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L'università di Rebibbia
"L'arte della gioia"""" dev'essere un romanzo maledetto. Per esso Goliarda si ridusse in assoluta povertà e andò persino in galera per aver rubato una manciata di gioielli. E quel fremito letterario per il quale era disposta a un gesto disperato si mantiene in queste pagine, in cui racconta la sua detenzione a Rebibbia, scuola di vita, vera e propria università che insegna, senza le illusioni e le ipocrisie della vita ordinaria, la dura e autentica dimensione della convivenza umana. Ma in quell'universo freddo e spietato, Goliarda scopre anche cosa vuol dire solidarietà, calore, amicizia, spontaneità, impossibili nel mondo di fuori dove si è meno liberi e sicuri. Intellettuale libera e anticonformista, Goliarda Sapienza ci offre, con sguardo lucido e penetrante, uno spaccato sorprendente che rovescia tutti i nostri stereotipi su una realtà sconosciuta e per questo tanto piú rivelatrice." -
Ilona arriva con la pioggia
Quando Maqroll inizia il racconto è ormai alla fine del viaggio. La nave che lo porta a Panama viene sequestrata dalle banche creditrici e lui, obbligato ad abbandonare i riti e le cerimonie del mare, diviene un relitto sulla terraferma, incapace di orientarsi fra le insidie di una cattiva libertà. Fino a quando, con le piogge del Tropico, arriva Ilona Grabowska, triestina di alto lignaggio, amica e amante sempre perduta e sempre ritrovata lungo le vie e i labirinti del mondo. E con lei - ""maga della vita e dei giorni"""" - Maqroll avvia a Panama un singolare postribolo intorno al quale si incagliano - come sempre nella vita del Gabbiere - frammenti di storie, minimi deliri, sogni sempre sognati e l'inquietante Larissa, """"una donna che non ti lascia via d'uscita""""."" -
Poesie
Nel novembre del 1953, quando fu ricoverato con urgenza al Roman Catholic Hospital, Dylan Thomas era in preda a un attacco di delirium tremens probabilmente scatenato dai diciotto whisky tracannati poco prima. Non si salvò, e concluse così la sua esistenza da ""poeta maledetto"""". L'ultimo, forse. Il suo straordinario carisma, unito a un talento creativo notevolissimo, contribuì a creare un mito che già all'epoca ebbe uno straordinario impatto mediatico e che sopravvive fino ai giorni nostri. Dell'universo poetico di Dylan Thomas, enigmatico e sublime, questo volume offre un'antologia che raccoglie i componimenti migliori: dalle poesie giovanili degli anni Trenta, a lungo rimaste inedite, ai testi più celebri della maturità artistica, come I dreamed my genesis, And death shall have no dominion e The air you breath."" -
Mansfield Park
Fanny Price non ha niente delle protagoniste dei romanzi di Jane Austen: non ha il senso dell'umorismo di Elizabeth Bennet né la frivolezza di Emma, non possiede la consapevolezza e l'intelligenza di Elinor Dashwood o l'irruenza e l'intraprendenza di sua sorella Marianne. Perciò, sin da quando viene accolta ancora bambina in casa degli zii Bertram, Fanny capisce che l'unica cosa che può fare è ricevere l'educazione che, rispettando i dettami e i canoni dell'epoca, farà di lei una donna dolce e remissiva, ""un'amica e una compagna ideale"""". Tuttavia, quando da Londra arrivano a Mansfield Park i fratelli Crawford, due giovani più indipendenti dei compassati Bertram, nascerà una girandola di simpatie, passioni e illusioni i cui effetti toccheranno anche la timida Fanny, scuotendone le certezze e portandola a capire - grazie a una prosa deliziosamente ironica con cui l'autrice non manca di criticare l'educazione che la società inglese di inizio Ottocento riservava alle donne di essere qualcosa di più di una semplice e brava dama di casa. Introduzione di Roberto Bettinetti."" -
Il canzoniere
«Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond'io nudriva 'l core...»Il libro di rime più presente alla nostra tradizione poetica, il registro tormentato di una lunga fedeltà al nome amato di una donna, e insieme alla poesia. Il Canzoniere di Petrarca, «libro dei frammenti», costruito in quarant'anni di meditazioni e memorie, è un grande studio poetico della coscienza umana, uno specchio della conoscenza di sé che si acquisisce col tempo, negli anni, fra dolore e speranza. Accompagnando un testo che si offre in forma ammodernata, con traduzione della fonetica antica in grafia moderna, questo nuovo commento mira a evidenziarne gli snodi argomentativi, l'articolazione dei pensieri, nonché la formazione di un immaginario largamente debitore al medioevo spirituale. Osservazioni originali suggeriscono soluzioni a problemi irrisolti, e offrono prospettive nuove di lettura del Canzoniere. Il volume offre anche due saggi importanti sul Petrarca di Giosue Carducci e Gianfranco Contini. -
Eutifrone-Apologia di Socrate-Critone. Testo greco a fronte
In una nuova traduzione e cura, i tre dialoghi platonici che affrontano il processo a Socrate. Atene 399 a. C.: Socrate, accusato di non credere agli dèi tradizionali, corrompere i giovani e di introdurre nuove divinità, viene processato pubblicamente. Platone, suo discepolo, che assiste al dibattimento, in questi tre dialoghi ne offre un resoconto. Nell'""Eutifrone"""" Socrate, in procinto di incontrare il magistrato responsabile della messa in stato di accusa, ingaggia con il sacerdote Eutifrone una discussione sulla definizione di pietà religiosa, mostrando l'esigenza di una concezione religiosa fondata sulla ricerca dialettico-filosofica del vero. L'""""Apologia di Socrate"""" è, invece, la difesa appassionata da lui stesso pronunciata e rappresenta il contributo piú importante e rigoroso alla comprensione della personalità e alla trasmissione del pensiero del filosofo. Condannato alla pena capitale e rinchiuso in prigione in attesa di essere giustiziato, nel """"Critone"""" Socrate rifiuta l'offerta di fuga fattagli dall'amico, richiamandosi ai suoi obblighi verso lo Stato: un torto può essere ripagato da un altro torto? La caratterizzazione psicologica dei protagonisti e la ricerca d'una verità che ha la sua legittimazione nel libero confronto di idee contrapposte, sono gli elementi culturali nuovi che contraddistinguono l'opera di Platone, che in questi tre dialoghi delinea non solo un ritratto individuale, ma l'immagine ideale del vero filosofo, votato all'esercizio della conoscenza."" -
La strada di Swann
Le prime pagine di ""Du coté de chez Swann"""" ci mostrano il narratore che si sforza, durante una notte d'insonnia, di rievocare alcune immagini della propria infanzia, ma la memoria sollecitata dalla volontà non offre che immagini mutilate e insignificanti. Solo il caso, facendoci provare una sensazione identica a un'altra provata molti anni addietro, può restituirci il passato in tutta la sua concretezza. È quanto appunto avviene al narratore: il sapore di una madeleine inzuppata nel tè gli restituisce, miracolosamente intatta, l'atmosfera di Combray, la cittadina di provincia dove ha passato molte estati della sua infanzia."" -
Dracula
Ultimo grande romanzo gotico, ""Dracula"""" è un'opera a confine tra due mondi. Tra le nebbie di Londra e la lugubre Transilvania, ad affrontarsi non sono soltanto il professor Van Helsing e il leggendario Conte ma universi che incarnano valori contrapposti: l'amore e la morte, la scienza e la superstizione, il futuro e il passato, il male e il bene, in un gioco continuo di riflessi. Un romanzo che non manca di metterci a confronto con i nostri più profondi misteri primordiali. Perché, come dice Stephen King, """"Dracula umanizza l'idea del male che arriva dall'esterno rendendolo cosi familiare che possiamo perfino toccarlo con mano"""". Introduzione di Tommaso Pincio."" -
La vita di ogni giorno. Cinque lezioni di filosofia per imparare a stare al mondo
Siete in macchina. Fuori il sole è bello come non capitava da un po'. Mentre la strada che percorrete costeggia un paesaggio di campagna, dallo specchietto retrovisore vedete un ragazzo cadere dalla moto. Il tempo stringe e non ci sono altri automobilisti, il che vi consentirebbe di andare via senza essere giudicati. Eppure vi fermate, inserite la retro e cercate di capire come aiutare il motociclista. In quel cambio di marcia risiede un gesto immenso: avete appena trasformato un comportamento qualunque in un'azione filosofica. La filosofia si occupa di cose come questa, scardina la realtà che diamo per scontata e apre a mondi possibili. Il filosofo, in fondo, è una guida turistica. Non ci obbliga a seguire una strada, ma ci suggerisce alcune alternative fondate sul ragionamento, ci abitua al confronto, ci impedisce di accontentarci di una sola risposta. Con questo libro Leonardo Caffo ci mette a disposizione gli strumenti che servono: una cassetta degli attrezzi con i quali montare e smontare i problemi che la vita di ogni giorno ci pone. E diventare architetti della nostra esistenza e del nostro futuro. -
