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Mia madre, musicista è morta...
Mentre la malattia divora la madre, il figlio ne descrive impassibilmente le tappe. È lui il vero sicario, l'uomo che considera il fatto di essere stato concepito un crimine a proprio danno. Questo è il suo diario, la sua creatura deforme, la sua vendetta. Romanzo di culto per un'intera generazione di intellettuali, da Raymond Queneau a Michel Foucault, ""Mia madre..."""" è, al tempo stesso, il racconto di una sofferenza e un """"autoritratto con follia"""". La negazione grandiosa e megalomane della cultura americana che sfiora la paranoia, l'odio per il genere umano, il rifiuto della madre, fanno di questo libro una delle opere più strazianti del nichilismo contemporaneo."" -
Storia europea della letteratura francese. Vol. 2: Dal Settecento all'età contemporanea.
Anche questo secondo volume intende sottolineare la dimensione europea di una letteratura che viene studiata, di solito, in termini strettamente nazionali. Col Settecento ha inizio la ""modernità"""" di una produzione letteraria la cui lezione costituisce ancora oggi un esemplare punto di riferimento. L'Illuminismo francese si diffonde in Europa grazie alla clarté di una lingua di cui viene celebrata l'universalità, e tuttavia rappresenta il grande momento della fortuna del pensiero inglese (Hume, Locke) così come sul piano narrativo i romanzi di Prévost, Laclos, Crébillon, Rétif de La Bretonne, non mancano di ispirarsi alla coeva narrativa anglosassone. Se sulla scena trionfano Marivaux per la commedia e Voltaire per la tragedia (ma hanno anche larga diffusione popolare i canovacci della commedia dell'arte), sul piano della scrittura filosofica s'impone la grande triade Voltaire, Diderot, Rousseau, con aperture tuttavia che vanno al di là del sensismo, recuperando sensibilità e sentimento. Sul piano del gusto poetico, la corrente neoclassica così viva in Europa trova anche in Francia esponenti di prim'ordine (Chénier). All'influsso anglosassone succede, nella stagione romantica, quello germanico, da Madame de Staèl a Nerval. Si tornerà al primato francese con due grandi maestri: grazie a Flaubert e Baudelaire nascono, in Europa, il nuovo romanzo e la nuova poesia lirica. Con i simbolisti e i decadenti, Proust e Valéry, e poi Sartre e Camus si imporranno nuovi modelli provenienti dalla Francia."" -
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Christopher Boone ha quindici anni e soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo. Il suo rapporto con il mondo è problematico: odia essere toccato, detesta il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l'espressione del viso delle persone, non sorride mai... In compenso, adora la matematica, l'astronomia e i romanzi gialli, ed è intenzionato a scriverne uno. Si, perché da quando ha scoperto il cadavere di Wellington, il cane della vicina, non riesce a darsi pace. E gettandosi nel ""caso"""" con la stessa passione del suo eroe Sherlock Holmes, finisce per portare alla luce un mistero più profondo, che gli cambierà la vita e lo costringerà ad addentrarsi nel mondo caotico e rumoroso degli altri. Con una nuova prefazione dell'autore."" -
Sei grande, Marcus
Siamo a Lille (e dintorni), all'inizio degli anni Novanta. Pierrot, un giovane ambulante che vende ortaggi nei mercati della zona, riceve in affidamento Marcus, un bambino di circa sette anni. Marcus è il figlio di Hélène, una giovane e inquieta tossicodipendente che si è suicidata gettandosi da un ponte dopo aver lasciato una lettera a Pierrot. Dopo la morte dell'amica, è Fabienne, anche lei del gruppo, anche lei tossica, a portare Marcus da Pierrot prima di entrare in clinica per disintossicarsi. Marcus si trova così a vivere a casa di Pierrot, lo chiama padrino, e quasi subito nasce tra i due una vicinanza che diventa sempre più forte. A creare questo legame contribuisce l'intera comunità. Naturalmente il ragazzino deve affrontare anche le prime difficoltà: la scuola, le differenze sociali, le scazzottate con i compagni, i pantaloni strappati e il cuore ferito. Ma insieme sperimenta anche il calore delle cene in una famiglia rumorosa e allegra, i giochi con i bambini della comunità allargata e le festività trascorse in compagnia. Tutto sembra andare per il meglio, quando però, colpo di scena, la narrazione si sposta in un luogo chiuso, colmo di sofferenze e sopraffazioni. Pierrot è in carcere e un nuovo mistero aleggia sulla vita del quartiere, un mistero che la sua variopinta, infaticabile e coraggiosa comunità saprà, ancora una volta, affrontare. -
