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2030 i dieci anni che hanno cambiato il mondo. Un manuale per sindacalisti audaci
Come saremo nel 2030? La risposta a questa domanda dipenderà anche da come avremo esercitato il nostro ruolo in questi dieci anni, dal coraggio, dalla determinazione e dallo sforzo di immaginazione che avremo messo in campo. La sfida è economica, sociale e democratica e chiama in causa il ruolo del sindacato e della contrattazione. Bisogna mettere in discussione un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, sia dell’uomo che dell’ambiente. Se il mondo si trasforma, il sindacato si confronta con il mondo e propone modelli sociali ed economici imperniati sulla giustizia, basati sui diritti del lavoro e sui diritti universali della persona, con un ruolo centrale degli investimenti e della governance pubblica. I dieci anni delle transizioni, ecologica e digitale, potrebbero cambiare il mondo e necessitano di conoscenza, programmazione e audacia: su questo si misurano, in uno sforzo corale, esperti, docenti, categorie e confederazione. -
Critica marxista (2023). Vol. 1-2
La storica rivista di cultura politica italiana, nata nel 1963, presenta indagini e commenti sull'attualità politica, sociale, economica, e riflessioni teoriche e storiografiche. -
Guida ai servizi dei Patronati italiani all’estero
Questa Guida vuole essere un agile strumento di orientamento informativo per le generazioni di nuova e più recente emigrazione nel loro percorso di insediamento e di integrazione lavorativa nei Paesi di arrivo e contribuire a connettere questi giovani con la vasta rete di presenze organizzate all’estero che sono cresciute nel corso di molti decenni di impegno associativo e di servizio; tra queste le centinaia di strutture di Patronato diffuse in tutti i principali Paesi meta di flussi emigratori dall’Italia. -
Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale (2023). Vol. 1
Rivista fondata da Aurelio Becca e da Ugo Natoli. Diretta da Umberto Carabelli. -
Walter Veltroni. Una biografia sociologica
Perché un funzionario e dirigente del più grande partito comunista d'Occidente, come Walter Veltroni, dichiara di non essere mai stato comunista e di non credere nei partiti politici? Come mai questo politico riesce a diventare il primo leader del Partito Democratico, acclamato da un plebiscito nelle primarie? Perché, in seguito, è stato così pesantemente sconfitto? II libro prova a rispondere a questi e altri interrogativi ricostruendo, secondo una prospettiva socio-politologica, la biografia di Walter Veltroni, la sua formazione come leader attraverso il rapporto con le Istituzioni, il percorso di carriera, la cultura politica, l'immagine pubblica. Dai tempi della FGCI romana alla direzione de ""l'Unità"""", passando per il forte legame col gruppo dirigente del PCI di Achille Occhetto, per poi arrivare agli anni dell'Ulivo, della segreteria dei DS, del sindaco della Capitale, fino alle recenti vicende del Partito Democratico. Consacrato come grande leader prima, ritenuto il maggior artefice della sconfitta poi. Cos'ha rappresentato realmente Walter Veltroni nella recente storia della sinistra postcomunista italiana?"" -
1944. L'anno della svolta. Lavoro e Resistenza: gli scioperi del marzo, la deportazione operaia e il patto di Roma
Il 1944 è stato un anno di svolta nella storia mondiale: è l'anno che decide definitivamente la seconda guerra mondiale. Si consuma il fallimento della Repubblica sociale di Salò travolta certamente dalle vicende militari ma costretta in primo luogo a confrontarsi con la finzione della sua esistenza priva di prospettive politiche, ancoraggi sociali, indipendenza sostanziale. Il mondo del lavoro segna fortemente i caratteri della Resistenza. I grandi scioperi delle città del Nord Italia si riallacciano agli scioperi del 1943 e prefigurano le insurrezioni dell'anno successivo. I partiti e i sindacati si avviano alla ricostituzione e, sebbene ancora in nuce, prefigurano il loro posizionamento nella nascente democrazia. Per il sindacato, il 1944 significa la nascita della CGIL unitaria, prima e unica esperienza della nostra storia di una Confederazione sindacale nella quale convivono le anime della cultura comunista, socialista e cattolica come in una trasmissione a livello sindacale dell'anima del Comitato di Liberazione Nazionale. È anche l'anno delle stragi tedesche più violente e che lasciano le ferite più profonde. Questo libro prova a leggere il 1944 da tre avvenimenti: gli scioperi operai con epicentro Milano, la deportazione operaia con epicentro Genova e la ricostruzione della CGIL unitaria con il Patto di Roma. -
