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Il figlio prediletto
Due storie di resistenza e ribellione ai pregiudizi magistralmente intrecciate tra la Calabria e l’Inghilterra degli anni Settanta e dei giorni nostri. Un romanzo intenso, commovente, di feroce malinconia.rnrnÈ una sera di giugno del 1970 in un piccolo paese della Calabria, Nunzio e Antonio hanno vent'anni e si amano, in segreto, da due mesi. Il loro amore si consuma dentro la vecchia Fiat del padre di Antonio, parcheggiata in uno spiazzo abbandonato. Ma, proprio quella notte d'estate, tre uomini incappucciati e armati trascinano Antonio fuori dall'auto, colpendolo fino a quando il giovane non giace a faccia in giù e a braccia aperte, come un Cristo in croce. Tre giorni dopo Nunzio Lo Cascio sparisce dal paese, messo su un treno che da Reggio Calabria lo conduce lontano, a Londra. Il mondo, all'improvviso, gli ha mostrato il volto più feroce, quello di un padre e due fratelli che «gli hanno spezzato le ossa a una a una» per punirlo del suo ""peccato"""". Nulla sembra avere più senso per il ragazzo: la fiducia negli uomini, la speranza di un futuro, la sua stessa identità. Di lui rimane soltanto la foto del campionato del '69, appesa nella pescheria dei genitori, che lo ritrae con tutta la squadra sul campo dopo la vittoria, promessa mancata del calcio. A interrogarsi sulla vita di Nunzio è anni dopo sua nipote Annina, che sente di avere con quello zio mai conosciuto, di cui nessuno in famiglia parla volentieri, inspiegabili affinità. Anche Annina, sebbene in modo diverso, si trova a combattere con un padre violento e prevaricatore e con la stessa realtà chiusa del paese, in cui una ragazza non ha altre possibilità che essere una «femmina obbediente». E, come Nunzio, scoprirà la dolorosa necessità di riprendersi il mondo, ribellarsi ai pregiudizi e lottare per la propria libertà."" -
A casa di Jane Austen
Lucy Worsley, con una scrittura affascinante e spiritosa, perfettamente in tono con i romanzi della Austen, ci conduce nella quotidianità della scrittrice più amata.rnrnIl mondo dei romanzi di Jane Austen è domestico, ordinato, intimo. I suoi personaggi abitano in villini deliziosi, residenze di campagna principesche ed eleganti palazzi cittadini. Si è tentati perciò di credere che anche la vita della grande scrittrice si sia svolta in ambienti analoghi. Nulla di più lontano dalla realtà. L'esistenza di Jane, in apparenza tanto tranquilla, fu segnata da porte chiuse, strade che non le fu consentito imboccare, scelte che non poté compiere. La piccola somma guadagnata a fatica grazie ai suoi libri non bastava a consentirle di avere una casa tutta sua, e la morte del padre la costrinse a peregrinare tra abitazioni in affitto o presso parenti che le riservavano il destino proprio delle zie nubili: badare ai bambini. Leggendo i suoi romanzi, così pieni di case amate, perdute, sognate, si comprende bene come il desiderio struggente di una casa vera, di un luogo protetto dove mettere al sicuro i propri manoscritti e scrivere senza il peso delle faccende domestiche, non l'abbia mai abbandonata. Dalla modesta canonica di Steventon, circondata da castagni e abeti e da «uno di quei giardini vecchio stile nei quali convivono verdure e fiori», in cui Jane nacque e crebbe, fino al cottage di campagna di Chawton, nell'Hampshire, dove trascorse gli ultimi anni della sua breve vita, Lucy Worsley, con una scrittura affascinante e spiritosa, perfettamente in tono con i romanzi della Austen, ci conduce nella quotidianità della scrittrice più amata, mostrando le sue giornate buone e quelle storte, i piaceri privati e le incombenze, quelle «piccole cose dalle quali dipende la felicità quotidiana della vita domestica», e che lei elevò ad arte. -
Un giorno
