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Filosofia de logu. Decolonizzare il pensiero e la ricerca in Sardegna
Undici saggi tra filosofia, storia, sociologia e architettura. Undici autori e autrici di generazioni diverse, che hanno analizzato alcuni aspetti delle relazioni di subalternità e dipendenza cui la Sardegna è sottoposta. L'impiego del concetto di subalternità si richiama esplicitamente all'uso che ne è stato fatto negli Studi postcoloniali e che gli è stato attribuito da Antonio Gramsci. Questo lavoro collettivo mira a decolonizzare il pensiero e a decostruire la ragione coloniale, ossia quella visione complessiva della realtà sarda che esclude dal suo campo le varie forme di subalternità, giustificandole sino a darle per scontate e alimentando nel senso comune visioni essenzialiste dell'identità e dell'arretratezza dei sardi. Questa critica è anche filosofica, perché si propone come pratica teorica che lacera le certezze del senso comune e introduce la mediazione critica nell'immediato che governa il fare e il pensare di tutti, ma anche perché rivendica il carattere necessariamente situato di qualsiasi attività di ricerca e intellettuale. -
Di eredità husserliane: chair, corps, dinamiche del desiderio. Emmanuel Lévinas, Jean-Paul Sartre, Michel Henry
Questo libro ripercorre uno snodo cruciale del dibattito fenomenologico francese intorno al complesso articolarsi delle nozioni di chair e corps, sullo sfondo di una riappropriazione critica dell'eredità husserliana. Attraverso un'inusuale lettura incrociata delle riflessioni di Lévinas, Sartre e Henry, l'autrice assume la ricezione delle Meditazioni cartesiane come luogo privilegiato per indagare il tema dell'esperienza del corpo entro e al di là dell'idealismo trascendentale: un invito a ripensare l'irriducibile singolarità della soggettività incarnata e desiderante. Se l'esiguità di riferimenti espliciti tra gli autori trasferisce il confronto sul piano del non-detto, l'inedito talvolta suggerisce le intersezioni. -
Il capitalismo spiegato a mia nipote. Nella speranza che ne vedrà la fine
Come tutti i sistemi di oppressione, il capitalismo globalizzato non può essere migliorato, umanizzato o riformulato. La dittatura del mercato contemporaneo inasprisce le disuguaglianze, soffoca nella miseria più di un miliardo di persone, esaurisce le risorse del pianeta e genera conflitti, fomentando le chiusure identitarie. Le multinazionali sfidano gli Stati e le istituzioni internazionali, calpestando il bene comune, delocalizzando la produzione per massimizzare i profitti e sfruttando senza riserve il lavoro minorile. In uno scambio dialogico appassionante con la nipote, Jean Ziegler manifesta il triplice intento di ripercorrere la storia di questo sistema cannibale, di analizzarne gli effetti devastanti che alienano gli umani e di rivendicarne l'urgente e radicale abolizione. E ciò allo scopo di offrire un'arma per l'insurrezione delle coscienze in grado di alimentare un mondo nuovo, basato su reciprocità, complementarietà e solidarietà. Prefazione di Valdimiro Giacchè. -
Pensare un'antropologia del welfare. Etnografie dello stato sociale in Italia
Il volume indaga da una prospettiva antropologica il welfare in Italia, con due obiettivi: da un lato, proporre una ricognizione qualitativa delle declinazioni dello stato sociale contemporaneo, mostrandone ambiguità e contraddizioni; dall'altro, mettere in luce il contributo che l'etnografia può fornire all'analisi delle pratiche, delle politiche e delle rappresentazioni del welfare. Entrambi si fondano sul presupposto che il welfare sia un contesto di ricerca privilegiato per l'antropologia. -
Due o tre cose sul merito. Saggio di estetica sociale
Il tema del merito ha vissuto molte vite, in tradizioni e culture diverse, ma in Italia ha trovato rinnovato vigore solo di recente. Due o tre cose sul merito analizza le ragioni della meritocrazia, ne indaga le condizioni di possibilità e ne valuta limiti e problemi. Quest'ultima, infatti, non solo ingenera contraddizioni profonde e insolubili, se messa in rapporto a valori centrali del nostro tempo quali l'uguaglianza e il riconoscimento, ma risulta persino strutturalmente incompatibile con la sintassi dell'utile puro. L'analisi di Emanuele Antonelli si inserisce nell'acceso dibattito in corso nel nostro paese e nel mondo, fornendo un argomento originale per provare a compiacerci, invece che auto-denigrarci, del fatto che in Italia la meritocrazia sembra trovare più di qualche ostacolo ambientale. -
