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«La fedeltà che non muta». Studi per Giuseppe Savoca
L'orbita 'poetica' di Giuseppe Savoca ruota attorno a diversi fuochi. Il suo ritratto di filologo, lessicografo e critico a tutto tondo prende le mosse dagli anni trascorsi accanto a Carlo Muscetta, con l'esemplare edizione einaudiana della Crestomazia poetica leopardiana; si snoda poi (coerentemente) con i decisivi sondaggi laterziani su Parini e sulla poesia del Settecento; si mostra sensibile per un verso ai nuovi fermenti culturali, Savoca è uno specialista di primordine del sapere psicoanalitico e della sua applicazione in termini di teoria retorico-letteraria (si pensi all'Introduzione allo studio della metafora), per l'altro alle nuove risorse della scienza informatica e filologico-linguistica: i suoi numerosissimi progetti di ricerca e la sua Collana di ""Strumenti di lessicografia letteraria"""" presso Olschki lo hanno consacrato nel tempo quale autorità indiscussa in computer and humanities; il suo discorso critico si è allargato nei decenni a tutta la lirica otto-novecentesca (pensiamo solo alla dedizione inesausta a Leopardi o a Ungaretti), mentre la sua passione filologica ha raggiunto il proprio culmine con la fondamentale edizione critica del Canzoniere di Petrarca (già tradotta in francese e in corso di edizione inglese). Eppure, a chi lo ha conosciuto da vicino, a chi ha ascoltato le sue lezioni, resta, crediamo, la sensazione forte che, qualora se ne dovesse dire uno solo, sia Eugenio Montale in fin dei conti il 'suo' poeta."" -
Locus est famosus. Come nacque San Miniato al Tedesco (secoli VIII-XII)
La ‘grande narrazione’ del medioevo toscano procede tradizionalmente seguendo un filo di cui le città del settore centro-settentrionale, prima Lucca, poi Pisa e infine Firenze, sono le assolute protagoniste. Il racconto della loro affermazione nella regione è stato spesso condotto con un approccio marcato teleologicamente, teso a rintracciare le origini della modernità incarnata da queste città. Il volume intende mettere in luce una linea evolutiva alternativa. Oggetto della ricerca è, infatti, un territorio per molti versi ‘centrale’ nella Toscana alto- e pieno-medievale, ma non urbano: lo spazio nel cuore del Valdarno coordinato prima dal solo borgo di vicus Wallari/San Genesio, poi, dalla matura età carolingia, anche dal vicino castello di San Miniato. Studiare le strutture politiche e socio-economiche del territorio samminiatese dall’età longobarda a quella sveva permette di confrontarsi con un ambito situato all’incrocio delle principali vie di comunicazione, e che rappresenta una sorta di baricentro fra le maggiori città. Esso fu pesantemente trasformato sul piano sociale ed economico dalla stagione di crescita pieno-medievale, quando San Miniato divenne una ‘quasi-città’. L’indagine condotta offre, inoltre, vari spunti di riflessione sulle forme di finanziamento delle istituzioni pubbliche, prima e dopo il ‘mutamento signorile’, poiché San Miniato conservò e valorizzò il carattere fiscale già proprio di San Genesio, fino a divenire stabile sede di residenza da cui il potere imperiale svevo si irradiò sull’intera Italia centrale. -
«Rinunciabilità dell'effetto risolutivo». Un principio da ridimensionare
La risoluzione per inadempimento è davvero, come da tanti anni si dice in giurisprudenza, un effetto del quale la parte fedele, nel cui interesse è previsto, può liberamente e in ogni tempo disporre? Dal banco di prova di una concretissima questione di diritto contrattuale, questo studio offre molti spunti di riflessione e di critica sul modo di motivare le sentenze, sull’uso del precedente giudiziale e sul tramandarsi di massime imprecise. -
La poetica della pancia. Viaggio gastronomico nell'anatomia letteraria degli scrittori italiani dell'Otto-Novecento
