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Crisi globale e ristrutturazione europea
La nostra scienza marxista ha analizzato oltre mezzo secolo di sviluppo capitalistico, ricorrendo a concetti e a formule che rimandano alle tendenze di fondo del movimento reale. Si tratta appunto di ""sintesi scientifiche"""", il cui scopo è afferrare e riassumere il tratto chiave del mutamento in un dato periodo. Gli anni Novanta e poi gli anni Duemila sono segnati nel Vecchio Continente dalla """"ristrutturazione europea"""", nel senso che gli assetti economici, sociali e politici sono indirizzati dal processo di integrazione. """"Crisi delle relazioni globali"""" e """"ciclo del debito"""", a cavallo tra primo e secondo decennio del nuovo secolo, mettono fine al ciclo trentennale del liberismo imperialista: il segno liberista negli scambi mondiali non è cancellato, ma in forme nuove torna ad avere peso l'intervento di Stato, nel consolidamento dei debiti sovrani e nei salvataggi bancari e industriali. La conoscenza del """"ciclo politico europeo"""" e delle sue contraddizioni ha imposto di aggiornare il compito del radicamento di un'organizzazione leninista in una metropoli imperialistica matura. Oggi la sfida è attestarla nel cuore dell'imperialismo europeo."" -
La Prima Internazionale in America. Un contributo alla storia del movimento operaio negli Stati Uniti
La Prima Internazionale, fondata il 28 settembre 1864 a Londra, era giunta negli USA trasportata dall'immigrazione europea, in particolare tedesca, sovrapponendo così la propria storia a quella degli esordi del movimento operaio e socialista americano. È appunto di queste storie parallele che tratta l'opera. L'autore, Hermann Schlüter, fu protagonista di primo piano in tali vicende. Il libro le ricostruisce in modo molto dettagliato e talvolta particolarmente minuzioso, inevitabile a detta dello stesso autore ""se si vogliono conservare per le generazioni future brani di atti ufficiali dispersi in lettere, appunti di ogni sorta e articoli di giornale, per la maggior parte inaccessibili"""". Ampie parti dell'opera forniscono spaccati di estremo interesse sulla vita e le lotte del movimento operaio e socialista americano ai suoi esordi, come pure non mancano alcuni spunti di carattere più generale. Il primo è ricordato dallo stesso Schlüter: """"Il numero relativamente esiguo dei membri dell'AIL esercitò un'influenza politica che oltrepassò la sua reale forza organizzativa"""". Un'ulteriore conferma del ruolo storico che in determinate circostanze assumono piccole minoranze di uomini."" -
I sindacati nella ristrutturazione europea
Le cronache raccolte in questo volume iniziano nel 2008, un anno che, negli alterni cicli del capitalismo, resta segnato dal fallimento della banca americana Lehman Brothers. In realtà, già da tempo era chiara la portata di quella crisi che, pur avviata sul terreno finanziario dei mutui subprime, si veniva a configurare come ""crisi delle relazioni globali"""": una tappa di quella """"nuova fase strategica"""" che, con l'emergere delle nuove potenze continentali, avrebbe segnato gli anni a venire con crisi lunghe e tormentate, sia sul terreno economico-sociale che su quello politico-militare. La UE è tra le potenze chiamate a fare i conti con la nuova realtà: la ristrutturazione europea subisce un'accelerazione sotto la sferza delle tensioni e della concorrenza globali. Gli articoli dell'ultima pagina del nostro giornale, qui raccolti, affrontano proprio questa dinamica illustrando come quei processi generali si riflettano nello specifico del mondo del lavoro."" -
Opere. Relazioni 1974-75. Vol. 15