Paradiso
«A l'alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e 'l velle, sí come rota ch'igualmente è mossa, l'amor che move il sole e l'altre stelle.»Per seguire la Comedia passo a passo, Roberto Mercuri ha costruito un'organizzazione degli apparati di ogni singolo canto che aiuta il lettore a entrare nel mondo trinitario e tripartito descritto da Dante: un brevissimo riassunto che presenta, oltre a quanto accadrà, gli uomini e le donne che si incontreranno; un commento approfondito sulla struttura del canto, sui personaggi, sulle allegorie, sui nodi di senso piú oscuri e problematici; le note a piè di pagina, puntuali ed esplicative del testo. -
Purgatorio
«Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!»L'ascesa lenta e pensosa lungo il monte dei sette vizi capitali, in quel «regno di mezzo», di rigenerazione e rinascita, dove abitano anime imperfette, che non sono riuscite a vincere le passioni nefaste. Come Dante, come ciascuno di noi. Per seguire la Comedia passo a passo, Roberto Mercuri ha costruito un'organizzazione degli apparati di ogni singolo canto che aiuta il lettore a entrare nel mondo trinitario e tripartito descritto da Dante: un brevissimo riassunto che presenta, oltre a quanto accadrà, gli uomini e le donne che si incontreranno; un commento approfondito sulla struttura del canto, sui personaggi, sulle allegorie, sui nodi di senso piú oscuri e problematici; le note a piè di pagina, puntuali ed esplicative del testo. -
Datura
"Tempeste atmosferiche e ormonali, ritmi del corpo e delle stagioni, genio dei luoghi e delle ore del giorno, investigazioni sulla fisica della materia e dell'immateriale: di tutto questo, della buona e della cattiva sorte in amore e in ogni economia della felicità, Patrizia Cavalli fa in poesia Scienza e Teatro. (...) Sempre di più col tempo si capisce che queste poesie sono fatte per illuminare e conoscere, perché in ogni ansia e ombra, in ogni percezione e passione c'è un enigma da indagare."""" (Alfonso Berardinelli) """"Occorre rovesciare puntualmente per Patrizia Cavalli i luoghi comuni e le categorie consuete della critica: lievità epigrammatica, diario privato, canzoniere amoroso. L'operazione che si compie non è lieve, ma aspra e """"petrosa""""; non è monodica e privata, ma corale e pubblica; non riguarda tanto l'amore quanto la fisiologia e l'etologia di un corpo primordiale. (...) Questo poeta disincantato e quasi preistorico, maestro incomparabile dei metri e delle rime interne, sovranamente privo di scrupoli morali, è riuscito a ritrovare l'unità di parola e forma di vita che gli antichi chiamavano musa e ha scritto la poesia più intensamente 'etica' della letteratura italiana del novecento."""" (Giorgio Agamben) In questa nuova raccolta le poesie brevi hanno quasi la funzione di un coro che, con voci intonate e a volte discordi, si muove attorno alle composizioni più ampie, tra cui il poemetto in forma drammatica """"Tre risvegli"""" e la lunga poesia di chiusura che dà il titolo al libro." -
Il secondo libro dell'ignoranza. Tutto quello che credevate di sapere è (ancora) sbagliato
John Lloyd e John Mitchinson continuano nella loro opera di demolizione dei falsi miti e dei luoghi comuni. Ancora una volta, avrete modo di scoprire che molte cose sono diverse non solo da come sembrano, ma addirittura da come pensavate che fossero. Verrete a sapere che certo l'acqua del Mar Morto è molto salata, ma non la più salata sulla Terra. O che contare le pecore serve a tutto, fuorché ad addormentarsi. Troverete finalmente la risposta alla domanda se sia nato prima l'uovo o la gallina. E apprenderete con sgomento che la vita eterna, ebbene sì, esiste. Graffianti come sempre e documentati come sempre, ""i due John"""" ci aprono le porte di un paese delle meraviglie in cui la storia, la geografia, la scienza - insomma, il Sapere - si prende la rivincita su supposizioni e leggende; dimostrandosi, oltretutto, la più divertente delle avventure. Introduzione di Stephen Fry."" -
L' unico figlio
In un gelido e ostinatamente plumbeo febbraio norvegese, l'arrivo di un ragazzino in un orfanotrofio alle porte di Oslo è causa di grande scompiglio. Il dodicenne Olav infatti, sottratto alla patria potestà, pare infinitamente più adulto e cattivo degli altri compagni, e tutti i tentativi di pacificarlo sembrano fallire. Quando Agnes Vestavik, la direttrice dell'orfanotrofio, viene trovata nel suo ufficio, uccisa con un coltello da cucina, e Olav è scomparso, probabilmente dopo aver assistito al delitto, Hanne Wilhelmsen, appena nominata soprintendente di polizia, decide di occuparsi del caso. Cosa che la porterà a scendere per le strade di Oslo, tra il peggior degrado ma anche nell'umanità più dolorosamente viva. -
