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Il chiostro maiolicato di Santa Chiara
La presente edizione ampliata del volume sul chiostro maiolicato di Santa Chiara comprende un capitolo introduttivo sulla storia critica del suggestivo e importante monumento ceramico napoletano, tuttavia più celebre che studiato fino alle precipue ricerche condotte da Donatone sulla maiolica meridionale italiana. Lo studioso ha proposto infatti una nuova lettura di tale straordinario esempio di rivestimento ceramico in un ambiente di natura, che si richiama alle fascinose azulejerias iberiche ma felicemente inserito nella temperie culturale e artistica partenopea. -
La costituzionalità del mandato di arresto europeo
L'attentato dell'11 settembre si pone sullo sfondo dell'adozione, il 13 giugno 2002, della decisione quadro 2002/584 relativa al Mandato di arresto europeo con cui le autorità europee, superando anni di contrasti tra gli stati membri, hanno inteso predisporre misure idonee a contrastare il crimine trasnazionale. Solo sulla scia di simili emozioni in poco tempo si è pervenuti all'adozione del Mae che rappresenta una rivoluzione copernicana in tema di cooperazione giudiziaria tra gli stati dell'UE, sebbene manchi ancora un diritto penale dell'Unione. -
Ius hominum causa constitutum. Un diritto a misura d'uomo
Il diritto romano conobbe nozioni confrontabili con quelle che oggi riconduciamo ai diritti dell'uomo? L'interrogativo, con le dovute remore per l'uso di concetti contemporanei riguardo all'antichità, è stimolato soprattutto dall'affermazione del giurista Ermogeniano: Cum igitur hominum causa omne ius constitutum sit (poiché tutto il diritto romano è stato creato in funzione degli uomini). L'enunciato sembrerebbe presupporre la consapevolezza della centralità dell'uomo. La quale, tuttavia, appare difficile da immaginare in un diritto ritenuto estremamente 'formale' e che conosceva la preminenza assoluta dei padri di famiglia, la schiavitù, l'enorme peso dei debiti; di modo che è apparso del tutto inadatto a riconoscere i diritti dell'uomo. Se così è, che senso aveva l'asserzione di Ermogeniano? Era stata una mera affermazione retorica o al più il frutto dell'illusione di un ingenuo interprete del diritto? -
Le balle di Newton. Tutta la verità sulle bugie della scienza
Il DDt è pericolosissimo per la salute? Assolutamente no... Il virus dell'AIDS è nato e si è sviluppato in Africa? No. Questo libro intende guidare il lettore attraverso le mille bugie che la scienza ha diffuso, dimostrando in maniera argomentata come la difesa di molte teorie scientifiche contrapposte ad altre sia in realtà frutto di scelte politiche e non dei risultati dei test di laboratorio. -
L' Italia all'ONU 1993-1999. Gli anni con Paolo Fulci: quando la diplomazia fa gioco di squadra
"La diplomazia multilaterale come scienza esatta? Sembra poco proponibile. Però si può cercare di avvicinarsi ad un qualche schema, ad un qualche modello. Ecco, appunto, un possibile """"modello di servizio"""". Certo, ci vuole un """"regista"""", qualcuno che determini con grande chiarezza l'obiettivo da perseguire, individui i potenziali alleati, sappia infondere """"carica"""" ed entusiasmo alla squadra. Occorre mettere assieme anche altre doti umane, e poi ... quello che si chiamava una volta l'amor di patria. Vediamo, in questo volume, cosa ne pensano gli autori di quindici interventi che testimoniano la realtà, chiamiamola burocratica, della diplomazia italiana all'ONU sotto la guida di Francesco Paolo Pulci dal 1993 al 1999.""""" -
Cantieri d'Occidente. Scienze sociali e democrazia tra Europa e Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale
