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Brigate nonni. I ribelli del tramonto
Le casse dello Stato italiano sono vuote. La corruzione e la dissolutezza dei governanti hanno divorato il futuro dei cittadini, il lavoro nero e precario non porta nuove risorse. Risultato: non ci sono più i soldi per pagare le pensioni. La bolla esplode. Nascono le Brigate Nonni, un gruppo rivoluzionario composto da anziani, ai quali si uniscono emarginati e disoccupati, sullo sfondo surreale di un'Italia allo sfascio. La ""frangia"""" Stella del Mattino otto personaggi stravaganti guidati da Vincent, ex tassista ultrasessantenne appassionato di semiotica - si muove in una Milano fosca, corrosa, frammentata in ghetti e suk. Qua e là, qualche oasi residenziale per ricchi, appassionati di decadenti aperitivi, tra i quali si aggira anche il sindaco alcolista, amico dei poliziotti che annaspano a caccia dei """"terroristi"""". In un futuro prossimo, tra operazioni grottesche ai limiti del comico, bizzarri linguaggi in codice, tumulti, atti d'amore e indagini nevrotiche, si sviluppano le storie di donne e di uomini che, per disperazione, lottano per rovesciare le sorti dell'Italia. La nostra."" -
East. Vol. 33: Le operaie bambine del sumangali.
Quella delle bambine operaie-schiave del sumangali, nell'India del Sud, è una di queste. Pur essendo illegale dal 1961, in India persiste tuttora la consuetudine della dote, secondo la quale le ragazze devono offrire alla famiglia del futuro marito una rilevante somma di denaro. Nei villaggi le famiglie, già povere, non sono in grado di far fronte a questa spesa, così molte ragazze decidono di accettare un impiego nelle industrie tessili e manifatturiere in città, attratte dal sistema del sumangali (""matrimonio"""" in lingua Tamil), che consiste nella promessa di fornire alla lavoratrice, al termine di un periodo di tre anni, una somma consistente di denaro da utilizzare come dote. Per tre anni le ragazze vivono e lavorano all'interno di moderni lager che racchiudono le unità produttive; raramente viene concesso loro di uscire. Con l'esiguo salario devono coprire tutte le spese, compreso il vitto e l'alloggio e l'acquisto periodico delle uniformi da lavoro. A causa delle insalubri condizioni di vita e di lavoro, molte operaie lasciano le fabbriche prima della scadenza dei tre anni, andando così a perdere ogni diritto acquisito. Quelle che invece resistono e sopravvivono, senza incorrere in incidenti o malattie, ricevono una somma compresa tra i 500 e gli 800 euro, pari a oltre un quarto del loro stipendio. Al tema dedichiamo il Dossier realizzato dal fotogiornalista Alessandro Brasile."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 33
Quella delle bambine operaie-schiave del sumangali, nell.India del Sud, è una di queste. Pur essendo illegale dal 1961, in India persiste tuttora la consuetudine della dote, secondo la quale le ragazze devono offrire alla famiglia del futuro marito una rilevante somma di denaro. Nei villaggi le famiglie, già povere, non sono in grado di far fronte a questa spesa, così molte ragazze decidono di accettare un impiego nelle industrie tessili e manifatturiere in città, attratte dal sistema del sumangali (""matrimonio"""" in lingua Tamil), che consiste nella promessa di fornire alla lavoratrice, al termine di un periodo di tre anni, una somma consistente di denaro da utilizzare come dote. Per tre anni le ragazze vivono e lavorano all'interno di moderni lager che racchiudono le unità produttive; raramente viene concesso loro di uscire. Con l'esiguo salario devono coprire tutte le spese, compreso il vitto e l'alloggio e l'acquisto periodico delle uniformi da lavoro. A causa delle insalubri condizioni di vita e di lavoro, molte operaie lasciano le fabbriche prima della scadenza dei tre anni, andando così a perdere ogni diritto acquisito. Quelle che invece resistono e sopravvivono, senza incorrere in incidenti o malattie, ricevono una somma compresa tra i 500 e gli 800 euro, pari a oltre un quarto del loro stipendio. Al tema dedichiamo il Dossier realizzato dal fotogiornalista Alessandro Brasile."" -
