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Al di là. Gli uomini, gli dèi, la morte in contesto fenicio
Gli dèi proteggono dalla morte, custodiscono gli uomini nella morte, difendendone il riposo. Ma anche gli dèi possono avvicinarsi pericolosamente alla soglia che separa la vita dall'aldilà, fino a scomparire negli Inferi (sia pure per poi tornare). Non sempre, tuttavia, l'universo dei morti, divinità comprese, si presenta temibile e spaventoso; dalla terra, infatti, germogliano le colture, la cui abbondanza è anch'essa espressione delle potenze sovrumane. A simili tematiche è dedicato questo libro: protagonisti sono gli uomini, gli dèi e la morte, analizzati come componenti dinamiche di quei percorsi che l'uomo intraprese nell'Antichità per elaborare culturalmente il decesso, provando in qualche modo a gestirlo e a controllarlo. Al centro dell'indagine si collocano i Fenici, le cui variegate comunità, tra l'Oriente e l'Occidente mediterraneo del I millennio a.C., formularono diverse soluzioni per affrontare la morte, sulla base degli specifici quadri culturali di riferimento. -
Once upon a time. Fiabe, fantasy e serie televisive
La fiaba è una delle forme narrative più antiche; è nata come racconto orale partendo dall'elaborazione di miti e tradizioni del folclore ed è diventata poi letteratura scritta. Prima di ispirare film, serial TV, fumetti, cartoni animati e videogiochi, la fiaba ha intrattenuto per secoli i vari strati sociali della popolazione, dai contadini ai nobili. La serie di ""Once upon a time"""" si ispira in particolare alle fiabe occidentali classiche, con una strizzata d'occhio anche a """"Le mille e una notte"""" e ad alcuni classici della letteratura popolare ottocentesca, prendendo spunti da universi e autori ancora oggi letti e pubblicati. Il libro che state per leggere è un saggio che mette in condivisione due sistemi narrativi molto diversi ma che condividono la bellezza del racconto, dell'avventura e del fantastico."" -
Nel vortice del presente. Voci, scorrimenti e sorvoli tra movimenti, logistica, urbanizzazione
La pandemia del 2020 è un ""cigno nero"""", un evento inatteso che scompagina le carte della società-mondo. Il virus è circolato repentino lungo le rotte logistiche del pianeta, ha trasformato la vita degli spazi urbani, generato nuovi movimenti. Grazie a una serie di interviste con voci rilevanti del dibattito internazionale e con interventi e sorvoli su vari luoghi di interesse, questo libro propone immagini, chiavi di lettura e coordinate per indagare il vortice del presente osservandone alcuni presupposti. Movimenti, logistica e urbanizzazione sono infatti tre prospettive che consentono di orientarsi oltre la confusione attuale. Vengono qui inquadrate in modo polifonico, provando a stimolare una riflessione che ci consenta anche di scrutare al di là della pandemia. Il libro compone un mosaico che unisce voci, panorami teorici e sguardi da Rio de Janeiro, Dubai, New York, São Paulo e tanti altri luoghi, da scenari post-urbani della megalopoli padana e della Francia dei gilets jaunes, passando per porti e zone estrattive sparse per il globo e parlando di Amazon e di meticciato, di scioperi e di storie lontane delle quali è bene non perdere il ricordo."" -
Billion dollar enemy. Seattle billionaires. Vol. 1
Doveva essere solo l'avventura di una notte e invece... l'uomo con cui ho fatto del sesso spettacolare altri non è che il mio più acerrimo nemico. Il maledetto miliardario che vuole distruggere la mia libreria e tutto quello che ho costruito nella mia vita. Odio la sua spietatezza, odio la sua determinazione, odio il suo fascino. E, più di tutto, odio il non riuscire a togliermelo dalla testa. Una tregua? No, mai. Ma se di giorno siamo nemici che tentano di vincere una guerra, di notte ci trasformiamo in amanti passionali e insaziabili. Unica regola: non innamorarmi di lui. È tassativamente proibito. -
L'eroe da romanzo: da Goya e Barrès ad Aragon e Céline
