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Misteri, culti e segreti dell'antica Roma. Dalla fondazione dell'Urbe a Costantinopoli. Il Sator e i simboli della tradizione romana
Nel mondo antico Roma ha costituito il prototipo simbolico e l'archetipo di riferimento per la fondazione delle città. Il testo dimostra che la nascita dell'Urbe avvenne in forma rituale secondo la configurazione astronomica delle ""costellazioni generatrici"""". L'autore in questo nuovo studio guida il lettore attraverso la storia romana nel misterioso universo dei simboli della città eterna."" -
Le voci del giardino storico. Glossario
Il primo passo per muoversi in un campo disciplinare specifico è quello di dominarne la terminologia per poter scegliere il corretto significato di ogni parola ed applicarlo per comunicare e trasmettere indicazioni senza possibilità di essere fraintesi. Il glossario si pone come strumento utile e di facile consultazione. Ma la sua utilità è anche in relazione al momento in cui viviamo, che vede contemporaneamente una specializzazione dei saperi, un impoverimento del vocabolario quotidiano e una crescente commistione linguistica, che si accompagna alla velocizzazione del modo di comunicare. La proprietà di linguaggio e l'uso rigoroso dei termini diventa, dunque, necessario per facilitare le molteplici relazioni trasversali fra i diversi soggetti e le numerose discipline che convergono nel progetto di giardino. La struttura del volume è lineare: il significato dei termini è completato dai riferimenti ai principali testi di storia dei giardini e rimanda agli esempi più significativi e alle illustrazioni. -
Nel giardino inglese della Reggia di Caserta. Storia, struttura, simbologia
Scoprire come un giardino che sembra naturale è invece opera dell'Uomo, diventa avventura letteraria, botanica, storica, simbolica: il Giardiniere Graefer, l'Architetto Vanvitelli, il Re Ferdinando IV, la Regina Maria Carolina, il Principe di Sansevero, l'ambasciatore Sir Hamilton, il botanico Sir Banks, Il Consigliere del Re Bernardo Tanucci, tutti attori influenti sulla realizzazione del Giardino Inglese della Reggia di Caserta... -
Labirinti e giardini filosofici
L'immagine del labirinto appare intrisa di sacralità e di mistero n dalla più remota antichità. Il labirinto presenta una doppia valenza in quanto permette o impedisce l'accesso ad un luogo nel quale non a tutti è dato penetrarvi, ma solo a coloro che sono ammessi all'iniziazione. Il labirinto è un'allegoria della Grande Opera alchemica con le sue difficoltà: quella di trovare la strada per raggiungere il centro, ma anche quella per uscirne, il classico lo di Arianna che riconduce Teseo in salvo fuori dai meandri del dedalo di Cnosso. Ma se le chiavi di lettura del giardino sono le misteriose armonie del congiungersi dell'anima con la natura, il labirinto trova la sua ragion d'essere proprio nel verde apparato, dove la natura, appositamente predisposta e sintonizzata con le frequenze dell'anima, entra in contatto con la nostra profonda essenza. -
Viaggio tra i castelli della costa della Toscana e dell'arcipelago
La conoscenza delle architetture fortificate della Toscana e dell'Arcipelago è un punto di riferimento essenziale non solo per una particolare ragione storico politica, ma è anche l'occasione per lasciare un segno importante nelle operazioni metodologiche di salvaguardia e di valorizzazione della costa, delle isole e di interi comprensori di terra cui queste varie architetture che il più delle volte erano punti per la sicurezza dell'esistere di innumerevoli strati della popolazione e di interessi di importanti Stati Europei. -
L' Oltrarno di Firenze. La storia, gli avvenimenti e i personaggi
Questa pubblicazione, di facile consultazione e corredata da molte fotografie, in cui si racconta la storia di quella che viene chiamata ""l'altra Firenze"""", cioè l'Oltrarno, nei suoi quartieri di S. Frediano e S. Spirito, dove ancora si respira l'atmosfera di un tempo passato."" -
L' abbazia di Vallombrosa