Un anno con MSF. Rapporto delle attività di Medici senza frontiere 2010
Dal terremoto a Haiti alle alluvioni in Pakistan, dalle popolazioni in conflitto nella Repubblica Democratica del Congo ai rifugiati della Colombia, dai sieropositivi in Sudafrica ai bambini malnutriti del Bangladesh, Medici Senza Frontiere racconta il lavoro degli operatori umanitari, arricchendolo delle testimonianze dei propri pazienti. Un'utile guida non solo per chi vuole avvicinarsi al mondo delle organizzazioni umanitarie internazionali, ma anche per chi sente il bisogno di approfondire la conoscenza di realtà in cui vivono milioni di persone che in tempi di globalizzazione non si possono ignorare. Nel 2010, MSF ha fornito assistenza medica a più di 7-500.000 persone, effettuato più di 58.000 interventi chirurgici, assistito 10.000 donne vittime di violenza sessuale, aiutato a nascere più di 150.000 bambini e vaccinato oltre 1.300.000 persone contro la meningite. MSF offre le sue cure in maniera totalmente gratuita. Può intervenire in modo rapido, efficace e indipendente grazie ai suoi sostenitori che permettono di operare dove il suo intervento è più urgente e indispensabile. Il 91% dei fondi con i quali finanzia i suoi progetti provengono da donatori privati e aziende e questo garantisce a MSF la massima indipendenza da ogni potere politico o economico. -
I_sole. Così ha inizio la vita. Da una mancanza
“Quattro storie. Quattro donne mettono a nudo la loro umanità e affrontano il momento più difficile della vita ritrovandosi proprio quando pensavano di essersi perse. Con singolare intensità espressiva ogni storia racconta la forza generatrice (e rigeneratrice) di cui le donne sono capaci. Sullo sfondo, l'isola: metafora dell'universo unico e meraviglioso che rappresenta ognuno di noi. Luogo ideale in cui rifugiarsi, elaborare, per poi ri-trovarsi rinnovati. Storie al femminile rigorosamente non vietate agli uomini. “Dal sogno alla favola la scrittura dei personaggi è pervasa di passaggi a volte aspri e mai scontati” (dalla prefazione di Dacia Maraini). -
Il pasto di Kholomodumo
Narnì. Giovanni Colasanti, prefetto della provincia di Terni, riceve dal commissario Florenzio Lorenzi il manoscritto in cui quest'ultimo racconta una misteriosa vicenda di assassini, tradimenti, depistaggi e rivelazioni scottanti. Tutto ruota attorno a un caso di morte sospetta: Raffaele Caffarini viene trovato senza vita nella sua abitazione. Omicidio o suicidio? Lorenzi affida le indagini al giovane ispettore Marchesi. Caffarini si scopre essere legato a Lorenzi in quanto socio in una società di biotecnologie di tale Gerardi, amante di Simona, la moglie di Lorenzi, il quale aveva scoperto tutto. Lorenzi si convince che l'assassino sia Gerardi, ma è convinto che Gerardi a sua volta stia cercando di incastrare proprio lui. Quindi nasconde gli incartamenti sulle indagini e non rivela del suo coinvolgimento personale nella vicenda. Quando Lorenzi sta per scoprire la verità sull'accaduto grazie a delle videocassette trovate in casa di Caffarini, in un incidente ferisce con un colpo di pistola Marchesi che entra in coma. Viene accusato del tentato omicidio dell'ispettore ma non solo: su di lui iniziano a cadere anche i sospetti dell'omicidio Caffarini dato che sembra l'unico ad avere un movente, la vendetta. Il finale però è aperto: da dietro le sbarre Lorenzi viene colto da un dubbio: e se quell'ombra sfuggente vista in uno dei nastri trovati da Caffarini fosse quella di Simona? -
Circuito chiuso