Roma negata. Percorsi postcoloniali nella città
Negli anni trenta del secolo scorso Asmara, Mogadiscio, Macallè, Tripoli, Adua erano nomi familiari agli italiani. La propaganda per l'impero voluta da Benito Mussolini era stata battente e ossessiva. Dai giochi dell'oca ai quaderni scolastici, per non parlare delle parate, tutto profumava di colonie. Di quella storia ora si sa poco o niente. Anche se in Italia è forte la presenza di chi proviene da quelle terre d'Africa colonizzate. Ci sono eritrei, libici, somali, etiopi. Il libro riprende la materia dell'oblio coloniale e la tematizza attraverso alcuni luoghi di Roma che portano le tracce di quel passato disconosciuto. I monumenti infatti, più di altre cose, ci parlano di questa storia, dove le ombre sono più delle luci. Prende vita così un'analisi emozionale dei luoghi voluti a celebrazione del colonialismo italiano, attraverso un testo narrativo e delle fotografie. In ogni foto insieme al monumento viene ritratta anche una persona appartenente a quell'Africa che l'Italia ha invaso e dimenticato. Una sorta di riappropriazione della storia da parte di chi è stato subalterno. Una riappropriazione per costruire finalmente un'Italia decolonizzata, multiculturale, inclusiva, dove ogni cittadino possa essere finalmente se stesso. Presentazione di Nadia Terranova, postfazione di Andrea Bianchi. -
Legami che creano sviluppo. Capitale sociale e politiche di rete. Applicazioni di social network analysis
Quello del capitale sociale è un concetto complesso che vede un forte investimento in risorse finanziarie e umane di diverse istituzioni nazionali e internazionali per il suo rapporto con lo sviluppo economico. Anche nel nostro Paese sono presenti numerosi strumenti di promozione dello sviluppo locale, che hanno assunto il principio secondo cui sarebbe possibile produrre forme di valorizzazione intenzionale del capitale sociale attraverso dispositivi «artificiali» (tavoli negoziali, partenariati, accordi, Patti territoriali, Pit, Gal, Gac). L'idea di fondo è quella di stimolare l'organizzazione degli operatori economici e delle comunità locali attraverso la mobilitazione sociale e la concertazione tra attori, nella speranza che, una volta compresi i vantaggi del «fare insieme», la logica collaborativa venga reiterata e progressivamente interiorizzata, accrescendo cosi il livello di capitale sociale utile allo sviluppo. Ma il capitale sociale è sempre in grado di stimolare percorsi virtuosi di sviluppo locale? Il volume in primo luogo presenta con un taglio critico e comparativo alcuni dei principali approcci al capitale sociale presenti in letteratura e mira ad indicarne le relazioni con gli studi di sviluppo locale. Il testo prosegue poi nella descrizione del proficuo utilizzo della social network analysis per l'analisi del capitale sociale all'interno degli studi di sviluppo locale: descrive alcuni dei più importanti approcci di network chiarendo il loro utilizzo e alcuni dei risultati a cui si può tendere. Il fine ultimo del volume è quello di provare a dipanare le dinamiche più intime del modus operandi del capitale sociale e offrire maggiore chiarezza teorico-metodologica su un concetto indubbiamente complesso. Prefazione di Gianfranco Bottazzi. -
La deportazione operaia nella Germania nazista. Il caso di Sesto San Giovanni
La deportazione degli operai di Sesto San Giovanni all'indomani degli scioperi del marzo 1944 fu solo una delle azioni di reclutamento coatto di lavoratori italiani dopo il fallimento della politica di trasferimento volontario del Terzo Reich. Erano operai e quadri sindacali impiegati in produzioni ritenute strategiche per l'economia di guerra tedesca che andavano a sostituire i prigionieri russi decimati nei mesi precedenti e oppositori politici attivi nella resistenza operaia e nella lotta contro il nazismo e il fascismo. Il volume ricostruisce la resistenza in fabbrica sotto l'occupazione nazista e lo sciopero generale del 10 marzo 1944, per esaminare poi gli scioperi a Sesto San Giovanni, le retate dei lavoratori e le deportazioni dalle sue fabbriche. -
Le lavoratrici e i lavoratori della Borletti. Storie di vita e di lotta 1940-1963