Questo volume raccoglie i materiali preparatori, gli schemi, la documentazione, le elaborazioni, in alcuni casi i verbali, relativi a relazioni, attivi, riunioni e interventi pubblici del biennio 1974-1975. Nel biennio 1974-1975 dapprima si diffondono gli effetti della crisi energetica, con lo shock dell'impennata dei prezzi petroliferi, e poi prende avvio la ""crisi di ristrutturazione"""", a partire dagli USA, dal Giappone e poi dalle potenze in Europa. La crisi di ristrutturazione confermava quanto i fattori esterni del ciclo mondiale fossero condizionanti per l'Italia; l'indebolimento relativo dell'imperialismo italiano apriva uno scontro tattico tra grandi gruppi privati e statali, e fra i gruppi del capitalismo di Stato tra loro; lo squilibrio italiano, col ruolo interclassista di DC e PCI, al dunque teneva al riparo la piccola borghesia e il parassitismo pubblico, per cui tutta la pressione per l'aggiustamento economico finiva per esser concentrata sui salariati. Era la """"politica imperialista contro i salari""""; il fatto che il PCI con la linea del """"compromesso storico"""" scegliesse di fiancheggiarla apriva al nostro partito lo spazio politico della lotta di difesa salariale."" -
Opere. Relazioni 1980-81. Vol. 18
Il volume raccoglie i materiali per le relazioni del biennio 1980-1981. Presenta dal vivo l'analisi dell'imperialismo all'avvio della ""nuova contesa"""", con l'espansione russa nell'Asia centrale e le tensioni nel Golfo Persico. """"L'assetto economico di Yalta è seppellito. Si è aperta la lotta per la fine dell'assetto politico. È una lotta sorda, aspra, aperta a molti imprevisti perché chi conta economicamente finirà con il contare politicamente. [...] Segnerà gli anni '80 e il destino di un mondo caotico"""". Nell'Italia sempre più vulnerabile alle turbolenze internazionali emergono i nodi irrisolti dello squilibrio politico e della ristrutturazione. L'analisi del mutamento sociale affronta la stratificazione salariale, la famiglia plurireddito, l'immigrazione, il mercato del lavoro. La nuova fase politica chiede una riflessione anche sullo sviluppo del partito. Cervetto torna più volte sull'importanza del lento lavoro di educazione e di organizzazione del proletariato, e costante è la riflessione sulla """"questione dei tempi"""": """"Non bisogna farsi illusioni. C'è da lavorare duro e per anni. [...] Se ce la faremo avremo costruito uno strumento indistruttibile""""."" -
Squilibrio italiano e vincolo europeo
Il ""secolo dell'Asia"""" scuote l'imperialismo europeo in tutte le sue espressioni, ma ritardi e fragilità politiche italiane determinano a Roma oscillazioni più ampie. È qui che si pone la questione dei nuovi termini dello squilibrio italiano. Dopo il collasso dei vecchi partiti negli anni Novanta, si è aperta in Italia una seconda stagione di trasformismo di massa, che ha cambiato i connotati alla politica romana, tra piazzate, sceneggiate e dosi massicce di cialtroneria. Una vera e propria commedia all'italiana, i cui tratti farseschi risultano però deformati dal ringhio securitario e xenofobo del governo della paura Lega-Cinquestelle. Il """"laboratorio"""" italiano vede oggi al governo l'esperimento di due partiti su cui grava l'ombra di una collocazione europea come minimo ambigua."" -
Il post-anarchismo spiegato a mia nonna
In questo ""autoritratto con bandiera nera"""" Onfray rivendica la sua appartenenza a un anarchismo """"non devoto"""" che si affranca dal catechismo rivoluzionario del Novecento. Convinto che questa concezione eretica del mondo sia un potente motore del mutamento sociale, comincia a mettere ordine in questo cantiere in cui si accatastano idee e pratiche, tracciando una vera e propria genealogia della rivolta. E lo fa distinguendo nettamente tra la tradizione hegeliana di un Bakunin o di uno Stirner e la tradizione pragmatica di un Proudhon o di un Reclus. È proprio quest'ultima che a suo avviso si salda con quella riflessione filosofica denominata French Theory, le cui intuizioni hanno fecondato l'anarchismo classico dando vita a un pensiero libertario contemporaneo. Il risultato è appunto quello che l'autore definisce post-anarchismo, ovvero un anarchismo per il ventunesimo secolo - immanente, contrattuale, pragmatico - la cui potenza politica libertaria appare più che evidente anche alla nonna di Onfray."" -
Un'idea esagerata di libertà. Introduzione al pensiero anarchico
