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Oggi sono tua
In ""Segretaria"""" un avvocato infligge alla ragazza neoassunta punizioni corporali sempre più degradanti. I corpi marchiati da un uso e un abuso reificante sono, in """"Cose"""", oggetti da collezionare al pari delle chicche racimolate nei vari mercatini delle pulci. E in """"Pezzo folk"""", la stessa pagina di giornale riporta voyeuristicamente la notizia della partecipazione a un talk show televisivo di un pluriassassino reo confesso, accanto a quella della donna intenzionata a far sesso con mille uomini di fila e battere cosi il record della disciplina. Masochismo e sadismo, violenza, sessualità morbosa, dipendenze, tutto l'armamentario dell'agonia dei sensi che all'uscita della prima raccolta di racconti, nel 1988, aveva fatto di Mary Gaitskill la dark lady del panorama letterario americano, in realtà si limita ad approfondire il ben più sottile armamentario dell'agonia delle sensibilità: abbandoni e rinascite, ferite sommariamente ricomposte da uno slancio di umanità, o solo dal ciclo inarrestabile della natura e della vita. La madre di """"Eden"""" assiste alle mutazioni di una famiglia che perde pezzi sotto i suoi occhi, mentre in """"Non piangere"""" due americane di mezza età giungono in una Addis Abeba in fermento preelettorale per un'adozione indipendente. Per raccontare le nostre fragilità, Mary Gaitskill non ha paura di affondare le mani nella carne di cui siamo fatti, dipingendo immagini di goyesca fisicità."" -
Di latte e miele
Un uomo che ha molto vissuto e molto perduto si prepara a morire. Per la seconda volta. La prima è stata quando, ragazzo, voltò le spalle all'amico con cui era cresciuto, al fratello in tutto tranne che nel sangue, a Stefan. Lui e Stefan vivono nel Banato, una delle regioni più multietniche d'Europa, nel cuore lacerato dell'ex impero asburgico: Stefan è il musicista virtuoso, lo sportivo da battere, l'incarnazione di un ideale irraggiungibile che però, invece di dividere, unisce i due giovani in un legame che sembra più forte di ogni avversità. Ma forse non della guerra. Le truppe di Hitler sono in ritirata e l'Armata Rossa è alle porte: mentre Stefan si sente tedesco e segue i soldati del Reich nel ripiegamento verso la Germania, il protagonista, che ha in odio i nazisti, decide di fare quello che mai avrebbe creduto possibile e abbandona l'amico. Quando il figlio del protagonista scopre l'esistenza di Stefan, vuole far rincontrare un'ultima volta il padre con il vecchio compagno. Un romanzo di esili incrociati, il racconto di un'amicizia d'infanzia che parla la lingua con cui è scritta la storia del Novecento europeo. -
Storia dell'India e dell'Asia del Sud e del Sud Est asiatico
Qual è il significato della tradizione nel subcontinente asiatico? Quali sono gli effetti dèi colonialismo ottocentesco sul nazionalismo indiano contemporaneo? Perché la religione riveste un ruolo politico cosi cruciale in quella regione? Adottando un taglio critico sempre attento alla cultura delle identità regionali indiane, questo libro ci offre un suggestivo affresco storico, economico e spirituale di quell'area del pianeta che si estende dall'Oceano Indiano alle catene dell'Himalaya, dal Pakistan al Bangladesh allo Sri Lanka, in un arco temporale di quasi 5000 anni, dai primi coltivatori preistorici ai conflitti delle Tigri Tamil fino alla migrazione oltreoceano delle popolazioni asiatiche di oggi. Accessibile ma mai convenzionale, il libro ricostruisce le complesse vicende politiche e differenze religiose che caratterizzano la storia dell'India e dell'Asia meridionale e costituisce un indispensabile strumento per storici, lettori generali e appassionati di viaggio. -
Le cose. Una storia degli anni Sessanta
