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Memorie di Adriano. Seguite da Taccuini di appunti
Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, eredità che gli proviene dai Greci, lo sprona a pensare e servire sino alla fine. ""Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo"""" afferma, personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicità e il metodo, fra l'intelligenza e la volontà. I """"Taccuini di appunti"""" dell'autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un'opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio."" -
Il regno degli amici
È l'estate del 1982. L'Italia ha appena vinto i mondiali di Spagna e Milano è deserta. Demo, Elia e Fabiano trovano una casa abbandonata sul naviglio Martesana e decidono di farne il loro Regno. Un posto segreto dove è possibile fumare, ascoltare i Led Zeppelin, sfogliare i giornaletti porno, scoprire il confine sottile tra complicità e gelosia, tra emulazione e rivalità. Un posto, anche, dove accogliere i nuovi amici, come Ric. Poi incontrano Valli, ed è un'apparizione. Lei è selvatica, ha gli occhi verdi, i capelli lunghi, un corpo esile chiuso in una salopette; vive in un camper con la madre e ogni giorno pesca nel canale. Senza volerlo la ragazza rompe il goffo equilibrio maschile del Regno, insinuando nel gruppo quella tensione erotica che è per tutti la grande scoperta e il grande dolore dell'adolescenza. Ma che qui genera un danno capace, in una sola notte, di cambiare il destino dei protagonisti. Mentre la pioggia si porta via l'ultima estate della loro giovinezza. -
Amori e disamori di Nathaniel P.
Dopo anni di faticoso equilibrismo, tra un articolo e un lavoretto, Nathaniel Piven ce l'ha fatta. Ha appena firmato un contratto per pubblicare il suo primo romanzo, ma soprattutto ha scoperto che quelle qualità che l'avevano condannato a un'adolescenza di scatenate letture e altrettanto scatenate sessioni di autoerotismo, oggi l'hanno trasformato in un desiderabile trentenne sul mercato sentimentale della scena letteraria di New York. Ragazze che non l'avrebbero degnato di uno sguardo al liceo, ragazze colte, raffinate, ""che leggono Svevo in metropolitana"""" e che potevi incontrare alle feste dell'editoria, adesso lo trovano interessante, e le occhiate di cui si scopre oggetto mentre è a cena in un ristorantino di Brooklyn, o al mercatino a chilometro zero, si moltiplicano. Ma Nate è """"il prodotto di un'infanzia post-femminista negli anni Ottanta e di un'istruzione universitaria politicamente corretta negli anni Novanta"""", e la sua ipersensibile, iperattiva, iperprogressista coscienza sa come si tratta una donna, come non ci si approfitta dei privilegi che una società ingiusta ancora concede agli uomini. O almeno così crede lui. L'incontro con Hannah, anche lei aspirante scrittrice, una ragazza intelligente, autonoma, metterà Nate di fronte a una persona che non è disposta a lasciarsi incasellare. O almeno così crede lei."" -
L' autoritratto. Una storia culturale
L'autoritratto è il genere artistico che meglio di altri contraddistingue la nostra epoca; ma gli artisti moderni sono ben lontani dall'averne esaurito forza e potenzialità. Questo libro offre un'ampia panoramica storico-culturale dell'autoritratto a partire dall'antico mito di Narciso e dai cosiddetti ""autoritratti di Cristo"""" fino al proliferare di autoritratti di artisti contemporanei. In questo racconto James Hall dimostra come l'atto di ritrarsi faccia parte di una tradizione lunga secoli, e molti sono gli aspetti che l'autore prende in considerazione: l'importanza dell'""""ossessione per gli specchi"""" in epoca medievale; il diffondersi del genere durante il Rinascimento; l'intensità degli autoritratti-confessione di Tiziano e Michelangelo; gli autoritratti comico-caricaturali e quelli """"inventati"""" o immaginari; la mistica dello studio d'artista da Vermeer a Velàzquez; il ruolo svolto dalla biografia e dalla geografia nei ritratti seriali di Courbet e van Gogh; la tematica sessuale e la figura del genio nelle opere di Munch, Bonnard e Modersohn-Becker; le identità multiple di artisti quali Ensor e Cahun; fino a toccare gli ultimi sviluppi del genere nell'era della globalizzazione. Lungo tutto il libro, Hall non smette mai di interrogarsi sui motivi che inducono gli artisti alla pratica dell'autoritratto, e trova risposte scavando nel loro mondo e nella loro mentalità."" -
L' incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. -
Terra mobile. Atlante della società globale
La globalizzazione ha rimesso in primo piano il globo, cioè la Terra, come se, ormai stanco, Atlante fosse fuggito abbandonandolo fluttuante nello spazio. Alla sicurezza stanziale garantita dallo Stato si è sostituita l'infinita mobilità di conoscenze, capitali, merci e persone. Una mobilità non soltanto fisica ma anche cognitiva: riferita cioè allo stato del pianeta e al rapporto fra natura e razionalità tecnica, ma pure alla forma trans-locale, trans-nazionale dei saperi, della conoscenza, dei processi istituzionali necessari a fronteggiare la crisi profonda che si è aperta. L'attuale dimensione globale del mondo impone un nuovo orientamento nel pensiero. Parafrasando Cocteau, è come se il Minotauro avesse inghiottito il labirinto. ""Terra mobile"""" parte da qui, proponendo al lettore un nuovo approccio al tema dello spazio non solo da parte delle discipline territoriali ma anche del pensiero giuridico, che vede lo spazio sfuggire alla tradizionale dimensione regolativa nazionale e internazionale, del pensiero sociologico che ha sin qui ragionato per strutture sociali endogene, del pensiero filosofico, geografico, storico e antropologico. """"Terra mobile"""" è un atlante per pensare e agire dentro l'attuale, confusa transizione globale, coniugando pluralità di punti di vista e unità di obiettivi, e si avvale dei contributi di sociologi, filosofi, geografi, giuristi e storici."" -
Raccontare per la storia-Narratives for history. Ediz. bilingue
"Raccontare per la storia"""" significò per Primo Levi due cose essenziali: dare forma all'esperienza di Auschwitz con gli strumenti del narratore - un narratore di fatti reali - capace di stendere un referto significativo per lo storico di professione oltre che per il lettore comune; possedere la sensibilità e il coraggio di proporre categorie nuove per rileggere la Shoah: dalla """"zona grigia"""" alla """"vergogna del sopravvissuto"""". Più coraggiosa ancora la riflessione, radicata nella sua breve esperienza di partigiano, sulla violenza compiuta da chi combatte per una causa giusta. Durante quarant'anni l'arco che va da """"Se questo è un uomo"""" a """"Il sistema periodico"""" a """"I sommersi e i salvati"""" - Levi ha affidato alla storia le sue narrazioni e le sue diagnosi eticopolitiche. Le raccoglie una storica, Anna Bravo, che lo intervistò nel 1983 e che ci racconta perché esse restino valide oggi e per ogni prevedibile futuro." -
Underground. Racconto a più voci dell'attentato alla metropolitana di Tokyo
L'attentato del 1995 alla metropolitana di Tokyo – nel quale alcuni adepti del culto religioso Aum diffusero nei treni un potentissimo veleno, il sarin, causando dodici morti e migliaia di intossicati – ha scosso violentemente la coscienza collettiva dei giapponesi, prefigurando le nostre attuali paure. Attraverso una serie di interviste, sia agli affiliati della setta che ai superstiti, Murakami cerca di chiarire i motivi di un gesto cosí assurdo, e di comprendere che cosa possano aver provato e provino ancora oggi le vittime di quella tragedia: gente comune, che ha vissuto un incubo impossibile da dimenticare. -
Geologia di un padre
