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Così ha inizio il male
«Può darsi che non si possa neppure annullare o sostituire quello che si è creduto, se lo si è creduto per molto tempo.»Nella Madrid degli anni Ottanta il giovane Juan De Vere è assunto da Eduardo Muriel per fargli da assistente. Muriel è un regista che vive in una grande casa nei quartieri alti insieme alla moglie, l’esuberante Beatriz Noguera, e i figli. I due avrebbero tutto per essere felici, eppure il ragazzo è colpito dalla freddezza e dallo sdegnoso contegno con cui il marito tratta la moglie. Vorrebbe capire come può quel matrimonio restare in piedi nell’assoluta assenza di amore. Vorrebbe scoprire come può tanto gelo insinuarsi nella trama di una coppia, senza mandarla definitivamente in mille pezzi. Ma Muriel ha altri piani per lui. Cosí ha inizio il male è una storia intima, osservata con lo sguardo unico, ossessivo e inquisitorio di Javier Marías. Ma è anche un libro sul desiderio – la forza che spinge gli esseri umani a tradire qualsiasi fedeltà – e sulle misteriose, spesso imprevedibili strade che percorre il perdono. -
Terrore e modernità
Il terrore incrina l'etica, sfida la politica, muta la forma di vita. L'arma assoluta della propria morte apre un nuovo capitolo nella storia della distruzione umana. Scaturito dalla modernità, il terrore è la forza violenta che si oppone alla globalizzazione.rnrnSminare il terrorismo, decostruirne la storia, è il percorso seguito da questo libro che affronta le questioni sollevate dal terrore planetario. Lo sguardo si concentra sulla scena dell'attentato, quel tentativo di forzare il ritmo della storia che sfida la sovranità, non per mostrare l'abisso, ma per soppiantarla. Perciò terrore e rivoluzione, spesso confusi, vanno separati. Piuttosto il terrorismo è lo spettro della sovranità moderna, sempre tentata di invocarlo. Di qui l'esigenza di ridescrivere la figura del terrorista che non è un nichilista, ma mira a un progetto politico o teologico-politico. Mentre affiora l'itinerario verso il terrore dei «cavalieri postmoderni dell'apocalisse», vengono considerati gli effetti di una violenza che colpisce la vittima nella sua nuda vulnerabilità. Questo terrorismo non può essere imputato alla religione. Sullo sfondo di un confronto fra sinistra e jihad si erge il terrore del capitalismo globale, emerge quell'insonnia poliziesca che sostenta la nuova fobocrazia. -
Euridice aveva un cane
Paura e umorismo, un intreccio di invenzioni, finali inattesi e sarcastici caratterizzano questi racconti. Dopo i fondali gotici ed elisabettiani dei romanzi, i luoghi che fanno da sfondo ai racconti sono meno esotici, ma non meno inquietanti: un luogo di villeggiatura sul lago Maggiore, un collegio a Quarto dei Mille, tagli urbani gremiti di quei segnali che solo una furiosa paranoia riesce a decifrare. -
Non lasciarmi
Non lasciarmi è prima di tutto una grande storia d'amore. È anche un romanzo politico e visionario, dove viene messa in scena un'utopia a rovescio che non vorremmo mai vedere rea-lizzata. È uno di quei rari libri che agiscono sul lettore come lenti d'ingrandimento: facendogli percepire in modo dolorosamente intenso la fragilità e la finitezza di qualunque vita.«Un romanzo meraviglioso, il migliore che Ishiguro abbia scritto dai tempi del sublime ""Quel che resta del giorno""""» – The Washington PostKathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla piú tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un'autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall'intimità piú calda al distacco piú violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole «donatore» e «assistente»? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono cosí importanti?"" -
Possessione. Una storia romantica
