alle loro origini per trovare una cura. Nella sua avventura sarà accompagnato da Astar, suo servo proteius, e da un piccolo Oracolo senza nome, il sigillo della Terra. -
La sposa d'inverno
«La Fortuna non ha padroni...» sorrise Ranieri, a fior di labbra. «Solo abili o spregiudicati amanti.» Nelle Langhe piemontesi del 1856, si intrecciano la vita e il destino della giovane e romantica Mina e dell'affascinante ma tenebroso Ranieri. Riusciranno due anime tanto diverse tra loro a toccarsi fino a comprendersi, o saranno l'una il tormento e la rovina dell'altra? -
Equilibrio
In un imminente futuro, il giovane combattente Poise, si trova immerso nel contrasto tra energia oscura e gravità, in uno scontro che deciderà le sorti dell'universo. -
La nascita della moderna didattica pianistica
La pubblicazione vuole offrire uno sguardo analitico sui trattati e metodi pianistici scritti dalla fine dell'Ottocento al primo Trentennio del Novecento. Il libro è articolato in tre capitoli e due appendici. Nel primo s'indaga sul momento storico in cui avviene il cambiamento di paradigma nell'insegnamento; nel secondo si analizzano i trattati dei maestri del primo Novecento che, per la prima volta nella storia della musica, compiendo una vera e propria rivoluzione nella didattica pianistica, affiancano l'insieme delle tecniche volte a favorire la migliore esecuzione possibile a conoscenze di carattere scientifico e fisiologico; nel terzo si esamina una nuova generazione di trattati basati su innovativi sistemi di ricerca e analisi che, per il profilo critico, si differenziano dagli immediati predecessori. Le due appendici, una sull'anatomia dell'arto predisposto alla funzione pianistica, l'altra sui meccanismi che presiedono al controllo motorio, offrono al lettore strumenti utili per la migliore comprensione dei contenuti espressi nei trattati e nei metodi esaminati. -
I piedi nel mare, la musica in mente
Questo libro non è un romanzo, del quale manca l'elemento fondamentale, ovvero l'intreccio; passi la fabula che si può riscontrare nella sua struttura ""ad incontro"""". Non è neanche una biografia in quanto, come si diceva, molti dei dati sono pura immaginazione dell'autore. L'operazione compiuta non è quella di raccontare la vita di Vincenzo Scaramuzza in modo lineare, esaustivo e particolareggiato, piuttosto il narrare è presentato in modo ellittico attraverso un gioco di finzioni, labirintico e reticolare."" -
Prince. A volte nevica in aprile
L'autore ha seguito tutta la carriera musicale di Prince e, parlando di sé e degli episodi che lo legano all'artista, in realtà compie una retrospettiva sul ragazzo nero che avendo ricoperto tutti i possibili ruoli musicali, compositore, arrangiatore, polistrumentista, cantautore, produttore, dagli anni Ottanta ha reso celebre il Minneapolis Sound. E l'ammirazione per la genialità di un musicista che ha influenzato l'immaginario pop di un'epoca è riassunta nelle parole di Panizzi: «Conservo ancora quel plettro a fianco della mia Cloud Guitar, con l'amore e l'attenzione che si dedicano soltanto alle cose di grande valore». -
Le mie ali e il giaguaro Balam
Si può partire dal Veneto e andare in Messico per diverse ragioni. Miriam Stival ha compiuto questo viaggio perché ha rifiutato le convenzioni che la società talora impone. Sotto la guida degli abuelos ha conosciuto l'antico sapere dei Maya, i quali avevano già compreso che «Tutti siamo collegati. Siamo un tutt'uno» ed esprimevano il concetto di unità nel saluto In lak'ech, io sono un altro tu, a cui si rispondeva Hala Ken, tu sei un altro io. Nel suo percorso spirituale si è ricongiunta con l'io interiore di cui in passato aveva perduto l'essenza. Forte della consapevolezza che nulla succede per caso ha deciso di realizzare il sogno di diventare madre e, anche raccogliendo le esortazioni delle amiche messicane: «Forza, Dai! Anímate», ha adottato un neonato abbandonato in una chiesa. A tutt'oggi i tribunali italiani non le hanno riconosciuto la sentenza di adozione piena. -
La sposa sola. Le parole d'amore tra noi. Vol. 3