È sullo sfondo delle macerie della Seconda guerra mondiale, nella luce abbagliante di Hiroshima e mentre ancora i fumi di Birkenau incombono sull'Europa, che la democrazia si fa ""occidentale"""". Alle spalle, un decennio terribile, quegli anni Trenta in cui sia le istituzioni della democrazia rappresentativa sia il capitalismo liberale erano parsi in procinto di essere travolti da inedite sfide. La """"democrazia borghese"""", scriveva Joseph Schumpeter nel pieno della guerra, merita di essere difesa per quanto ha storicamente realizzato, ma appartiene a un'epoca ormai trascorsa: """"questo tipo di stato ha indubbiamente finito di esercitare un fascino su di noi"""". È bene ricordare la drammaticità delle condizioni a cui deve la propria origine la """"democrazia occidentale"""", il concetto politico a cui questo libro, che si inserisce all'interno della ricerca poliennale del Dipartimento di Politica, Istituzioni. Storia dell'Università di Bologna, è dedicato. Un insieme di complessi percorsi disciplinari, che coinvolgono la scienza giuridica e l'economia politica, la sociologia e le relazioni internazionali, converge negli anni Quaranta e Cinquanta in una vera e propria re-invenzione della democrazia, di cui i diversi capitoli del volume si propongono di saggiare efficacia e limiti."" -
Voci in cammino. Dalla dimora all'esodo
Celata dagli inganni del riduzionismo mediatico, la complessità delle dinamiche migratorie impone uno sguardo lucido e accorto, teso a svelare le mistificazioni prodotte dal ""pensiero di Stato"""" nell'immaginario collettivo. Le definizioni del migrante realizzano attributi identitari che finiscono per inscriversi nel corredo genetico dei convincimenti più diffusi, mentre un certo """"senso comune"""" alimenta l'orientamento pregiudiziale delle forme di mediazione simbolica. L'appello a divergere dall'ottica dominante attraversa la ricerca e costituisce il nerbo di una riflessione che si affida alle parole di chi il viaggio lo ha compiuto davvero, ad una narrazione che riconosce la voce del migrante e ad essa attribuisce il compito di precedere e sopravanzare l'intervento valutativo dell'analista. Si propone al lettore l'ascolto delle voci di uomini e donne che giungono a noi da lontano."" -
Finis vitae. La morte cerebrale è ancora vita?
Nell'agosto del 1968 un comitato ""ad hoc"""" istituito dalla Harvard Medical School, propose una ridefinizione del tradizionale concetto di morte, fondato sulla cessazione delle attività cardio-polmonari. Secondo i nuovi criteri, che giustificavano ogni tipo di trapianti, per l'accertamento della morte sarebbe sufficiente un riscontro strettamente neurologico: la definitiva cessazione delle funzioni del cervello, definito coma """"irreversibile"""". Questi criteri neurologici, fatti propri da molti legislatori occidentali, sembrano aver oggi perduto la giustificazione scientifica sulla quale era stato inizialmente fondato il loro impiego. Nel corso degli anni dalla loro prima applicazione hanno fatto la loro comparsa numerose evidenze cliniche, che sono risultate inesplicabili alla luce dei dati scientifici, hanno sollevato interrogativi innanzitutto di natura medico-biologica, ma anche etico-filosofica, teologica, giuridica - ed hanno contribuito a riaprire un dibattito apparentemente concluso da tempo. Mentre la discussione sull'intera materia è vivace in Germania, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti d'America, in Italia la questione è ancora poco approfondita. La raccolta di studi Finis Vitae. Is Brain Death Still Life? (Roma, 2006) presentati ora in traduzione italiana, intende fornire una accurata ricostruzione di tale dibattito e suggerire una attenta revisione del concetto di morte cerebrale."" -
Guido Gonella tra Governo, Parlamento e partito
Un approfondimento del profilo intellettuale e professionale di Guido Gonella, dettato dai periodi più significativi della sua biografia e dai vari ambiti di interesse e di attività che ne caratterizzarono l'esperienza e l'azione: la politica internazionale, la giustizia, l'istruzione, l'attività nel partito della Democrazia cristiana. -
Strategie interculturali nella formazione docente
