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La legge del cane
I Club Dogo sono una delle cose migliori capitate alla musica popolare italiana negli ultimi anni. Vantano fan insospettabili e non smettono di farsi amare da quelli della prima ora, quelli dei demo amatoriali e del passaparola da strada. Con un pubblico sempre meno omogeneo, con una maturità artistica ormai raggiunta nonostante gli strali di critici poco attenti e moralisti molto attenti (al consenso), che continuano a giudicarli per gli atteggiamenti diretti e provocatori, i Club Dogo dimostrano in questa chiacchierata a due (le voci del gruppo, Guè Pequeno e Jake La Furia), quanto sia sbagliato sottovalutarli. Troppo facile e banale prenderli alla leggera e relegarli allo status di fenomeno giovanile o di ribelli da classifica, La Furia e Pequeno affrontano senza remore tutti gli argomenti più delicati e controversi che li riguardano: sesso, droga, violenza, strada, famiglia, amici, politica e adolescenza. Un libro sorprendente solo per chi non conosce la vera natura di un gruppo rap nato dalla strada e destinato a farne ancora molta. Di strada. -
Grafismi con cappuccetto rosso
Età di lettura: da 4 anni. -
Attività insieme ai mandala con gli alimenti per bambine e bambini
Il mandala è una figura che si genera partendo da un centro e si irradia verso l?esterno secondo un certo ritmo armonico. Nell?antica e sacra lingua dell?India, il sanscrito, ""mandala"""" significava """"cerchio magico"""". Osservando un mandala, questa figura ben strutturata ed articolata, si rimane colpiti dalla sua armonia, ricavandone benessere nella mente e nel corpo. Per i bambini, l?attività con i mandala è importante perché diverte e favorisce lo sviluppo della fantasia. Inoltre rilassa, potenzia la coordinazione oculo-manuale e la concentrazione. In più viene esercitata la grafo-motricità che, essendo in collegamento con tutti i coordinamenti motori e percettivi, coinvolge la cognitività e lo sviluppo del pensiero. I bambini imparano operando con i mandala: ad usare i colori, dunque a riconoscerli, e ad esprimere la propria sensibilità verso di essi; ad osservare e riconoscere: le forme; i confronti di grandezza, altezza, ecc; le relazioni spaziali; le uguaglianze, differenze e corrispondenze; il senso delle proporzioni; a raggruppare, a dividere; a rispettare l?organizzazione di un modello in modo preciso; a decorare un?immagine, dandone un?interpretazione personale e ciò sviluppa l?immaginazione, il senso estetico di bellezza e la capacità di esprimere le proprie emozioni, ad accettarle e manifestarle nella comunicazione sociale e nella creatività. In questo libro vengono proposti mandala per l?operatività dei bambini, presentati in senso propedeutico, dal più semplice al più complesso. I bambini più piccoli potranno agevolarsi dunque con i primi presentati e poi procedere progressivamente."" -
Quando Halloween non c'era e la paura era una cosa seria. Cartoline brevi di paure quotidiane dalla Toscana d'altri tempi. Ediz. illustrata
Nato dall'urgenza di raccogliere dei frammenti d'infanzia, questo libretto è un viaggio breve nella memoria che restituisce cartoline di quadretti toscani tratti da un ambiente contadino oggi irrimediabilmente perduto. Il filo conduttore che lega insieme, fra una riflessione e l'altra, una manciata di piccole storie dal sapore antico, è il sentimento della paura: un sentimento sfuggente, arcano e sotterraneo che confina con l'attrazione per la magia, parla con un mondo terreno ma strizza un occhio all'Aldilà. Ma perché l'uomo ha paura? Di che cosa si ha paura e come ci siamo difesi fino ad oggi? Le risposte non sono semplici né esaurienti. Una cosa in compenso risulta convincente: riti e tradizioni che per secoli hanno fatto da argine alla paura quotidiana dell'ignoto e della morte, si fondavano sul pensiero che la natura ha un'anima, come l'individuo e gli dei. Dobbiamo chiederci se spezzare questo equilibrio significhi davvero ottenere solo vantaggi o se dobbiamo mettere in conto di perdere qualcosa di importante... -
Insediamenti eremitici nella Toscana medievale
