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Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute
Questa è la storia di uno sterminio di massa conosciuto come Aktion T4. T4 sta per Tiergartenstrafte numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come ""vite indegne di essere vissute""""... Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito"""". Con uno scritto di Mario Paolini."" -
Considera l'aragosta
Raccontare l'11 settembre, o l'ascesa della tennista Tracy Austin, analizzare l'ironia di Kafka e il suo influsso sulla mentalità degli studenti universitari, riflettere sul tragico destino delle aragoste, recarsi agli Oscar del cinema porno. Dieci anni in ascolto della voce profonda degli USA: da un talk-show reazionario condotto da un presentatore che si veste appositamente per venire bene in radio, fino alla carovana mediatica che insegue un avversario di Bush nelle primarie repubblicane. -
Cattivi
Quello che scorre in cella d'isolamento è un tempo puro, svuotato di eventi. Tanto da far sembrare i giorni di chi può vedere la luce del sole - seppure attraverso le sbarre - come un luogo di libertà, fantasticato per sentito dire. Il mondo di fuori è più evanescente ancora, più irreale del passato, o dei sogni. Cresce allora la tentazione di chiamare il carcere casa, e farlo abitare dai ricordi: ""Se ti svegli con il batticuore, per fortuna la prigione è li che ti aspetta. Ti tiene sollevato, separato da terra, inchiodato con la branda nel muro. Sente i tuoi movimenti. Mentre dormi, la prigione trattiene il fiato per ascoltare il tuo respiro"""". L'orizzonte si restringe un istante dopo l'altro, ma anche i desideri cambiano forma: l'amore per chi si prende cura di te - non importa quanto crudelmente - dà l'innesco a una Sindrome di Stoccolma universale. Un incrocio di solitudini che accomuna carcerati e carcerieri, fino a estendersi all'intera prigione, compreso chi è apparentemente escluso da ogni società e gerarchia. """"Cattivi"""" è un romanzo di parole e sentimenti compressi, storpiati dalle cattività che li restringono. Ma anche una storia di sopravvivenza in condizioni estreme. Dando fiato a una voce che finisce per diventare l'essenza stessa della reclusione, Maurizio Torchio è riuscito nel miracolo di descrivere, senza mai giudicare, i fili invisibili che legano carnefici e vittime..."" -
Il lanciatore di giavellotto
Norma Coramboni è una delle donne più belle e affascinanti della letteratura italiana del Novecento. Di lei sono tutti innamorati (tranne forse il marito): il suocero che sublima l'attrazione per la nuora con l'arte delle sue splendide ceramiche, il gerarca-amante e soprattutto il figlio Damín, adolescente asfissiato da un grumo di desiderio e di dolore che i successi nello sport non riescono a sciogliere, anche perché il responsabile della sua squadra di atletica è proprio l'amante della madre. L'educazione erotica e sentimentale del ragazzo, con il suo finale drammatico e spiazzante, è messa in scena con la scrittura più visiva e cinematografica che Volponi abbia mai elaborato. Così un romanzo apparentemente tradizionale è in realtà un libro modernissimo, anticipatore del gusto contemporaneo. Prefazione di Emanuele Zinato. -
Genetica e guarigione
Edoardo Boncinelli ci guida attraverso una delle più affascinanti avventure scientifiche di sempre. Dalla genetica pionieristica al trionfo del concetto di gene e alla decifrazione del codice genetico. Gli studi per comprendere la regolazione dell'azione genica negli animali superiori e il punto sulle attuali conoscenze nel campo, inclusa la mappatura del genoma e la cosiddetta epigenetica. Una storia, da Mendel ai giorni nostri, che non si sottrae alle questioni più controverse. -
Vita di mafia. Amore, morte e denaro nel cuore del crimine organizzato
M come Mafia. Dalla Russia alla Cina, dalla Grecia a Dubai. Un reportage affascinante e rigoroso che entra nel cuore pulsante delle mafie globali, scritto da un criminologo col talento del narratore. rnrnChi sono i mafiosi e come funzionano le loro organizzazioni? Federico Varese ha scritto un saggio-reportage che ci fa entrare davvero nel profondo di Cosa Nostra, della mafia italo-americana, della mafia russa, della yakuza giapponese e delle triadi di Hong Kong. Per inseguire le storie che racconta è stato in Russia, in Cina, in Grecia, a Dubai e si è avventurato nel nord della Birmania. Con la passione del giornalista investigativo e lo scrupolo dell'accademico, Varese scopre alleanze segrete tra 'ndrangheta e gruppi georgiani, mappa le nuove rotte della droga e racconta la presenza della mafia russa in Grecia. Esplora come le mafie, in Asia e America latina, sono diventate uno Stato. Varese scopre ciò che rende queste organizzazioni temibili e durature: tutte hanno un rito di iniziazione di ispirazione religiosa, regole di comportamento codificate, una struttura gerarchica ma flessibile, rapporti con la politica, e mostrano una diffidenza profonda verso l'amore tra uomo e donna. Varese racconta cosa vedono i mafiosi quando si guardano allo specchio. -