Le complesse trasformazioni indotte dal pluralismo culturale richiedono una revisione della formazione dei docenti sia negli obiettivi che nelle scelte che occorre operare per conseguirli. L'inderogabile necessità di definire una più specifica valenza formativa transculturale e, nello stesso tempo, di ampliare e approfondire gli ambiti d'intervento dell'educazione impone una riflessione sul ruolo della pedagogia interculturale nella professione docente. Lo studio ha, pertanto, valutato, in prima istanza, i contenuti, i compiti e gli epistemi delle principali scienze umane nei confronti dell'interculturalismo e della stessa pedagogia interculturale, onde individuare gli elementi idonei a strutturare una formazione degli insegnanti non solo attuale, ma valida anche per il futuro. L'indagine successiva si è focalizzata sugli aspetti dell'ermeneutica pedagogica utili alla definizione di una relazione pedagogica in grado di favorire un apprendimento critico e creativo. Per il precipuo ambito epistemologico e culturale e per il carattere di sapere in cui teoresi e pratica interagiscono e si potenziano, la pedagogia interculturale delinea una formazione docente che pone il suo fondamento sui criteri propri della filosofia dell'educazione e si protende nella comprensione e nella conoscenza dell'altro e delle sue esperienze di vita. -
Pecunia sua. Munificenza privata ed utlità pubblica nelle città romane delle regiones IX ed XI
Nel tessuto economico e sociale di una comunità antica la liberalitas, vale a dire la generosità da parte di privati verso la collettività, rappresentò un fenomeno di vasta portata, che ebbe una notevole incidenza sulla vita municipale. In tutte le città romane, dalle più grandi alle più piccole, sono documentate, soprattutto in età imperiale, numerose donazioni di ricchi benefattori, desiderosi di rendersi benemeriti presso i concittadini. Il libro si propone di esaminare l'incidenza dell'evergetismo privato a beneficio delle comunità delle regiones IX ed XI, delineando un quadro completo del ruolo da esso esercitato in una delle aree geografiche del mondo romano in cui le evergesie, sia per importanza sia per quantità, risultano più densamente diffuse e socialmente stratificate. -
Prove tecniche di democrazia. Il progetto educativo di John Dewey in Turchia
Esportare la democrazia è il tema più attuale di questi anni. Ma più che con le armi, forse è proprio con l'educazione che si può realizzare questo processo di crescita individuale e collettiva. Attraverso l'esperienza in Turchia di uno dei maggiori filosofi e pedagogisti del Novecento, John Dewey, possiamo meglio comprendere quello che sta avvenendo in questi anni. Nel 1924 Dewey venne invitato in Turchia per disegnare l'istruzione democratica della repubblica laica creata l'anno prima da Kemal Ataturk. Gli esiti di quell'esperienza sono ancora oggi dibattuti e possono spiegare, in un'ottica di lunga durata, i temi complessi del rapporto tra educazione e democrazia e, più ancora, della compatibilita dell'Islam con le regole della democrazia, argomento raramente affrontato dal punto di vista pedagogico. -
L' organizzazione dello stato tra autonomia e policy capacity
La trasformazione del settore pubblico, in Italia come in vari paesi, si caratterizza per una tendenza di fondo verso una crescente autonomia delle varie parti del sistema: il ricorso alle agenzie e agli altri enti pubblici disaggregati dai ministeri, le diverse forme di specializzazione organizzativa, lo sviluppo del sistema delle autorità amministrative indipendenti. L'accresciuta autonomia comporta sia delle opportunità di miglioramento che delle sfide. La principale opportunità/sfida è quella della policy capacity: la capacità di attivare le risorse necessarie per pervenire a decisioni pubbliche efficaci e per definire le direzioni strategiche nell'allocazione di risorse scarse verso finalità pubbliche. Il rischio è infatti che a interventi locali anche singolarmente efficienti delle amministrazioni (specializzate, disaggregate) non corrispondano interventi di sistema delle istituzioni pubbliche sufficientemente coordinati e coerenti. Il libro esamina tre grandi sfide alla policy capacity del sistema pubblico italiano: il coordinamento tra amministrazioni pubbliche centrali, la capacità di indirizzo e controllo dei ministeri verso le agenzie ed enti non ministeriali, i profili organizzativi e gestionali del funzionamento delle autorità amministrative indipendenti. -
Lo Stato nell'antica Roma
La storia di Roma è la storia di un piccolo villaggio diventato impero universale che ha saputo unire popoli fra loro diversissimi nella comune appartenenza ad un modello di civiltà. È soprattutto l'origine della nostra civiltà. Questo libro non vuole essere dunque solo un racconto delle istituzioni romane, del loro sorgere e del loro divenire, vuole comprenderne anche i valori, proponendo riflessioni e spunti spesso innovativi. Ne esce un quadro storico-istituzionale che stimola suggestioni culturali e politiche per molti aspetti di grande attualità. -