A 22 anni, Jurgen Di Leo violenta e uccide la sua prima vittima, Susi Heinrich. Da quel momento in poi decide di non smettere più. E si organizza la vita in funzione dei suoi efferati omicidi: sceglie per bene le sue vittime, cambia città e identità regolarmente, fa attenzione a non lasciare tracce dietro di sé. Ma sottovaluta l'astuzia e l'intelligenza dell'ispettore Albert Wolff, che dalla Germania lo insegue fino in Italia, alle porte di Roma, dove Jurgen si è trasferito per saziare la sua incontrollabile sete morte. Uno ""psycho-thriller"""" dai contorni noir, un viaggio nella genesi di un omicida seriale, nella formazione degli impulsi sadici che lo spingono a uccidere. Dalla nascita fino all'età adulta, il romanzo racconta gli eventi cruciali di un individuo che, in condizioni normali, forse non sarebbe diventato un serial killer. Forse."" -
Mara come me
Nel tentativo disperato di risolvere problemi di droga, Fausto e Mara si ritrovano alle porte di una comunità di recupero come ultima spiaggia. Già dai primi giorni, però, Fausto si rende conto che la comunità sembra più una potente setta, pronta a punire con estrema brutalità chi non si allinea con il vertice, rappresentato da don Luigi, un prelato sempre circondato da guardie del corpo. Dalla lotta contro la droga e l'astinenza a quella per la sopravvivenza quotidiana, Fausto cercherà con Mara di sottrarsi al giogo della violenza e dei soprusi. Pagheranno entrambi un prezzo altissimo. Un noir intenso, disperato, che come in tutte le storie tratte dalla cronaca vede l'immaginazione annichilita dalla realtà raccontata dai testimoni di questa tragica vicenda. Il libro contiene una postfazione dell'autore e una cronologia del caso giudiziario di don Pierino Gelmini. -
La versione di Pilato
"L'eterno dilemma di ogni impero: che fare dei popoli conquistati? Assimilarli, quasi appendice della madrepatria? Dominarli, dividendoli? Annientarli, come Cartagine? A differenza di altri imperi, quello di Roma adattò la sua strategia alle terre conquistate. Cercando di capirle, accettando di studiarle, ascoltandone le voci. Salvo poi decidere come trattarle dall'alto della propria maestà. Di questa geopolitica pragmatica Ponzio Pilato, prefetto di Roma in Giudea dal 26 al 36 dopo Cristo, fu tragico e intelligente interprete. Almeno nell'interpretazione che Lino Cascioli ne dà in questa sua gemma, dove racconto e riflessione tessono un unico registro, avvincente e rivelatore. È raro imbattersi in pagine tanto intense, ricche di umanità e di metafore che ci trasportano attraverso il tempo. E ce ne fanno cogliere, se non la circolarità, la necessità di attraversarlo armati delle eterne domande cui non potremo mai rispondere né rinunciare."""" (Lucio Caracciolo)" -
Una moschea a Monaco
Come sono riusciti a mettere radici in Europa i terroristi islamici che hanno condotto l'attacco agli Stati Uniti l'11 settembre? L'inchiesta di Ian Johnson parte da questa domanda. I resoconti a disposizione arrivavano fino agli anni Ottanta, al supporto americano per i combattenti islamici in Afghanistan. Johnson indaga più a fondo, fino alla Guerra fredda, e toglie il velo a una storia mai raccontanta prima, quella di un gruppo di musulmani dell'ex Unione Sovietica passati dalla parte dei Nazisti durante la Seconda guerra mondiale. All'inizio della Cold war, i servizi segreti della Germania Ovest e degli Stati Uniti si contesero il controllo di questa influente cellula musulmana. Al centro della disputa, la moschea di Monaco: il più grande centro islamico d'Europa dei Fratelli musulmani. Una testimonianza che racchiude fonti, documenti top-secret e personaggi chiave di una vicenda inedita e tuttavia fondamentale per comprendere le politiche internazionali dal secondo dopoguerra in poi. Scritta come una spy-story, ""Una moschea a Monaco"""" è un'inchiesta che ricompone il puzzle, oscurato per decenni, del primo, fatale incontro tra l'Occidente e l'Islam."" -
Stanotte, se muoio
