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L' economia della piccola impresa. Rapporto 2010
Con questo volume prosegue la pubblicazione avviata nel 2009 del rapporto sull'economia della piccola impresa che, accanto ad un'analisi aggiornata delle peculiarità del sistema produttivo italiano, propone alcuni approfondimenti dedicati a tematiche specifiche anche tramite un confronto internazionale. Le difficoltà che il sistema ha incontrato nell'anno trascorso non hanno aiutato a superare le criticità della struttura produttiva della piccola impresa. Affrontato l'aggiornamento del quadro strutturale della piccola impresa in Italia, il rapporto considera il tema del finanziamento delle piccole imprese innovative viste come componente dinamica e fonte vitale di crescita economica. Un altro tema affrontato dal rapporto parte dalla constatazione che nel sistema tributario italiano le PMI sono considerate alla stregua di ogni altro soggetto imprenditore senza che le specificità dimensionali e/o organizzative siano valorizzate. Il contesto giuridico disegnato dall'ordinamento tributario italiano configura così un quadro normativo per molti aspetti disomogeneo che non è in grado di sostenere o promuovere il rafforzamento e la crescita delle PMI. Il rapporto propone inoltre alcune analisi di approfondimento sul peso e le caratteristiche dell'imprenditoria femminile, sottolineando il ruolo della cultura finanziaria degli imprenditori nell'accesso al credito e il genere del dirigente bancario sulla concessione del finanziamento. -
Logiche e strumenti di controllo delle relazioni interaziendali di natura cooperativa. Target costing e open-book accounting
Il superamento dell'archetipo di azienda autosufficiente e il predominante peso della teoria dei costi di transazione, rendono obsoleti i tradizionali percorsi evolutivi delle aziende basati sulla logica dimensionale, favorendo il passaggio a nuove soluzioni strategiche che enfatizzano la dimensione relazionale e collaborativa con altri sistemi aziendali. Dal punto di vista del controllo, l'attivazione di relazioni cooperative genera uno spazio economico comune dotato di una propria sistematicità e finalità economica, la cui ampiezza e durata dipende dall'intensità e dalla qualità della relazione cooperativa instaurata tra i sistemi aziendali da cui si origina. Le relazioni interaziendali di natura cooperativa, travalicando i confini delle aziende, sconvolgono gli usuali schemi contabili volti alla determinazione della relazione ""mezzi-fini"""" entro tali confini, richiedendo la predisposizione di specifici strumenti di controllo, capaci di integrarsi con i sistemi di controllo già in essere nelle aziende coinvolte nella relazione. Sulla base degli scenari sinteticamente delineati, il presente lavoro si pone l'obiettivo di indagare le relazioni interaziendali di natura cooperativa, al fine di individuare i fabbisogni informativi utili per la progettazione del sistema di controllo più """"economico"""" per le stesse."" -
Il giurista e il diritto. Studi per Federico Spantigati
Negli ultimi venti anni il dibattito culturale nell'ambito delle scienze giuridiche è stato particolarmente intenso. Si è passati da una stagione in cui l'intento di fondo è stato quello di rivitalizzare le varie sfere del diritto mediante una loro reinterpretazione alla luce dei principi della Costituzione, ad un'altra, in cui, a causa della globalizzazione, ci si è dovuti confrontare con suggestioni derivanti da ordinamenti diversi, massimamente europei, sovranazionali ed internazionali. In questo contesto il diritto ha visto esaltata una delle sue funzioni storicamente fondamentali, quella di consentire la pacifica convivenza fra soggetti dotati di differenti sfere di valori, di diverse opzioni etiche e religiose. Funzione esercitata dal diritto in modo complesso, data la surrettizia influenza delle stesse opzioni etiche operata nella costruzione degli ordinamenti. Le scienze giuridiche, a loro volta, si sono trovate a dover affrontare problemi di grande spessore e delicatezza, si sono viste nella condizione di dover in certo modo rifondare se stesse alla luce delle profonde trasformazioni della società globale. Tutto ciò si è tradotto in un intensissimo dibattito che per vari lustri ha impegnato la migliore scienza giuridica, non ultima quella italiana. -
L' ascesa delle economie emergenti. Implicazioni economiche e giuridiche