E-government e organizzazione nelle amministrazioni pubbliche
Negli ultimi anni le tecnologie hanno assunto un ruolo chiave nella modernizzazione della pubblica amministrazione italiana. Alla fase di avvio dell'e-Government, che attraverso la creazione delle condizioni tecnologiche e strutturali ha aperto gli spazi per pazienti azioni di innovazione diffusa, sta seguendo in questi ultimi anni una seconda fase, quella del cambiamento, a cui è chiamata a partecipare un'ampia schiera di amministrazioni pubbliche. In linea con le ""Linee Strategiche verso il Sistema nazionale di e-Government"""" (marzo 2007) del ministro per le Riforme e le Innovazioni nella PA, che auspicano un superamento del primato della tecnologia in favore di una strategia multilivello che tenga conto delle molteplici variabili in gioco nei processi di e-Gov, i promotori e gli autori di questo rapporto ne hanno voluto indagare alcune dimensioni fondamentali. Il lavoro presentato in questo volume mette al centro la digitalizzazione dei processi di servizio e, quindi, la questione dei servizi e la loro qualità. I case study presentati in questo volume riguardano tre esperienze a livello di amministrazione centrale dello Stato, un'esperienza di un'azienda sanitaria, un'esperienza di un'amministrazione provinciale e nove esperienze di amministrazioni comunali."" -
La coesistenza religiosa: xuova sfida per lo Stato laico
Il presente volume, frutto di uno scambio di conoscenze fra studiosi del mondo universitario e operatori della pubblica amministrazione, attenti alla realtà culturale del diritto e volti a recepire gli stimoli presenti nella società, si propone di recare un contributo alla comprensione del fattore religioso nello spazio euromediterraneo e alle rinnovate dinamiche conflittuali tra monismo islamico e dualismo cristiano. In particolare, il tema della riflessione è focalizzato sul rapporto tra Stato laico e coesistenze religiose, così come viene evidenziandosi dopo l'11 settembre; tema che si rinnova continuamente e si presenta con fattispecie diverse che vedono intrecciarsi globalizzazione, grandi processi migratori, terrorismo. Il punto di osservazione parte da Genova, capitale del Mediterraneo, dove oriente e occidente rappresentano le due rive di un unico specchio d'acqua che è luogo d'incontro nella storia dei popoli e della cultura greco-romana, ebraica e araba, come pure delle tre grandi religioni del libro, che insistono nel medesimo contesto geografico. Pur osservando che l'integrazione delle comunità musulmane nella società italiana è oggetto di problematiche non previste dal legislatore dello Stato, e come tale lacuna, determina per reazione forme di integralismo confessionale. -
Lettere dalla Calabria
La Calabria del 1812 è una terra sospesa tra crudeltà e miseria, ira incanto e paura, dove gli uomini rifiutano le ""illusorie consolazioni del progresso"""", felici di riconoscere e di vivere solo la natura. De Custine traccia nelle sue lettere un affresco della regione, filtrato dalla sua formazione romantica, e dipinge il """"vero"""". È il vero, nella Calabria di quel tempo, erano le incredibili difficoltà del viaggio, la mancanza dei muli, l'assenza di strade carrozzabili. Una terra che vomitava """"sulla sua superficie una legione di demoni"""", esposta ad ogni sopruso e ad ogni dominazione, dove l'uomo viveva nell'anarchia, senza nessun rispetto per le più elementari regole della convivenza civile, con la sua selvatichezza rimasta immutata nei secoli, e che tuttavia assume per de Custine un'aura magica e languidamente malinconica, suggestionata forse dal suo disagio esistenziale, quel male di vivere che lo aveva segnato fin dall'infanzia """"...L'aspetto di tutta la zona è selvaggio e triste. In queste campagne ricche di storia si vede un genere di desolazione e di sterilità che non appartiene ad esse. Contemplando l'opera del tempo si può notare anche quella dell'uomo. Col tempo la terra è diventata sterile sotto i passi dei soldati ed è inutile che il contadino pianti le sementi in solchi saturi di sangue""""."" -