Brevi interviste con uomini schifosi
Con questa raccolta, uscita la prima volta negli Stati Uniti nel 1999, Wallace fa ancora un passo avanti estremizzando ulteriormente la sua cifra stilistica. Qui le tecniche d'avanguardia sono messe al servizio di una visione crudele almeno quanto assurda è la realtà che mostrano. La scelta della formula ""intervista"""" non potrebbe essere piú sarcastica. Come una creatura posseduta Wallace sente le voci e, da autentico sciamano, per esorcizzarle le risputa, ciascuna con il suo timbro inconfondibile, sulla pagina. Sono le voci di un'America allucinata, che per non crepare si vomita addosso tutto il veleno possibile. Questi uomini """"schifosi"""" sono iene che - vittime o carnefici divorano il proprio fianco lacerato. Percorriamo così una galleria di tipi intimamente odiosi, laidi. Dal focomelico che si serve del proprio moncherino come arma di ricatto per portarsi a letto le donne; al depresso che riesce a far suicidare l'analista; fino al ragazzo che sta per tuffarsi in piscina, immobile in fondo al trampolino, un fermo immagine dell'irrealtà o dell'iperrealtà che ci costringe in una morsa. Tutto il non-tempo che intercorre tra il """"tuffatore"""" del mosaico etrusco e """"A Bigger Splash"""" di David Hockey riassunto nel brivido agghiacciato di un adolescente americano. Con un saggio di Zadie Smith. Introduzione di Fernanda Pivano."" -
Candore
Privo di moralismo e morbosità, Candore è un viaggio ironico e avventuroso nel mondo della pornografia. Il romanzo sul desiderio e sulla trasgressione che non era ancora stato scritto. Il romanzo di chi almeno per un giorno ha desiderato essere estremo, perverso, senza avere la forza di andare fino in fondo.rnrn«Lo sguardo dello scrittore è candido, mai moralistico anche quando quella che sembra un'avventura naif assume apertamente i contorni di un fallimento esistenziale che non ha bisogno di alcuna redenzione» – Cristina Taglietti, La Letturarnrn«Le amavo tutte. Mi crogiolavo nei dettagli, gli anelli alle mani, la posa di una caviglia sui tacchi alti, la grana del nylon in una calza scesa.»rnrnMartino Bux è un diciottenne in libera uscita durante la visita di leva quando scopre che i sogni possono diventare realtà. Le donne irraggiungibili sono lì davanti ai suoi occhi in un cinema a luci rosse, può guardarle senza essere visto, può goderne senza dover rendere conto a nessuno. Ma ben presto per Martino la pornografia diviene un'ossessione. Invece di frequentare l'università, si perde bighellonando nei locali più equivoci della capitale. E soprattutto perde Fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza alla vita adulta. Fabiana studia per diventare medico, mentre per Martino quel suo camice bianco è soprattutto un dettaglio che accende le fantasie erotiche. Le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via consistenza e verità. Si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualità esplicita, si affida a chiunque possa concedergli un attimo di felicità del corpo. Attraversa così un trentennio di storia del porno, passando per i giornaletti, i film di Rocco Siffredi, i locali di striptease, e poi internet e i privé, fino ad arrivare a oggi. Sullo sfondo, la città di Roma e l'Italia, fatta di cialtroneria, finta opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e trasgressione, moralismo e voyeurismo. -
La neve se ne frega
