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Lì, dove ci incontriamo. Appunti per una pedagogia dell'imprevisto
La pandemia ha creato, oltre a terrore e morte, una condizione esistenziale che potremmo definire di ""altrimenti dell'abitudine"""". Distanza e azioni trattenute sono la cifra e la misura dei nostri comportamenti e delle nostre relazioni. Qualcosa di indicibile e smisurato ci ha portati a stare dentro e lontano. A ritirarci. La sottrazione ha fatto trovare alla voce e all'immagine altre vie per apparire, per abitare la distanza. Ma il raccoglimento e la concentrazione (dello spazio, dei ruoli, del tempo, delle relazioni) sono stati e sono, anche, una risposta al richiamo e alla tirannia del mostrarsi, del dire comunque. La pandemia ha prodotto uno stato di sofferenza collettivo che muove il linguaggio stesso a cercare una grammatica emotiva nuova, capace di dare spazio e abitabilità ad un sentire inatteso. Anche la parola non basta: dopo i primi entusiasmi definitori, a fianco di tanto parlare o tacere, anche la lingua deve coniare un modo nuovo di farsi presenti, di chiamarsi ad un tempo che sarebbe sbagliato subire soltanto sperando che passi. Lo si deve nominare. La pandemia ci sta spingendo a vivere una panpatía :siamo tutti insieme, contemporaneamente, immersi in un'estetica dell'esperienza che ci chiama, dopo lo sgomento, a fare i conti con il nostro essere tutti insieme a patire, esperire, sentire. Il sentimento della panpatía condiziona non solo il sentimento del tempo, dello spazio e del desiderio, ma impone un'etica della salvezza che deve passare dalla relazione. Una relazione con sé, con l'altro, con gli altri. Sguardo e parola sono e possono essere, ora più che mai, veicoli di presenza, spazi di incontro. Di fronte a ciò che è intollerabile, scrivere, dire e rappresentare diventano atti per sperare. Ma anche per riflettere, per trovare il proprio posto in un tempo che espelle ed espropria. È il gesto poetico - fattivo e generativo - del nominare che ci rimette al presente, facendoci soggetti nel tempo. Soggetti capaci di riscattare il tempo. E di incontrarsi, dopo essersi ritratti, per comparire."" -
Le lezioni di papà
In questa raccolta di racconti Mohammad Tolouei compone una piccola saga attorno alla figura di suo padre, Ziya, improbabile capofamiglia che parte per il fronte dopo una lite coniugale, nasconde un passato da guerrigliero, sogna di trascinare la famiglia in Europa e tenta di approfittare del clima di incertezza seguito alla rivoluzione del '79 per compiere il salto sociale. Un personaggio animato da un idealismo rocambolesco e da un opportunismo un po' ingenuo che la madre di Mohammad, donna dal carattere schivo e severo, controbilancia con entrate in scena tanto dosate quanto risolutive. ""Perché mai i papà pensano che la memoria dei figli sia solo dispari, come i rami di un Lucky Bamboo? Come mai credono che i figli si debbano ricordare soltanto il lato positivo?"""" si chiede l'autore che, ormai trentenne e intento a costruirsi una carriera nella capitale, cerca di tenere le fila di un rapporto non proprio idilliaco ma silenziosamente permeato da un affetto incontenibile. Sarà forse un viaggio a offrire ai due l'occasione per riconciliarsi e accettarsi l'un l'altro così come sono?"" -
Stranitalia. Gli anni (st)ruggenti di Prodi e Berlusconi
