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Scritture carismi istituzioni. Percorsi di vita religiosa in età moderna. Studi per Gabriella Zarri
Divisa nelle sezioni Scritture, Carismi, Istituzioni, questa raccolta di scritti, che coinvolge alcuni tra i più importanti studiosi contemporanei di storia moderna e storia del cristianesimo, si concentra sotto molteplici punti di vista sulla vita religiosa tra XVI e XVII secolo, offrendo nuovi importanti spunti di riflessione. -
Prime manifestazioni del volgare a Venezia. Dieci avventure d'archivio
Il volume raccoglie alcuni risultati delle ricerche compiute nell'Archivio di Stato di Venezia - uno dei più ricchi archivi pubblici del mondo - nell'ambito del progetto delle Chartae Vulgares Antiquiores, che intende documentare la fase del primo formarsi di una tradizione scrittoria del volgare in area italiana. I saggi che compongono il volume si presentano come altrettanti capitoli di una storia del veneziano delle origini nei suoi vari ambiti d'uso: la scrittura mercantile (rendiconti, libri contabili), la scrittura privata (attergati, lettere), la scrittura notarile-cancelleresca (testamenti), la scrittura femminile d'ambiente familiare e monastico, il veneziano «de là da mar». Dei nove saggi raccolti due sono inediti; quattro di quelli già pubblicati in altra sede si ristampano con aggiunte e integrazioni sostanziose che dipendono dal progresso della ricerca. -
«Ave Maria, clemens et pia». Una lauda-sequenza bilingue della prima metà del Duecento
Il volume presenta l'edizione di un componimento mariano trascritto non oltre gli anni Trenta del Duecento e dunque precedente, almeno per tradizione, rispetto a ogni lauda finora nota. Rielaborando in forma bilingue una sequenza più antica, il testo (dotato di una parziale notazione musicale) ci riconduce alle origini stesse del genere laudistico e ne illumina il legame con la versificazione mediolatina. Il contesto storico in cui tale lauda-sequenza ha visto la luce e ha conosciuto la sua effimera fortuna può essere definito anche grazie allo studio del complesso zibaldone clericale che la tramanda, mirabile esempio della giuntura fra l'incipiente impiego letterario del volgare e la coeva cultura scolastica e religiosa in lingua latina. Postfazioni di Laura Albiero e Antonio Ciaralli. -
Giulio Andreotti e l'Europa
L'archivio Giulio Andreotti, dal 2007 all'Istituto Luigi Sturzo, conserva documenti relativi alla sfera sia privata che pubblica del senatore. Esso permette di ripercorrere in modo continuativo, dagli anni Venti del Novecento ai primi del nuovo millennio, la lunga attività di Andreotti uomo di governo e di partito, studioso, giornalista e saggista. Le carte ne testimoniano infatti il ruolo istituzionale, come ministro e presidente del Consiglio, con particolare riguardo alla politica estera e comunitaria, l'attività nel partito della Democrazia Cristiana, ma anche i rapporti con istituzioni e personalità della Chiesa, della cultura, dell'arte, dello sport, sia a livello nazionale che internazionale. -
Il giovane Leopardi, la chimica e la storia naturale
Indagando sul ruolo della cultura scientifica nella formazione giovanile di Leopardi, il volume ricostituisce l'unità del ""Saggio di chimica e storia naturale"""". Il confronto con il contesto scientifico coevo e lo studio delle fonti impiegate per preparare il saggio, organizzato da Monaldo Leopardi il 20 Luglio 1812 per un pubblico scelto di nobili ed ecclesiastici, mette in luce come al futuro poeta la natura si riveli in una dimensione gerarchica e classificatrice che privilegia l'uomo tra gli altri animali, senza interrogarlo o esserne interrogata. Una veste ancora ingenua, eppure presupposto, a lungo trascurato, del rovesciamento filosofico della maturità, quando l'uomo leopardiano assisterà, ormai in platea, da spettatore e protagonista inerte, al perdersi del finalismo cosmico."" -
La parola in fuga. Lingua italiana ed esilio religioso nel Cinquecento
Per gli esuli religiosi italiani l'uso della lingua materna non solo era indispensabile all'evangelizzazione, ma rappresentava anche un importante strumento di coesione identitaria. Tra i primi a studiare l'intreccio tra volgare e Riforma, Franco Pierno ripercorre in questo libro alcuni dei temi più importanti di questa diaspora geografica e spirituale, tenendo principalmente in conto la valenza comunitaria che la lingua assumeva presso i riformati (come trasmettere le verità divine ai fedeli? come tradurre la Scrittura?), senza perdere di vista il dibattito teorico che pervadeva il Cinquecento e che inevitabilmente coinvolgeva anche le chiese dell'esilio religioso. -