L' estate senza uomini
Boris, insigne neuroscienziato newyorkese, si è concesso una ""pausa"""", vale a dire un'amante più giovane, e la moglie Mia, poetessa e filosofa, l'ha presa male ed è finita in ospedale con una diagnosi di """"psicosi reattiva breve"""". Uscita dall'ospedale, Mia non se la sente di tornare nella casa disertata dal marito, e decide così di allontanarsi per qualche tempo da New York per andare a trovare la madre, che abita in una struttura residenziale per anziani a Bonden, Minnesota, la cittadina dove Mia è nata e cresciuta. Comincia così questa inconsueta storia di una convalescenza, la convalescenza di una donna che, sperimentando un'estate senza uomini, riscopre in una realtà provinciale apparentemente squallida e monotona un mondo di relazioni umane ancora più ricco e coinvolgente di quello a cui era abituata nella sua sofisticata vita di intellettuale metropolitana. Non si pensi però a un'ingenua riscoperta delle radici, perché lo sguardo posato da Siri Hustvedt sulla provincia americana non ha nulla di idilliaco: le tenere adolescenti che studiano poesia sottopongono le compagne a raffinate torture psicologiche, le arzille vecchiette ricoverate in ospizio coltivano lubrichi """"divertimenti segreti"""", e le simpatiche famigliole nelle loro villette suburbane sono lacerate da violenti diverbi. In questo mondo apparentemente mansueto ma intimamente turbolento, Mia irrompe come una sorta di deus ex machina, suscitando confidenze, svelando intrighi e risolvendo conflitti."" -
Racconti dell'errore
Aristide pensa di dover morire in ogni istante della sua vita, e ha pianificato la sua intera esistenza intorno a uno di questi potenziali momenti fatali. Tonino invece non crede che invecchierà mai, fino a che un incontro casuale gli restituisce il peso di tutti gli anni che ha sulle spalle. Tommaso non immaginava che l'amore esistesse al di fuori dei libri: la poesia greca sarà lo strumento per recitare in pubblico i suoi sentimenti... Sei racconti esemplari, sapienti e ironici, sull'amore e il tempo, sulla morte e la memoria. Esiste una vita che si può definire impenetrabile alle influenze esterne? Forse sì. Basta cercarla in quelle esistenze fondate sull'errore, inteso come allontanamento sistematico dalle regole della società o della natura. Anche le vite tenute in scacco dalla paura, o rese incolori da un'indifferenza che sembra inestirpabile, all'improvviso possono venire illuminate dalla più elementare - eppure più difficile - delle epifanie: di fronte alla morte non si può far altro che voler continuare a vivere. Sei ritratti di ""uomini non illustri"""" che sono, da un lato, apologhi sui grandi e piccoli addii che costellano le nostre esistenze e, dall'altro, struggenti storie d'amore. Con uno sguardo sempre vigile sui destini dei suoi personaggi, Alberto Asor Rosa compone un prezioso apprendistato all'arte del congedo."" -
Lehman Trilogy
«Centosessant'anni di storia del capitalismo vengono squadernati in un continuo saltare fra terzietà saggistiche, flussi romanzeschi, narrazioni di incubi e vaneggiamenti, il tutto punteggiato da isole realistiche in cui l'improvviso andamento da sceneggiatura filmica è inframmezzato di continuo dal commento in contrappunto di un ignoto narratore onnisciente [...] È questo congegno, ambizioso e riuscito, di continua osmosi fra dentro e fuori, a farmi avvicinare Lehman Trilogy ai fluviali atti di Strano interludio di Eugene O'Neill, ed è notevole che questa ardita soluzione drammaturgica mantenga la sua vigorosa efficacia nel corso di un trittico quasi wagneriano, dove l'Oro del Reno di un'Alabama negriera giungerà, inevitabile, al Crepuscolo dei divini indici di Wall Street.» (dalla prefazione di Luca Ronconi)«Henry Lehman si guardò attorno:la nave da cui era sceso – il Burgundy –sembrava un gigante addormentato.Ma un'altra nave faceva manovra nel portopronta a scaricare sul molo number fouraltri 149 come lui:magari ebreimagari tedeschimagari con le scarpe migliori addossoe una sola valigia al fiancoanche loro sorpresi di tremareun po' per l'emozioneun po' per la terrafermaun po' perché l'America– l'America vera –vista da vicinocome un gigantesco carillonfa un certo effetto.Prese un bel respiroafferrò la valigiae con passo spedito– nonostante non sapesse ancora dove andare –entròanche luidentro il carillonchiamato America». -
Ricatto
