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Corri, coniglio
Harry ""Coniglio"""" Angstrom, ex campione di basket del liceo, abbandona la moglie e il figlio piccolo spinto da un impulso improvviso. Harry ha ventisei anni, è immaturo ed egoista, un adulto bambino incapace di prendersi le sue responsabilità. Ma, nella sua erratica fuga da una vita mediocre, lo guida un profondo desiderio di libertà. E la sensazione, radicata e perturbante come una fede, di essere nel giusto, che qualcosa di piú grande vigili su di lui, destinandolo alla salvezza. E sono questo desiderio e questa certezza a farcelo sentire simile come un fratello e a fare di lui un simbolo dell'America. Torna, in una nuova versione, il capolavoro che ha rivelato John Updike come uno dei piú importanti scrittori del XX secolo. Con una postfazione inedita dell'autore."" -
Riposa, coniglio
Vincitore premio Pulitzer per la narrativa 1991L'ultimo, malinconico capitolo della monumentale tetralogia che ha ritratto quattro decenni di vita americana.rn""Con l'esattezza della sua prosa e uno sguardo freddo ma attentissimo, John Updike è un maestro, come Flaubert, nell'incantarci con le parole mentre il suo bisturi espone le vanità dell'esistenza"""" - Joyce Carol OatesrnrnrnNella fase conclusiva dell'era reaganiana, in un'America terrorizzata dall'Aids in cui tutto pare cadere a pezzi, Harry Angstrom si è trasferito in Florida. Ha cinquantasei anni, venti chili di troppo e deve sottoporsi a un intervento al cuore. Ha la nettissima, inquietante sensazione che la fine si stia avvicinando come un aereo in atterraggio. Eppure riesce ancora a lambiccarsi sull'incomprensibile comportamento di suo figlio Nelson, un cocainomane, e di Janice, sua moglie, che si è messa in testa di ricominciare a lavorare, alla sua età. Ma a perseguitarlo come fantasmi sono soprattutto i rimorsi di una vita."" -
L' ostinato scorrere del tempo
Imogen Soames-Andersson e Ashley Walsingham si sono conosciuti a Londra nel 1916. Il loro tempo insieme è durato un battito d'ali, travolto dalla guerra e dalle convenzioni di un mondo al crepuscolo. I frammenti di questo amore, che ha resistito al distacco, sono sparsi ovunque, nascosti fra l'Inghilterra e le pendici dell'Himalaya, Parigi, Berlino e la Svezia. Molti anni dopo uno studente americano li cerca per trovare il filo che lo lega a Imogen e Ashley, e all'immenso patrimonio custodito da uno studio legale in attesa che qualcuno dimostri di esserne il legittimo erede. Per riuscirci ha soltanto due mesi. -
Nel Paese delle nevi. Storia culturale del Tibet dal VII al XXI secolo
Nell'immaginario occidentale, il Tibet è associato al volto sorridente del Dalai Lama, a film come ""Sette anni in Tibet"""", o alla tragedia dell'occupazione cinese consumatasi a partire dalla metà del XX secolo. Questo paese remoto e misterioso viene spesso percepito come il luogo per antonomasia della pace e dell'introspezione, della ricerca interiore. Tuttavia, talune di queste visioni, dove la storia si intreccia saldamente al mito, possono diventare una gabbia per i tibetani, e rischiano di nuocere alla conoscenza sia della loro cultura, e alla sua divulgazione, sia del loro travagliato passato, segnato da numerose invasioni, guerre e dominazioni straniere. Questo volume ricostruisce i processi storici, politici e sociali che hanno modellato nel corso dei secoli la complessa e affascinante cultura tibetana, e si rivolge soprattutto a un pubblico non specialista ma curioso di conoscere una delle civiltà più suggestive dell'Asia."" -
Un sogno del Nord
Paesaggi lontani e luoghi della memoria, storie di ombre, incontri con gli amici di una vita, riflessioni personali, letterarie ed artistiche si intrecciano in questo libro, il cui tono diaristico e spesso confidenziale riesce ad assumere valore di metafora. L'itinerario di Lalla Romano finisce col coincidere, ora con la peculiare tradizione europea, ora con le inquietudini contemporanee. Postfazione di Giovanni Tesio. -
L' uomo che dipingeva il silenzio