Filosofia dell'individuo e romanzo moderno. Lionel Trilling tra critica letteraria e storia delle idee
Romanziere, critico letterario e della cultura, storico delle idee, Lionel Trilling (1905-1975) è stato una delle personalità più importanti del Novecento letterario americano. Figura-guida dei cosiddetti New York Intellectuals, ha lasciato un'impronta riconoscibile sull'immaginario progressista, contribuendo all'elaborazione culturale di alcuni dei momenti più rilevanti nella storia politica e intellettuale statunitense. Filosofia dell'individuo e romanzo moderno propone per la prima volta al pubblico italiano un ritratto complessivo di Trilling, guidando il lettore, attraverso la pluralità dei contesti di riferimento, alla scoperta dell'originalità del suo pensiero. Prefazione di Filippo La Porta. -
La nuova politica delle donne. Il femminismo in Italia, 1968-1983
Il femminismo, più di ogni altro movimento degli anni Settanta, colse le preoccupazioni immediate dei cittadini ordinari, delle donne, ma non solo di esse. Fu in grado di trasformarne la vita, di indurre cambiamenti nelle identità e nei ruoli di genere, nella politica, nella legislazione. Attraversando le esperienze di tre città fondamentali - Roma, Torino, Napoli - La Nuova politica delle donne propone la prima sintesi complessiva del movimento femminista, senza perderne di vista la differenziazione interna né la prospettiva transnazionale. Uno studio approfondito, che incrocia documenti d'archivio con testimonianze orali, di un fenomeno tra i più importanti della nostra storia recente, visto nella sua carica rivoluzionaria, ma anche nelle sue incertezze e aporie. Una foto di gruppo in cui riconoscere i singoli volti, le diverse passioni, le molte traiettorie che hanno condotto al nostro presente. -
La prima difesa del Grappa 13-26 novembre 1917
"La prima difesa del Grappa"""" fu parte del progetto gobettiano di contrapporre una ricostruzione storica attendibile della Prima guerra mondiale alle letture demagogiche di parte fascista. Clemente Assum, militare di carriera e scrittore prolifico di libri su figure di Casa Savoia, fu tra coloro che esercitarono un ruolo decisivo nel corso della guerra, quando, dopo Caporetto, gli fu affidata la responsabilità della difesa del settore occidentale del massiccio del Grappa: per la tenacia dimostrata nell'impresa ricevette la croce di Cavaliere, poi commutata in quella di Ufficiale. Tra le opere di memorialistica più interessanti e appassionate dedicate al tema il suo, scrisse «La Rivoluzione Liberale», è un «volume limpido, vivace e documentato, con senso di religioso amore per quei prodi che primi combatterono sul Sacro Monte e primi vi morirono». Postfazione di Paolo Pozzato." -
Non solo Madame Bovary. Flaubert e i suoi personaggi
Il volume raccoglie i saggi dei maggiori specialisti italiani e francesi del grande scrittore ""realista"""", i quali propongono una lettura dei testi attraverso la prospettiva della creazione e caratterizzazione dei suoi più famosi personaggi letterari: da Madame Bovary a Madame Arnoux dell'Education sentimentale, dalla cartaginese Salammbô alla danzatrice Salomé e la serva dal cuore semplice Félicité. Gli studiosi analizzano criticamente i testi, discutono interpretazioni accreditate e ne offrono di nuove, ma si soffermano anche, attingendo alla copiosa corrispondenza, sulle proiezioni biografiche che emergono nella finzione romanzesca; ricorrono inoltre a interessanti materiali ancora inediti, per illustrare la laboriosa genesi e costruzione dei personaggi."" -
Expositio super primo «De anima Aristotelis et commentatoris» (1503) riportata da Antonio Surian