Il volume intende offrire una visione dell'ascesa delle economie emergenti, in una prospettiva sia economica che giuridica. La crescita vertiginosa registrata da queste economie negli ultimi anni ha sollevato problemi di sostenibilità interna, industriale, istituzionale e globale. Infatti, la vera peculiarità della attuale fase di apertura dei mercati è data dal fatto che i nuovi competitor non sono più rappresentati da economie marginali produttrici ed esportatrici di beni a basso valore aggiunto, bensì economie affermate nel panorama internazionale che hanno la forza di modificare profondamente l'andamento degli scambi globali. Si sta riorientando la struttura geografica del commercio mondiale, con uno spostamento dell'asse dall'ovest all'est del mondo ed un forte aumento del peso dell'Asia. Il testo appare destinato a lettori e studenti con interessi economico-giuridici che intendano acquisire maggiori conoscenze circa la profonda interazione tra crescita economica ed evoluzione delle strutture istituzionali. -
Il sistema florovivaistico. Indagine in provincia di Varese
Il settore florovivaistico si distingue, all'interno del sistema agro-industriale, per caratteristiche di complessità sia a livello produttivo, sia in termini di commercializzazione, sia per le dinamiche imprenditoriali tipiche di un comparto che non è mai stato oggetto di specifiche politiche di sostegno. Oggi il settore florovivaistico italiano è di fronte ad importanti sfide: l'interconnessione dei mercati a livello mondiale, la presenza di produzioni estere competitive e la voluttuarietà dei consumi impongono a tutti i soggetti che compongono le diverse filiere un cambio di marcia nello sviluppo e nella crescita per il mantenimento del tessuto produttivo nazionale. Obiettivo del lavoro è un'approfondita analisi del comparto florovivaistico varesino, che rappresenta uno dei più antichi e diversificati a livello italiano e ha un forte peso nel contesto agricolo provinciale in termini sia di numero di aziende che di addetti. La prima parte del volume è dedicata all'analisi del comparto florovivaistico mondiale, nazionale e lombardo e alle dinamiche che lo caratterizzano. Nella seconda parte, utilizzando dati rilevati tramite un'indagine censuaria originale, si analizza nel dettaglio il sistema florovivaistico varesino quantificandone le produzioni, gli addetti e l'indotto. Nella parte conclusiva si evidenziano i rischi che il comparto dovrà affrontare nei prossimi anni e le possibili strategie da adottare per mantenere competitivo il tessuto produttivo. -
Qualità dell'aria e politiche ambientali nella provincia di Frosinone. Strategie e metodi di intervento
L'inquinamento dell'aria e gli effetti sulla salute umana sono ormai noti. Questo volume analizza dettagliatamente la qualità dell'aria nelle aree urbane della provincia di Frosinone, mediante l'analisi delle sorgenti dei gas inquinanti. L'obiettivo degli autori è l'identificazione di politiche e strategie d'intervento per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento. Il saggio è uno strumento utile per amministratori pubblici ed aziende nella pianificazione di strategie necessarie a far fronte efficacemente a tali problematiche, e per i cittadini nell'adozione di idonei comportamenti, a favore della tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. Le politiche di intervento proposte nel testo, oltre all'incentivazione per la riduzione dell'uso degli automezzi in determinati luoghi urbani, prevedono anche l'ammodernamento attraverso il rinnovo del parco auto, con particolare preferenza verso i mezzi a più basso impatto ambientale. -
La prevenzione delle dipendenze nella comunità locale. Il Progetto Sibilla: l'intervento preventivo basato su un profilo di rischio del territorio
Questo volume descrive la metodologia di lavoro, gli strumenti utilizzati, i risultati e gli interventi di prevenzione programmati all'interno del Progetto Sibilla. Il Progetto Sibilla, è un progetto di prevenzione selettiva in materia di ""nuove"""" droghe, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed affidato dalla Regione Veneto al Dipartimento per le Dipendenze dell'Azienda ULSS7 di Pieve di Soligo (TV). Le azioni previste dal progetto si articolano su due annualità; la prima, ha visto la realizzazione di una ricerca-azione finalizzata ad identificare i maggiori fattori di rischio che conducono all'uso di sostanze psicoattive nella popolazione giovanile (tra i 13 e i 24 anni) del territorio; la seconda, a partire dalla lettura dei dati della ricerca, ha previsto la programmazione di interventi di prevenzione specifici, finalizzati ad aggredire quei fattori di rischio identificati come maggiormente presenti nei diversi contesti territoriali indagati. Il volume intende descrivere l'esperienza svolta, al fine di promuoverne la riproducibilità in altri contesti territoriali. Si rivolge quindi ad un pubblico eterogeneo: a coloro che decidono le politiche di intervento - policy maker - ma anche agli operatori dei Servizi che, a vario titolo, sono coinvolti nella pianificazione di programmi di prevenzione per adolescenti e giovani."" -