Una giovane coppia parigina, Jérôme e Sylvie, fresca di studi universitari, vive in un mondo dove impera l'abbondanza consumistica. Di quanto i negozi di scarpe e di dischi, i salumieri e gli antiquari offrono di meglio, sanno apprezzare la finezza, il sapore, l'eccellenza. Hanno i gusti della borghesia raffinata, ma per mancanza di denaro sono sempre respinti verso il loro status sociale: ""sempre un pochino troppo in giù"""". La loro non è solo una ricerca di elevazione sociale, essi chiedono alle cose di operare in loro, per forza e magia, una metamorfosi: cercano di avere per essere. Sono due personaggi singolari ma allo stesso tempo comuni. Sono vittime di un consumismo che sembra innescare solo frustrazioni, frenesie e tensioni; ma Perec li racconta senza sarcasmo, con umorismo e distaccata ironia, perché rimane consapevole della forza estetica, emozionale, perfino erotica, che l'universo degli oggetti sa produrre su ognuno di noi. Prefazione di Andrea Canobbio."" -
Storia dell'architettura italiana (1985-2012)
Cos'è successo all'architettura italiana dal 1985 a oggi? In questo libro Marco Biraghi e Silvia Micheli delineano un quadro storico e forniscono un bilancio dello stato della disciplina nell'Italia degli ultimi tre decenni sulla scorta di presupposti politici, economici e culturali ampiamente rinnovati rispetto al passato: sullo sfondo la cultura dell'eccesso degli anni ottanta, la vicenda di Tangentopoli, gli anni del berlusconismo, l'epoca della crisi finanziaria. Tale lettura prende in considerazione, oltre all'opera dei maestri Vittorio Gregotti, Aldo Rossi e Renzo Piano, quella dei nuovi protagonisti della cultura architettonica italiana, tra cui Massimiliano Fuksas, Italo Rota, Cino Zucchi, Mario Cucinella, Stefano Boeri e Pier Vittorio Aureli. L'analisi procede per ""temi"""" e """"problemi"""", quali la presenza degli architetti italiani nel mondo, il contributo degli architetti stranieri in Italia, il ruolo dei concorsi, la trasformazione della professione, il ritorno della teoria e il senso dell'insegnamento della progettazione. Inoltre, un'imprevedibile costellazione di """"casi virtuosi"""" si rivela a un'osservazione attenta del nostro Paese: edifici spesso marginali e in apparenza """"minori"""", che tuttavia mostrano di saper interpretare responsabilmente il proprio ruolo."" -
Il rifiuto degli dèi. Teoria delle belle arti industriali
Architettura, fotografia, design, cinema, televisione, arte elettronica e digitale: cosa lega campi culturali così diversi e compiutamente definiti nelle proprie modalità espressive, nelle rispettive funzioni, nei singoli ruoli disciplinari e sociali? Il volume traccia una mappa delle arti contemporanee, dei nuovi modelli espressivi e dei domini estetici generati dallo sviluppo della tecnologia, dalla crescente complessità della produzione delle opere e dal diverso atteggiamento dei destinatari. Tesi centrale del libro è che anche le arti marcatamente industrializzate e di massa, prodotte in vista di una funzione d'uso e di una strategia di mercato, possono essere luoghi di produzione di forme, sensazioni, sentimenti al pari delle arti tradizionali. A cambiare sono i modelli progettuali e la diffusione delle opere: la relazione sempre più organica con tecniche sofisticate, la figura dell'autore sempre più sfumata, un rapporto con un pubblico di massa fondato non solo sulla funzionalità del prodotto tecnico, nel quale il piacere della forma e il senso delle cose scaturiscono dall'uso quotidiano, ma anche sul puro piacere estetico, colto in un'esperienza ineffabile e irripetibile. Il testo inizia con una panoramica sulla nascita delle arti industriali in epoca moderna, analizza l'atteggiamento di rifiuto o accettazione della cultura ufficiale nei loro confronti, descrive il loro rapporto con la tecnologia, esamina la trasformazione della figura dell'autore in tale contesto... -
A cosa serve Michelangelo?