Comico, intelligente, malinconico, Un giorno cattura l'energia sentimentale delle grandi passioni: i cuori spezzati, l'intricato corso dell'amore e dell'amicizia, il coraggio, le attese e le delusioni di chiunque abbia desiderato una persona che non può avere.rnrn«Intelligente e profondo, coinvolgente e irresistibile, un ritratto brillante degli ultimi anni della nostra vita» – Nick Hornbyrn«Una storia d'amicizia e d'amore che si allungherà per vent'anni e che David Nicholls racconta con ritmo e pezzi di bravura accecante, comicissimo e solo sporadicamente tragico» – TuttolibrirnÈ l'ultimo giorno di università, e per due ragazzi sta finendo un'epoca. Emma e Dexter sono a letto insieme, nudi. Lui è alto, scuro di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male, adora le questioni di principio e i grandi ideali. Si sono appena laureati, l'indomani lasceranno l'università. È il 15 luglio 1988, e per la prima volta Emma e Dexter si amano e si dicono addio. Lui è destinato a una vita di viaggi, divertimenti, ricchezza, sempre consapevole dei suoi privilegi, delle sue possibilità economiche e sociali. Ad attendere Emma è invece un ristorante messicano nei quartieri nord di Londra, nachos e birra, una costante insicurezza fatta di pochi soldi e sogni irraggiungibili. Ma per loro il 15 luglio rimarrà sempre una data speciale. Ovunque si trovino, in qualunque cosa siano occupati, la scintilla di quella notte d'estate tornerà a brillare. Dove sarà Dexter, cosa starà combinando Emma? Per venti anni si terranno in contatto, e per un giorno saranno ancora assieme. Perché quando Emma e Dexter sono di nuovo vicini, quando chiacchierano e si corteggiano, raccontandosi i loro amori, i successi e i fallimenti, solo allora scoprono di sentirsi bene, di sentirsi migliori. -
Caterina d'Aragona. La vera regina. Le sei regine Tudor
Inghilterra, 1501. In piedi sul ponte della nave, con le ciocche di capelli rosso e oro che le sferzano il viso, Caterina d'Aragona, figlia di Ferdinando il Cattolico e d'Isabella di Castiglia, scruta con trepidazione la costa inglese, domandandosi cosa le riserverà il futuro.rnrn«Uno sguardo affascinante sulla vita della regina Caterina d'Aragona e sugli intricati e viziosi intrighi politici della corte dei Tudor. Una ricerca meticolosa, un ritratto illuminante e coinvolgente della ""vera regina""""» – Historical Novels Reviewrn«Gli amanti dei Tudor hanno molto da aspettarsi da questo libro» – Booklistrn«Molto dettagliato. Alison Wier apporta un notevole contributo alla storia della vita di Caterina d'Aragona» – Kirkus ReviewsrnrnPromessa sposa dell'erede al trono, il Principe Arturo, Caterina sa che sarà suo dovere dimenticare la Spagna e adeguarsi agli usi e costumi del nuovo regno, di cui un giorno sarà regina. Giunta a Londra, tuttavia, la giovane fatica a mascherare lo sgomento quando si trova davanti il futuro marito: Arturo è gracile e smunto e, alla luce fioca delle candele, Caterina nota che le gote non sono affatto rosee, come apparivano nel ritratto che le ha donato, bensì bianche, accese solo da un rossore febbrile. Ben diverso da Arturo è il fratello minore, il Principe Enrico, di stazza robusta e innegabile fascino, capace di suscitare in Caterina un inspiegabile turbamento, quel turbamento che sempre si prova dinnanzi a coloro che ci sono destinati. Otto anni dopo sarà infatti Enrico, salito al trono come Enrico VIII, a sposare Caterina, e con lei regnerà per sedici anni, prima che l'arrivo a corte della seducente e intrigante Anna Bolena, intenzionata a fare breccia nel cuore del re, muti le sorti del regno, segnando per sempre il futuro di Caterina. Imprigionata da Enrico nel castello di Kimbolton, ripudiata e spogliata di ogni privilegio, Caterina non rinuncerà mai a farsi chiamare Regina, mentre intorno a lei andrà raccogliendosi un notevole ancorché violentemente represso consenso popolare... Attraverso pagine capaci di evocare un mondo perduto pieno di splendore e brutalità, e una corte in cui l'amore - o il gioco dell'amore - dominava su tutto, Alison Weir dà vita a un romanzo storico sulla tumultuosa vita della Regina Caterina d'Aragona, sposa devota fino alla fine e unica «vera» moglie di Enrico VIII."" -
Le ceneri di Londra
«Il quadro incredibilmente ambizioso di un’epoca». - Financial Timesrnrn«Una magistrale lezione su come intrecciare una storia ben documentata e una trama complessa». - The TimesLondra, 1666. Divampato nella bottega di un fornaio di Pudding Lane, il Grande Incendio sta devastando la città, consumando e riducendo in cenere ogni cosa. Perfino la maestosa cattedrale di St Paul, fino a quel momento considerata invulnerabile, brucia come una gigantesca lanterna. Tra la folla che assiste, impotente, all'agonia della cattedrale c'è James Marwood, giovane impiegato della London Gazette. Simpatizzante della Quinta Monarchia, suo padre è stato trovato un giorno in possesso di documenti compromettenti e imprigionato nella Torre di Londra. Grazie