Privati del patrimonio
Sono vent'anni che, in Italia, la politica del patrimonio culturale si avvita sulla diatriba pubblico-privato: brillantemente risolta socializzando le perdite (rappresentate da un patrimonio in rovina materiale e morale) e privatizzando gli utili, in un contesto in cui le fondazioni e i concessionari hanno finito per sostituire gli amministratori eletti, drenando denaro pubblico per costruire clientele e consenso privati. Ma cosa ha significato, in concreto, la ""valorizzazione"""" (o meglio la privatizzazione) del patrimonio? Quali sono la storia e i numeri di questa economia parassitaria, che non crea lavoro dignitoso e cresce intrecciata ai poteri locali e all'accademia più disponibile? Ed è vero che questa è la strada seguita nei grandi paesi occidentali? Tomaso Montanari risponde a queste e altre domande spiegando perché non ci conviene distruggere il governo pubblico dei beni culturali basato sul sistema delle soprintendenze: un modello che va invece rafforzato e messo in condizione di funzionare, perché è l'unico che consente al patrimonio di svolgere la sua funzione costituzionale. Che è quella di renderci più umani, più liberi, più uguali."" -
L'infanzia nelle guerre del Novecento
Il protagonismo dell'infanzia nelle guerre del Novecento, in quanto soggetto mobilitato e mobilitante, costituisce una delle piú significative novità del secolo. Benché rimangano le vittime principali, i bambini diventano al contempo veri e propri attori dei conflitti armati. rnrnÈ un processo progressivo e differenziato a livello mondiale sul piano dei tempi, della geografia, delle dimensioni e delle caratteristiche stesse delle guerre, da quelle di massa della prima metà del Novecento a quelle locali, fino ai conflitti asimmetrici postnovecenteschi. Bruno Maida intende raccontare quelle vicende, ponendo una particolare attenzione ad alcuni temi specifici: la legislazione internazionale per la protezione dei bambini nelle guerre, che si è però accompagnata a un loro crescente coinvolgimento; il trauma e la resilienza, attraverso i quali i bambini si rivelano non semplici soggetti passivi bensí persone capaci di profonda rielaborazione e adattamento; i linguaggi per raccontare quelle esperienze, dalle parole ai giochi ai disegni. Nei disegni di guerra fatti dai bambini le strade sono molto rare e non collegano mai due luoghi. Tutto si riduce a un punto dove c'è il corpo senza vita di qualcuno oppure un veicolo brucia. Metafora di una vita sospesa, l'assenza di strade rinvia alla responsabilità degli adulti che devono costruirle e aiutare i bambini a ritrovarle. La guerra è una frattura profonda nella vita di chi ne faccia esperienza, condiziona i comportamenti successivi, sedimenta le memorie che si radicano nell'identità. Lo è ancora di piú per l'infanzia per la quale, nella stratificazione delle diverse età che la compongono, la guerra coincide con il tempo della formazione, della definizione di se stessa, della costruzione di un proprio sguardo sul mondo. Che siano stati mobilitati, resi protagonisti passivi o attivi della violenza, colpiti da traumi e perdite, rimasti soli oppure, al contrario, attraversino il tempo della guerra protetti e non invasi dagli effetti piú laceranti, i bambini sono stati in ogni caso sempre piú coinvolti e condizionati dai conflitti armati del Novecento e gettati sulla scena fino a trasformarsi, nella seconda metà del secolo, in veri e propri combattenti. E ciò è accaduto all'interno di un paradosso: all'affermarsi e al diffondersi di un sistema di protezioni nazionali e internazionali per i civili nei contesti di guerra, con un'attenzione specifica nei confronti dei bambini, è corrisposto un progressivo e crescente coinvolgimento diretto e indiretto dell'infanzia. -
I filosofi parlano di felicità. Vol. 1: Le radici del discorso.