C'è un'idea - di casa persino al ministero dei Beni culturali italiano in questi anni - secondo cui l'Italia potrebbe diventare una grande ""Disneyland culturale"""": ma è davvero a questo che serve il tessuto artistico e paesaggistico che abbiamo ereditato e che stiamo rovinando? Per rispondere, si può partire dalla storia di un crocifisso attribuito a Michelangelo e acquistato dal governo Berlusconi per più di tre milioni di euro: raccontarla significa parlare del potere del mercato, dell'inadeguatezza degli storici dell'arte, della cinica manipolazione dei politici e delle gerarchie ecclesiastiche, del perverso sistema delle mostre, del miope opportunismo dell'università e della complice superficialità dei mezzi di comunicazione. Il degrado del ruolo della storia dell'arte nel discorso pubblico accompagna la metamorfosi del ruolo del patrimonio storico e artistico: da gratuito strumento di crescita culturale garantito dalla Costituzione, a parco dei divertimenti a pagamento."" -
Numero sconosciuto
Sara ha vent'anni, vive a Roma e lavora come barista. Nel tempo libero caccia nei boschi per sfogare la sua rabbia e fa regolari visite in ospedale a Marco, l'uomo che un anno fa, in un incidente stradale, ha ucciso i suoi genitori, e da allora è in coma. Un giorno inizia a ricevere sms da un numero sconosciuto, che le impartisce ordini. La paura di mettere in pericolo la sorella costringe Sara a seguire le direttive del Numero sconosciuto. E la costringe a lottare contro gli Dèi. Forme delle passioni umane più spietate, gli Dèi agiscono nel mondo a loro piacimento e corrompono ogni Materia di cui prendano possesso. Sara si trova a fronteggiare, in un serrato corpo a corpo, Artemide, fascinosa arciera dai denti di squalo, Persefone, bambina che divora e si strugge, Marte, dal bacio sanguigno e sensuale... Ma chi è il numero sconosciuto che ricatta Sara e le ordina di dare la caccia a una divinità dopo l'altra? Che cosa ha a che fare con Marco? Cos'è successo davvero il giorno dell'incidente, e perché Sara non riesce a ricordarlo? L'esordio della giovanissima Giulia Besa è un urban fantasy dalle atmosfere dark. -
Violazione
Alberto e Linda Donelli sognano come tutti una casa, come tanti una casa nel verde. Per lei è quasi una missione: far crescere i figli nella natura; per lui è la rivalsa sui fallimenti professionali nel settore ambiente, dove è costretto a scendere a troppi compromessi. Una villa è in vendita ad appena cinque chilometri dal centro di Bologna, già campagna. Il proprietario si chiama Primo Draghi e ha la stretta di mano, il sorriso l'impeto dei veri incantatori. In apparenza gestisce la fattoria ""I Cinque Pini"""", in realtà è un imprenditore edile senza scrupoli: cementifica la campagna col senso di sfida del pioniere e l'ansia di riscatto di chi vuol lasciarsi la fatica della terra alle spalle. È convinto che il guadagno giustifichi ogni mezzo, dal disboscamento all'abusivismo allo sfruttamento di immigrati dell'Est. Come il diciottenne Jon, che vive da clandestino nella sua tenuta e conosce un segreto sulla casa che i Donelli non devono assolutamente scoprire. Attraverso una figura di trascinante mascalzone, Alessandra Sarchi ci svela che non ci sono sogni innocenti. Ci mostra la violenza che ogni tentativo di progresso nasconde, la lotta irresolubile tra uomo e natura, senza tregua fin dal principio del mondo. Ci racconta il Paese in cui viviamo."" -
Chiedi alla polvere