Laurence Planter è un ex marinaio molto avvenente, finito a fare da autista presso un ricco avvocato di New York, il dottor Bannister. Grisby, il socio del suo capo, lo coinvolge in un finto delitto offrendogli in cambio una notevole somma di denaro: Planter deve fingere di ucciderlo e di far sparire il cadavere, mentre Grisby si ritira a Tahiti per iniziare una nuova vita. Il giovane autista non resiste davanti a tutti quei soldi e accetta il ruolo del finto omicida. Ma Planter non può resistere anche a un'altra tentazione: la splendida moglie di Bannister, Elsa. Il piano del delitto perfetto sembra funzionare, finché un cadavere non viene trovato davvero... Da questo classico del noir, il film di Orson Welles ""La signora di Shangai"""" (1947) con Rita Hayworth."" -
La moneta della discordia. L'euro e i cittadini dieci anni dopo
Giusto dieci anni fa, in 12 paesi europei le monete nazionali furono sostituite dall'euro, la moneta corrente di quasi mezzo miliardo di persone. Negli ultimi tempi dell'euro si parla molto, ma sempre in termini macroeconomici o di finanza, e per lo più male, come tallone di Achille della Unione europea di fronte alla crisi finanziaria globale, quando non come la causa di tutti i suoi problemi. La moneta unica, però, ha anche una faccia nascosta, quella costituita dagli aspetti culturali, sociali, politici e di economia della vita quotidiana di ogni cittadino europeo. Introdurre una nuova moneta, infatti, non è una operazione che riguarda solo i governi e le banche. È invece una vera e propria rivoluzione che investe tutti e porta con sé nuove identità, relazioni, valori materiali e immateriali, simboli, modelli culturali e stili di vita, diritti e poteri. Questo libro è un viaggio attraverso il lato nascosto dell'euro e l'intreccio tra la moneta unica e la cittadinanza europea. Da questo intreccio dipende il destino anche economico dell'Europa. Con un'intervista a Romano Prodi. -
East. Ediz. inglese. Vol. 34: Where's China running?.
Gli straordinari contributi di analisi scientifica dell'Istituto Levada di Mosca diretto da Lev Gudkov, pubblicati in esclusiva da East, si arricchiscono di una nuova ricerca. Sotto esame, questa volta, è il modo in cui il mondo ex sovietico guarda all'Occidente. Accanto alla verifica di atteggiamenti del tutto prevedibili (la mitizzazione dell'efficientismo occidentale, per esempio), colpisce un diffusa animosità, anche fra i giovani, tipica di chi si ritiene ingiustamente penalizzato dalla propria arretratezza. Il dossier di questo trentaquattresimo numero della rivista, tuttavia, è dedicato alla Cina. Un tema sterminato, ovviamente, ma con l'obiettivo di mettere a fuoco tre aspetti: la questione dell'economia, quella - strettamente interconnessa dell' istruzione e quella - apparentemente marginale - di Taiwan. I contributi di Stefano Chiarlone, Claudia Astarita e Simone Pieranni ci fanno fare un deciso passo avanti nella conoscenza dei progressi compiuti dai cinesi in questi campi. Ancora, sul terreno dell'economia, si segnala la bella analisi di Fabio Mucci e Roberta Priore sulle imprese dell'Europa dell'Est dopo la crisi innescata dai mutui subprime. Particolarmente ricco il carnet dei reportage: da quello del giornalista Rai Amedeo Ricucci sugli alberghi dei ""giornalisti di guerra"""" , a quello di Matteo Tacconi sulla Istanbul di Corrado Alvaro e Edmondo De Amicis , fino a quello di Valeria Fraschetti sulla condizione delle vedove indiane."" -
Intervenire a ogni costo? Negoziati umanitari: l'esperienza di medici senza frontiere
In questo libro si affronta uno degli aspetti fondamentali che garantiscono a un'organizzazione umanitaria di poter accedere alle popolazioni in pericolo: la politica del compromesso. Raggiungere le popolazioni vulnerabili in alcuni contesti, in particolare in quelli di conflitto come in Afghanistan, in Sudan, in Somalia, nello Sri Lanka, è spesso difficile e richiede dei compromessi con le autorità locali, con i vari gruppi armati e gli eserciti. Per la prima volta, è possibile entrare nel dibattito vivo all'interno di ""Medici Senza Frontiere"""" e conoscere le difficoltà, i dilemmi, le scelte, i compromessi necessari a raggiungere le persone che hanno bisogno di essere curate, mantenendo fede ai principi di indipendenza, imparzialità e neutralità."" -