Gli anni (st)ruggenti di Prodi e Berlusconi, nello strano paese in cui tutto è ""normale"""" ma nulla lo è davvero. Visti dall'osservatorio di un """"giornalista pensionato"""", che ama restarsene quieto su una panchina ai giardinetti, ma continua a guardarsi attorno, e dire la sua. Perché giornalisti lo si resta, per sempre. Politica, costume, inciviltà. Un montaggio serrato, ironico e mordace di fotogrammi della realtà italiana, della vita dell'altro ieri (come sembra già lontano il 2006!) e dell'oggi che incombe. Chi sono gli evasori fiscali? E quanti sono? E i giovani senza lavoro, e le pensioni """"impoverite"""". E i disastri annunciati. E il G8. E la crisi mondiale. E la stupidità che avanza. E la Tv spazzatura, urlata e rissaiola, la pubblicità idiota e le teleprediche. Il baccano mediatico e il mondo vecchiotto dell'informazione che non si rinnova. Anni da rileggere insieme, testimonianza di una transizione italiana che non finisce mai, e non approda a nulla. Non ci resta che piangere? Forse. Ma ridendo a denti stretti..."" -
C'era una volta la Libia. 1911-2011 storia e cronaca
Nel centenario della ""Guerra di Libia"""" del 1911 la Libia torna di streta attualità. Un libro per capire un paese vicino e insieme lontanissimo, in cui tutti hanno interessi importanti."" -
Not just another guide to London. Percorsi, storie e segreti tra il cielo e il Tamigi
Una guida agli aspetti meno noti di Londra, curiosità, aneddoti, personaggi reali e letterari, musei particolari e consigli pratici. -
La guida di Giuda. I 76 bar più temibili di Madrid
Una guida altamente sconsigliabile e traditrice: chi la segue tornerà a casa sui gomiti. Sempre che torni... Nella splendida capitale spagnola. -
Mopaya
Un giovane uomo lascia il suo piccolo villaggio nel Congo, attraversa l'Angola in piena guerra, e infine arriva in Europa, alla ricerca della sicurezza dei paesi ""d'oltreguerra"""". Fino a stabilirsi in un piccolo villaggio svizzero, sepolto nella neve, dopo la vana, estenuante attesa di essere accolto come rifugiato (potrà restare solo grazie a un matrimonio). """"Mopaya"""" è il racconto che la voce di Gabriel ha regalato a Douna Loup, che ha trovato la chiave per trasmetterci la sua pericolosa avventura, dal Congo alla Svizzera. Un viaggio che vale una vita, poetico e interiore, in cui i ricordi del bambino si mescolano alle speranze, alle inquietudini e alla crescita dell'adulto, in un crescendo di intensità emotiva che sfocia, finalmente, nella possibilità di ritrovare la pace. La voce di Gabriel Nganga Nseka e le parole scritte di Douna Loup si intrecciano tra presente e passato, toccando il nostro più profondo senso di umanità."" -
Cacciatori di frodo
Tra gli echi del Piave e del moderno Nordest, una tragedia familiare dai toni biblici, raccontata con una scrittura circolare e ossessiva. -
La pistola sotto il banco. Lettera a un compagno di scuola ex terrorista
Scritto da un'ex compagna di scuola di Sergio Segio, esponente di spicco di Prima Linea, la testimonianza sugli Anni di Piombo di una ""civile"""", una riflessione sulla memoria e sull'esposizione mediatica degli ex terroristi."" -
Musica per orsi e teiere
Tre partiture in prosa sulla musica e sul tempo, sulle pause che fioriscono tra le note della vita. -
Mente e corpo: il recupero fisico sportivo con le tecniche FlessibilMente e Qi Gong
Imparare a recuperare dallo stress fisico e psicofisico sportivo e quotidiano, con un manuale di utilizzo pratico che spiega tecniche orientali adattate allo scopo, la cui efficacia è dimostrata da studi scientifici. -
Juve 30 e love
Un dilemma amoroso scandito dalla cavalcata dei bianconeri verso lo scudetto 2011-12 e dai dialoghi immaginari del protagonista con il suo idolo David Trezeguet. Storia di un grande amore... -
A tavola con l'imperatore. 77 ricette napoleoniche da provare e gustare