Geni, evoluzione e destino. L'irripetibile storia della vita sulla Terra e l'incerto futuro dell'uomo
Dalle prime cellule all'intelligenza artificiale: in un unico grande affresco, questo volume ricostruisce nei suoi passaggi fondamentali la storia della vita sulla Terra. Su tale sfondo, l'evoluzione dell'uomo è descritta lungo due linee di tensione: la prima mette in relazione l'evoluzione degli ecosistemi e quella dell'Homo sapiens; la seconda, tutta interna alla specie umana, lega l'evoluzione biologica a quella culturale. Con gli sviluppi della modernità queste due linee hanno raggiunto un punto di rottura: l'uomo ha iniziato a devastare la biosfera, e la sua evoluzione tecno-culturale è sopravanzata fino a entrare in conflitto con quella biologica. Ponendo questa duplice frattura all'origine degli squilibri del presente e della problematica presenza dell'uomo sul pianeta, l'autore indaga le trasformazioni tecnologiche in atto e il loro impatto sugli ecosistemi e sullo statuto stesso della vita umana. Emergono così i contorni della responsabilità di specie che l'uomo dovrebbe assumersi, tanto per la ricomposizione delle lacerazioni quanto per la sostenibilità della vita sul pianeta. In tale sforzo la tecnologia potrà rappresentare una preziosa alleata oppure portare al tracollo definitivo. Da dove veniamo? Verso quale tipo di società e di mondo stiamo andando? Il nostro destino dipende dalle scelte che faremo ed è esclusivamente nelle nostre mani. -
Sfrattati dall'eternità. La ristrutturazione neoliberista a Roma
Il Duemila, l'anno del Giubileo, risultò catastrofico per la popolazione del rione Monti, nel centro storico di Roma. Artigiani, bottegai, lavoratori, vittime della speculazione edilizia, dell'usura, della corruzione e delle pignolerie burocratiche, sfruttati da politici di ogni stampo, furono costretti ad abbandonare gli spazi del loro adorato vicinato e a cederli a persone benestanti e alle forze incontrollate del turismo. Sostenitore dei diritti degli abitanti e conoscitore della loro realtà quotidiana, Michael Herzfeld ci porta dentro gli spazi intimi di quel rione, dove gli intrecci tra leggi e infrazioni e tra microcriminalità e forze istituzionali illuminano le dinamiche della famosa ""convivenza"""" romana dei vari ceti sociali, destinata alla fine a crollare di fronte alle pressioni spietate dell'economia mondiale. Scritto con affetto profondo ma con lo sguardo analitico dell'antropologo, il volume svela la trasformazione estrema che stravolse il cuore di una delle città più antiche del mondo."" -
Killer high. Storia della guerra in sei droghe
Non si può capire la guerra senza conoscere le droghe e non si possono capire le droghe senza conoscere la guerra. In questo libro Peter Andreas scava nella Storia umana per scoprire il ruolo decisivo che le sostanze psicoattive - pesanti o leggere, lecite o illecite, naturali o sintetiche - hanno avuto nei conflitti armati sin dall'epoca romana. Dalle antiche battaglie inzuppate di vino e birra alle metamfetamine che alimentarono l'aggressività dei soldati nazisti; dalle Guerre dell'oppio, strumento del ""narcoimperialismo"""" britannico, alle Drug Wars americane contro la cocaina, che ora devastano il Messico dopo aver già segnato la Colombia; dall'invenzione della distillazione, che facilitò la conquista e la pulizia etnica del Nuovo Mondo, agli sconcertanti effetti dei conflitti armati sulla diffusione del tabacco e della polvere bianca: l'appassionante viaggio nella Storia condotto da Andreas dimostra che droga e guerra sono cresciute insieme e sono diventate dipendenti l'una dall'altra."" -
Clandestino. Il governo delle migrazioni nell'Italia contemporanea
