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Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita
Manlio lavora in fabbrica fin da ragazzo; Livia studia per diventare insegnante. Quando si incontrano e si innamorano decidono di condividere tutto. Anche la mattina del 28 maggio 1974, in piazza della Loggia, sono insieme. Per puro caso, però, quando la bomba scoppia, Manlio sopravvive. Livia no. Da quel giorno, per Manlio Milani, inizia una seconda vita tra aule di tribunali, aspettando una giustizia che non è mai arrivata, collezionando frammenti di una verità sempre incompleta. Benedetta Tobagi - il cui padre è stato ucciso esattamente sei anni dopo la strage di Brescia - decide di sedersi accanto a Manlio, per provare, udienza dopo udienza, a raccontare la sua vita e quella di chi, come lui, ha vissuto quella stagione di lotte politiche e di risate, di discussioni estenuanti e di scioperi, di serate fra amici, di bombe e sotterranei tentativi di golpe, di paura e speranze. E quando trentasei anni dopo ascolta con Manlio l'ennesima sentenza di assoluzione, capisce cosa vuol dire provare rabbia e impotenza verso chi ha nascosto e manipolato la verità. Benedetta Tobagi compie un viaggio nei misteri recenti della storia italiana, rivisitando il capitolo rimosso della violenza neofascista, pronta, ancora una volta, a cercare di capire cosa furono quegli anni e a fare in modo che una strage non si riduca semplicemente a un luogo e una cifra: il numero dei morti. -
Hannah e le altre
È questo un libro sulla differenza femminile. Simone, Rachel, Hannah sono tre donne, diversamente grandi, che con il loro sguardo hanno illuminato le tenebre del Novecento e hanno saputo leggere il mondo. Tutte e tre hanno vissuto gli stessi anni di guerre, totalitarismi e barbarie. Hanno affrontato le tempeste e i momenti più bui senza mai sottrarsi alla riflessione, all'impegno e alla ribellione. Simone e Rachel si sono sfiorate, Rachel e Hannah appena incontrate, eppure un forte quanto esile filo rosso ha intessuto la trama dei loro destini. Tutte e tre si sono confrontate con i grandi temi della violenza e del potere, ognuna secondo la propria indole e mettendo in campo la propria biografia. Simone, Rachel, Hannah hanno scritto e trattato i propri testi come se fossero sogni, scritture della mente e del cuore, personalissime elaborazioni dell'atto di vivere che tratteggiano una strada verso l'esistenza. E sono arrivate a toccare la materia pulsante della vita. Simone Weil, la più ""strana"""" del gruppo, né brutta né bella, insolente e tenera, ardita e timida insieme. Fin da bambina si esercita al sacrificio, al digiuno e rifiuta i privilegi della sua classe. Non prende più lo zucchero quando sa che scarseggia per la povera gente, non porta le calze d'inverno, perché non tutti ce l'hanno. E intransigente e radicale, a costo di apparire ridicola. Ha una sincera aspirazione di giustizia. Ha bisogno di verità, un bisogno fanatico. Muore il 24 agosto del 1943, a soli trentaquattro anni..."" -
Lacuna. Saggio sul non detto
Questo libro affronta un aspetto poco indagato della cultura letteraria, il non detto, e dalla dimostrazione che un buon racconto è un racconto che sa tralasciare qualcosa arriva a identificare l'idea stessa di letteratura con quella di lacunosità. La nozione di ""lacuna"""", assunta a principio di metodo, serve a ridefinire concetti cardinali come scrittura, testo, trama, lettura, stile, realtà e realismo, verità, conoscenza, piacere, interpretazione, impegno, libertà, e il complesso rapporto tra letteratura e vita. Gardini raccoglie e analizza un'affascinante varietà di fonti (Aristotele, Platone, Cicerone, Seneca, Dante, Manzoni, Stendhal, Flaubert, Proust, Henry James, Virginia Woolf, Nietzsche, Thomas Mann, Conan Doyle, Simenon, Yourcenar ecc.), collegando gli esempi in sorprendenti sintesi e scoperte. Ne esce per la prima volta il profilo di un'estetica fondativa, lunga secoli. Ma soprattutto risulta che il lacunoso è uno dei paradigmi più vivaci della nostra immaginazione, e un bene da coltivare. Con """"Lacuna"""" Gardini afferma con vigore la missione conoscitiva della letteratura e, al tempo stesso, fornisce una prova saggistica molto originale, coniugando l'impegno nella ricerca alla chiarezza."" -
Winesburg, Ohio