Milano Expo 2015. Un'occasione di sviluppo sostenibile
La città contemporanea si inserisce all'interno di uno scenario mondiale influenzato dal fenomeno della globalizzazione e caratterizzato da una crescente competizione urbana internazionale, rispetto a cui i grandi eventi rappresentano uno strumento potenzialmente efficace e sempre più ambito. Considerando la recente proliferazione di tali occasioni, ma anche il frequente riscontro di risultati negativi, il testo esplora il tema dei mega eventi attraverso i principi dello sviluppo sostenibile. Sebbene infatti queste esperienze vengano generalmente promosse all'insegna di obiettivi di miglioramento della qualità urbana e ambientale e di sviluppo economico e sociale, in molti casi gli esiti disattendono le aspettative. A più di vent'anni dalla definizione di sviluppo sostenibile, l'evoluzione culturale che ne è conseguita continua a mostrare difficoltà di traduzione in azioni concrete e spesso, nonostante la crescente formulazione di obiettivi di sostenibilità, le ricadute sull'ecosistema e sulla collettività continuano ad essere trattate a margine di quelle economiche. Queste osservazioni invitano a riflettere non tanto sulle tipologie di intervento, in merito alle quali esiste già una vasta letteratura, quanto piuttosto sulle loro modalità di attuazione. E quale migliore occasione di sperimentazione di quella offerta da Milano 2015? -
Formare alla relazione d'aiuto. Il counseling ad approccio integrato
Come si forma il buon counselor? Quali le qualità che deve avere? Un buon counselor deve essere una persona autentica e cercare dentro sé la propria vera soggettività, confrontarsi con le parti di sé che meno accetta e armonizzarle con il resto della personalità. Deve imparare a sapersi amare o amarsi di meno. Deve capire che può vivere meglio se riconosce gli istinti ed impara a gestirli. Un buon counselor deve impegnarsi ad accrescere la propria consapevolezza giorno dopo giorno, per tutta la sua vita. Deve imparare a dare il giusto spessore alla concretezza, ridimensionandola a ""valor sfuggente"""" pur dandole il senso e l'ascolto opportuno. Un buon counselor deve imparare a vivere la vita e non da essa essere vissuto. Ma, soprattutto, un buon counselor deve sapere che ogni teoria, anche la più elaborata, può rivelarsi utile in alcune occasioni ma non in altre. Non deve rimanere legato a """"rigidi"""" schemi teorici di riferimento, ma deve acquisire una elasticità mentale e una formazione multidisciplinare che gli consenta di attivare di volta in volta gli strumenti più adeguati alla situazione contingente. In questo senso, gli autori propongono qui - per la formazione del """"buon counselor"""" - un approccio pluralistico integrato che comprenda e integri un pluralismo culturale e metodologico."" -
Nuovi usi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio costruito. La privatizzazione dei beni immobili pubblici
L'esigenza di acquisire risorse finanziarie e sollevare lo Stato e gli altri enti territoriali dai costi di gestione dei beni culturali ha determinato l'avvio di un diffuso processo di privatizzazione del patrimonio costruito. Gli immobili, alienati o conferiti in concessione a privati per lunghi periodi, sono adibiti a nuove funzioni, che impongono trasformazioni per l'adeguamento a differenti esigenze. Tali interventi richiedono azioni di indirizzo e di controllo, per le quali la pubblica amministrazione ha la necessità di dotarsi di nuovi strumenti, rivolti sia a garantire la permanenza dei valori espressi dai beni, sia ad orientare le scelte in funzione delle politiche di sviluppo del territorio. Partendo dalla disamina dell'impianto normativo e delle esperienze condotte in Italia, il testo analizza le fasi, le attività e gli esiti del processo di privatizzazione, individua gli attori ed i loro ruoli. Elaborando una procedura per la verifica di compatibilità al riuso, indirizza nella selezione di categorie di destinazioni d'uso coerenti con gli obiettivi di tutela e valorizzazione e fornisce una guida per la definizione delle prescrizioni che accompagnano l'autorizzazione all'alienazione o alla concessione d'uso. In questo scenario, la privatizzazione costituisce un'opportunità per influenzare le interazioni con il contesto urbano e territoriale, attivando processi di riqualificazione socio-economica a scala più ampia. -