Non c'è filosofo, tra gli antichi e i moderni, che non abbia parlato di felicità. Dare ragione della vita e del modo di renderla migliore è stato parte essenziale di una competenza sui generis, dichiaratamente fondata sulla conoscenza dell'uomo, che ha mantenuto alto per secoli il prestigio di questa figura intellettuale. Medici dell'anima, o del disordine della mente, i filosofi hanno dispensato diagnosi e prescrizioni per rendersi felici con cognizione, indagando ogni piega del rapporto dell'individuo con se stesso, con gli altri, con la precarietà dell'esistenza. Il libro intende presentare al lettore, introducendoli e commentandoli, testi che esprimono con particolare forza la pretesa strategica che ha accompagnato a lungo la ricerca filosofica, dialogando spesso con gli altri saperi a disposizione di ciascuna epoca. Questo primo volume risale alle origini stesse della storia del pensiero, riconoscendo a queste voci un indiscutibile primato nel configurare una gamma di alternative poi sempre rivisitate. Il secondo volume, ""Tra i moderni"""", ne presenta importanti sviluppi in alcune aree di discussione dell'età moderna, dove la questione si rinnova e diventa più complessa, rispetto all'universalismo fiducioso degli antichi, imponendo di superare alcuni parametri di implicita esclusione: il genere, la classe, la fede religiosa."" -
La misura dello zero
Una raccolta che si sviluppa intorno a due fuochi. Due diversi tipi di smarrimento che in realtà Galluccio riesce miracolosamente a incrociare. Da un lato questo smarrimento segue i percorsi di tematiche esistenziali più tradizionali al mondo della poesia, seppure per squarci deformanti o esplicitamente onirici. Dall'altro lo stupore è legato a tematiche scientifiche, alla matematica, alla fisica, alla cosmologia. Il linguaggio scientifico ha talvolta funzione propria e talvolta valore metaforico. Riverbera sugli sfondi esistenziali tracce di sgomento e di emozioni che hanno a che fare con meccanismi assai più grandi e complessi di una semplice vita umana. E il mondo scientifico, viceversa, si carica di umanità, di biografia, come nei tre ampi ritratti di matematici famosi: Pitagora, Galois e Gödel. L'interazione fra i due piani, solo all'apparenza lontanissimi, produce un percorso mentale e immaginativo assai ricco, che si traduce su un piano verbale altrettanto suggestivo ma come rarefatto e quasi incantato. -
Qualcuno ci giudicherà. La sfida per il cambiamento dell'Italia
L'Italia è un Paese dove i giovani dipendono dai vecchi, dove ""è Anchise a portare sulle spalle Enea mentre la città brucia. Non il contrario, come sarebbe naturale"""". E """"dove nessun futuro è stato pensato per Ascanio, il nipote"""". Partendo da questa constatazione, Giuseppe """"Pippo"""" Civati, uno dei politici più noti della sinistra italiana, ci racconta la sua versione dei fatti. Ci dice quali sono gli attori che si contendono la scena. Quali sono gli ostacoli a un cambiamento che non può più essere rimandato. Perché se oggi è il momento di fare, e di fare in fretta, non possiamo però ripetere l'errore che segna da sempre la vita del nostro Paese, quello di agire senza riflettere, senza pensare alle ripercussioni delle nostre scelte sulle prossime generazioni."" -
Il gatto venuto dal cielo