La sposa sola, cronaca di un'esistenza intrisa dell'impeto del vivere. Dall'infanzia nella guerra fino ai giorni nostri, in mezzo alla Storia del nostro paese, facendo rivivere i contesti delle ferite più profonde. Il teatro della lunga narrazione è Torino, città, nel secolo scorso, della grande fabbrica e del... Grande Torino di Valentino Mazzola, la cui entrata in scena scompaginerà il quadro di famiglia dell'autrice bambina. La protagonista percepisce l'essenza della solitudine del femminile, già nel viaggio, pur molteplice, desiderato, scelto e plurale. Nel noi, degli anni irripetibili del grande volo. L'affresco colora i contesti: gioia del partecipare, gioventù, esultanza per diritti strappati con rabbia e fatica, lutto per morti e feriti di sconfitte. E amore. Tanto. La solitudine delle donne si annida negli affetti, amori, famiglia, mala educazione civile, sentimenti e sesso. Ma anche nella grande assenza del femminile nel potere. Oggi, nel presente scintillante di luce futura e buio di barbarie, La sposa sola non riesce a distogliere lo sguardo dall'ingiustizia impunita che lacera il cielo. In bilico fra tecnologie come speranze di un futuro nuovo e antichi orpelli... orditi nelle segrete stanze... odio, guerre, abuso, stragi. Chi si prenderà il pianeta per cominciare ad averne cura? Con amore, coraggio, compassione? La politica, fondale di volti, è il filo rosso che intreccia i giorni vissuti di quella passione e il suo costante tradimento. L'amore per la politica dipanerà pian piano una politica dell'amore? Solo quello... forse, sarà l'inizio di un'altra Storia che riscriva il cammino dell'umanità, per inserire alfine la figura mancante e differente, della donna come soggetto. -
Balengo, Gariboja... la più completa raccolta di modi di dire in piemontese
Perché si dice: badòla, ancutì, balengo, lajan, tabaleuri, monia quàcia, ecc? E che cosa significano espressioni come Ma vajlo a conté al Lucio 'd la Venerìa oppure Fé babòja, fa nen 'l pito, fé gòga e migòga, ma vate a caté 'n cassul? -
Due notti magiche a Newport. Storia e leggende di tre grandi del Jazz
"... considerato quel che è già stato scritto, si potrebbe parlare di fenomenologia di un festival comprendendo sotto tale denominazione tutto un insieme di persone che agiscono e danno vita a fatti e avvenimenti che finiscono per assumere un particolare significato; specialmente se tutto questo perdura negli anni. Esiste nella realtà un evento che può fornire una serie di risposte a innumerevoli domande: è il Newport Jazz Festival. Una significazione che è quasi una reale enciclopedia del jazz, sempre in divenire: il migliore esempio, forse, della vitalità di questo genere musicale: botta e risposta, un dialogo che esiste da anni, sempre diverso, attuale nella sua sempre variabile espressione. Un vivere per sopravvivere, basilare per la comprensione globale di questa musica che si esprime attraverso riferimenti, citazioni, stravolgimenti anche poetici - nel senso di fare - dei quali si deve conoscere la codifica per apprezzare l'essenza artistica. In questo panorama potremmo inserire - per meglio comprendere la forza divulgativa - i due non-incontri Ellington-Davis del 1955 e 1956: due serate mitiche e due date ormai storiche. Di certo una diversa conclusione dell'appuntamento Duke Ellington e Miles Davis nel 1948 avrebbe modificato il futuro di due (o di milioni di) esistenze. Duke e Miles entrarono forse in crisi per questo? Enigma insolubile. Le considerazioni sulla vita di entrambi, sulla musica che composero e suonarono separatamente, indicano che sia l'invito che il rifiuto, di per sé, non ebbe conseguenze sul rispettivo livello artistico raggiunto""""." -
Breve storia del clarinetto
Questa bnreve storia parla a tutti coloro che subiscono il fascino del clarinetto, così come accadde a Mozart o a Brahms e ad altri compositori in un tempo in cui non era ancora lo strumento tecnicamente perfezionato che conosciamo e che ancora oggi, per le sue straordinarie potenzialità, continua a sorprendere gli stessi addetti ai lavori. Con questo testo di facile consultazione Elena Ferrofino si rivolge a chiunque nel corso degli studi o per interesse personale, desideri approfondire la conoscenza e l'evoluzione di questo bellissimo strumento. L'autrice intende fornire agli allievi clarinettisti le basi culturali per stimolare la creatività, acquisire maggior coscienza a livello interpretativo e giungere infine a una capacità esecutiva che non potrebbe rivelarsi appieno senza un'adeguata conoscenza teorica e storica. -
Tut a ven a taj. I migliori proverbi piemontesi con traduzione e commento