Iasi, Romania, inizio degli anni Cinquanta. Nella città grigia e monocolore come una fotografia, un uomo giunge alla stazione ferroviaria, poi a fatica si trascina fino all'ospedale dove viene soccorso dalle infermiere di turno, estenuato dalla debolezza e dalla tosse. Non ha documenti, solo un mucchietto di pezzi di carta incomprensibili in tasca, non parla. La caposala, Adriana, intuisce che potrebbe essere sordo e una delle infermiere, Safta, lo riconosce pur senza rivelarne l'identità: è Augustin, detto Tinu, come lo chiamavano affettuosamente a Poiana, nella grande residenza di campagna dei Vàleanu, dove entrambi sono nati e cresciuti come fratelli, lei rampolla di una famiglia benestante, lui unico figlio illegittimo di Paraschiva, la cuoca di casa. Nel tentativo di comunicare con Tinu, Safta comincia a rievocare vicende sepolte nella sua memoria da anni: monologhi attraverso cui esprime il fluire dei pensieri, come se l'amico d'infanzia potesse udirla, come se solo la sua presenza silenziosa e indifferente potesse accogliere il dolore di quei racconti. Paradossalmente Augustin con la sua sordità incarna l'ascoltatore ideale, colui al quale confidare emozioni, segreti, reminiscenze che non potrebbero più altrimenti riaffiorare. È così che il lettore passo dopo passo scopre le vicende dei due protagonisti... -
Il popolo che manca
In un inedito racconto corale ""Il popolo che manca"""" presenta le testimonianze più suggestive - dal valore letterario e antropologico insieme - della antica vita agropastorale raccolte da Nuto Revelli. Erano gli anni dell'industrializzazione accelerata e dello spopolamento di intere aree delle campagne del Nordovest e delle montagne alpine in cui si consumò un vero e proprio """"genocidio culturale"""", come è stato definito, distruggendo in poco tempo mondi secolari, comunità, tradizioni e paesaggi. Di quel cosmo che appare cosi remoto queste voci costituiscono l'unico, flebile e struggente tramite. Nel percorso tracciato dal Popolo che manca si è scelto di riunire le memorie più profonde (talune integralmente inedite) dell'insieme dei protagonisti dell'epopea revelliana (i contadini del """"Mondo dei vinti"""" ma anche le donne dell'""""Anello forte""""), con l'intento di fissare, entro una maglia più larga possibile, l'intera gamma delle forme (talvolta anche crudeli) della vita quotidiana del tempo: segnata da poveri sogni di esistenze dominate dalla precarietà alimentare e dalla paura, e tuttavia forte, in parallelo, di saperi e di elaborate pratiche di sopravvivenza consolidate nei secoli. Sono racconti stranianti che ricostruiscono il mondo del lavoro, la medicina popolare, il gioco d'azzardo, il regime alimentare, il parto e le pratiche matrimoniali consegnandoci, insieme, un universo di valori e convinzioni etiche popolato non meno di visioni ultraterrene, sacre e profane."" -
Stanno tutti bene tranne me
In questo romanzo ci sono varie storie che si sfiorano, ci sono vicini di casa, animali domestici, uno psicanalista, una donna delle pulizie, tappeti, librerie e tutta la tranquillità della vita borghese. Una tranquillità che funziona quasi come un farmaco, che stordisce e crea dipendenza. Margherita, per esempio. Quando si è sposata, suo marito le è sembrato l'uomo perfetto, forte e vincente. Solo ora si rende conto del fallimento, di vivere con un estraneo, anaffettivo e incapace di empatia fino alla crudeltà. Poi arriva un colpo di scena destabilizzante non solo per il lettore ma anche per lei. E la sua vita si spacca in due. Il fallimento diventa tangibile, biologico. La famiglia borghese diventa un mostro che la tiene in trappola con i suoi meccanismi di agghiacciante normalità. Ma Margherita sarà la spia d'allarme, la bocca che urla, il dito che indica. Scaverà nella normalità come si scava nella terra, sporcandosi le mani. E scoprirà che il mostro è reale, in carne e ossa e la famiglia è solo la sua tana. E gli altri? Com'è fatta la vita degli altri? Margherita guarda i suoi vicini di casa a cui è appena morto un figlio neonato e si chiede come facciano a sopportare tanto dolore. Ma questo è un libro sul superamento del dolore. Coglie i protagonisti nel momento della scelta: restare fermi sull'orlo dell'abisso a contemplare la catastrofe oppure andare avanti. Non è una scelta ragionata, è piuttosto una pulsione alla vita che appartiene a tutti gli animali, alle piante, a tutti gli organismi. -
Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli
Posizionata come un ponte fra tre continenti, la Palestina è stata oggetto dell'interesse di tutte le potenze internazionali fin dall'Ottocento: dagli Ottomani all'impero inglese, ai sionisti europei, alle superpotenze del dopoguerra. Nel corso del Novecento il suo territorio - e Gerusalemme, città santa a tre religioni - ha finito col diventare la casa di due popoli, che hanno talvolta saputo collaborare, ma che più spesso hanno subito le conseguenze della politica aggressiva dei militari e di chi deteneva saldamente il potere. In questo libro Pappe ripercorre la storia della Palestina in un racconto che ""cerca di affiancare le narrazioni degli sfruttatori e degli sfruttati, degli invasori e di chi è invaso, degli oppressori e degli oppressi"""". Un libro basato su documenti in ebraico, arabo e nelle lingue europee, che ha sollevato un dibattito internazionale sull'interpretazione del nodo più vulnerabile della politica mondiale."" -
Camminano forse due uomini insieme? Dramma in due atti
In un appartamento londinese, un uomo talmente privo di senso pratico da non saper aprire una latta di sardine osserva incredulo il suo rivale più accanito, impegnato nella preparazione di una frittata. Il primo è Vladimir Jabotinskij, leader della destra revisionista sionista, l'uomo ai fornelli invece è David Ben Gurion, ebreo socialista e futuro fondatore dello Stato d'Israele. È il 1934: mentre sull'Europa incombe lo spettro del nazismo, i due leader, solitamente divisi da un contrasto insanabile, si incontrano per cercare un terreno comune con cui affrontare il destino che li attende e costruire il futuro di Israele. Del resto è la Bibbia a insegnarlo: ""Camminano forse due uomini insieme, se prima non si sono accordati?"""" Mettendo in scena il dramma di due uomini carismatici e tormentati, Abraham Yehoshua ci fa entrare in quelle stanze, solitamente inaccessibili, in cui la Storia si svela."" -
Martin Lutero
"In un'afosa giornata di luglio dell'anno 1505 un viaggiatore solitario avanzava a fatica sulla strada riarsa alle porte del villaggio di Stotternheim in Sassonia. Era un giovane, basso ma tarchiato, vestito da studente universitario. Mentre si avvicinava al villaggio, il cielo si rannuvolò... Un fulmine squarciò l'oscurità... Quell'uomo era Martin Lutero"""". È con queste parole che inizia la biografia dell'uomo che, accusando la Chiesa di essere corrotta e identificando i Papi con l'Anticristo, avrebbe frantumato l'edificio del cattolicesimo medievale, dando il via alla Riforma protestante e modificando per sempre il corso della Storia. Dalle prime inquietudini interiori alla polemica contro le indulgenze, alla scomunica, alla definitiva separazione della Chiesa protestante da quella romana, Bainton delinea, con un linguaggio chiaro e un tono divulgativo, gli sviluppi della vicenda umana e religiosa del monaco agostiniano senza perdere mai di vista i grandi eventi politici, culturali, economici e sociali del tempo. Questo testo, ormai classico, ricostruisce con un racconto vivace e appassionato la figura e la vita di Lutero attraverso la storia del suo percorso religioso pieno di paure, fatiche, entusiasmi, tempeste. Introduzione di Adriano Prosperi. Prefazione di Delio Cantimori." -
Quota 1222
Hanne Wilhelmsen ha lasciato la polizia ormai da tempo - da quando un proiettile le ha leso la spina dorsale, costringendola per sempre su una sedia a rotelle. Ora vive una vita ritirata, ai limiti della misantropia, da cui ha escluso vecchi amici ed ex colleghi. Ma la sua antica professione sembra perseguitarla. Isolata in un albergo d'alta quota insieme agli altri passeggeri di un treno che ha deragliato, Hanne suo malgrado si ritrova a indagare. Nell'hotel vengono infatti rinvenuti due sacerdoti uccisi. Prima uno poi l'altro. E tra gli ospiti si è scatenato il panico. Occorre quindi far presto, per evitare che l'assassino colpisca ancora. -