Due giovani studiosi di letteratura dell'Inghilterra contemporanea, ripercorrendo i passi di un uomo e una donna vissuti un secolo prima, ricostruiscono una vicenda d'amore che ben presto diventa la loro.Roland Michell, giovane studioso londinese mite e riservato, trova accidentalmente in un libro appartenuto a un poeta vittoriano due minute di una lettera indirizzata a una donna. Roland s'improvvisa detective, scopre l'identità della destinataria di quella missiva e coinvolge nelle ricerche la collega Maud Bailey. Ripercorrendo i passi della donna e dell'uomo vissuti un secolo prima, visitando i luoghi dei loro incontri e studiando le opere, i due giovani ricostruiscono e ben presto rivivono, una perduta storia d'amore. I successi di pubblico e di critica mettono in luce quella passione che s'impadronisce del lettore impedendogli di separarsi dal libro finché non sarà arrivato a scoprire la traccia di verità, svelata nel rocambolesco finale. -
Strade blu
1978. In un anno di speranze distrutte un ex insegnante di inglese del Missouri decide di mollare tutto per tirarsi fuori dalla solita vita. Il giorno dell'equinozio di primavera sale a bordo del suo sgangherato furgoncino e inizia un viaggio dentro l'America e dentro se stesso. Un romanzo di incontri, ricerche, inaspettate svolte.rnrnUn tempo, sulle vecchie cartine d'America, le strade principali erano segnate in rosso e quelle secondarie in blu. Adesso i colori sono cambiati. Ma subito prima dell'alba e subito dopo il tramonto – brevi istanti né giorno né notte – le vecchie strade restituiscono al cielo un poco del suo colore, assumendo a loro volta un tono misterioso di blu.rnrnÈ sulle strade blu che si svolge il viaggio di tre mesi di un solitario mezzo pellerossa che, rimasto privo del suo lavoro e della sua donna, va a ricercare un poco di interesse alla vita in un itinerario circolare che lo porta da Columbia, Missouri a Columbia, Missouri, attraverso le Caroline, il Texas meridionale, lo stato di Washington, il Montana e il New England. E ritrova, ricostruisce, riscopre, l'America periferica. -
Verde acqua-La radura e altri racconti
Il volume raccoglie due racconti, già pubblicati separatamente, della scrittrice istriana. Il primo, ""Verde acqua"""", è una testimonianza, vista da un'angolazione molto privata, di un dramma collettivo: quello dell'esodo di trecentomila italiani dall'Istria e dalla Dalmazia nell'immediato dopoguerra. Il secondo, """"La radura"""", è una metafora poetica e malinconica dell'esperienza umana."" -
In Grecia. Racconti dal mito, dall'arte e dalla memoria
Con un approccio scientifico e narrativo insieme, Donatella Puliga e Silvia Panichi guidano il lettore in un viaggio attraverso il mondo antico, unendo all'illustrazione dei siti archeologici la ricostruzione dei miti cui essi si collegano, le vicende storiche che vi si svolsero, i ricordi dei poeti e dei viaggiatori che vi si ispirarono. Il volume è ricco di pagine in cui storie di monumenti e di eroi, di riti religiosi e di finzioni letterarie si intrecciano in un unico racconto, restituendo la potenza di significato che la terra greca possiede. Il volume, introdotto da un saggio di Maurizio Bettini, è illustrato ed è completato dalla bibliografia essenziale e dall'indice dei nomi e dei luoghi. -
Autobiografia (1809-1882)
Charles Darwin scrisse questi testi autobiografici per i suoi figli, senza la consapevolezza che sarebbero stati un giorno pubblicati. Essi rivelano un uomo modesto che preferiva la compagnia dei famigliari a quella degli eminenti scienziati che lo circondavano. L'edizione completa dell'Autobiografia di Darwin comprende numerosi passi censurati e alcuni importanti documenti inediti che consentono di far avvicinare i lettori all'amabile figura e alla teoria del celebre scienziato. -
Una stanza tutta per sé. Testo inglese a fronte
«La sola cosa che potevo fare era offrirvi un punto di vista: se vuole scrivere romanzi, la donna deve avere del denaro e una stanza tutta per sé.»Nell'ottobre del 1928 Virginia Woolf fu invitata a tenere due conferenze sul tema Le donne e il romanzo. È l'occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. -
Poesie