all'intercessione di messer Williamson, direttore della London Gazette, è stato scarcerato. Da allora, però, la gratitudine nei confronti di Williamson obbliga James ad accettare qualsiasi incarico gli venga affidato. Domato l'incendio e fatta la conta dei danni, il giovane viene perciò spedito, senza troppe cerimonie, a indagare sul singolare rinvenimento di un cadavere all'interno di St Paul. L'uomo giace nudo nella navata, riverso su un fianco in una goffa posizione e con le braccia dietro la schiena. Tutto porterebbe a pensare a un tragico incidente, se non fosse che i pollici sono legati insieme con un pezzo di corda, e c'è una piccola ferita proprio all'attaccatura della testa. Spronato da Williamson, James inizia un'avventurosa caccia all'assassino per le strade devastate di Londra. Tra falsi indizi, nuovi omicidi e l'incontro con Catherine Lovett, una giovane donna in fuga da un matrimonio imposto con la forza e più che mai determinata a rintracciare il padre che non vede da anni, James Marwood navigherà nelle acque agitate e pericolose di una delle più turbolente epoche della storia inglese. -
Fer-de-lance. Le inchieste di Nero Wolfe
"Fer-de-lance"""" appare per la prima volta a metà degli anni Trenta. Sfratta dal crime novel le vecchie signore e """"i bizzarri curiosi nell'arte di scoprire e raccontare il delitto"""" e fa posto a un nuovo singolare detective: Nero Wolfe.rnrn""""Strout scrive bene, racconta benissimo e i suoi romanzi sono coltivati con cura come un fiore raro e raffinato"""" - Carlo LucarellirnL' amante della buona cucina che vive in un lussuoso appartamento di Manhattan, coltiva orchidee e tiranneggia i suoi compagni d'avventura: Archie Goodwin, il bel seduttore, Fritz Brenner, il portentoso cuoco svizzero, Saul Panzer, l'abile segugio e Fergus Cramer, il cinico ispettore. Nel romanzo Wolfe si trova alle prese con l'omicidio di un giovane immigrato italiano, Carlo Maffei. Alcuni indizi sembrano collegare il delitto con l'assassinio di un certo Barstow, il presidente dell'Holland College, un uomo influente con una moglie pazza, un figlio geloso e una figlia bellissima. Ma quando Wolfe riceve il pericoloso dono di un velenosissimo serpente, sa che per l'assassino le ore sono contate." -
Orchidee nere. Le inchieste di Nero Wolfe
"Orchidee nere"""" appare per la prima volta, insieme al racconto """"Cordialmente invitati a incontrare la morte"""", nel 1942. Mentre il mondo è sconvolto dal più grande conflitto armato della storia, Rex Stout decide di dilettare i lettori concedendo al suo detective pigro, grasso ed edonista anche un'altra """"nobile"""" manifestazione oltre al suo inguaribile narcisismo: l'invidia. rnrn""""Torna il mito di Nero Wolfe, il detective che ama le orchidee più degli umani e considera il cibo l'unica arte per cui vale la pena di esistere"""" - Il Venerdì di RepubblicarnrnrnUna dolorosa, insopprimibile invidia che Nero Wolfe nutre per Lewis Hewitt, il milionario che ha osato creare, e mostrare all'Esposizione floreale, tre magnifiche orchidee nere: il sogno o, meglio, la chimera di ogni floricoltore che si rispetti. Pur di avere nella sua serra quei fiori preziosi e rari, Wolfe non esita a sfidare l'irruente ispettore Cramer e a mettere nei guai Archie Goodwin, occultando le prove di un delitto, nascondendo testimoni e decidendo persino di rinchiudersi in una camera a gas... In """"Cordialmente invitati a incontrare la morte"""", invece, è una letale tossina - stufata, ahimè, anche con gustose animelle fresche di maiale - a determinare il triste destino di Bess Huddleston, organizzatrice di eventi, caduta in disgrazia presso i suoi facoltosi clienti. Introduzione di Carlo Lucarelli." -
Entra la morte. Le inchieste di Nero Wolfe
Uno dopo l'altro, tre nuovi casi si presentano a Nero Wolfe, veri e propri rompicapi per il celebre detective, una sfida non indifferente alle sue capacità investigative. rnrn""Wolfe, semplicemente, mi piace da matti. E lo leggo e lo rileggo, ogni volta che me ne capita l'occasione"""" - Giancarlo De CataldornrnLa prima a varcare la soglia dello studio sulla Trentacinquesima è una creatrice di moda che dichiara di aver visto vivo a una sfilata suo zio, morto suicida qualche tempo prima. Di lì a poco Wolfe scoprirà che lo zio è davvero vivo, così vivo da essere ucciso nello studio della nipote, che diviene la principale indiziata dell'omicidio. Poi è il turno di un'ambigua e reticente famiglia su cui Wolfe indaga per dimostrare l'innocenza di un celebre chef accusato di omicidio. Infine, Wolfe e Archie Goodwin sono alle prese con il caso di un giardiniere che, in una serra piena di orchidee, ha scoperto il cadavere della sua bella, una giovane donna priva di scrupoli. Tre casi d'amore e di morte che ci restituiscono un Wolfe più sornione che mai e un Archie Goodwin in piena forma. Introduzione di Camilla Baresani."" -
