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Vite spezzate. Genova, 14 agosto 2018
I racconti e le storie qui raccolti hanno come protagonisti coloro che dal 14 agosto 2018, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, non hanno più possibilità di raccontarsi. Nel vuoto incolmabile che hanno lasciato, numerosi amici e famigliari hanno accolto con gratitudine l’opportunità di ricordarli in un libro. Il risultato, come ci dice Benedetta, è stato doloroso ma insieme confortante: “Mi sento di definire tutte le persone che hanno partecipato a questa raccolta la mia ‘seconda famiglia’. È per loro, per me, per i nostri cari, soprattutto per la memoria dei nostri cari, che questo libro è stato scritto. Perché tutti possano conoscere un pochino le persone che ci hanno lasciato, perché tutti possano conoscere un pochino anche noi che le ricordiamo, perché tutti possano sapere la verità”. Al progetto hanno risposto con favore anche il sindaco di Genova Marco Bucci, che apre la raccolta con un suo intervento, e i capitani di Genoa e Sampdoria Domenico Criscito e Fabio Quagliarella, che hanno scritto la prefazione. Il ricavato delle vendite di questo libro sarà devoluto in beneficenza all’Associazione ANGSA Liguria Onlus. -
Storie migranti negli occhi dei bambini
Spiega una delle curatrici, Anita Chieppa: “Questo libro vide il suo concepimento tre anni fa, quando prendemmo contatto con il centro di accoglienza migranti “Casa Stella” di Camogli, attivando un percorso di espressione pittorica. Le ragazze africane cominciarono a raccontare con colori e pennelli qualcosa di loro. Lentamente si costruì una conoscenza e una fiducia reciproca tra loro e noi. Da questa esperienza fu naturale il passaggio al racconto di storie da parte delle ragazze: racconti del viaggio, dell'Africa, della loro nuova vita qui, racconti sui figli lasciati e anche fiabe che nei loro Paesi vengono narrate ai bambini e alle bambine. Queste storie sono piccole perle, narrate in un italiano ancora stentato, che ci toccano profondamente, che ci avvicinano a loro, rendendole a noi sorelle. Diventiamo allora “raccoglitrici di storie”. Chi ha già raccontato una storia, vuole raccontarne una seconda. E troviamo altri narratori e altre narratrici a Campomorone, a Bogliasco, a Recco. Gli operatori e le operatrici delle cooperative “Un'altra storia” e “Il Ce.Sto” e della Croce Bianca ci facilitano e ci sostengono. Infine, come un cerchio che si chiude, torniamo all'immagine, al disegno, al colore. Le storie migranti incontrano le bambine e i bambini delle scuole primarie, che le traducono in illustrazioni. Sono gli stessi narratori e le stesse narratrici a portarle nelle classi, dove si crea uno scambio molto intenso di domande e risposte. La capacità di raccontare storie è una possibilità che unisce tutti gli esseri umani”. Età di lettura: da 6 anni. -
Don Achille. Il romanzo della valle dei grilli
Don Achille è una finestra sulla Storia d'Italia dell'ultimo secolo, vissuta e subita dai contadini del Sud. Nell'aria assolata il tempo scorre povero di gioie ma con i vento riemergono verità lontane. Le vite che s'intrecciano non hanno solo calli e sudore, ma una felicità contenuta, umile e discreta. Tra povertà e analfabetismo, la guerra appare come una disgrazia qualsiasi. La terra, più di ogni altra cosa, al di là delle cordespine e dei muretti che delimitano ogni proprietà, regala a tutti una dimensione di fierezza e di libertà. -
Cronache napoletane (Chroniques napolitaines)
Sei storie vere sottratte dagli archivi dormienti e dalle memorie anonime che nascondono gli scandali delle più potenti famiglie del regno di Napoli, dal XV al XVIII secolo. Il principe Carlo Gesualdo, compositore d'imperitura fama, assassino della moglie adultera e del suo amante; Lavinia, la religiosa, e Pier Francesco, le cui follie erotiche mettono a ferro e fuoco il convento di Sant'Arcangelo, luogo di abomini; Masaniello, il lazzarone avvelenato dal potere assoluto e che un popolo in delirio acclama, decapita e venera; Tiberio de Vera; sodomita destinato a esemplare supplizio; Tirinella e Alvise massacrati durante i loro trastulli notturni; la bella e misteriosa Orsola, che mai confesserà il delitto della padrona doña Gaetanina Escobar... -