Negli ultimi dieci anni Valerio Magrelli ha raccolto, su foglietti sparsi, appunti riguardanti il padre. Quando quest'ultimo muore, quei documenti diventano un materiale prezioso, ""il bandolo canoro di un'infinita matassa di storie"""": i viaggi in auto d'estate in giro per l'Italia; le avventure d'amore e morte durante la guerra; i desolati pomeriggi che l'uomo ormai maturo trascorre spingendo il genitore sul girello; il giorno in cui il figlio, armato di forbici, libera l'anziano febbricitante dal bozzolo del maglione; lo stupore di riconoscere, davanti allo specchio, un'espressione del viso che gli restituisce la ferrea legge dei vincoli genetici; gli abbracci, le risse, l'amore per Borromini o i folli scatti di rabbia. Diviso in 83 capitoli (numero che corrisponde agli anni vissuti dal protagonista), il libro scava fra ricordi e storia patria, mentre la biografia sfuma nella paleontologia, se non nella geologia... L'enigmaticità di questo iroso anti-eroe, e insieme la sua lontananza, suggeriscono infatti una possibile identificazione con i resti umani di origine preistorica trovati in Ciociaria, a Pofi, suo paese d'origine. Cosi narrando, Magrelli, orfano ad honorem e padre a sua volta, procrastina il congedo definitivo grazie al racconto, e non desiste, ma si maschera, fugge, scegliendo la digressione per scendere ancora più in profondità nella vita del capostipite, e mostrarne, oltre alle virtù, anche quei difetti che lo rendevano """"un vecchio esacerbato e vulnerabile""""."" -
Cocaina
La cocaina. Muove capitali immensi, costruisce imperi, distrugge, ricrea e plasma le coscienze. Rende tutti un po' più criminali. La cercano sia gli operai in fila all'alba in attesa di ingaggio nelle città del Nordest, sia l'insospettabile compagna o compagno della tua vita. In tempi di crisi, è generosa con chi sceglie di servirla. Ci segue come la nostra ombra, così evidente e normale che nessuno più la vede. E allora serve la letteratura per renderla di nuovo visibile. Tre storie che rimandano l'una all'altra, tre facce diverse e complementari dello stesso cristallo. Tre scrittori al meglio delle loro capacità, che ci divertono, turbano e costringono a riflettere. -
Mancarsi
Diego De Silva fa un passo a lato, si allontana dalle irresistibili vicende di Vincenzo Malinconico e ci regala una semplice storia d'amore. Semplice per modo di dire, perché la scommessa è tutta qui: nel nascondere la profondità in superficie, nel tratteggiare desideri e dolori, speranze e rovine, con poche parole essenziali, dritte e soprattutto vere. Perché, come diceva Fanny Ardant ne La signora della porta accanto, solo i racconti scarni e le canzoni dicono la verità sull'amore: quanto fa male, quanto fa bene. Solo lì si cela l'assoluto. Cosi De Silva prende i suoi due personaggi e li osserva con pazienza, li pedina, chiedendoci di seguirlo - e di seguirli - senza fare domande. Irene vuole essere felice, e quando il suo matrimonio inizia a zoppicare se ne va. Nicola è solo, confusamente addolorato dalla morte di una donna che aveva smesso di amare da tempo. Anche lui, come Irene, è mosso da un'assoluta urgenza di felicità. Anche lui vuole un amore e sa esattamente come vuole che sia fatto. Sarebbero destinati a una grande storia, se solo s'incontrassero una volta nel bistrot che frequentano entrambi. Ma il caso vuole che ogni volta che Nicola arriva, Irene sia appena andata via. Se le vite di Nicola e Irene non s'incontrano fino alla fine, le loro teste invece s'incontrano nelle pagine di questo libro: i pensieri, le derive, il sentire si richiamano di continuo, sono ponti gettati verso il nulla o verso l'altro. Forse, verso l'attimo imprevisto in cui la felicità finalmente abbocca. -
Il piantagrane
Gli italiani non sono portati per la rivoluzione. Bravissimi nel tiro al piattello e irraggiungibili nell'arte culinaria, la rivoluzione non rientra però nell'elenco delle loro specialità. In centinaia d'anni, mentre francesi, americani e russi si ribellavano all'andamento della propria Storia, gli italiani sceglievano strade alternative quali la diplomazia, l'iniziativa individuale, l'attesa della dipartita naturale del nemico, il superenalotto. ""Il piantagrane"""" si svolge in un Paese che somiglia molto all'Italia dei giorni nostri. Narra la vicenda di un individuo qualunque che, suo malgrado, si trova a innescare un grande, strabiliante, radicale cambiamento. A causa della sua semplice presenza, tutti cominciano ad agire secondo logica e buonsenso. Addirittura secondo coscienza. Si tratta di un pericolo enorme, che nessuna società occidentale può permettersi di affrontare: il pover'uomo, quindi, diventerà ben presto oggetto di una feroce caccia da parte dei servizi segreti. Qualcuno cercherà di aiutarlo, inviandogli l'angelo custode più grottesco e maldisposto che si possa immaginare: un omino forzutissimo, che frulla parole storpiate dall'ignoranza e da un'oscura sapienza. E così il destino del pianeta e la possibilità stessa di una rivoluzione saranno nelle piccole mani di una coppia stralunata."" -