Jane Seymour. La regina più amata. Le sei regine Tudor
Cresciuta a Wulfhall, una suntuosa tenuta immersa nella campagna del Wiltshire, la giovaneJane Seymour coltiva una sola aspirazione: quella di prendere i voti e ritirarsi nella quiete di un monastero. Giunta ai diciotto anni, tuttavia, Jane cede alle pressioni della sua ambiziosa famiglia e, grazie all'intercessione di un lontano cugino, Sir Francis Bryan,viene mandata a corte come damigella della regina Caterina d'Aragona, la sovrana nota per la sua grande bontà. Le giovani donne al servizio della regina sono nel posto giusto per trovare un buon marito, ma Jane, con la sua pelle diafana, gli zigomi poco pronunciati e il naso troppo grosso si sente invisibile agli occhi degli uomini di corte. Di certo lo è davanti are Enrico, il cui sguardo sembra non riesca a staccarsi da un'altra damigella, la maliziosaAnna Bolena. Non passerà molto tempo prima che scoppi lo scandalo: re Enrico ripudia Caterina per sposare Anna, provocando una drammatica scissione con la Chiesa. Jane diventa dama di compagnia della nuova regina, ed è in quelle vesti che, per la prima volta, il sovrano la nota: se Anna è brillante ma spesso aggressiva, Jane è, al contrario, dolce e pacata. Un balsamo per l'animo ferito dell'inquieto Enrico. Sollecitata a ricambiare l'affetto del re e guadagnarne il favore per la sua famiglia, Jane verrà, suo malgrado, coinvolta in un pericoloso gioco politico e trascinata al centro dei drammatici eventi che segneranno la Riforma e decreteranno la caduta di Anna Bolena. -
E Marx tacque nel giardino di Darwin
Nel 1881 Charles Darwin è già da decenni una persona famosa. Il sacco di posta che gli viene quotidianamente recapitato attesta chiaramente che ""L'origine delle specie"""", la sua opera maggiore pubblicata nel 1859, è nota ormai in ogni angolo del mondo: tra i botanici delle isole dei Mari del Sud fino agli abitanti della Lapponia. Riceve naturalmente lettere anche da un cospicuo numero di pazzi che gli pongono sempre lo stesso interrogativo: qual è il posto del Creatore in un mondo governato dalle leggi dell'evoluzione? Lettere che hanno per lui il solo effetto di procurargli forti attacchi di quell'emicrania cronica per lenire la quale riceve da tempo le visite del dottor Beckett. Medico incline al progresso scientifico, Beckett ha il coraggio di sperimentare nuovi metodi di cura e non ha soltanto Darwin tra i suoi pazienti di spicco. Si reca infatti spesso a casa di un esule tedesco affetto da una grave forma di bronchite: Karl Marx, filosofo ed economista, autore di un'opera anch'essa di vasta risonanza, """"Il capitale"""". L'orrenda aria londinese, ricca di nebbia e carbone, ha dato il colpo di grazia all'apparato respiratorio del pensatore tedesco, ma non ha minimamente arrestato la sua attività di studioso e di erudito. Un giorno, dopo aver riposto lo stetoscopio nella borsa, lasciando vagare lo sguardo nella stanza di Marx, sul tavolino di legno accanto alla finestra Beckett scopre una copia consunta e corredata di numerosi foglietti dell'""""Origine delle specie"""". Quando di lì a poco, a casa di Darwin, si imbatte in una copia del """"Capitale"""", un'idea si affaccia, irresistibile, nella sua mente: far incontrare i due studiosi per scoprire magari quale costellazione di pensiero li unisca."" -
Il peso dell'inchiostro