Una selezione di testi critici in larga parte inediti a firma di un grande scrittore e lettore della prima metà del Novecento: Pierre Drieu La Rochelle. I nomi di cui scrive sono altrettanto grandi: i romanzieri Aragon, Barrès, Breton, Aragon, Celine, Sartre, Constant, Chesterton, Bernanos, Bloy, Hemingway, Hugo, oltre a Nietzsche e Goya, pittore nelle cui opere legge il passaggio alla crisi moderna. -
Forma e materia. «Ratiocinatio e fabrica» nell'architettura e nell'età moderna
Il libro offre un' argomentazione intorno alla complessa questione della forma: una riflessione condotta nel multiforme universo del ""fare architettura"""". Prendendo spunto dal binomio """"ratiocinatio"""" e """"fabbrica"""" rilevabile nel """"De architectura"""" di Vitruvio (I sec.a.C.), la forma dell'architettura è analizzata e interpretata nel suo rapporto dialettico, verosimilmente ineludibile con la materia: con i materiali da costruzione. Ruotando intorno a questa dialettica, a partire dall'innesco vitruviano, sono discusse e analizzate l'origine e la connotazione, l'attualità o il superamento della definizione e del termine """"architettura"""". In parallelo, è inevitabilmente affrontata la questione della nascita della figura dell'architetto nel suo intreccio con la categoria del moderno. Un architetto che definisce progressivamente il proprio statuto professionale: da abile capomastro dell'arte della costruzione a fine intellettuale dell'arte della progettazione."" -
Le cinte murarie di Rieti. Ediz. illustrata
Argomenti trattati: Capire la città per ripararne i guasti; Storia delle cinte murarie reatine; La costruzione del modello ligneo di Reate; La ricostruzione del sito di Porta d'Arci. -
Sul disegno. Riflessioni sul disegno di architettura-About drawing. Reflections about architectural drawing. Ediz. bilingue
Un libro pensato come occasione possibile e urgente di riannodare una serie di riflessioni che nel tempo si sono sedimentate sulle questioni più vivide che riguardano il lavoro di chi si appresta a riconoscere nell'operazione del Disegno, nel suo valore gnoseologico e epistemologico, un'azione volta a guardare e traguardare la realtà con l'intento di poterne cogliere e svelare l'identità profonda e a volte intima. Ne è scaturito un percorso improntato su una sequenza fondamentale di rapporti duali che vedono sempre il Disegno quale irrinunciabile protagonista e ne denunciano la appartenenza, a diversi gradi e livelli, a tutti i fondamentali processi che governano la trasformazione della architettura e ne rimettono in gioco la realtà esistente e persistente. I nessi dicotomici tra il Disegno e la rappresentazione, il progetto, lo stato di fragilità e ri-presentazione, la condizione del suo stato 'libero' e della sua condizione immanente di 'opera grave' vogliono restituire un ampio piano di discussione e di confronto sul quale continuare a misurarsi e misurare le considerazioni inerenti le questioni sulle quali si costruisce la ri-conoscibilità della qualità dell'architettura. -
Il santuario di Montetosto sulla via Caere-Pyrgi
La località Montetosto si trova a 4 km a ovest di Caere, sulla strada che collegava la città con il suo porto principale, Pyrgi. Sino al 1962 la località era nota solamente per il grande tumulo, di 60 m di diametro, scavato da Raniero Mengarelli (1924-1929). Lo scavo dell'area fu portato avanti in tre campagne (1965, 1967 e 1969) sotto la direzione di Giovanni Colonna e la supervisione di Francesca Melis. Lo scopo principale era quello di comprendere la planimetria del complesso, la cui monumentalità era apparsa subito evidente, a giudicare dalla poderosità delle strutture conservate e dal consistente nucleo di terrecotte architettoniche. Dopo le prime incertezze in merito all'interpretazione delle strutture, la pianta quadrata di 54 m di lato, composta da una serie di ambienti disposti attorno a un cortile centrale, attirò immediatamente l'attenzione degli studiosi per le analogie con strutture coeve, quali quelle di Murlo e di Acquarossa, e il complesso fu messo in rapporto da G. Colonna con il culto funerario praticato dagli abitanti di Caere ancora al tempo di Erodoto per espiare la colpa della lapidazione dei Focei catturati intorno al 540-535 a.C. nelle acque del ""Mare Sardonio"""", all'indomani della battaglia di Alalia. Nonostante il forte interesse per il contesto, i materiali scoperti sono rimasti finora sostanzialmente inediti."" -