Il volume presenta l'Expositio super I De anima secondo l'unico manoscritto che ci è pervenuto, conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli (VIII D 81), e reca un fondamentale contributo alla ricostruzione della formazione e dello sviluppo della dottrina psicologica pomponazziana.rnrnrnNel corso della sua lunga attività di insegnamento presso le Università di Padova e di Bologna, Pietro Pomponazzi si confrontò ripetutamente con il De anima di Aristotele e con il relativo commento di Averroè. Il suo primo corso svolto in qualità di professore ordinario a Padova risale al 1499, il frutto più maturo delle sue riflessioni è sicuramente il celebre Tractatus de immortalitate animae, pubblicato a Bologna nel 1516, che lo proiettò al centro di polemiche, discussioni e condanne. Gli studenti del Pomponazzi ci hanno tramandato gli appunti di numerosi suoi commenti al Corpus aristotelicum. Fra questi, di particolare interesse è l'esposizione sul primo libro del De anima, che il professore svolse a Padova sul cadere dell'anno 1503, e che fu riportata e messa in bella copia da un nobile veneziano, Antonio Surian, che frequentava le sue lezioni. -
Disorganici. Maestri involontari del Novecento
«Se l'insegnamento è soprattutto oralità, come può il maestro parlare al discepolo se non lo conosce? Probabilmente quel ""faccia a faccia"""" si può ricreare attraverso lo stile dell'autore. (...) Quando leggo Camus, Orwell, Simone Weil, Nicola Chiaromonte, Carlo Levi o Pasolini - alcune grandi figure di irregolari del '900, potremmo dire maestri assai poco disciplinati, intellettuali più dilettanteschi che specialistici - sento che si rivolgono proprio a me. Perché? Probabilmente perché il loro stile ha a che fare, sia pure indirettamente, con la poesia, con una soggettività esibita, con un pensiero emotivo»."" -
La meraviglia
«Le frontiere della poesia sono la meraviglia e il silenzio. La meraviglia giace alla fonte della creazione poetica e alla fine dell'atto poetico, quando l'opera di poesia passa attraverso la vista, l'udito e l'animo del lettore». La meraviglia si trova al fondo di ogni apprensione del mondo, è il movimento originario del sapere, la leva da cui tutto ha inizio. Piero Boitani e Peter Dronke ne hanno catturate le forme, guidandoci in un'esplorazione dell'idea che ancora oggi, per noi come per Platone, è il presupposto silenzioso di ogni cultura viva e vera. -
Atti e memorie dell'Arcadia (2018). Vol. 7
Dalla fine dell'Ottocento l'Arcadia ha pubblicato una propria rivista, a periodicità irregolare, e con diversi cambi di titolature: 1) «L'Arcadia. Periodico mensile di scienze lettere ed arti» (1889-1897); 2) «Giornale arcadico. Rivista mensile di lettere scienze ed arti» (1898-1916); 3) «L'Arcadia. Atti dell'Accademia e scritti dei soci» (1917-1926); 4) «Atti dell'Accademia degli Arcadi e scritti dei soci» (1927-1941); 5) «Arcadia. Accademia letteraria italiana. Atti e Memorie», in tre serie (1948-1988/1989). Oggi l'illustre tradizione è rinnovata dal periodico annuale «Atti e Memorie dell'Arcadia», che propone articoli inerenti a tutte le discipline proprie del contesto culturale in cui la nostra Accademia si muove, dalla letteratura alle arti e alla musica. -
Rinascimento in mostra. La civiltà italiana tra storia e ideologia all'Esposizione Universale di Roma (E42)
Tra il 1935 e il 1940 visse la sua breve e incompiuta vita il progetto di un'Esposizione Universale da organizzare a Roma per l'anno 1942, ventennale della Marcia su Roma (E42). Fulcro di quel progetto, una ""Mostra della Civiltà Italiana"""", concepita sotto la guida di Giovanni Gentile, avrebbe accompagnato il visitatore in un percorso trionfale dai primordi delle civiltà italiche alle glorie della Roma fascista. Alcuni studiosi (Antonio Baldini, Giuseppe Caraci, Armando Sapori) e alcuni giovani cresciuti nell'ambiente dell'Enciclopedia Italiana e degli Istituti romani (Antonio Geza de Francovich, Federico Chabod, Delio Cantimori) presero parte alla raccolta dei materiali espositivi della mostra in cui ruolo centrale avrebbe dovuto avere la sezione dedicata al Rinascimento. Naufragato il progetto in seguito allo scoppio del secondo conflitto mondiale, ciò che ci resta di questa sezione della mostra ci dice molto di una stagione assai feconda di riflessione storiografica italiana e internazionale sul Rinascimento, e più in generale sui tragici rischi intellettuali ed etici di un troppo spregiudicato e ideologico 'uso pubblico' della storia. Prefazione di Guido Abbattista."" -
Storia del gallo Sebastiano
«La vicenda è quella di un galletto venuto fuori da un uovo in esubero. L'uovo numero tredici di una covata solitamente di dodici, allungato, storto, strano. E lui è pure così: non somiglia agli altri; ogni movimento è un guaio, ogni gesto un disastro. Goffo, disordinato, distratto. Ma soprattutto, libero» - Paolo Di Paolo, La Repubblica«Si può ricavare una ""morale"""" antifascista dalla storia dell'irrequieto Sebastiano, tredicesimo di una covata che avrebbe dovuto essere, abitualmente, di dodici uova. L'avventuroso galletto è l'imprevisto, l'irregolare, il fuori schema che terrà fede all'originalità della sua nascita fuggendo avventurosamente nel mondo, alla scoperta dell'altro, con una forte propensione per l'insolito e per l'esotico, mettendosi alla prova in cento incontri e in cento esperienze» (dalla prefazione di Goffredo Fofi) Età di lettura: da 9 anni."" -