"Libertà"""", nel pensiero politico occidentale, è parola usata e abusata. Forse perché si presta a mille interpretazioni, comprese quelle più deboli, anzi debolissime. Ma c'è anche una concezione forte, anzi fortissima della libertà, una concezione addirittura """"esagerata"""". L'idea esagerata di libertà è, secondo Karl Popper, l'anarchismo. Non così la pensano gli anarchici, che lo ritengono invece la sua espressione più compiuta e coerente. In questa essenziale rassegna. Berti espone il pensiero anarchico classico in tutti i suoi nodi teorico-pratici e in tutta la sua ricchezza di forme: dall'individualismo più radicale (Max Stirner, ad esempio) al comunismo più radicale (Pétr Kropotkin, ad esempio). Così come merita un pensiero antidogmatico per eccellenza, proprio perché nato sulla negazione del principio di autorità in tutte le sue forme." -
Utopia e azione. Per una storia dell'anarchismo in Italia (1848-1984)
Dai moti del 1848 al neo-anarchismo post-1968, Senta delinea un'originale storia dell'anarchismo italiano che intreccia la grande Storia con le innumerevoli piccole storie di donne e uomini che hanno dato consistenza reale a quel cocktail unico di libertà e uguaglianza che è l'idea anarchica. Grazie a una narrazione serrata e avvincente, partecipiamo in diretta al fluire tumultuoso degli eventi che attraversano, influenzano e spesso modificano la storia d'Italia. Se non mancano i personaggi più noti, questa è soprattutto la storia corale dei tanti anonimi protagonisti che sono stati la carne viva del movimento italiano, la storia degli ideali politici e delle passioni umane che hanno messo in moto generazioni di militanti. Ne viene fuori la ricchezza di un'idea intrinsecamente plurale, sperimentale e antidogmatica che attraverso la storia si fa movimento concreto, in una dimensione che lungi dall'essere solo politica è anche e soprattutto sociale ed etica. -
Il cinema del no. Visioni anarchiche della vita e della società
Se è vero che la grande arte ha sempre in sé qualcosa di anarchico, di critica dell'esistente, di contestazione dell'ordine sociale dato, il cinema ha sempre avuto due anime: quella consolatoria, ovvia, tesa a intorpidire le menti (prevalente), e quella non conciliata, provocatoria, critica del ""mondo cosi com'è"""" (minoritaria). Ed è di quest'ultima che si occupa Fofi, di quel cinema che ha cercato l'oltre e il fondo, che ha esplorato territori e linguaggi capaci di mettere a nudo ogni maschera del potere, ogni cultura dell'accettazione, ogni mercato dell'intelligenza e dell'immaginazione. Tanti gli esempi di questo rapporto diretto o indiretto tra cinema e anarchia che possono essere rintracciati in film e registi sia del passato, a partire da maestri come Vigo e Bunuel, sia del presente, in autori come Kaurismàki, Oshima o Cipri e Maresco. Ne viene fuori un sorprendente affresco che ci dà conto di quell'inesausto filone della sfida e della grazia che continua sotterraneamente ad agire nel cinema del nostro tempo."" -
Emma la rossa. La vita, le battaglie, la gioia di vivere e le disillusioni di Emma Goldman, la «donna più pericolosa d'America»
"Le sole idee non bastano a smuovermi. Devo sentirle in ogni fibra come una fiamma, una febbre divorante, una passione elementare"""". Le straordinarie vicende umane e politiche che segnano l'esistenza di Emma Goldman (1869-1940) ci parlano non solo di una militanza rivoluzionaria che ha il mondo come scenario, ma anche della """"furiosa passione di vivere"""" di una donna insofferente verso ogni forma di fedeltà e di sottomissione, che si batte con lucida ostinazione per l'emancipazione della gente da poco. In un'epoca segnata da rivoluzioni tradite (in Russia, in Spagna) e totalitarismi trionfanti, la Goldman ripudia con forza le passioni tristi che snervano l'azione militante per porre il suo progetto rivoluzionario sotto il segno della vita. E in effetti Emma la Rossa non sa che farsene delle utopie astratte e dei grandi orizzonti schematici: il suo pensiero, risolutamente anticapitalista, internazionalista, ateo e femminista, abita il quotidiano e non cessa mai di concretizzarsi in una pratica del qui e ora che pone al centro l'individuo e la sua dimensione etica. Prefazione di Normand Baillargeon." -
Il Barbarossa. Cronache e protagonisti di una festa