Chiedi alla polvere è il romanzo delle passioni di Arturo Bandini. Quella per la scrittura, che lo spinge per le strade di Los Angeles in cerca di vita da mettere sulla pagina. E quella amorosa, che lo porta a intrecciare una relazione fatta di ossessione, tradimenti e cuori feriti con una giovane cameriera messicana.«""Chiedi alla polvere"""" è un romanzo costruito su tre storie... immaginate di fondere le tre storie... e otterrete Arturo Bandini. Fatelo muovere e otterrete """"Chiedi alla polvere"""". Ammesso, naturalmente, che abbiate un talento bestiale» – Alessandro Baricco«Tre fantastiche storie si miscelano in un unico e forte anelito di tensione e vibrazione, nella vittoria e nella tragedia si è totalmente trascinati come la polvere dell’est in un panorama vero, crudo, tagliente, diffidente, si percepisce il razzismo che a quei tempi dilagava tra le minoranze, si ha fame!» – Mauro Armuzzi per Maremosso«Cosí l'ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c'è la polvere dell'Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere. E c'è una ragazza ingannata dall'idea che felici fossero quelli che si affannavano e voleva essere dei loro». Chiedi alla polvere è il romanzo delle passioni di Arturo Bandini. Quella per la scrittura, che lo spinge per le strade di Los Angeles in cerca di vita da mettere sulla pagina. E quella amorosa, che lo porta a intrecciare una relazione fatta di ossessione, tradimenti e cuori feriti con una giovane cameriera messicana. Il capolavoro di John Fante. Uno dei grandi libri della letteratura americana del Novecento."" -
Indignazione
Come si raccontano la storia, la guerra, i capovolgimenti mondiali se non attraverso l’impatto sull’uomo, se non descrivendone gli effetti fiaccanti, destabilizzanti? Si raccontano con il furore e l'impeto di una scrittura rabbiosa, che contiene l'amarezza di chi conosce già la fine, di chi guarda con occhio indignato la storia di un'intera generazione tragicamente in lotta con il mondo.rnrn""Indignazione"""" racconta dell'educazione di un giovane uomo alle terrificanti opportunità e ai bizzarri impedimenti della vita nell'America del 1951. E una storia di inesperienza, stoltezza, resistenza intellettuale, scoperta sessuale, coraggio ed errore. E una storia narrata con tutta l'energia inventiva e l'arguzia di cui Roth è maestro, e un ulteriore poderoso tassello nella sua analisi dell'impatto della storia americana sulla vita di individui vulnerabili."" -
Un paese troppo lungo. L'unità nazionale in pericolo
L'unità nazionale del nostro paese è sempre stata malsicura, minacciata, mai veramente attuata. E non si può certo dire che in questi anni, cosi vicini al 150° anniversario dell'Unità, il problema si stia risolvendo; anzi, sono sempre più forti quelle spinte che, in forme storiche sempre diverse, hanno puntato a una dissoluzione dello stato unitario. Se ci fu un momento in cui avrebbe potuto essere il Sud, unificato dai Normanni e dagli Svevi, a costituire il nucleo e il motore dell'unità italiana, quell'occasione sfumò e ciò che non riuscì a Federico II dovette aspettare l'Ottocento per essere compiuto. Da subito il grande movimento del Risorgimento rischiò di invischiarsi nella palude dell'anti-risorgimento, ma se i pericoli per l'unità italiana furono nei secoli scorsi il nazionalismo violento e oppressivo del fascismo, o il potere temporale della Chiesa cattolica, non si può dire che oggi manchino le minacce, da una forma di populismo privatistico antagonista del sentimento patriottico, a una decomposizione del tessuto nazionale, presente al Nord in forme provocatorie ma tutto sommato pacifiche, e incombente al Sud nella secessione criminale delle mafie. Eppure, secondo Ruffolo, una speranza c'è. ""Realizzare attorno a un progetto nuovo di unità nazionale una vasta rete di solidarietà sarebbe il segno che la """"gente"""", oggi abbandonata all'autoritratto sterile dei sondaggi, può ancora trasformarsi, impegnandosi nella costruzione del suo futuro, in """"popolo""""."""""" -
Ma dove sono finito?