Una cittadina del Mid-West raccontata attraverso le storie di alcuni suoi abitanti. Le loro doppie vite, normalissime e nevroticissime, sono diventate un modello descrittivo degli Stati Uniti che ha avuto infinite applicazioni nella letteratura e nel cinema.rnrn«Anderson è stato il piú bravo a giocare con le parole come fossero pietre, o pezzi di roba da mangiare» – Charles Bukowskirnrn«I personaggi di un libro come ""Winesburg, Ohio"""", una volta trovati, ti accompagnano come un coro di voci. Ti parlano del loro luogo d'origine, come i viaggiatori che capita di incontrare in treno ti parlano del loro paese, ma bisogna avere anche la fortuna di imbattersi in qualcuno che te la sappia raccontare bene quella storia. Nello stile di Sherwood Anderson c'è la grande letteratura americana, c'è tutto quello che si ama del mestiere di scrivere. Conciso, neutrale agli eventi, sa come fare arrivare le luci e le ombre delle case, l'odore dei campi, il fieno tagliato, il profumo di pioggia, dell'erba da raccogliere. Le radici nella terra all'alba della modernità. Il suo stile maestro si concentra in quest'opera su uno dei soggetti che personalmente amo di più. La storia di un paese, di una comunità. È un argomento in cui è facile trovare del proprio, pure nel lontano fascino dell'America preindustriale, dove i più anziani ancora raccontano della guerra civile. È anzi un'America che viene da sentire più vicina, perché parte di tutte le civiltà contadine nel momento del passaggio che le estingue.» (dalla prefazione di Vinicio Capossela)"" -
Non tutto è risolto
Una vecchia signora con un lungo e molto vario passato, sempre in bilico tra realtà e finzione, e una segretaria viceversa ossessionata dall'esigenza di chiarezza: due personaggi in realtà inscindibili, due facce della stessa medaglia, forse una proiezione scissa dell'autrice. E poi un figlio (forse), una cameriera e una stufa di maiolica. Questi i personaggi del più recente lavoro teatrale scritto da Franca Valeri. Una commedia allo stesso tempo comica e metafisica, quasi beckettiana, sull'ambiguità della vita (e del teatro) anche all'approssimarsi delle ultime scadenze. -
Preistoria. L'alba della mente umana
La preistoria è la storia del divenire umano, dei nostri primi antenati e della comparsa dell'Homo Sapiens, delle origini dell'agricoltura e della nascita della civiltà. Ma la Storia inizia con le prime testimonianze scritte risalenti a poche migliaia di anni fa, quindi lo sviluppo dell'uomo dei primordi va ricostruito grazie ai reperti archeologici. Possiamo osservare l'inarrestabile avanzata del progresso nell'architettura, nelle tecnologie, nella cultura e nei viaggi oltre ad ammirare i prodotti stessi della civiltà umana: lingua, letteratura, musica e arti visive. Ma come si svilupparono tali conquiste della mente? Renfrew ripercorre qui le tracce dello sviluppo della mente umana, sottolineando i cambiamenti cruciali verificatisi 10.000 anni fa che portarono allo sviluppo di società complesse in varie aree geografiche: e alle prime città. La chiave per decifrare tale processo evolutivo risiede nel nostro DNA rimasto sostanzialmente inalterato per 200.000 anni, ma anche nelle affascinanti conquiste della nostra mente. L'approccio dell'archeologia cognitiva vivamente ed efficacemente caldeggiato dall'autore consente di delucidare perché il mondo umano cambiò cosi radicalmente negli ultimi 10.000 anni. -
Una rivoluzione della mente. L'Illuminismo radicale e le origini intellettuali della democrazia moderna
Democrazia, libertà di pensiero e di espressione, tolleranza religiosa, libertà individuale, autodeterminazione politica dei popoli, uguaglianza sessuale e razziale sono concetti che innervano le nostre società moderne. Ma se oggi questi ideali non sembrano più radicali, la loro origine è stata invece molto radicale - molto più di quanto alcuni storici siano ancor oggi disposti a riconoscere. In questo libro Jonathan Israel, uno degli storici più importanti del Secolo dei Lumi, rintraccia le radici fìlosofiche di queste idee nello strato meno conosciuto del pensiero illuminista, in quello radicale, maturato in opposizione all'Illuminismo moderato che dominava l'Europa e l'America nel XVIII secolo (e che in fin dei conti continuava a salvaguardare ampi privilegi per i gruppi al potere: ecclesiastici e nobiliari). Viceversa l'Illuminismo radicale rifiutava di accettare una gerarchla sociale ordinata da Dio e una sanzione divina del potere monarchico e dei privilegi nobiliari, a tutto vantaggio di quelle tendenze livellatrici ed egualitarie delle quali ancor oggi beneficiamo. -