È il 1155 quando Federico I Hohenstaufen, detto il Barbarossa, incontra a San Quirico gli inviati di Papa Adriano IV. L'uomo più potente del tempo vuole il lasciapassare da Roma per l'incoronazione a sovrano del Sacro Romano Impero. Per ottenerlo il Barbarossa consegna nelle mani dei Cardinali l'eretico Arnaldo da Brescia. Per ricordare lo storico incontro, dal 1962 San Quirico d'Orcia celebra la Festa del Barbarossa. Nata dall'intuizione di un uomo di cultura come il professor Orfeo Sorbellini, in mezzo secolo ha coinvolto generazioni di uomini e donne che alla metà di giugno si sfidano in gare di archi e bandiere, divisi nei quattro quartieri di Borgo, Canneti, Castello e Prato. Ma la Festa è molto di più. È la sintesi di una comunità che vuole raccontare la propria diversità e l'orgoglio delle proprie radici per affrontare meglio il futuro. Questo volume, il primo interamente dedicato alla manifestazione, racconta le 50 edizioni ininterrotte con resoconti puntuali e tante immagini, le cronache ed i protagonisti ma anche i luoghi, la cucina ed il divertente glossario barbarossiano che si è andato formando negli anni. -
Guerra a Castiglioncello. Storia della battaglia navale dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943
Quando alla mezzanotte tra l'8 e il 9 settembre 1943 il Foscari e il Valverde lasciano Genova con destinazione Piombino non sanno di andare incontro ad un tragico destino. Poche ore prima, infatti, la radio aveva trasmesso il comunicato del Maresciallo Badoglio che annunciava l'armistizio e la resa dell'Italia agli alleati. Nel frattempo la Marina tedesca si muoveva per il controllo del Tirreno con l'ordine di catturare o affondare tutte le navi dell'ex alleato. La battaglia navale che ne seguì a largo delle coste livornesi per concludersi nell'insenatura di Castiglioncello il pomeriggio seguente rientra in questo contesto ed è da considerarsi uno dei primi esempi di resistenza delle forze armate italiane ai nazisti. Il racconto di quelle drammatiche ore riemerge oggi grazie ad una accurata ricerca che accompagna il lettore a conoscere un fatto d'armi rimasto nell'oblio, rispetto al ben più noto episodio della Regia Nave Roma. Un episodio che conferma come il Paese venne abbandonato a se stesso e i militari italiani ne furono le prime vittime innocenti. Mai come in questa vicenda la storia locale si inserisce nella grande storia. -
Quella notte al Giglio. Il dramma della Concordia
"Venerdì 13 gennaio 2012. L'isola del Giglio, suo malgrado, diviene protagonista di uno dei peggiori disastri della marineria di tutti i tempi. E finisce sotto i riflettori di tutto il mondo. Sono le 21.42 quando la nave da crociera Concordia, l'ammiraglia della Costa Crociere, impatta contro gli scogli de """"Le Scole"""", a poche decine di metri da Giglio Porto. Nelle ore che seguono, il dramma del naufragio di quattromila passeggeri, per alcuni di loro non ci sarà salvezza. Di fronte ad una babele di uomini, donne e bambini, sbarcati improvvisamente sul molo, i gigliesi non stanno a guardare. Come Mario che, senza pensarci due volte, sale a bordo per rimanerci fino all'alba; Valeria che apre la scuola per accogliere i naufraghi; don Lorenzo che veste i bagnati con i paramenti sacri, Tiziana che apre il bar e si mette alla macchina del caffè, come il capo dei vigili Roberto che invita il comandante Schettino a risalire a bordo. O come il primo cittadino, Sergio, che da terra coordina i soccorsi."""" Questo volume, curato dal giornalista Cristiano Pellegrini, che per conto del Comune del Giglio ha seguito da subito la vicenda, si compone della cronaca ma anche delle più significative testimonianze di chi ne è stato protagonista, cittadini comuni, volontari, soccorritori, ed anche dei giornalisti che hanno hanno vissuto e raccontato il dramma." -
I sogni non svaniscono all'alba
Una storia dedicata a quanti ogni giorno si impegnano, anche a rischio della vita, per consegnare un messaggio di fiducia alle nuove generazioni affinché non accettino il mondo così com'è. Il romanzo racconta le vicende del Biondo e di Gent che finiranno per legarsi in un viaggio di sola andata. Entrambi provenienti da un passato di disperazione e smarrimento, sono destina ti comunque a un futuro di speranza. Emigrato nel secondo dopoguerra dalla Toscana più profonda e povera, il Biondo, anziano e stanco, torna al suo paese dal quale partì per guadagnarsi il pane in una fabbrica di mine in Francia. Il giovane Gent, invece, dal sud del Sudan è spinto dalla guerra civile nel suo Paese a chiedere asilo politico in Italia. Insieme proveranno a cambiare il ""loro"""" mondo, grazie anche al sostegno di tre giovani ingegneri, Giacomo, Carlo e Sergio, che, mossi da sogni e ideali, studiano il modo di sminare i campi di guerra in Africa."" -