In un altrove temporale ma nemmeno troppo lontano, la società ha realizzato il migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Un luogo in cui si nasce vecchi e si ringiovanisce col passare degli anni. Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. Un soffice rigore governa l'esistenza. Tutto secondo il Piano Vidor che garantisce a ciascun individuo bisogni e felicità, così come il diritto ad avere diritti. E godere dei propri diritti è un dovere per tutti. In questa società rigorosa e ovattata vivono Difo e Natura, una coppia felice secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si divertono con le forme di intrattenimento conosciute. Come tante altre coppie. Ma Difo e Natura sono diversi. Sono destinati a imbattersi nel mistero del venire al mondo. E ad aprire una fatale contraddizione in quel paradiso del Piano Vidor che sembra perfetto. -
La vita felice
Elia ha sedici anni ed è un ragazzo solitario. Suo padre è stato licenziato e ha cominciato a comportarsi in modo strano, sparendo per ore a bordo di un furgone, chiudendosi in garage, scrivendo lettere che denunciano un complotto di cui si sente vittima. Elia prova a decifrare ciò che accade, mentre sua madre sembra non voler vedere. Fino alla notte d'agosto dopo la quale nulla sarà piú come prima: la piccola comunità di Ponte - già segnata dall'omicidio insoluto di un bambino - si sveglia sconvolta per il rapimento di una ragazza, salita la sera precedente su un furgone e poi svanita in mezzo ai boschi. Ma quell'estate per Elia è anche segnata dall'attrazione per Anna Trabuio, dall'amicizia per suo figlio Stefano, dalla scoperta lacerante dei propri desideri e dell'istinto di sopravvivenza. A raccontare tutto questo è Elia trent'anni dopo: un uomo che tenta di ricucire lo strappo del passato e illuminare il buio nella mente di suo padre, immaginando cosa sia accaduto davvero quella notte, e cosa significhi perdere se stessi. Ma soprattutto tenta di rispondere a una domanda: com'è possibile, dopo una ferita così profonda, sperare di essere felici? -
Il vangelo di Marcione. Testo greco a fronte
Marcione radicalizza ancora di piú ed estremizza, attraverso una semplificazione drastica, il messaggio paolino. La conseguenza di questo atteggiamento è un rifiuto totale del giudaismo, delle sue tradizioni, delle sue pratiche, dei suoi simboli, delle sue Scritture sacre, e l'affermazione della novità radicale del messaggio di Gesú. rn«Claudio Gianotto e Andrea Nicolotti, collocando i frammenti direttamente attribuibili a Marcione all’interno del testo di Luca del codice di Cambridge, permettono ora di leggere una possibile ricostruzione dell’intero Vangelo di Marcione, che così tanta influenza ebbe sul cristianesimo primitivo, anche se generò conseguenze opposte a quelle auspicate dal suo propugnatore.» - Marco Rizzi, La Letturarn E andato di nuovo presso il mare, ammaestrava la folla che gli stava dietro. E passando vide Levi, quello di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli dice: «Seguimi». E, lasciato tutto, alzatosi, lo seguiva. E Levi fece per lui un grande convito nella sua casa, e c'era molta folla di pubblicani e di altri, distesi (a tavola). E i farisei e gli scribi mormoravano contro i suoi discepoli, dicendo: «Perché mangiate e bevete insieme ai pubblicani?» Rispondendo allora Gesú disse loro: «Hanno bisogno di un medico non i sani, ma quelli che hanno male: non venni per chiamare i giusti, ma i peccatori a conversione». Ma quelli gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano spesso e fanno preghiere, invece i tuoi mangiano e bevono?» Gesú allora disse loro: «Forse possono gli invitati a nozze digiunare fin quando lo sposo è con loro? Verranno però giorni e quando lo sposo sarà portato via da loro, allora digiuneranno in quei giorni». Diceva loro anche una parabola: «Non mettono vino nuovo in otri vecchi; se no il vino, quello nuovo, romperà gli otri, quelli vecchi, ed esso si verserà e gli otri andranno perduti; invece, mettono vino nuovo in otri nuovi, e ambedue si conservano. E nessuno applica una toppa di panno non follato sopra un vestito vecchio; se no, anche il rattoppo toglie e non si adatterà al vecchio: lo strappo infatti diventerà piú largo». rnrnMarcione radicalizza ancora di piú ed estremizza, attraverso una semplificazione drastica, il messaggio paolino. Gesú ha annunciato un altro Dio, diverso dal creatore del mondo e dell'uomo rivelato nella Bibbia ebraica; quest'ultimo esercita un potere oppressivo sul mondo da lui creato e governa gli umani sulla base di una