Appunti di dottrina sociale della Chiesa
Introdursi nella dottrina sociale della Chiesa significa introdursi a uno studio semplice e complesso. Semplice, perché l'oggetto di cui essa tratta è la vita sociale dell'uomo e ogni uomo ne fa esperienza e la vive, e dunque può riconoscere che si tratta di lui e dei suoi rapporti con il mondo in cui vive. Complesso, perché la vita sociale è in se stessa strutturata in forma complessa, secondo un intreccio di sistemi che hanno ciascuno interessi e obiettivi diversi, a seconda che abbiano a che fare con la politica, con l'economia, con lo Stato, con il lavoro o con la famiglia, e anche perché - in quanto disciplina scientifica - la Dottrina sociale della Chiesa patisce ancora obiezioni e critiche, specialmente di natura epistemologica. Lo scopo del nostro lavoro - offrire un primo approccio alla dottrina sociale della Chiesa - ne fissa anche i limiti: non risponderemo direttamente a tutte quelle obiezioni in modo specialistico, ma ugualmente - dalla posizione che esprimeremo - sarà possibile ricostruire una via di uscita dalle secche nelle quali la dottrina sociale della Chiesa rischia di impantanarsi. (Prefazione di Ettore Gotti Tedeschi) -
Pro e contro il socialismo
Il più acuto tra i positivisti italiani, lo ha definito Norberto Bobbio. Ma Francesco Saverio Merlino è stato anche il più acuto tra i socialisti italiani, tra Ottocento e Novecento, anticipatore delle critiche di Bernstein all'ortodossia marxista e iniziatore di una linea di pensiero socialista liberale (o, meglio, libertaria). Il pensiero di Merlino rappresenta una felice sintesi di esigenze di giustizia sociale e di intensi princìpi di libertà sul piano normativo, e di positivismo sociologizzante e di criticismo neokantiano sul piano epistemologico. Egli, per certi versi filosoficamente più accorto e sistematico di figure come Gobetti e Rosselli, raramente è stato ricordato e associato a quei nomi che pure gli devono molto, che lo lessero, lo apprezzarono e in parte ne recepirono le idee. In carcere scrive la sua opera maggiore ""Pro e contro il socialismo"""" (1897) - che qui si ripresenta dopo un'assenza di più di cento anni - nella quale espone una proposta di socialismo svincolato dal materialismo storico e vicina invece alle tesi della scuola economica austriaca (von Mises). È il suo un tentativo di coniugare mercato e proprietà sociale. Nel 1898 appare a Parigi un'opera che riassume e ripropone gli assi principali del suo pensiero, 'Formes etessence du socialisme', con prefazione di Georges Sorel."" -
Sotto la protezione di Artemide Diana. L'elemento pittorico nella narrativa italiana contemporanea (1975-2000)
In questo volume si analizza la ricorrenza dei molteplici elementi pittorici che la narrativa italiana moderna accoglie da oltre trent'anni, per inferirne le modalità e le motivazioni. È un fenomeno, questo, che ha visto non soltanto una modificazione dello statuto nella elaborazione delle cosiddette biografie artistiche più moderne, ma anche nella narrativa tout court. Partendo dal primo esempio rintracciabile nel romanzo 'Artemisia' (1947) di Anna Banti fino ad 'Oceano Mare' (1993) di Baricco, attraverso testi di Morandini, Malerba, Sciascia, Rebulla, Volpi, Del Giudice, Orelli, Maldini. Consolo, Ricciardello e Tabucchi, l'Autrice esamina approfonditamente le opere secondo la tecnica narratologica di Genette, passando dalla biografia romanzata all'autobiografismo, dall'ontologico al giallo, classico o storico che sia, nelle varie sue deroghe che approdano al fantastico e al fantascientifico. Un ruolo importante assume il postmoderno, come movimento di contaminazione in grado di ibridare le ormai fragili frontiere dei generi letterari. Qual è il ruolo del quadro o del pittore all'interno di un romanzo? Lo scrittore se ne avvale come escamotage o come stratagemma? È punto di partenza o di approdo? E ha ovunque lo stesso valore? Funziona da ekphrasis o da anamorfosi nell'economia della storia che un romanzo racconta? E se il quadro, prodotto dell'artificio mentale e insieme spirituale, mettesse in evidenza la ""finzionalità"""" - ma con valore metanoico - del sistema culturale?""