Non la neutralità ma la profezia. Omelia del 1° gennaio 1968. Prima giornata mondiale della Pace
Il 1° gennaio 1968 fu celebrata la Prima giornata mondiale della pace per iniziativa di Papa Paolo VI. Il cardinale Lercaro per la sua diocesi di Bologna volle sottolineare particolarmente l’evento con una celebrazione liturgica e un’omelia nella quale rifletteva a fondo sul tema della guerra e della pace in riferimento alle esperienze del secolo che la sua vita aveva attraversato. In particolare venne delineato il caso che nell’attualità del momento storico rappresentava l’atto di guerra più esplicito, devastante e discusso: l’intervento bellico degli Stati Uniti sul Viet Nam del Nord. La riflessione di Lercaro, che negli ultimi due anni del suo episcopato era tornato più volte sul tema della pace, si concentrava ora sul compito della chiesa di vigilanza e di profezia verso ogni sistema di male in particolare di quello rappresentato dagli atti di guerra e da chi ne portava la responsabilità maggiore. Se si voleva assumere sul serio il vangelo della pace andava proclamato con forza l’abominio di quella guerra. “La chiesa non può essere neutrale di fronte al male” infatti “la sua via non è la neutralità ma la profezia” Questa affermazione che oggi sembra ovvia allora non lo era anzi apriva ad orizzonti nuovi per il ruolo della chiesa nel mondo. C’è voluto un papa, Francesco, per restituire a Bologna e al mondo il ricordo dell’omelia di Lercaro del 1968, che egli ha ricordato citando proprio quella frase nel suo incontro a Bologna con gli studenti e il mondo accademico il 1° ottobre 2017. -
Ribellione. Michel Vaillant
Una nuova avventura di Michel Vaillant , il pilota di Formula 1 protagonista del fumetto creato da Jean Graton. -
L' Europa da Togliatti a Berlinguer. Testimonianze e documenti 1945-1984
È esistito un ""europeismo comunista""""? E quale modello di Europa unita hanno perseguito coloro che si sono occupati, all'interno del PCI, di tematiche europeistiche? A partire da questi interrogativi il libro ricostruisce il percorso di avvicinamento del PCI alla prospettiva europea abbinando, all'analisi storica del processo, un consistente apparato di testimonianze e documenti. Un filo rosso si dipana nel volume, legando assieme le opinioni ostinatamente critiche dei primi anni '50 con l'afflato europeista della stagione berlingueriana; infatti, a dispetto della marginalità che le tematiche comunitarie rivestirono negli orizzonti politici internazionali del partito sino agli anni '70, trovarono dimora nel partito posizioni innovative."" -
Tutti gli scritti. Vol. 6: 1971-1975.
Il sesto volume degli scritti di Mario Albertini raccoglie documenti relativi al periodo 1971-1975. Anni che corrispondono, per l'Europa e per il mondo intero, ad un periodo di profonda crisi. Alla crisi del sistema monetario internazionale e allo shock petrolifero fanno da contraltare, in Europa, l'inflazione e il fallimento del Piano Werner. È dunque più che mai necessario, per i federalisti, intensificare la battaglia per l'elezione diretta del Parlamento di Strasburgo, così da aprire la strada a un governo europeo. Il Vertice di Parigi del dicembre 1974 decide di tenere l'elezione europea nel 1978 e i federalisti impostano subito una campagna perché sia rispettata la scadenza. Dopo la riunificazione dei Movimenti federalisti, al primo Congresso dell'Uef, nel 1975, Albertini è eletto Presidente: attraverso una serie di scritti sul Parlamento europeo e sul problema monetario, offre gli strumenti di riflessione alla battaglia in corso, e con un'ampia introduzione a un testo antologico su Proudhon prosegue le sue riflessioni sul rapporto fra rivoluzione e storia. -
Tutti gli scritti. Vol. 7: 1976-1978.