Premesso che lo scrittore che non parla mai di fame, di cibo, di pranzi spesso ispira diffidenza, quasi manchi di qualcosa di essenziale, in questo saggio non ci si sofferma soltanto sulle preferenze e sulle abitudini culinarie private dei singoli artisti protagonisti, sì anche sui più significativi luoghi letterari (non solo epistolari o diaristici) in cui questi parlano di cibo, declinato nelle sue varie funzioni, dimostrando come sovente sia possibile rinvenire i gusti personali dei vari autori anche nelle pieghe delle loro opere, che, in tal caso, guadagnano un originale ed utile valore autobiografico e documentaristico. Ed ecco, allora, tante preziose curiosità: dalla poesia ""Contro la minestra"""" di un Leopardi bambino, che sarebbe poi diventato un uomo capace di apprezzare i piaceri del buon cibo (altro che pessimista!), ai versi bizzarri di Montale redatti velocemente poco prima del cenone di fine anno; dal demostenico discorso contro la polpetta di un D’Annunzio ancora collegiale alle icastiche e gustose metafore culinarie del malinconico Gattopardo, fino alla carnale voracità dell’Angiolina di un sorprendente Svevo, passando attraverso il cibo e i falò di un Pavese insolito e nascosto. Tante le curiosità mai al servizio di una sterile aneddotica, ma sempre funzionali a un discorso critico, nuovo e diverso, sulla poetica di alcuni prestigiosi esponenti della letteratura italiana dell’Otto-Novecento, attraverso una suggestiva auscultazione della loro pancia per sentirne il respiro più umano e profondo. Prefazione di Donatella Puliga e postfazione di Francesco D'Episcopo."" -
Bada lì. Parole, modi di dire, soprannomi e proverbi pisani
439 modi di dire, 106 proverbi, 331 soprannomi: è il modo di rappresentare la città scelto questa volta da Renzo Castelli, già autore di numerosi libri su Pisa, la sua storia, il suo costume. I motti qua ricordati rappresentano un’occasione per far rivivere al lettore emozioni mai dimenticate, un tentativo di ricostruire il passato facendone assaporare umori che molti hanno vissuto e spesso condiviso. Come scrive il poeta, “non vorrei più pensare al passato ma lui non fa altro che pensarmi e volermi indietro”. Ma anche il presente ha il suo volto. Ed ecco allora che, come “appendice” a questa mappa di parole pisane, figurano alcune frasi legate all’attualità colte al volo in città dal maggio all’agosto 2018, un sintetico campionario di espressioni che sottolineano la vis polemica e quel tratto umoristico che non ha mai fatto difetto ai pisani. Cosicché, alla fine, la lettura di queste pagine non sembrerà così superficiale come l’autore stesso, forse, ci vorrebbe far credere. -
La cornice e lo specchio. Riflessioni ed esperienze di terapia nei luoghi dell'arte
L’osservazione di un dipinto, una scultura o un’installazione può produrre piacere personale e accrescimento culturale, ma anche la possibilità di riconoscersi nell’immagine. Per “specchio” intendiamo il rispecchiamento con un altro (quadro o artista) diverso da noi. In arteterapia per attivare questo processo è necessario sia presente una cornice composta da diversi fattori come: il gruppo (l’attività viene fatta insieme ad altri partecipanti con i quali si condivide un’esperienza); il facilitatore (in grado di agevolare l’uso di strumenti e tecniche, gestire tempi e spazi); il gioco espressivo (il gioco è importante nell’apprendimento e nella socializzazione; lo è anche come elemento di riflessione). Giocare con l’immagine in una galleria o in un museo, alla presenza di un conduttore, insieme ad altri, pone il partecipante nelle migliori condizioni per poter elaborare nuove esperienze e riflessioni. Ciò spiega la scelta del titolo. Il testo è suddiviso in 23 brevi saggi e articoli ambientati in diversi luoghi d’arte. Si parla di esperienze di arteterapia a suggestione iconica comprensive anche di aspetti riguardanti la didattica dell’arte, l’iconologia, la psicologia dell’arte, l’etnografia e la percezione visiva. In alcuni di essi sono presenti schede di attività rivolte a gruppi o individui con bisogni o interessi specifici (educatori, pazienti psichiatrici, studenti, detenuti, persone diversamente abili ecc.) ma anche a semplici visitatori. Per questo il libro è rivolto a insegnanti, educatori, terapeuti, ma anche a chiunque sia interessato all’arte intesa come forma di comunicazione, relazione e aiuto. -
L'abat-jour. Interno lucchese
Le fiabe del cinema non deludono mai. Un uomo e una donna si incontrano sul fondo dell’anima della loro città. Lui è un regista amatoriale in crisi, lei chiede l’amicizia suonando al citofono di sconosciuti. Il film è servito, fiocamente illuminato da un piccolo paralume che abbatte il giorno vecchio e ne annuncia di nuovi. Prefazione di Pierantonio Pardi. -
Scienza e opinione nella città perfetta. Letture del pensiero etico-polito di al-Farabi