La commedia dell'arte. Attrici e attori italiani in Europa (XVI-XVIII secolo)
Il libro analizza la storia e le forme della commedia dell'arte; ne furono protagonisti le attrici e gli attori italiani tra Cinque e Settecento nell'Europa occidentale e orientale. La loro vita e le loro invenzioni raccontano una storia collettiva: le prime compagnie teatrali, la protezione e le prepotenze dei nobili committenti, la censura religiosa, le insidie di viaggi tra guerre, epidemie e ostacoli naturali, la nascita dei primi teatri a pagamento. Organizzati in compagnie disciplinate come le arti e i mestieri medievali, gli attori rappresentarono commedie, tragedie, pastorali, drammi esotici, opere in musica. Talvolta furono buoni cantanti, musicisti, danzatori, astuti organizzatori, abili drammaturghi - come Giovan Battista Andreini, Pier Maria Cecchini, Dominique Biancolelli, Angela D'Orso, Luigi Riccoboni. Il loro repertorio, imitato dalla folta schiera dei comici dilettanti, risultò determinante per la drammaturgia di Shakespeare, Molière, Lope de Vega, Marivaux, Goldoni e Gozzi. La riabilitazione delle qualità complesse e non solo recitative dei comici dell'arte rispetto ad altre realtà europee è uno dei temi dominanti di queste pagine. Emerge qui l'importanza delle attrici le quali non agirono solo in commedia ma seppero toccare i temi della tragedia abbinando alle attrattive sensuali del canto e della musica strumentale la conoscenza agguerrita del repertorio letterario alto e ispirando con le loro pose sceniche non pochi pittori del tempo. -
Il lamento del bradipo
Andrew Whittaker è indebitato fino al collo, la rivista letteraria che dirige è a un passo dalla bancarotta, la casa in cui vive cade a pezzi e la moglie lo ha lasciato. Andrew però non molla. È una fucina di idee, progetti. Forse anche illusioni e velleità. E scrive, forsennatamente, a chiunque. Poi raccoglie tutto. Un presente e un passato di sogni, ideali e rimpianti emerge dagli stralci del suo strampalato epistolario: lettere di rifiuto ad aspiranti scrittori, lettere alla ex moglie, lettere a ditte incaricate di rifare i soffitti di casa, lettere di sfratto, annunci di appartamenti in affitto, appunti, cose pensate, bozze di racconti, pezzi di un romanzo, lettere alla madre, post scriptum per la badante della madre, pagine di diario, liste della spesa, cartelli per gli inquilini del palazzo, ancora lettere, ancora pensieri, ancora cartelli... Ne esce l'impossibile catalogo di un amabile perdigiorno. O, meglio, di un nevrotico e coscienzioso archivista del tutto e del nulla in cui siamo immersi. -
Corpo
La bocca, i piedi, la schiena, le orecchie, le unghie, la barba... ogni parte del corpo sembra vivere di vita propria in una serie di aforismi, frasi, apologhi e annotazioni. Ogni parte del corpo, da singolare, diventa plurima attraverso l'esplosione metaforica che la descrive. Sono testi che evocano le più attuali sperimentazioni estetiche del post-umano. Ma più che il fascino dell'inorganico, Scarpa persegue il tema della disseminazione dell'io e del suo superamento. Attraverso il corpo atomizzato passa il mondo intero. Passa tutto ciò che è raggiungibile dai sensi e dalla coscienza. Anche, o soprattutto, la morte intorno alla quale ruotano, alla fin fine, molti racconti. -
La mummia della repubblica. Storia di Mazzini imbalsamato
Il lettore di questo libro si appresta a scoprire i dettagli di una vicenda che potrà sembrargli fin troppo gotica, e che ha per protagonista un misconosciuto scienziato di Lodi, Paolo Gorini: l'artefice materiale della mummia della repubblica. Dopo la morte del capo, il 10 marzo del 1872, i mazziniani scommisero su una conservazione perenne del suo carisma politico: dove la ricetta imbalsamatoria di Gorini valesse da pietra filosofale, e il Mazzini in carne e ossa, riscattato dalla sua umana caducità, garantisse al mazzinianismo un elisir di lunga vita. Ma il destino d'oltretomba di Mazzini avrebbe riservato, alla prova dei fatti, non poche sorprese. Con una Premessa dell'autore. -
Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945