Ormai è pacifico intendere Gozzano come il poeta che ha dato la svolta decisiva alla poesia italiana nel primo Novecento: corrodendo la mitologia dannunziana con l'ironia ha permesso di abbassare i toni e di voltare le spalle alla retorica. Senza Gozzano non sarebbero arrivati Montale e la maggior parte dei post-montaliani. La poesia di Gozzano condensa un forte nucleo emotivo attraverso l' artificio: dei sentimenti, che per essere veri devono sembrare falsi; e formale, come i raffinati giochi sulla metrica tradizionale che la evocano nel momento stesso in cui la mettono in crisi. Per molto tempo considerato riduttivamente il cantore delle ""buone cose di pessimo gusto"""", la rivalutazione di Gozzano è partita grazie a Sanguineti, che sul poeta torinese ha prima scritto un saggio fondamentale (Da Gozzano a Montale, 1955), poi una monografia per Einaudi (1966) e infine, sempre per Einaudi, ne ha curato l'edizione commentata di tutte le poesie nella Nue (1973), poi aggiornata negli Struzzi (1984). Ora riproponiamo per la prima volta nella collana """"bianca"""" questa storica edizione che vuole essere contemporaneamente un omaggio a Gozzano, nel centenario della morte, e a Sanguineti, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto di intelligenza nella cultura italiana."" -
Il filosofo. Una storia in sei figure
Justin Smith individua sei personaggi tipo che hanno svolto il ruolo del filosofo in società molto diverse di tutto il mondo nel corso dei millenni: il Curioso, il Saggio, il Polemico, l'Asceta, il Mandarino, il Cortigiano. Il risultato è allo stesso tempo un'introduzione non convenzionale alla storia della filosofia e un'esplorazione originale di ciò che la filosofia è stata, e forse potrebbe diventare nuovamente. Attraverso casi di studi storici, inserti autobiografici e divagazioni paranarrative, l'autore individua e analizza aspetti del lavoro filosofico dimenticati o trascurati, per dimostrare quanto la filosofia sia un'attività universale, molto più ampia e inclusiva, di quanto in genere oggi si pensi. -
Sete
Harry Hole è tornato. Il nuovo thriller dall'autore crime piú famoso al mondo.rnrn«Il tuo vero te stesso è qui ora, Harry. E si chiede se devi uccidere oppure no. Adesso tocca a te decidere se una persona deve vivere o morire, e godi. Conosci la sete, ammettilo, Harry. E un giorno berrai anche tu».rnrnA tre anni dalle nozze con Rakel, Harry Hole, ormai vicino alla cinquantina, sembra aver trovato un suo equilibrio e la forza per tenersi alla larga dai guai. Da tempo ha chiuso con l'alcol e per lui non ci sono piú casi e indagini sul campo, solo un tranquillo incarico come docente alla scuola di polizia di Olso. Ma in città due donne vengono uccise nella propria abitazione a distanza di pochissimi giorni, e una terza viene ritrovata ferita sulle scale di casa. A collegare le vittime, il fatto che tutte e tre fossero iscritte a Tinder. E un segno inconfondibile, quasi una firma raccapricciante, lasciata sui loro corpi. -
Sete
Un killer beve il sangue delle donne che uccide. Serve una guida brillante e inuitiva per risolvere il caso. Serve Harry Hole.rnrn«L'epica technicolor e di spessore in pieno stile Nesbø. Il romanzo parte piano e finisce accelerando, senza mai rinunciare a una penetrante indagine psicologica» - The GuardianrnrnA tre anni dalle nozze con Rakel, Harry Hole, ormai vicino alla cinquantina, sembra aver trovato un suo equilibrio e la forza per tenersi alla larga dai guai. Da tempo ha chiuso con l'alcol e con le indagini, ha solo un tranquillo incarico come docente alla centrale di polizia di Oslo. Ma in città due donne vengono uccise nella propria abitazione a distanza di pochissimi giorni, e una terza viene ritrovata ferita sulle scale di casa. A collegare le vittime, il fatto che tutte e tre fossero iscritte a Tinder. E un segno inconfondibile, quasi una firma raccapricciante, lasciata sui loro corpi. -
L'uomo di neve