Figura centrale della filosofia arabo-islamica medievale, Abu Nasr al-Farabi (m. 950) fu detto ""al-mu'allim al-tani"""", """"il maestro secondo"""" solo ad Aristotele. Fu Alpharabius o Avennasar per i latini, che lo conobbero in parte grazie alle traduzioni della seconda metà del XII secolo. Il suo pensiero influenzò profondamente lo sviluppo del pensiero islamico e, seppure in misura minore, di quello ebraico e latino medievale. Nel corso del Novecento, il pensiero politico di al-Farabi fu eletto da Leo Strauss a modello di esercizio libero del pensiero filosofico, della separazione della filosofia dalla religione e dalla teologia. Questo volume è il risultato di un dialogo seminariale tra specialisti di filosofia politica e storici della filosofia medievale su fonti e sviluppi del pensiero politico farabiano, sulle circostanze e sulle implicazioni della sua riscoperta nel Novecento. I contributi qui raccolti consentono di ripensare le letture moderne e contemporanee della filosofia politica di al-Farabi. Il contesto culturale nel quale egli operò e nel quale le sue opere furono lette nell'Oriente e nell'Occidente musulmani è ovviamente lontano dalle riletture del XX secolo, ma l'accurato esame di ambedue è il presupposto della comparazione tra il pensiero farabiano sulla """"città perfetta"""" e le riflessioni moderne su di essa."" -
Paesaggi utopici. Un manifesto intergenerazionale sulla vivibilità
Gli esperimenti mentali funzionano come “pompe dell’intuizione”, scrive il filosofo Daniel Dennett, permettendo a chi li affronta di formulare ipotesi e idee che, altrimenti, resterebbero impensate, non dette e non condivise. Questo libro ruota attorno all’esperimento mentale dell’utopia e raccoglie le intuizioni sui temi del paesaggio e della vivibilità emerse dal lavoro pluriennale del filosofo Luca Mori con gruppi di bambini, adolescenti, adulti e anziani. Ne risulta un quadro inedito dell’immaginario utopico delle diverse generazioni messe a confronto. L’auspicio è che i paesaggi utopici raccolti in questo testo contribuiscano ad alimentare la ricerca e la creatività applicate alla buona vivibilità, documentando le aspettative, le preferenze e le preoccupazioni che sfidano l’immaginazione politica ed educativa di chi si occupa oggi di progettazione partecipata del territorio. -
Magie luminose con le candele. Rituali, meditazione e spiritualità
Tramite i rituali con le candele descritti in questo libro, entrerete in un mondo solenne e fantastico. Vi lascerete alle spalle, almeno per un po', il grigiore e la monotonia della vita quotidiana. Una dimensione diversa, più umana, illuminata da una nuova luce interiore. Sarà un mondo nuovo, tutto da scoprire e al tempo stesso un'oasi di pace per ritrovare sé stessi. Questo nuovo mondo magico dei rituali con i suoi colori, fiori, profumi, suoni e le sue misteriose formule magiche risveglierà in voi un lato ancora sconosciuto, in grado di evocare le immagini sepolte da troppo tempo nella vostra anima. L'autore insegna ad amare profondamente la luce vacillante della candela profumata e a percepire la forza luminosa che vuole essere la raffigurazione di una luce molto più grande, simbolo del nostro desiderio di tendere al divino. -
Liberi di pensare, di sentire, di essere. Think free, feel free, be free. Con DVD
Gli autori ci accompagnano in un viaggio all'interno della nostra coscienza e della vita. Come siamo fatti? In quale realtà viviamo e quale realtà ci creiamo istante per istante con gli strumenti che abbiamo a disposizione? Con la nostra capacità di percepire, di pensare e attraverso le nostre emozioni, come possiamo cambiare la nostra vita? Domande amletiche, a cui si affianca la visione di una realtà al di là di come noi la immaginiamo, in costante trasformazione e pronta a prendere forma a seconda della direzione che noi siamo in grado di darle. Gli autori ci svelano come diventare consapevoli di questa possibilità e cominciare a essere i veri protagonisti di quanto ci accade, focalizzando i nostri obiettivi e trovando la nostra visione ottimale della vita. -
Comunità di ricerca e iniziazione al filosofare. Appunti per una nuova didattica della filosofia
Sono raccolti in questo volume una serie di scritti che documentano un percorso complesso di ricerca e di sperimentazione, orientato in tre aree interconnesse: la riflessione sulle tecnologie dell'espressione e della comunicazione in filosofia; lo studio delle pratiche filosofiche e la loro messa in opera; l'interesse - anche di natura pedagogica - per la comunità di ricerca filosofica e le sue esigenze sia teoretiche che pratiche, e l'impegno per praticarla come scelta educativa. -