Questa ampia scelta di testimonianze coeve è frutto di un accurato lavoro su documenti poco esplorati: ci propone la cronaca della persecuzione cosi come fu registrata giorno dopo giorno dagli stessi ebrei, cioè coloro che subirono le leggi razziali, gli arresti, le deportazioni e spesso pagarono con la vita. I brani sono stati suddivisi tematicamente e cronologicamente per consentire di ripercorrere l'intera storia della persecuzione antiebraica in Italia tra il 1938 e il 1945, dalla campagna di propaganda antisemita all'emanazione delle leggi razziali, dall'internamento sotto il fascismo alle razzie e agli arresti sotto la Repubblica sociale italiana, dalla fuga in clandestinità al concentramento nei campi italiani, dalla deportazione nei campi di sterminio al ritorno dei sopravvissuti. Un affresco storico che assume un significato particolare anche perché costituito di parole scritte dalle vittime di una persecuzione e di un crimine che il nazifascismo voleva mettere a tacere ed annientare, e che invece sono arrivate fino a noi, lasciandoci traccia tangibile, prova storica inconfutabile e memoria indelebile di ciò che è stato. Prefazione di Michele Sarfatti. -
Giuda. Il tradimento fedele
"Le cose umane sono ambigue, aperte al bene e al male, - dice Gustavo Zagrebelsky. - La storia di Giuda è un inestricabile intreccio di questa duplicità"""". Scrutando le """"ragioni di Giuda"""" è possibile esplorare uno dei territori più inquieti del pensiero cristiano, non solo perché vi è in gioco la libertà della creatura rispetto ai disegni del creatore. Ma anche perché in Giuda si condensano, come una sterminata letteratura ci conferma, tutte le ombre del cuore umano: il suo sogno di bene e la sua capacità di male, il baratro della disperazione e il sogno della redenzione, la deformità del tradimento - l'affronto più grande alla creatura che si offre inerme - e la domanda più radicale su Dio, se cioè la sua misericordia sia tale da poter accogliere e perdonare anche il colpevole più ripugnante." -
L' invenzione della scrittura. Dal Nilo alla Grecia
Perché è stata inventata la scrittura? Quali ragioni hanno determinato l'elaborazione delle prime scritture ideografiche, sillabiche e alfabetiche? Quali effetti questa invenzione ha avuto sul piano sociale e come ha modificato i rapporti tra popolazioni diverse? Concentrandosi sui popoli che nell'età del bronzo hanno abitato il bacino del Mediterraneo, Louis Godart ricostruisce ragioni e conseguenze dell'invenzione che più di ogni altra ha segnato lo sviluppo della civiltà, ripercorre l'itinerario biografico e intellettuale di coloro che per primi hanno ricercato e studiato i segni incisi (Schliemann, Evans, Ventris e Champollion) e rivisita i più celebri luoghi e oggetti dell'archeologia mediterranea (le tombe di Micene, il palazzo di Cnosso a Creta, i resti di Troia, la stele di Rosetta e l'enigmatico disco di Festo). L'immagine del mondo antico che viene fatta rivivere risulta cosi più complessa e affascinante di quanto siamo soliti pensare. Se, da un lato, Godart spiega la nascita della scrittura come risultato delle esigenze amministrative ed economiche delle diverse organizzazioni sociali, dall'altro lato delinea un Mediterraneo inteso come luogo di incontri, contaminazioni e scambi culturali. -
Che cos'è l'amor. Poesie per chi si ama
Con quali parole i poeti hanno espresso il sentimento umano più dolce e intenso? Con quali versi hanno magnificato l'oggetto dei loro più sospirati desideri? Con quale trasporto hanno descritto i piaceri dell'amore? Da Petrarca a Leopardi, da Michelangelo a Montale, da Sibilla Aleramo ad Alda Merini le più belle poesie dedicate all'esperienza che più di ogni altra sa illuminare o distruggere, dare la vita o portare alla morte: l'Amore. L'amore che ci raccontano i poeti è quello dolce e appassionato dei primi incontri, ma anche quello che fa male al cuore, l'amore disperato che annienta chi ama, l'amore finito di cui resta solo il ricordo. Un caleidoscopio di situazioni, atmosfere, sensazioni in cui ogni lettore riconoscerà i misteri dell'amore, scanditi da quegli accenti di trepidazione, speranza, passione, sgomento che ognuno di noi ha vissuto, vive e vivrà ancora. -
Il non-so-che e il quasi-niente