Londra, novembre 2000. Helen Watt, una studiosa di storia ebraica sull'orlo di un pensionamento obbligato, viene convocata per visionare alcuni documenti ritrovati in una casa del tardo XVII secolo. Consulenze come questa non sono insolite, nella sua professione: talvolta capita di scoprire vecchie carte in una soffitta oppure sul fondo di un baule di famiglia e, se non si intende informare la Soprintendenza, ci si rivolge alla facoltà di Storia dell'Università. Il giorno prima, però, un uomo ha telefonato chiedendo specificamente di lei. Giunta sul posto, Helen non riesce a trattenere l'emozione: all'interno di un ripostiglio segreto, nel vano rettangolare nascosto da un pannello, la aspettano due palchetti colmi di documenti: lettere in ebraico e portoghese risalenti a più di tre secoli prima, fascicoli sciolti, volumi rilegati in cuoio dai dorsi sbiaditi. Una testimonianza inedita e preziosa della rifondazione della comunità ebraica dopo quasi quattro secoli di espulsione dal suolo inglese. Avvalendosi dell'aiuto di Aaron Levy, uno studente americano alle prese con una tesi sulle possibili connessioni fra l'opera di Shakespeare e gli ebrei rifugiatisi nella Londra elisabettiana per sfuggire alle persecuzioni, Helen scopre che le lettere appartengono al rabbino HaCoen Mendes, uno dei primi insegnanti della rifondata comunità ebraica londinese, accecato dall'Inquisizione in gioventù. Vergate per lui da uno scriba, le lettere recano in basso, nell'angolo a destra, la lettera ebraica aleph, iniziale del nome del misterioso copista, su cui si concentrano le ricerche dei due studiosi. Ricerche che li condurranno dinnanzi a una sconcertante rivelazione: a tradurre sulla carta i pensieri del rabbino non era, come hanno creduto sino a quel momento, un suo studente, ma una donna. Poco alla volta, dalle pergamene finemente vergate, emerge il ritratto di Ester Velasquez, una giovane ebrea che, nella Londra del XVII secolo, combatte per le uniche due cose capaci di dare un senso alla sua esistenza: la libertà e la sete di conoscenza. -
La città d'oro
Questo romanzo è l'avventurosa storia di Rudolph August Berns, l'uomo che per primo scorpì Machu Picchu, l'antica città perduta degli Inca, quarantaquattro anni prima che l'esploratore americano Hiram Bingham ottenesse fama e fortuna rivendicando a sé la sensazionale scoperta.«Una storia potente e ricca di suspense» – Der SpiegelTutto ha inizio in Germania, nella prima metà dell'Ottocento, quando il piccolo Rudolph August Berns, primogenito del commerciante Johannes Berns e della moglie Caroline, passa il suo tempo nella bottiglieria del padre a fantasticare sui miti e le leggende delle epoche passate. I suoi sogni a occhi aperti riguardano soprattutto le cronache del viaggio in Perù di Johann Jakob von Tschudi, dove si narra delle meraviglie di quel paese, di giacimenti d'oro e gioielli preziosi, di vestiti, strumenti e strade d'oro, e dove si afferma che, all'arrivo degli Spagnoli, gli Inca furono costretti a rivelare i propri segreti. Tutti, tranne uno: El Dorado, la città sacra, interamente fatta di oro purissimo: i ponti, le case, le strade, le terme... una meraviglia dell'architettura, che avrebbe lasciato a bocca aperta, entusiasmato e contemporaneamente arricchito chiunque l'avesse ritrovata. -
La sesta estinzione
La specie che, a un certo punto della sua storia, si è autonominata ""specie dell'homo sapiens"""", nel corso della sua """"evoluzione"""" ha alterato profondamente la vita del pianeta. Tra le catastrofi da essa causate, cinque sono state così grandi da meritare il nome di """"Big Five"""". Questo libro ripercorre la storia dei """"Big Five"""" per gettare luce su un altro allarmante evento che gli esseri umani stanno producendo. È presto per dire se esso è comparabile, per forza e portata, ai """"Big Five"""", ma è in corso ed è noto col nome di Sesta Estinzione. Dalla foresta pluviale amazzonica alla cordigliera delle Ande, dalla Grande Barriera Corallina alla moria di organismi riscontrabile nel giardino di casa propria, Elizabeth Kolbert conduce il lettore nei luoghi di questa Estinzione attraverso un racconto in cui all'entusiasmo per le nuove, recenti conoscenze sull'argomento si unisce l'orrore che esso comporta."" -
Neuland