San Marcellino: educazione al lavoro e territori
Il libro vuole offrire l'occasione per riflettere sulle metamorfosi del lavoro a partire dal punto di vista di chi un'occupazione non l'ha mai avuta o l'ha persa. Cerca, quindi, di esplorare un mondo ai più sconosciuto, fuori dal ""Mercato"""", ma che il """"Mercato"""" continuamente alimenta. Al centro dei contributi qui raccolti si colloca pertanto una riflessione sull'allentarsi del legame tra inclusione sociale e lavoro. La lettura dei diversi saggi può essere accompagnata da due domande. Che posto ha la persona, oggi, all'interno di queste trasformazioni del lavoro? Qual è il ruolo e il senso che assume il lavoro nelle nostre comunità? Il testo, nel presentare alcune esperienze significative di educazione al lavoro e di intervento sociale, non intende fornire una risposta ultima a queste domande, piuttosto offre l'occasione per comprendere meglio quanto accade nel rapporto tra il mercato del lavoro che si va strutturando e gli appartenenti alle cosiddette """"fasce deboli"""". Vuole rappresentare, infine, lo spunto per guardare, da un altro punto di vista, quello che i più ritengono essere il lavoro vero."" -
La valutazione della dirigenza pubblica dopo le riforme Brunetta
La legge 15 e il decreto legislativo 150 del 2009 disegnano un nuovo ruolo del dirigente pubblico maggiormente responsabilizzato nella gestione del personale e nella valutazione dei dipendenti. Lo stesso dirigente è anche chiamato, in modo più esplicito e puntuale, a rispondere del proprio operato in relazione al raggiungimento di chiari obiettivi prefissati e, più in generale, al conseguimento di visibili e verificabili risultati. Le riflessioni presentate nella prima parte del volume sottolineano i buoni motivi che sostengono l'opportunità di introdurre le pratiche valutative nei processi decisionali delle nostre amministrazioni. Ma, al tempo stesso, richiamano la necessità di costruire i presupposti organizzativi e gestionali senza i quali le nuove riforme rischiano, come in passato, di restare sostanzialmente inattuate. Il volume si caratterizza inoltre, nella seconda parte, per l'analisi di alcune buone pratiche di valutazione delle prestazioni della dirigenza sia a livello centrale che locale. Dall'analisi di queste esperienze, pur molto diversificate tra di loro, emerge che valutare è possibile e concretamente praticabile anche nel nostro contesto istituzionale e amministrativo. Esperienze concrete che aprono la strada a una maggiore trasparenza e efficienza nell'operato della Pubblica Amministrazione e, in ultima analisi, a un migliore riscontro nella qualità dei servizi offerti ai cittadini. -
Piccole e medie imprese garantite da Fidi Toscana (2003-2007)
Il Rapporto ha preso in esame le piccole e medie imprese garantite da Fidi Toscana nel periodo 2003-2007 con l'intento di valutare l'evoluzione delle loro condizioni economiche e finanziarie. I bilanci delle imprese esaminate sono stati analizzati considerando i settori di attività economica, la dimensione aziendale in base al fatturato e la veste giuridica dell'azienda. Il focus sulle società di capitali, in particolare, ha consentito una comparazione con i bilanci delle imprese attive in Toscana. Nel complesso, sono stati confrontati ed esaminati circa 13.000 bilanci. Quello che emerge è un quadro di imprese in crescita sia di fatturato che di valore aggiunto, ma non in grado di ottenere margini reddituali apprezzabili. Nonostante un'attenzione agli investimenti maggiore rispetto alla media regionale, le società sostenute da Fidi Toscana incontrano difficoltà a governare il capitale circolante e ad avviare processi d'innovazione tecnologica. -
Verso il '61. Cultura economica e dibattito politico nella Sicilia degli anni Quaranta e Cinquanta