Diario partigiano
Un libro di lotta, coraggio, passione e speranza. Uno dei documenti piú avvincenti e appassionati della Resistenza.«Questo libro di memorie della Resistenza ha un carattere d'eccezione, piú che per l'importanza dei fatti che racconta, per la persona che l'ha scritto e il modo in cui la guerra partigiana viene vista e vissuta. È il libro d'una donna la cui vita era già segnata dalla lotta antifascista: Ada Prospero, la vedova di Piero Gobetti, il giovane martire del primo antifascismo italiano, animata da una passione di libertà, da un bisogno di azione, da un coraggio eccezionali... il libro d'una madre che va a fare la guerra partigiana insieme a suo figlio di diciott'anni, e con lui divide pericoli e disagi. Il libro s'anima di una piccola folla di personaggi, tra i quali ritroviamo figure note [Antonicelli, Pajetta, Venturi, Spriano, Alessandro e Carlo Galante Garrone, Momigliano, Duccio Galimberti, Foa] e molti volti meno noti che subito ci diventano amici, ma sempre ciò che dà il tono è la presenza dell'autrice...» (Italo Calvino)Introduzione di Goffredo Fofi. Nota di Italo Calvino. Postfazione di Bianca Guidetti Serra. -
Il libro dell'inquietudine
Un libro immaginario, plurimo e postumo, scritto da un uomo senza identità che era decine di altri uomini (e una donna), ognuno con una spiccata personalità, biografia, quadro astrale, produzione letteraria. L'opera che ci svela tutto ciò che Pessoa avrebbe voluto essere, e non essere.L'unica grande opera narrativa che Pessoa ci abbia lasciato, il suo capolavoro, in realtà non esiste. Carte sparse, ritagli, appunti di tutta una vita pensati per un «libro a venire», pubblicato solo molto dopo la morte dell'autore, grazie a editori e curatori che hanno scelto e organizzato i materiali secondo il loro gusto. Questa edizione critica ricostruisce fedelmente il corpus piú completo del «non libro», disponendo in ordine cronologico le oltre quattrocento brevi prose che lo compongono. Un'occasione per leggere il Libro dell'inquietudine nella sua piú probabile elaborazione d'autore, e riscoprire un'opera senza pari nella letteratura del Novecento. -
Libertà
Dopo Le correzioni Jonathan Franzen sceglie di nuovo un matrimonio per raccontare ciò che, nostro malgrado o per fortuna, lega tutti gli uomini, in un romanzo spietato e divertente sulle catene che imprigionano e su quelle che rendono più liberi.rnrn«Un capolavoro di costruzione e intelletto... E io mi sono innamorato di nuovo. Come la prima volta» – Paolo GiordanornrnWalter e Patty erano arrivati a Ramsey Hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. Fuggivano dalla generazione dei padri e dai loro quartieri residenziali, dalle nevrosi e dalle scelte sbagliate in mezzo a cui erano cresciuti: Ramsey Hill (pur con certe residue sacche di resistenza rappresentate, ai loro occhi, dai vicini poveri, volgari e conservatori) era per i Berglund una frontiera da colonizzare, la possibilità di rinnovare quel mito dell'America come terra di libertà «dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale». Avevano dimenticato però che «niente disturba questa sensazione quanto la presenza di altri esseri umani che si sentono speciali». E infatti qualcosa dev'essere andato storto se, dopo qualche anno, scopriamo che Joey, il figlio sedicenne, è andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, Patty è un po' troppo spesso in compagnia di Richard Katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre Walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come «arrogante, tirannico ed eticamente compromesso». Siamo negli anni Duemila, anni in cui negli Stati Uniti (e non solo...) la libertà è stata come non mai il campo di battaglia e la posta in gioco di uno scontro il cui fronte attraversa tanto il dibattito pubblico quanto le vite delle famiglie. -