Romanzo che al suo apparire in patria è stato salutato come un autentico punto di svolta nella letteratura israeliana contemporanea, come un accorato appello al cambiamento di Israele, Neuland riesce nel compito proprio della vera letteratura: mostrare la crisi di un'epoca e di una nazione nell'avvincente narrazione di una storia d'amore.«Eshkol Nevo è uno degli esponenti più seguiti della generazione di scrittori israeliani successiva a David Grossman, Abraham Yehoshua e Amos Oz» – Marco Bobbio, La Stampa«""Neuland"""" è un libro per chi pensa che la grande narrativa sia foderata di ambizioni vanagloriose» – Alessandro Piperno, Corriere della SeraMeni Peleg, eroe della guerra del Kippur, uomo riflessivo, equilibrato, uno dei più quotati consulenti finanziari in Israele, dopo la morte della moglie è scomparso da qualche parte in Sudamerica. Per scacciare i suoi spettri privati, Dori, il figlio, parte alla sua ricerca. Inbar è bella, un corpo florido e dei capelli castani disordinati con studiata monelleria. Anche Inbar è in fuga dai suoi fantasmi privati e dalle persone in carne e ossa cui è attaccata la sua vita in Israele. Dori e Inbar si incontrano e si amano in Sudamerica. E in Argentina, là dove alla fine dell'Ottocento il Barone Hirsch comprò molte terre, convinto che fosse il posto migliore dove creare un focolare nazionale per gli ebrei, si imbattono insieme in Meni Peleg. L'eroe della guerra del Kippur ha fondato Neuland, uno «stato ombra» in miniatura che rammenti allo stato d'Israele cosa avrebbe dovuto essere e cosa potrebbe essere."" -
La notte delle beghine
Parigi, 1310. Nel quartiere chiamato il Marais, sorge un'istituzione unica in Francia: il grande beghinaggio. Fondato da Luigi IX, l'edificio ospita una comunità di donne inclassificabili, sfuggenti a qualunque definizione: sono le beghine che hanno scelto la vita monastica ma senza i voti. Il claustro dove lavorano, studiano e vivono affrancate dall'autorità degli uomini, è un'oasi all'interno della città, un'isola ben protetta dal mondo esterno. In un freddo mattino di gennaio la vecchia Ysabel, che da anni veglia sulla pace del luogo, sta svolgendo i consueti preparativi per l'Officio quando ode un grido proveniente dalla strada. Addossata contro il vano dell'entrata all'esterno, appare una figura coperta da una mantellina sudicia, il volto nascosto sotto un cappuccio. Maheut, questo il nome della ragazza, è in fuga da un matrimonio impostole con la violenza. Sfinita, malata e inseguita da un sinistro frate francescano, ha bussato alle porte del beghinaggio in cerca di protezione. Ysabel non esita ad accoglierla, benché l'inquietudine serpeggi tra le beghine nell'istante in cui il laccio che lega i capelli di Maheut si scioglie e, davanti ai loro occhi sgomenti, srotola una gran massa di capelli rossi. Rossi come i capelli di Giuda e Caino. Rossi come le fiamme dell'inferno che bruciano senza far luce. L'ombra di tempi bui sta, del resto, per abbattersi sul cielo di Parigi. Il processo ai Templari, accusati dei crimini più nefandi, accende l'animo di molti in città, e lo spettro dell'eresia e della stregoneria si aggira nel Regno a seguito dell'arresto di una beghina proveniente da Valenciennes, Marguerite Porete, colpevole di aver scritto un libro, ""Lo specchio delle anime semplici"""", in cui si prende la libertà di criticare chierici e teologi. Abbandonare al suo destino Maheut, quella giovane dallo sguardo aspro come smeraldo grezzo, o combattere e difenderla per difendere, insieme, la propria indipendenza e libertà? Questo è il dilemma che agita le coscienze e turba la pace nel grande beghinaggio del Marais. Intrecciando i momenti salienti del regno di Filippo il Bello e il destino di personaggi reali e immaginari, Aline Kiner ci conduce in un momento cruciale della Storia, in cui eroine solidali e sovversive non esitano a fare propria la battaglia contro l'oscurantismo e per la libertà delle donne."" -
Ellie all'improvviso
Laurel Mack ricorda bene com'era la sua vita dieci anni prima, quando aveva tre figli anziché due: un accumulo di faccende da sbrigare, crucci e bollette scadute. Una vita che, con il senno di poi, le appare assolutamente perfetta. Perché una mattina, sua figlia Ellie, la figlia prediletta, quella con cui andava maggiormente d'accordo e di cui era più orgogliosa, era uscita di casa e non era più tornata. Da quel giorno di maggio del 2005 in cui Ellie è svanita nel nulla, non ci sono stati sostanziali sviluppi nelle indagini sulla sua scomparsa. Felpa nera con il cappuccio, jeans sbiaditi e scarpe da ginnastica bianche, Ellie era una qualsiasi adolescente con uno zainetto in spalla quando è stata avvistata l'ultima volta in Stroud Green Road, alle dieci e quarantatré del mattino: da quel momento le sue tracce si sono perse nel nulla, al punto che persino la polizia si è rassegnata e ha liquidato il caso come la fuga da casa di una ragazzina ribelle. Dieci anni dopo, Laurel sta provando a fare i conti con questa incomprensibile verità. Paul, il