Quando, alla fine degli anni Cinquanta, in una temperie storica ancora segnata dai terribili postumi della guerra, Vladimir Jankélévitch dette alle stampe Le Je-ne-sais-quoi et le Presque-rien, non furono in molti a cogliere la straordinaria forza d'impatto di un testo volutamente inattuale, perché diversamente orientato rispetto alle coordinate consolidate della riflessione filosofica. In un momento in cui gli astri di Hegel, Husserl e Heidegger rifulgevano nel firmamento della filosofia europea, Jankélévitch apriva un varco, inatteso e profondo, verso un altro orizzonte di pensiero. Nozioni apparentemente fuori del tempo come quelle di «grazia», «innocenza», «semplicità», o riferimenti desueti a Plotino, Juan de la Cruz, Graciàn o Brémond, restituiscono solo in parte la direzione di questo sguardo sagittale che taglia, con effetti ancora non del tutto sondati, il campo del sapere contemporaneo. Lontano dalle ultime filosofie della storia o dai nuovi gerghi dell'autenticità che in quella stagione ancora tenevano il campo, Jankélévitch cerca nel flusso dell'esperienza vivente il significato, e anche il mistero impalpabile, di un'esistenza esposta all'assoluta assenza di fondamenti, ma proprio perciò fermamente tenuta a un agire tanto più responsabile e vigile. Introduzione di Enrica Lisciani Petrini. -
Insieme: La differenza cristiana-Per un'etica condivisa-L'altro siamo noi
Tre saggi di grande umanità, attraversati da una forte tensione etica, dalla consapevolezza che il dialogo tra credenti cristiani e non cristiani, tra cattolici e laici, tra italiani e ""stranieri"""" sia un necessario intrecciarsi di linguaggi, di sensi, di culture, di etiche, un reciproco progresso, un avanzare insieme. Le riflessioni di Enzo Bianchi qui raccolte accolgono gli stimoli che vengono da eventi ordinari, ma vorrebbero aiutare a """"pensare in grande"""", a cogliere nel frammento qualcosa del tutto, a ridare dignità e ampiezza di visione a prospettive troppo spesso tentate di ripiegarsi su un angusto cortile, a intraprendere un lavoro di apertura e ascolto nei confronti del diverso da sé. Un lavoro faticoso ma prezioso, in grado di gettare le basi per una convivenza possibile e praticabile, che apra al futuro, dia senso all'oggi ed eviti il ritorno della barbarie."" -
Il danno
Arhus, Danimarca. Meno di trecentomila abitanti e tutti i problemi delle metropoli occidentali. Come quando, una sera, alla discoteca Showboat la tensione è altissima perché a un gruppo di immigrati è stato negato l'ingresso. Diete fiuta lo scoop e accorre, ma al porto non la aspetta solo il caos del locale. Dietro un container c'è il cadavere di una ragazza, coi segni di un taglio cesareo. Chi è? Chi l'ha lasciata morire dissanguata? Diete indaga e insieme all'amico poliziotto John Wagner, tra hackeraggi, incidenti d'auto, effrazioni, combattimenti clandestini e telefonate anonime, scopre un traffico di bambini, prostitute e ragazzi senza futuro. E in un finale claustrofobico, scoprirà anche che il colpevole di tanto danno può essere la persona più insospettabile. -
Io e te
Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza. -
Sociologia della globalizzazione
Lo sguardo del sociologo può essere di grande aiuto per comprendere le dinamiche della globalizzazione. Questo volume ne prende in considerazione gli aspetti culturali, politici ed economici, per fornire un'introduzione complessiva a un concetto molto dibattuto e per valutare criticamente cause e conseguenze di un mondo globalizzato. Oltre a toccare temi quali la mutata posizione nel mondo degli Stati Uniti sotto la presidenza Obama, l'ascesa della Cina a potenza globale o le critiche dei movimenti no-global, Martell porta in primo piano alcuni aspetti della politica mondiale che i sociologi raramente prendono in considerazione. Viene cosi sottolineata l'importanza delle strutture e delle dinamiche economiche e spiegato come mai il potere, le disuguaglianze e i conflitti siano componenti pressoché inevitabili della globalizzazione. Infatti, se è indubbio che la globalizzazione permette maggiori opportunità di interazione e partecipazione tra le società di tutto il mondo (per esempio attraverso i media e le migrazioni), è altrettanto vero che nei suoi lati oscuri si annidano le guerre, la proliferazione nucleare, l'ampliarsi delle zone povere, i cambiamenti climatici e le crisi finanziarie.