Nell'Ottocento europeo la questione siciliana non è solo un caso regionale: qui i 'democratici', recuperando tutta intera la lezione giacobina e napoleonica, sono diventati negli anni venti i maggiori teorici di un riformismo borbonico dai tratti antifeudali e modernizzatori. Qui l'intellettualità meridionale, erede dei progetti e della politica murattiana, ha trovato i suoi referenti negli istituti e nella cultura francese della monarchia orleanista e, dopo il '37, ha costituito, in stretto contatto con la cultura europea, una scuola di analisi sociale che farà la sua prova decisiva nel '48 quando la questione siciliana diventerà un simbolo per l'Europa democratica. Qui dopo il '48 la cultura democratica recuperando idee e soggetti degli anni trenta-quaranta e innervando liberalismo e democrazia ritroverà spazio e mordente nell'Italia unificata. Una riconsiderazione dell'intera vicenda non potrebbe ignorare la formazione e la tenuta, anche dopo il '48, di un partito democratico che, attraverso il recupero del giacobinismo isolano e della riflessione degli anni quaranta, costruisce la dimensione culturale e politica dell'economia sociale in stretto collegamento con la cultura europea. Al centro di questo lavoro è la ricostruzione del dibattito che accompagnò e seguì l'evento rivoluzionario: un dibattito su temi europei in cui passato e presente vengono ideologicamente interpretati, e in cui si intrecciano posizioni e letture diverse. -
L' esperienza del ricordo. Dalle pratiche alla performance della memoria collettiva
Fin dalla sua comparsa nell'ambito delle scienze sociali ad opera di M. Halbwachs, la nozione di memoria collettiva è sempre apparsa problematica: concetto polisemico, complesso e multidimensionale che, poiché significa troppo, rischia di non significare più nulla. Tuttavia, esiste e diamo per scontata l'idea che i membri delle collettività condividano dei ricordi. Diamo per scontato anche che questi ricordi abbiano un qualche significato per coloro che li elaborano, fosse anche il semplice, quanto semplicistico dovere di memoria. L'idea di una memoria collettiva, intesa non tanto nel senso di memoria della società che ricorda al pari del cervello e della coscienza individuali, quanto nel senso che è possibile rintracciare complessi di ricordi collettivi e condivisi che i membri delle collettività ricostruiscono sulla base delle istanze del presente e in funzione dei loro progetti futuri, ci appare naturale. Ma come agisce? Cosa significa che i gruppi ricostruiscono il loro passato sulla base delle istanze del presente e in funzione del progetto futuro? Per comprendere come e perché la memoria opera nel presente delle collettività occorre osservare come essa viene esperita e attivata dagli individui e dai gruppi. -
Case sparse. Paesaggi agrari tra Ferrara e Bologna: strategie per la valorizzazione e il riuso del patrimonio rurale
Per stabilire in anticipo la migliore congruenza tra sistemi spaziali e sistemi sociali è indispensabile svolgere, sia in fase di programmazione sia di progettazione, lo studio degli obbiettivi, dei valori, degli standard, delle attività e delle preferenze dell'utenza. Il risultato che si propone questo lavoro è quindi duplice: da un lato offrire un repertorio dei sistemi attualmente più utilizzati (soprattutto internazionali) per il controllo degli edifici, dall'altro fornire una lettura trasversale del tema stesso della valutazione. I metodi di verifica del costruito oggetto di questo volume sono stati scelti ed analizzati tanto per la loro valenza scientifica e procedurale, quanto per la capacità di inserirsi all'interno del processo complessivo di pianificazione di interventi sostenibili ed efficaci sul costruito e sono parte dei risultati del progetto di ricerca ""Metodi di garanzia per l'affidabilità della progettazione e costruzione nelle opere edilizie"""", cofinanziato dal MIUR per il biennio 2002/2003. La scelta di sintesi per matrici interpretative permette di rendere accessibili e comprensibili informazioni estremamente eterogenee sia ad un'utenza più specialistica, come gli architetti o i ricercatori, sia a coloro che sono incaricati di pianificare i processi di riqualificazione, come gli amministratori o i tecnici locali."" -
Il conciliatore professionale. Attitudini, competenze e tecniche operative