Nell'ampio giardino di un'antica dimora, protetta dall'ombra di un grande olmo, un giorno appare una nuvola, un minuscolo lembo di cielo bianco caduto sulla terra: è un piccolo gatto, anzi una gatta. Anzi è Chibi: si, perché Chibi ha un carattere tutto suo, indipendente, curioso, vivace. A volte sa essere anche brusca, soprattutto quando vuole afferrare quel pesce che le state cucinando, e può mordere se provate a prenderla in braccio, ma sa anche essere affettuosa e riempire di dolcezza i suoi silenzi (nessuno l'ha mai sentita miagolare!) Ecco, Chibi è cosi, prendere o lasciare. Chibi, come tutti i gatti, sa come farsi amare: giorno dopo giorno la sua testolina spunta alla finestra della coppia che da poco si è trasferita nella dépendance dell'antica dimora. Chibi deve passare per la loro casa prima di lanciarsi nei suoi rocamboleschi inseguimenti e misteriose esplorazioni nel magnifico giardino della villa. Marito e moglie sono giovani, ma sembra che già non abbiano più nulla da dirsi: forse è l'abitudine, forse è qualcosa di oscuro che serpeggia tra loro, ma sono più i silenzi quelli che si scambiano che non i gesti d'affetto. Ma le visite di Chibi costruiscono nuove abitudini, piccoli riti capaci di riavvicinare marito e moglie. Pur non facendosi mai adottare dalla coppia - fiera della sua autonomia, rimarrà sempre ""il gatto ospite"""" - Chibi, come un piccolo spirito celeste, saprà cambiare per sempre la vita di chi l'ha conosciuta."" -
Eptalogia di Hieronymus Bosch. Vol. 2: Il panico-La paranoia-La cocciutaggine.
Questo secondo volume dell'Eptalogia di Hieronymus Bosch riunisce tre testi: Il panico, La paranoia, La cocciutagginernrnSi conclude con questo secondo volume la serie dei moderni peccati capitali ideata e scritta da uno dei drammaturghi oggi più famosi nel mondo. La sua pubblicazione in Argentina, iniziata nel 2000, è stata completata nel 2009. Rispetto all'originaria edizione Ubulibri del 2010, La cocciutaggine è stata profondamente riscritta in occasione di una messainscena al Teatro Nacional Cervantes di Buenos Aires (marzo 2017), e dunque ritradotta da Manuela Cherubini. I personaggi, originariamente cinque, sono diventati tredici. Cambiamenti e aggiunte d'autore, in misura assai più limitata, si trovano anche negli altri due testi. A cura di Manuela CherubinirnIl panico è stato messo in scena per la prima volta da Luca Ronconi nel 2013 al Piccolo Teatro di Milano. -
I vangeli apocrifi
I vangeli apocrifi sono una delle testimonianze più vive del cristianesimo primitivo. Qui i primi cristiani riversarono tutto il loro ingenuo bisogno di conoscere del proprio Salvatore e Maestro quanto i quattro Vangeli canonici non dissero. Così l'infanzia di Gesù nella casa di Nazareth, dopo i prodigi della sua nascita, o i misteri che accompagnarono e seguirono la sua morte vennero elaborati da una fantasia ricca di tutta la tradizione orientale ed ellenistica, con la freschezza di un mondo nuovo che stava sorgendo sulla decadenza dell'antico. Le letteratura popolare di tutti i tempi trova fra questi testi molte delle sue pagine migliori. -
Vita di Galileo. Testo tedesco a fronte
«La verità riesce ad imporsi solo nella misura in cui noi la imponiamo; la vittoria della ragione non può essere che la vittoria di coloro che ragionano.»Il testamento spirituale di Brecht, un ritratto fortemente chiaroscurato e volutamente contraddittorio del grande scienziato pisano, la cui indefessa ricerca della verità si trasforma a poco a poco in una sorta di vizio, di personale, quasi narcisistica intemperanza intellettuale. La presente edizione offre un'ampia introduzione, che situa l'autore e l'opera nel loro contesto storico e letterario, il testo originale nella versione definitiva e integrale con la traduzione a fronte, un corredo di note a piè di pagina che chiariscono le difficoltà linguistiche e forniscono precisazioni culturali, d'ambiente e di costume. -