Lezioni su Molière
Louis Jouvet aveva scelto da giovane di affiliarsi al teatro: vi cercò una consanguineità, una seconda nascita e dei compagni, visibili o invisibili che fossero. L'amore più grande lo aveva dedicato all'ininterrotta scoperta di Molière. ""Lezioni su Molière"""" è il titolo che abbiamo dato a """"Molière et la Comédie classique"""", pubblicato nel 1965. Il lettore dunque troverà qualche lezione dedicata anche a personaggi di Marivaux, Beaumarchais e Florian. Il libro raccoglie la trascrizione di una ampia selezione delle lezioni tenute da Louis Jouvet al Conservatoire National d'Arte dramatique dal novembre 1939 al dicembre 1940. Nella versione italiana, oltre l'apparato delle note, vi abbiamo aggiunto le notizie biografiche utili alla comprensione dell'itinerario teatrale di Jouvet. In Italia, eccettuata la pubblicazione del libricino """"Écoute mon ami"""" (Ascolta, amico), gli scritti di Jouvet sono apparsi solo in forma antologica. E dunque la prima volta che appare un ampio volume di Louis Jouvet. Alla riflessione sui """"libri"""" del comédien Louis Jouvet, sia quelli pubblicati dall'attore, sia quelli postumi, è dedicata la postfazione."" -
Borgate. L'utopia razional-popolare
L'urbanistica moderna nasce con la rivoluzione industriale: i meccanismi tradizionali si stravolgono, le città si espandono. Arriva la ferrovia; nasce il concetto di ""centro storico"""". L'immigrazione ridisegna le città e genera il problema della casa per i ceti operai. La trama urbana ottocentesca traccia maglie regolari ad addizione radiale di isolati a corona continua. Si introduce il concetto di igiene urbana e si cercano modelli alternativi. In Europa dilaga il Movimento Moderno, in Italia nasce lo IACP. Mentre a Roma si costruisce La Garbatella, in Germania si fabbricano le Siedlungen, quartieri monofunzionali satellite: lo sviluppo della motorizzazione privata permette di saltare pezzi di campagna e urbanizzare lontano dai centri. Si introducono in urbanistica i concetti di separazione delle funzioni e aree specializzate. L'architettura italiana apre alle istanze moderniste, ma con diffidenza: nasce il razionalismo. Lo IACP lo avalla. Sorgono le borgate ufficiali, la risposta alle Siedlungen e manifesto dell'architettura modema italiana diretta ai ceti popolari."" -
XY dimensione del disegno. Ediz. italiana e inglese (2016). Vol. 1: L'immagine nella scienza e nell'arte
"Questo è il primo numero della nuova serie della rivista """"XY"""", edita ora in forma digitale, open access e multilingua. Contiene una selezione delle relazioni degli intervenuti alla sua presentazione, tenutasi nell'Università degli Studi di Trento il 10 luglio 2015 presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica. Da troppo tempo ormai alle vistose mutazioni dei mezzi di comunicazione verificatesi nel mondo contemporaneo e soprattutto all'abuso dei segnali visivi che le hanno caratterizzate, cui è stato dato globalmente il nome di 'civiltà dell'immagine', sono mancate, da buona parte degli ambiti culturali impegnati nell'analisi critica del fenomeno, significative voci di dissenso sull'implicazione essenzialmente negativa che la definizione andava assumendo e che quindi andava divulgandosi anche al di là delle intenzioni. È indubbio che aspetti di grave superficialità a carico degli autori e dei divulgatori d'immagini abbiano aggravato il giudizio negativo, ma sua importante concausa è stata senza meno anche la mancata assunzione di una seria difesa da parte di chi ha detenuto le leve del potere comunicativo. In primis dalla cultura umanistica della parola che si è erta quasi a paladina del sapere, difendendolo dagli assalti del più effimero mondo figurativo che andava progressivamente affermandosi.""""" -
Bernardo Secchi. Libri e piani