Uno spettro, il ""clandestino"""", ossessiona l'analisi e il racconto dell'immigrazione in Italia. È a partire da tale figura che sono state introdotte le distinzioni di fondo - stranieri/italiani, immigrati/cittadini, noi/loro - intorno alle quali si è definita l'agenda della politica e ha preso forma parte della ricerca scientifica sul tema. Ma fare del clandestino la chiave di lettura delle dinamiche migratorie significa assumere e universalizzare il punto di vista delle agenzie di controllo della mobilità, in primis delle forze di polizia. In quanto potenziale minaccia e problema da risolvere, il clandestino ha infatti costituito sin dagli anni Novanta un baricentro operativo importante per le forze di pubblica sicurezza e ha finito per fornire il vocabolario e le cornici interpretative per parlare di immigrazione. Servendosi delle ricerche condotte nell'arco di un ventennio, Fabio Quassoli, in una prospettiva costruttivista e a partire da un ampio lavoro di tipo qualitativo, ripercorre le tappe attraverso cui si sono consolidati - fra questure, aule di tribunale, circolari ministeriali, commissioni per la valutazione delle domande di asilo e campagne di panico morale - l'oggetto clandestino e i saperi che a esso si rapportano. La decostruzione di questo tipo di discorsi costituisce una priorità dal punto di vista analitico, per mutare la prospettiva da cui si guarda alle migrazioni e per ridefinire le politiche di gestione delle mobilità umane."" -
Solidarietà critica. Patologie neoliberali e nuove forme di socialità
Solidarietà critica intende coniugare la ricerca sociologica, tanto teorica quanto empirica, con il contributo fornito dalla teoria critica all'analisi delle più recenti trasformazioni del legame sociale. Il volume mostra come le possibilità di riproduzione della solidarietà all'interno delle nostre società passino anche attraverso la costruzione di nuove forme di socialità. Si tratta di un complesso di relazioni intersoggettive che permette di dare svolgimento a prospettive di autorealizzazione, all'attribuzione di significato a spazi e a luoghi, all'elaborazione di una critica sociale riflessiva, a un'innovativa interpretazione della sfera politica a partire dalla dimensione sociale, ma anche a peculiari traiettorie utopiche. La solidarietà può essere interpretata come una risposta a paradossali dinamiche di riproduzione dell'autonomia individuale alimentate dal neoliberalismo. I legami solidali studiati contribuiscono a mostrare il doppio volto di solidarietà e critica: la solidarietà vissuta e pensata come dimensione critica e la critica sviluppata mediante prospettive di riconfigurazione del legame sociale. -
Saggi. Scritti di cultura e storia del Portogallo
La vasta opera saggistica di António Sérgio spazia dalla gnoseologia alla filosofia politica e dalla pedagogia alla filosofia della storia. Idealista e razionalista, il suo pensiero fu influenzato da filosofi quali Cartesio, Kant, Marx, Engels e Antero de Quental. Con i suoi studi, Sérgio ha contribuito soprattutto a una rilettura critica di fenomeni portoghesi come il Saudosismo e il Sebastianismo. ""Saggi. Scritti di cultura e storia del Portogallo"""" è un'antologia dei saggi più paradigmatici del Novecento scritti dal filosofo, storico e pedagogista portoghese, le cui opere hanno segnato un'epoca e diverse generazioni di intellettuali, tanto in patria quanto all'estero."" -
Viaggi con la speranza. Storie di famiglie colpite dalla malattia di un figlio
Le persone non emigrano solo per motivi economici, sono spinte a partire anche da problemi seri di salute. Nel nostro paese questi spostamenti non sono trascurabili: nel 2017, 937mila italiani hanno compiuto un ""viaggio della speranza"""", per un valore di oltre 4,3 miliardi di euro di prestazioni mediche erogate fuori dalla regione di residenza dei pazienti. La mobilità sanitaria viene in genere considerata come espressione del diritto di scelta dei cittadini o come parametro per valutare l'efficienza dei sistemi sanitari regionali (in base alla capacità di attrarre pazienti non residenti). Si tende tuttavia a sottovalutare le conseguenze che tali viaggi hanno sui diretti interessati. Il volume analizza il costo sociale di queste migrazioni, a partire dalle statistiche ufficiali sul fenomeno, ma ricostruendo soprattutto il vissuto di alcuni genitori giunti a Roma, in prevalenza dal Mezzogiorno, per salvare la vita dei propri figli. Frutto di una ricerca promossa dalle Acli Nazionali, dal Forum delle Associazioni Familiari e dalla Società Mutua Mba, il libro racconta le storie di madri e padri costretti ad affrontare un trauma che ha sconvolto le loro esistenze, rendendo più fragili tutti i componenti del nucleo familiare. L'indagine dà anche voce ai responsabili delle associazioni che accolgono queste famiglie, raccogliendo stimoli di riflessione per i decisori pubblici, i quali non hanno ancora messo in agenda una questione attuale e rilevante."" -