Donation crowdfunding tra donazione digitale e vincoli di destinazione
Il crowdfunding donation è un fenomeno nuovo e peculiare, che ormai ha assunto ampia diffusione anche in Italia, offrendo l'occasione di ripensare ad alcuni istituti giuridici tradizionali. Sulle piattaforme online che prestano tale servizio, i trasferimenti di denaro a causa donativa sono eseguiti con strumenti di pagamento elettronico, mettendo in discussione il classico schema della donazione diretta e portando a riflettere sulle ragioni alla base della formalità dell'atto pubblico. Una soluzione ad hoc è richiesta anche per garantire che i contributi raccolti siano impiegati per lo scopo dichiarato, il cui rispetto passa attraverso la costituzione di un vincolo di destinazione atipico, da adottarsi, in particolare, quando la raccolta fondi sia promossa da un singolo privato. -
Tammaro De Marinis e la cultura napoletana del primo Novecento
Napoletano di nascita, ma fiorentino d’adozione, Tammaro De Marinis (1878-1969) fu nella sua lunga vita antiquario, collezionista, bibliografo, storico del libro, mecenate. Non compì studi regolari, ma in virtù di una precocissima frequentazione degli archivi e delle biblioteche napoletane, raggiunse in breve tempo notorietà internazionale grazie alla propria attività di libraio e alla pubblicazione di una nutrita serie di studi sul libro italiano del Rinascimento culminati nelle due monumentali monografie ""La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI"""" (Firenze 1960) e """"La biblioteca napoletana dei re d’Aragona"""" (Milano-Verona 1947-1969). Ma De Marinis fu anche il promotore del rientro in Italia nel 1923 della celebre Bibbia allestita e miniata per Borso d’Este e l’organizzatore nel 1922 a Firenze della prima mostra internazionale della legatura e nel 1926 a Parigi dell’altrettanto importante esposizione dedicata al libro italiano. Ciò nonostante il suo nome suona oggi quasi sconosciuto al di fuori del ristretto contesto accademico. Il convegno organizzato a Napoli dalla Fondazione Biblioteca Croce, di cui si pubblicano ora gli Atti, ha voluto rimetterne al centro la poliedrica figura di uomo di cultura e di studioso, prestando particolare attenzione al forte legame, che mai venne meno, con la sua città natale."" -
Narciso in frantumi. L'umano e il suo bisogno di una seconda identità
Il Sig. X, come ciascuno di noi, è certo di essere la stessa cosa (persona, essere umano, corpo ecc.) in momenti differenti del tempo, e questa è la questione, quella dell’identità personale, che affanna da sempre la filosofia. Ma come ciascuno di noi il Sig. X aspira ad acquisire una sua “identità” come studioso o come italiano (inglese) o come liberale o come ecc. ecc. Ma dove si genera il bisogno umano di ottenere una seconda identità oltre quella personale? Quale la condizione antropologica, in generale, che spinge a tale bisogno? Il testo, introdotto da un breve confronto fra le differenti opinioni sul bisogno di identità proposte da H.A. Appiah e F. Fukuyama, intende esplorare a dare una risposta al problema, sottolineando le conseguenze, e i pericoli, che tale ricerca di una seconda identità può avere dal punto di vista sociale e politico. -
I borghi della Calabria: dall'abbandono alla rinascita. Iuav in tour nel territorio del Reventino-Savuto
Questo libro documenta i risultati della ricerca che Pierluigi Grandinetti ha coordinato presso l’Università Iuav di Venezia sul tema “Architetture, borghi e paesaggi rurali” in Calabria, in particolare sui borghi, in condizioni prevalenti di semiabbandono, del Reventino-Savuto: un anfiteatro naturale che si affaccia sul mar Tirreno, costituito dall’intorno del fiume Savuto e dalle pendici del monte Reventino. Tra i borghi analizzati: Conflenti Superiore, Cleto, Savuto, Grimaldi, San Mango d’Aquino, Scigliano, Amantea, Martirano e l’insediamento novecentesco di Martirano Lombardo. Il borgo rurale diventa così un nuovo ambito, conoscitivo e progettuale, di ricerca, per il quale è stato messo a punto un metodo di lavoro innovativo, utilizzabile in casi analoghi, basato sulla conoscenza del borgo per coglierne l’identità, a partire dai suoi principi architettonico-costruttivi, e sulla sua rigenerazione attraverso un “percorso di marketing territoriale”. In questo territorio è emersa la presenza di una costellazione di borghi di straordinario interesse, per la loro “unicità” nel rapporto ogni volta diverso tra i caratteri distintivi del borgo come architettura collettiva e testimonianza storica di cultura materiale, il paesaggio rurale in gran parte conservato che lo circonda, le produzioni agricole e i prodotti alimentari che lo caratterizzano, la vitalità della comunità che lo anima. Prefazione di Armando Dal Fabbro e Vincenzo Villella. -