La Toscana è stata uno dei luoghi d'Europa in cui maggiormente, e forse con uno specifico successo, le regioni metafisiche dell'eremitismo dei Padri si sono fuse con l'ambiente reale, diocesano e comunale. Attraverso lo studio degli insediamenti eremitici del medioevo toscano, così raramente trattati nella loro integrale complessità, emerge la profondità delle discussioni che si animarono attorno ad assunti filosofici di portata universale e i modi in cui essi determinarono scelte architettoniche e insediative specifiche. Per approcciarsi ad una così vasta tematica, fertile di una quantità insospettabile di curiosità, Aldo Favini ha costituito un ampio archivio d'informazioni raccolte in molti anni di studio ed escursioni. Incrociati i dati e stabilite le tendenze, questo testo risulta la piattaforma ideale per qualsiasi futura interpretazione delle architetture eremitiche di Toscana. -
Le porte degli nferi in Etruria. Dal principe degli etruschi al sommo poeta, luoghi e leggende della discesa nell'Averno
Sin dal tempo degli Etruschi le terre di Toscana e del nord del Lazio sono caratterizzate da una speciale familiarità con l'Inferno. Prima le antiche necropoli con le loro leggende e le loro immagini inquietanti, poi la letteratura dantesca e i suoi sviluppi romantici, hanno consolidato un rapporto che sembra distinguere l'identità toscana, la sua psicologia e il suo immaginario. Al contempo queste suggestioni si sono concentrate su luoghi assolutamente reali: i numerosi ingressi agli inferi che gli antichi hanno creduto tali utilizzandoli per il loro visionari ""andirivieni"""". Dagli orridi montani ai laghi vulcanici, dai borbottii delle pozze solfuree al silenzio delle foreste sacre, questa ricerca si propone di svelare la realtà antropologica del contatto tra Toscana e Inferno e, certo osando un po', le modalità cultuali e insediative che resero possibile l'esistenza di questi passaggi."" -
Trame archetipiche. Libroterapia e benessere
È il XV secolo a.C., a Tebe la Biblioteca sacra di Ramesse II reca sulla porta la scritta ""Rimedio dell'anima"""". Il saggio parte da così lontano per costellare il senso di un'affermazione tipica di ogni buon lettore: i libri fanno bene. Qual è esattamente il potere terapeutico della lettura? Che valore può avere oggi partecipare ad un gruppo di libroterapia? La presentazione di una metodologia analitica in dialogo con le principali suggestioni teoriche dalla nascita della biblioterapia ai giorni nostri."" -
La cucina come ambiente vitale. Storia e simboli di un luogo di trasformazione
Il termine cucina non è affatto parola univoca. È il ""dove"""", il locale usato per cucinare e mangiare ma è anche """"quello"""" che mangiamo o il modo di cuocerlo. Inoltre, soprattutto oggi, definisce il corpo fisico dello spazio-cucina, cioè l'arredamento. Tra le migliaia di libri e di autori affamati di ricette vecchie e nuove, si è forse trascurato di dare la giusta attenzione al luogo in sé, la cucina come ambiente vitale, ad un tempo spazio fisico e spazio idealizzato. Cos'è davvero la cucina e cosa è stata nel nostro passato? Qual è la storia della cucina intesa come luogo? In che modo un semplice strumento come la forchetta può aver rappresentato un evento rivoluzionario? Quale realtà simbolica si esprime nell'analogia tra il corpo femminile e la manipolazione degli alimenti? Partendo dal focolare delle nostre campagne, proveremo a penetrare il significato di questo importante ambiente di trasformazione."" -
Fate o befane, streghe o guaritrici. Mistero e potenza delle antiche madri
C'è ancora oggi un'aria di mistero dentro gli occhi di ogni donna, un enigma che affiora dalla notte dei tempi e fa venir voglia di sollevare il velo per scoprire cos'è. Non importa se davanti hai una madre che parla con gli occhi al suo piccolo, o una sirena che ti rapisce e incanta i tuoi sensi. Guardavo mia nonna che tritava e mescolava fiori appassiti ed erbe odorose con gesti lenti e collaudati e desideravo sapere cos'era quella magia che viveva nel suo sguardo saggio, ma non c'è mai tempo quando si sta crescendo. Ora dopo tanti anni, spinta da quel ricordo sono andata a cercare il perché e ho trovato un mondo di spiegazioni. Qui c'è un filo da seguire, un invito a mettersi sulle tracce dei molti volti delle donne e a cercare delle risposte. Se chiedete a chi è destinato questo libro dirò che è per tutti i curiosi. E per le donne, perché come ben sappiamo ""la curiosità è femmina""""."" -
Io sono Atropo