Contaminazioni simboliche. Annali del Centro internazionale di scienze semiotiche
"Contaminazioni simboliche"""" è il primo volume della nuova collana interamente dedicata agli Annali del Centro Internazionale di Scienze Semiotiche di Urbino. Fin dalla sua nascita, alla fine degli anni '60, il CiSS ha pubblicato un cospicuo numero di Documenti di Lavoro elaborati da studiosi di scienze umane e sociali annoverati tra i più prestigiosi del secondo Novecento. Convogliando gli storici Documenti, gli Annali riportano oggi gli esiti delle attività che il Centro organizza. Frutto dei seminari condotti nel 2020, questo volume include contributi di notevole interesse semiotico, raccogliendo tra le altre le firme di: Dario Mangano e Franciscu Sedda, che nella prima parte (ri)cominciano a interrogare il concetto di simbolo; Roberta Bartoletti e Tiziana Migliore, che nella seconda parte pensano la scienza delle relazioni corpo a corpo per come la pandemia le sta portando a galla; nonché Gianfranco Marrone e Paolo Fabbri, che nella terza parte indagano, a partire dalle riflessioni di Lyotard sul postmoderno, il senso della particella post- applicata a fenomeni così tanto diversi da vanificarne i significati. In appendice, chiude la raccolta un testo di Philippe Hamon, testimonianza magistrale dell'apporto che il CiSS ha dato - e vuole continuare a dare - a una teoria della significazione a vocazione scientifica." -
Le saghe nordiche. Eroi, vichinghi e poeti nella Scandinavia medievale
Nel corso del Medioevo, in Islanda e in Norvegia sono state scritte decine di saghe, testi narrativi in prosa che ripercorrono le imprese di antenati leggendari, temerari vichinghi, santi vescovi e cavalieri cortesi. Per molti versi, questo imponente corpus di narrazioni rappresenta ancora oggi un enigma: com'è possibile che una piccola comunità come quella norrena sia riuscita a procurarsi i mezzi materiali e le competenze intellettuali per dare vita a un simile fenomeno letterario? E con quale scopo? Che sia stato per puro intrattenimento o con finalità più impegnate, quel che è certo è che alcune di queste saghe sono entrate a far parte del canone letterario occidentale e costituiscono ancora una preziosa fonte di ispirazione per molti artisti dentro e fuori la Scandinavia. Le saghe nordiche si propone come un'agile guida al lettore per orientarsi in questo complesso universo letterario, aprendo possibili percorsi di indagine e di approfondimento. -
Eco-buddhismo. Monaci della foresta e paesaggi contesi in Thailandia
In questo volume, l'antropologa Amalia Rossi restituisce al lettore una descrizione critica degli immaginari ambientali eco-buddhisti e dei conflitti generati dalle politiche di gestione delle risorse naturali nella Thailandia contemporanea. Lo fa descrivendo e comparando le diverse visioni di un paesaggio rurale ricco di risorse ma ecologicamente fragile e politicamente conteso. La narrazione si concentra sull'analisi antropologica del presente - dalla vita quotidiana delle minoranze delle colline alle biografie di attivisti e monaci ecologisti, dai riti di ordinazione buddhista al ruolo della monarchia nel dibattito sull'ambiente - prendendo in esame sia i fattori che radicano questa regione nella complessità etnica, religiosa e politica del Sud-Est asiatico, sia quelli che ne determinano l'esposizione a forze storiche planetarie, quali il colonialismo, la Guerra fredda e la globalizzazione economica. -
Spoiler! Serie TV e giustizia sociale