Una faticosa innutrizione
"Certis ingeniis immorari et innutriri oportet, si velis aliquid trahere quod in animo fideliter sedeat (Seneca, Epistulae ad Lucilium). Da giovane marinaio impegnato nei moti risorgimentali siciliani, Paolo diviene stimato libraio nella sua città, inseguendo una passione che lo accompagnerà tutta la vita. Le letture diventano così strumento per la sua """"faticosa innutrizione"""", quella crescita interiore che rimanda a Seneca e si compone di studio, sopportazione, buone amicizie, amore per la famiglia ma anche per la giustizia e la legalità. La storia italiana, e siciliana in particolare, si intreccia con le vicende personali dei protagonisti di questo romanzo corale di formazione che, attingendo a momenti di cronaca e di storia di Trapani, dipinge un intenso affresco dall'Unità d'Italia in poi, comprese le lotte contro le ingiustizie e i soprusi che ne hanno caratterizzato il raggiungimento." -
Gli annoiati
Roma, piena estate. Sui muri delle chiese appaiono scritte inneggianti all'Isis, mentre giovani donne vengono aggredite in pieno centro. Il terrorismo sembra arrivato nel cuore della Città Santa. Lo Stato dispone il coprifuoco. Ma sono solo le bravate compiute da una generazione di adolescenti senza più santi né eroi. Come i due coetanei che, invece, si sono resi protagonisti di un delitto efferato. Spetta all'anziano giudice, prossimo alla pensione, che si trova a giudicare i responsabili emettere una sorprendente sentenza per restituire speranza ad una generazione di annoiati. Un libro che pone molte domande sui nostri giovani, sulle responsabilità degli adulti, dello Stato, della scuola, della Chiesa, rispetto alla loro apatia e al bisogno di sentirsi vivi. -
Siena bella addormentata. Diario civico di cinque anni che non abbiamo vissuto
Il libro ripercorre i principali fatti di cronaca politica, economica e sociale dal 2013 ad oggi nel tentativo di raccontare il flusso degli eventi e dei protagonisti e contribuire ad una migliore comprensione di un periodo che segnerà per sempre un'epoca di passaggio e cambiamento come poche altre nella storia cittadina, quantomeno degli ultimi decenni. Dalla parabola della Fondazione Mps, passata da detenere il 33% della Banca allo 0,003% di oggi, al duro scontro consumato tra Antonella Mansi e Alessandro Profumo per l'aumento di capitale; dalla sconfitta a Capitale europea della cultura ai processi giunti a sentenza o ancora in corso (Mps, fallimenti Mens Sana e Robur, Università, archiviazione per la morte di David Rossi, Palio, Sei Toscana e tanto altro ancora). A sintesi di tutto questo l'immagine che rimarrà simbolo è l'incendio divampato sulla Torre del Mangia la notte del 16 agosto 2017. Quasi un monito a non lasciare bruciare la città ed a svegliarsi dal torpore nel quale Siena sembra caduta, come in un incubo. ""La bella addormentata"""" è un articolo del 1947 dell'allora sindaco di Siena Ilio Bocci."" -
Il colore del mare
"Il colore del mare"""" è il titolo del disco che a dj Lirim ha dato successo ma non la serenità. Viene chiamato nelle principali discoteche di tendenza d'Europa, acclamato tra i migliori. Anche per strada lo riconoscono, sta diventando una celebrità. La sua vita è fatta di musica, soldi e donne. Ha tutto quello che può desiderare un giovane alla sua età. Ma qualcosa non torna. Riaffiorano spesso i ricordi della sua infanzia in Kossovo, nel piccolo paesino di Prugoc, i tempi in cui pascolava pecore, lo scoppio della guerra civile, la traversata insieme all'amico Arsim in gommone per raggiungere l'Italia. Nonostante tutto, la vita di Lirim scorre per il verso giusto fino quando, casualmente, si imbatte in una notizia che lo fa ripiombare indietro nel tempo. Ora sa dove vive il capo delle milizie che gli ha sconvolto la vita. Il ragazzo dovrà fare i conti con il passato e decidere se affrontare la vendetta. Niente sarà più come prima." -
La verità nello specchio e altri racconti
Prefazione di Francesco Ricci.