Le rane
Un romanzo epico e tragico. Il ritratto conturbante di una donna che rappresenta, con le sue contraddizioni, un intero Paese.Tutti i bambini della regione di Gaomi sono venuti al mondo grazie alle cure e alla sapienza di Wan Xin, l'unica levatrice della zona. Il suo è un talento naturale che in breve tempo la fa diventare l'amata custode dei segreti della maternità. Ma quando, a metà degli anni Sessanta, il Partito le chiede di mettersi al servizio del programma di controllo delle nascite, lei – per coerenza, per fedeltà, per debolezza – accetta, e da eroica dea della fertilità si trasforma in boia inesorabile di nuove vite. Finché, in una drammatica notte di molti anni dopo, tornando a casa, si smarrisce in una zona paludosa: il gracidare delle rane le ricorda il pianto dei bambini mai nati, e i corpi gelidi degli animali, come piccoli feti abortiti, la circondano, la ricoprono, spingendola a confrontarsi con le sue colpe e a ripensare la sua intera esistenza. -
Everyman
La storia di un uomo qualunque che, lasciato solo dopo la cerimonia funebre, ripercorre le tappe della sua vita. Quando ormai la speranza di immortalità è svanita e a farci compagnia c'è un passato pesante, fatto di fallimenti, passioni e rimorsi.rnrnIl destino dell'""Everyman"""" di Roth si delinea dal primo sconvolgente incontro con la morte sulle spiagge idilliache delle sue estati di bambino, attraverso le prove familiari e i successi professionali della vigorosa maturità, fino alla vecchiaia, straziata dall'osservazione del deterioramento patito dai suoi coetanei e funestata dai suoi stessi tormenti fisici. Pubblicitario di successo presso un'agenzia newyorkese, è padre di due figli di primo letto, che lo disprezzano, e di una figlia nata dal secondo matrimonio, che invece lo adora. È l'amatissimo fratello di un uomo buono la cui prestanza fisica giunge a suscitare la sua più aspra invidia, ed è l'ex marito di tre donne diversissime tra loro, con ciascuna delle quali ha mandato a monte un matrimonio. In definitiva, è un uomo che è diventato ciò che non vuole essere."" -
Ho sposato un comunista
Negli anni Cinquanta Iron Rinn, attore radiofonico e attivista sindacale, sposa Eve Frame, una bella e ricca ex diva del cinema muto. Lui è di estrazione proletaria, lei ha pretese snobistiche, e il matrimonio è destinato a fallire. Cosi, quando Eve rivela a un giornale che suo marito è una spia dell'Unione Sovietica, il dramma privato diventa scandalo nazionale. Una storia di crudeltà, umiliazione, tradimento e vendetta. -
Lamento di Portnoy
Audace. Illuminate. Iconico. Un libro che ha cambiato per sempre la letteratura mondiale. Quando uscì in America, nel 1969, fu come una detonazione. Oggi le parole di Portnoy, la sua critica sferzante alla sua stessa classe sociale, riecheggiano ancora tra gli scaffali di tutte le librerie del mondo. Corrodendo e costruendo, come un enzima.rnrnAlex Portnoy ha trentrè anni ed è commissario aggiunto della Commissione per lo sviluppo delle risorse umane del Comune di New York. Nel lavoro è abile, intransigente, stimato. Il libro riporta il monologo di Alex che, dall'analista ripercorre la sua vita per capire perché è travolto dai desideri che ripugnano alla ""mia coscienza e da una coscienza che ripugna ai miei desideri""""."" -
Zuckerman scatenato
È il 1969 e Nathan Zuckerman ha raggiunto il successo firmando un best-seller che racconta le vicende di Gilbert Carnovsky e, ormai passata la trentina, vorrebbe allontanarsi un po' dalle scomode luci della ribalta. Sceglie dunque di rompere con gli amici di lunga data, di separarsi dalla virtuosa moglie e, addirittura, di rinnegare il profondo affetto che lo lega al fratello minore. Intanto, i fans lo identificano in tutto con l'eroe del suo libro ed è diventato il bersaglio di ogni sorta di critico letterario. Anzi, siccome gli omicidi Kennedy e l'uccisione di Martin Luther King non sono molto lontani, Zuckerman rischia di scoprire che la parola bersaglio può avere anche un significato non figurato.