È sempre più evidente che le serie televisive rispondono alle necessità di un pubblico più consapevole della complessità del mondo e più attento alle tematiche sociali. Elena Garbarino e Mara Surace evidenziano questo cambiamento di sensibilità e aggiungono le narrazioni seriali alla cassetta degli attrezzi dell'antropologia, sottolineando come i prodotti seriali possano innescare riflessioni antropologiche, anche quando non è il loro fine principale. In ""Spoiler!"""" alcuni passaggi di serie TV come Orange Is the New Black, Pose, Il racconto dell'ancella, Lovecraft Country - La terra dei demoni, Sex Education e Vida aiutano così a far emergere temi urgenti della contemporaneità, quali la costruzione dell'identità, la rappresentazione della diversità, la crisi e lo spaesamento dell'individuo postmoderno, nonché la necessità di dare voce a chi non ha avuto il privilegio di raccontare e raccontarsi. Prefazione di Antonia Caruso."" -
La società autoimmune. Appunti eretici di un politologo
Chi governa il mondo? La globalizzazione impone nuove risposte a quest'antica domanda. Servendosi di uno sguardo eretico e mai compiacente, Fabio Armao ricostruisce l'aggrovigliata trama del potere nel XXI secolo, accompagnando il lettore in alcuni luoghi - dalla Sicilia all'Afghanistan, dagli Stati Uniti alla Cambogia, da Londra a Ciudad Juárez, a Delhi - in cui si è manifestata con drammatica evidenza una nuova forma di ""totalitarismo neoliberale"""": la rinascita del clan come struttura di riferimento del sistema sociale. Ed è proprio il clan il filo conduttore che unisce vere e proprie patologie sociali come mafie, gang, neofascismo, finanza underground, capitalismo clientelare, femminicidio, ecocidio e privatizzazione della guerra. """"La società autoimmune"""" è un'analisi introspettiva della politica e dei modi di studiarla, il diario pubblico di un politologo che si interroga sul perché metodi, categorie e linguaggio delle scienze sociali non sembrano essersi rinnovati dopo la frattura storica del 1989, chiudendo spesso gli occhi sui processi che hanno portato al trionfo degli interessi economici (privati) su quelli politici (pubblici)."" -
L' immaginazione intermediale. Perlustrare, rifigurare, testimoniare il mondo visibile
In che modo si può contrastare la crescente indistinzione con cui i media mescolano realtà e spettacolo, fatti reali e simulazioni elettroniche? In questo libro si argomenta la tesi secondo cui, nell'epoca del digitale, ciò è possibile solo attraverso un confronto critico tra i diversi formati tecnici dell'immagine e i differenti linguaggi della comunicazione audiovisiva: un confronto intermediale di cui il cinema continua a offrirci gli esempi più convincenti. -
Non è solo un gioco. Perché il calcio è così importante per l'uomo
Secondo uno spot pubblicitario di qualche anno fa, il calcio ha conquistato il mondo, là dove hanno fallito i più grandi condottieri della storia. Un concetto che inquadra alla perfezione quanto questo sport sia penetrato in profondità nella vita quotidiana delle persone in tutto il mondo. ""Non è solo un gioco"""" di Federico Casotti è un'analisi socio-antropologica delle tante sfaccettature che caratterizzano il gioco del calcio e del suo rapporto in continua evoluzione con l'individuo e con le comunità. Nel testo, i concetti base dell'antropologia - i riti di passaggio, il fatto sociale totale, la corporeità, il social drama, la communitas, il capitale sociale - vengono spiegati attraverso il calcio in maniera rigorosa ma con un approccio accessibile a tutti."" -
Cospirazione animale. Tra azione diretta e intersezionalità
Che cosa hanno a che fare la razza, l'abilismo e il binarismo di genere con l'animalità? Esiste un'ecologia non antropocentrica? In che modo la costruzione del corpo disabile si intreccia con l'animalizzazione dei reietti del pianeta? Gli animali sono davvero soggetti ""senza voce""""? O resistono allo sfruttamento? Per rispondere rifiutando le soluzioni riduzionistiche è necessario uno sguardo situato. Marco Reggio muove da episodi problematici del proprio attivismo nel movimento di liberazione animale e, con una serie di incursioni fra testi letterari, studi decoloniali, teorie queer e critical animal studies, affronta questi temi da un punto di vista antispecista che accetta l'imbarazzo e lo smarrimento come forme legittime di interpellazione politica.""