Fra il 1976 e il 1978 i federalisti si dedicarono alla preparazione dell'elezione europea decisa dal Vertice di Roma alla fine del 1975. Il loro compito era duplice: da una parte si trattava di vincere le ultime resistenze dei nemici dell'unità europea che scelsero come terreno di scontro la composizione del Parlamento europeo e la legge elettorale; dall'altra si doveva assicurare il successo dell'elezione con candidature di spicco, con una larga partecipazione popolare e, soprattutto, con programmi europei efficaci. Albertini individuò nella creazione della moneta europea lo strumento decisivo per superare le divergenze nelle politiche economiche degli Stati europei e combattere il ritorno del protezionismo. Elezione europea e moneta europea assorbirono in quegli anni tutte le energie dei federalisti. Tuttavia Albertini non mancò di spingere lo sguardo più lontano sviluppando in un breve ma densissimo saggio il tema dell'identità europea, una identità proiettata verso il futuro dell'umanità. -
Secondo rapporto sulle città
L'Agenda urbana nazionale deve prendere le mosse dalle agende delle città: questa è la prospettiva e la proposta di fondo del secondo Rapporto di Urban@it. Solo così si potranno attuare le sollecitazioni dell'Agenda urbana per l'Unione europea (Pact of Amsterdam) e della New urban Agenda dell'Onu (Habitat III di Quito). Molte nostre città versano in una situazione di crisi strutturale, con il rischio di un'ulteriore divisione tra aree e regioni del paese. Ciò nonostante si stanno sperimentando politiche innovative sulla gestione dei fenomeni migratori, la rigenerazione urbana, la resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici, l'innovazione sociale come motore possibile di coesione. Ma, soprattutto nel Mezzogiorno, le sperimentazioni più interessanti non sono ancora in grado di incidere sulle agende urbane per ridefinire il modello di sviluppo, in una fase di drastica riduzione delle risorse per i governi locali e di crescita della fragilità dei territori. Nel giugno 2016 sono andate al voto alcune tra le maggiori città italiane, con un avvicendamento di maggioranze e l'affermazione di rilevanti novità politiche. In un contesto di forte movimento, il Rapporto propone una lettura delle agende urbane articolata su due piani. Nei «ritratti» dedicati a Torino, Milano, Venezia, Parma, Prato, Roma, Napoli e Matera - non solo città metropolitane, ma anche città medie e medio-grandi - vengono narrate e interpretate evoluzioni e prospettive, con la possibilità di trarne considerazioni di carattere generale. Inoltre, i capitoli dedicati a temi trasversali - le Agende transnazionali, il riassetto istituzionale dei governi locali, il welfare, le periferie e la rigenerazione urbana, le politiche per la resilienza e i fenomeni migratori - propongono una lettura dei processi di trasformazione che ridefiniscono la cornice stessa dell'azione di governo, sfidando la capacità innovativa delle città. -
The ghost of Bancor. Essays on the crisis, Europe and the global monetary order
Nell'ultimo periodo di vita, dopo il biennio in cui fu Ministro dell'Economia (2006-2008), Tommaso Padoa-Schioppa dedicò buona parte della propria attività ad approfondire le cause e i nodi irrisolti della crisi economica internazionale e dell'Unione europea. Nel 2009, in dialogo con Beda Romano, uscì presso Il Mulino il saggio ""La veduta corta"""". Il volume che ora vede la luce raccoglie gli altri suoi scritti più recenti, composti tra il 2008 e il 2010. Si incentrano attorno a due nuclei di particolare attualità: i profili sistemici delle banche centrali e la prospettiva di una riforma complessiva del sistema monetario internazionale; le strategie che l'Unione europea dovrebbe intraprendere per superare la crisi nella quale è incorsa."" -