Questo libro ci guida alla visita della millenaria abbazia di Vallombrosa, suggestivo complesso monastico situato sull'Appennino toscano alle pendici del Pratomagno, e se ne scopre la straordinaria ricchezza artistica così legata alle segrete armonie naturali di un aspro e solitario paesaggio di rara bellezza; poi, grazie a una ricca serie di immagini, silografie, disegni, vedute, incisioni, ci conduce in un avvincente viaggio nel tempo attraverso le secolari vicende del monastero, fondato da san Giovanni Gualberto nei primi decenni del Mille, per arrivare a comprenderne l'inesplorata evoluzione architettonica, dalla prima spoglia chiesetta di legno all'attuale ""palazzo nella foresta""""."" -
Storia e umanità al tempo di Firenze capitale
Firenze Capitale. 21 maggio 1865. Un'altra data decisiva nella storia del primo decennio unitario, eco e compendio della Convenzione di settembre. Il ministero dell'Interno si trasferisce da Torino a Firenze, occupa le stanze gloriose del palazzo Medici-Riccardi, là all'inizio di quella via Larga che ha simboleggiato le glorie del Rinascimento toscano... È l'ultimo atto, è l'atto ufficiale e formale che sigilla la nascita di Firenze capitale. -
Piero Sadun. Genesi di un artista (1938-1948)
Il tema che la mostra ""Piero Sadun. Genesi di un artista. 1938-1948"""", allestita nella Pinacoteca Nazionale di Siena, intende proporre, è proprio lo sviluppo di quelle suggestioni iniziali che improntano i primi anni di attività del pittore, fatte, all'inizio, di spunti tratti da paesaggi e persone, entrambi interpretati con un tratto semplificato, quasi austero, con campiture intense e compatte del colore, nella volontà di raffigurare ciò che gli è più vicino, dalla rasserenante dolcezza della campagna intorno alla sua città natale, ai volti degli amici, protagonisti della sua giovinezza. Gli eventi drammatici che coinvolgono la famiglia e lui stesso in quanto ebrei, segnano una svolta anche nella sua produzione pittorica, che si lega indissolubilmente alle vicende esistenziali. Nel 1943 Piero, per sottrarsi alle persecuzioni razziali, abbandona l'abitazione cittadina per nascondersi nel contado, da lì raggiunge poche settimane dopo le truppe partigiane nel territorio aretino."" -
Giuseppe Ignazio Bertola (1676-1755). Il disegno e la lingua dell'architettura militare
Ricca di zone d'ombra per la scarsa attenzione critica sinora dedicatagli, l'opera del più importante ingegnere e architetto militare, e non solo, del Settecento sabaudo, Giuseppe Ignazio Bertola, attendeva ancora un recupero storico complessivo. Bertola è infatti tra altro autore della cittadella di Alessandria, della piazza da guerra di Fenestrelle, di forticazioni alla Brunetta, Verrua, Demonte, Exilles, di ponti nella Savoia. Inoltre, del palazzo dei cistercensi della Consolata d'Asti realizzato nella contrada di Dora Grossa a Torino, nonché, a Cuneo, della ranata interazione icnograca di ovali a connotare la chiesa di Santa Croce. -
In cerca di Ipazia
È bene che si torni a parlare dell'alessandrina Ipazia, la prima donna filosofa e matematica di cui abbiamo documentazione, scomparsa l'8 marzo 415 e divenuta simbolo della libertà di pensiero e di altri numerosi valori, come è ufficio del simbolo. Protagonista del film ""Agora"""" (2009) di Alejandro Amenábar e oggetto di un libro del 2010 della bizantinista Silvia Ronchey, inaspettato best seller, la sua vicenda è qui riletta a partire dalla sua riscoperta da parte del proto-Massone John Toland (1669-1722). Testimone e vittima, erede e messaggera della tradizione pitagorico-platonica (il modo in cui in Occidente si è manifestata la Tradizione unica) questa linea limpida e robusta, libera e responsabile, si è presto incardinata nella Libera Muratoria attraverso l'opera dei Fratelli Voltaire e Gibbon. Fatta a pezzi da fanatici cristiani, il suo sacrificio usque ad sanguinem è ancora una macchia indelebile e un tema per molti aspetti troppo conturbante."" -
L' altro mondo. L'ignoto popolato da esseri invisibili