Il signor Cravatta
"Hikikomori"""": cosí in Giappone vengono chiamati i giovani che, spaventati dalla grande pressione che li attende nel mondo degli adulti, si chiudono completamente in se stessi, isolandosi nella loro stanza, senza quasi contatti anche all'interno della famiglia. Taguchi Hiro è appunto un """"hikikomori"""" che lascia la sua tana dopo due anni di reclusione. E impacciato, incerto come un recluso si sente e si muove: non riesce quasi a parlare, appena qualcuno per strada lo sfiora si sente male; troppa fisicità e troppo rumore lo fanno soffrire. Trova finalmente pace sulla panchina di un parco dove nessuno lo nota, ma in compenso lui può tenere sotto controllo il mondo circostante. E vede, sulla panchina di fronte alla sua, un uomo in giacca e cravatta: un tipico """"salaryman"""", un impiegato che, come Taguchi scoprirà, ha perso il lavoro. Ma non lo ha detto alla moglie e quindi continua a uscire di casa ogni mattina per farvi ritorno solo la sera. Il tempo in mezzo lo passa in quel parco. Il contatto fra i due non si stabilisce immediatamente: a raggiungere il ragazzo inizialmente è solo il fumo della sigaretta, poi il giovane e l'uomo maturo scambiano qualche parola, poi qualche frase e infine il rapporto si approfondisce, entrambi rivelano le proprie ferite, le proprie incertezze, i propri drammi. E via via le parole riescono a infrangere il muro della non-comunicazione e a sciogliere la paralisi." -
Cento giorni di felicità
Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, ""l'amico Fritz"""". Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa più difficile di tutte: essere felice. Perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, """"la più perduta delle giornate è quella in cui non si è riso""""."" -
Creduli e credenti. Il declino dello Stato e Chiesa come questione di fede
Nei tre decenni trascorsi dall'Accordo di Villa Madama del 18 febbraio 1984 e dall'intesa coi valdesi firmata tre giorni dopo, è stata disattesa la promessa di novità contenuta in quei patti. Invece di accompagnare il cambiamento sociale e religioso, governi e parlamenti si sono aggrappati al passato, con la complicità di una gerarchia cattolica impaurita. I rapporti tra Stato, Chiese, islam e nuove religioni si sono impantanati nella retorica della ""tradizione cristiana"""" e negli equivoci sulla laicità. Con sguardo acutissimo e una rara chiarezza espositiva, Ventura ripercorre le tappe che hanno portato al declino della Chiesa e del paese, entrambi ostaggio dei """"creduli"""", i dogmatici e i manipolatori, i cinici e i faccendieri. Le dimissioni di Benedetto XVI e l'elezione di un papa Francesco in lotta contro le """"bolle di sapone"""" pongono tutti davanti a un bivio. Se i credenti prevarranno sui creduli, se chi prende sul serio la propria fede politica o religiosa caccerà i mercanti dal tempio, è ancora possibile una primavera per l'Italia e per la Chiesa."" -
I talenti delle donne. L'intelligenza femminile al lavoro
Questo libro prende le mosse da un desiderio e da una necessità. Il desiderio è quello di intersecare più voci di donne piene di talento e di passione per quel che fanno - donne spesso assai diverse tra loro - con una narrazione che cerca di leggere le trasformazioni del presente evitando il più possibile la retorica della vittimizzazione o, al contrario, l'esaltazione di un femminile da cui estrarre solo plusvalore economico. Tra storie di vita e pensieri, ventuno donne autorevoli raccontano il proprio percorso, per dimostrare quanto le loro singole biografie, le loro esperienze e le loro scelte siano irriducibili alle narrazioni di superficie che, per fortuna o per sfortuna, a seconda delle circostanze, toccano l'universo femminile. Uno sforzo necessario, si diceva, un mosaico di testimonianze, casi esemplari e riflessioni di ampio respiro - dai rapporti di potere al mondo del lavoro, dal ""gender gap"""" alla leadership - per dimostrare come possa essere possibile, nonostante tutto, per passione e per talento, riuscire a fare ciò che si desidera anche se si è donne."" -