Lineamenti di storia della finanza pubblica in Italia (1861-2011)
Opera conclusiva di uno studioso che ha posto la storia finanziaria tra i suoi principali interessi di ricerca, il volume esamina l'andamento della finanza pubblica in Italia nell'arco cronologico che va dal 1861 al 2011, mettendo in rilievo come, sulle scelte di politica economica e finanza pubblica dei governi, e sullo sviluppo economico stesso della nazione, abbiano inciso, fin dal momento dell'Unità, i due nodi, a tutt'oggi non risolti, della precaria situazione finanziaria e della forte diversità tra le realtà regionali, con la strozzatura rappresentata dalle aree del Mezzogiorno rispetto alle prospettive di sviluppo del resto del paese. Si tratta di un contributo di fondamentale importanza, unico sotto diversi aspetti: per il punto di vista assunto nella narrazione; per l'amplissima documentazione raccolta e utilizzata; per il metodo espositivo impiegato. Dalla trattazione si evince - come osserva l'autore - che «la storia non si ripete mai identica a sé stessa, ma vi è un senso di continuità, che proietta nel presente l'irripetibilità del susseguirsi delle situazioni passate, e che può aiutare a meglio comprenderle». -
Gesù l'ebreo
Negli ultimi centocinquant'anni numerosi storici ebrei hanno studiato la persona, l'insegnamento e l'azione di Gesù di Nazaret. Usando fonti classiche dell'ebraismo, questi autori hanno gettato una luce totalmente nuova su come viveva Gesù: il personaggio Gesù di Nazaret acquista valenze diverse rispetto all'immagine trasmessa dalla letteratura cristiana. Certo, le posizioni ideologiche e politiche possono aver influenzato ritratti diversi: tra un militante sionista e un ebreo liberale la lettura differisce. Che mutamenti ci sono stati nel XX secolo? In che cosa ha inciso la Shoah? In che cosa la fondazione dello Stato di Israele? Da Joseph Salvador ad Amy-Jill Levine, da Joseph Klausner a Paula Fredriksen, passando per David Flusser, Salomon Zeitlin, Shmuel Safrai o Geza Vermes e per tutti gli storici ragguardevoli del secolo appena trascorso, questo libro invita il lettore a una ricerca storica, a uno studio storiografico e a un'analisi metodologica. Opera fondamentale per conoscere il pensiero ebraico contemporaneo a partire dalla fine del XIX secolo. Prefazione di Daniel Marguerat. -
Sorpreso dalla gioia. I primi anni della mia vita
Il libro in cui Lewis racconta il suo passaggio dall'ateismo al cristianesimo. È una storia, come dice l'autore, «insopportabilmente personale». Chiunque però cominci a leggerla la lascerà a malincuore come accade ad ogni vera storia, come accade quando uno scrittore sa «creare» un mondo, sia che lo inventi, sia che lo testimoni. E i lettori di Lewis sanno che egli è magistrale in ambedue i casi. Si legge la storia di questa conversione senza accorgersi di percorrere una lunga strada: dai passatempi dell'infanzia alle emozioni dell'adolescenza, all'inizio della maturità. È come assistere all'indagine di un detective che voglia andare a fondo di un «caso» che lo appassiona. C'è in questa storia una tensione analoga, resa con la capacità poetica e il vigore narrativo di un grande scrittore. -
Rabi'a. La mistica
Per molto tempo si è creduto che la santità al femminile non fosse presa in considerazione nell'Islam; invece, la religione musulmana, che sembra mettere in secondo piano l'importanza della figura femminile, è rappresentata nel misticismo, ai suoi albori, proprio da una donna, una convertita, una santa, senza istruzione e senza eloquenza. Amata e rispettata, quasi divenuta oggetto di devozione, venerata tuttora nel mondo islamico, Rabi'a è una figura di donna interprete della mistica sufista. -
L' uomo. Origine ed evoluzione