Benvenuti nel mondo di Freddy Otash: ex sbirro della omicidi e rapine non proprio inappuntabile; investigatore privato che non si tira indietro davanti a nulla; informatore del tabloid scandalistico ""Confidential""""; re incontrastato del ricatto e dell'estorsione ai danni di produttori, divi, starlet e di chiunque conti qualcosa nella Mecca del cinema. Ormai anziano e male in arnese, decide di raccontare la sua vita a uno scrittore mezzo matto di nome James Ellroy; forse per salvarsi l'anima, più probabilmente per intascare un po' di quattrini e sentire da lontano il profumo dei suoi giorni di gloria."" -
Il mestiere di pensare
La filosofia è ormai un'attività praticata non da pochi saggi, ma da molte migliaia di professionisti in tutto il mondo. Come sempre avviene, la professionalizzazione ha portato con sé un'intensa specializzazione. Una prima conseguenza è che una buona parte di ciò che i filosofi scrivono è comprensibile a pochi. Una seconda conseguenza è che - come avviene nelle scienze naturali e in matematica, ma anche nelle scienze sociali - molti filosofi sembrano occuparsi di problemi minuti e questioni di dettaglio, del tutto interne a programmi di ricerca di cui il pubblico colto ha solo un'idea approssimativa. Ciò significa che la filosofia ha rinunciato a provare a rispondere alle Grandi Domande che, almeno in un'immagine molto diffusa, hanno costituito in passato la sua ragion d'essere? E ha inoltre rinunciato a rivolgersi alla generalità degli esseri umani, come sembra proprio della sua specifica vocazione? Lo specialismo e il tecnicismo non sono forse in contraddizione con la natura stessa della filosofia? In questo libro, un convinto sostenitore del professionismo filosofico prova a difenderne le motivazioni pur senza minimizzarne i rischi, e proponendo anche alcuni parziali rimedi. -
Trattato dell'argomentazione. La nuova retorica
Dai tempi di Descartes, le scienze dimostrative sono ritenute il regno della razionalità, mentre tutto ciò che non è dimostrabile viene relegato nell'ambito dell'irrazionale. Così l'etica, la sociologia, il diritto, la psicologia, la retorica sono rimaste escluse dalla logica in senso stretto. La teoria dell'argomentazione si propone di reintrodurre la razionalità nelle scienze dell'uomo che operano con mezzi di prova non dimostrativi. I problemi connessi con l'argomentazione interessano varie discipline: dalla letteratura alla sociologia, dal diritto e alla psicologia. La teoria dell'argomentazione li affronta da un proprio punto di vista come logica delle scienze non dimostrative. Con una prefazione di Norberto Bobbio. -
La ragazza oleandro
Orfana di entrambi i genitori, Korobi è stata cresciuta dai nonni come si conviene a una ragazza indiana di buona famiglia. Seria e rispettosa, porta però nel nome, ""oleandro"""" in bengalese, la forza ostinata delle piante che sua madre tanto amava. È proprio questa tenacia a sostenerla quando, travolta da una rivelazione scioccante, a un passo dal matrimonio decide di partire per gli Stati Uniti nella speranza di far luce sulle proprie origini. A sua disposizione ha un mese di tempo e l'aiuto di Desai, un investigatore privato con base a New York. Poi dovrà rientrare in India e sposarsi. Ben presto, però, messo alla prova da una combinazione esplosiva di pressioni e fraintendimenti, il rapporto con il fidanzato Rajat comincia a vacillare. Parallelamente cresce la complicità con Vic, lo scanzonato nipote e assistente di Desai, che la accompagna e sostiene nelle delicate fasi della ricerca. Alla fine di un viaggio pieno di insidie e verità scomode, Korobi, più matura e consapevole dei propri desideri, imboccherà la sua strada senza lasciarsi tentare dall'alternativa più semplice."" -
L' importanza dei luoghi comuni
Esiste un luogo in cui convergono le teorie più inaccessibili, i fenomeni e le ipotesi più difformi. È lì che - secondo quella che la fisica teorica chiama ""teoria generale del tutto"""" - risiederebbe la spiegazione dell'universo. Per Alessandra e Marinella, gemelle di cinquant'anni cui la vita ha riservato strade molto diverse, quel luogo è la casa del padre che le ha abbandonate quando avevano otto anni, senza voler più sapere nulla di loro. Ora che lui è morto si ritrovano entrambe lì, circondate da quelle pareti a loro sconosciute che sembrano sussurrare ricordi e rievocare rancori mai sopiti. Per le sorelle quella vicinanza forzata si rivelerà una tortura col sorriso sulle labbra, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili. Una storia universale sulla ferocia e sulla dolcezza dei legami familiari."" -
Luce perfetta