Mostri. Quando non c'è più l'amore
Dieci capitoli, undici vittime. Le cronache raccontate in questo libro hanno in comune territori dove apparentemente il vivere è quieto e tutto è vicino. E vicini, troppo vicini sono gli assassini: tutti maschi. In comune tra le storie raccolte, indagate e raccontate da Giovanni Mancinone c'è anche un altro elemento. Si poteva evitare. Bastava dire, non nascondere, non aspettare. In alcuni casi, ci sono colpe pubbliche. In tutti, segreti privati, nascosti per la paura di rompere la patina del quieto vivere. I pezzi di cronaca ignorano le differenze tra sud e nord, campagne e metropoli, poveri e ricchi, e compongono una unica storia, quella di un Paese nel quale le donne sono infinitamente più forti rispetto a soli pochi decenni fa, ma troppo spesso pagano la loro forza, la loro indipendenza, il loro ""no"""", con la vita. Prefazione di Oria Gargano."" -
Nuove ricerche a Blanda sul Palecastro di Tortora. Gli scavi dell’Università degli studi di Messina (2015-2019). Studi in ricordo di Gioacchino Francesco La Torre
In questo volume sono presentati i risultati definitivi delle ricerche effettuate sul Palecastro di Tortora (CS) nel quinquennio 2015-2019, condotte dal DiCAM dell’Università di Messina sotto la direzione di Fabrizio Mollo, in regime di concessione ministeriale e con la preziosa e imprescindibile collaborazione delle istituzioni cittadine. Attraverso l’analisi delle stratigrafie, delle evidenze monumentali e della cultura materiale, con un rigoroso approccio metodologico interdisciplinare e con l’ausilio delle tecnologie applicate, si dipana davanti agli occhi del lettore quasi un millennio di vita del sito, dall’occupazione indigeno-enotria a partire dalla seconda metà del VI sec. a.C. alla fondazione della città lucana di Blanda, che in età romana sarà municipio, poi colonia Iulia e precoce sede vescovile, sino al definitivo abbandono agli inizi del V sec. d.C. Si porta così a compimento la lunga e pionieristica stagione di ricerche avviata a Tortora dal compianto Francesco La Torre tra il 1990 e il 2005. È a Lui che gli Autori – suoi collaboratori, allievi, amici – dedicano questo lavoro, ulteriore frutto del suo magistero. Prefazione di Antonio Iorio. -
Il segno
Quattro disastri aerei. Tre sopravvissuti. Un messaggio inquietante 12 gennaio 2012, il giorno che ha cambiato la Storia. Il giorno in cui quattro aerei di linea si sono schiantati al suolo in quattro continenti diversi e quasi nello stesso istante. Nessun atto di terrorismo, solo una tragica fatalità. Contro ogni logica, però, in tre casi ci sono stati dei superstiti. Tre bambini, usciti senza nemmeno un graffio dai rottami. E ben presto quei bambini sono diventati un enigma inquietante. Sono passati anni da quel maledetto giorno, eppure i Tre – come sono stati chiamati i superstiti – sono ancora al centro del dibattito mondiale. Per fare luce sul mistero, alla giornalista Elspeth Martins non rimane che raccogliere tutte le informazioni disponibili. E ben presto risulta chiaro che i Tre hanno una forte influenza su chi sta loro vicino. A volte è un'influenza positiva, a volte invece è come se emanassero una forza malefica. E più Elspeth indaga, più gli interrogativi si accavallano. Chi sono – o cosa sono − davvero quei bambini? Una semplice anomalia statistica? Messaggeri di Dio? O il Segno premonitore della fine dei tempi? -
Il codice dei ladri
Berlino: qualcuno ha sottratto a Isotta Engelhart, proprietaria dell'Hotel Faust, una roccia vulcanica ereditata dal padre. I cugini Mistery sono perplessi: perché rubare un minerale di così poco valore? Non resta che volare nella capitale tedesca, per un caso che affonda le sue radici in un passato fatto di misteri, linguaggi segreti e tesori... di contrabbando! Età di lettura: da 8 anni.