Iliade. Testo greco a fronte
«Canta, o dea, l'ira / d'Achille Pelide, / rovinosa che infiniti dolori / inflisse agli Achei».Cinquantun giorni della guerra degli Achei contro Troia (Ilio, da cui il titolo): dall'ira di Achille, l'eroe invincibile, o quasi, dell'esercito acheo contro il capo della spedizione Agamennone, reo di avergli sottratto la schiava Briseide, al funerale di Ettore, l'eroe troppo umano dell'esercito troiano sconfitto dall'astuzia di Ulisse. Il capolavoro assoluto del genere epico, la nascita e il momento fondante dell'intera tradizione letteraria dell'Occidente. Prefazione di Fausto Codino. -
Il fu Mattia Pascal
«Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal.»Dopo l'ennesimo litigio con la moglie Romilda e con la suocera, Mattia Pascal, annoiato bibliotecario, fugge dal paesino in cui vive, e fnisce per caso a Montecarlo, dove vince una grossa somma alla roulette. Ma durante il viaggio di ritorno in treno, apprende dal giornale una notizia sconvolgente: la notizia del proprio suicidio. Agli antipodi dei personaggi dannunziani dalla vita sublime, con Mattia Pascal si annunciano gli antieroi del Novecento, che intrattengono un rapporto volubile con le proprie radici temporali, incalzati come sono da una segreta vocazione a dissolversi in altre forme, contro il ricatto della storia e delle sue istituzioni. -
Il ritratto di Dorian Gray
Conservare bellezza e giovinezza a ogni costo, vivere in un infinito presente anche se il prezzo è un'infinita dannazione: la storia di Dorian Gray è probabilmente una delle più note che la letteratura abbia mai raccontato, e non c'è generazione di lettori che non si sia confrontata con la straordinaria favola per adulti scritta da Oscar Wilde. Una favola che intreccia personaggi, o meglio anime molto diverse tra di loro: da Dorian Gray, il dandy che espia il proprio edonismo con la vecchiaia, a Lord Henry, il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso Wilde. Ma proprio l'intrecciarsi di tante anime, insieme alla fortissima tensione narrativa, fa si che l'incanto del Ritratto resti intatto nonostante il passare del tempo. -
Auschwitz spiegato a mia figlia
Perché i nazisti spesero tante energie per sterminare milioni di uomini, donne e bambini, soltanto perché erano ebrei? Perché Hitler riteneva gli ebrei la maggior minaccia per il Terzo Reich? Chi sapeva quello che succedeva e chi poteva fare qualche cosa? Perché gli ebrei non hanno opposto resistenza? Annette Wieviorka risponde alle domande di sua figlia Mathilde su Auschwitz e la distruzione degli ebrei d'Europa. Domande crude e dirette che esprimono l'incredulità di chi non può concepire l'assurda tragedia dei lager nazisti. -
Il grande Gatsby
Il romantico ed enigmatico Jay Gatsby organizza feste sontuose nella speranza di avvicinare la donna amata in gioventù, Daisy, che ha sposato un uomo ricco e rozzo. Ne diventerà l'amante, ma un incidente automobilistico darà una tragica svolta al loro amore. Una descrizione spietata e partecipe del mondo fastoso e frivolo degli anni Venti nelle pagine indimenticabili dello scrittore simbolo della ""generazione perduta"""".""