Con la prima neve lui ucciderà ancorarnrnEra bianco e aveva gli occhi e la bocca di ghiaia nera, probabilmente presa dal passo carraio e per braccia due ramoscelli di melo. - Dio santo, - ansimò. - È solo un pupazzo di nevernrnUna notte, dopo la prima neve dell'anno, il piccolo Jonas si sveglia e scopre che sua madre è sparita. La sciarpa rosa che lui le aveva regalato per Natale è avvolta al collo del pupazzo di neve che, inspiegabilmente, quel giorno è apparso nel loro giardino. Ma quando anche una seconda donna scompare nei dintorni di Oslo, i peggiori presentimenti dell'ispettore Harry Hole sembrano prendere davvero corpo. È evidente che si trova a fronteggiare un serial killer per la prima volta in Norvegia. -
La ragazza senza volto
Nessun movente. Nessuna arma del delitto. Il caso ideale per trascinare Harry Hole in un'indagine dai risvolti inaspettatiLa città di Oslo è sommersa da una spessa coltre di neve e tutti, come ogni anno, aspettano con impazienza il Natale. L'Esercito della Salvezza lavora a tempo pieno per raccogliere fondi per i tossici, i rifugiati, i senzatetto, e i bravi cittadini si affrettano a fare donazioni per sentirsi in pace con la coscienza. Solo Harry Hole non si accorge di tutta la smania di bontà che lo circonda; il suo pensiero fisso è come sempre il whisky. Quando, però, durante un concerto di beneficenza, un membro dell'Esercito della Salvezza viene giustiziato in mezzo alla folla, il commissario decide di occuparsi delle indagini. E sulle tracce di un omicida senza scrupoli anche questa volta Harry Hole si immergerà negli angoli più bui e insospettabili dell'animo umano. -
La bambina con il cappotto rosso
«A volte il pensiero peggiore diventa un treno inarrestabile. È stata colpa mia? È stata colpa mia? È stata colpa mia?» rnrn«Un esordio magistrale, che si distingue per l'empatia e l'implacabile precisione con cui tratteggia i personaggi» - Michiko Kakutani, The New York Timesrnrn«Imprevedibile e commovente. La bambina con il cappotto rosso non somiglia a nessun'altra cosa abbiate letto in passato» - Marie Clairernrn«Uno dei rari casi in cui la tensione narrativa si sposa con la bellezza della scrittura» - The Huffington Post rnrn«Nelle prime pagine incontriamo un labirinto, ma a dire il vero tutto il romanzo è un labirinto dal quale ti auguri di emergere il piú tardi possibile. Straordinario che un libro cosí soffuso di grazia e mistero sia opera di un'autrice esordiente» - Matt HaigrnrnCarmel ha otto anni, i capelli ricci che spuntano in fuori come pistilli di un soffione, un cappottone largo del suo colore preferito. Secondo la maestra si scorderebbe anche la testa, se non l'avesse attaccata al collo. Ma per la madre Beth i suoi momenti d'assenza sono esercizi di fantasia, fughe di una mente affamata di storie. Ecco perché un pomeriggio, durante un festival di storie per l'infanzia, Carmel crede anche a quella che le racconta un distinto signore con gli occhialetti tondi. Sua madre ha avuto un incidente, e lui è il nonno che la bambina non ha mai conosciuto e che si prenderà cura di lei per un po'. Mentre Beth continua a cercarla senza arrendersi, Carmel diventa una delle tante ragazzine scomparse che affollano le pagine di cronaca: con l'unica differenza che non sa di essere stata rapita. Tradotto in sedici paesi, La bambina con il cappotto rosso è una trascinante favola nera sulle storie che ci raccontiamo per sopravvivere ai dolori piú grandi – e su quelle che invece possono materializzare le nostre peggiori paure. -
Pavone e rampicante. Vita e arte di Mariano Fortuny e William Morris
L'arte e la vita di due maestri dello stile, Mariano Fortuny e William Morris, lette attraverso lo sguardo sapiente e penetrante di una impareggiabile narratrice di storie. Esistenze lontane, quelle dei due poliedrici artisti-artigiani, e tuttavia unite da forme, colori e passioni che hanno fatto la storia del gusto, del design e della moda.rnrn«Eravamo a Venezia in aprile, e io ero ebbra di luce acquamarina. È una luce impalpabile, che gioca con le superfici mobili e scure dei canali, che luccica sulla pietra e sul marmo fondendoli insieme con molteplici sfumature, sempre acquamarina. Sperimentavo una bizzarra