Cristian è intraprendente e deciso, ""uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l'effetto di parlare anche quando tacciono"""". Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare e insieme difendere - il proprio futuro. Sarebbero perfetti l'uno per l'altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian """"da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera"""". Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando - passati i furori dell'adolescenza - Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c'è più spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia """"sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lì lì per precipitare, ma poi questo non accade mai"""". Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu - padre di Domenico, zio adottivo di Cristian - diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto """"non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi""""..."" -
Jimi Hendrix. Zero. La mia storia
"Questo libro è opera di Jimi Hendrix a tutti gli effetti. Essendo però stato realizzato dopo la sua morte, mi sembra opportuno spendere qualche parola su come sia giunto alla redazione finale. In qualche modo, persino l'idea del libro è di Jimi, dato che si è sviluppata mentre lavoravo a un biopic su di lui insieme ad Alan Douglas. Né io né Alan avevamo infatti intenzione di mettergli in bocca parole non sue, perciò abbiamo iniziato a sperimentare dialoghi costruiti a partire da cose che Jimi aveva effettivamente detto. Pur utilizzando le sole fonti certificate, abbiamo così messo insieme un dossier gigantesco. C'era materiale in sovrabbondanza perché durante i quattro anni trascorsi sotto i riflettori Jimi ha rilasciato interviste di continuo. Inoltre era uno scrittore incallito: si serviva della carta da lettere degli alberghi e di fogli sciolti, pacchetti di sigarette, tovaglioli e tutto ciò che gli capitava sottomano. Benché alcuni passi delle sue interviste, come alcuni dei suoi scritti, siano già stati pubblicati altrove, troppo spesso sono serviti per accreditare la visione della vita e della musica di altri..."""" (Dall'introduzione di Peter Neal). Sul genio artistico di Jimi Hendrix moltissimo è stato scritto e detto. Mancava però la sua versione. Ed eccola in questo libro. Jimi Hendrix ha lasciato una quantità di scritti: cartoline, lettere, appunti, interviste, testi di canzoni e poi diari, poesie e discorsi on stage. """"Zero"""" ripropone questi materiali in forma cronologica e narrativa." -
La matematica della vita. Risolvere i segreti dell'esistenza
Il saggio presenta le imprescindibili e suggestive forme di collaborazione che intercorrono tra matematica e biologia, volte a svelare la segreta complessità di animali e piante, e getta nuova luce sul comportamento degli organismi, sul loro modo di interagire e modificare il proprio comportamento in relazione al delicato equilibrio ecologico del pianeta.rnrnRecenti scoperte nel campo della biologia hanno portato alla formulazione di una quantità d’importanti problemi, che sarebbe assai improbabile risolvere senza i massicci contributi forniti dalla matematica. Il numero delle ipotesi matematiche utilizzate oggi nelle scienze della vita è enorme, e le richieste che vengono dai vari settori della biologia stimolano lo sviluppo di procedure di calcolo e analisi del tutto nuove, specificamente adatte a descrivere i processi degli esseri viventi. Il libro illustra la grande varietà di connessioni che già esistono, in questi primi decenni del ventunesimo secolo, tra biologia e matematica, a partire dal Progetto Genoma Umano, proseguendo con gli studi e le ricerche sulla struttura dei virus e sull’organizzazione della cellula vivente, fino alle indagini sulla morfologia e il comportamento di interi organismi e delle loro interazioni nell’ecosistema globale. Ian Stewart dimostra inoltre come gli strumenti matematici siano in grado di far luce su difficili concetti tipici dell’evoluzione, un fenomeno basato su processi che si svolgono in periodi di tempo troppo lunghi per poter essere osservati direttamente, o che si sono verificati centinaia di milioni di anni fa e hanno lasciato soltanto tracce a dir poco enigmatiche. Ne emerge tutta la ricchezza del contributo che può venire allo studio dell’evoluzione e delle popolazioni dalla matematica, in grado di svelare la segreta complessità di animali e piante, e di gettare nuova luce sulla vita degli organismi, sul loro modo di interagire e modificare il proprio comportamento in relazione al delicato equilibrio ecologico del pianeta.