Protagonista del romanzo è ancora una volta Roberto, che era stato al centro anche del ""Mago dei numeri"""" e ora ha quindici anni. La sua nuova avventura è un viaggio nello spazio e nel tempo: mentre una sera è a casa davanti alla televisione, si frega gli occhi e questo gesto è sufficiente per trasportarlo nella realtà che si trova a osservare in quel momento. Il primo viaggio lo condurrà in Russia, nel dopoguerra, il secondo negli Stati Uniti, il terzo in Germania anni Venti, e così via, sempre più indietro nel tempo e a zig-zag sulla Terra. L'ultima tappa è Amsterdam, nel 1621, dove Roberto, che rimane sempre consapevole di non essere nel tempo e nel luogo giusto e che continua a indossare i suoi vestiti moderni, lavora nella bottega di un pittore."" -
Carta bianca
Aprile 1945. Col finire della guerra il commissario De Luca vuol prendere le distanze dal proprio passato nella polizia politica e adesso indaga proprio su quei crimini comuni, che in tempi di dissoluzione di un regime passano senz'altro in secondo piano. Ma le cose non vanno come ci si aspetta. Nulla è scontato, nulla obbedisce al modello di una trama ben confezionata di cui l'autore sa già tutto. Sembra anzi che Lucarelli sia lì, appena un passo davanti a noi, ansioso quanto noi di scoprire dove diavolo lo porti il suo personaggio, a quale rivelazione di sé. Può darsi che l'indagine porti lontano, proprio in quel mondo febbrile di corruzione e traffici loschi e sospensione di ogni regola che ben si sposa con la fine di una dittatura. Può darsi che porti a scoprire qualcosa che ci appartiene profondamente, come italiani, e che forse non è mai passato, forse è ancora li che aspetta. E anche De Luca è con noi, con la sua malinconia, con quello che può apparire perfino cinismo, e invece è solo la consapevolezza che, nella vita come in una indagine degna del suo nome, arriva sempre il tempo di scegliere. Bentornato, commissario. -
Disegnare il vento. L'ultimo viaggio del capitano Salgari
"Il padre degli eroi"""", Emilio Salgari, è lo scrittore che ha infiammato generazioni di italiani creando centinaia di personaggi avventurosi sospinti dalla forza travolgente d'una eterna giovinezza. Ma il vero eroe è lui, il giornalista veronese appassionato di ciclismo e di scherma, pessimo scolaro e lettore onnivoro, che insegue tormentosi sogni di rivincita scrivendo romanzi d'appendice. Nominato cavaliere dalla Regina Margherita perché sa """"istruire dilettando"""", vive con la moglie, quattro figli e una pittoresca corte di animali in un caseggiato popolare ai piedi della collina torinese, sfiancato dai ritmi di un lavoro forsennato. Chi è davvero l'uomo che tiene ad essere chiamato capitano, sostenendo d'aver navigato tutti i mari del mondo? Da dove prende il favoloso repertorio di piante e animali con cui ricrea l'essenza stessa dell'esotismo? Perché i suoi personaggi sono agitati da una ossessiva sete di vendetta? A cent'anni dalla sua morte il romanzo di Ernesto Ferrero va oltre la biografia accostando documenti autentici e d'invenzione, e orchestrando le voci di un coro di testimoni: la moglie Ida, l'ex attrice da lui chiamata Aida, minacciata dalla follia; i figli, i vicini di casa, i pochi amici, i compagni di una bohème più sognata che praticata, esploratori, medici, giornalisti, pittori; ma soprattutto un'intrepida ragazza, Angiolina, che vorrebbe farsi insegnare da lui i segreti della scrittura e lo accompagna nell'ultimo viaggio con una tenera pietà tutta femminile." -
Argomenti per lo sterminio. L'antisemitismo e i suoi stereotipi nella cultura europea (1850-1920)
Fra la prima metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento in Europa si afferma una cultura che procede sicura nella razzizzazione della figura dell'ebreo. È il caso di dire che la cultura ""alta"""" - espressa da scrittori, scienziati sociali, medici e famosi pubblicisti - legittima gli atteggiamenti dell'antisemitismo militante, impegnati nelle agitazioni di piazza. Ecco perché, vista dall'angolazione delle rampe di selezione di Auschwitz-Birkenau, la cultura europea non può rivendicare patenti di immunità o di innocenza. La cultura politica antisemita ha agito semmai da amplificatore di giudizi e atteggiamenti antiebraici, che settori consistenti di intellettuali europei avevano elaborato al chiuso dei loro studi. Sul piano storiografico bisogna allora chiedersi se il nazismo non potesse presentarsi quale erede di determinati filoni e atteggiamenti culturali e """"scientifici"""", ampiamente diffusi nella cultura europea dei decenni precedenti."" -