sensazione. Ogni volta che chiudevo gli occhi, vedevo un verde molto inglese, molto piú giallo, un amalgama di luce scintillante sui prati rasati e di pastosa luce verde dei boschi inglesi, una luce che svanisce dentro tronchi nodosi, guizzando fra le ombre su strati di foglie estive. […] Ogni volta che pensavo a Fortuny nel chiarore acquamarino, mi ritrovavo a pensare anche a un inglese, William Morris. Usavo Morris, che conoscevo, per capire Fortuny. Usavo Fortuny per reimmaginare Morris». Nasce cosí questa biografia iconico-letteraria bifronte: nell'ineffabile bellezza della cornice veneziana, l'attenzione di Byatt è catturata dalle atmosfere eccentriche e ombrose di quella «caverna scintillante» che è Palazzo Pesaro Orfei, dimora e laboratorio di Mariano Fortuny. I tessuti unici e preziosi da lui disegnati – le sciarpe Knossos e il plissé Delphos in particolare, punto di riferimento sia per la storia della moda sia per la danza e il teatro europeo di primo Novecento –, il gioco di buio e scintillii delle vaste sale, i dipinti, le lastre fotografiche, lanciano nell'immaginazione della scrittrice un ponte ideale verso le creazioni di quell'altro eclettico artista-artigiano che fu William Morris. Per molti versi i due sembrano antitetici. Figlio borghese della campagna londinese e appassionato di mitologia nordica, Morris; nato da una famiglia aristocratica catalana e radicato in un immaginario ellenico e mediterraneo, Fortuny. Entrambi però, con le loro intuizioni, hanno rivoluzionato il rapporto tra arte e artigianato, portando il bello nella vita quotidiana. A. S. Byatt ne esplora i caratteri, gli ideali, le ambizioni, visita le loro case, osserva gli oggetti che producono e di cui si circondano, racconta l'amore che li uní a due donne fuori del comune, Henriette Negrin, compagna di vita e di lavoro di Fortuny, e Jane Burden, la bellissima e infelice modella che sposò William Morris e fu dipinta e amata da Dante Gabriel Rossetti. Ne nasce una fitta trama di parole e di immagini scelte da Byatt e arricchite da didascalie di suo pugno. Un museo arredato con occhi che sanno guardare, soffermarsi sul dettaglio, connettere. -
I fratelli Kristmas. Un racconto di Natale
È la notte del 24 dicembre, ma il vecchio Niklas Kristmas, alias Babbo Natale, non può consegnare i regali. Ha una febbre da cavallo e una tosse spaventosa. Se uscisse al gelo - sentenzia l'elfo dottore - ci lascerebbe le penne. Così, a malincuore, l'incarico viene affidato a Luciano, il fratello minore di Niklas. I due hanno litigato anni prima, perché Luciano è un uguagliatore: per lui tutti i bambini sono uguali, e vuole portare a ciascuno lo stesso numero di doni. Mentre lo gnomo orologiaio rallenta il tempo, Luciano ed Efisio, il nano picchiatore, partono a bordo della slitta volante. Ma l'avido industriale dei giocattoli Panicus Flynch, che trama per impadronirsi del Natale, ha sguinzagliato sulle loro tracce le feroci valchirie. Ad aiutare Luciano ed Efisio saranno Maddalena e suo fratello Pietro, due bambini di nove e dodici anni. Per portare a termine la missione c'è bisogno del loro coraggio. -
Gli anni al contrario
Vincitore Premio Bagutta opera prima 2016rn«Un racconto senza fondo, che stringe la schizofrenica storia italiana al pulsare dei sentimenti. Un racconto che mi ha legato a sé.» – Roberto Saviano Messina, 1977. Aurora, figlia del fascistissimo Silini, ha sin da piccola l'abitudine di rifugiarsi in bagno a studiare, per prendere tutti nove immaginando di emanciparsi dalla sua famiglia, che le sta stretta. Giovanni è sempre stato lo scavezzacollo dei Santatorre, ce l'ha con il padre e il suo ""comunismo che odora di sconfitta"""", e vuole fare la rivoluzione. I due si incontrano all'università, e pochi mesi dopo aspettano già una bambina. La vita insieme però si rivela diversa da come l'avevano fantasticata. Perché la frustrazione e la paura del fallimento possono offendere anche il legame più appassionato. Perché persino l'amore più forte può essere tradito dalla Storia.""