Il quaderno raccoglie gli esiti di un ciclo di seminari che si è svolto presso l'Università luav di Venezia tra marzo e giugno 2015. Dodici giornate, quasi un semestre, in cui si è offerta a studenti e dottorandi l'occasione di riflettere sui temi e le questioni che Bernardo Secchi ha delineato lungo la sua vita di studioso ripercorrendo alcune tappe della sua ricerca teorica e progettuale, attraverso la rilettura di alcuni dei suoi più significativi libri e piani da parte di ventinove studiosi, allievi e colleghi. I testi qui raccolti restituiscono la riformulazione delle relazioni presentate e discusse in quelle occasioni. I sei libri selezionati e discussi in questo testo sono le monografie scritte da Bernardo Secchi dagli anni settanta fino al 2013 e consentono di ripercorrere le principali ipotesi interpretative che hanno caratterizzato la sua riflessione e hanno rappresentato delle tappe importanti nel suo percorso professionale. Ogni sezione dedicata ad un libro è aperta da un testo breve inteso come una sorta di ""introduzione alla lettura"""", cui fanno seguito le riletture affidate a studiosi che si sono avvicinati in modi e in momenti diversi ai volumi e ai temi trattati. I sei piani qui riletti costituiscono una selezione circoscritta dell'attività professionale di Secchi e dello studio Secchi-Vigano (a partire dal 1990): quattro piani italiani che coprono gli anni ottanta e novanta, due piani all'estero che segnano gli anni 2000 e anche il definitivo riconoscimento dello studio alla scala internazionale. Il piano di Jesi (1983-1987), che - nelle parole di Patrizia Cabellini - """"inaugura l'urbanistica di Bernardo Secchi"""", i tre piani degli anni novanta Prato (1993-1999), Pesaro e Brescia (1996-1998) che sperimentano e sedimentano al contempo una vasta esplorazione della città contemporanea; infine lo Strutture Pian di Anversa (2003-2007) e la partecipazione alla consultazione internazionale del Grand Paris (2008-2009) con i quali la riflessione si apre a temi urgenti e emergenti nel dibattito internazionale."" -
XY. Ediz. italiana e inglese. Vol. 2
Questo numero della rivista presenta i contributi di: Vito Cardone; Gian Marco Todesco; Edoardo Dotto; Liliana Albertazzi; Enrico Cicalò; Eleonora Zen; Roberto de Rubertis; Paolo Belardi, Luca Martini, Giovanna Ramaccini; Livio Sacchi; Rossella Salerno. -
XY dimensione del disegno. Ediz. italiana e inglese (2017). Vol. 3: Figure eloquenti. Saggi in onore di Lucio Saffaro-Telling Pictures. Essays to honour Lucio Saffaro (gennaio-giugno)
“XY dimensioni del disegno” nasce nel 1986 per i tipi di CEDIS come rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza, nella tecnica e nell’arte. Il programma della rivista è di stimolare e divulgare la ricerca teorica e applicata prodotta nel settore scientifico-disciplinare del disegno, nonché di promuovere ogni possibile connessione con altri ambiti di conoscenza che si relazionino con la bidimensionalità dell’immagine cui si riferiscono le coordinate cartesiane che figurano nel nome. Il primo numero raccoglie le relazioni di base del convegno di Roma “I fondamenti scientifici della rappresentazione”, punto di partenza programmatico di un crescente panorama di interessi; la rivista prosegue poi sviluppando temi monografici e interdisciplinari, anche attraverso fascicoli dedicati quali il regesto “1968-1988 vent’anni di architettura disegnata”, la raccolta “Dossier rilievo”, la rassegna delle “Nuove tendenze” e l’indagine sul binomio “Grafica-architettura”. Nel 1989 promuove il convegno di Perugia “Il rilievo tra storia e scienza” di cui due anni dopo raccoglie gli esiti, fondativi per ogni successivo sviluppo disciplinare. Nel 1997 promuove il convegno di Perugia “I luoghi del segno epocale” che per la prima volta pone al centro del dibattito architettonico la questione “periferia” da un punto di vista linguistico e figurativo. Fin dai primi numeri convergono su XY il sostegno e l’apporto di figure di primo piano quali Michele Emmer, Decio Gioseffi, Ernst H. Gombrich, Richard L. Gregory, Corrado Maltese, Ruggero Pierantoni, Franco Purini, Lucio Saffaro, Vittorio Ugo. A partire dal numero 11-12 del 1990 la rivista è edita da Officina Edizioni e dal 1992 le si affianca la collana “I libri di XY”, oggi al 16° volume, con l’intento di offrire un repertorio critico di saggi orientati ad esplorare i temi introdotti dalla rivista, nella convinzione che il miglior strumento di approfondimento della conoscenza sia il confronto intelligente tra saperi diversi. -