Per effetto della L. 69/2009 la conciliazione - ""procedimento volontario di negoziazione facilitata"""" - si sta diffondendo, per le controversie di ambito civile e commerciale, anche in Italia. A condurre le """"parti"""" verso l'accordo saranno i conciliatori. Ma che ruolo svolge il conciliatore professionale? Che attitudini deve possedere e quali competenze deve acquisire? Scritto con un taglio operativo ricco di riferimenti pratici, il testo accompagna il lettore attraverso un percorso formativo che, passo dopo passo, lo aiuterà non solo ad acquisire le tecniche più efficaci da utilizzare in un setting conciliativo, ma soprattutto ad assumere quella mentalità di apertura, disponibilità e ascolto (così lontana dalla nostra cultura avversativa), necessaria per diventare un conciliatore. Con questo percorso - fatto di riflessioni, """"porte"""" da varcare, esempi tratti dall'esperienza, esercizi e test - viene proposta una nuova tecnica del fare conciliazione, creata appositamente per questo setting, che ai classici strumenti della negoziazione e della gestione del conflitto, ne aggiunge alcuni della PNL e del coaching. Per le sue caratteristiche, il volume si rivolge non solo ai formatori che vogliano trarre spunti per la loro pratica, ma anche a quanti - laureati in discipline legali ed economiche - intendano acquisire le skill di questa nuova figura professionale."" -
Spiritualità e operosità delle donne imprenditrici. Risultati di un'inchiesta e testimonianze
Lo sviluppo dell'imprenditoria femminile si inserisce nel lento ma progressivo cammino di emancipazione della donna verso una sua affermazione nel campo lavorativo. Le specificità della dimensione femminile dell'impresa si individuano in una cultura del profitto ben temperato, nell'operosità incline a coltivare la componente spirituale, nell'ascolto e nell'attenzione riservata alla persona, in una certa sapienza che ha radici religiose. La ricerca, commissionata al Censis dall'Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, delinea puntualmente un quadro di orientamento sull'attuale fase di sviluppo della cultura d'impresa al femminile. Il volume si completa con le testimonianze di alcune donne imprenditrici sulla loro esperienza di vita. -
Lo sviluppo condiviso. Esperienze di programmazione locale integrata e di sportelli unici per lo sviluppo
La competitività dei territori è condizionata dalla capacità della pubblica amministrazione locale di coinvolgere attivamente soggetti economici e sociali nei processi di programmazione dello sviluppo del territorio, come pure dalla capacità della stessa di erogare servizi realmente utili alle imprese che intendono avviare o consolidare le proprie attività sul territorio. Ma anche la capacità dei territori di aprirsi alla collaborazione con altri territori, di portare avanti progetti comuni, di scambiarsi buone pratiche di programmazione dello sviluppo e di servizi alle imprese, rappresenta un fattore importante di competitività. Partendo da tali assunti ha preso corpo il Progetto INTEC-REG, che ha visto collaborare territori italiani e serbi, nell'ambito del Programma di cooperazione INTERREG III A -Transfrontaliero Adriatico, Italia-Paesi Adriatico Orientale, attraverso le agenzie di sviluppo italiane del Sangro Aventino, del Matese, del Nord Barese Ofantino e quella serba Alma Mons del territorio Sud Backa, nella provincia autonoma della Vojvodina, nonché la Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo. Il libro riassume gli obiettivi, i contenuti e i risultati raggiunti dal progetto INTEC-REG, nell'intento di diffonderne i risultati verso gli operatori della pubblica amministrazione e le imprese. -
Forme e contenuti delle reti di sostegno. Il capitale sociale a Verona
I veronesi hanno capitale sociale? Sono affidabili le loro relazioni familiari, di vicinato, amicali, di lavoro e associative? In che misura le reti di sostegno forniscono ai cittadini di Verona risorse materiali, reputazione, utili contatti e sostegno emotivo nelle situazioni di maggiore difficoltà? Il volume vuole rispondere a queste domande, delineando attraverso un'indagine sociologica una mappatura attendibile della distribuzione delle risorse sociali legate alla presenza di relazioni nel comune di Verona. Gli autori presentano una ricerca svolta su un campione rappresentativo della popolazione veronese, proponendo uno studio della distribuzione del capitale sociale attraverso l'applicazione integrata delle tecniche classiche di ricerca quantitativa e delle tecniche di analisi dei reticoli sociali (social network analysis). Gli esiti della ricerca consentono di valutare i diversi gradi di affidabilità delle reti di prossimità rispetto alle cerchie sociali in cui si dividono, alle caratteristiche degli individui che le compongono (sesso, età, status sociale...) e alla configurazione morfologica che assumono. Il volume fa il punto, inoltre, sulle virtù civiche dei veronesi, analizzando il grado di coesione, la quantità di fiducia sociale, l'impegno nelle associazioni di terzo settore e il livello di impegno civico presenti nella città.