La penna interprete della cetra. I «Salmi» in volgare e la poesia spirituale italiana nel Rinascimento
La penna e la cetra sono gli emblemi di un agone poetico sospeso tra arte e fede che percorre come un filo rosso cento anni cruciali per la storia della cristianità occidentale e per la letteratura italiana del Rinascimento. Le vicende dei volgarizzamenti biblici e della censura ecclesiastica tra Riforma e Concilio si intrecciano con l'affermarsi del petrarchismo spirituale e di forme poetiche che trovano nella Scrittura il principale fattore di rinnovamento. Dai sette salmi dello Pseudo-Dante ai sonetti penitenziali di Francesco Bembo, passando per le numerose riscritture, i poeti moderni si misurano con la voce di David, «dolce cantore di Israele», in un arco cronologico che coincide con la più ampia parabola delle traduzioni bibliche in Italia. Questo libro unisce una ricostruzione della «poetica davidica» basata sul triangolo fondamentale di autore, testo e pubblico a un'indagine stilistica mirata a delineare il «ritmo della riscrittura». La prima sezione propone un esame dei metodi e degli oggetti di traduzione, parafrasi, ricreazione, insieme a una classificazione delle tipologie del libro poetico di salmi e a un profilo dei lettori. La seconda parte si rivolge alla semantica traduttiva delle forme, esplorando il rapporto dinamico tra metro, sintassi e ipotesto nelle numerose tradizioni metriche coinvolte. -
L' abate Lamennais e gli italiani del suo tempo
Cattolico bresciano di simpatie moderniste, seguace di Murri e interventista democratico nella Prima guerra mondiale, Guido Zadei (1883-1934) conobbe Gobetti attraverso Augusto Monti. Di Lamennais - cattolico liberale francese approdato poi a posizioni democratico-radicali e sostenitore della libertà di coscienza, insegnamento, stampa e associazione - Zadei mise in rilievo soprattutto la vena separatista e antitemporalista riguardo ai rapporti tra Stato e Chiesa e l'ispirazione evangelica nella richiesta di più eque condizioni per le classi popolari. Il saggio, pubblicato nel 1925, faceva trasparire anche l'opposizione al processo di avvicinamento tra Mussolini e la Chiesa e fu recensito molto favorevolmente da Luigi Sturzo. I successivi lavori di Zadei su Manzoni e Lamennais furono apprezzati da Francesco Ruffini, che ne lodò la figura di storico non accademico. Postfazione di Francesco Traniello. -
Donne e Inquisizione
Il volume prende spunto dal Seminario di studi L'Inquisizione e le donne organizzato nel 2014 dall'Università di Roma La Sapienza insieme all'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede presso l'antico Palazzo del S. Uffizio (Città del Vaticano). La tematica affrontata è del tutto originale, in quanto prima non era stata mai oggetto specifico ed esclusivo né di trattazione né di convegni né di studi, né di libri o articoli. Il volume intende porsi in un'ottica di genere e cogliere le differenze tra i sessi sul piano della repressione, del controllo e del procedimento giudiziario; in ogni caso riflettere su come la qualità femminile influenzasse dottrine, istituzioni e comportamenti. Avvalendosi di fonti documentarie estremamente varie, il testo raccoglie una serie di saggi che affrontano il tema del rapporto tra l'Inquisizione romana e le donne, sia in qualità di inquisite che di testimoni, in un lungo arco temporale che va dal XVI al XX secolo. -
Una tipografia del Seicento fra Roma e Bracciano: Andrea Fei e il figlio Giacomo
I tipografi romani del Seicento sono stati studiati molto meno di quelli dei secoli precedenti. I Fei, padre e figlio, Andrea e Giacomo, sono interessanti in parte perché utilizzarono i servizi di almeno venti librai durante il lungo periodo della loro attività (1600-1682), in parte perché lavorarono anche per i Duchi Orsini nel castello di Bracciano. Stamparono inoltre le opere di vari compositori, quali Palestrina e Bonifacio Graziani. Almeno due loro pubblicazioni, G.P. Olina (1622) e Christopher Scheiner (1630) sono magnificamente illustrate.