La casa abbandonata. Il racconto delle politiche abitative dal piano decennale ai programmi per le periferie
Un racconto - è questo il contenuto del volume - che ripercorre quarant'anni di storia del nostro Paese attraverso le alterne vicende che hanno segnato le politiche abitative. Gli argomenti che si susseguono, ciascuno trattato come un saggio a sé stante, colgono i fatti più significativi del periodo considerato esponendoli con informazioni rigorose ed esaurienti che costituiscono il presupposto per commenti e valutazioni di merito. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, contrassegnati da importanti riforme e da una forte attenzione della politica per attenuare le condizioni di un diffuso disagio abitativo presente in larghi strati della popolazione, sino alla fine della XVII legislatura (dicembre 2017), anni in cui l'abitare e le problematiche urbane appaiono non avere l'interesse che meritano con la sola occasionale promozione di programmi di riqualificazione ancorati a generici obiettivi ed ogni volta inventando procedure e criteri di selezione differenti per l'attribuzione dei finanziamenti. Centrali nel racconto sono le sorti dell'edilizia residenziale pubblica che nel passato ha svolto un ruolo fondamentale per assicurare l'accesso all'alloggio agli esclusi dal libero mercato e che negli anni più recenti è divenuta oggetto di critiche sommarie quanto superficiali scontando l'incapacità dei Governi succedutisi nel tempo di affrontare la questione con progetti di riforma in grado di riconfigurare ruoli e delineare prospettive. In più gli incentivi e le scarse risorse disponibili sono indirizzate a vantaggio dell'edilizia sociale, terminologia che resta ambigua in mancanza di una chiara indicazione dei requisiti dei potenziali utilizzatori e delle regole per definire durata e canoni di locazione. Mancano in definitiva strategie convincenti per aggiornare le politiche a beneficio delle famiglie emarginate da un mercato alimentato più dalla rendita che dal profitto d'impresa e su tutto è palese il disimpegno dello Stato. -
XY dimensione del disegno. Ediz. italiana e inglese (2017). Vol. 4: Immagini e spazi lontani (dicembre-luglio)
Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell'architettura e sull'uso dell'immagine nella scienza e nell'arte. -
La centrale termoelettrica di Augusta di Giuseppe Samonà, Un monumento alla tecnica
Opera dell'architetto Giuseppe Samonà e premio In/ Arch Sicilia nel 1961, la Centrale termoelettrica Tifeo è simbolo della storia dell'industrializzazione siciliana di fine anni Cinquanta. La recente dismissione, a distanza di quasi sessant'anni dalla sua apertura, ha stimolato la necessità di voler individuare e delineare quegli elementi identitari originari e quei principi fondativi che potessero permettere di definire tale architettura quale documento emblematico di un'epoca. La dignità, la libertà e l'unicità dell'opera ne compongono il suo carattere monumentale, pregno di un certo sapore classico che sembra accentuarne la sua atemporalità ed eterna solennità. La presente pubblicazione è frutto delle ricerche condotte, all'interno della più ampia tematica del ""Restauro del Moderno"""", nell'elaborazione della tesi di Dottorato in Architettura/Progettazione Architettonica di Palermo, XXVI ciclo, dal titolo «La Centrale termoelettrica di Giuseppe Samonà, 1955-56. Progetto di restauro», Tutor Prof. Emanuele Palazzotto, Co-Tutor Prof. Marcello Panzarella, in accordo con la società ENEL. La ricerca ha permesso di precisare le ragioni per il riconoscimento dell'opera come monumento alla tecnica, per approdare, infine, al progetto di riuso della Centrale di Augusta quale strumento da cui innescare nuovi possibili processi di sviluppo territoriale. L'ampiezza e la complessità delle questioni legate al recupero di un'architettura inserita all'interno di un'area industriale in crisi, ma ancora operante, ha motivato la necessità di assumere il metodo progettuale come mezzo per elaborare un'idea di futuro possibile, il cui criterio operativo fosse comprensivo di metodologie valide in generale nel campo del riuso di edifici industriali dismessi, che pur possono contare su di un contesto ricco di potenzialità, come in questo caso, dal punto di vista archeologico, naturale, infrastrutturale e logistico."" -