Questo libro ripercorre le vicende e gli avvenimenti che hanno interessato le Officine Borletti nel periodo compreso tra gli anni '40 e i primi anni '60, attraverso la stampa dell'epoca e le narrazioni autobiografiche di chi vi ha preso parte ed è stato testimone della vita di fabbrica. Dopo un rapido excursus sulla storia della famiglia Borletti, l'attenzione si concentra sugli avvenimenti che hanno coinvolto l'azienda durante il secondo conflitto mondiale. In particolare le narrazioni si sono soffermate sulle vicende riguardanti gli scioperi del 1943 e del 1944, la nascita della 1220 Brigata Garibaldi, gli episodi di antifascismo e Resistenza che hanno coinvolto i lavoratori e le lavoratrici della fabbrica. -
Il mito di Sisifo e il disagio del lavoro moderno. Riflessioni ed esperienze
Gli autori esaminano numerose inchieste italiane, europee e internazionali, i cui risultati indicano come motivazione del lavoro il raggiungimento di un determinato livello di reddito. Ma il lavoro può essere ricondotto solo al puro scambio tra prestazione e denaro? Se è vero che i lavoratori hanno questa idea perché invece nelle indagini svolte, non all'interno delle aziende, ma tra i cittadini italiani ed europei questi ultimi indicano il lavoro come ""fonte di espressione e di relazione sociale, cioè un luogo dove realizzare la propria personalità in mezzo a persone gradevoli""""? A domande come questa tentano di rispondere gli autori del libro."" -
Mobbing e straining. Cosa sono, come riconoscerli, come reagire, come tutelarsi
Il codice civile e le leggi sul lavoro, oltre al mobbing, fanno riferimento specifico al cosiddetto straining. Il termine, derivato dall'inglese, significa ""mettere sotto pressione""""; il fenomeno è similare ma distinto dal mobbing. Gli aggressori, o strainers, possono essere esclusivamente il datore di lavoro e i superiori gerarchici. Le azioni tipiche dello straining sono spesso le stesse del mobbing, di regola non ad alto contenuto vessatorio o persecutorio ma piuttosto orientate a determinare discriminazione creando situazioni di stress forzato nel posto di lavoro. Si tratta soprattutto di isolamento sistematico e di cambiamento di mansioni, con il ricorso, in particolare, all'assegnazione a mansioni """"prive di contenuto"""" o """"irrilevanti""""; al demansionamento; al confinamento in postazioni lavorative isolate, alla sottrazione degli strumenti di lavoro. Consiste sempre in una sola azione, ma con efficacia ed effetti perduranti. Lo straining è sanzionato da norme che consentono una difesa più puntuale degli specifici diritti lesi dei lavoratori. È inoltre regolato dagli stessi strumenti normativi applicabili anche al mobbing. La guida, nelle prime due sezioni, indirizza in primo luogo il lettore a riconoscere i fenomeni di mobbing e di straining, fornendo poi un'articolata disamina dei diversi strumenti di tutela contro di essi. Nella terza sezione della guida, l'insieme di tali indicazioni viene poi sistematizzato e raccolto in trenta tavole sinottiche di grande chiarezza."" -
Cento candeline CGIL. Il sindacato spiegato ai bambini. Ediz. illustrata
Perché il lavoro è spesso dolore e sofferenza? A cosa servono i sindacati? Quando, come e perché sono nati? Quali compiti hanno ancora oggi? Grandi domande con risposte semplici e divertenti: un libro a colori, di immagini e versi, ideato, scritto e disegnato da Sergio Staino per i bambini di Bobo e per i bambini di tutto il mondo. Una favola moderna che parte da un pallone dietro il quale si nascondono la cruda realtà del lavoro minorile e i volti anonimi di tanti bambini che lavorano in altre parti del mondo in condizioni talmente inumane da risultare addirittura impensabili. Nasce da qui la riflessione che Dodo, il piccolo protagonista della storia, svilupperà e che lo porterà alla fine, raccolte tante risposte a prima vista ovvie ma in realtà sbagliate, a capire che dietro un oggetto c'è sempre qualcuno che lavora, a volte anche con sofferenza. Il ricavato delle vendite del volume sarà devoluto per l'affidamento a distanza e la scolarizzazione quadriennale di 1.000 bambini in Libano, attualmente costretti a lavorare. -
Catania, luglio '60