Zombie story e altri racconti
In un mondo devastato da scenari apocalittici, vampiri e zombi si contendono la vittoria sull'umanità per garantirsi la sopravvivenza eterna. Una giovane operaia cinese ricorda con orrore l'attacco dei morti viventi alla Grande muraglia. Fred è rinchiuso in uno stanzino senza cibo né acqua da non sa più quanti giorni, braccato da orde di zombi che gemono e si agitano là fuori. Un ""sopravvissuto"""" racconta il suo nuovo lavoro: ricostruire i corpi e gli effetti personali delle vittime della guerra mondiale degli Zombi."" -
Grikon
"L'invincibile robot Grikon V"""" è una serie televisiva di cartoni animati giapponesi degli anni Settanta. Il regista Oomiya e il character designer Kobayashi furono trovati morti mentre stavano realizzando l'ultimo episodio della serie. Per decenni i fan si sono interrogati sul finale incompiuto e sul mistero che circonda le """"cels"""", i disegni dei cartoni realizzati a mano dai due artisti. La mortale esplosione in un garage di Tokyo trascina Adriano studente di storia contemporanea - in un Giappone sotterraneo, tra moderni laboratori di ricerca, templi millenari e fumose botteghe, popolato da fanatici di animazione, mercenari, soldati e ragazze travestite da personaggi dei cartoni. Adriano dovrà penetrare il mistero delle celle di Grikon: un segreto intrecciato con futuristiche equazioni da Nobel ma che affonda le sue vere radici nella Seconda guerra mondiale. Un romanzo avventuroso ambientato in una Tokyo cupa e supertecnologica." -
East. Vol. 35: Prove di democrazia.
Questo numero della rivista chiude senza alcuna certezza sull'evoluzione della guerra in Libia. Un approfondimento su quanto avviene sulla sponda Sud del Mediterraneo. Ugo Tramballi, inviato del Sole240re, che apre il Dossier enucleando i nodi strategici della rivoluzione in atto nel Nordafrica e nel Medio Oriente; Anthony Dworkin, dell'European Council on Foreign Relations ha cercato di descrivere la politica europea verso quelle aree; Luca Agolini e Carmela di Terlizzi - di Prometeia - e Elena Fenili - di UniCredit- e i loro contributi sui risvolti economici del problema; Ludovico Carlino con un articolo sullo Yemen e sul pericolo jihadista; Antonio Picasso con l'approfondimento sui tribolati rapporti interreligiosi; infine, Farian Sabahi, che ha intervistato la scrittrice Joumana Haddad sulla condizione delle donne islamiche. Accanto ai consueti approfondimenti su Cina, Russia e India, si segnalano due reportage: quello di Riccardo De Mutiis sul Montenegro, in bilico fra Europa e criminalità organizzata, e quello di Emiliano Bos sul Sud Sudan, lo ""Stato che verrà""""."" -
Gl'irripetibili. Personaggi, precursori, pionieri, piccoli diavoli
Un libro sulle ali della memoria. Personaggi che sono uno spaccato del cambiamento. Dissacranti, surreali, piccanti, unici. Far conoscere ai più giovani alcune figure originali del nostro passato, anche recente: Ettore Petrolini, Carmelo Bene per il teatro, Rino Gaetano e Gabriella Ferri per la musica, Marco Ferreri per il cinema, Gianfranco Funari per la televisione, il brigante Carmine Crocco per una storia da leggere non sempre e comunque dalla parte dei vincitori. Riscoprire il talento, l'unicità di alcune figure che al conformismo e alla banalità strisciante o conclamata, hanno saputo opporre la loro forza piena di difetti e fragilità. Grazie ai nuovi media questi ""irripetibili"""" sono ancora visibili, memorabili: le loro storie, biografie, inciampi, ricorrenze, segni di somiglianza tra loro, sono tutti qua dentro assieme a