Nuove ed antiche grafie-New and ancient graphic signs
XY dimensioni del disegno è stata la prima rivista ad occuparsi, dal 1986, di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte. Si propose come rassegna critica di temi trasversali riguardanti l’indagine e la comunicazione grafica nell’ambito progettuale e cognitivo, spingendosi subito verso i settori d’avanguardia nel campo storico, teorico, sperimentale e applicativo. Si orientò infatti ad approfondire i temi che con maggiore incisività andavano affacciandosi all’orizzonte della conoscenza, talvolta con vero anticipo sul successivo diffondersi di un interesse generale. Nei quasi vent’anni della sua attività la rivista ha promosso convegni, organizzato manifestazioni culturali e incentivato ricerche: i numeri speciali attestano la portata innovativa e interdisciplinare della testata. -
Declinazioni della trasparenza in architettura. Una indagine sulla complessità attraverso la differenza-Declinations of trasparency in architecture. A survey about complexity through the difference
L'esigenza della collana Architetture e Arti scaturisce da una attenta riflessione sulle vicende contemporanee dell'architettura e dalla possibilità di descriverne i caratteri, le qualità, le potenzialità in stretta correlazione con le diverse manifestazioni delle arti figurative. Il rapporto che ne deriva muove dalla convinzione di dovere e potere istituire le necessarie interconnessioni con i processi storici consolidati e con quelli in atto. L'obiettivo è quello di provare a tenere unite in un unico solco le complesse tematiche relative alle arti e all'architettura, definendo di volta in volta gli approfondimenti specifici che le argomentazioni trattate richiederanno. Il libro si propone come contributo alla riflessione sui significati della trasparenza, assumendone le' peculiarità del 'vedere attraverso' come atto interpretativo, rappresentativo del gradiente di libertà possibile nell'indagine sullo spessore e l'ordinabilità del reale. Il termine, geneticamente instabile, risulta tanto consonante alla diffusa istanza di transitività di cui è permeata la cultura contemporanea da potersene ritenere una sorta di parola-chiave. La trasparenza, ampliata in una dimensione che non è più nella materia concreta ma piuttosto nello svelamento e nell'accompagnamento di un processo, si ripresenta come luogo della sovrapposizione non rilevabile esclusivamente nell'oggettualità della situazione, ma piuttosto nella nostra esperienza percettiva, quale sistema per l'indagine e il disvelamento dei livelli interconnessi, dispositivo per la costituzione della differenza, strumento di conoscenza-attraverso. Contesto, comparazione, differenza, sono concetti centrali, e determinanti, per la comprensione delle composite fenomenologie della trasparenza, soprattutto quando dalle sue declinazioni più correnti e chiare si passa alle più enigmatiche e le infinite epifanie del reale, manifestandosi secondo connotati di gradualità differenziale, mutevolezza, imprendibilità, bellezza, convergono nel comune riferimento etimologico a quella accezione di ambiguità insita nel prefisso trans- e indicante mutamento, attraversamento. Il presente studio ha inteso percorrere i livelli di significato e di equivocità della trasparenza attinti dal linguaggio architettonico moderno e contemporaneo e, scandagliando l'instabilità dei confini tra quelle stesse espressioni di lucida complessità individuabili tra trasparenza fisica, percettiva, fenomenica, esemplificare, con l'architettura, le possibilità decodificative della natura evasiva del reale per aumentare la conoscibilità dei complessi sistemi di relazioni che caratterizzano la nostra epoca.