La donna è un'isola
Lei ha trentatre anni, traduce testi per riviste specialistiche dall'islandese in undici lingue straniere, e consegna a domicilio i suoi lavori. Porta i capelli cortissimi, ama correre, e per entrare in casa degli amici non passa mai dalla porta principale ma scavalca i recinti e attraversa i giardini. È sposata da quattro anni e non ha, e non desidera avere, figli. Per contro, ha un'amica, Audur, una musicista squinternata che vive in un regime di totale anarchia: ha avuto un figlio, Tumi, che è sordo e ha gravi problemi di vista, e ora aspetta una coppia di gemelle da un altro uomo che non frequenta più. Inizia la storia. Nella stessa serata la protagonista investe un'oca, la raccoglie per poi cucinarla; visita il suo amante promettendosi che è l'ultima volta; consulta una sorta di chiaroveggente che le predice alcuni eventi che poi si verificheranno, fra cui una fortunata vincita alla lotteria dei sordomuti; torna a casa e il marito le dichiara di punto in bianco che vuole separarsi e che ama un'altra che aspetta già un figlio da lui. Per la protagonista è evidentemente tempo di cambiamenti. Decide cosi di prendersi una vacanza, anche se è novembre e piove ininterrottamente, e di fare un viaggio insieme a Tumi, che le è stato affidato da Audur. Durante questo viaggio la donna e il bambino vivranno magiche avventure e incontreranno strani personaggi, ma soprattutto impareranno un modo tutto loro per comunicare, capirsi e volersi bene. -
Mentre vi guardo. La badessa del monastero di Viboldone racconta
L'arrivo al monastero in una mattina di nebbia nel 1964 sulla Seicento rossa del padre contrario all'idea che la figlia di 19 anni entrasse in convento. ""C'era il Concilio Vaticano II, ma nel monastero eravamo ancora vestite come nel Medioevo"""". Madre Ignazia Angelini, badessa del monastero benedettino di Viboldone, Milano, racconta la clausura e gli incontri con noi che viviamo fuori: una ragazza sbandata che bussa alla porta, un grande manager che chiede conforto. Il viaggio nel monastero diventa una riflessione sul senso della vita e sull'oggi: sull'instabilità delle relazioni, sull'ambizione e la realizzazione di sé. Per imparare a ricominciare ogni giorno e avere un unico volto."" -
Cocaina
La cocaina. Muove capitali immensi, costruisce imperi, distrugge, ricrea e plasma le coscienze. Rende tutti un po' più criminali. La cercano sia gli operai in fila all'alba in attesa di ingaggio nelle città del Nordest, sia l'insospettabile compagna o compagno della tua vita. In tempi di crisi, è generosa con chi sceglie di servirla. Ci segue come la nostra ombra, così evidente e normale che nessuno più la vede. E allora serve la letteratura per renderla di nuovo visibile. Tre storie che rimandano l'una all'altra, tre facce diverse e complementari dello stesso cristallo. Tre scrittori al meglio delle loro capacità, che ci divertono, turbano e costringono a riflettere. -
Il rocchetto di madreperla
Londra, 1880. La nebbia è appena calata sulla città quando un uomo misterioso fa visita a Lord Hugo Farquhar. Indossa un elegante soprabito rosso, ha occhi magnetici e una bellezza che non sembra umana. Hugo lo stava aspettando. Dal momento in cui i medici hanno dichiarato incurabile la tisi di suo fratello John, ha trascorso le notti a consultare, alla fioca luce della lampada a olio, antichi testi esoterici in cerca di un modo per salvarlo. Perché Farquhar sarà pure un raggiratore, un superbo, uno che non ha a cuore nessuno, ma non può sopportare di perdere il fratello. Così, quando scopre che il Diavolo passa il tempo a ricamare una tela con rocchetti di filo che corrispondono ciascuno a una singola vita umana, decide di sfidarlo a una partita di bridge. In palio, il rocchetto di John. Adesso che l'uomo in rosso è davanti a lui, Hugo non immagina che, qualunque sia l'esito, le conseguenze di una simile sfida lo perseguiteranno per sempre.