Il luglio '60 rappresentò un momento di grave crisi della democrazia italiana in cui si rivelarono le contraddizioni e i conflitti di un paese che si stava tumultuosamente modernizzando. L'esaurimento del centrismo come formula politica e il difficile approdo al centro-sinistra produssero una situazione di impasse che si risolse solo con l'appoggio missino al governo Tambroni. La decisione di autorizzare il congresso del MSI a Genova e la dura repressione delle manifestazioni antifasciste che si ebbero nel paese portarono a uno stato di guerra civile strisciante. Furono dieci i morti e uno di questi, Salvatore Novembre, venne ucciso a Catania: la morte di un edile da poco immigrato nel centro urbano dalla provincia fu la drammatica rappresentazione di una città che si stava espandendo caoticamente, ma che frustrava, nelle sue periferie degradate, le aspettative diffuse di benessere. Questo breve saggio ricostruisce quelle vicende riflettendo sui limiti di un sistema politico bloccato dalle dinamiche della guerra fredda e sui nuovi linguaggi della politica che da Sud a Nord si manifestarono in quelle settimane. -
Stop a mobbing, straining e stress lavoro-correlato. Guida teorico-pratica sul disagio lavorativo
Nel suo impegno contro il mobbing, l'autore, dopo il manuale ""Mobbing e Straining"""" (Ediesse, 2008), pubblica ora questa guida teorico-pratica sul disagio lavorativo con l'obiettivo di facilitare il riconoscimento di tali fenomeni per poterli vincere. Per questa ragione la guida risulta rivolta in primo luogo ai lavoratori e ai cosiddetti addetti ai lavori: gestori di risorse umane, dirigenti, funzionari e quadri di aziende o enti, oltre che naturalmente ai sindacalisti. Muovendo dunque dal manuale """"Mobbing e Straining"""" la guida propone in modo chiaro e discorsivo un discorso di sintesi, per soddisfare soprattutto le esigenze pratiche operative degli addetti ai lavori e l'esigenza dei lavoratori di sapere come comportarsi, anche perché il fenomeno del mobbing risulta in forte aumento. L'autore, oltre ad avere acquisito nella sua trattazione i molti e spesso in- novativi sviluppi dottrinali e giurisprudenziali avutisi recentemente in materia, ha ampliato il discorso al tema dello stress lavoro-correlato, negli ultimi tempi particolarmente in crescita, che rappresenta oggi il più diffuso fenomeno di disagio lavorativo. Completano la guida delle utilissime tavole riassuntive e un questionario per la rilevazione di casi di mobbing nelle aziende."" -
L'albero delle eresie. Dagli anni inauditi e travolgenti agli anni che ci attendono
Da un attento osservatore dei fatti e misfatti dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri una narrazione che parte dal miracolo economico e dalla dolce vita felliniana per approdare alla realtà plasmata dal mainstream. Il mainstream, il flusso più ampio: l'aggressività delle immagini e delle parole che inseguono o perseguitano, affascinando e irritando. Nel flusso personaggi e avvenimenti clamorosi, talvolta considerati irrilevanti. Carmelo Bene, Chet Baker, Julian Beck, Pier Paolo Pasolini, Andy Warhol, Michelangelo Antonioni, Mario Schifano, Gino De Dominicis, Jimi Hendrix, Stanley Kubrick, Philip K. Dick, Fabrizio De André; e tanti altri rimasti nel ricordo o invisibili. L'albero della libertà non è più lo stesso. L'autore ha tentato una ricerca per ricordare, raccontare, rilanciare; ha scritto un albero-libro come un grande romanzo con grandi personaggi, noti e meno noti. Fatti e misfatti. Siamo i consenzienti, automatici sudditi nel regno dell'immagine unica e indistruttibile: quella delle televisioni e dei suoi contenuti fin dentro la moltiplicazione degli schermi elettronici. Nulla è perduto. Perché se non esistono le eresie foglie morte continuano ad esserci gli eretici. Le storie proposte da Moscati viaggiano nelle travolgenti avventure di artisti che producono nuove eresie, non catalogabili, spesso senza saperlo; e affrontano le inquisizioni felpate, nascoste, violente, che cercano di ostacolarle e di condannarle. Oggi più di ieri. -
Malattie da amianto. Danni alla persona ed esperienze giurisprudenziali
Esiste e funziona egregiamente in Francia un Fondo vittime di amianto che indennizza indistintamente tutti i lavoratori affetti da malattie da asbesto, senza la necessità per questi di dover dimostrare la colpa del datore di lavoro. L'indennizzo viene così erogato sul solo presupposto del nesso tra esposizione ad asbesto e malattia anche ai lavoratori che, ad esempio, sono stati dipendenti di aziende non più esistenti o non solvibili. Anche in Italia esiste un Fondo vittime di amianto, che però, pur essendo stato istituito, non è mai decollato compiutamente. A differenza della Francia, infatti, il tema della ""riparazione economica"""" per i lavoratori ammalati o per le famiglie dei lavoratori deceduti è stato integralmente devoluto al sistema giudiziario con una conseguente miriade di controversie giudiziali, civili e penali. Intanto agiscono in giudizio solo quei lavoratori che possono farlo nei confronti di aziende tuttora esistenti e soprattutto solvibili. Inoltre ad essi, per ottenere il risarcimento del danno, compete l'onere di provare non solo il nesso tra l'esposizione e la malattia, ma anche la colpa del datore di lavoro. I contributi di medici e giuristi raccolti nel volume fanno quindi il punto sullo stato della giurisprudenza, sul diritto sostanziale e sugli aspetti processuali, in tema di patologie da amianto e diritto al risarcimento."" -