Nel lontano passato il pensiero ""magico"""" faceva parte integrante della vita quotidiana dell'uomo, tanto da scandire il ritmo del tempo ed i diversi momenti ed azioni della giornata. Un aspetto quasi 'religioso' di questo pensiero era rappresentato dalla recita di preghiere ed invocazioni scaramantiche, usate per contrastare le avversità, per favorire la fortuna, per guarire dai malanni o per proteggersi da fastidi o da presunti malefici. Queste antichissime pratiche di magia rurale, in uso nelle nostre campagne ancora fino a qualche decennio fa, sono oggi quasi del tutto scomparse, anche se resta intatto il senso di mistero che le avvolge ed il fascino dell'ignoto che le circonda. E tuttavia, anche nel frenetico mondo moderno, sopravvive nell'uomo l'esigenza di credere che vi sia una strada per aprire le porte dell'Ignoto, per propiziare la fortuna e liberarsi delle proprie ansie, paure ed incertezze. Le testimonianze che leggerete riguardano episodi di vita vissuta dall'autrice, legati ad esperienze di collegamento con la dimensione ultraterrena: rappresentano, quindi, un viaggio, nel mondo dell'Invisibile (l'Altro Mondo) che si rende a noi manifesto."" -
Firenze (1861-1871). Dall'esposizione italiana alle vicende della capitale provvisoria
1861-1871: dieci anni che segnarono di rare luci e troppe ombre il volto di Firenze; anni che mostrarono pesanti ritardi in settori artistici e culturali, nonché inaspettate accelerazioni realizzative, in ambito urbanistico, per commisurare la città al provvisorio ruolo di Capitale, con conseguente clamoroso dissesto delle finanze municipali, imputabile anche a superficialità deliberative di inadeguati amministratori locali. Aveva visto giusto il D'Azeglio (settembre 1864) nel constatare più in generale: ""S'è voluto improvvisare una nazione senza avere uomini""""."" -
Il giardino italiano. Mostra di Firenze 1931
La mostra fu un grosso avvenimento gestito da Ugo Ojetti con l'intenzione di ""rimettere in onore un'arte singolarmente nostra"""", ma risultò carente, espositivamente, negli aspetti iconologici e simbolici. L'iniziativa venne integrata da concorsi progettuali per un giardino pubblico all'italiana, per un giardino privato annesso ad un villino di città, per un giardino pensile di carattere moderno e italiano, che videro la partecipazione di architetti professionisti e giovani studenti delle Scuole di Architettura."" -
Natura, femminino e antiche culture mediterranee
L'archetipo della Grande Madre, come sapeva bene C. G. Jung, attraversa l'intera storia dell'umanità, dalle remote epoche della Signora di Catal Höyük, la potente dea delle genti anatoliche, in quei luoghi dove nacque l'agricoltura, la più importante rivoluzione della nostra specie. -
D'estate i temporali
L'impegno politico, l'amore, il basso continuo di una colonna sonora stupenda, fanno da sfondo alla sroria di Luca, quarantenne disincantato che ricorda i tempi della giovinezza, gli anni Ottanta vissuti a Catania, con una lucidità che lascia il segno. -
Sirenetta
La storia della Sirenetta di Andersen riletta ponendo maggiore attenzione alla diversità degli uomini. Età di lettura: da 7 anni. -
Dal Mediterraneo a Firenze. Biografia storico-politica di Giorgio La Pira dal 1904 al 1952
Biografia di uno dei protagonisti della storia italiana del Novecento; un'analisi dei vari ambiti della complessa personalità di La Pira: uomo di alta spiritualità, giurista ma anche filosofo e teologo, impegnato in posizioni di primissimo piano nell'elaborazione della nostra carta costituzionale. -
Samba! Società, musica e sentimenti a Rio de Janeiro
Una storia della Rio de Janeiro degli anni Quaranta e Cinquanta, attraverso la musica, la radio, le donne, gli uomini e gli amori: in una parola, il samba. -
Sulla ministerialità della parrocchia
Le parrocchie oggi appaiono, e spesso lo sono, come mortificate. Somigliano più ad ""aborti di comunità di salvezza"""" che a robusti giovani desiderosi di portare fino in fondo gli impegni assunti nel loro giuramento di fedeltà a Cristo. E anche il sacerdozio dei preti appare come mortificato. Manca di un braccio. Assomiglia più al sacerdozio di Aronne che a quello di Cristo. Il problema che si pone è sulla vera completezza del sacerdozio. Nessun prete è sacerdote di Cristo christifideles laici. Spunta così il problema parrocchia. Problema non nuovo, ma che troppo spesso è stato vissuto con una mentalità arcaica di chi voleva il laico come una sorta di aiutante-volontario, una sorta di sagrestano aggiunto. Abbiamo bisogno di una parrocchia """"nuova"""", """"altra"""", in cui il prete riscopra le radici evangeliche del suo ministero, il legame profondo con quel Gesù che adempie le promesse dei profeti e annuncia la gioia che il regno di Dio è vicino, in mezzo agli uomini, sperimentabile. Una parrocchia in cui il singolo laico viva in modo """"altro"""" la sua religiosità.""