Come reagire a uno stupro? È quello che si chiedono tre sorelle, di cui una omosessuale e apparentemente fragile. Con l'ispirazione derivata da un sogno e dalla mitologia, giungeranno a una conclusione inquietante che darà del filo da torcere ad un'irrequieta coppia di detective. Un incauto psicanalista, poi, si metterà suo malgrado sulla strada della famigerata ""Atropo"""". I personaggi di questa storia che trae ispirazione da fatti realmente accaduti si muovono tra le pagine di un diario/racconto all'apparenza onirico, ma che si rivelerà infine terribilmente reale. O no?"" -
Ospedali nella Toscana medievale
La più vasta ricerca dedicata agli ospedali della Toscana medievale. Dalle magioni degli ordini spedalieri agli ospizi comunali, alle più povere stazioni per pellegrini, pastori, viandanti. 1656 le entità censite nel repertorio e ben 1996 quelle citate. 88 fondi archivistici utilizzati. 116 fonti documentarie edite consultate e una bibliografia che si compone di 684 titoli. Per ciascun ospedale è stato eseguito o tentato un sopralluogo e condotta una campagna fotografica sugli edifici conservati nella fase romanica. -
Cosimo III e le «sinistre informazioni». Pietre medicee da S. Donato a Scopeto a S. Iacopo Sopr'Arno
Qualcuno, agli albori del 1700, suggerì al granduca Cosimo III de' Medici ""sinistre informazioni"""" su una congregazione che possedeva, da oltre un secolo, lo splendido monastero con chiesa di San Iacopo Sopr'Arno a Firenze. I Canonici Regolari di San Salvatore, detti comunemente scopetini, godevano di prestigio, ricchezze e privilegi via via accresciutisi dal primo quattrocento. Il monastero si trovava, sino all'assedio di Carlo V (1530), poco fuori le mura sul poggio di San Donato a Scopeto. Per evitare che l'edificio si trasformasse in alloggio per gli assedianti la Signoria ne ordinò l'abbattimento. Gli scopetini si spostarono in vari luoghi finché Francesco I non li stabilì a San Iacopo Sopr'Arno. Nonostante le traversie, non persero mai le loro ricchezze che anzi si moltiplicarono al punto da destare l'interesse di qualcuno molto vicino a Cosimo III."" -
Il risveglio di Fufluns. Il vino etrusco contemporaneo e la chimera delle origini della viticultura
Un'indagine dedicata al rapporto tra vini contemporanei e antichi Etruschi. Dall'Appennino tosco-emiliano alla Maremma laziale si distingue il tessuto di una ""civiltà del vino"""" che trova nel mondo arcaico uno dei suoi riferimenti fondamentali. Tra i nodi di questa rete si contano decine di vini caratterizzati da nomi di luoghi, divinità, concetti legati agli Etruschi. Con il pretesto di comprendere il fenomeno la ricerca volge a ciò che accomuna il sogno degli antichi a quello dei contemporanei: la """"suggestione d'Oriente"""" che risplende nell'anima del bevitore, il mistero delle origini dei preziosi vitigni e delle """"origini"""" in senso lato. Giungiamo così al cospetto di Fufluns, dio etrusco del vino con il suo seguito di amanti, sileni, demoni alati, pantere... con le ritualità iniziatiche che attraverso complesse rimozioni rivivrebbero in alcune consuetudini contemporanee."" -
Etruschi e rinascimento
L'affermazione del mito degli Etruschi nella cultura italiana ed europea avvenne nel Rinascimento. Gli eruditi diedero al nascente stato mediceo un fondamento ideologico comune che i ritrovamenti archeologici dei Grandi Bronzi valorizzarono e che permise a Cosimo I di definirsi Magnus Dux Etruriae. Cosimo incitò e favorì le tesi di Giovan Battista Gelli e Pierfrancesco Giambullari che attribuivano la fondazione di Firenze a Noè-Giano, identificando nell'arameo la lingua dei primi abitatori del mondo: da essa sarebbero derivati l'ebraico e l'etrusco. Era così sostenuta la remotissima antichità della civiltà etrusca e la preminenza degli Etruschi nei confronti di Roma. Le suddette ipotesi, accompagnate dal lavoro degli artisti, rappresentarono necessità identitarie e politiche relative a quel momento storico; ma esiste forse una realtà antropologica più profonda che lega gli antichi abitatori d'Etruria all'uomo del Rinascimento, riferibile al rapporto con un territorio dai caratteri eccezionali, all'ispirazione che ne deriva e non solo. Con un'esposizione divulgativa Enio Pecchioni ci aiuta a evocare questo affascinante filo conduttore e prepara il campo a ulteriori approfondimenti. -
Sei nei miei occhi