legge arbitraria; il Dio annunciato da Gesú, invece che dalla giustizia, è caratterizzato dalla bontà, che si manifesta nell'offerta della salvezza a tutti gli umani per pura grazia, senza nulla chiedere in cambio; questa salvezza si è realizzata attraverso la morte in croce di Gesú, figlio di questo Dio buono, che ha riscattato l'umanità intera dallo stato di asservimento in cui l'aveva costretta il Dio giusto creatore. La conseguenza di questo atteggiamento è un rifiuto totale del giudaismo, delle sue tradizioni, delle sue pratiche, dei suoi simboli, delle sue Scritture sacre, e l'affermazione della novità radicale del messaggio di Gesú. Dal saggio introduttivo di Claudio Gianotto -
Paradossalmente e con affanno
Il viso inutile di uno sconosciuto le frasi smozzicate perdute agli angoli della bocca i giochi di prestigio su un filo teso un occhio all'orologio sempre con un affanno e un tormento perché è ridicolo riconoscersi in un groviglio di ombrernApproda in questa collana uno dei massimi poeti italiani contemporanei. Il libro è bifronte: da un lato la prima raccolta poetica di Cucchi (1963-1969), finora mai pubblicata interamente; dall'altro un recentissimo prosimetro intitolato La sciostra (in milanese «magazzino»): un vagabondaggio per luoghi milanesi poco noti che trova il suo punto focale in una vecchia casa sul naviglio della Martesana, diventata col tempo un magazzino abbandonato. La prima parte è uno sguardo in avanti, un atteggiamento di attesa («Aspetto che un soffio gelido / si trasformi in spiffero», «Date tempo al tempo», «Ansiosamente attendo») tra ironia e sfoghi di violenza immaginata che richiamano i coevi Pugni in tasca di Bellocchio. La seconda è, per cosí dire, un'attesa del passato, una ricerca di percorsi umani perduti nei mutamenti di una città e di una società attraverso tracce fisiche, luoghi, oggetti, che si fanno intensamente simbolici. L'incrocio dei due sguardi produce uno strabismo che fa intravedere il senso del tempo, oltre che sintetizzare il percorso poetico di tutta una vita. -
Momenti trascurabili vol. 3
«Ogni singolo gesto, i sapori, l'aria, il tempo, la stoffa, la strada, la persona accanto, il profumo, il panorama, il vento, la porta, il sorriso. Tutto, tutto. La vita non finisce piú, se si sa comprendere ogni singolo momento di un giorno solo».rnrn«Quando sei per strada e sei avvilito perché non sai bene dove andare, e a un incrocio appare quella meravigliosa freccia che dice: TUTTE LE DIREZIONI».rnrnOrmai è come se Francesco Piccolo li avesse brevettati, i momenti di cui è fatta la vita: c'è qualcosa, nella qualità del suo sguardo, che dilata il tempo delle nostre giornate, imprestandoci la sua leggerezza e la sua vitalità. Fino a farci chiedere se davvero è cosí trascurabile, tutto questo. E se nella vita non esistessero momenti trascurabili? Dai calzini irrimediabilmente spaiati alla cartomante che predice un nuovo amore a tua moglie, il divertimento di vivere ogni istante (anche quelli che dimenticheremmo volentieri) ormai lo conosciamo bene. E non ci stancheremo mai di ritrovarlo. -
L' animale che mi porto dentro
In un mondo da sempre governato dai maschi, capirli è la chiave per fare un passo in avanti e ridisegnare il nostro sguardo.rnrn«La reazione a questo libro è di scuotimento dal torpore. Come l'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi» – Annalena Beninirnrn«Non è un libro di quelli che dopo aver concluso le letture scompaiono in memoria, che si confondono e sovrappongono ad altri. Questo è un libro inconfondibile e indimenticabile» – Roberto Alajmornrn«Spietato e commovente, ci costringe ad arrabbiarci e a piangere» – Antonella Lattanzirnrn«Trattato scientifico fondamentale sulla psiche maschile mediterranea che sarà studiato e tramandato» – Paolo VirzírnrnDi quante cose è fatto un uomo? Sensibilità, ferocia, erotismo e romanticismo, debolezza, sete di potere. Ci vuole un certo coraggio per indagare la profondità del maschio, sempre che esista, e non è detto che ci piaccia tutto quello che vedremo. In questo romanzo divertente e spietato, Francesco Piccolo racconta la formazione di un maschio contemporaneo, specifico e qualsiasi. Il tentativo fallimentare, comico e drammatico, di sfuggire alla legge del branco – e nello stesso tempo, la resa alla sua forza. La lotta indecidibile e vitale tra l'uomo che si vorrebbe essere e l'animale che ci si porta dentro. -