Cento poesie
Nell'arco della sua lunga esistenza, Goethe ha scritto più di duemila poesie. In questo volume Siegfried Unseld ne ha selezionate cento, che erano le sue preferite ma riescono anche a fornire un'idea complessiva ben proporzionata del corpus poetico goethiano. In soli cento esempi Unseld dà conto delle diverse fasi della poesia di Goethe, dalle prime composizioni fra illuminismo e Sturm und Drang fino alle ultime ispirate a una visione della vita più distaccata e a volte ironica, e dà conto delle sue diversissime forme. Come scrive Luigi Forte nell'introduzione, ""la grande varietà di forme poetiche, dal lied all'inno, dalla ballata all'elegia, dal sonetto all'epigramma, dall'epistola al motto verbale, suggerisce un percorso in cui invenzione e tradizione, arte e vita si sposano felicemente"""". E di questa intima connessione fra strutture letterarie e interiorità, fra percorso biografico ed espressione estetica, Goethe è stato il principale testimone e il più appassionato fautore."" -
Padreterno
È la storia di Aristeo, nome da dio minore. Figlio unico. Adorato. Maschio. Un dialogo muto con un padre morente sul crinale di una vita divisa tra erudizione, desideri mancati, e violenza. È la storia d'amore con Nina, la sua donna, ""che parla la lingua dei leoni"""", che gli scrive parole dentro una casa viva e dolorosa. Nina che non riesce a possedere, che se ne va, che ride di lui. Che ha forme d'amore che lui non capisce. """" Le donne le guardi come gli uomini le guardano da tutta la Storia. È sempre lo stesso sguardo. Sono sempre le stesse donne?"""" Aristeo si scontra con l'incapacità di conoscere le donne, con l'invidia per la loro libertà, con l'esercizio del potere come forma di amore, con desideri che non può confessare e che ci vengono sbattuti in faccia. """"Non lo so. Però da qualche parte deve pur venire. Mentre a me sembra naturale come se ci fossi nato. È tutto buio, mi sento più forte, più vero, e mi perdo, come se non fossi più padrone di me stesso. O fossi ancora quel bambino, onnipotente, che sa dire solo voglio"""". Questo libro è il suo tentativo di capire finalmente qualcosa di sé, del sesso e delle relazioni amorose."" -
Freud e i suoi seguaci
L'opera di Sigmund Freud ha rivoluzionato a tal punto la cultura contemporanea da potersi annoverare tra gli eventi capitali del Novecento. La ferrea impalcatura teoretica, la rivoluzionaria novità dell'approccio scientifico, la peculiarità del lavoro terapeutico del medico viennese, unite al magnetismo della sua personalità, sono state in grado fin da subito di attrarre seguaci e di assicurarsene in molti casi una fedeltà quasi assoluta. Rispetto all'abbondante produzione storiografica dedicata alla psicoanalisi, e in particolare al monumento agiografico Vita e opere di Sigmund Freud di Ernest Jones, Freud e i suoi seguaci di Paul Roazen possiede un'originalità di impostazione e una vivacità di esiti narrativi che l'hanno trasformato con il tempo in un punto di riferimento obbligato per la ricostruzione di quello straordinario momento di gestazione del sistema di pensiero freudiano e del suo divenire ""impresa"""" culturale, grazie soprattutto allo sforzo congiunto del gruppo di collaboratori di cui il maestro seppe circondarsi."" -
Sull'hascisch
La seduzione delle droghe rappresenta un momento preciso nella cultura europea degli anni '30, che ricorda le esperienze decadenti innescate da De Quincey, Gutier e Baudelaire. Se tra i nuovi consumatori di oppio e di haschisch non sorprende la presenza di Benn, Hesse, o Cocteau, meno prevedibile è quella di Walter Benjamin. Tra il 1928 e il 1933 lo scrittore berlinese dà vita a una ricerca tutt'altro che occasionale sulle modificazioni sensoriali provocate dagli stupefacenti. In compagnia di amici, tra Ibiza e Marsiglia, Benjamin avvia una serie di esperimenti pianificati e documentati. Questi materiali avrebbero dovuto confluire in un libro sull'haschisch che poi non fu mai varato, e furono ricomposti da Jean Selz, di cui qui è riportata una testimonianza.