Il volume è dedicato alle origini dell'uomo: dagli ominoidei all'australopiteco, dall'""uomo abile"""" all'""""uomo eretto"""", fino ai nostri diretti antenati: i cacciatori del paleolitico."" -
Il più bel gioco del mondo. Scritti di calcio (1949-1982)
Gianni Brera è stato un noto giornalista sportivo italiano. Ha scritto di calcio in centinaia di articoli notevoli dal punto di vista stilistico e con questi ha regalato alla lingua italiana espressioni entrate nell'uso comune (""melina"""", """"rifinitura""""). Massimo Raffaeli ha riunito per la prima volta in un solo volume le pagine più belle del """"Grangiuàn"""" nazionale."" -
Falso in bilancia
Storia di una donna che preferisce entrare in una pasticceria che in una taglia 40.rnrnQuesta cosa di nascere affamati è una maledizione mica da poco. Io mi immagino il Sommo Creatore del Metabolismo che con sadico, casuale cinismo distribuisce culo e dannazioni metaboliche a tutti noi prima di nascere. «Tu mangerai quel che vuoi senza ingrassare», «Tu nascerai già chiatto di costituzione e resterai chiatto con tutte le diete del mondo» e infine: «Tu invece nascerai magro ma avrai una fame eterna e se vorrai rimanere magro dovrai resistere giorno dopo giorno, quindi tanti saluti e buona vita!».rnrnCosa succede se in gravidanza ingrassi di venti chili e il tuo ginecologo (insieme a una stramaledetta bilancia professionale) si trasforma nel nemico numero uno? E se hai una mamma che ti nutre a verdura e poco più perché a lei il cibo non interessa e che a un certo punto decide di fare lo sciopero della fame per solidarietà con Pannella? Cosa accade se la tua migliore amica ti dà della grassona per errore (suo) o se, a quarant'anni, ti fidanzi con un cuoco che vuole viziarti in ogni momento con succulenti manicaretti? Ecco, succede quello che Selvaggia ci racconta in questo spassosissimo libro, dove si confessa e ci mostra la realtà che (quasi) tutti noi viviamo costantemente: il conflitto con il nostro peso e con l'immagine che rappresenta in questa società che tenta incessantemente di condizionarci. Contando sul fatto che siamo tutti accomunati dallo stesso miraggio: quello che un giorno potremo scegliere un super potere che non sarà l'invisibilità, o passare attraverso i muri o volare. Sceglieremo di mangiare senza ingrassare. Convinti che il nostro sogno prima o poi si avvererà. -
Visioni e proiezioni. Testo inglese a fronte
Il contributo femminile al Modernismo è stato a lungo disconosciuto. Solo negli ultimi decenni la critica femminista ha cominciato a riscoprire e rivalutare intellettuali poliedriche ed aperte alle suggestioni culturali innovative come Hilda Doolittle. I testi presentati in questo volume, composti tra il 1919 ed il 1930, sono inediti in Italia. Offrono anche un ottimo esempio di quella rivisitazione intertestuale che è un carattere distintivo dell'autrice. La poesia ""Proiettore"""" ed il saggio """"Borderline"""", scritto a commento dell'omonimo film, testimoniano della fascinazione che il cinema esercitò su di lei."" -
Il sonno della ragione. Saggi sulla violenza
Siamo tutti esseri violenti: è possibile tentare di essere almeno dei violenti responsabili? A tale domanda cerca di rispondere questo libro. Se il sonno della ragione genera mostri, come recita il titolo dell'acquaforte di Goya, mai come in questo momento storico è necessario riflettere sulla violenza: della guerra, che oggi l'Occidente non può relegare in luoghi remoti; della corruzione; a danno dell'infanzia; contro le donne; l'omofobia; la tortura, il genocidio. Spettri e s/ragioni della quotidianità. Su questi temi è sviluppata un'indagine a più voci, che, come scrive Silvia Vegetti Finzi nella Prefazione, ""si fa appello alla tolleranza, nella valorizzazione della diversità che il libro stesso si incarica di realizzare"""".""