L' immagine-tempo. Cinema. Nuova ediz.. Vol. 2
Con ""L'immagine-tempo"""", dopo """"L'immagine-movimento"""", Gilles Deleuze conclude la sua radicale rielaborazione del pensiero sul cinema, pervenendo a una ridefinizione dell'essenza della settima arte. La teoria per lui non si fonda sul cinema ma sui concetti da questo suscitati, e Deleuze tratta i grandi registi come i pittori o i musicisti: autori che parlano meglio di altri di quel che fanno, tramutandosi così in filosofi, anche se Hawks non voleva teorie e Godard finge di disprezzarle. Perché sono proprio i concetti del cinema e non le teorie a creare l'unicità dell'arte cinematografica, ed è per questo che non bisogna chiedersi «che cos'è il cinema?», ma «che cos'è la filosofia?» Se al centro del primo volume vi era l'unitarietà organica che contraddistingue il cinema classico, qui invece il filosofo si concentra sulle rotture, i «tagli irrazionali» tra i piani tipici del cinema moderno, quello nato nel secondo Novecento con il neorealismo. Un libro di filosofia scritto attraverso il cinema, che incrocia l'opera di molti registi: da Rossellini e Visconti a Fellini e Antonioni, da Welles e Kubrick a Ozu e Bresson, dalle esplosioni della nouvelle vague (Resnais, Godard, Rohmer) a Cassavetes e gli autori del Nuovo cinema tedesco."" -
Il gigante sepolto
Il leggendario re Artù è morto ormai da qualche tempo ma la pace che egli ha imposto sulla futura Inghilterra, dilaniata per decenni dalla guerra intestina fra sassoni e britanni, seppure incerta, perdura. Nella dimora buia e angusta di Axl e Beatrice, tuttavia, non vi è pace possibile. La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano tormento: una sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia dilagante che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi. Axl e Beatrice ricordano di aver avuto un figlio, ma non sanno più dove si trovi, né che cosa li abbia separati da lui. Non possono indugiare oltre: a dispetto della vecchiaia e dei pericoli devono mettersi in viaggio e scoprire l'origine della nebbia incantata, prima che la memoria di ciò a cui più tengono sia perduta per sempre. Lungo il cammino si uniscono ad altri viandanti - il giovane Edwin, che porta il marchio di un demone, e il valoroso guerriero sassone Wistan, in missione per conto del suo re - e con essi affrontano ogni genere di prodigio: la violenza cieca degli orchi e le insidie di un antico monastero, lo scrutinio di un oscuro barcaiolo e l'aggressione di maligni folletti, il vetusto cavaliere di Artù Galvano e il potente drago Querig... -
Le ultime diciotto ore di Gesù
Tutto si è svolto in un pugno d'ore, diciotto o venti al massimo. Dall'imbrunire di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo più nottetempo o alle prime luci dell'alba. Il processo che ha cambiato il destino dell'uomo è stato celebrato sicuramente in fretta, ma in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l'arresto e perché? E soprattutto, chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale? Ad essere indagate sono le ultime febbrili ore di Gesù di Nazareth, il giovane profeta giustiziato su un patibolo romano a Gerusalemme in un anno convenzionalmente datato 33 della nostra èra. Vicende viste, forse per la prima volta, anche dalla prospettiva degli occupanti romani. È questo un libro dove si entra e si esce dalla storia, dove si raccolgono e indagano i documenti, dove si commentano le fonti e le si fa parlare, e dove anche uomini e cose prendono vita. Fra queste pagine si ode il rumore della pialla del falegname, lo stridio delle ruote dei carri, il belato degli agnelli; si vedono il bianco della farina e il grigio del fumo dei camini e si percepiscono le presenze misteriose di maghi, indovini, assassini. Saggismo e gesto narrativo s'incontrano: c'è la precisione storica e c'è la vita, la passione per il mondo e il talento di raccontarlo. Molti sono i protagonisti della storia e appaiono più tormentati, sfaccettati, umani, di quanto siamo soliti considerarli...