Un quaderno di ricette originale del 1814, appartenuto a una famiglia che frequentava la corte dell'imperatore esiliato. Alvaro Claudi, chef di lungo corso, in occasione del bicentenario del soggiorno napoleonico all'Isola d'Elba, le ha trascritte e ""tradotte"""" in modo che siano realizzabili anche oggi. Ricette che ci sorprenderanno, permettendoci di assaporare l'ebbrezza di mangiare """"con Napoleone""""."" -
Il volo di Volodja. Vladimir Jascenko, l'uomo e il campione
La storia di Vladimir Jas?c?enko, la parabola sportiva e umana di un talento smisurato nel salto in alto. Una carriera sfolgorante e brevissima, culminata in un record del mondo a Milano (235 cm) e interrotta per un grave infortunio. Un personaggio fuori dagli schemi nell'Urss brez?neviana, un ragazzo fragile morto troppo presto. Prefazione di Franco Bragagna. Con un ricordo del prof. Carlo Vittori. -
Amore & psycho
"Amore & psycho"""" è un libro di poesia etero... eterodosso ed eterogeneo, ma senza alcun pregiudizio. Amando la promiscuità, l'autore si è speso in performance poetiche, reading e poetry slam, fino a diventare una sorta di cavaliere errante della poesia. Promiscui sono soprattutto i suoi versi, lucidi e ludici, ludici e amari, amari e amori, con i quali compone una psicopatologia dell'amo re quotidiano divertente e sovversiva. L'io poetico che ci parla da queste pagine è un io attonito, ma non inerme, di fronte ai cataclismi di una vita normalissima, contro i quali dosa arguzia ed emozioni creando un dialogo intimo e trasognato con l'ascoltatore, invitandolo anche a riflettere, ma soprattutto a sorridere della sfiga che attende tutti dietro l'angolo. Sottrarsi a questo dialogo non vi renderà più efficienti né più fortunati, ma forse vi priverà dell'arma più potente conosciuta contro la noia: il sorriso, appunto. Prefazione di Guido Catalano, con una canzone di Stefano Vergani." -
L' amore non c'entra
Cinque autrici e un autore riflettono sulle forme di violenza subite dalle donne ancora oggi. Perché dove c'è violenza non c'è posto per altro. -
Paris, Rue du Tarot. Guida tarologica di Parigi per viaggiatori innamorati
Nella suggestiva cornice di alcuni luoghi simbolici di Parigi, ragazze che cercano (o fuggono) l'amore trovano le loro risposte grazie a un singolare lettore di tarocchi, seguace di Jodorowsky. -
Finalmente ho messo in disordine
"Possono le poesie mettere le cose della vita né in ordine, né in disordine, ma creare un ordine tutto loro?""""." -
Sull'origine della luce è buio pesto
"Chi scrive libri, per me, somiglia a un oculista. Un oculista-stregone, se esistessero oculisti-stregoni. Stando di fianco al lettore, continua a mettergli davanti agli occhi le lenti delle pagine. Una dopo l'altra, con cura meticolosa. A ogni cambio, a ogni finale di poesia o di racconto gli chiede: 'Che cosa vedi adesso? E adesso? E adesso?'. [...] Qual è lo scopo di tutte queste visioni insolite? Avvicinarsi al vero a forza di sommare sguardi, luci, punti di vista diversi. Mostrare che la realtà è più profonda, più vasta, più ricca, più splendente e oscura, più sacra e oscena, più comica e struggente di come appaia a occhio nudo. Di come appare, cioè, attraverso il distratto, disordinato, ordinario sguardo che l'occhio della mente le dedica di solito.""""" -
Uno spazio per scoprire il tuo Herisaro
Questo libro invita a scoprire nuovi punti di vista attraverso un breve viaggio introduttivo nella cultura indigena Dessana e degli insegnamenti sciamanici di Regis Myrupu. Attraverso riflessioni sul concetto di Herisaro vengono mostrati alcuni estratti di storie nate in tempi indefiniti e tramandate fino ad oggi per la formazione di uno sciamano che deve perseguire il proprio destino attraverso lo studio, la pratica e gli insegnamenti ancestrali, per poter sviluppare la vocazione e il dono spirituale che possiede.