Una missione archeologica in una remota regione del vicino oriente indaga i resti di una città di cinquemila anni fa, mentre una guerra etnica imperversa sui territori circostanti. L'emersione del passato e la scoperta dei suoi segreti più profondi accompagna la regressione dei membri del gruppo verso elementi ancestrali; il ritrovamento di una stele che fornisce risposte a domande fino a quel momento insolute scatenerà le passioni e il desiderio di riscatto di uomini e donne. -
Dacia capta
Le legioni di Roma hanno varcato il Danubio, l'Imperatore Traiano vuole porre fine una volta per tutte al Regno di Dacia.Un villaggio di confine viene dato alle fiamme, due giovani fratelli sono separati nel corso della battaglia. Uno verrà fatto schiavo e condotto oltre le linee nemiche, l'altro partirà alla sua ricerca. Mentre il loro mondo tramonterà inesorabilmente, i due dovranno impegnarsi oltre ogni sforzo per non perdere tutto e potersi dire ancora uomini liberi. -
Il volo dell'anima. Incontri ravvicinati tra scultura e poesia
Due artiste e due poeti si confrontano per dare vita a un libro in cui l'arte, in senso lato, cerca - con un ""linguaggio"""" diverso - di fornire al mondo uno strumento in più affinché ci si possa avvicinare alla semplice complessità o, se volete, la complessa semplicità della vita."" -
«L' anime che son di fama note». Cronache , eventi, conflitti, personaggi della Divina Commedia
Lo studio segue un percorso a ritroso rispetto al viaggio di Dante: nel poema i fatti sono proiettati in una prospettiva ultraterrena, che ne evidenzia l'esemplarità mediante la punizione o il premio divino; nella ""rilettura"""" gli eventi vengono riportati sulla terra e riacquistano il senso dei capitoli di una narrazione storica ricca di umanità. Ne deriva un quadro d'insieme della realtà italiana al tramonto della civiltà comunale, in cui s'intrecciano ambizioni, dissapori personali, faziosità politiche, tradimenti, insieme ad atti di magnanimità, di virtù esemplari, di virile coraggio, che costellano il complesso cinquantennio compreso tra la battaglia di Montaperti (1260) e la morte di Arrigo VII (1313)."" -
L' estro del gusto. Giuseppe Maglione, artista della pizza sostenibile
Una conversazione, a maniera dei ""Dialoghi"""" di Platone, tra il critico dell'arte sostenibile Marco Eugenio Di Giandomenico e l'artista della pizza Giuseppe Maglione, che diventa una sorta di sceneggiatura di un incontro ambientato a Los Angeles e a Milano, occasione di confronto umano e teoretico sul tema dell'estetica del food e in particolare della pizza, questione quanto mai attuale nel dibattito dell'arte contemporanea. Il curatore Marco Eugenio Di Giandomenico, il musicologo Roberto Favaro e il fotografo Roberto Rosso, docenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, intervengono sugli aspetti creativi e di valorizzazione territoriale dell'arte culinaria, nonché sulle connessioni tra food e altre arti applicate e non, esplorando le capacità conoscitive del senso del gusto, indebitamente all'ultimo posto tra i cinque sensi nella tradizione filosofica da più di duemilacinquecento anni. Il lighting designer Filippo Cannata indaga il binomio pizza e luce con un'affascinante riflessione, anche per immagini, che trova la sua origine nelle emozioni estetiche suscitate dai piatti di Giuseppe Maglione."" -
The world of hope. Ediz. italiana
Cole vive a New York con la tata. I suoi genitori non sono quasi mai presenti e il ragazzino si è tristemente abituato alla solitudine. Ha sviluppato una scarsa autostima che lo porta a trovarsi in grossa difficoltà quando deve relazionarsi con i compagni di scuola, che lo ""bullizzano"""" e lo prendono costantemente in giro. Lux è un alieno solo, nato blu in un mondo di alieni verdi, e per questo stanco di essere deriso dai suoi simili. Decide quindi di partire dal suo pianeta per ritrovare la speranza di un nuovo inizio, e lo fa atterrando in un giardino sulla Terra. Deve anche nascondere un cristallo che porta con sé fin da piccolo (unico ricordo dei genitori scomparsi), pur non conoscendone fino in fondo né il potere, né il significato. Sulle sue tracce ci sono due emissari del """"Mondo Nero"""" che hanno il compito di trovare il cristallo e distruggerlo. Tra l'alieno e il giovane terrestre nasce una profonda amicizia, fatta di ascolto e sostegno reciproco. I due entrano in simbiosi sommando le reciproche solitudini per superarle. Età di lettura: da 8 anni.""