L' esperimento profano. Dal capitalismo al socialismo e viceversa
Per tre quarti del Novecento il mondo ha ruotato intorno all'esperimento sovietico: a favore o contro l'idea di contrastare l'avanzata del capitalismo e affermare l'utopia del comunismo. Col crollo repentino dell'Urss, è subentrato il silenzio. Quell'esperienza e stata rimossa, diventando un tabù per i suoi protagonisti, i suoi orfani, i suoi nemici, frutto di quarant'anni di ricerche di una studiosa tra i più accreditati, questo libro mette a nudo le idee guida egli ingranaggi di potere che hanno scandito l'ascesa e il declino di quell'esperimento: l'incontro-scontro tra le élite intellettuali egli uomini della gestione popolare, sfociato nella progressiva affermazione dei meccanismi di mercato e nella sconfitta della politica-progetto. Con un linguaggio rigoroso e tagliente, tornano sul tappeto nodi irrinunciabili della cultura occidentale. -
La rivolta impossibile. Vita di Lucio Mastronardi
"Prima dell'immensa mutazione che sta coinvolgendo il mondo, e dunque noi tutti, ce n'è stata un'altra attorno al 1960 che ha avuto in Italia effetti dirompenti e alla quale non eravamo affatto preparati, l'anno della Dolce vita: il boom, altrimenti detto miracolo economico. Era impossibile non accorgersi della trasformazione e tanti l'hanno narrata. Tra costoro: Pier Paolo Pasolini, che ne denunciò gli effetti, Luciano Bianciardi, che si lasciò andare all'alcol, e Lucio Mastronardi, che si uccise buttandosi nel Ticino. Mastronardi era il più fragile dei tre e il più impreparato a resistere. Ed è, a ben guardare, Mastronardi ad aver narrato meglio di ogni altro scrittore, nel 'Maestro di Vigevano', nel 'Calzolaio e nel Meridionale', gli sconvolgimenti del boom, la frenesia e la furia della corsa al denaro che travolsero quasi tutta la nostra società. Egli lo ha fatto re-inventando una lingua, negli anni di Meneghello, e parlando della provincia, di quella vasta e importante provincia padana, che fu forse la zona più fragile, succube e ricettiva della frenesia collettiva: dove tutto si fa moneta. Dobbiamo a De Gennaro il merito non solo di aver rimediato a un vuoto, a una dimenticanza o a una superficialità del giudizio critico recente, ma soprattutto di spingerci a rileggere Mastronardi considerandolo, come giusto, all'altezza dei maggiori scrittori del suo tempo, pur così ricco di grandi autori."""" (dalla prefazione di Goffredo Fofi)." -
Il delitto della pena. Pena di morte ed ergastolo, vittime del reato e del carcere
Soprattutto oggi e in Italia, quella della pena e della sua esecuzione è - per il Capo dello Stato Giorgio Napolitano - ""una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile"""" che ha raggiunto un """"punto critico insostenibile [...] per la sofferenza quotidiana - fino all'impulso a togliersi la vita - di migliaia di esseri umani chiusi in carceri che definire sovraffollate è quasi un eufemismo"""". Per restituire il carcere alla sua vincolante dimensione costituzionale, orientata al recupero sociale del reo e al pieno rispetto della sua dignità personale, è necessario tornare ai fondamentali del diritto e dei diritti, attraverso una riflessione plurale, documentata, non reticente. Il volume risponde a tale esigenza, proponendo gli interventi svolti nel ciclo di quattro incontri, promosso tra settembre e ottobre 2011 a Ferrara, per iniziativa del dottorato di ricerca in Diritto costituzionale dell'ateneo estense, sul tema del carcere, della pena e delle vittime (della detenzione e del reato). Adoperando come detonatore recenti pubblicazioni di larga diffusione, i vari contributi si misurano, spesso dialetticamente, con alcuni dei limiti più estremi e insostenibili del momento punitivo ed espiativo: la pena di morte, l'ergastolo, lo statuto delle vittime del reato, le morti e le violenze in regime di detenzione e di privazione di libertà. Preziosa, infine, l'appendice, con inediti interventi sul tema svolti dal Presidente Napolitano.""