Il saggio sui proverbi piemontesi di Bruno Sartore fa seguito al libro ""Balengo, Gariboja"""" del 2019 dove passava in rassegna i modi di dire. Al pari di allora la cernita è stata attenta come pure la loro spiegazione. I proverbi costituiscono il corpo di un sapere popolare antico, tramandato di generazione in generazione dove gli autori sono ovviamente sconosciuti. Essi sono nati così, per l'acuta perspicacia dei più versatili ingegni popolari diffondendosi sul territorio per contagio antropico. Oggi forse nessuno è più in grado, o non ne ha più l'occasione, di crearne di nuovi. Chi oggi, per studio o per diletto, vuole non solo conoscere ma approfondire il loro significato e utilizzo può, consultando queste pagine, addentrarsi nella vita di tutti i giorni dei nostri avi per coglierne meglio il loro modo di pensare, di piangere e di ridere, cioè vivere. Ne scaturisce un mondo di tribolazioni dove l'unico appiglio era la saggezza popolare e l'esperienza quotidiana. I proverbi contenuti nel libro costituiscono una preziosa e interessante fonte genuina di studio, decisamente piacevole, che riguarda un passato ormai lontano, rivolta segnatamente ai giovani, ma sono oggetto anche di una riscoperta e ricordo per i più anziani."" -
Musica ribelle. Gli anni '70 Pop rock jazz folk. 100 protagonisti tra album, interviste, aneddoti, biografie
«Ed è la musica, la musica ribelle, che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle, che ti dice di uscire, che ti urla di cambiare, di mollare le menate, e di metterti a lottare». Questo il refrain, divenuto subito celeberrimo, usatissimo come sigla, jingle o stacchetto in tante radio libere, addirittura un inno generazionale: la canzone è di Eugenio Finardi, allora ventiseienne, incisa nel 1976 per la Cramps Records. E Musica ribelle è il titolo di questo libro perché i due termini - 'musica' e 'ribelle' - riassumono assai bene l'obiettiva novità in fatto di suoni giovanili che si dipanano lungo gli anni '70 (1970/1980), attraverso stili, generi, filoni, movimenti, spesso fra loro distanti sul piano delle idee, delle qualità, delle problematiche, delle forme, ma tenuti 'insieme' dagli ascoltatori per un comune obiettivo: vivere, mediante il linguaggio delle sette note, il sogno di una ribellione assoluta, che andasse persino al di là della politica, della società, della persona, dell'arte. E in effetti, mai come negli anni '70 (o Seventies all'americana) del XX secolo, viene offerto un panorama così vario, colorato, versatile, cangiante di situazioni musicali ribelli (e ribellistiche) anche dietro e davanti alle apparenze, rispetto a 150 anni di attività di scuole, estetiche, tendenze rock, pop, folk, jazz, nel segno dello spartito, del disco, del concerto, della registrazione sonora. -
Ognuno crea il proprio inferno
Ancora una volta si ritrovarono circondati dai clacson invadenti e ininterrotti dell'India. Se c'era un posto peggiore dell'ashram quello era senza dubbio il mondo esterno. Se c'era un posto peggiore dell'ashram quello era l'India. Un mondo così contorto e insensato, agli occhi dei non indiani, da sconvolgere ogni attesa, tanto provocatorio da turbare quelle menti sprezzanti presuntuosamente ancorate ad un solo mondo possibile, il loro. Moreno l'aveva amata e ancor più, molto di più, ne aveva amato il ricordo, ma come una storia d'amore era finita, forse l'India era mutata, o forse lui dei tempi andati non aveva conservato neppure una sola cellula. Come Moreno anche l'India era in via di estinzione, ma era ancora viva, rivoltante o meravigliosa, proliferante di comportamenti insensati, quasi quanto i nostri, densa di un fascino talmente ricolmo di follia da indurre a dubitare che potesse essere reale. -
Costruire nell'azzurro
Aveva ragione Zanzotto, quando diceva che una poesia torna sempre al mittente: un ritaglio di anima spedito a se stessi. Non un esercizio solipsistico: la chiusura, l'impermeabilità sono ciò che di più contrario alla poesia si possa concepire. Ma un soliloquio sì: un dialogo fluente di agostiniana introspezione, anche una monade senza porte e senza finestre, in cui tuttavia la vastità del mondo si compendia nella densità di un microcosmo. -
Perle d'ambra
Raccolta di poesie. -
Emanuele Fonte, il cronista
Premio Regionale di giornalismo Emanuele Fonte Prima Edizione 2017 Opere vincitrici e selezionate sezione studenti.