commenti e posizioni personali. Personaggi che è difficile circoscrivere in una sola categoria. Le catene della critica e delle definizioni sono troppo corte per il loro eclettismo o per il loro carattere forte e poco definibile. Ognuno di loro spazia e si intreccia con il Novecento, dando testimonianza diretta del loro operato (sono artisti, attori, cantanti o personaggi storici). Usciamo per una volta dal consueto e abusato cliché del """"genio e sregolatezza"""": per avere del talento riconosciuto bisogna sì osare, ma anche studiare, rischiare, prepararsi, giocarsi il tutto per tutto, avendo sempre anche un pizzico di fortuna. Solo se si è consapevoli della nostra provenienza, delle nostre radici, della nostra storia, si può progettare il futuro. Ecco il proposito dell'importanza della memoria. Il libro si avvale di importanti e inediti contributi, con interventi, libere conversazioni e testimonianze di Maurizio Costanzo, Ugo Gregoretti, Pierfrancesco Pingitore, Sergio Castellitto, Massimo Cinque, Mario Vicari, Silvia Salvatori, Pino Aprile, Franco Ruffini. Anche loro, assieme ai personaggi sono un esempio di riflessione sulla dissacrazione garbata contro l'omologazione. Un esperimento narrativo, quello proposto da Sala, sospeso tra lo svolazzo, il saggio, il lavoro d'inchiesta, sempre all'insegna del divertimento, speriamo condiviso. Prefazione di Paolo Guzzanti."" -
Troppa nebbia nel cuore
Una storia vera, ma anche un noir e un atto d’amore. Un libro che si rivela un frullato di accadimenti vissuti connotati da sentimenti forti e virate imprevedibili, attraversati da molteplici contraddizioni,ma mai rinunciatario, nemmeno davanti alla verità più scomode. A corollario, una scenografia reale: quella di un Paese com’era e com’è, il tramonto dei grandi ideali, la crisi e il riaffermarsi di valori inossidabili, con gli episodi che vi si snocciolano compenetrando una trama in maniera aderente e assolutamente compatibile. Tiziano è giornalista e uomo di comunicazione, impegnato fin dagli anni Settanta in prima linea sul fronte della sinistra extraparlamentare milanese prima di passare – con relativa buona pace della sua coscienza, impegnata in un “salto del fossato” tutto sommato compiuto con relativa facilità – a una diversa “militanza”: quella di un lavoro “borghese” e apparentemente opposto ai suoi ideali primari. È nel traghettare da una fase all’altra che viene alla luce, in maniera rocambolesca, una doppia verità, dapprima inimmaginabile. Una ricerca che parte dalla Milano bellissima e terribile dei Settanta ma che ben presto abbraccia orizzonti più ampi, per fare infine tappa – solo momentaneamente finale – a Roma. L'obiettivo del lungo tragitto è quello di diradare la tanta, troppa nebbia che Tiziano ha nel cuore. Provare a (ri)trovare il nocciolo di sé stessi, capire e giustificare (anche se molto a fatica) un padre sconosciuto prima, scovare un fratello più che probabilmente esistente: tutte azioni concrete e introspettive che si riveleranno un esercizio durissimo di autocoscienza, ma anche l’unica strada che l’autore ha ritenuto di dover percorrere. Per quanto possibile, fino in fondo. -
Jim Grant. Una vita per i bambini
Jim Grant ha dedicato la vita all’impegno umanitario. Per 15 anni fu Direttore Generale dell’UNICEF (1980-95), legando il suo nome alla Rivoluzione per la sopravvivenza del bambino, strategia a basso costo per prevenire i decessi dei bambini nei paesi in via di sviluppo. Si stima che UNICEF sotto la sua direzione abbia salvato la vita a 25 milioni di bambini. Si deve al suo impegno l’approvazione ONU, nel 1991, della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato internazionale sui diritti più ratificato della storia, che il 27 maggio 2021 ha celebrato 30 anni di applicazione in Italia. Il libro, curato dall’attivista e giornalista Roberto Savio, raccoglie testimonianze preziose sull’opera di Grant.