suo ex marito, ha una nuova compagna e i suoi due figli, Hanna e Jake, sono andati a vivere altrove. Tutti sembrano andare avanti, tutti sembrano essersi fatti una ragione della scomparsa di Ellie, tranne lei. Finché un giorno, in un bar, la sua attenzione viene catturata da un affascinante sconosciuto. Occhi grigi, capelli brizzolati e scarpe eleganti, l'uomo ordina una fetta di torta, prende posto nel tavolo accanto al suo e le rivolge un ammaliante sorriso. Inaspettatamente, Laurel sente qualcosa che si scioglie dentro di lei, un barlume di speranza. Che questo incontro rappresenti una seconda occasione di felicità? Floyd, questo il nome dello sconosciuto, non esita a invitarla a cena e, poco dopo, a presentare a Laurel le sue due figlie, avute da due diverse relazioni. Ma dinnanzi alla più piccola, Poppy, di nove anni, Laurel resta senza fiato: la bambina è infatti il ritratto di Ellie. La stessa fronte spaziosa, le palpebre pesanti, la fossetta sulla guancia sinistra quando sorride. All'improvviso, tutte le domande rimaste senza risposta che hanno tormentato Laurel per anni tornano a galla. Perché guardare quella strana bambina è come guardare sua figlia? Cosa è successo veramente a Ellie? È davvero scappata di casa, oppure c'è una ragione più sinistra per la sua scomparsa? Ma soprattutto, chi è Floyd davvero? Una storia dove niente è quello che sembra e tutte le certezze della vita possono infrangersi come uno specchio troppo fragile. -
Il falco
Alaska, fine Ottocento. Coperti di pellicce e incerate, gli uomini dell'Impeccable scrutano dal ponte della nave l'infinita distesa bianca che si spalanca davanti ai loro occhi. Il giovane e inesperto capitano li ha condotti in uno stretto dove grandi lastre di ghiaccio galleggianti hanno inevitabilmente intrappolato la goletta. Osservano annoiati il paesaggio quando una strabiliante apparizione cattura la loro attenzione: un gigante con barba e lunghi capelli bianchi emerge dai bordi di una fenditura nel ghiaccio completamente nudo. Strizzando gli occhi, l'uomo contempla per un istante il cielo senza sole e poi avanza deciso verso la nave. Sull'Impeccable la maggior parte degli uomini è composta da cercatori che si aggirano in quella terra vergine con la speranza di imbattersi in una vena miracolosa. Tra loro, molti hanno sentito parlare di un colosso dai capelli canuti chiamato il Falco. Un uomo dalle imprese mirabolanti: si dice che abbia ammazzato a bastonate una confraternita, ucciso a mani nude un orso nero o un puma, capeggiato tutte le Nazioni d'America, landa selvaggia e inospitale. Con le sue pelli di linci e coyote, castori e orsi e altre belve sconosciute, il gigante sale a bordo dell'Impeccable e dopo un po' raggiunge i cercatori riuniti a poppa attorno a un fuoco. Intimoriti dalla sua imponente presenza, in preda a un miscuglio di rispetto e terrore, attorno a quel fuoco gli uomini ascolteranno dalla sua voce la storia di Håkan Söderström, figlio di contadini in miseria di Tystnaden, in Svezia, cresciuto tra i boschi di conifere insieme al fratello Linus, partito con lui alla volta dell'America in cerca di avventura e fortuna, separato dal fratello a Portsmouth, sbarcato per errore in California anziché a New York. La storia dell'odissea di un ragazzo che, per ricongiungersi al fratello, attraversa deserti aridi e impietosi, conosce la solitudine e la privazione nel cuore selvaggio dell'America, si imbatte in individui di tutte le risme e sfugge diverse volte alla morte. La storia di Håkan chiamato The Hawk, il Falco, il gigante divenuto leggenda. -
Nel peggiore dei modi. Le inchieste del commissario Cavallo
Dopo lo sfolgorante esordio de Il nome del padre, Flavio Villani torna con il secondo capitolo di una serie che si inserisce a pieno titolo nella grande tradizione italiana del romanzo poliziesco.«Flavio Villani ha scritto un giallo che si attacca alla pelle» – Il Venerdì di Repubblica«Villani utilizza il genere per dire molto di più, e ci riesce» – Hans Tuzzi«Sparatoria con morto». La chiamata della volante arriva alle otto e mezza del mattino negli uffici della Terza Sezione della Questura di Milano, meglio nota come Squadra Omicidi. Il commissario Cavallo si rimette il loden e si dirige con l'ispettore Montano sul luogo del delitto. Quando arrivano, l'area della sparatoria non è stata ancora transennata. Il cadavere giace in una chiazza di sangue e terra, e il cappotto di cachemire della vittima ne è intriso. È il 1990, e il commissario Cavallo sa che quelli sono gli anni dell'espansione delle grandi organizzazioni criminali a Milano: esecuzioni mafiose con tutti i crismi. Una storia semplice, in cui l'unico testimone sembra essere il figlio della vittima che, rannicchiato sul sedile posteriore della Mercedes, ha assistito, impietrito dall'orrore, all'omicidio del padre. Ma il commissario Cavallo l'adagio lo conosce bene: mai fidarsi delle apparenze, seguire sempre l'istinto. L'stinto del vero poliziotto. -
La donna venuta dai ghiacci
Islanda, 1627. Il mare è increspato di onde lucenti e il vento trasporta l'odore dell'erba tagliata, quando un branco di uomini in abiti variopinti sbuca sul crinale di un colle brandendo le spade al sole. Pirati provenienti da terre barbaresche, gli uomini razziano la costa, uccidono decine di persone e ne catturano centinaia. Come prede di guerra, gli sventurati prigionieri vengono stipati nella lurida stiva di un galeone, senza poter vedere ciò che si lasciano dietro: le falesie coronate dall'erba verde di mezza estate e gli uccelli marini che guardano indifferenti da ogni anfratto. Tra gli ostaggi, ignari del destino che li attende, la giovane Ásta in procinto di partorire, suo marito, il pastore Ólafur, e i loro due bambini, Egill e Marta, cercano conforto stringendosi l'uno all'altro. Dopo un mese di viaggio, il bastimento arriva nel porto nordafricano di Algeri. Incespicando, Ásta e la sua famiglia salgono dalla stiva, intontiti e scossi dalla salva di cannoni che festeggia l'arrivo del carico di schiavi. Dinnanzi a loro si schiude una veduta sbalorditiva: una città dai tetti piatti, completamente bianca e punteggiata di cupole scolpite simili a bulbi. La meraviglia, tuttavia, è di breve durata. I prigionieri vengono condotti al mercato degli schiavi, dove i figli vengono separati dalle madri e i mariti dalle mogli. Anche Ásta dovrà fare i conti con due dolorose perdite: quella del marito e del figlio maggiore, e quella della libertà, poiché, acquistata dal trafficante di schiavi Cilleby, verrà rinchiusa in un harem. Per non abbandonarsi allo sconforto e sopravvivere non le resterà che aggrapparsi alle storie della sua infanzia, alle saghe e ai racconti popolari della sua patria, che le insegneranno ad aprirsi alla nuova vita, al nuovo mondo e, forse, anche a un nuovo amore. Ispirato a uno degli eventi più traumatici della storia d'Islanda, la scorreria turca dell'estate del 1627. -
Regina di sangue. La vera storia di Lady Macbeth
La vera storia della donna da cui Shakespeare trasse ispirazione per la più sanguinaria fra le sue regine: Lady Macbeth. Inverness, Highlands scozzesi, 1025. Nel Regno di Alba – il nome gaelico per la Scozia nell'XI secolo – due casati reali, che discendono rispettivamente da Aed e da Costantino, si contendono il trono. In base alle norme dell'eredità alterna, i discendenti di entrambi i casati dovrebbero sedere sul trono a turno, ma Re Malcom, del ramo di Costantino, vuole fare del nipote Duncan il suo successore. Per eliminare ogni possibile minaccia e impedimento, il sovrano di Alba non esita a ordinare ai suoi uomini di sterminare l'intero ramo cugino dei MacDuff. La giovane Cora MacDuff riesce, tuttavia, a scampare alla morte e, dopo una fuga disperata, trova rifugio nella provincia settentrionale del Moray. Lì trascorre i giorni, finché il riscatto non tarda a venire nelle belle sembianze del giovane Macbeth, l'ultimo discendente della linea di Aed. Capelli color del grano e penetranti occhi scuri, Macbeth la chiede in sposa per riunire i due casati reali e rivendicare il trono per sé. La giovane donna accetta con entusiasmo: in questo modo diventerà Lady Macbeth, sarà regina e avrà la sua vendetta. Ma alla vigilia delle nozze un terribile urlo spezza il silenzio della notte, e in pochi istanti tutti i sogni di Cora sono miseramente infranti. Per riavere indietro la vita che le è stata promessa, la giovane MacDuff dovrà diventare una donna più dura del metallo, capace di usare, con spietata freddezza, ogni arma a sua disposizione. Frutto di una ricerca storica, e animato da personaggi di grande spessore, ""Regina di sangue"""" racconta la vera storia della donna da cui Shakespeare trasse ispirazione per la più sanguinaria fra le sue regine: Lady Macbeth.""